IGP, IGT e STG: differenze
Parlando di prodotti agricoli e alimentari, è importante ricordare i vari tipi di nomenclature che vengono adottate per identificarli. L’uso di queste nomenclature è garanzia di sicurezza del prodotto che acquistiamo. Pertanto quando andiamo a fare la spesa è bene non sottovalutarle. Oltre alle sigle DOP, DOC e DOCG che abbiamo già trattato in un altro articolo, possiamo fare distinzione tra: IGP, IGT e STG.
Approfondimento
IGP: Indicazione Geografica Protetta
Il marchio IGP indica l’Indicazione Geografica Protetta. Si tratta di un marchio che viene applicato a tutti i prodotti agricoli e alimentari dei quali serve segnalare le qualità o le caratteristiche determinate dal prodotto di quell’area geografica. L’area geografica in questione può essere una regione, un paese o genericamente un luogo.
Nel caso dei prodotti IGP la qualità e la reputazione degli stessi devono essere attribuite alle origini geografiche. A differenza però della nomenclatura DOP (Denominazione di Origine Protetta), nel marchio IGP, il prodotto pur essendo lavorato nell’area geografica indicata secondo metodologie specifiche, può provenire però da una diversa regione o persino dall’estero. I prodotti alimentari e agricoli IGP in Italia sono oltre 115 (nel 2017). Uno dei prodotti italiani IGP più diffusi e conosciuti nel mondo è l’Aceto Balsamico. A questi vanno aggiunti anche i vini (oltre 115 anche in questo caso) che possono in alternativa usare la sigla IGT.
IGT: Indicazione Geografica Tipica
Con il marchio IGT si intende l’Indicazione Geografica Tipica. Essa è usata per vini prodotti in aree generalmente ampie, ma secondo dei requisiti specificati. Il riconoscimento di qualità attribuita ai vini da tavola è utile al consumatore che conosce la zona di produzione della bevanda. Ricordiamo che oltre alla zona, possono essere segnalate altre informazioni come il vitigno di appartenenza di quel determinato vino.
STG: Specialità Tradizionale Garantita
Con il marchio STG si intende invece la Specialità Tradizionale Garantita. Si tratta di una sorta di attestazione di Specificità del prodotto. Questa sigla viene usata solo per alimenti che sono stati realizzati partendo da materie prime o ingredienti utilizzati tradizionalmente, oppure con un metodo di produzione tradizionale che è usato in Italia da almeno 30 anni.
Non rientrano in questa categoria tutti i prodotti agricoli e alimentari che sono fortemente legati ad una provenienza geografica specifica. L’unica eccezione è rappresentata dai prodotti conosciutissimi come la mozzarella (latticino a pasta filata originario della Campania) e la Pizza Napoletana (ritenuta la pizza per antonomasia). Questi prodotti utilizzano quindi il loro marchio anche in Paesi diversi dall’Italia.