Autoritratto con pelliccia (quadro di Albrecht Dürer)
Autoritratto con pelliccia è l’ultimo ritratto che Albrecht Dürer ha dedicato ufficialmente a se stesso. In passato prima di questo ne aveva già realizzati altri due. In seguito il pittore tedesco si è ritratto all’interno di opere dove compaiono più personaggi. In questo quadro la posizione del corpo e del volto sono frontali, mentre in altri ritratti la posizione della faccia era posta in posizione di tre quarti. Il volto è dipinto con una simmetria perfetta e la sua raffigurazione ricorda i dipinti bizantini riguardanti il Cristo.
In effetti Dürer si raffigura come se volesse assomigliare ad un Gesù dal volto perfetto, che con la mano si tiene il bavero in una posizione tale da richiamare una volontà religiosa, cioè come se volesse benedire gli astanti. Il viso del pittore è il punto centrale del dipinto, la cui forza espressiva è indubbia e volutamente cercata. Sulla destra Dürer scrive in latino alcune informazioni sul quadro:
Albertus Durerus Noricus ipsum me propriis sic effin gebam colori bus aetatis anno XXVIII.
Precedentemente queste informazioni, che danno il titolo all’opera e aggiungono nozioni sul quadro, erano state scritte per altri dipinti, in lingua tedesca, non è chiaro il motivo per il quale il pittore in questo caso sceglie il latino. Forse la sua curiosità per tale lingua, che in seguito gli sarà utile per gli altri studi, lo aveva già in quegli anni portato a studiarla e ad approfondirla.
Dopo la morte di Albrecht Dürer questo autoritratto viene donato al municipio di Norimberga, dove rimase fino alle fine del cinquecento quando, dopo l’invasione della città, divenne parte della collezione reale dei principi di Baviera.