Cos’è il Gronchi Rosa?
Il Gronchi Rosa è il più leggendario tra i francobolli italiani. La sua eccezionalità è dovuta alla sua storia: è stato infatti emesso, ritirato e poi ricoperto.
Ripercorriamo questi passi che lo hanno reso il desiderio di ogni collezionista nel mondo della filatelia.
Il suo nome è quello del terzo Presidente della Repubblica Italiana, Giovanni Gronchi, in carica tra il 1955 e il 1962. Nel 1960 viene deciso di produrre un francobollo per celebrare il viaggio diplomatico del presidente Gronchi in America del Sud; il progetto grafico è affidato al disegnatore Renato Mura. Viene proposta una serie di tre francobolli che riportano sullo sfondo una carta geografica sulla quale spicca un aereo in volo sull’Oceano Atlantico. In ognuno di essi sono evidenziati in colore più scuro l’Argentina (francobollo azzurro), l’Uruguay (verde) e il Perù (rosa-lilla), oltre l’Italia in tutti e tre; il loro valore è rispettivamente 170, 185 e 205 lire.
Il viaggio del presidente della Repubblica Gronchi è programmato il 6 aprile 1961, data in cui inizia anche la validità legale dei francobolli, che vengono messi in vendita a partire dal 3 aprile 1961. Alfonso Arias, diplomatico presso l’ambasciata peruviana a Roma, venuto a conoscenza dell’emissione e dopo essersene fatta procurare la serie, si accorge di un errore nella rappresentazione geografica del Perù: mancava il cosiddetto “Triangolo Amazzonico”, un vasto territorio situato nel bacino del Rio delle Amazzoni, conteso fra Ecuador e Perù ed acquisito da quest’ultimo dopo la guerra del 1941-42.
Le ragioni di questo errore risiedono nel fatto che Renato Mura, per disegnare la bozza del francobollo, aveva utilizzato un atlante geografico aggiornato al 1939. Il disappunto del diplomatico peruviano per la questione dei confini è enorme a tal punto che la distribuzione dei francobolli rosa viene immediatamente sospesa. Si decide così di coprire i francobolli di colore grigio, correggendo i confini, nascondendo quello rosa originario; viene quindi organizzata una colossale operazione per intercettare la corrispondenza ed impedire che, arrivando in Sudamerica, possa destare “incidenti diplomatici”.
L’intento è quello di ricoprire gli esemplari affrancati e spediti, a cura di impiegati appositamente reclutati, ma alcuni esemplari sfuggono a questa operazione di camuffamento, diventando così una vera e propria rarità per gli appassionati collezionisti filatelici. Sul numero di Gronchi Rosa in circolazione vi sono pareri discordanti: secondo l’indagine di Umberto D’Arrò (Il Collezionista – Italia Filatelica, 1991), gli esemplari venduti risultano essere 79.455. Secondo alcuni cataloghi filatelici gli esemplari sono circa un milione.
Diventato il desiderio di ogni collezionista, il Gronchi Rosa è anche però oggetto di numerose falsificazioni; per questo, ed anche a causa delle informazioni poco chiare sull’effettivo numero di esemplari in circolazione, esistono diverse quotazioni: un Gronchi Rosa nuovo mai usato si aggira intorno ai 1.000 euro, che diventano 500 se l’esemplare è ricoperto dal francobollo grigio corretto; le buste affrancate, sia con il Gronchi rosa che grigio, tra i 500 e i 1.000 euro; esistono quotazioni differenti se il francobollo è corredato dal certificato di storicità che ne attesta l’origine al 1961: circa 4.000 euro se ne è provvisto, circa 1.850 euro se ne è privo. Se originale ed affrancato, la quotazione può arrivare anche a svariate migliaia di euro. I francobolli che sfuggirono al ritiro e che viaggiarono con regolare timbro postale hanno una quotazione nell’ordine delle decine di migliaia di euro e, se le buste hanno viaggiato sull’aereo del presidente Gronchi, possono arrivare fino ai 30.000 euro.