Frida Kahlo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 24 Oct 2023 07:31:01 +0000 it-IT hourly 1 Frida Kahlo fotografata da Nickolas Muray https://cultura.biografieonline.it/frida-kahlo-nickolas-muray/ https://cultura.biografieonline.it/frida-kahlo-nickolas-muray/#respond Mon, 02 Oct 2017 22:05:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23405 Frida Kahlo on White Bench” (Frida Kahlo sul bancone bianco) è il titolo di una foto famosa che ritrae Frida Kahlo, scattata a New York da Nickolas Muray, suo amante, nel 1939. E’ tra le foto più famose che ritraggono l’artista messicana.

Frida Kahlo on White Bench - by Nickolas Muray - 1939
Frida Kahlo on White Bench. La celebre fotografia del 1939 di Nickolas Muray

Descrizione della foto

Frida ha in testa una corona di fiori. Sullo sfondo verde prato con fiori bianchi. Lei ha lo sguardo seducente che punta e “sprofonda” oltre lo sguardo della macchina. Ha labbra carnose rosse e orecchini pendenti. E ancora: una grossa collana color oro le circonda il collo pendendo tra i seni sulla maglia nera e gialla a girocollo con ricami rossi. Spalle coperte da uno scialle nero coi lembi pendenti, pelle rosa, delicata, capelli raccolti.

E’ seduta su un bancone bianco con la gonna ampia, anch’essa a fiori. Le mani sono sovrapposte l’una contro l’altra, unghie smaltate di rosa perlato e anello con la pietra in tinta con lo smalto. Questo ritratto è un regalo di Nickolas Muray.

Chi era Nickolas Muray

Le scriveva lettere appassionate e struggenti, amico fidato e sempre disponibile per lei. E non solo: amante, premuroso infermiere nei lunghi periodi in cui Frida era ricoverata e durante le lunghe convalescenze. Frida Kahlo per lui, Nickolas Muray, grande fotografo ungherese, con in tasca un diploma da incisore e 25 dollari, quando sbarcò – nel 1913 a Ellis Island.

La sua forza era il sorriso e la passione per la fotografia. Iniziò a fotografare il suo mondo, riuscendo a mettere a proprio agio chiunque, anche il vecchio e schivo Claude Monet. Non a caso resta celebre il suo servizio all’artista. Le sue capacità presto emersero dal Village, tanto che negli anni Muray riuscì ad immortalare il mito delle dive, delle artiste di Hollywood. Ma il personaggio centrale, da lui idealizzato, dal quale diventò imprescindibile, era proprio a pittrice messicana Frida Kahlo. Fece ritratti su ritratti della bella pittrice.

Dalla fotografia all’amore per Frida Kahlo

Si erano conosciuti negli anni Trenta a Città del Messico. Se ne era innamorato perdutamente. Pendeva dalle sue labbra, da ogni parola da lei pronunciata, perdonando ogni sua bugia, le sue cattiverie, i suoi capricci. Perdonò persino l’amore che lei nutriva nei confronti di un altro uomo. Non si tirò indietro neppure quando lei gli chiese di fotografarla insieme al suo Diego.

Da qui nacquero i ritratti della pittrice messicana: Frida fiorata, dallo splendore indescrivibile, donna fiera ed elegante. Frida che sbarcò, grazie ai suoi ritratti resi famosi, anche sulla copertina di Vogue. Catturò l’anima della regina del surrealismo.

Frida Kahlo on White Bench - Vogue
La foto di Frida Kahlo sulla copertina di Vogue

Un ritratto di Frida Kahlo

Frida era un’artista versatile, affascinante, dalla bellezza esotica e conosciuta e apprezzata per il suo stile mistico e irreale. Era un’artista ribelle, soggetto preferito di oltre 20 fotografi tra i più influenti del XX secolo. Foto che la ritraevano senza mostrare i traumi fisici e psicologici che avevano segnato la sua esistenza. Frida, a soli 18 anni, era stata vittima di un incidente stradale, avvenuto il 17 settembre del 1925. Un incidente tra un autobus su cui si trovava a bordo e un tram. Era rimasta intrappolata tra le aste meccaniche del tram e un pezzo di corrimano che le trapassava da una parte all’altra. Poi il susseguirsi di ricoveri, costretta a letto di casa, con il busto ingessato.

Da qui Frida iniziò a dedicarsi alla pittura: iniziando proprio col dipingere il suo busto di gesso. Il suo corpo era la sua ossessione:

Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio.

I suoi dipinti sono conservati in musei e gallerie come il MoMA di New York. Le piaceva mettere in evidenza la bellezza mentale.

Infine una curiosità: Frida è stata la prima donna latinoamericana ad essere ritratta su un francobollo degli Stati Uniti. Esso fu emesso il 21 giugno del 2001. Il francobollo mostra l’immagine di un autoritratto dell’artista dipinto nel 1933.

Frida Kahlo - Francobollo - stamp - USA - June 2001
Il francobollo del 21 giugno 2001

È stata anche il soggetto di due pellicole: “Frida, Naturaleza Viva”, film del 1986, diretto da Paul Leduc con l’attrice Ofelia Medina che ha interpretato l’artista messicana; poi “Frida” del 2002, film tratto dalla biografia scritta da Hayden Herrera, diretto da Julie Taymor, dove la protagonista è interpretata dall’attrice Salma Hayek. Tanti, almeno undici, anche i documentari a lei dedicati. Per approfondire la sua storia, vi invitiamo a leggere la biografia di Frida Kahlo.

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Il cervo ferito (opera di Frida Kahlo) https://cultura.biografieonline.it/cervo-ferito-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/cervo-ferito-frida-kahlo/#respond Tue, 27 May 2014 19:59:05 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11045 Il cervo ferito” oIl cerbiatto è stato dipinto da Frida Kahlo nel 1946. Si tratta di una pittura ad olio che misura 22, 4 x 30 cm. Attualmente appartiene alla collezione privata di Carolyn Farb.

Frida Kahlo, Cervo ferito (1946)
Cervo ferito (o Cerbiatto): in questo quadro del 1946, il volto di Frida Kahlo appare al posto del capo dell’animale

Nel quadro un cervo ferito da nove frecce è disteso sopra un prato in mezzo ad alcuni alberi. Il muso del cervo è sostituito dal volto di Frida, sul cui capo sono poste due corna imponenti e ramificate. Il cervo rappresenta la delusione per le speranze frustrate.

Frida, infatti, nel 1946 aveva affrontato l’ennesima operazione alla schiena in un ospedale di New York e questa volta era convinta che il dolore sarebbe passato. Dopo poco, invece, i dolori ricominciarono e l’artista cadde in una profonda depressione.

In fondo si vede un cielo nuvoloso ma soleggiato e questo fa presagire una lieve speranza per un futuro lontano. Tanto lontano che il cervo non riuscirà a raggiungerlo.

La tristezza per un dolore che non smetteva più accompagnò Frida Kahlo anche in Messico, dove l’artista cominciò a prendere coscienza che non sarebbe più guarita.

Il destino, altro tema di alcuni quadri precedenti, ritorna anche in questa pittura, in cui viene descritto come un fato inesorabile. Il quadro Il cervo ferito fu donato a Lina e Arcady Boyter come regalo di nozze.

In una lettera per gli sposi, Frida ammetteva che questo quadro, come altre sue opere, rispecchiava la sua tristezza esistenziale, che era una parte fondamentale del suo modo di interpretare la vita.

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Il Sogno (il Letto): quadro celebre di Frida Kahlo https://cultura.biografieonline.it/sogno-letto-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/sogno-letto-frida-kahlo/#respond Mon, 26 May 2014 11:41:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11024 Il dipinto “Il sogno”, a volte chiamato anche “Il letto”, fu realizzato da Frida Kahlo nel 1940 e rappresenta il rapporto della pittrice con la morte. Frida aveva nella sua stanza un letto come quello raffigurato nel dipinto, sopra al quale aveva messo uno scheletro uguale a quello del quadro fatto di carta. Esiste una foto realizzata da Bernard Silberstein (in basso) che la riprende vicino al letto a baldacchino con sopra lo scheletro.

Frida Kahlo (1940) : Il Sogno (Il Letto)
Il Sogno (Il Letto) • Opera di Frida Kahlo del 1940

In Messico la cultura della morte è molto diversa rispetto alla tradizione italiana e, più in generale, europea. Il 2 novembre, infatti, non è considerato un giorno luttuoso ma un giorno di festa. In alcune zone del Messico si organizzano dei veri e propri pic-nic nei cimiteri e si mangia assieme ai parenti dei defunti, festeggiando la giornata e offrendo cibi e vino. Un dolce caratteristico sono i famosi calaveras di zucchero, dolcetti che, come le uova di Pasqua, accompagnano la fase finale del pranzo.

Per comprendere bene questa filosofia della morte, bisognerebbe studiare la concezione della vita nella cultura precolombiana, che può essere sintetizzata dicendo che per una parte del popolo messicano, la morte è una rinascita, una nuova vita e pertanto deve essere festeggiata come la nascita di un essere umano. Inoltre, è anche una forma  di ringraziamento per la vita e una sorta di celebrazione del ciclo vitale dell’esistenza. La morte è quindi un processo, un cammino verso qualcosa d’altro.

Nella tradizione messicana lo scheletro rappresenta Giuda; la domenica di Pasqua vengono applicati dei petardi sulle ossa di carta dello scheletro e viene fatto esplodere. In questo modo si allontanano i traditori, i quali possono trovare sollievo solo con il suicidio. Pertanto per Frida Kahlo lo scheletro rappresenta sia la morte da tenersi vicina per ricordare la propria mortalità, sia Giuda.

Una foto di Frida Kahlo
Foto di Frida Kahlo vicina al letto a baldacchino. Sopra il letto si può vedere lo scheletro. (Foto di Bernard Silberstein)

Nel quadro Il sogno, Frida Kahlo dorme e lo scheletro è sveglio, vigile. Intorno ci sono delle nuvole, il sonno di Frida è tranquillo, mentre su di lei crescono delle piante che rappresentano la vita. Il dipinto è eseguito con colori ad olio, misura 74 cm x 98,50 cm ed appartiene ad una collezione privata.

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Due nudi nel bosco (quadro di Frida Kahlo) https://cultura.biografieonline.it/nudi-nel-bosco-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/nudi-nel-bosco-frida-kahlo/#respond Mon, 12 May 2014 15:54:06 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10888 Nel 1939 Frida Kahlo realizza l’opera Due nudi nel bosco, un quadro che è stato spesso considerato un’espressione palese dell’ambiguità sessuale dell’artista. Si tratta di un dipinto ad olio che misura 25 x 30,5 cm e la cui proprietaria, Mary Shirley, lo soffiò a Madonna per mezzo milione di dollari.

Due nudi nel bosco (Frida Kahlo, 1939)
Frida Kahlo: “Due nudi nel bosco” (opera del 1939)

La bisessualità di Frida Kahlo

In realtà da tempo Frida Kahlo aveva manifestato la propria bisessualità e certamente quest’opera, che ha avuto più titoli (La terra stessa e La mia balia e io), non le era certamente necessaria per esprimere le proprie inclinazioni o come si dice adesso, fare outing. Infatti, in diversi altri quadri, Frida ha raccontato la sua ambivalenza in modo più esplicito e ironico.

Due nudi nel bosco: analisi dell’opera e commento

Il dipinto Due nudi nel bosco racconta l’incontro fra due donne in una foresta. Una è appoggiata sul ventre dell’altra ed entrambe sono spiate da una scimmia, un simbolo del peccato, della trasgressione e del diavolo, che manifesta la sessualità attraverso l’istinto animale.

Tuttavia, l’aspetto sessuale di questo quadro, a parer mio, è solo una provocazione, che molti hanno colto speculando sull’aspetto dell’ambiguità sessuale. Io ritengo, invece, che sia un’altra versione della dualità di Frida, che in altre opere ha cercato di mostrare la divisione della sua personalità in contesti di diversa natura.

In questo caso, le due donne potrebbero rappresentare l’influenza europea e quella messicana. Oppure due personalità, di cui la più fragile è quella distesa mentre la più forte e sicura è quella di pelle scura.

Ad ogni modo è un quadro interessante, anche se meno conosciuto, fra quelli dell’artista messicana, perché esprime la femminilità senza alcun filtro o pudore ma cercandone la vera origine. Ambivalenza, sensibilità, pudore, sensualità e gioia di esistere sono alcune aspetti della simbologia del dipinto, ma come in tutte le opere che rappresentano un mondo, ogni individuo può trovare ciò che maggiormente gli interessa.

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Le due Frida, storia e analisi dell’opera di Frida Kahlo https://cultura.biografieonline.it/le-due-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/le-due-frida-kahlo/#respond Mon, 05 May 2014 21:47:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10794 L’opera “Le due Frida” è un autoritratto di Frida Kahlo che mostra due personalità dell’artista. Si tratta di un dipinto ad olio datato 1939. E’ un’opera che rappresenta, più di ogni altra, ciò che il compagno Diego Rivera ha rappresentato per la pittrice messicana.

Frida Kahlo: "Le due Frida" (1939)
L’opera di Frida Kahlo è del 1939

Nel 1939 Frida Kahlo intraprende un viaggio in Europa, dove incontra i Surrealisti, a Parigi, dei quali rimane nauseata e infastidita. La guerra è alle porte e si respira un clima di tensione e di difficoltà che incide profondamente sullo stato d’animo dell’artista.

Rientrata in Messico, Frida decide di lasciare la casa che condivideva con il marito e di tornare in quella di famiglia a Coyoacán. In seguito Frida dirà che fu il marito a convincerla a lasciarlo. In quel periodo dipinge soprattutto autoritratti. Fra questi, uno dei più struggenti è il dipinto qui analizzato.

A destra la donna amata e rispettata da Rivera, che indossa un tradizionale abito messicano e tiene in mano una piccola immagine di Rivera da piccolo. Accanto appare una Frida più europea, in abito bianco di pizzo. E’ la Frida che Rivera ha abbandonato.

Entrambe le Frida hanno il cuore posto in evidenza sul loro petto, un simbolo del dolore di Frida e che la pittrice aveva già utilizzato in altri dipinti. Le due Frida si tengono per mano e una vena, che parte dalla foto di Diego e attraversa i due cuori, le unisce in questo passaggio doloroso. La vena, però, non è chiusa e zampilla sul vestito della Frida europea.

Quest’ultima vi ha posto una forbice chirurgica per saturare la vena, ma il sangue zampilla lo stesso macchiandole il vestito. La Frida abbandonata rischia di morire dissanguata, anche se non si è arresa e ha cercato di chiudere il suo dolore contenendo il sangue che fluisce inesorabilmente.

Anche il cuore della Frida sofferente è aperto ed esposto al lutto della separazione. Non c’è nessuno che la possa consolare, se non l’altra Frida che ancora conserva il ricordo del marito. Le nubi dietro alle due donne sono agitate e fosche, come il periodo che la pittrice sta vivendo.

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La colonna rotta (opera di Frida Kahlo) https://cultura.biografieonline.it/colonna-rotta-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/colonna-rotta-frida-kahlo/#comments Tue, 29 Apr 2014 10:02:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10775 La colonna rotta fu dipinto da Frida Kahlo nel 1944, dopo che le sofferenze per le innumerevoli operazioni chirurgiche l’avevano resa inabile all’insegnamento e l’avevano costretta a lunghi periodi di degenza. Frida fu un’insegnate straordinaria e fino a quando poté recarsi all’Accademia, il suo lavoro con gli studenti ebbe molto successo. La pittura per lei era azione e spesso stimolava i ragazzi ad uscire dall’istituzione e ad immergersi nel vita reale, dipingendo oggetti e persone che vedevano per la strada.

Frida Kahlo: Colonna rotta (opera del 1944)
Colonna rotta (Frida Kahlo, 1944) • In questo quadro l’artista messicana usò un linguaggio figurativo con chiari simboli del cristianesimo per comunicare il proprio dolore.

Non criticava mai i loro quadri ma cercava invece di stimolare in loro l’autocritica necessaria capire ciò che realmente volevano dalla loro arte. Purtroppo, però, a causa dei dolori alla schiena dovette interrompere queste sessioni. Non voleva però troncare in modo definitivo il rapporto con gli studenti e decise allora di continuare, anche se non con la stessa assiduità, le lezioni nella sua casa di Coyoacán.

Il dolore la costringeva a letto per molte ore. E a causa di questi terribili dolori decise di realizzare La colonna rotta.

Analisi del quadro

Dal mento fino all’inguine il corpo di Frida Kahlo appare squarciato, aperto da uno strappo violento del busto che sembra tenuto solo dal corsetto bianco. Dentro allo squarcio vediamo una colonna ionica rotta in più punti.

La colonna rappresenta la spina dorsale, che non riesce più a tenere in piedi Frida e che, infatti, proprio in quel periodo è costretta a rimanere per lunghe ore distesa e immobile. Le spaccature e le lacerazioni del corpo trovano un riverbero nel paesaggio dietro alla sua figura.

E’ un panorama desolato, solcato da spaccatura che servono a ricordare come la sofferenza interiore influenzi il modo in cui sentiamo e percepiamo ciò che ci circonda. Il corpo di Frida è punteggiato da decine di chiodi conficcati ovunque e che ricorderebbero, secondo alcuni interpreti, il martirio di San Sebastiano.

Comunque sia, la sofferenza, che viene ripresa da più simbologie, è per l’artista il modo per esprimere il proprio dolore che diventa martirio, il suo martirio, che non è sacrificio, conseguenza della fede e dell’amore per Cristo, ma che ricorda, invece, la sofferenza dei martiri. Tanto che l’iconografia cristiana è richiamata in questo quadro dal sudario bianco che avvolge Frida e, come si è detto, dai chiodi che ne trafiggono tutto il corpo.

Frida Kahlo, infatti, non era credente e appoggiava le posizioni anticlericali della maggioranza degli intellettuali messicani, tuttavia conosceva bene quanto la fede cattolica fosse diffusa fra la popolazione messicana. Dopo la rivoluzione tutte le chiese erano state chiuse ma la religione cattolica era ancora molto presente nelle famiglie messicane. Frida, quindi, nella sua opera “La colonna rotta” utilizza i simboli e il linguaggio figurativo del cristianesimo per comunicare il proprio dolore.

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Mosè o Nucleo solare (opera di Frida Kahlo) https://cultura.biografieonline.it/mose-nucleo-solare-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/mose-nucleo-solare-frida-kahlo/#respond Fri, 25 Apr 2014 04:09:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10699 Questo meraviglioso dipinto fu realizzato da Frida Kahlo nel 1945 su commissione di uno dei suoi mecenati, José Domingo Lavin. L’opera si intitola Mosè o Nucleo solare ma Frida in una lettera lo cita come il Nascimento dell’Eroe.

Mosè (o Il nucleo solare)
Mosè (o Il nucleo solare), 1945 – Frida Kahlo

Il quadro fu ispirato dalla lettura del libro di Sigmund FreudMosè e il monoteismo”, che le fu prestato proprio da Lavin. Egli stesso chiese a Frida di leggere il libro e poi di dipingere la sua personale interpretazione. Il libro aveva affascinato profondamente Frida Kahlo, tanto che realizzò il quadro in soli tre mesi di lavoro.

Mose - Frida Kahlo - dettaglio
Mosè (o nucleo solare): dettaglio centrale dell’opera. Il bambino nella culla con il terzo occhio.

La figura centrale, cioè il bambino disteso nella culla, rappresenta Mosè, e assomiglia a Diego Rivera, il compagno della pittrice, sulla cui fronte possiamo vedere il terzo occhio, elemento che compare anche in altri quadri in cui è ritratto Rivera, e che rappresenta la saggezza.

L’opera fu realizzata  come fosse un murale in miniatura, una tecnica utilizzata dal compagno e che Frida, prima di questo quadro, non aveva mai sperimentato. Sopra a Mosè appare un bambino collocato dentro ad un utero materno; in alto l’artista ha dipinto  il sole, il quale rappresenta una fonte di vita.

Tutt’intorno compaiono dei, eroi, filosofi, idoli, statisti, uomini politici, intellettuali, capi religiosi e poi l’umanità in generale, toccata dai raggi del sole e abbracciata dalla presenza della morte. Le gocce che cadono al centro del quadro rappresentano il ciclo dell’amore mentre i rami freschi che crescono sui tronchi morti, rappresentano il ciclo della vita.

In un’intervista raccolta nel 1954 dalla storica dell’arte Raquel Tibol, Frida Kahlo confessò che il dipinto Mosè o Nucleo solare fu realizzato subito dopo la lettura del libro di Freud citato, ma che in seguito, rileggendolo, aveva trovato l’opera inadeguata al lavoro dello psicoanalista austriaco. Attualmente il quadro fa parte di una collezione privata ed è esposto al Museo di Belle Arti di Huston in Texas.

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L’amoroso abbraccio dell’universo (opera di Frida Kahlo) https://cultura.biografieonline.it/amoroso-abbraccio-universo-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/amoroso-abbraccio-universo-frida-kahlo/#comments Sat, 19 Apr 2014 19:07:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10653 Questo quadro di Frida Kahlo ha una straordinaria ricchezza di simboli, legati perlopiù alla mitologia e alla cultura messicana, e questo lungo titolo: L’amoroso abbraccio dell’universo, la terra (Messico), io, Diego e il signor Xólot. L’opera fu realizzata da nel 1949. Il tema principale della pittura riguarda la maternità che viene presentata in un contesto, come detto, pieno di riferimenti alla mitologia azteca e del Messico.

L'amoroso abbraccio dell’universo (Frida Kahlo, 1949)
L’amoroso abbraccio dell’universo, la terra (Messico), io, Diego e il signor Xólot. Opera di Frida Kahlo del 1949

Frida, a causa dell’incidente che la coinvolse quand’era ancora un’adolescente, non poté mai avere figli. Nel dipinto il suo ruolo di madre viene espresso tenendo in braccio Diego Rivera, pittore fra i più importanti del ‘900 messicano, e compagno di Frida Kahlo per tutta la vita.

Simbolicamente Frida vuole esprimere la complessità del rapporto amoroso in cui la donna svolge anche il ruolo della madre nei confronti del suo compagno. La donna dona e alimenta la vita, mentre l’uomo, nella sua fronte, porta il terzo occhio della saggezza, come in questo caso lo si vede nel dipinto, sulla fronte di Diego.

Frida Kahlo: Amoroso abbraccio dell'universo - un dettaglio del quadro
Il dettaglio centrale dell’opera con il “Terzo occhio della saggezza”, l’abbraccio tra Frida Kahlo e Diego Rivera, e la “Madre della terra azteca”

L’occhio permette l’unione e la continuità del rapporto fra i due. Dietro ai due sposi si staglia la dea Madre della terra azteca, Cihuacoatl, scolpita nella pietra. Dietro alla statua e ai due protagonisti Frida ha dipinto la Madre Universale, che a sua volta li abbraccia e li contiene.

In primo piano, sulla sinistra, è ritratto il cane di Frida, Itzcuintli Señor Xolotl, che rappresenta Xolotl, il guardiano del mondo dei morti, che ha preso la forma del cane per poter osservare il mondo terrestre. Sul suo dorso i morti vengono trasportati di notte nel mondo degli inferi.

Nel dipinto Xolotl ha anche il compito di vegliare sul rapporto amoroso di Frida e Diego. In quest’opera Frida ha riunito tutti gli elementi della mitologia messicana: vita, morte, notte e giorno, sole, luna, uomo, donna e, come si è detto, le dee creatrici della Terra e della Vita.

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Autoritratto di Frida Kahlo del 1948 https://cultura.biografieonline.it/autoritratto-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/autoritratto-frida-kahlo/#respond Tue, 15 Apr 2014 13:06:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10582 L’autoritratto del 1948 è il secondo in cui Frida Kahlo appare vestita con il tradizionale abito Tehuana e l’unico quadro che ha dipinto in quell’anno a causa dei notevoli problemi di salute che spesso la costringevano a subire operazioni chirurgiche, molto invasive, e a sopportare lunghi periodi di convalescenza.

Autoritratto di Frida Kahlo del 1948
Frida Kahlo: autoritratto del 1948

Analisi dell’opera

Nel dipinto la merlettatura del collo circonda e chiude Frida come se avesse una cuffia. L’abito sembra fuoriuscire dalla tela.

Il volto

Il volto di Frida Kahlo, in questo autoritratto, sembra una maschera troppo pressata dall’abito e dalle stoffe. Il suo volto risalta molto e quasi incide la tela. Le sopracciglia e la traccia scura dei suoi baffi la fanno sembrare un po’ mascolina, dura e severa. E’ un periodo di sofferenza e di dolore fisico e psicologico.

Le lacrime

Nel quadro le lacrime che le rigano il volto rappresentano un patimento continuo del suo spirito. Infatti il dipinto fu commissionato dal dottor Samuel Fastlicht al quale Frida scrisse che si scusava per il ritardo nella realizzazione dell’opera ma che a causa della sua cagionevole salute non aveva potuto realizzare prima il quadro.

I colori

La bellezza dell’autoritratto del 1948, un contrasto fra equilibro e sofferenza, è espressa anche dall’originale accostamento dei colori, come ad esempio il viola della stoffa che contorna il volto, con il bianco dei merletti dell’abito.

La storia del dipinto

Il dipinto, un olio di 50×39,5 cm che appartiene ancora alla famiglia Fastlicht, fu venduto al dottore per 2.500 dollari dell’epoca.

Il prezzo, un po’ più basso delle quotazioni dei quadri dell’artista messicana, che all’epoca valevano circa 3.000 dollari l’uno, fu abbassato perché Frida Kahlo decise di pagare la parcella del dottore con la differenza, cioè 500 dollari.

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The Frame, autoritratto di Frida Kahlo https://cultura.biografieonline.it/the-frame-frida-kahlo/ https://cultura.biografieonline.it/the-frame-frida-kahlo/#comments Sat, 03 Nov 2012 15:05:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4504 In questo meraviglioso dipinto intitolato The Frame (La Cornice) Frida Kahlo, mostra il suo talento, la sua passione per la vita e per se stessa come testimonianza di un’esigenza incontrastabile e incontenibile di dipingere. Il quadro è stato realizzato nel 1938 ed è stato esposto la prima volta a Parigi, nel 1939, alla mostra “Mexique” organizzata da André Breton.

The Frame, autoritratto di Frida Kahlo (1938)
The Frame, autoritratto di Frida Kahlo (1938)

Nella stessa mostra vennero esposte sculture, fotografie di Manuel Alvarez Bravo e oggetti d’arte popolare del XVIII e del XIX secolo. Fu una mostra ideata per celebrare l’arte messicana, passione di Breton e di alcuni surrealisti. Alla mostra Frida partecipò con altri quadri ma l’organizzazione dell’evento non fu facile perché Breton non si era prodigato per trovare un luogo adatto; fu Marcel Duchamp a dare il contributo organizzativo più importante e trovò il luogo in cui esporre le opere d’arte messicane.

Frida Kahlo
La pittrice messicana Frida Kahlo

Frida era sconvolta dai surrealisti e scrisse al suo amico Nickolas Muray: “Non ti puoi immaginare che figli di puttana siano questi individui. Mi fanno vomitare. Sono così maledettamente intellettuali e decadenti, che non riesco più a sopportarli… E’ valsa la pena venire fino a qui anche solo per vedere perché l’Europa stia andando in rovina e che proprio per colpa di tutti questi buoni a nulla ci sono persone come Hitler e Mussolini. Potrei scommetterci la testa che, finché vivrò, odierò sempre questo posto e i suoi abitanti.

L’esposizione non ebbe comunque successo a causa dell’imminenza della guerra.  Tuttavia il dipinto venne in seguito acquistato dal Louvre: si tratta della prima opera d’arte di un’artista messicana acquistata dal museo parigino.

Il ritratto di Frida Kahlo e lo sfondo azzurro sono stati dipinti su una lastra di alluminio mentre i fiori e  gli uccelli sono stati dipinti su pezzi di vetro realizzati in un altro momento e in seguito applicati sul quadro.

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