Francis Scott Fitzgerald Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 19 Nov 2019 23:00:21 +0000 it-IT hourly 1 Lasciami l’ultimo valzer, libro di Zelda Fitzgerald https://cultura.biografieonline.it/lasciami-ultimo-valzer/ https://cultura.biografieonline.it/lasciami-ultimo-valzer/#respond Wed, 07 Sep 2016 08:29:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19680 donne dududu

zeldafitzgerald e dorothyparker erano quasi coetanee. due donne cresciute nella prima metà del novecento, americane, di classe sociale borghese (quanto è borghese dire ‘di classe sociale borghese?’). e io, quasi un secolo dopo, le trovo più attuali che mai.
mi ripeto ogni giorno di provare ad essere come dorothy parker, mi trovo ogni giorno ad essere zelda fitzgerald.

Zelda Fitzgerald - libro - Lasciami l'ultimo valzer
Zelda Fitzgerald, “Lasciami l’ultimo valzer” (la copertina del libro)

del sarcasmo della parker e di quante cose ci insegna leggerla ho già parlato. ho letto poi di zelda fitzgerald lasciami l’ultimo valzer – bollati boringhieri, 2009. zelda ha scritto questo libro in sei settimane, come terapia in una delle tante cliniche in cui ha passato quasi metà della sua vita.

annullamento. annullamento di zelda per scott, voluto o indotto. lo scrittore non sopportava che la moglie potesse avere un talento. quello spettava solo a lui mentre erano anni che provava a concludere un libro. la storia di alabama e david, i protagonisti del romanzo, ricalca quasi fedelmente quella di zelda e scott. una specie di tenera è la notte from her point of view (mi sono allargata eh, è per far capire. capite?). doveva forse essere catartico, ma dubito abbia funzionato (conoscendo il futuro).

bla bla bla la trama bla bla bla l’editing peso di scott. è un libro, lo leggete in fretta. volevo dire delle altre cose.

zelda fitzgerald è crollata. perché nonostante le feste i viaggi parigi la riviera gli anni ’20 e i costumi a righe, non è riuscita a gestire l’ombra del marito che l’ha schiacciata. anche se da fuori si poteva pensare avesse tutto. da fuori si vedono tante cose. come quando guardiamo una sitcom, noi vediamo un appartamento, in realtà è solo uno sfondo in uno studio. eppure a noi sembra proprio un appartamento, una camera, una cucina. da fuori è facile.

quello che zelda racconta nel libro è un po’ difficile. quando quello che fai non è mai abbastanza. quando tutto quello che ti senti dire è no. quando lui può e deve avere ciò che vuole ad ogni costo. quando il supporto viene a mancare o è solo fittizio.
si crolla.
ci prova zelda, come alabama nel libro. ci prova anche se non più giovanissima con la danza. sacrifici, prove su prove, fatica. per trovare se stessa, per dimostrare a se stessa che esiste. alabama poi ce la farà a raggiungere l’obiettivo, seppur per una volta sola. zelda no. ma il traguardo finale è solo una giustificazione che ci si dà per spiegare tutto il resto che altrimenti sembrerebbe sciocco. alla tua età ti metti a ballare? e dove vuoi arrivare? e chi credi di essere? sì ti supporto o almeno faccio finta bene, ma non ti capisco e credo sia una follia, ti supporto perché sono tuo marito e devo ma scusa ho da fare vai pure da sola. ah vai a napoli? ciao poi ci sentiamo. io se venissi ti rovinerei la poesia. io, quando vengo, non so di che parlare, nello studio di ballo.
quando non sai più chi sei, quando anche le vie di fuga sembrano troppo difficili e non sei capace.
si crolla.
ci si arrabbia con zelda perché vorresti scuoterla e dirle tu vali. ma non servirebbe a niente.

oh poi magari la parker, amica di scott, pensava zelda fosse una frignona del cazzo, magari pure per lei era crazy, come per il marito. magari era vero, io so solo che magari se non c’hai voglia di dar considerazione alla persona che ti sei scelto, nel 1930 come ora, puoi anche levarti dai coglioni.

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Tenera è la notte, riassunto https://cultura.biografieonline.it/tenera-la-notte-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/tenera-la-notte-riassunto/#comments Thu, 10 Mar 2016 09:33:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17361 Tra i romanzi più rappresentativi dello scrittore statunitense Francis Scott Fitzgerald, troviamo il libro “Tenera è la notte“. Il romanzo fu pubblicato nel 1934 a New York ma, nel 1948, uscì una versione postuma che riordinò cronologicamente l’intera vicenda.

Tenera è la notte - (riassunto del libro di Fitzgerald)
Tenera è la notte (una copertina del libro di Fitzgerald, in una versione tradotta da Fernanda Pivano)

Temi trattati

Lo scrittore narra le vicende di personaggi che hanno vissuto la loro vita in quella che lui stesso definisce “la società elegante americana che invase l’Europa nel decennio successivo alla Prima Guerra Mondiale”. Si tratta di una società superficiale, spietata, snob, frivola e assolutamente portata per i pettegolezzi. Nel libro “Tenera è la notte“, Scott Fitzgerald analizza i sentimenti umani e la vita di coppia che spesso risultano esser destinati a fallire. Lo scrittore narra le vicende dal suo punto di vista, mentre i personaggi principali vengono descritti e rappresentati con scrupoloso approfondimento analitico e psicologico.

Riassunto

Il libro narra le vicende di Dick, brillante psichiatra di Zurigo che incontra la giovane Nicole Warren, una sua ex paziente ricchissima e di famiglia molto arrogante. La donna cade nel baratro della schizofrenia per colpa di un avvenuto incestuoso rapporto col padre. Dick non solo tenta di guarire la donna ma, a furia di frequentarla, se ne innamora perdutamente. I due, dopo poco tempo, convolano a nozze. Passata la luna di miele, Dick vorrebbe tornare al suo lavoro di sempre, ma finisce come sempre ad assecondare i capricci e le richieste della moglie Nicole, che ancora non si è ripresa del tutto dalla malattia mentale e vuole invece viaggiare per il mondo. L’uomo fa con Nicole lunghi viaggi all’estero, vivendo delle ricchezze della moglie. I due, dopo anni di vagabondaggio, insieme ai due figli nati nel frattempo, decidono di fare vita stabile in una villa sulla Costa Azzurra in Francia, alternando la loro vita con il mare e con frequenti visite a Parigi.

Francis Scott Fitzgerald in una foto di Carl Van Vechten del 1937
Francis Scott Fitzgerald in una foto di Carl Van Vechten del 1937

In questo periodo di apparente stabilità, fanno la conoscenza di Abe North, un compositore alcolizzato, un mercenario francese dal nome Tommy Barban, che si innamorerà in seguito della moglie di Dick e di una bella attrice americana dal nome Rosemary, per cui Dick perderà la testa. Nel romanzo, i personaggi sono immersi nella continua ricerca di quei piaceri mondani che la generazione degli anni Venti insegue in modo ossessivo. Come dirà lo stesso scrittore, tutto brilla di una luce intensa e falsa, persino il Sole della riviera e perfino i dialoghi tra i personaggi sono futili e superficiali. Nel romanzo, lo scrittore introduce delle figure di americani ricchi che appaiono a volte grotteschi, a volta pietosi, seguendone le vicende esistenziali. Quasi tutti i personaggi del romanzo, anche quelli più meritevoli, sono destinati a vedere la loro vita fallire per una mancanza di costruzione morale.

L’incontro sulla spiaggia della Costa Azzurra, luogo elettivo e riservato a pochi negli anni Venti, con l’attrice Rosemary Hoyt, sembra cambiare momentaneamente la vita di Dick. L’uomo si innamora perdutamente della donna ma rifiuta di intraprendere una relazione con lei, per stare accanto alla moglie Nicole. La situazione cambia quando Dick, stufo di quella sua vita poco stimolante, cerca di riprendere in mano la sua professione e parte per esercitare di nuovo in Svizzera, a Zurigo. Nella clinica, però, le cose sono cambiate e si trova a lavorare con un nuovo direttore, un uomo senza scrupoli che mira soltanto al lucro dei guadagni.

Anche il tentativo di aprire una clinica propria fallisce miseramente. Dick rimane sempre più stritolato dal suo matrimonio e dall’onnipotente denaro di Nicole. L’uomo inizia a perdere il rapporto con se stesso e sembra sempre di più sprofondare nell’abisso. Nicole invece dimostra a poco a poco di guarire dalla sua malattia mentale. La donna inizia perfino a provare distacco per il marito che ormai è esaurito e decide di dedicarsi solo a se stessa. Dick inizia a bere, gettandosi nell’alcool per affogare i suoi dispiaceri, perdendo perfino quelli che considerava amici. Fra l’altro, quando l’uomo si accorge che la moglie Nicole accetta le avances di un amico, Tommy Barban, si sente definitivamente perso nel limbo di sé stesso.

Finale

Per Nicole, Tommy Barban è un toccasana: la fa sentire rinata fino al punto da spingerla a pensare di voler lasciare perfino il marito e, infine, a decidersi di sposarsi con lui. A questo punto, Dick si vede costretto a divorziare dalla moglie che non ne vuole più sapere di lui. L’uomo decide così di allontanarsi da Nicole, pur amandola ancora, deciso a rifarsi una nuova vita in un paese lontano, lasciando per sempre la sua amata casa in Costa Azzurra. Nell’ultimo capitolo del romanzo “Tenera è la notte“, lo scrittore ci narra della nuova esistenza dell’uomo che occupa la posizione di medico in una cittadina della provincia americana.

Tenera è la notte - Tender is the night - film
Tenera è la notte (Tender is the night, locandina del film del 1962)

“Tenera è la notte” al cinema

Il romanzo ottenne un ottimo successo di critica e di pubblico, venendo definito in assoluto il più importante, intimo e personale romanzo dello scrittore. Dal libro “Tenera è la notte“, venne tratto il film drammatico del 1962, per la regia di Henry King, che segue minuziosamente la trama dello scrittore Scott Fitzgerald, con un cast d’eccezione: Jennifer Jones, Jason Robards, Joan Fontaine, Tom Ewell, Cesare Danova, Jill St. John, Paul Lukas, Bea Benaderet, Charles Fredericks, Sanford Meisner.

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Lettere a Scottie (Francis Scott Fitzgerald) https://cultura.biografieonline.it/lettere-a-scottie/ https://cultura.biografieonline.it/lettere-a-scottie/#respond Tue, 09 Feb 2016 16:20:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16645 i papà e le figlie femmine

ho un debole per francisscottfitzgerald. un debole forte, proprio debolissimo, quasi da cotta di quando hai 13 anni. il grande gatsby è uno dei libri del cuore, anche letto nella versione precedente trimalcione. e poi tutti gli altri, quelli famosi, tenera è la notte, di qua dal paradiso, belli e dannati (che no, non è quello del film), i racconti, e poi quelli meno, famosi, quando era scoraggiato e mezzo disoccupato. tutto. tutto nonostante magari fosse un poco alcolizzato, un poco presuntuoso, io lo trovo meraviglioso.
sì, ho visto i film, sì, mi sono piaciuti. sì, meglio robert redford che leo, ma solo per questioni di è venuto prima lui.

Lettere a Scottie - con lettere inedite di Scottie Fitzgerald - Francis Scott Fitzgerald
Lettere a Scottie. Con lettere inedite di Scottie Fitzgerald

inzomma a me fitzgerald me piasce proprio tanto tanto. ho letto quindi lettere a scottie – archinto, 2003. scottie è la figlia sua e di zelda. zelda a una certa non si è sentita tanto bene, la testa non ha voluto collaborare e ci sono stati lunghissimi periodi di ospedale. lui ci ha pure provato a starle vicino e sì, nei suoi libri si capiscono subito le parti autobiografiche. comunque zelda poi ci è morta in un istituto che ha preso fuoco, atroce. ma lui non l’ha saputo, è morto prima di lei.

Francis Scott Fitzgerald con Scottie e Zelda
Francis Scott Fitzgerald con Scottie e Zelda (Francia, 1928)

cosa vuole un padre da una figlia? cosa vuole un padre per la figlia? il meglio, certo, sempre. forse non sempre ma prendiamo queste fette di salame per un attimo, mettiamocele sugli occhi e facciamo finta che vada tutto bene. vuole il meglio o vuole quello che lui crede essere il meglio? vuole il meglio o vuole quello che lui avrebbe voluto per sé, anche a posteriori?
e poi, se certe cose vanno bene e altre no, quanto insistere? quanto dire hai fatto il tuo dovere quando i risultati a scuola erano buoni, quanto dire a nuoto ci vai lo stesso anche se non ti piace fa bene alla schiena. quanto dire no, non esci, anche se tutti i tuoi amici ci vanno, e poi una manciata di anni dopo farti partire per chissà dove dove potrai fare chissà cosa. quanto fare proprio quell’università perché poi sarà più facile trovare lavoro [canned laughs] anche se io no io davvero non me la sento. e trova un lavoro fisso, e non correre rischi.

non fanno i libretti di istruzioni per diventare genitori, me lo dice sempre il mio papà. be’ non lo fanno nemmeno per diventare figli sai, quindi rivediamo un attimo cosa voglio io per me e cosa vuoi tu per me.
ma io lo so che il mio papà esattamente come fitzgerald, ha voluto sempre che fossi contenta. magari facendo a volte le scelte sbagliate o usando mezzi sbagliati, a volte poi l’ha capito, a volte magari no, ma so che l’ha fatto per me e allora, se alcune cose han fatto male, cerco di dimenticarle. quando non riesco, cerco di nasconderle nei cassetti insieme ai collant beige. che dovrei anche gettarli via sti collant che oltre a fare schifo manco li metto mai.

io comunque lo so, sono molto fortunata. quelle fette di salame di cui sopra non mi rendono imbecille. (però mi han fatto venire fame).

fsf scrive alla figlia che è giovanissima e sta in collegio, come fosse un’adulta. le parla di soldi, di scuole che dovrà fare, di gestione di vita quotidiana. lei però a differenza mia è un po’ più sicura di sé e gli risponde da pari. io ho iniziato a riuscirci da grande, e manco sempre.

fsf le parla soprattutto di due cose: educazione – nel senso scuola – e soldi. perché soldi, ce ne sono pochi, ma si cerca di mantenere le abitudini di un certo stile di vita che comprende qualche festa, qualche cappotto, qualche viaggio. e scuola, perché si vede che ci tiene. i papà, certe cose non cambiano mai.

ci sono anche lettere di risposta di scottie, dà spiegazioni, si giustifica, pare spesso più matura del padre. la cosa forse che colpisce di più è la responsabilità di cui viene caricata una ragazzina. però che ne so io di come andavano le cose negli anni ’30, magari erano tutti così no?
anche nelle lettere più fredde però, lo senti che ci tiene. magari non ce la fa, perché non ce la sta facendo lui stesso con la sua mente, ma ci tiene. e attenta ai ragazzi, in breve. e non ti preoccupare, io sono qui, povero, alcolizzato, malato, ma sono qui.

Scottie Fitzgerald
Una foto di Frances Scott “Scottie” Fitzgerald all’età di 21 anni.

triste leggere le lettere che si avvicinano al natale 1940, perché senza spoilerare niente, è il 21 dicembre 1940 che francis scott fitzgerald è morto, e scottie aveva 20 anni nemmeno, la madre in ospedale, il padre in mezza disgrazia che muore d’infarto e il peso di un genitore famoso.

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Il curioso caso di Benjamin Button: storia e riassunto https://cultura.biografieonline.it/benjamin-button-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/benjamin-button-riassunto/#respond Fri, 17 Apr 2015 12:22:37 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13966 Il 22 maggio del 1922 Francis Scott Fitzgerald pubblica per la prima volta il racconto Il curioso caso di Benjamin Button sulla rivista Collier’s.  Questo confluisce poi nella seconda raccolta dell’autore, Racconti dell’Età del Jazz (Tales of the Jazz Age) uscita nel settembre del 1922 per la casa editrice Scribner’s di New York. Comprende ben 11 racconti, tutti usciti in precedenza su riviste e riunite insieme in occasione della pubblicazione.

Racconti dell'Età del Jazz - Fitzgerald
Racconti dell’Età del Jazz” è il libro di Fitzgerald in cui è contenuto il racconto “Il curioso caso di Benjamin Button

Qui sono edite le migliori novelle di Fitzgerald, tra cui anche Il diamante grosso come l’Hotel Ritz, in cui l’autore attacca gli eccessi della ricchezza e le ingiustizie, e Primo Maggio, racconto realistico in cui ha utilizzato un metodo cinematografico di descrizione.  Dalla novella è stato tratto anche un film famosissimo, uscito nel 2008 e diretto da David Fincher, con Brad Pitt nei panni del protagonista maschile.

La novella all’interno della produzione dell’autore

Fitzgerald è stato un grande scrittore e sceneggiatore statunitense, autore sia di romanzi che novelle. È considerato uno dei maggiori autori del Periodo del Jazz, i cosiddetti ruggenti Anni Venti del XX secolo, quelli immediatamente successivi alla Grande Guerra, caratterizzati per la diffusione della musica jazz, l’avvento della ricchezza e del progresso con la modernità.

Francis Scott Fitzgerald in una foto di Carl Van Vechten del 1937
Francis Scott Fitzgerald in una foto di Carl Van Vechten del 1937

Egli descrisse questo periodo nel suo romanzo Il grande Gatsby (1925) in cui esamina con attenzione i problemi di quella generazione, che viveva in modo particolarmente dissoluto. La sua riflessione punta proprio su quest’epoca fatta di balli sfrenati, ricerca del successo a tutti i costi, sogni proibiti e liberazione dei costumi con un’attenzione maggiore rivolta al lato nascosto delle vicende, alla distinzione tra realtà e fantasia e alla ricerca della felicità.

Il Grande Gatsby è sicuramente uno dei più importanti romanzi che indagano su i retroscena di questi anni che apparentemente sembrarono magici ma che in realtà nascondevano qualcosa di  tragico.  Fitzgerald non va ricordato solo per questo grande successo, tornato alla ribalta grazie al film con Leonardo DiCaprio del 2013, con il quale l’attore sfiorò il premio Oscar. Sono importanti anche le altre sue opere nelle quali cercò di guardare con attenzione alla natura umana, indagando e riflettendo sui problemi della sua generazione.

Il suo primo romanzo uscì nel marzo del 1920, Di qua dal Paradiso (This side of Paradise), a seguito di un periodo di ristrettezze economiche che gli causò anche la rottura temporanea del fidanzamento con Zelda, la donna della sua vita. Fu un vero e proprio best seller e l’autore, da povero scrittore in cerca di fama, venne proiettato in tutti i circuiti mondani del tempo. Zelda accettò di sposarlo grazie alla felice condizione economica finalmente raggiunta e Fitzgerald continuò a scrivere, pubblicando la prima raccolta di novelle Maschiette e Filosofi. Nel 1922 uscì sia il suo secondo romanzo Belli e dannati, che racconta le contraddizioni interne di una coppia che raggiunge il successo, che la seconda raccolta di novelle Racconti dell’età del Jazz. In questo periodo l’autore si trovava all’apice del successo e decise di vivere insieme a Zelda la stessa vita dissoluta che raccontava nei suoi scritti.

Decise poi di trasferirsi in Europa, dove sarebbe restato per soli cinque anni. Gli anni della crisi del 1929 corrisposero anche ad una crisi personale ed affettiva: la moglie iniziò ad avere problemi di salute e il quarto romanzo Tenera è la notte, non riscosse il successo sperato. Negli ultimi anni della sua vita riuscì però ad acquistare di nuovo un equilibrio lavorando come sceneggiatore ad Hollywood e non smettendo mai di scrivere.

“Il curioso caso di Benjamin Button”: riassunto della novella

La storia inizia nel 1860, anno di nascita del protagonista Benjamin Button. Il bambino nasce con l’aspetto di un anziano, e viene addirittura paragonato  ad un ultraottantenne. Il padre, vergognatosi dell’aspetto inquietante del figlio, nasconde a tutti l’accaduto e rade il bambino per nascondere i capelli bianchi. Cerca di curarlo in tutti i modi per farlo sembrare più giovane, in quanto il bimbo ha gli stessi disturbi di una persona anziana, oltre che lo stesso aspetto.  La cosa strana che gli accade è che invece di crescere, più passa il tempo e più Benjamin ringiovanisce, arrivando a vent’anni ad assomigliare ad un cinquantenne.

Decide così di iscriversi all’Università di Yale e cominciare finalmente una sua vita. Il racconto prosegue con gli eventi della Guerra Civile americana, durante la quale il ragazzo di innamora della figlia di un generale, chiamata Hildegarde, che sposerà qualche tempo dopo.

Benjamin continua la carriera di uomo d’affari di suo padre e, siccome ringiovanisce sempre di più, conduce una vita dissoluta alla ricerca del piacere, scontrandosi con la moglie e rovinando il matrimonio, che sfocerà poi in divorzio. Dai due nasce un bambino, Roscoe.

Ben si iscrive poi all’Università di Harvard perché ha ormai l’aspetto di un ventenne e si distingue dalla massa ottenendo borse di studio e svariati premi.  Gli anni passano ma egli non riesce ad ambientarsi né tra i ragazzi né tra gli uomini adulti, non reggendo il confronto con nessuna delle due categorie.

Decide così di trasferirsi in Italia per seguire la crescita di suo figlio, che si era trasferito  lì con la madre, ma Roscoe non lo riconosce e lo chiama zio, sia in privato che in pubblico. Nel frattempo si avvicinano gli anni della Grande Guerra e Ben vuole arruolarsi ma viene escluso perché troppo gracile di corporatura. Questo gli provoca una frustrazione ancora più grande, portandolo alla depressione.

Trascorre gli ultimi anni della sua vita da infante, perdendo la memoria e la capacità di parola e curato dal figlio Roscoe, che lo fa vivere insieme al suo nipotino. Viene poi curato da una badante che gli insegna di nuovo a parlare ed è pronto a cominciare una nuova vita.

Il film

Il film del 2008 di Fincher si ispira molto liberamente alla novella originale, ambientando il racconto nel XX secolo fino al 2003, anno in cui il protagonista muore accudito dalla balia e nei panni di neonato.  Le differenze sono molte ma la trama di base è rimasta la stessa.

Il curioso caso di Benjamin Button
Il curioso caso di Benjamin Button (poster del film del 2008)

Ha ottenuto un grande successo in tutto il mondo, anche grazie a Brad Pitt nei panni del protagonista maschile e Cate Blanchett nel ruolo di protagonista femminile. È stato candidato a 13 Oscar, vincendo quelli per la migliore scenografia, il trucco e gli effetti speciali.

Breve analisi e commento

Fitzgerald offre un curioso spaccato di una vita borderline: un uomo che vive la vita al contrario, distinguendosi sempre dalla massa e facendosi sempre notare per qualche caratteristica.

La fantasia dello scrittore non ha limite  e indaga sulle problematiche che quest’uomo, che nell’apparenza sembrerebbe molto fortunato perché destinato alla giovinezza eterna, riscontra nella vita di tutti i giorni.

Ben è si un uomo fuori dal comune ma è un inetto, non riesce ad integrarsi con nessuna generazione perché non classificabile in nessun’ordine sociale. E’ una storia consigliata da leggere con molta attenzione per immergersi in un periodo storico importante.

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Il grande Gatsby – Riassunto https://cultura.biografieonline.it/il-grande-gatsby/ https://cultura.biografieonline.it/il-grande-gatsby/#comments Tue, 07 Aug 2012 07:49:12 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3459 Il grande Gatsby” (titolo originale “The Great Gatsby”) è il terzo romanzo dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald (Saint Paul, 24 settembre 1896 – Hollywood, 21 dicembre 1940). Fu pubblicato per la prima volta il 10 aprile 1925 dall’editore Charles Scribner’Sons, anche se l’autore iniziò a scriverlo nel 1922. Il romanzo è ambientato a New York e a Long Island nel 1922. Negli Stati Uniti il periodo dal 1920 al 1933 fu contraddistinto dal cosiddetto Proibizionismo, in cui erano vietati il commercio e la produzione di alcolici, alimentandone il contrabbando.

Il grande Gatsby (di Francis Scott Fitzgerald) - La copertina dell'edizione del 1925 ad opera di Francis Cugat
Il grande Gatsby (di Francis Scott Fitzgerald) – La copertina dell’edizione del 1925 ad opera di Francis Cugat

Fitzgerald si serve della tecnica usata da Henry James (1843 -1916), secondo la quale è uno dei personaggi a raccontare la storia. In questo caso la voce narrante è Nick Carraway, il vicino di casa di Gatsby.

La copertina del romanzo, tratta dal dipinto “Celestial Eyes” (“occhi celestiali”), ad opera di Francis Cugat (24 maggio 1893 – 13 luglio 1981), viene considerata uno dei capolavori dell’arte americana dell’epoca. Fu terminata prima del romanzo, e Fitzgerald se ne innamorò a tal punto, da dichiarare al suo editore di averla “scritta all’interno del romanzo”. Secondo alcuni critici, l’autore vi avrebbe fatto riferimento nella descrizione di un’insegna pubblicitaria vicino all’officina del meccanico Wilson, dopo la morte di Myrtle. Secondo altri, sarebbe lo sguardo di Daisy, con tutto quello che lei ha rappresentato per Gatsby.

Il grande Gatsby: la trama

James Gatz è figlio di poveri contadini del North Dakota. Fugge di casa per cercare di cambiare se stesso, e riesce a conquistare la simpatia del ricco Mr Dan Cody, facendosi assumere a bordo del suo yacht. James adotta lo pseudonimo di Jay Gatsby quando viene inviato a Louisville per un addestramento militare. Qui conosce e si innamora di Daisy Fay, una ricca diciottenne, con la quale intreccia una storia d’amore. Gatsby parte per la guerra, ma prima i due amanti si giurano eterna fedeltà.

Mentre è in Europa a combattere, Gatsby viene a sapere che Daisy ha sposato Tom Buchanan, un famoso giocatore di football americano di Chicago. Da questo momento, lo scopo della vita di Gatsby è quello di riconquistare la donna che ama, ad ogni costo.

Dopo aver vissuto ad Oxford, in Inghilterra, per qualche tempo, ritorna in America e diventa ricco dedicandosi al contrabbando e a traffici illeciti. Infine acquista una villa nel lussuoso villaggio di West Egg, sulla sponda opposta al villaggio di East Egg, in cui hanno la residenza estiva Daisy e Tom.

Nick Carraway, il suo vicino di casa, assiste alla vita sfarzosa di Gatsby, alle feste che si tengono ogni sera, le più eleganti e affollate, a cui il padrone di casa non partecipa quasi mai, e che spesso gli invitati neanche conoscono. Gatsby infatti insegue il suo sogno, “la luce verde”, quella che riflette le luci dell’altra sponda. Durante una di queste feste, Nick osserva Gatsby tendere le braccia verso quella luce.

Pur essendo un conformista ed un puritano, l’esatto opposto di Gatsby, Nick riconosce che egli è in qualche modo speciale. Nick è anche un parente di Daisy, e scopre che, dietro l’apparenza di un matrimonio tranquillo, in realtà ci sono dei problemi. Tom ha infatti un’amante, Myrtle, la moglie di George Wilson, un meccanico che ha un’officina in una zona squallida, lungo la strada che da Long Island porta a New York.

Una sera anche Nick riceve l’invito alla villa di Gatsby e lì, grazie alla conoscenza (a seguito di una breve relazione) con l’amica di Daisy, Jordan Baker, conoscerà Gatsby personalmente.

Dopo qualche giorno Nick riceve la visita del vicino, che gli racconta la sua vita ed il suo passato. Gatsby dichiara di provenire da una famiglia ricca, ma di essere rimasto solo, perché i parenti erano tutti morti. Aggiunge poi di essersi trasferito in Inghilterra, e per convincere Nick, gli mostra una sua foto di quel periodo. Poi narra dell’esperienza in guerra, quando era diventato maggiore, conquistando anche una medaglia. Alla fine, Gatsby chiede a Nick un favore: quello di realizzare il suo desiderio ed aiutarlo ad incontrare di nuovo Daisy.

Jordan rivela a Nick la storia che c’era stata tra Gatsby e Daisy. Jordan e Nick riescono a farli incontrare per un tè. Daisy e Tom vengono invitati alla festa successiva di Gatsby, ed egli è ormai sicuro di avere riconquistato la donna che ama.

Ogni pomeriggio Daisy si reca alla villa di Gatsby, ed egli aspetta solo il momento adatto in cui lei dichiarerà pubblicamente di aver amato solo lui e di non aver mai amato Tom, annullando in un istante cinque anni di matrimonio. Nick tenta di far ragionare Gatsby, cercando di convincerlo che non si può ripetere il passato. Ma Gatsby è sicuro del fatto suo. Finché un giorno, mentre si trovano tutti in un albergo di New York, Tom inizia a provocare Gatsby, e la discussione arriva inevitabilmente a Daisy. Ma quando Gatsby le chiede di dichiarare davanti a tutti di amarlo, lei risponde “Pretendi troppo”.

Finale

Mentre ritornano a casa, Daisy, che guida la macchina di Gatsby, investe Myrtle, scappata di casa,dopo che il marito l’aveva rinchiusa sospettando il tradimento. Myrtle muore, Daisy torna da Tom, senza raccontargli l’accaduto.

Wilson, sconvolto, prende la pistola e va da Tom per vendicarsi. Tom invece rivela quello che lui crede, cioè che l’auto che ha investito Myrtle era guidata da Gatsby. Wilson allora si reca alla villa, dove Gatsby sta facendo un bagno in piscina, convinto che Daisy arriverà da un momento all’altro. Wilson lo uccide e poi si spara a sua volta.

Nick e gli inservienti accorrono, ma non c’è più nulla da fare. Nick prova a chiamare Daisy, ma lei e Tom sono partiti senza comunicare la loro destinazione.

Due giorni dopo arriva un telegramma dal Minnesota, da parte di un tale Henry C. Gatz, il padre di Gatsby, che chiede di aspettare il suo arrivo per le esequie. Il giorno del funerale, Nick prega il ministro luterano di attendere perché qualcuno arrivi, ma non si presenta nessuno, tranne un ubriacone, che si stupisce di come tutti venivano alle sue feste, quando Gatsby era in vita, ma adesso, da morto, lo lasciano solo. Nick crede che, insieme a Gatsby, ogni sogno sia morto, e decide di trasferirsi lontano da lì, alla disperata ricerca di un qualcosa che dia senso all’esistenza.

Francis Scott Fitzgerald in una foto di Carl Van Vechten del 1937
Francis Scott Fitzgerald in una foto di Carl Van Vechten del 1937

Una riflessione

Il sogno di Gatsby corrisponde in qualche modo al sogno americano, alla voglia di rialzarsi dopo la crisi del 1929. Ma corrisponde in parte anche alla vita tormentata dell’autore, sospeso tra gli eccessi dell’alcool e quelli della moglie Zelda, tra le avventure con le donne, le malattie, i viaggi in Europa, il senso di solitudine imposto dalla storia, e la voglia di esprimersi attraverso la scrittura.

Il senso di solitudine, di incomunicabilità e di indifferenza, che sono il tema dominante del romanzo, si riassumono nell’ultima frase: “Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.

In Italia, “Il Grande Gatsby” è stato tradotto per la prima volta nel 1936 da C. Giardini, con il titolo “Gatsby il magnifico”, e nel 1950 ad opera di Fernanda Pivano con il titolo “Il grande Gatsby”.

Il grande Gatsby al cinema

La prima versione cinematografica è la pellicola muta del 1926, a cui seguirono quella del 1949 con Alan Ladd, e quella più celebre del 1974, interpretato da Robert Redford e Mia Farrow, per la regia di Jack Clayton e la sceneggiatura di Francis Ford Coppola.

Robert Redford è Gatsby nella versione cinematografica del 1974
Robert Redford è Gatsby nella versione cinematografica del 1974

E’ uscito nel maggio del 2013 una nuova omonima pellicola, per la regia di Baz Luhrmann, in cui Gatsby è interpretato da Leonardo DiCaprio, e Daisy da Carey Mulligan. Nella parte di Nick c’è Tobey Maguire.

Leonardo DiCaprio nei panni di Gatsby
Il grande Gatsby (film del 2013) – Leonardo DiCaprio nei panni di Gatsby
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