La bevitrice di assenzio, analisi dell’opera di Pablo Picasso

La bevitrice di assenzio è un’opera  realizzata da Pablo Picasso nel 1901, durante il suo secondo periodo parigino. La tecnica utilizzata è olio su tela, il quadro misura 73×54 cm ed è attualmente esposto all’Ermitage di San Pietroburgo. La particolarità di questo dipinto riguarda il modo in cui Picasso rappresenta la solitudine e l’alienazione. In questo periodo diversi pittori francesi rappresentano temi quali la solitudine, l’isolamento e il senso di abbandono. Le loro opere ritraggono personaggi della vita popolare parigina, incontrati in locali e bar dell’epoca.

La bevitrice di assenzio
Pablo Picasso, La bevitrice di assenzio (1901)

Questo mondo, però, viene rappresentato in un contesto in cui tale dimensione, benché tragica, appare piena di vitalità e calore; e questo contrasto, che rappresenta bene, ad esempio, i quadri di Degas o di Toulouse-Lautrec contraddistingue anche un certo modo di vedere una certa società parigina.

L’atmosfera tragica

In Pablo Picasso, invece, la dimensione tragica, che come in questo caso ne La bevitrice di assenzio pervade la donna ritratta nel quadro, si espande su tutto il contesto che la circonda, trasformando la donna stessa, che beve l’assenzio, in un simbolo di quella solitudine che definisce molti suoi personaggi rappresentati in quell’epoca storica.

E’ da notare che la donna appare contratta, come se si compattasse nella sua solitudine e nel suo isolamento. Si appiattisce su una parte del quadro spostando nervosamente la mano su per il braccio. Il suo dolore è tangibile e si mostra in questa ricerca nervosa di una propria sofferta intimità.

Come in moltissime delle sue opere Picasso anche in questa raggiunge un’originalità ineguagliabile, dando vita ad un periodo pittorico nuovo e fondamentale per la sua straordinaria carriera artistica.

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La visione della vita

La tragica visione della vita che l’autore porta con sé, non trova mai, malgrado l’energia e la forza incontenibile dei suoi quadri, pace.

Racconta, infatti, Gertrude Stein, nella sua autobiografia, (L’autobiografia di Alice Toklas. Editore Einaudi) che Picasso cercava invano di convincerla che la vita era solo tragedia. Tuttavia, ne La bevitrice di assenzio, malgrado questa tragicità assoluta del suo autore, vi è anche un’ incredibile amore per la vita che viene rappresentato dalla bellezza poetica del personaggio.

Bevitrice di assenzio: analisi dell’opera con commento video

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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