Wilson Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 01 Mar 2019 09:07:22 +0000 it-IT hourly 1 Monte Rushmore: celebre monumento nazionale americano https://cultura.biografieonline.it/monte-rushmore/ https://cultura.biografieonline.it/monte-rushmore/#respond Fri, 01 Mar 2019 08:56:19 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26058 Il Monumento nazionale del Monte Rushmore è uno dei simboli degli Stati Uniti d’America nell’immaginario collettivo. Situato nelle Black Hills, in Dakota del Sud, nel Midwest, questo memoriale dalle dimensioni gigantesche è il lascito dello scultore Gutzon Borglum.

Monte Rushmore - Monumento - Mount Rushmore National Memorial
Mount Rushmore National Memorial (Monumento nazionale del Monte Rushmore) – Il complesso scultoreo rappresenta i volti di 4 celebri presidenti degli Stati Uniti d’America

Lo scultore, di origini danesi, formatosi fra Parigi e New York, insieme a Luigi Del Bianco, maestro carpentiere di origini italiana, naturalizzato americano, diede vita al progetto nel 1927.

Monumento nazionale del Monte Rushmore: i numeri

Impiegò oltre 400 operai e rimosse 450mila tonnellate di granito dalla montagna, il 90 per cento attraverso esplosioni dinamitarde. Il progetto iniziale, che non si limitava a quanto oggi possiamo ammirare, subì una prima frenata nel 1939 quando il Congresso disse no a quanto lo scultore avrebbe voluto aggiungere ai quattro volti.

Due anni dopo si arrestò del tutto con la morte prematura di Borglum. L’opera, seppur non adempiendo al cento per cento al progetto primario, fu portata a termine dal figlio, Abraham Borglum.

Chi sono i quattro Presidenti

La prima scelta che spettò a Borglum fu quella relativa ai Presidenti da rappresentare nella sua gigantesca scultura sulla roccia.

George Washington

Scelse senza dubbio George Washington, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti oltre che il 1° presidente in carica fra il 1789 e il 1797. E’ il primo a sinistra.

Thomas Jefferson

Gli affiancò Thomas Jefferson, 2° presidente (1801 – 1809) a cui la nazione deve più di tutto la Dichiarazione di indipendenza firmata al termine dell’omonima guerra che fra il 1775 e il 1783 liberò 13 colonie nordamericane dalla bandiera del Regno di Gran Bretagna.

Abraham Lincoln

La terza scelta cadde su Abraham Lincoln, 16° presidente in carica fra il 1861 e il 1865. A Lincoln la storia americana riconosce la capacità di aver tenuto unito il paese durante la sanguinosa Guerra civile americana. Nel monumento del Monte Rushmore compare come ultimo a destra.

Theodore Roosevelt

Il quarto volto scolpito, infine, fu quello di Theodore Roosevelt, 26° presidente. Fu alla Casa Bianca dal 1901 al 1909 e conquistò un posto speciale nella storia a stelle e strisce per il ruolo di mediatore nella guerra fra Russi e Giapponesi che gli valse il Premio Nobel per la pace nel 1906.

Roosevelt, infine, si contese il posto sul monumento con un altro presidente molto ben voluto dagli statunitensi: Woodrow Wilson. Wilson fu il 28° presidente e fu in carica dal 1913 al 1921. Ebbe un ruolo chiave nei trattati di pace al termine della Prima Guerra Mondiale. Per questo ricevette il Premio Nobel per la pace nel 1919.

La Hall of records del Monte Rushmore

Il progetto di Borglum era più ampio di quanto oggi vediamo. Intanto, lo scultore aveva inizialmente pensato e progettato di scolpire i quattro presidenti a mezzo busto e non solo le loro teste.

Lo scultore Gutzon Borglum (25 marzo 1867 – 6 marzo 1941): il suo progetto del Monte Rushmore prevedeva figure a mezzo busto
Lo scultore Gutzon Borglum (25 marzo 1867 – 6 marzo 1941): il suo progetto del Monte Rushmore prevedeva figure a mezzo busto

In più, nell’idea di Borglum c’era una grande area situata dietro la testa di Lincoln in cui conservare i più importanti registri della politica americana, la Hall of records. Sarebbe stata una sorta di capsula del tempo e sarebbe apparsa come una grande camera segreta.

Come detto, nel 1939 il Congresso non autorizzò lavori ulteriori e aggiuntivi alla scultura dei presidenti e due anni dopo Borglum morì.

La Hall of records rimase incompiuta e ferma ai primissimi lavori di scavo.
Il 9 agosto del 1998 fu ultimato un deposito di documenti nel pavimento dell’entrata della sala. In una scatola di legno fu posto un ulteriore contenitore in titanio coperto da una pietra tombale con le parole di Burglum:

“… mettiamo là, scolpiti in alto, il più vicino possibile al Paradiso, le parole dei nostri leader, i loro volti, per mostrare ai posteri che tipo di uomini fossero. Sospira allora una preghiera affinché questi registri dureranno fin quando soltanto il sole e il vento li porteranno via”.

Con la pietra tombale, nell’area scavata nella roccia, si trovano anche sedici pannelli. In questi sono riportati il racconto del progetto del Monumento del Monte Rushmore, le informazioni sui suoi scultori, sui presidenti raffigurati e una breve storia degli Stati Uniti. Un lascito al mondo senza tempo, seppur inaccessibile ai visitatori.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/monte-rushmore/feed/ 0
Il significato dell’esistenza umana, libro di Edward O. Wilson https://cultura.biografieonline.it/significato-dell-esistenza-umana/ https://cultura.biografieonline.it/significato-dell-esistenza-umana/#respond Fri, 08 Jan 2016 13:56:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16103 Edward O. Wilson ha vinto due premi Pulitzer, ha scritto libri di divulgazione che hanno venduto molte copie in tutto il mondo e sono stati apprezzati per l’originalità delle analisi ed è soprattutto famoso in Italia per il suo libro Formiche edito da Adelphi; i suoi libri suscitano sempre molto interesse, perché sono provocatori e riescono ad individuare, in modo preciso, ciò che più interessa nell’ambito della divulgazione. Così è successo anche per la pubblicazione de “Il significato dell’esistenza umana” edito da Codice edizioni.

Il significato della esistenza umana - libro
“Il significato della esistenza umana” (2014), copertina del libro di Edward O. Wilson

Il significato dell’esistenza umana: analisi e temi trattati

Wilson affronta di petto l’argomento. Per lui il significato dell’esistenza non deve indirizzarsi verso la ricerca di una forza sovrannaturale che ha creato la realtà in cui viviamo, ma nella ricerca paziente e difficile di comprendere il significato della natura. Secondo lui, noi siamo nati dal caso. La nostra specie vive fra milioni di altre specie, pochissime delle quali si sanno organizzare come abbiamo fatto noi. La specie umana ha sviluppato un’intelligenza capace di dominare le altre specie ma la causa di questa intelligenza è un caso. Quindi non c’è alcuno scopo, se non quello di conoscerci e di approfondire la scienza in modo tale da poter comprendere totalmente la natura. Ma la scienza, che ci sta facendo scoprire come siamo e che cosa ci ha portato ad essere così, la sua ricostruzione della storia della biologia e delle scoperte in diversi campi scientifici, compresa l’astronomia, è molto interessante, ci sta dando anche un grande potere. Quello di trascinare tutte le altre specie che vivono in armonia con la Terra in una condizione di non ritorno, perché la nostra invadenza anche dal punto di vista climatico si sta avvicinando sempre più ad un punto critico.

Anche qui le teorie di Wilson non lasciano molto spazio alla speranza. Perché, per lo scienziato americano, la nostra conflittualità con gli altri e con noi stessi non è eliminabile, solo la consapevolezza che ci autodistruggeremo se non utilizziamo le conoscenze per migliorarci ci può fermare. Oramai le città continuano a crescere a dismisura e la nostra indole genetica che ci spingeva a creare delle tribù in lotta fra loro, viene spinta ai massimi livelli di tensione. Conoscere, quindi, come siamo cambiati e qual è la nostra natura ci impedirebbe di impazzire di spingerci verso il conflitto allargato. Dobbiamo pensare come se fossimo un’unica umanità. Per farlo, dobbiamo coniugare la conoscenza umanistica con le conoscenze scientifiche, l’una non può prescindere dalle altre e viceversa. La conoscenza umanistica ci permette di comprendere ed esprimere la condizione umana, mentre la scienza ci permette di comprendere perché i meccanismi che ci circondano e ci comandano funzionano in un certo modo. Questa alleanza culturale dovrebbe permettere all’uomo di raggiungere quell’equilibrio necessario a controllare la sua conflittualità.

Inutile cercare nella religione una consolazione che non ci potrà mai dare, mentre è giusto comprendere i limiti della religione e sapere quanto la ricerca della fede appartenga al codice genetico. Quanto antica sia la ricerca di Dio e quanto antica sia la decisione degli uomini di approfittare di questa attitudine. Wilson in “Il significato dell’esistenza umana” ritiene che “Se il potere euristico e analitico della scienza potrà essere unito alla creatività introspettiva delle discipline umanistiche, l’esistenza umana si eleverà acquisendo un significato infinitamente più fecondo e interessante“. Il suo libro apre molte porte e conduce il lettore verso una stimolante analisi del pensiero scientifico e del modo in cui si è evoluto negli ultimi anni.

Il dibattito sulla religione e sulla fede si divide in due ambiti: quello genetico, in cui Wilson identifica una necessità psicologica verso la ricerca del mistero e l’utilizzo sociale della fede che ha spinto molti uomini ad approfittarsi, fin dai tempi più remoti, di coloro che credono, costringe a prendere posizioni anche radicali. Benché sia suggestivo ragionare come l’uomo da sempre si sia sentito spinto a credere e quanto questo impulso sia legato all’evoluzione biologica, le tesi di Wilson in “Il significato dell’esistenza umana” costringono a riflettere in modo profondo e doloroso sul significato della ricerca del sacro e sul ruolo della spiritualità.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/significato-dell-esistenza-umana/feed/ 0