Musica Archivi - Cultura https://cultura.biografieonline.it/argomento/musica/ Canale del sito Biografieonline.it Tue, 03 Oct 2023 16:31:16 +0000 it-IT hourly 1 Il disco Slippery When Wet (Bon Jovi, 1986): pietra miliare dell’hard rock https://cultura.biografieonline.it/bon-jovi-slippery-when-wet-1986/ https://cultura.biografieonline.it/bon-jovi-slippery-when-wet-1986/#respond Tue, 03 Oct 2023 16:22:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5657 Pubblicato nel 1986, l’album “Slippery When Wet” è considerato il più riuscito tra quelli realizzati dal gruppo dei Bon Jovi. In America il disco ottiene il disco d’oro e una dozzina di dischi di platino. Nel resto del mondo questo capolavoro musicale, simbolo dell’hard rock, vende circa 33 milioni di copie. Insieme all’album viene lanciata in promozione anche una raccolta di videoclip.

Bon Jovi, Slippery When Wet (1986)
Bon Jovi, Slippery When Wet (1986)

I singoli di sucesso

I quattro singoli estratti dall’album raggiungono ottime posizioni nelle hits musicali, restando in vetta alle classifiche mondiali per molto tempo:

  • Wanted Dead or Alive;
  • You give Love a Bad Name;
  • Never Say Goodbye;
  • Livin’ on Prayer.

Il successo di Slippery When Wet

Rispetto agli album precedenti, che non riscuotono il successo previsto e che anzi vengono bersagliati dalla critica, questo terzo album dei Bon Jovi si avvale di preziose collaborazioni: il noto compositore Desmond Child, Bruce Fairbaim in veste di produttore e Bob Rock nel ruolo di ingegnere del suono.

La maggior parte dei brani contenuti in “Slippery When Wet” sono stati scritti da Richie Sambora e Jon Bon Jovi. Questi inizialmente decide di non inserire all’interno del disco il brano “Livin’ on Prayer”, ma dopo cede alle insistenze, e così il pezzo diventa uno dei più famosi dell’intero album. Qual è la ragione del titolo dell’album “Slippery When Wet”? (che in italiano significa “Scivoloso se bagnato”).

È lo stesso tastierista del gruppo, David Bryan, a rivelare che durante la registrazione dell’album il gruppo era solito frequentare un locale di striptease in cui alcune bellissime ragazze si bagnavano con acqua e sapone, così tanto che fosse difficile stringerle per quanto erano scivolose. Un membro del gruppo ad un certo punto esclama: “Slippery When Wet”!, e gli altri realizzano al volo che questo sarebbe stato il titolo del nuovo album!

La copertina del disco

In origine la copertina del disco doveva riportare una foto con un seno prorompente, ma per evitare le denunce di un’associazione moralista facente capo all’allora Vice Presidente degli Stati Uniti, Al Gore, il gruppo decide di optare per un’altra soluzione meno rischiosa. La nuova copertina viene ideata da Jon Bon Jovi, e raffigura un sacco di immondizia bagnato sul quale il cantante scrive il titolo.

A venti anni dalla pubblicazione dell’album, il 20 settembre 2005, “Slippery When Wet” viene ristampato in Dual Disc (lato CD e lato DVD, con i cinque videoclip estratti). I Bon Jovi, ereditando il rock tradizionale degli anni Ottanta (di cui Bruce Springsteen è il rappresentante più importante), diventano gli esponenti più famosi dell’emergente hard rock, raggiungendo in breve tempo il successo planetario. I pezzi contenuti nel terzo album sono impregnati di stile metropolitano, e trattano di scelte, paure e disagi giovanili.

Breve recensione

Ovviamente non mancano spunti autobiografici, a volte contornati da melodie romantiche.

Nel disco non mancano “ballate” dal sapore nostalgico, come la famosa “Never Say Goodbye”. Il pezzo contiene un monito a lasciarsi andare all’esistenza, senza fossilizzarsi su idee e scelte definitive, ma sempre pronti a mettersi in discussione. La formula musicale vincente di questo gruppo statunitense è diventata un modello per le band che si sono formate successivamente, ma nessuna è riuscita ad eguagliare l’hard rock melodico originalissimo dei Bon Jovi.

La band americana, originaria del New Jersey, si forma nel 1983. Durante la carriera, la band ha pubblicato undici album realizzati in studio, un album live e tre raccolte. I Bon Jovi si sono inoltre esibiti in più di quattromila concerti in tutto il mondo. Il gruppo è composto da:

  • Jon Bon Jovi (cantante);
  • David Bryan (tastierista);
  • Richie Sambora (chitarrista solista);
  • Tico Torres (batterista).
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Maneskin: biografia del gruppo, storia e curiosità https://cultura.biografieonline.it/maneskin-biografie/ https://cultura.biografieonline.it/maneskin-biografie/#comments Wed, 13 Sep 2023 08:36:33 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=31767 Maneskin, chi sono

I Maneskin sono una band caratterizzata da look e sonorità capaci di conquistare le platee italiane ed internazionali. I componenti dei Maneskin sono divenuti volti noti al grande pubblico, in virtù della loro consacrazione sul palco di X Factor (11ª edizione, andata in onda dal 14 settembre al 14 dicembre 2017) . Questo gruppo musicale, nato a Roma nel 2015, ha raggiunto nell’arco di pochi anni un successo davvero straordinario. Prima della loro partecipazione al Festival di Sanremo 2021, ripercorriamo le tappe salienti della loro fulminea ascesa al successo.

Maneskin giovani
Måneskin

Gli inizi dei Maneskin

Victoria De Angelis e Thomas Raggi, rispettivamente bassista e chitarrista dei Maneskin, si conoscono fin da quando entrambi frequentano la stessa scuola media. Pur sapendo delle rispettive passioni per la musica, si avvicinano solo nell’agosto del 2015 e decidono di fondare la band. Al gruppo si unisce in un secondo momento il cantante Damiano David; grazie a un annuncio pubblicato su Facebook, la formazione si può considerare completa quando arriva il batterista Ethan Torchio.

Il nome di origine danese

Tra le curiosità più importanti sul gruppo vi è la scelta del nome. Esso è di derivazione danese (il nome corretto si scrive così: Måneskin, con la å che si legge con un suono intermedio tra la a e la o latine). Questo è l’idioma d’origine della bassista Victoria (in arte Vic De Angelis), che sceglie un’espressione nella sua lingua natia, traducibile in italiano come “chiaro di luna”, per dare il benvenuto a un progetto in cui crede fortemente.

Maneskin volti
Maneskin, da sinistra: Ethan Torchio, Damiano David, Vic De Angelis e Thomas Raggi

Le date di nascita

Maneskin: il lancio grazie a X Factor 2017

Dopo due anni di lavoro per trovare il proprio stile, nel 2017 superano con successo le selezioni per l’undicesima edizione di X Factor. Prendono così parte alle puntate serali del talent show, arrivando a classificarsi al secondo posto, anche grazie alle scelte del giudice Manuel Agnelli. In virtù dell’ottimo posizionamento, i Maneskin pubblicano Chosen, un album che contiene il singolo omonimo. Entrambi vengono certificati doppio disco di platino dopo pochissimo tempo.

L’anno d’oro 2018

A gennaio del 2018 i Maneskin sono chiamati a partecipare come ospiti alla trasmissione Che tempo che fa (di Fabio Fazio); l’evento segna il loro debutto sull’emittente pubblica nazionale. Si tratta della prima di tante apparizioni in televisione. Tra queste spiccano quelle a E Poi c’è Cattelan (condotto da Alessandro Cattelan su Sky Uno) e Ossigeno (condotto proprio da Manuel Agnelli su Rai 3).

A marzo viene pubblicato il loro secondo singolo: Morirò da re. Mentre a giugno debuttano di fronte a un pubblico numeroso come quello dei Wind Music Awards; su questo palco il loro lavoro viene riconosciuto tramite il conferimento di due riconoscimenti per l’album Chosen. Pochi giorni dopo si esibiscono a RadioItaliaLive – il concerto e al Wind Summer Festival. Un altro grande appuntamento live li vede aprire la data di Milano del concerto degli Imagine Dragons il 6 settembre 2018.

Maneskin, una band poliedrica tra musica e cinema

Verso la fine del mese di settembre 2018 viene pubblicato il singolo Torna a casa, che si dimostra sin dai primi passaggi in radio un grandissimo successo. È anche il primo singolo pubblicato dai Maneskin a riuscire ad arrivare in cima alla vetta dei singoli della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). A ottobre i musicisti fanno il loro ritorno sul palco che ne ha determinato il successo: suonano durante la prima serata live di X Factor 12.

Nello stesso mese viene pubblicato il primo album in studio, Il ballo della vita. A livello promozionale si denota l’approccio innovativo e orientato a cogliere le tendenze internazionali della band; scelgono di proiettare in alcuni cinema italiani selezionati un docufilm di presentazione, ottenendo buoni incassi. L’album è seguito da una tournée internazionale, che ha inizio nel novembre 2018 e che fa registrare il tutto esaurito in ogni tappa. L’ottimo riscontro porta il gruppo a incrementare il numero di date, estendendo il tour anche all’estate successiva.

Maneskin capelli

Dai palchi di tutta Europa a Sanremo 2021

A gennaio del 2019 viene pubblicato il terzo singolo estratto dall’album. Il titolo è Fear for nobody. Ad esso segue dopo tre mesi l’uscita de L’altra dimensione. Il richiamo del pubblico è molto più forte di quello dello studio per la band. Ecco perché continuano a dedicarsi con passione alle date della tournée europea, che prosegue fino al mese di settembre. Inoltre, in questo periodo viene pubblicato il video di Le parole lontane, ultima canzone estratta dall’album, destinata a diventare immediatamente un successo, anche in termini di tendenze sulle piattaforme di contenuti video.

Questa conferma si rivela particolarmente importante per i Maneskin, poiché il brano è uno di quelli che più ne rappresenta la visione artistica. L’anno successivo, subito dopo la pubblicazione del nuovo singolo, Vent’anni, viene annunciata la loro presenza nell’elenco dei partecipanti al Festival di Sanremo 2021. Sul palco dell’Ariston la band presenta un brano dal titolo d’impatto: Zitti e buoni. È la loro canzone fortemente rock a vincere la 71ª edizione del Festival.

L’esplosione a livello internazionale

La vittoria di Sanremo spedisce la band direttamente all’Eurovision Song Contest: nella notte del 23 maggio 2021 i voti dell’Europa portano all’Italia una storica vittoria. Prima di loro, per l’Italia avevano vinto solo Gigliola Cinquetti, nel 1964, e Toto Cutugno, nel 1990.

Da qui inizia un nuovo percorso per i Maneskin che portano il rock italiano negli USA.

Sempre del 2021 è il loro disco Teatro d’ira – Vol. I.

Nell’autunno dello stesso anno sono ospiti di uno dei programmi televisivi di punta di tutti gli Stati Uniti d’America: il Tonight Show condotto da Jimmy Fallon. Qui annunciano danno notizia dei loro concerti in terra americana, ma anche della clamorosa partecipazione come gruppo di apertura al concerto del 6 novembre dei Rolling Stones, all’Allegiant Stadium di Las Vegas.

Due giorni più tardi sono ospiti al seguitissimo show tv condotto da Ellen DeGeneres.

All’inizio del 2023 esce un nuovo lavoro: il disco Rush!.

Nel settembre 2023 conquistano un altro prestigioso riconoscimento internazionale: vincono il premio per la categoria Best rock con il brano The loneliest al gala degli MTV Video Music Awards a Newark (nello stato del New Jersey).

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I più grandi successi di Elvis Presley https://cultura.biografieonline.it/i-piu-grandi-successi-di-elvis-presley/ https://cultura.biografieonline.it/i-piu-grandi-successi-di-elvis-presley/#comments Wed, 06 Sep 2023 13:11:33 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1235 La musica ha suonato un ritmo tutto nuovo, grazie a Elvis Presley. Il cantante, nato a Tupelo l’8 gennaio 1935, è la star del rock’n’roll. Prima di Elvis, nessuno era riuscito a sedurre il pubblico con così tanta forza, merito sicuramente di una voce incredibile, ma anche della sua capacità di stare sul palco e ipnotizzare lo spettatore.

Elvis Presley
Elvis Presley

Il contesto storico: gli anni ’50

Elvis Presley è diventato famoso in un momento estremamente produttivo della musica.  Negli anni Cinquanta tutto doveva ancora essere sperimentato. A ben vedere i limiti di quel periodo storico, soprattutto negli Usa, erano di carattere culturale: le radio dell’epoca facevano distinzioni tra ritmi bianchi e neri. Per Elvis la musica non aveva colore, proprio come la sua voce. Probabilmente è stata proprio quest’apertura mentale a permettergli di andare oltre, di osare e di esprimere il suo talento senza inibizioni.

L’esordio e la carriera

La sua carriera iniziò nel 1954, collaborando con la Sun Records: il 7 luglio la radio WHBQ trasmise per la prima volta That’s all right, nel programma Red, Hot & Blue di Dewey Phillips. E’ qui che il mondo conobbe la sua stella. Lo dimostra la leggenda che racconta che Phillips dovette far suonare quella canzone per 14 volte di seguito, perché fu sommerso da 47 chiamate. Oggi sembrano poche, ma nel 1954 erano tantissime.  Questo singolo ha venduto oltre 20.000 copie e ha raggiunto il 4° posto nella classifica di Memphis.

Con la Sun Records, Elvis incise numerosi dischi, tutti di successo. Oltre a That’s All Right (Mama), ricordiamo Blue Moon of Kentucky, Good Rockin’ Tonight e Baby Let’s Play House. Questa è solo l’inizio della sua carriera, nel 1955 dalla radio Elvis approda in televisione, grazie al suo manager il Colonnello Tom Parker.  Il rock’n’roll entrò nelle case degli americani e fu una rivoluzione culturale. Per l’epoca era una musica forte, nuova, accompagnata da movimenti definiti scabrosi.

The Pelvis

Non a caso Presley fu chiamato The Pelvis, proprio per l’ondeggiare del suo bacino. Le canzoni di quel periodo furono molto discusse, ma raggiunsero sempre le vette delle classifiche. Ricordiamo alcuni successi, come Hound Dog (13 milioni di copie), Jailhouse Rock (il  singolo ha venduto più di 9 milioni di copie), All Shook Up (7 milioni di copie) e Love Me Tender (5 milioni di copie). Ma c’è di più, perché questi singoli ancora oggi sono tra i più venduti nella storia della musica.

YouTube video

Ma la forza di Elvis non era solo quella di interprete, il suo successo fu tale che da semplice cantante divenne anche attore, complice il suo bell’aspetto. Il 15 novembre 1956, Al Paramount Theater di New York viene proiettata la prima del film “Love Me Tender”, il lungometraggio di debutto di Elvis Presley.

Il melodramma, ambientato durante la Guerra Civile, nel Sud dell’America, raccoglie un buon consenso di pubblico e anche di critica, che elogia l’interpretazione di Elvis. È ancora agli inizi della sua carriera, ma da qui al il 1958, Presley interpreta 4 pellicole ed è diretto da veri maghi della cinepresa, come Robert Wise e Michael Curtiz. Questo fu solo l’inizio, perché negli anni Sessanta prese parte a più di 29 film, molti però furono dei veri flop.

The King

I grandi numeri di The King non erano solo legati alle canzoni e ai film. Secondo una stima del 1956 del The Wall Street Journal, il business del cantante aveva prodotto in un paio d’anni di carriera un guadagno in vendite pari a 22 milioni di dollari. Una cifra folle!

Nel 1958 Elvis visse uno dei periodi più dolorosi: morì sua mamma Gladys, ammalata di epatite acuta a soli 46 anni. Il cantante probabilmente da questo lutto non è più stato in grado di riprendersi e la sua carriera fece davvero fatica a mantenersi sulla cresta dell’onda. Tom Parker fece di tutto per promuoverlo, trovargli ingaggi e spronarlo.

Gli anni ’60

Elvis dovette fare i conti, in questo decennio, con i problemi personali, ma anche con un mercato in cambiamento: gli anni Sessanta furono anche gli anni dei Beatles (che incontrò nel 1965) e dei Rolling Stones che conquistarono una fetta enorme del mercato. Nel 1960, Elvis tornò finalmente in sala di registrazione (dopo il servizio militare): il suo album GI Blues entrò nella classifica e ci restò 111 settimane. Il pubblico non l’aveva dimenticato, ma il suo senso di frustrazione continuò a crescere e nella seconda metà degli anni Sessanta iniziarono i flop, soprattutto cinematografici. È qui che i primi segni di depressione furono evidenti, nonostante una vita privata soddisfacente: si sposò con Priscilla e insieme comprarono un enorme ranch nel Mississipi.

Elvis Presley
Elvis Presley

Gli anni ’70

Si scorse una luce alla fine del tunnel a Natale del 1968, quando andò in onda sulla NBC, uno speciale dedicato a Presley, 68 Comeback Special: l’enorme successo di pubblico segnò  ufficialmente il suo grande ritorno.

Dal 1970 al 1976, in splendida forma, si esibì in quasi un migliaio di concerti (ne tenne uno ogni due giorni). Ormai il fenomeno The Pelvis sembrava aver conquistato il mondo, tanto che il 21 dicembre 1970 si recò alla Casa Bianca per incontrare il presidente Richard Nixon.

I singoli di maggior successo di questo decennio furono: Kentucky Rain (1970), The Wonder of You (1970), There Goes My Everything (1971), Burning Love (1972), Steamroller Blues (1973), Promised Land (1974), My Boy (1975), T-R-O-U-B-L-E (1975) e Moody Blue (1977).

Inoltre è fondamentale ricordare il suo primo show satellitare, trasmesso da Honolulu, Elvis: Aloha From Hawaii. Lo show televisivo fu seguito da oltre un miliardo di telespettatori in 40 Paesi.  Da questo programma, è stato anche ricavato il primo disco quadrifonico, diventato million seller, intitolato Aloha From Hawaii: Via Satellite (1973).

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Def Leppard, Hysteria (1987): storia di uno dei dischi più venduti della storia del rock https://cultura.biografieonline.it/def-leppard-hysteria-1987/ https://cultura.biografieonline.it/def-leppard-hysteria-1987/#respond Thu, 20 Jul 2023 06:48:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5817 Con più di venti milioni di copie vendute in tutto il mondo, “Hysteria” è il quarto album realizzato dalla band britannica dei Def Leppard. La casa discografica “Mercury Records” pubblica questo disco il 3 agosto 1987, quattro anni dopo “Pyromania”, l’album che ha decretato il successo del gruppo nel panorama musicale hard & heavy.

Hysteria Def Leppard
Def Leppard, Hysteria (1987)

Quando il batterista Rick Allen perse un braccio

Durante la lavorazione dell’album, che contiene al suo interno sei singoli che si piazzano ai vertici delle classifiche, il batterista del gruppo Rick Allen perde il braccio sinistro a seguito di un incidente stradale.

Il titolo stesso dell’album, Hysteria, è ideato da Allen, riferendosi alla sua triste vicenda e all’interesse che l’incidente suscita nei suoi confronti. L’album “Hysteria”, inoltre, è l’ultimo cui partecipa il chitarrista Steve Clark, che muore l’8 gennaio 1991.

Il titolo originario dell’album doveva essere “Animal Instinct” ed il suo produttore doveva essere Mutt Lange, che però si ritira in fase di pre-produzione. Jim Steinman prende il suo posto, ma il contributo al gruppo non è determinante, perché non essendo un perfezionista, prende per buona qualsiasi iniziativa della band. Quando Steinman si allontana, il gruppo cerca di produrre “Hysteria” in maniera autonoma.

Nonostante il grave incidente che gli costa la perdita di un braccio, Rick Allen decide di continuare a suonare la batteria utilizzando un kit acustico/elettronico con pedali. Quando Mutt Lange torna, un anno dopo, Allen ha perfettamente imparato ad utilizzare il kit, e nonostante altri intoppi durante la registrazione (la parotite di Joe Elliot e l’incidente automobilistico di Lange, che rimane ferito alle gambe, ma per fortuna non gravemente), finalmente l’album vede la luce il 3 agosto del 1987, con il lancio del singolo “Animal”, mentre in America il singolo si intitola “Women”.

Hysteria e la popolarità dei Def Leppard

Anche se tra un album e l’altro sono trascorsi alcuni anni di silenzio, la popolarità dei Def Leppard non viene intaccata: in Inghilterra, dopo la sua uscita, l’album “Hysteria” conquista velocemente le prime posizioni in classifica, ma anche in America la band è molto conosciuta e apprezzata.

Nel 2006, per la precisione il 24 ottobre, è stata pubblicata una versione “Deluxe” dell’album, formata da due CD con due tracce bonus e il rifacimento di alcuni brani originali. Nella nuova versione vi sono anche remix e parti inedite aggiunte.

Il produttore Lange aveva l’intenzione di creare una versione hard rock del grande successo di Michael Jackson, “Thriller”, ma questo delude i fan che erano rimasti affezionati allo stile più metal di “Pyromania”.

Per la registrazione dell’album la band dei Def Leppard utilizza le tecnologie più moderne, per esempio l’amplificatore “Rockman”.

I singoli dell’album “Hysteria” vengono lanciati con tempi diversi: la versione finale di “Animal” ci mette tre anni per il suo sviluppo completo, mentre altri pezzi come “Pour Some Sugar on Me” vengono scritti velocemente.

Breve storia dei Def Leppard

I Def Leppard cominciano a strimpellare musica fin da giovanissimi, e da ragazzi semplici di provincia si trovano a gestire un grande successo con l’album “Pyromania”, che conquista il pubblico molto più di quello che loro stessi si aspettano. L’album di esordio si intitola “On Throught the Night” : con questo disco i Def Leppard si avviano a conquistare il pubblico americano. Mutt è il loro produttore, e nonostante le difficoltà che incontrano sul  cammino (l’incidente di Allen, il chitarrista alcolizzato da mandare via, un altro chitarrista con problemi di droga) il gruppo non si rompe e continua a produrre musica di grande impatto.

Questa è l’attuale formazione del gruppo:

  • Joe Elliott (voce)
  • Phil Collen (chitarra e voce)
  • Rick Savage (voce, basso)
  • Vivian Campbell (voce, chitarra)
  • Rick Allen (batteria)

La critica ha spesso stroncato le esibizioni del vivo del gruppo britannico, perché pare che i componenti non siano granché carismatici, mentre il risultato degli album è positivo grazie alle tecnologie utilizzate durante la registrazione.

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Francesca da Rimini: riassunto dell’opera e analisi musicale https://cultura.biografieonline.it/francesca-da-rimini/ https://cultura.biografieonline.it/francesca-da-rimini/#comments Fri, 31 Mar 2023 08:31:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14784 Francesca da Rimini è un’opera drammatica, una tragedia in quattro atti, composta da Riccardo Zandonai (Rovereto, 28 maggio 1883 – Trebbiantico, 5 giugno 1944), su libretto di Gabriele D’Annunzio. La prima rappresentazione dell’opera Francesca da Rimini risale al 19 febbraio 1914, a Torino, presso il Teatro Regio. L’opera ebbe un successo indiscusso e occupa oggi con merito un posto di primo piano nel repertorio del teatro lirico moderno.

La storia ricorda il personaggio di Francesca da Polenta (Ravenna, 1259/1260 – Gradara, 1285) – detta anche da Rimini – figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, soprattutto per la sua presenza nel poema dantesco della Divina Commedia.

Siede sulla terra dove nata fui
su la marina dove ‘l Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.

Dante Alighieri, Inferno, Canto V, 97-99

La storia si svolge a Ravenna, nelle Case dei Polentani, e a Rimini, nelle Case dei Malatesta. La sintesi e l’analisi musicale che seguono sono state redatte dal Maestro Direttore d’orchestra Pietro Busolini, di Trieste.

Francesca da Rimini - quadro
Francesca da Rimini, particolare del quadro di William Dyce (1837)

Francesca da Rimini: personaggi dell’opera

I Figli di Guido Minore Da Polenta:

  • Francesca: Soprano
  • Samaritana: Soprano
  • Ostasio: Baritono

I Figli di Malatesta da Verucchio:

  • Giovanni lo Sciancato: Baritono
  • Paolo il Bello: Tenore
  • Malatestino dall’Occhio: Tenore

Le Donne di Francesca:

  • Biancofiore: Soprano
  • Garsenda: Soprano
  • Altichiara: Mezzo-Soprano
  • Donello: Mezzo-Soprano
  • La Schiava: Contralto
  • Ser Toldo Berardengo: Tenore
  • Il Giullare: Basso
  • Il Balestriere: Tenore
  • Il Torrigiano: Baritono
  • I Musici

Riccardo Zandonai e la composizione della “Francesca da Rimini”

Nato a Sacco (Trentino) nel 1883 e italianissimo di sentimenti quando ancora quella regione non era stata ricongiunta alla madre patria per effetto della guerra vittoriosa, Riccardo Zandonai fece i suoi primi studi a Rovereto con Gianferrari; passò quindi al Liceo di Pesaro, dove ricevette l’insegnamento di Mascagni.

La musica di Zandonai si fece notar subito per la nobiltà e la felicità dell’ispirazione, accoppiata ad una tecnica sorprendente e a una tavolozza orchestrale ricca di colori vivaci e di trovate originali.

Riccardo Zandonai
Riccardo Zandonai

Come compositore di teatro, nessuno, dopo Puccini, è stato più di Zandonai perspicace nello scegliere libretti ricchi di situazioni drammatiche e comiche, di sicuro effetto, e di ravvivarle con una musica che va sempre dritta all’animo dell’ascoltatore.

Comprendiamo quindi come Francesca da Rimini, sia l’opera, che, specie per la sua calda passionalità, ha raccolto i maggiori suffragi.

Attratto dal teatro dannunziano, Zandonai aveva dovuto rinunziare a musicare ”La figlia di Jorio”, per la quale il Poeta si era già impegnato con Alberto Franchetti.
La “Francesca da Rimini” lo attraeva, ma la sua lunghezza lo disanimava, e daltronde non osava sperare che D’Annunzio avrebbe consentito a lasciarla mutilare.
Fu Tito Ricordi che lo persuase a tentare, ed egli stesso liberò il fusto magnifico dall’abbondante vegetazione che l’avvolgeva, come ebbe a dire lo Ziliotto nella sua “Guida attraverso il poema e la musica della Francesca da Rimini“.

Accordatisi riduttore e compositore, Tito Ricordi si recò ad Arcachon per avere l’approvazione di D’Annunzio, ma questi oppose che aveva già consentito di musicare Francesca ad una nobildonna. Indurla a rinunziarvi non fu difficile: Zandonai, preso dalla febbre del lavoro compì l’opera di getto, in soli dodici mesi.
La Francesca fu elaborata secondo il canone wagneriano del leitmotiv.
Un senso squisito di equilibrio però avvertiva Zandonai di non applicare troppo rigidamente il sistema del motivo egemonico.

Si inganna però  – osserva lo Ziliotto - chi crede che lo Zandonai abbia fatto precedere alla creazione un lungo studio delle canzoni antiche. Egli si è affidato unicamente alla intuizione artistica che gli ha permesso di interpretare profondamente l’ambiente del dramma e l’animo dei personaggi dannunziani.

Atto I

Appare una corte, nelle case dei Polentani, contigua ad un giardino che brilla di là da una chiusura di marmi traforato in guisa di transenne. Ricorre per l’alto una loggia che a destra corrisponde con le camere gentilesche e di fronte, areata su le sue colonnette, mostra avere una duplice veduta. Ne discende, a manca, una scalla leggera. Una grande porta è a destra, e una bassa finestra ferrata; pè cui vani si scopre una fuga di arcate che circondano unaltra corte più vasta. Presso la scala è unarca bizantina, senza coperchio, riempita di terra come un testo, dove fiorisce un rosaio vermiglio.” (Scena dal libretto originale del 1914)

Riassunto
A Ravenna, in casa dei da Polenta. Francesca da Polenta, figlia del signore della città, Guido, sta per sposare Gianciotto Malatesta, giovane sciancato: lei crede, ingannata, che lo sposo sia in realtà il fratello di Gianciotto, il bel Paolo, che vede palpitando. La sorella di Francesca, Samaritana, è colta da un fosco presagio e le chiede di rinunciare al matrimonio; ma Francesca è salda nel suo convincimento.

Atto II

Appare una piazza duna torre rotonda, nelle case dei Malatesti. Due scale laterali di dieci gradini salgono dalla piazza al battuto della torre; una terza scala fra le due, scende ai sottoposti solai, passando per una botola. Si scorgono i merli quadri di parte guelfa muniti di bertesche e di piombatoie . Un màngano poderoso leva la testa della sua stango e allargo il suo telaio di canapi attorti.
Balestre grosse a bolzoni e verrettoni a quadrelli, baliste, arcubaliste a altre artiglierie di corda sono postate in giro con lor martinetti girelle torni arganelli lieve. La cima della torre malatestiana irta di macchine e darmi campeggia nellaria torbida dominando la città la città di Rimino donde spuntano soli in lontananza i merli a coda di rondine che coronano la più alta torre ghibellina. Alla parete destra è una è una porta; alla sinistra, una stretta finestra imbertescata che guarda l’Adriatico.

Riassunto
Durante la guerra che oppone a Rimini i Malatesta e i Parcitadi. Paolo si fa onore, con accanto, sulla torre, Francesca, che lo rimprovera per linganno subito col matrimonio. Ella lo crede ferito e lo accarezza, gli prende la testa fra le mani. Arriva Gianciotto, non parco di lodi per il valore del fratello Paolo, e brindano alla sua vittoria. Paolo e Francesca si guardano con intensi sensi. Arriva il terzo fratello, Malatestino, ferito, mentre fuori, la furiosa, continua.

Atto III

Appare una camera adorna , vagamente scompartita da formelle che portano istoriette del romanzo di Tristano, tra uccelli fiori frutti imprese. Ricorre sotto il palco, intorno alle pareti, un fregio a guisa di festone dove sono scritte alcune parole duna canzonetta amorosa.

Meglio mè dormire gaudendo
Cavere pensieri vegliando.

A destra, nellangolo, è un letto nascosto da cortine ricchissime; a sinistra, un uscio coverto da una portiera grave; in fondo, una finestra che guarda il Mare Adriatico. Dalla parte delluscio è, sollevato da terra due braccia, un coretto per i musici con compartimenti ornati di gentili trafori.
Presso la finestra è un leggio con suvviaperto il libro della Historia di Lancillotto del Lago, composto di grandi membrane alluminate che costringe la legatura forte di due assicelle vestite di velluto vermiglio. Accanto vè un lettuccio, una sorta di ciscranna senza spalliera e bracciuoli, con molti cuscini di sciamito, posto quasi a paro del davanzale, onde chi vi sadagi scopre tutta la marina di Rimino. Su un deschetto è uno specchio dargento a mano, tra ori canne coppette borse cinture e altri arreddi. Grandi candelieri di ferro salzano presso il coretto. Scannelli e predelle sono sparsi allintorno; e dal mezzo del pavimento sporge il maniglio di una cateratta, per la quale di questa camera si puo scendere in un’altra.”

Riassunto
Francesca legge storie damore e ascolta musica. Entra Paolo, reduce da un lungo viaggio. Le mostra amore, ella quasi gli cede, soli e senza alcun sospetto leggendo dal Lancillotto, di come amor lo strinse. Il disiato riso di Ginevra esser baciato da cotanto amante, Paolo, tutto tremante, bacia Francesca, ed in questo caso il libro fu galeotto.

Paolo e Francesca
Paolo e Francesca

Atto IV – Parte I

Appare una sala ottagona, di pietra bigia, cinque de suoi lati in prospetto. In alto, su la nudita della pietra, ricorre un fregio di licorni in campo doro. Nella parete di fondo e un finestrone invetriato che guarda le montagne, fornito di sedili nello strombo. Nella parete che con quella fa angolo obliquo a destra, è un usciolo ferrato per ove si discende alle prigioni sotterranee. Contro la corrispondente parete, a sinistra, è una panca con alta spalliera, dinanzi a cui sta una tavola lunga e stretta, apparecchiata di cibi e di vini. In ciascuna delle altre due pareti a rimpetto è un uscio: il sinistro, prossimo alla mensa, conduce alle camere di Francesca; il destro, ai corridoi e alle scale. Tutto in , torno sono distribuiti torceri di ferro; ai beccatelli sono appesi budrieri, corregge, turcassi, pezzi darmatura diverse, e poggiate armi in asta : picche, bagordi, spuntoni, verruti mannaie, mazzafrusti.

Atto IV – Parte II

Riappare la camera adorna , con il letto incortinato con la tribuna dei musici , col leggio che regge il libro chiuso. Quattro torchi di cera ardono su uno dei candelieri di ferro; due doppieri ardono sul deschetto. Le vetrate della finestra sono aperte alla notte serena . Sul davanzale è il testo del basilico; e accanto è un piatto dorato, pieno di grappoli duva novella.

Riassunto del Quarto atto
Il terzo fratello, Malatestino, è innamorato pure lui di Francesca. Ella si rifiuta. Si ode il grido di un carcerato, e Malatestino, crudele, a spada sguainata va a far cessare quel lamento, mentre Francesca si lamenta con il marito Gianciotto delle profferte di Malatestino. Credendo forse Francesca Salome, Malatestino rientra con la testa mozza del carcerato che gridava. Francesca, che non è Salome, fugge in preda allorrore. Quando Gianciotto lo rimprovera, Malatestino non ce la fa più e rivela quel che sa di Paolo e Francesca. Gianciotto, con un inganno, scopre tutto .
Paolo e Francesca abbracciati consci della loro fine, sentono lultimo fremito damore attraversare le loro vene, e cadono trafitti dalla lancia di Guanciotto e dal pugnale di Malatestino.

Francesca da Rimini - opera - una scena
Francesca da Rimini, una scena dell’opera

Analisi musicale

Giudicare un’opera in musica può esser facile o di difficile impresa. Dipende dagli elementi assunti come base di giudizio; elementi che sono come i reagenti adoperati per una analisi chimica.
Se prendiamo la Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai presentata al Theatre De Versailles, se vogliamo indagare i valori tecnici della composizione occorrerà il possesso di una cultura musicale storica e specifica non indifferente, ai lumi della quale si può stabilire il posto che spetta all’opera nel campo delle produzioni similari: le derivazioni wagneriane in rapporto all’uso del tematismo; i procedimenti armonici impiegati ed più ancora, gli accorgimenti strumentali che fanno
dello Zandonai un vero maestro fra color che sanno.

Effettivamente l’esame particolareggiato della partitura della Francesca svelerebbe una trama di bellezze raramente raggiunta dai moderni operisti, in diretto rapporto non solo alle doti istintive ma altresì alle esperienze timbriche che lo Zandonai condusse fino da quando, ancor giovanetto e studente, il suo primo maestro lo incaricava di trascrivere composizioni per la banda della natìa Rovereto.

Altri invece – e sarebbero i più – potrebbero assumere a base della indagine gli elementi umani ed affettivi, misurando l’intensità delle vibrazioni provocate nel proprio spirito dalla audizione dell’opera.

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Si può concludere che, la Francesca da Rimini, così come soddisfa i tecnici riesce a commuovere gli ignari, trovando molte ragioni di simpatia e di consonanza con le anime semplici. Basterebbero a tanto l’episodio dell’arrivo di Paolo, nella fine del Primo Atto, e, quasi per intero, nel secondo, dove il musicista è riuscito, col linguaggio che gli è proprio, ad aggiungere poesia alla poesia, oltrepassando di gran lunga i confini espressivi assegnati alla parola.

Anche a prescindere, dai molti pregi di carattere armonico orchestrale, dall’intensa drammaticità raggiunta nel primo quadro dell’ultimo atto - altro esempio della essenzialità dell’apporto musicale – le due ampie oasi liriche citate, sono cose di tale bellezza da non consentire dubbi circa il valore umano ed affettivo della Francesca, che deve ritenersi la migliore tra le molte produzioni di Riccardo Zandonai, e una delle più alte manifestazioni lirico-teatrali del Novecento.

Sia dunque cura di tutti i Teatri ed Enti Lirici tenere nella dovuta considerazione uno spartito tanto importante quanto ricco di così grandi qualità: ridarlo in pieno al repertorio operistico mondiale, significa rendere un servizio alla musica ed al pubblico. Chiunque ami e creda ancora nel teatro lirico non potrà allora che esserne soddisfatto.

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Coma Cose, breve biografia: i loro nomi veri sono Francesca e Fausto https://cultura.biografieonline.it/coma-cose-biografia/ https://cultura.biografieonline.it/coma-cose-biografia/#comments Thu, 09 Feb 2023 17:07:39 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=31719 Coma_Cose, chi sono

Coma_Cose è il duo musicale che si distingue per una proposta di musica rap, mista ad elettronica ma con radici nel cantautorato italiano. Nel 2021 è previsto il loro debutto sul palco dell’Ariston, tra i partecipanti del Festival di Sanremo 2021. L’evento promette di renderli nomi noti al grande pubblico. Vediamo le tappe salienti del loro percorso come coppia nella vita e nel lavoro.

Coma_Cose
Coma_Cose

Coma_Cose, l’unione di due musicisti nata per caso

I due componenti di questa band sono Fausto Lama, nome d’arte di Fausto Zanardelli e California, pseudonimo di Francesca Mesiano, originaria di Pordenone. Fausto, precedentemente noto con un altro nome d’arte, ovvero Edipo, è nato a Gavardo (Brescia) il 21 novembre 1978. Nei primi anni Dieci conosce un discreto successo, arrivando a collaborare anche con Dargen D’Amico e la sua etichetta discografica. Per quest’ultima pubblica alcuni dei suoi lavori più importanti, riuscendo a farsi notare sulla scena musicale.

Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano)
Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano)

Nel complesso la carriera di Edipo può vantare la pubblicazione di ben tre album da solista e una serie di concerti a livello nazionale che riscuotono un buon livello di partecipazione del pubblico. Tuttavia, per ragioni personali Zanardelli sceglie di abbandonare la carriera musicale, almeno finché non interviene Francesca, ex Dj: incontrata casualmente come collega di lavoro mentre entrambi facevano i commessi. È lei a convincerlo a riprendere contatto con il mondo della musica, grazie uno slancio ritrovato, che si basa sul loro legame e su una sintonia innegabile.

Ecco come nascono i Coma_Cose, un duo che in pochi anni è riuscito a farsi largo nella scena indie.

Coma_Cose tra musica e televisione

Poco dopo aver formato il duo, nel 2017 i due ragazzi vengono ingaggiati dall’etichetta discografica Asian fake, per la quale pubblicano l’EP Inverno Ticinese. Nel marzo dell’anno successivo (2018) si fanno notare per l’esibizione nel talk show tv E poi c’è Cattelan (condotto da Alessandro Cattelan). Sempre nel 2018 vengono contattati dai Phoenix, band internazionale, che li vuole assieme ad altri artisti del calibro di Giorgio Poi, e offre loro la possibilità di aprire i loro concerti a Parigi.

L’anno d’oro 2019

L’anno seguente, nel 2019, i Coma_Cose arrivano a pubblicare l’album d’esordio Hype Aura. Sono poi chiamati a prendere parte al concerto del Primo Maggio, appuntamento imperdibile che in un certo senso inaugura la stagione musicale estiva. Dopo pochi mesi un loro brano compare nell’album Microchip temporale (album di remix del gruppo musicale italiano Subsonica): si tratta della canzone Aurora sogna, scritta e cantata assieme a Mamakass dei Subsonica. Sempre nel 2019 i sue brani dei Coma_Cose Mancarsi e Post concerto, regalano al duo grandi soddisfazioni, quando vengono certificati come disco d’oro dalla FIMI.

La copertina dell'album Hype Aura (Coma_Cose)
La copertina dell’album Hype Aura (Coma_Cose)

A novembre 2019 figurano come ospiti della trasmissione televisiva Una storia da cantare, programma in onda in prima serata su Rai 1 per la conduzione di Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero; l’evento li vede impegnati nell’interpretazione particolare del celebre brano Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi, del cantautore italiano Lucio Battisti. Le loro partecipazioni televisive includono anche quella nella serie Involontaria di MTV, in cui si esibiscono in versione acustica per i pazienti ricoverati all’Istituto Nazionale Tumori.

I Coma_Cose verso il Festival di Sanremo

Il 2020 porta loro altri successi: collaborano al brano Riserva Naturale, contenuto nell’album Feat (stato di natura) di Francesca Michielin. Continuano parallelamente a coltivare l’amore per la televisione, comparendo nella serie Summertime di Netflix e al programma Le Iene, su Italia 1. In quest’ultimo appaiono nel classico formato dell’intervista di coppia. Durante la fase acuta della pandemia, mentre l’Italia è in lockdown, pubblicano l’EP Due, in cui ci sono i brani Guerra fredda e La rabbia.

Il 17 dicembre 2020 viene annunciata la loro partecipazione al Festival di Sanremo 2021 nella sezione Big; i Coma_Cose presenteranno la canzone Fiamme negli occhi. (Leggi anche: il testo della canzone Fiamme negli occhi)

Gli anni 2020

Il 16 aprile 2021 pubblicano “Nostralgia”: è il secondo album in studio; da esso viene estratto il secondo singolo “La canzone dei lupi”.

Dopo un anno di pausa pubblicano “Chiamami”, canzone che anticipa l’album “Un meraviglioso modo di salvarsi”, che esce il 4 novembre 2022.

Tornano a Sanremo nel 2023 con una canzone molto delicata e romantica: “L’addio“, che racconta in modo autobiografico il loro temporaneo allontanamento e il nuovo riavvicinamento.

Coma Cose: foto del duo e della coppia

Coma_Cose, coppia nel lavoro e nella vita

Una delle peculiarità più interessanti che contribuiscono al fascino di questo duo è il fatto di essere legati a livello sentimentale. Condividere una casa e dei progetti professionali comporta delle sfide, che Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano cercano di vivere in maniera equilibrata.

La complicità, la totale confidenza e lo stare insieme per gran parte del tempo rendono i Coma_Cose un flusso di input in continua evoluzione, ovviamente ogni tanto ci stacchiamo per non perdere la nostra reciproca parte identitaria.

Francesca, in una intervista del 7 marzo 2020

I due artisti si sono conosciuti nel 2016, quando lavoravano in un negozio di borse: lei come commessa e lui in veste di magazziniere. La sintonia lavorativa è uno degli ingredienti che ha determinato il successo della coppia nel privato. Infine, tra le curiosità che accendono la fantasia del crescente stuolo di fan vi è quella relativa ai cambi di look che rendono la loro immagine mai banale e a creare aspettative soprattutto per le esibizioni live.

Nel 2023, durante la conferenza stampa del terzo giorno del Festival di Sanremo, Fausto e Francesca annunciano il loro matrimonio.

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Brown Sugar: 3 cose che non sapevi sulla canzone dei Rolling Stones https://cultura.biografieonline.it/brown-sugar-rolling-stones/ https://cultura.biografieonline.it/brown-sugar-rolling-stones/#respond Thu, 02 Feb 2023 12:22:37 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13553 Brown Sugar è una delle canzoni più famose dei Rolling Stones: fu pubblicata il giorno 16 aprile 1971 in Gran Bretagna. Scritto da Mick Jagger e Keith Richards, il singolo “Brown Sugar” fa parte dell’album Sticky Fingers, il 9° disco nella lunga storia del gruppo (il 9° in Europa, 11° nel mercato statunitense). Brown Sugar precedette l’uscita del disco, che venne lanciato nel mese di maggio dello stesso anno.

Brown Sugar - The Rolling Stones - 1971
The Rolling Stones – la copertina del singolo “Brown Sugar”, pubblicato nel Regno Unito il 16 aprile 1971

Brown Sugar: la storia della canzone degli Stones

Il singolo è stato primo in classifica per ben due settimane negli Stati Uniti, Canada e Olanda mentre per la Gran Bretagna si piazzò “solamente” al secondo posto.

La canzone “Brown Sugar” comincia con un riff di chitarra elettrica (lungo assolo) e le parole di Jagger, proseguendo poi con la batteria e il sassofono, strumento che diventa protagonista della canzone dal minuto 1’38”.

Il cantato di Mick Jagger è accompagnato anche dal coro degli altri componenti del gruppo ma assume una valenza minore rispetto agli strumenti musicali, che hanno la meglio nel brano. Probabilmente l’unico compositore della canzone fu il solo Jagger durante le riprese del film “I fratelli Kelly”, in Australia, nel 1969. Il brano venne registrato infatti nel 1969 ma non venne pubblicato subito per problemi di copyright. Jagger lo dedicò alla sua compagna segreta, madre di suo figlio Karis.

L’origine del testo di Brown Sugar

Il testo del brano è molto scandaloso: lo stesso titolo allude sia ad un tipo di eroina (“brown sugar” significa letteralmente “zucchero marrone” con riferimento a quello grezzo, lo zucchero di canna; tuttavia nello slang di strada si riferisce principalmente all’eroina) sia ad una ragazza di colore.

La trama infatti racconta di schiavismo, sadomasochismo, sesso , droga e perdita della verginità. Si parla di una donna matura che fa l’amore con il proprio schiavo nero, di una ragazza giovane che perde la sua verginità, ma in modo velato. Spesso infatti grazie alla melodia conosciutissima ed orecchiabile, il testo è sempre passato in secondo piano.

Il 18 dicembre del 1970 durante il compleanno di Keith Richards venne incisa una versione con Al Kooper al piano e Eric Clapton alla chitarra. Per la versione definitiva dell’album il gruppo era indeciso se pubblicare quest’ultima oppure quella originale: alla fine si optò per quella già incisa, in quanto l’ultima risultava troppo spontanea negli arrangiamenti.

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Testo originale della canzone

Gold coast slave ship bound for cotton fields,
Sold in a market down in New Orleans.
Scarred old slaver know he’s doin’ alright.
Hear him whip the women just around midnight.
Ah Brown Sugar how come you taste so good
(A-ha) Brown Sugar, just like a young girl should
A-huh.

Drums beating, cold English blood runs hot,
Lady of the house wond’rin where it’s gonna stop.
House boy knows that he’s doin’ alright.
You should a heard him just around midnight.
Ah Brown Sugar how come you taste so good
(A-ha) Brown Sugar, just like a black girl should
A-huh.

I bet your mama was a tent show queen, and all her boy
Friends were sweet sixteen.
I’m no schoolboy but I know what I like,
You should have heard me just around midnight.

Ah Brown Sugar how come you taste so good
(A-ha) Brown Sugar, just like a young girl should.

I said yeah, I said yeah, I said yeah, I said
Oh just like a, just like a black girl should.

I said yeah, I said yeah, I said yeah, I said
Oh just like, just like a black girl should

La traduzione italiana

Nave schiavista della costa d’oro
in rotta per i campi di cotone,
venduto in un mercato giù a New Orleans
Lo schiavista sa che sta facendo bene.
Senti come frusta le donne verso mezzanotte

Ah, Brown Sugar
che buon sapore hai
(A-ha) Brown Sugar,
proprio come una ragazzina dovrebbe

Tamburi suonano,
freddo sangue inglese scorre caldo,
La padrona di casa si sta domandando
dove si fermerà
Il ragazzo di casa sa che sta facendo bene
Avresti dovuto sentirlo intorno a mezzanotte

Ah, Brown Sugar
che buon sapore hai
proprio come una ragazzina dovrebbe

Scommetto che tua mamma
era la regina di un circo, e tutti i suoi
fidanzati erano dolci sedicenni.
Io non sono uno scolaro ma so cosa mi piace
Avresti dovuto sentirmi intorno a mezzanotte

Ah, Brown Sugar
che buon sapore hai
proprio come una ragazzina dovrebbe

Ho detto sì, ho detto sì,
ho detto sì, ho detto
Oh proprio come una,
proprio come una ragazza nera dovrebbe

Ho detto sì, ho detto sì,
ho detto sì, ho detto
Oh proprio come una,
proprio come una ragazza nera dovrebbe

Curiosità

Alcune delle frasi più scandalose ( “sentitelo quando frusta le donne all’incirca verso mezzanotte”) sono state modificate in modo da risultare meno offensive (“dovreste sentirlo circa verso mezzanotte”).

Il brano è stato inoltre inserito nella raccolta “Hot rocks” 1964-1971, la prima dei Rolling Stones pubblicata negli Stati Uniti grazie alla casa discografica ABKCO, di proprietà del manager Allen Klein. La raccolta fu in realtà una mossa della casa discografica per ottenere maggiori vendite e maggiori guadagni dal gruppo ed ottenne un grande successo. In Inghilterra uscì solamente nel 1990 ma, a dispetto degli anni trascorsi, ottenne comunque il terzo posto in classifica.

La canzone Brown Sugar nel 1998 è diventata anche colonna sonora di una pubblicità della Pepsi Cola, anche se non in versione originale.

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Rolling Stones: breve storia https://cultura.biografieonline.it/rolling-stones/ https://cultura.biografieonline.it/rolling-stones/#comments Tue, 21 Jun 2022 06:55:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13398 I Rolling Stones sono uno dei gruppi rock più famosi del pianeta e uno dei più importanti dell’intera storia del rock. Di origine britannica, sono formati da Mick Jagger (voce, armonica, chitarra), Keith Richards (chitarra, voce), Ronnie Wood (chitarra, cori), Charlie Watts (batteria, percussioni). Quest’ultimo è scomparso nell’agosto 2021, all’età di 80 anni.

Rolling Stones
The Rolling Stones nel 2012. Da sinistra: Charlie Watts, Mick Jagger, Keith Richards e Ron Wood

Insieme sono diventati una leggenda del rock mondiale, punto di riferimento per tutti gli artisti in questo campo e soprattutto idoli per diverse generazioni di giovani e non solo. La loro musica può definirsi il perfetto mix di rock e blues, evolvendosi proprio dai ritmi del rock and roll degli anni ’50.

Sesso, droga e rock ‘n’ roll

I Rolling Stones (spesso indicati solo come Stones) sono diventati famosi oltre che per la loro musica anche per la loro trasgressione: furono tra i primi a fare riferimento nelle loro canzoni alla droga, al sesso, all’alcool e molto spesso passarono dal testo alla realtà, trasgredendo anche nella vita e diventando icone degli eccessi. Furono infatti chiamati “brutti, sporchi e cattivi” proprio per la loro vita borderline, in contrapposizione ai Beatles, l’altro gruppo inglese entrato nella storia della musica, ma universalmente riconosciuto come quello dei bravi ragazzi.

In realtà tra i due gruppi non c’erano grosse rivalità ma rapporti di stima e di amicizia. I Rolling Stones però premevano molto su questa contrapposizione, proprio per proporsi come una band fuori dal coro e dagli schemi.

La fondazione degli Stones

Le “pietre rotolanti” erano originariamente cinque ragazzi inglesi appassionati di rhythm & blues, che adoravano suonare la chitarra e soprattutto la buona musica. I cinque erano molto diversi per estrazione sociale e infanzia; alcuni di loro nacquero da genitori insegnanti (Lewis Brian Jones), altri invece da famiglie operaie (Keith Richards), altri ancora di estrazione sociale più elevata (Charles Watts era figlio di un pilota della RAF).

Mick Jagger
Mick Jagger

I ragazzi si conobbero sui banchi di scuola e la musica ebbe sempre un posto importante nelle loro vite: iniziarono a suonare prima da soli e poi nei gruppi parrocchiali, intraprendendo la strada della musica.

L’unione ufficiale e la nascita dei Rolling Stones avvenne il 12 luglio 1962 quando negli studi della BBC il musicista Alexis Corner chiese al gruppo di sostituirli nella registrazione televisiva: suonarono così insieme Brian Jones, Mick Jagger, Keith Richards, Mick Taylor e Ian Stewart.

L’esordio ufficiale avvenne nel tempio del rock di Londra, il Marquee e il successo fu presto enorme.

Nel gennaio del 1963 Charlie Watts entrò ufficialmente nel gruppo sostituendo Tony Chapman alla batteria.

Gli esordi

Gli anni dell’esordio (1962-1963) li vide associarsi all’etichetta Decca Records e contrapporsi ai Beatles come immagine e target. Famoso fu lo slogan pubblicitario: “Lascereste andare vostra figlia con un Rolling Stones?”.

Nel 1965 per la prima volta ottennero un enorme successo con il brano “Satisfaction”. Proprio in questo periodo Jones e Richard introdussero la tecnica della tessitura di chitarra (guitar weaving): i due chitarristi suonano la parte ritmica e solistica nello stesso momento. Richard dichiarò che ascoltando alcuni lavori di gruppo gli venne in mente questa tecnica per far assomigliare il suono di due chitarre a quello di quattro o cinque.

Nel 1966 uscì il primo disco composto da canzoni esclusivamente scritte da loro “Aftermath”. Seguì un periodo di concerti e un successo mondiale, dal quale però i componenti del gruppo uscirono piuttosto stanchi, anche a causa dell’eccessivo uso di alcool e droga.

La morte di Brian Jones

Nel 1969 Brian Jones morì in circostanze misteriose: venne sostituito nel gruppo da Mick Taylor. Brian sarà però sempre rimpianto per l’immagine che diede al gruppo.

Il periodo di Taylor fu però comunque importante per il riavvicinamento al blues e alla freschezza di nuovi arrangiamenti ma sarà sostituito nel 1974.

Gli anni ’70 e la crisi

Gli anni Settanta trascorsero tra successi in vetta alla classifica, come gli album Black and blue, Love you live e Some girls.

Nel 1974 Mick Taylor decise di abbandonare il gruppo, provocando grandi difficoltà agli Stones. Venne chiamato Ry Cooder che accompagnò la band nel tour di quell’anno; alla fine anche Ry Cooder non seppe gestire la convivenza con la sregolata formazione inglese, così per sostituirlo venne ingaggiato nel 1975 Ron Wood (amico di vecchia data che lavorò in passato con Rod Stewart nel Jeff Beck Group e nei Faces).

Keith Richards e Mick Jagger iniziarono poi ad avere delle divergenze: il primo voleva tornare al rock and roll, il secondo invece avvicinarsi al pop.

Keith Richards
Keith Richards con la sua chitarra, una Fender Telecaster

Si sentì così nell’aria lo scioglimento e la crisi, sancita con la pubblicazione nel 1988 da parte di Keith Richards del suo primo album da solista (Talk is cheap).

La reunion, gli anni ’90 e successivi

Negli anni 90’ i Rolling Stones tornarono a calcare le scene e a produrre un album ogni tre anni, seguito da tour mondiali.

Così dal 2000 in poi proseguirono i mega concertoni che la band tenne in tutto il mondo senza mai perdere spettatori e pubblico. In Italia i Rolling Stones vennero più volte; una delle più recenti esibizioni fu quella del 22 giugno 2014 a Roma, al Circo Massimo, davanti ad un pubblico di 71.000 spettatori.

The Rolling Stones - Il celebre simbolo della bocca con la lingua
The Rolling Stones – Il celebre simbolo della bocca con la lingua

Il mito dei Rolling Stones continua attraverso le generazioni, incarnando l’ideale di musica rock, aggressiva, potente e forte. Il loro simbolo (la lingua con la bocca spalancata) è diventato una delle icone più famose del mondo a dimostrazione che nonostante tutti i cambiamenti, i periodi di crisi e lo scioglimento, i brutti-sporchi e cattivi della musica mondiale non hanno mai mollato.

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Riassunto e trama di West Side Story, musical del 1957 https://cultura.biografieonline.it/riassunto-e-trama-di-west-side-story/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-e-trama-di-west-side-story/#comments Wed, 29 Dec 2021 13:24:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=753 West Side Story è prima di tutto una grande storia d’amore, ispirata alla tragedia di William Shakespeare, Romeo e Giulietta. I protagonisti sono Tony e Maria, due giovani, dell’Upper West Side (ecco da dove deriva il titolo) di New York che s’innamorano nonostante facciano parte di due bande diverse e ovviamente rivali.

Riassunto

Da una parte troviamo i bianchi americani Jets di Tony e dall’altra i portoricani Sharks di Maria. Le bande si dividono il territorio. Non c’è alcuna possibilità che questi gruppi accettino una relazione che in qualche modo possa unire le due fazioni.

West Side Story - Locandina del film del 1961
West Side Story – Locandina del film del 1961

Nonostante questa situazione, nulla vieta a Maria e Tony di sognare un futuro migliore, romantico e possibilmente insieme. Sono consapevoli che la dura realtà sia insuperabile, ma sono giovani e pieni di speranza. La loro storia d’amore precipita a causa di una rissa organizzata e che Tony vuole assolutamente placare. Il ragazzo però, non solo non riesce ad arginare i contrasti, ma prende parte alla violenza quando vede Bernardo, il fratello di Maria che comanda gli Sharks, pugnalare a morte Riff il capo dei Jets, il suo migliore amico. Il ragazzo travolto dal dolore si avventa su Bernardo e lo uccide.

Gli Sharks si trovano senza un leader e vogliono vendetta. L’unico modo per averla è ammazzare Tony. I due giovani, allora, capiscono che, per salvare il loro amore e le loro vite, devono fuggire insieme. Ma c’è un intoppo. La polizia va a casa di Maria, per capire le dinamiche dell’incidente e la ferma per un interrogatorio. Così la fidanzata di Bernardo, Anita, nonostante sia contraria alla storia d’amore tra Maria e Tony, decide di aiutarli e si reca da Tony per avvisarlo del ritardo dell’amica.

Finale

Presa purtroppo dalla voglia di vendetta, una volta raggiunti i Jets racconta che Maria è stata uccisa da Chino, il suo promesso sposo. Tony, disperato, esce dal negozio in cui si era rifugiato per scampare all’ira degli Sharks, e va a cercare Chino, ma incontra Maria.

Si stanno per riabbracciare, quando all’improvviso compare il rivale in amore e gli spara, uccidendolo proprio davanti alla ragazza. Maria, furiosa, si sfoga e sgrida le due bande, che decidono di deporre le armi e, per la prima volta, si trovano unite nella processione in memoria di Tony.

Il musical del 1957 e il film del 1961

West Side Story è un musical, scritto da Arthur Laurents e musicato da Leonard Bernstein, di grandissimo successo, forse il più grande per l’epoca. Debuttò al Winter Garden Theater di Broadway (New York) il 26 settembre 1957 e fu replicato 732 volte prima di partire per una lunga tournée.

Dato il grande amore che il pubblico mostrò per questo Romeo e Giulietta contemporaneo, nel 1961 la United Artists realizzò una versione cinematografica, che comparve nelle sale il 18 ottobre di quell’anno. La storia si rifà a quella del musical ed è diretto da Jerome Robbins e Robert Wise.

West Side Story è stato il film dei record, perché ha vinto dieci Oscar (Rita Moreno, miglior attrice non protagonista, George Chakiris, miglior attore non protagonista, e poi fu premiato come miglior film, regia, coreografia, scenografia, montaggio, costumi, colonna sonora e fotografia e infine anche la nomination come Migliore sceneggiatura non originale a Ernest Lehman). Dopo 50 anni non c’è ancora una pellicola che sia stata in grado superare questo eccellente risultato.

Quello di West Side Story è un successo che ha attraversato le generazioni, anche grazie una seconda registrazione del 1984, cui hanno preso parte il soprano neozelandese Kiri Te Kanawa nel ruolo di Maria, il famoso tenore spagnolo José Carreras in quello di Tony, aggiudicandosi, nel 1985, un Grammy Award.

Un nuovo film è stato realizzato nel 2021 da Steven Spielberg.

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Macbeth, opera di Giuseppe Verdi. Storia e trama. https://cultura.biografieonline.it/macbeth-giuseppe-verdi/ https://cultura.biografieonline.it/macbeth-giuseppe-verdi/#comments Tue, 07 Dec 2021 14:33:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7080 Il Macbeth verdiano è un dramma lirico che si compone di quattro atti. Il libretto è di Francesco Maria Piave. La prima rappresentazione andò in scena il giorno 14 marzo 1847 presso il Teatro la Pergola di Firenze. Macbeth è uno tra i più noti drammi scritti da William Shakespeare; è inoltre la sua tragedia più breve. Nel corso dei secoli essa è stata frequentemente riadattata e rappresentata. La versione operistica di Giuseppe Verdi – la sua decima – viene qui riassunta e analizzata.

La prolusione è curata e redatta dal Maestro Pietro Busolini.

Macbeth, di Giuseppe Verdi
L’opera di Verdi andò in scena la prima volta il 14 marzo 1847

La genesi di Macbeth, fu lunga e difficile per Francesco Maria Piave e per Giuseppe Verdi. Il dramma psicologico Shakespeariano ha inciso non poco sull’armonia e sul contrappunto di Verdi, due versioni, quella originaria che debuttò Firenze nel teatro la Pergola, e quella definitiva di Parigi rappresentata al Théàtre Lyrique il 21 aprile 1865, lavoro dell’operazione revisionistica dal Maestro dopo il 1860, cioè dopo gli anni giovanili.

Trama del Macbeth

Atto primo

Scena prima

Nella foresta, “Preludio”. Alcune streghe, riunite per festeggiare le malvagità commesse, incontrano Macbeth e Banco, due generali dell’esercito scozzese di re Duncan. Le streghe salutano in Macbeth il futuro re di Scozia: il giovane soldato è turbato dalla profezia. Arrivano dei messaggeri annunciando a Macbeth che il re Duncan lo ha nominato signore di Cawdor.

Scena seconda

Castello di Macbeth. Lady Macbeth sta leggendo una lettera del marito che le narra del suo incontro con le streghe e delle loro profezie: “Nel dì della vittoria”. Ella decide di infondergli il coraggio per uccidere Duncan: “Vieni! T’affretta!”. Egli così accederà al trono. Un servo annuncia che il re passerà la notte nel castello: “Al cader della sera…”. In una cabaletta: “Or tutti sorgete”, la donna invoca l’aiuto dei signori delle tenebre. Giunge Macbeth: la moglie lo sprona a compiere il tentativo quella notte stessa. Entra il re, scortato da Banco, Malcolm e Macduff.

Ricevuto il benvenuto dei padroni di casa, viene condotto alle proprie stanze. Dopo molti tentennamenti, Macbeth entra nella stanza in cui dorme il sovrano e lo uccide. In preda al panico, esce dalla stanza e descrive alla moglie l’orribile scena: “Fatal mia donna!”. Ella esorta il marito a riportare il pugnale dal re per accusare del delitto gli stallieri. Ma l’uomo è troppo terrorizzato. Ella afferra allora il pugnale ed entra nella stanza di Duncan. Bussano alla porta: mentre la coppia si ritira, entrano Banco e Macduff che hanno l’ordine di svegliare il re: “Di destarlo per tempo”. Scoperto l’assassinio, i due danno l’allarme al castello. Tutti i personaggi riuniti nel salone invocano la punizione divina per l’uccisore: “Schiudi, inferno, la bocca”.

Macbeth: una scena
Scena tratta da una rappresentazione operistica

Atto secondo

Scena prima

Stessa scena. Una camera del castello. Lady Macbeth rimprovera il marito, ora re, di evitarla, “Perché mi sfuggi”. Lui non riesce a dimenticare le streghe e decide, incoraggiato dalla moglie, di far assassinare Banco e suo figlio Fleance, possibili futuri avversar!. Rimasta sola, Lady Macbeth esulta alla prospettiva di togliere ogni ostacolo al trono: “La luce langue”.

Scena seconda

Nel parco del castello. I sicari ingaggiati da Macbeth sono in attesa di Banco e di suo figlio, che arrivano per recarsi ad un banchetto che si terrà nel castello. Mentre Banco viene attaccato e ucciso: “Come dal ciel precipita”, Fleance riesce a fuggire.

Scena terza

La sala dei banchetti del castello. Entrano i coniugi, salutati dagli invitati. Lady Macbeth propone un cordiale brindisi: “Si colmi il calice”, al quale si uniscono tutti. Arriva intanto uno dei sicari che riferisce a Macbeth della morte di Banco e della la fuga di Fleance. Il re si volta per sedersi e trova la poltrona occupata dal fantasma di Banco che nessun altro vede all’infuori di lui: egli è sopraffatto dal terrore. Riavutosi, decide di consultare le streghe per sapere di più sul suo futuro.

Atto terzo

La spelonca della delle streghe. Le streghe stanno eseguendo uno dei loro macabri riti [13] (Tre volte miagola). Entra Macbeth ed interroga le streghe. Esse invocano i signori delle tenebre per far conoscere al re il proprio destino. La prima profezia lo avverte di fare attenzione a Macduff, poi un fanciullo profetizza che Macbeth sarà invincibile fino a quando la foresta di Birnam non si muoverà contro di lui. Sviene. Le streghe convocano gli spiriti dell’aria per farlo riprendere.

Atto quarto

Scena prima

Al confine tra Scozia e Inghilterra. Un gruppo di profughi scozzesi piange la patria, schiacciata e commossi essi vogliono una morte cruente per Macbeth “Patria oppressa”. Del gruppo fa parte anche Macduff, straziato dalla notizia che moglie e figli sono stati massacrati: “O figli”, “Ah! La paterna mano”. Arriva l’esercito inglese di Malcolm. L’erede al trono di Scozia sprona gli esuli a unirsi a lui, e ordina ad ognuno di tagliare un ramo d’albero dalla foresta di Birnam per cogliere il nemico di sorpresa.

Scena seconda

Nella sala del castello di Macbeth. Un medico e una dama del seguito di Lady Macbeth attendono la regina che è stata vista aggirarsi di notte in stato di sonnambulismo: “Vegliammo invan due notti”. Lady Macbeth appare con in mano una candela. Ossessionata dall’assassinio di Duncan ella cerca invano di ripulirsi dal sangue che immagina di vedersi sulle mani: “Una macchia”.

Scena terza

In una stanza del castello. Macbeth medita sulla battaglia che dovrà sostenere contro Malcolm, Macduff ed i loro alleati: “Perfidi”. Piange ciò che ha perso per cieca ambizione:”Pietà, rispetto, amore”. Il soliloquio è interrotto dalla dama del seguito che viene a comunicargli la morte di Lady Macbeth, ma egli ha in testa più urgenti problemi: alcuni soldati riferiscono che la foresta di Birnam si sta muovendo. Macbeth allora comprende il significato della profezia delle streghe e si prepara alla lotta finale.

Scena quarta

In una pianura circondata da foreste e colline. Le truppe di Malcolm avanzano finché non arriva l’ordine di deporre i rami serviti da schermo. Nello scontro che segue Macbeth viene messo alle strette da Macduff. Ormai perduto, Macbeth viene ucciso da quest’ultimo in duello. Ritorna Malcolm, che dichiara vittoria sulle forze di Macbeth: “Vittoria!”

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