giro le pagine – by arlec https://cultura.biografieonline.it/argomento/letteratura/libri/giro-le-pagine/ Canale del sito Biografieonline.it Thu, 22 Aug 2024 09:11:24 +0000 it-IT hourly 1 dream big, racconti brevi (libro di Valentina Accorsi) https://cultura.biografieonline.it/dream-big-libro-valentina-accorsi/ https://cultura.biografieonline.it/dream-big-libro-valentina-accorsi/#respond Fri, 12 May 2017 22:27:35 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22522 sono qui. sono sempre stata qui, ma non ho più scritto dei libri che ho letto.
troppe cose, lavoro corsa autostrada cose da fare cose a cui pensare. naturalmente alla fine non concludo nulla ma non importa.

Dream Big - Libro - racconti brevi
Dream Big – La copertina del libro

però ieri ho letto un libro e ho pensato che magari di quel libro lì non si trovano cose scritte in giro. allora ho tirato fuori la divisa da pioniere, ci ho tolto la polvere ed eccomi.

valentina accorsi vive in cina. come la mia amica camilla. valentina ha una bimba – camilla invece un bambino. valentina non la conosco, camilla invece mi manca molto, e non solo da quando è in cina. ma la cina è vicina, e ancora di più con questo libro.

dream big – epika edizioni, 2017 di valentina accorsi è un libro di racconti. racconti brevi, come dice la copertina.

Valentina Accorsi
Valentina Accorsi

racconti di gente normale e straordinaria nel suo esserlo.
racconti di noi stessi quando ci guardiamo allo specchio e quello che vediamo non è sempre quello che vorremmo vedere. di sogni che scoppiano, di perdite e di ritrovamenti. tutto nella normalità di ogni giorno. è nella vita quotidiana che andiamo avanti.

alcune cose di questo libro mi si sono piantate un po’ qui. qui in questo punto che è tra la gola e lo stomaco e non sai se non riesci a respirare, se vuoi piangere un po’, o se magari vuoi una pizza col salame piccante (di solito voglio la pizza).
i racconti di valentina descrivono l’amore. non l’ammòre, non quello patinato, non solo l’ammòre di coppia.
l’amore quello che si dà per scontato, quello che chiamiamo con nomi diversi. lo chiamiamo papà, lo chiamiamo rabbia, delusione, coraggio, noia, preoccupazione, serenità, mancanza.

ma è una parola fraintendibile e fraintesa. l’amore che spinge a fare sacrifici, che spesso delude, che nascondi bene solo perché tanto lo sai, che è lì.
non sono racconti romantici, avrei piantato lì il libro alla terza pagina, sbuffando e aprendomi una birra. sono storie che parlano di persone con un cuore un cervello una pancia e per quanto io ritenga si debba solo seguire il cervello, cuore e pancia li senti spesso che spingono per metterci del loro.

ora, come molte delle persone che ci sono in questo libro, tornerò alla mia vita normale, al mio lavoro corsa autostrada cose da fare cose a cui pensare. a quella vita in cui non sono perfetta, in cui non credo nei sogni, in cui spesso mi arrendo, in cui a volte prendo coraggio, in cui a volte non c’è niente che si possa fare, ma quella stessa vita in cui c’è sempre di più di quello che ci sembra di trovare.

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Lasciami l’ultimo valzer, libro di Zelda Fitzgerald https://cultura.biografieonline.it/lasciami-ultimo-valzer/ https://cultura.biografieonline.it/lasciami-ultimo-valzer/#respond Wed, 07 Sep 2016 08:29:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19680 donne dududu

zeldafitzgerald e dorothyparker erano quasi coetanee. due donne cresciute nella prima metà del novecento, americane, di classe sociale borghese (quanto è borghese dire ‘di classe sociale borghese?’). e io, quasi un secolo dopo, le trovo più attuali che mai.
mi ripeto ogni giorno di provare ad essere come dorothy parker, mi trovo ogni giorno ad essere zelda fitzgerald.

Zelda Fitzgerald - libro - Lasciami l'ultimo valzer
Zelda Fitzgerald, “Lasciami l’ultimo valzer” (la copertina del libro)

del sarcasmo della parker e di quante cose ci insegna leggerla ho già parlato. ho letto poi di zelda fitzgerald lasciami l’ultimo valzer – bollati boringhieri, 2009. zelda ha scritto questo libro in sei settimane, come terapia in una delle tante cliniche in cui ha passato quasi metà della sua vita.

annullamento. annullamento di zelda per scott, voluto o indotto. lo scrittore non sopportava che la moglie potesse avere un talento. quello spettava solo a lui mentre erano anni che provava a concludere un libro. la storia di alabama e david, i protagonisti del romanzo, ricalca quasi fedelmente quella di zelda e scott. una specie di tenera è la notte from her point of view (mi sono allargata eh, è per far capire. capite?). doveva forse essere catartico, ma dubito abbia funzionato (conoscendo il futuro).

bla bla bla la trama bla bla bla l’editing peso di scott. è un libro, lo leggete in fretta. volevo dire delle altre cose.

zelda fitzgerald è crollata. perché nonostante le feste i viaggi parigi la riviera gli anni ’20 e i costumi a righe, non è riuscita a gestire l’ombra del marito che l’ha schiacciata. anche se da fuori si poteva pensare avesse tutto. da fuori si vedono tante cose. come quando guardiamo una sitcom, noi vediamo un appartamento, in realtà è solo uno sfondo in uno studio. eppure a noi sembra proprio un appartamento, una camera, una cucina. da fuori è facile.

quello che zelda racconta nel libro è un po’ difficile. quando quello che fai non è mai abbastanza. quando tutto quello che ti senti dire è no. quando lui può e deve avere ciò che vuole ad ogni costo. quando il supporto viene a mancare o è solo fittizio.
si crolla.
ci prova zelda, come alabama nel libro. ci prova anche se non più giovanissima con la danza. sacrifici, prove su prove, fatica. per trovare se stessa, per dimostrare a se stessa che esiste. alabama poi ce la farà a raggiungere l’obiettivo, seppur per una volta sola. zelda no. ma il traguardo finale è solo una giustificazione che ci si dà per spiegare tutto il resto che altrimenti sembrerebbe sciocco. alla tua età ti metti a ballare? e dove vuoi arrivare? e chi credi di essere? sì ti supporto o almeno faccio finta bene, ma non ti capisco e credo sia una follia, ti supporto perché sono tuo marito e devo ma scusa ho da fare vai pure da sola. ah vai a napoli? ciao poi ci sentiamo. io se venissi ti rovinerei la poesia. io, quando vengo, non so di che parlare, nello studio di ballo.
quando non sai più chi sei, quando anche le vie di fuga sembrano troppo difficili e non sei capace.
si crolla.
ci si arrabbia con zelda perché vorresti scuoterla e dirle tu vali. ma non servirebbe a niente.

oh poi magari la parker, amica di scott, pensava zelda fosse una frignona del cazzo, magari pure per lei era crazy, come per il marito. magari era vero, io so solo che magari se non c’hai voglia di dar considerazione alla persona che ti sei scelto, nel 1930 come ora, puoi anche levarti dai coglioni.

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Il colosso d’argilla (libro) https://cultura.biografieonline.it/colosso-di-argilla-libro/ https://cultura.biografieonline.it/colosso-di-argilla-libro/#respond Wed, 17 Aug 2016 16:06:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19420 il pugilato è parte della mia vita. e anche se mi sono allontanata rispetto a qualche anno fa, è solo in apparenza, perché il mio cuore continua ad avere la forma di un guanto da boxe (sì, di cuoio indurito pure). posso correre quanto voglio, salire su tutte le montagne, ma il pugilato resta il mio sport.

Il colosso d'argilla (libro)
Il colosso d’argilla: la copertina del libro di Budd Schulberg

ci sono varie polemiche in questi giorni, legate al mondo sportivo. alcune legate al pugilato in sé, che magari non avete avuto modo di seguire, alcune che invece sono conosciute a tutti legate al doping, allo sport pilotato.

ho letto qualche mese fa il colosso d’argilla, buddschulberg – 66th and 2nd, 2011. ne hanno tratto anche un film, con humphrey bogart.
il protagonista è eddie lewis, giornalista, addetto stampa di un manager di pugilato con intrallazzi vari, che segue e pompa per lavoro la carriera di el toro molina, ragazzone gigantesco portato dall’argentina, mica tanto buono come pugile, venduto come super campione solo per meri intenti economici, per poi essere gettato via. in tutto questo, eddie si presta, perché deve, rinunciando alla donna e alla sua integrità, rimanendo devastato dalle questioni etiche.

dicono la storia ricalchi quella di primo carnera, e io non lo so se è vero. so però che questo libro ti porta in un film in bianco e nero, con tante sigarette e tanto whiskey. ti porta a farti delle domande. perché sacrificare il rispetto per una persona con mezzi poco legali, con l’imbroglio, con le bugie? le bugie sono uno dei mali del mondo.

nel pugilato il doping è praticamente inesistente, per fortuna. quello che esiste invece – parlo dell’italia almeno – è l’abitudine di “gonfiare” i record dei pugili facendoli combattere come mestieranti che vengono dall’estero per due lire e lo sanno che non vinceranno mai, ma bisogna tirare a campare.
li ho visti arrivare, con un sacchetto di plastica come unico bagaglio, combattere tentando di rimanere in piedi (o anche no) e tornarsene a casa a volte senza manco dormire. li ho visti arrivare stipati in una macchina dopo un sacco di chilometri col maestro e altri compagni, manco fosse una gita tra amici. e non è tanto questo che mi dispiace. quello che mi dispiace è vedere il pugile italiano di turno trattato come il campione del mondo perché ha vinto. rendiamoci conto. e ora dai, ditemi che non è vero.

quello che non ho visto, e se esiste vi prego non ditemelo, è quello che viene descritto nel libro. incontri truccati per vincere sulle scommesse, per creare un idolo che idolo non è e lucrarci. questo no, mai visto.

io conosco tanti pugili fortissimi. però oggi è agosto, e agosto vuol dire che manca poco. leonardbundu il 21 agosto combatterà contro errolspence a coney island per la semifinale del titolo ibf pesi welter, e leonard non ha mai avuto avversari facili. non ha mai vinto un match perché truccato, ha sempre vinto perché leonard è fortissimo. ma è anche una delle persone col cuore più grande che io conosca.

Biglietto match pugilato Leonard Bundu
Il biglietto del match di pugilato del 21 agosto 2016: Leonard Bundu vs Errol Spence

io sono fortunata, perché conoscere leo, giuliana, i bimbi, anto, paolo, il Maestro boncinelli, i ragazzi dell’APF, massimo, guido, david, michela, tutti quanti, è un regalo prezioso. in un mondo, quello dello sport, che sembra andare a rotoli, loro sono un dono per cui sarò sempre grata.
e il 21 agosto, sarò a new york. dopo essere stata a firenze, rezzato, toscolano, brescia, londra, wolverhampton, roma, las vegas, chi lo sa dove ancora, sarò a new york, a fare il tifo.
per leonard come pugile ma soprattutto, per leonard come uomo.

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Savage Lane, libro di Jason Starr https://cultura.biografieonline.it/savage-lane-libro/ https://cultura.biografieonline.it/savage-lane-libro/#respond Mon, 01 Aug 2016 08:27:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19323 Succede che Barbara mi ha inviato un libro di jasonstarr, savage lane – parallelo45 edizioni. grazie Barbara ho molto apprezzato e anche se non mi hai detto che la traduzione è tua ho colto uguale. traduzione ottima, peraltro, mi è parso.

Savage Lane - Jason Starr - libro
La copertina americana del libro “Savage Lane”, di Jason Starr

l’erba del vicino

savage lane è una storia di vicinato.
come sono i vostri vicini? io abito in una casa di corte e sono fortunata perché mi trovo assai bene, a parte il cane di quelli di fronte che ogni tanto abbaia un po’ troppo. c’è francesca che mi avvisa quando faccio cose sciocche tipo lasciare giù il finestrino dell’auto, o ritira i pacchi che arrivano quando non sono a casa, con shane che è un cane bello e bravissimo, con le sue sorelle che capitano coi bimbi ed è bello vederli giocare in corte, l’altra francesca con famiglia, laura gennaro e il bulldog ercolino, e altri che non conosco e non è un male, vuol dire che si fanno i fatti loro. starr di sicuro non ha preso a modello cascina matilde, per scrivere questo libro.

savage lane è un po’ diversa. ville ammerigane, vicini che si conoscono e i figli che sono amici. e fino a qui, bene. ma poi vedi che un padre di famiglia si convince che l’amica/vicina abbia una cotta per lui, e lui pure, e arriva a diventare quasi uno stalker. la moglie di lui che c’ha poco da brontolare, pure se lo fa, perché c’ha pure lei una storiella niente male, cose così.

e poi qualcuno muore, qualcuno sospetta, qualcuno ci va in mezzo senza volerlo e in breve le vite di tutti vanno a puttane. perché se all’apparenza tutto è perfetto tra country club e corsi di nuoto, la follia si nasconde anche dietro all’apparente felicità.
apparenza, ciò che regola gran parte delle nostre vite.

jason starr scrive un domestic thriller che forse non aggiunge nulla di nuovo a quello che c’è già, ma va bene anche così. soprattutto ora che è estate e magari andate in spiaggia e via, pochi pensieri, ché il countdown per tornare al lavoro è già iniziato (non ringraziatemi per avervelo portato alla mente). è uno di quei libri che mentre leggi magari dici vabbe’ ho letto di meglio sai però poi continui. e continui.

e poi magari i tuoi vicini li guardi con occhio un pochino diverso. e magari ci pensi, prima di abbordare la vicina divorziata. (se sei un padre di famiglia prima di abbordarla pensaci lo stesso pure se non hai letto il libro che va bene tutto e ognuno fa quello che vuole però ecco). (pure se sei una madre di famiglia quarantenne e vuoi farti un minorenne). (pure se sei una donna divorziata e discretamente figa ci pensi prima di farti accusare di omicidio).

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Libri di Dorothy Parker: “Eccoci qui” e “Dal diario di una signora di New York” https://cultura.biografieonline.it/dorothy-parker-2-libri/ https://cultura.biografieonline.it/dorothy-parker-2-libri/#comments Thu, 07 Jul 2016 16:06:52 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19157 insegnamenti

a inizio aprile per una coincidenza mi sono trovata a milano di sabato. non succede mai perché sbatta e auto e la gente e già non respiro etc. ma vabbe’. allora nel pomeriggio sono andata col moroso e il mio amico luca al book pride che è ‘na specie di fiera dei libri. ho preso, tra le altre cose, due libri di dorothyparker: eccoci qui – astoria, 2013 e dal diario di una signora di new york – astoria, 2015.

2 libri di Dorothy Parker
2 libri di Dorothy Parker: “Eccoci qui” e “Dal diario di una signora di New York”

si potrebbe dire che dorothy parker è – era – una donna con le palle. ma non mi piace dire così perché non capisco come mai dare ad una donna l’attributo proprio di un uomo la faccia essere migliore, più forte, più figa. non amo usare quest’espressione.

no, dorothy parker è una donna senza le palle ma con un sarcasmo e un’attenzione per la vita incredibili. dorothy parker è davvero il tipo di donna che vorrei diventare da grande anche se mi sa che è troppo tardi.

i due libri che ho letto sono racconti e lo sapete, amo i racconti. ogni racconto sorprende quasi più del precedente per la capacità pazzesca di cogliere momenti e di raccontarli senza giudizio espresso, ma chiarissimo ugualmente. dorothy parker attacca la stessa classe sociale da cui proviene, medio borghese, sedicente progressista, ed è critica nei confronti delle coppie, del matrimonio, delle relazioni.

dico sempre che ad ogni donna che compie 18 anni bisognerebbe regalare una boccetta di rougenoir chanel. lo dico scherzando.
penso invece seriamente che ad ogni donna che compie 18 anni bisognerebbe regalare un libro della parker. perché raccontiamoci tutte le bugie che vogliamo ma non siamo cambiate, dalla prima metà del ‘900 ad oggi. indipendenza sì, il voto, tutto quello che volete, ma non dai sentimenti e allora tutte brave a dare consigli alle amiche ma poi chi non ha almeno una volta elemosinato l’attenzione di una persona di cui si è ‘innamorate’.

Dorothy Parker
Dorothy Parker

si leggono questi racconti e ci si rende conto e ci si vergogna di nascosto. darsi, vendersi, implorare fino a perdere la dignità e poi cosa resta? restiamo noi stesse, a pezzi, a cercare di tirarci di nuovo insieme, ben sapendo che mica ne val la pena ma non potendo fare altrimenti.

non credo la parker sia una femminista tout court. il cinismo non giustifica tutti i comportamenti delle donne. credo però riesca a descrivere cose che non tiriamo fuori perché lo sappiamo, che non dovremmo fare così.
questo vale (nei libri della parker e nella vita di tutti i giorni) per le questioni di coppia ma anche per ogni relazione personale, e se anche dopo aver messo giù il libro continueremo la nostra vita allo stesso modo, ci sarà un pizzico di consapevolezza in più.
la stessa consapevolezza che magari tra non so quanto farà almeno rallentare la supremazia psicologica e fisica dell’uomo che ci porta a dire che una donna di carattere è una donna con le palle.

Una citazione di Dorothy Parker
Una frase ironica di Dorothy Parker, dal sito Aforismi
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La fatica non esiste, libro di Nico Valsesia https://cultura.biografieonline.it/la-fatica-non-esiste/ https://cultura.biografieonline.it/la-fatica-non-esiste/#respond Tue, 28 Jun 2016 16:15:32 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19057 lo scorso aprile ho fatto quella cazzata che avevo già fatto l’anno scorso dei 2700 gradini in valtellina. l’avevo fatta dicendo non la farò mai più e però come dice britney spears i did it again perché ci andavano i miei amichetti ed è stato come andare in gita abbiamo dormito fuori etcetcetc. bello tutto salvo la parte de salì ste 2700 gradini (demmerda). questo già ha a che fare col libro di cui vi parlo oggi. perché in quell’occasione il mio amico franco che è svizzero (fosse stato russo si sarebbe chiamato rublo, no? SCUSA FRANCO) mi ha fatto due regali molto belli: la batbox, casa di legno da mettere fuori per i pipistrelli, e poi il libro di nicovalsesia, la fatica non esiste – mondadori, 2014.

La fatica non esiste - Nico Valsesia - libro
La copertina dela libro “La fatica non esiste”, di Nico Valsesia

caso vuole (caso aiutato da me che ho aspettato a scrivere) che giusto lo scorso weekend nico valsesia abbia fatto una roba che ha dell’irreale. da sulak, sul mar caspio, -29m slm, è andato prima in bici (510km) e poi arrampicandosi per 15km fino alla cima del monte elbrus, 5642m slm. una cosa che manco si può spiegare. e ce l’ha fatta. ed è un supereroe, ma vero. 31h55′.
seguivo gli aggiornamenti su feisbùc e facevo il tifo, e ammiravo, e speravo riuscisse con tutto il cuore.

tipo io ieri ho fatto una cosa in salita di 8,2 km con 800m di dislivello, tutti very easy come strada, e ci ho messo 1h17’erotti. e già mi lamentavo. mi lamento sempre tantissimo. mi do noia da sola.

nico non si lamenta. nel libro racconta delle cose che manco i film. una domenica è partito da genova in bici e poi è arrivato sotto il monte bianco ed è salito in cima. in 16h35’52”.
ha fatto anche per un tot di volte la RAAM, una gara che prevede di attraversare gli stati uniti dal pacifico all’atlantico in bici, e praticamente non si è fermato mai.
ha fatto mille mila cose. è fortissimo.
io invece una volta stavo facendo da cimiano a bollate e arrivata a niguarda sono scesa troppo sportivamente da un marciapiede e ho spaccato le due gomme e ho spinto la bici per 4 km+altri 4 a piedi fino a casa senza bici e da allora mi è venuta l’ansia del prendere la bici che poi la rompo e la bici è lì, in sala, come ci fosse spazio, poi.

la cosa che però mi ha fatto venire i lucciconi veri, a me che sono una mollacciona, è alla fine del libro, quando parla di quello che augura ai suoi figli.

la fatica non esiste, dice nico.
forse. forse è una questione di testa come dicono tanti.
io sono ancora allo step in cui la fatica c’è e pure tanta. e c’è tanto nervoso perché non riesco a fare quello che vorrei, quando vorrei, come vorrei. (no, volerlo non basta. quando le gambe si impiantano e più veloce non riesco a muoverle, volerlo lo giuro non basta).

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La ballata di Adam Henry (libro) https://cultura.biografieonline.it/ballata-di-adam-henry/ https://cultura.biografieonline.it/ballata-di-adam-henry/#comments Mon, 13 Jun 2016 13:53:30 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18940 ianmcewan è uno di quegli scrittori che mi danno certezze. scrive così pulito che resto comunque sorpresa ogni volta. così vale anche per la ballata di adam henry – einaudi, 2014.
la trama in brevissimo, un giudice dell’Alta Corte Britannica, in crisi col marito, si trova a dover decidere se disporre o meno che un ragazzo malato di leucemia venga sottoposto a trasfusioni che per la religione dei suoi genitori, e sua, sono proibite. lo incontra, si fa un’idea, dispone, la storia va avanti un po’.

La ballata di Adam Henry
La copertina del libro “La ballata di Adam Henry” (di Ian McEwan • Einaudi, 2014)

non è un libro sulla religione, anche se appare abbastanza chiaro che forse mcewan non è il maggior sostenitore delle tesi dei testimoni di geova. le motivazioni che danno i genitori ed il ragazzo stesso sono argomentate e chiare, ma sarà un mio parere, vengono comunque percepite come assurde.

forse sono solo io, che le percepisco assurde, perché già le considero tali. non le motivazioni di questo culto, ma in generale quelle di tutte i culti. è proprio una cosa che va contro la mia razionalità. non ci arrivo, non ci riesco.

faccio un esempio, mia madre è celiaca. celiaca vera, non per moda. mia madre va in chiesa, e ha la sua scatolina con le particole per celiaci e via andare. una parrocchiana l’ha apostrofata come cattiva credente perché dice se nell’ostia c’è gesu, non può farti male. un prete invece le ha detto guardi che in africa mica ci sono tutte queste stupidaggini qui. ok gente, seriamente. non mi prolungo perché altrimenti mi innervosisco e non voglio che nessuno si offenda.
quindi sereni, non ce l’ho con la vostra religione, ma con tutte quante indistintamente.

ma questo libro ha altro. ha l’urlo di una persona che vuole essere ascoltata. forse di più persone. c’è l’urlo di fiona quando il marito se ne va perché la routine lo annoia, c’è l’urlo del marito che vorrebbe tornare ai primi innamoramenti, c’è soprattutto l’urlo di adam henry, che sta crescendo e ha bisogno. e allora la religione, la musica, le poesie, diventano un megafono per dire sono qui, per dire valgo anche io, ma gli adulti magari sono presi da mille altre cose e vivono le sue urla come cose carine di un bambino che sta crescendo oh che bella questa poesia ora mamma la attacca sul frigo eh.

Ian McEwan
Ian McEwan

ian mcewan parla di adam henry come potrebbe parlare di chi tra noi ha bisogno del consenso. ha bisogno di essere riconosciuto per riconoscere sé stesso, per non scomparire. certa gente non ha bisogno dell’approvazione altrui. non lo so come fa. non lo so proprio.

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Di rabbia e di vento (Alessandro Robecchi) https://cultura.biografieonline.it/rabbia-vento-robecchi/ https://cultura.biografieonline.it/rabbia-vento-robecchi/#respond Tue, 31 May 2016 18:50:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18716 previsioni meteo: ventilato con giramento di palle

a milano quando c’è il vento la gente impazzisce. forse non solo a milano. forse il vento fa un po’ impazzire davvero. a me il vento fa venire mal di testa e poi mi si seccano tantissimo le labbra ma le giornate col vento, dio, che giornate. spazza via tutto.

Di rabbia e di vento - Libro - Alessandro Robecchi
Di rabbia e di vento (2016 – La copertina del libro di Alessandro Robecchi)

il vento è un po’ protagonista dell’ultimo romanzo di alessandrorobecchi, di rabbia e di vento – sellerio, 2016. forse no, ma il vento è ovunque nel libro e lo senti mentre leggi. che poi a milano non c’è mica troppo spesso il vento.

dunque, torna monterossi dopo un anno dall’ultima volta, un anno che a me sono parsi 2 mesi ma forse è perché l’ho letto un po’ dopo l’uscita, lo scorso. monterossi torna stanco della tivvù che crea, come sempre, ma oh, tutti dobbiamo campare di qualcosa (e carle’, io t’oo dico, la fabbrica è peggio). torna la governante, l’amico, l’agente, il poliziotto buono, la di lui consorte, tutti quei personaggi che ora conosciamo e ci danno sicurezza. alessandro robecchi si conferma una delle pareti della mia comfort zone, che, sappiatelo, è una zone con tantissime pareti.

però monterossi è un po’ diverso. forse perché marìa ha detto che torna ma ancora non è tornata, forse perché c’è vento, forse perché passa una sera con una e poi questa l’ammazzano e lui si sente in colpa, e quel suono della serratura non se ne va mica via. allora monterossi è arrabbiato. la rabbia è una brutta bestia perché non se ne va.
e da qui robecchi racconta il “caso”, tra brera e la brianza dei mobilifici, descrivendo milano sempre bellissima. e passa via veloce il libro e si legge bene come sempre e la rabbia di monterossi è lì che quasi la tocchi eh.

Alessandro Robecchi
Alessandro Robecchi

però io sono rimasta molto affezionata al secondo, forse per i temi toccati forse per boh, il secondo è rimasto qui [indica la fronte con il dito].

poi forse marìa torna. perché se è vero che i personaggi arrabbiati sono quelli che rendono meglio le emozioni, la rabbia non è un bel sentimento.
e comunque la distanza tra monterossi e la fletcher si sta riducendo sempre di più.

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Il padrino (il romanzo) https://cultura.biografieonline.it/il-padrino-libro/ https://cultura.biografieonline.it/il-padrino-libro/#comments Sat, 14 May 2016 12:47:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18437 la maggior parte delle persone che conosco ha visto il film il padrino, di francisfordcoppola – non so è solo coppola il cognome o ford coppola? il padrino I, II e III. la testa di cavallo e le offerte che non si possono rifiutare. gli oscar, marlon-metto l’ovatta e sembro un criceto-brando, al pacino e robert de niro. che poi, io, al pacino e robert de niro so bene chi sono ma li confondo lo stesso.
io, il film “il padrino”, l’ho visto forse un mese fa. sì ho trentaquattroanni (ma venticinque per la questura) e non l’avevo mai visto. problemi? ah ecco. allora ho visto il film e soprattutto poi ho letto il libro di mariopuzo che si chiama, vedi un po’, il padrino – corbaccio, 2012. che poi mario puzo è stato pure sceneggiatore dei film.

Il padrino - libro - romanzo Mario Puzo - Marlon Brando
Il padrino: la copertina del libro (Corbaccio) con il protagonista del film Marlon Brando (Don Vito Corleone)

bello il libro, ben meglio del film addirittura.
ma volevo dire una cosa. la mafia non è una figata. don vito corleone non è una brava persona. non bisogna fare il tifo per lui. non mi addentro in riflessioni sociologiche perché non sono in grado, non ho voglia, e sticazzi, c’è chi lo fa molto meglio di me, ma volevo dire, basta co’ sta mitizzazione del padrino, la mafia non è cosa buona e giusta. sì, anche il duce aveva bonificato le paludi, dai.

Il padrino - ebook
Il padrino – ebook

nel libro più che nel film l’aspetto antropologico, se si può dire, è analizzato più a fondo. in diversi passaggi viene spiegato come the godfather agisca nel modo descritto non per bontà umana ma perché si ritiene al di sopra, al di fuori, della legge. no buono baby, no buono. tu non è che puoi decidere di farti delle leggi tue dove comandi tu perché non ti piacciono quelle che ci sono. oh, poi magari quelle che ci sono non ti vanno bene ma non è che allora vai in giro a fare quel cazzo che ti pare e bam! ogni tanto ammazzi della gente.

Il Padrino, locandina del film
The Godfather – Il Padrino, locandina del film

riassumo per far capire la scena del cavallo [SPOILER se non l’avete visto]. il padrino manda tizio da caio, produttore di filmz, per convincerlo ad assumere un suo protetto che a caio sta largamente sui coglioni. caio, peraltro schifoso pedofilo, dice no, e a parte essere uno schifoso pedofilo, potrà ben fare quel cazzo che je pare. allora siccome la risposta non era quella voluta, gli ammazzano il super cavallo purosangue che vale miliardi e a cui lui tiene molto e gli mettono la famosa testa nel letto. allora questo si sveja trova la testa nel letto e je viene un coccolone e dà la parte del film al raccomandato.
ora, regà, questa non è una cosa figa. sono minacce, sono cose brutte, coercizioni, quello che vi pare. quindi ci sta che puzo scriva ste cose ma magari uh che figata non lo diciamo. e questo è solo un esempio.

Mario Puzo
Mario Puzo (1920 – 1999), autore del romanzo bestseller “Il padrino” e sceneggiatore dei film “Il padrino“, “Il padrino – Parte II“, “Il padrino – Parte III

poi a parte questo il libro è scritto benissimo anche se è un peccato leggerlo poco dopo aver visto il film perché c’hai un po’ i volti degli attori in testa e fai anche i raffronti ah questo nel film succede questo no questo forse succede ma magari ero distratta. il libro racconta cose che nei filmz sono divise in I e II però senza la parte de l’Avana del II che mi ha annoiato così tanto ma così tanto ch

 

scusate solo a pensarci mi ero addormentata.

comunque il libro è molto bello. e spiega di più. e fa venire più dubbi. e la mafia non è cosa figa.

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Il cartello, libro di Don Winslow https://cultura.biografieonline.it/il-cartello-don-winslow-libro/ https://cultura.biografieonline.it/il-cartello-don-winslow-libro/#respond Thu, 07 Apr 2016 22:44:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17893 messico e nuvole

faccio sempre molta fatica a scrivere di libri che mi piacciono. specialmente quando sono famosi e l’interweb è pieno di recensioni vere. quindi sono giorni che mi dico devi scrivere su quel libro lì, e giorni che rimando. procrastination is my religion.
il libro è di donwinslow, il cartello – einaudi, 2016.

Don Winslow - Il Cartello - libro
Don Winslow, Il Cartello • Copertina del libro (Einaudi, 2016)

don winslow è uno dei miei autori preferiti. da podio, proprio.
molti anni fa, quando sul blu* ci si andava tutti i giorni, quando non c’erano ancora tanti figli (degli altri), quando alla fine quello che si faceva era leggere e guardare film, qualcuno aveva consigliato di leggere il potere del cane. forse kollaps, che ora sta in india, o forse gian, che non mi parla da anni.
io ero andata in libreria e avevo diligentemente preso un libro intitolato il potere del cane. peccato fosse un libro di thomassavage con lo stesso titolo e leggendolo mi domandavo perché l’avessero consigliato. cioè non era un libro da mandare al macero ma.
sto manco a dire che non ricordo assolutamente niente, di quel libro.

poi ho letto il potere del cane quello vero. e BABAM! è stato amore. ma ammòre vero anche più forte di quello che ho provato l’altro giorno quando ero a fare il tifo per i maratoneti aspettando le mie amiche e ne sono passati due boni ma così boni che comunque non potevo inseguirli perché pur essendo al 21° correvano tipo a 4’/km.

da lì ho chiaramente letto tutto, incluso un libro non suo ma a cui uno suo si collega (shibumi, di trevaninan). e aspetto sempre il prossimo. il potere del cane l’ho preso il giorno dell’uscita ma l’ho tenuto lì un po’, l’ho coccolato, prima di leggerlo.
è pazzesco. don winslow le cose le sa. perché le studia, non le inventa. perché lui dedica il libro a tutti i giornalisti ammazzati in messico, invece che alla cagnolina, per dire. perché ogni giorno, anche su twitter, fa ottime analisi del narcotraffico messicano.
ho trovato carino questo (ocio, SPOILER). ma winslow non copia, spiega. e a me, che del messico non so nulla, racconta le cose.
btw se avete visto narcos, troverete molti punti di contatto.

io di don winslow non riesco bene nemmeno a parlare. non so scegliere tra bobby z e frankie machine, ma so che vorrei essere in spiaggia con la pattuglia dell’alba, ohana. che poi, ohana, io ce l’ho scritto sul braccio, e vuol dire tanto tantissimo. don winslow racconta di mortiammazzati ma non è splatter manco quando chiunque altro lo sarebbe. don winslow è baja california ma anche new york, città del messico e molto altro. avete visto la serie tv graceland? ecco, rende l’idea.

niente non sono capace a parlare di una cosa che mi è piaciuta molto. non vengono fuori, le cose. e questo è un mio problema un po’ sempre.

*il blu è il nome di un forum nato da un gruppo di ammutinati dal forum ufficiale di ammaniti, che ha riempito graaaaaaande parte della mia vita.

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