Vienna Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 05 Nov 2020 13:23:30 +0000 it-IT hourly 1 La Cripta dei Cappuccini, romanzo di Joseph Roth: riassunto https://cultura.biografieonline.it/cripta-dei-cappuccini-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/cripta-dei-cappuccini-riassunto/#comments Mon, 28 Nov 2016 13:44:02 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20479 Lo scrittore e giornalista austriaco Joseph Roth è conosciuto al pubblico anche per aver scritto il romanzo “La Cripta dei Cappuccini“. Fu scritto nel 1938, un anno prima della morte dell’autore. Il titolo originale è Die Kapuzinergruft. Il libro è ambientato durante il periodo della Grande Guerra e della Finis Austriae, ovvero la fine dell’Austria. Tale periodo indica la fine dell’impero, dei suoi principi e di tutto l’organismo politico, economico, sociale e burocratico.

La Cripta dei Cappuccini - Joseph Roth - Libro - Riassunto
Una copertina del libro “La cripta dei cappuccini”, di Joseph Roth

L’autore, nel libro “La cripta dei cappuccini“, narra dell’inabissarsi del suo mondo, in modo particolare quello austriaco. Questo mondo è condannato, secondo lui, solo alla rovina e alla dispersione. Joseph Roth descrive in modo minuzioso le persone, i loro gesti, le loro vite, adottando uno stile deciso e spesso cruento.

La Cripta dei Cappuccini: riassunto del libro

Il libro “La Cripta dei Cappuccini” narra della vita di un giovane, Francesco Ferdinando Trotta, diventato nobile grazie ad un suo prozio. Questi in vita si trovò casualmente a salvare la vita all’Imperatore Francesco Giuseppe I (Imperatore d’Austria e Re d’Ungheria che apparteneva alla casa d’Asburgo-Lorena).

Il giovane vive una vita agiata e spensierata, non curante dei problemi del paese alla vigilia dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Francesco non ha nessuna preoccupazione di sorta e si diverte a sperperare i soldi della madre. Stringe amicizie solo con i suoi simili, ovvero i nobili, passando le sue giornate oziando nei caffè della città viennese.

La situazione cambia quando il giovane si trova ad incontrare un lontano parente povero, di nome Joseph Branco. Questi di professione è caldarrostaio e girovago. Branco doveva ritirare una parte dell’eredità che il padre di Trotta gli aveva lasciato. C’è poi il suo amico Manes Reisinger, vetturino. Egli invece voleva ottenere dalla sua famiglia una raccomandazione al conservatorio per il suo unico figlio.

Una nuova visione

Francesco cambia la sua visione della vita e del mondo, quando Manes lo invita a trascorrere un po’ di tempo a casa sua. Il ragazzo rimane in Slovenia fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale ed in seguito si arruola come alfiere nello stesso reggimento dei suoi amici Manes e Joseph, rimanendo affascinato dalla semplicità di quel mondo che ormai stava scomparendo.

Prima di partire per il fronte, il giovane Francesco, perdutamente innamorato di una ragazza che si chiama Elizabeth, decide di chiederla in sposa e la ragazza accetta di buon grado di diventare sua moglie. Dopo il bell’evento felice, però, il giovane è costretto a partire, insieme ai due inseparabili amici, per il fronte.

In guerra

La situazione precipita quando Francesco viene catturato e fatto prigioniero dal nemico, perdendo così di vista gli amici di sempre. Il giovane, però, è comunque fortunato perché riesce a fuggire dalla prigionia prima di essere deportato in Siberia.

Decide così di ritornare nella sua amata Vienna. Ma, arrivato in Austria, si accorge che la sua città non è più la stessa. Così rimane profondamente e intimamente colpito dai numerosi cambiamenti che Vienna ha vissuto. Infatti, la guerra ha lasciato i suoi segni indelebili anche nelle sfere sociali della nobiltà che ora si trova a combattere per riuscire a rimanere a galla, in questo nuovo caotico periodo sociale. Anche la sua famiglia rimane colpita da questo tetro periodo.

La moglie di Trotta, Elisabeth, nel frattempo decide di mettersi in affari con una professoressa di nome Szamatary. Ma questo progetto lavorativo ben presto svanisce, portandosi con sé tutti i sogni che la giovane Elisabeth gli aveva riferito.

La madre di Francesco vive delle serie problematiche di salute dovute all’età. Così il patrimonio di famiglia pian piano inizia ad andare in fumo. A poco valgono i tentativi di recuperarlo. L’unica fonte di finanze per la famiglia di Trotta rimane la casa della madre.

La situazione peggiora ulteriormente quando, per una strana coincidenza del destino, Francesco ed Elisabeth hanno un figlio. Per mantenersi e mantenerlo adattano una parte della casa nobiliare trasformandola in una pensione, per riuscire a racimolare un reddito. Qui vengono alloggiati soprattutto i suoi amici squattrinati, anch’essi sconfitti e schiacciati dalle regole e dalle imposizioni del “nuovo mondo”.

Il declino

Ma non finisce qui: la moglie Elisabeth, che non riesce ad adattarsi alla nuova vita borghese e alla ricomparsa della professoressa Szamatary, lascia il marito, il figlio e quel mondo sperando di poter coronare il suo sogno di diventare attrice.

Francesco rimane solo con il figlio. E’ sempre più triste ed impotente. Più tardi, l’uomo deciderà di mandare il figlio in un collegio privato. La scuola gli potrà dare un’educazione più consona al nuovo mondo che lo circonda.

Finale

Con il passare del tempo, Francesco ritorna a frequentare la sua vecchia cerchia di amici ma nulla è più come prima. Ormai si sente un estraneo. Trotta si trova così sempre più solo e schiacciato dal sistema.

La storia si chiude con l’avvento del nazismo, che prende sempre più piede anche in Austria e con il protagonista principale della vicenda, Franscesco Ferdinando Trotta, che decide durante la sera della presa del potere, di vagare solitario per la città viennese. Il suo unico e ultimo desiderio è quello di poter ammirare la famosa e storica Cripta dei Cappuccini, dove si trova il “suo” Imperatore Francesco Giuseppe I, ormai simbolo di un passato glorioso che, purtroppo per lui, non tornerà mai più.

Joseph Roth
Una foto dell’autore austriaco Joseph Roth (1894 – 1939)

Commento all’opera

Il romanzo di Joseph Roth “La Cripta dei Cappuccini” ebbe un ottimo successo sia in termini di critica che di pubblico, tanto da consacrare lo stesso autore Joseph Roth ai vertici della letteratura mitteleuropea.

 

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Doppio sogno, libro di Arthur Schnitzler (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/doppio-sogno-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/doppio-sogno-riassunto/#respond Wed, 23 Nov 2016 16:22:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20433 Doppio sogno” (titolo originale tedesco Traumnovelle) è un romanzo/novella dello scrittore e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler. Il romanzo breve è stato scritto nel 1925, ma la prima edizione in lingua tedesca risale al 1926.

Doppio sogno - Arthur Schnitzler - libro - book - riassunto
Immagine di una copertina del libro “Doppio sogno“, di Arthur Schnitzler. Nella foto compare la coppia Cruise-Kidman in una scena del celebre film “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick. La sceneggiatura del film è infatti ispirata alla storia di Schnitzler.

La vicenda si svolge a Vienna durante il periodo che si snoda tra la fine dell’Ottocento fino agli inizi Novecento. Gli ambienti su cui l’autore focalizza la sua attenzione sono: la casa e la camera da letto di Fridolin e Albertine (da qui partono e finiscono tutte le vicende dei principali protagonisti), la camera del vicino, ovvero l’amico, appena morto, del protagonista, un misterioso palazzo dove succedono fatti inquietanti e l’ambiente tetro ed emblematico dell’obitorio.

Temi trattati

Il romanzo “Doppio sogno” ottenne un ottimo successo da parte dei critici di quel periodo per la veridicità del suo contenuto. Infatti, ancora oggi, le tematiche trattate dall’autore sono più che mai veritiere.

L’autore, narrando le vicende e la conseguente crisi di una coppia giovane e borghese nella Vienna degli anni Venti, il medico Fridolin e la moglie Albertine, vuole sottolineare la crisi coniugale e, in particolar modo, la crisi dell’uomo di fronte all’esistenza.

Solo tramite il sogno, che rappresenta il punto chiave della storia, la protagonista Albertine riuscirà a compiere un viaggio intenso e a tratti liberatorio scavando nei lati più nascosti della propria coscienza.

L’orologio della torre del municipio scoccò le sette e mezzo. D’altronde non importava che ora fosse; il tempo gli era completamente indifferente. Non provava interesse per nulla e per nessuno. Sentì una leggera compassione per se stesso.

Doppio sogno: riassunto del libro

Il romanzo si apre con le confessioni da parte di una giovane coppia borghese in crisi, ovvero il dottor Fridolin e sua moglie Albertine. I due, dopo aver partecipato ad un ballo mascherato la serata precedente, confessano le proprie perplessità sul loro rapporto, i propri sogni e le reciproche impressioni, finendo con ledere le certezze e le basi del loro rapporto.

Inizia così un viaggio parallelo per i due coniugi. Uno è decisamente più fisico, quello del dottor Fridolin, che si trova alle prese tra assassini, prostitute e orge. Uno è più mentale, quello di sua moglie Albertine che si trova a convivere con i propri sogni, incubi e preoccupazioni ma che, alla fine, riesce a trovare la soluzione ai suoi problemi esistenziali.

Durante una delle loro conversazioni, la moglie Albertine confessa al marito di essersi invaghita di un giovane ufficiale la scorsa estate e di aver più volte sognato di concedersi a lui. Il marito, scioccato, forse per ripicca, confessa alla moglie la sua attrazione verso una donna molto più giovane, conosciuta sempre durante delle vacanze al mare.

La vicenda continua con il dottore Fridolin che viene chiamato d’urgenza e così deve abbandonare il discorso con la moglie perché si deve recare al capezzale di un suo amico e paziente malato. Purtroppo, il dottore non può fare nient’altro che constatare il decesso del povero amico. Qui, incontra la figlia del defunto, Marianne, che gli confessa i suoi sentimenti anche se a breve deve convolare a nozze.

Fridolin è frastornato e confuso. Da una parte si sente arrabbiato per le parole della moglie, e scosso dalla perdita del caro amico. Dall’altra è totalmente scioccato dalle confessioni della ragazza. Uscendo dalla casa dell’amico, vorrebbe consumare un rapporto con una prostituta che ha incrociato da lì a poco ma non ci riesce.

Seconda parte

A quel punto il dottore, non volendo tornare a casa dalla moglie, decide di entrare in un bar. Qui incontra Nachtigall, suo vecchio compagno di studi che, per l’occasione, lavora nel locale come pianista. Dal vecchio compagno e conoscente, apprende dell’esistenza di una strana setta che si incontra sempre in luoghi diversi della città, dove i partecipanti si concedono a orge tra la musica del pianoforte e balli in maschera.

Fridolin si reca in questa villa misteriosa, senza nessun invito, decidendo di mascherarsi, convinto di passare una notte diversa. La situazione cambia totalmente quando però viene scoperto.

Nel racconto seguono omicidi e minacce in cui sarà coinvolto anche il protagonista, ma a farne le spese maggiori sarà una bellissima ragazza che aveva preso le sue difese e che aveva incontrato proprio quella sera durante la sua presenza alla festa.

Fridolin ritorna a casa preoccupato. Qui incontra la moglie che, dopo essersi svegliata da un incubo, gli confessa quello che aveva sognato. La donna ha sognato, nuovamente, di fare l’amore con il giovane ufficiale di cui si era invaghita, proprio mentre il marito si trovava in terribili guai.

La situazione sembra precipitare quando Fridolin non ha più notizie dell’amico Nachtigall. Egli sarebbe stato prelevato da due uomini misteriosi nella sua stanza d’hotel. Un giornale della zona riporta la notizia del un suicidio di una bellissima donna. Sembra corrispondere al profilo della donna che aveva incontrato in quella misteriosa villa, durante la serata tra maschere e sesso.

Fridolin si sente molto turbato da quanto è accaduto. Torna allora nella villa del mistero cercando delle risposte, ma non le troverà mai.

Finale

Nel finale del romanzo, Fridolin ritorna a casa dalla moglie. Ella scopre sul proprio cuscino la maschera che indossava la terribile sera della sua notte insensata. Sembrerebbe la fine del loro rapporto, ma in realtà non è cosi.

Il marito si riappropria della sua vita e della sua esistenza. Pone così fine a quell’assurda vendetta nei confronti della moglie che aveva osato tradirlo solo con il pensiero.

Eyes Wide Shut
Eyes Wide Shut, locandina del film

Doppio sogno al cinema e a teatro

Nel 1983, il regista siciliano Beppe Cino si ispira alla novella “Doppio sogno” per il suo “Il cavaliere, la morte e il diavolo”. Nel 1989, Mario Bianchi realizzò il film “Ad un passo dall’aurora”. Nel 1999, fu tratto il famoso film “Eyes Wide Shut“, con Tom Cruise e Nicole Kidman. A dirigerlo e sceneggiarlo è il geniale Kubrick (il suo ultimo film). Infine è stato tratto uno spettacolo teatrale scritto e diretto da Giancarlo Marinelli.

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Ritratto di Sonja Knips (opera di Klimt) https://cultura.biografieonline.it/sonja-knips-klimt/ https://cultura.biografieonline.it/sonja-knips-klimt/#comments Thu, 29 Oct 2015 17:01:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15502 Gustav Klimt tra i suoi generi prediletti annovera la ritrattistica. Egli rappresentò principalmente le donne dell’alta società viennese, diventando molto richiesto. Tra i ritratti da lui eseguiti, c’è quello di Sonja Knips, che risale al 1889. Si tratta di un olio su tela di centimetri 145×145, custodito presso Osterreichische Galerie Belvedere di Vienna. Per la prima volta l’artista, nel dipingere la donna, utilizza una tela dal formato quadrato, che diventerà in seguito una sua caratteristica, per i ritratti e i paesaggi.

Sonja Knips (Gustav Klimt, 1889)
Ritratto di Sonja Knips (Gustav Klimt, 1889) – Colore ad olio, dimensioni: 144,8 m x 144,8 m – Periodo: Surrealismo

Ritratto di Sonja Knips: analisi del quadro

In questa tela, la posizione della donna è decentrata: siede infatti in un angolo, generando così un effetto straniante, invece della classica posizione centrale. Klimt la ritrae con il viso che guarda l’osservatore, mentre tiene nella mano destra un libro, leggermente abbassato; l’altra mano, invece, impugna il bracciolo della poltrona.

La protagonista è seduta in punta, quasi nel momento in cui sta per alzarsi o, viceversa, come se si fosse appena appoggiata. Insomma, la ritrae in un attimo di sospensione, conferendo alla scena un carattere sfuggente, enigmatico, caratteristica tipica della pittura simbolista.

Lo spazio vuoto è utilizzato da Klimt come elemento compositivo, con una grande porzione di sfondo scuro che controbilancia la parte chiara costituita dall’abito rosa che indossa la donna, tratto eseguito con una pennellata impressionista, che dà alla figura una sensazione di apparenza eterea, avvolgendola in una sorta di nuvola.

Si tratta di un ritratto che rappresenta un momento di transizione. L’abito così dipinto conferisce meno peso al corpo della protagonista, anche se ciò non le toglie un senso di tridimensionalità, questo verrà abbandonato appunto nelle sue opere successive.
Come pure la poltrona e la pianta fiorita, che occupano lo spazio, sono rappresentati in maniera illusionistica e non stilizzata. In sintesi, Klimt realizza il ritratto adoperando mezzi tradizionali, che abbandonerà in seguito utilizzando uno stile bidimensionale e decorativo.

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