trattati Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 22 Jan 2021 19:33:32 +0000 it-IT hourly 1 La Conferenza di Parigi e i Trattati di pace (1919) https://cultura.biografieonline.it/conferenza-pace-parigi-1919/ https://cultura.biografieonline.it/conferenza-pace-parigi-1919/#comments Thu, 11 Sep 2014 10:20:30 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11931 La Conferenza di Parigi e i Trattati di pace del 1919

Nel gennaio 1918, Woodrow Wilson aveva fissato in 14 punti gli scopi dichiaratamente democratici che gli Stati Uniti volevano raggiungere con il loro intervento nella prima guerra mondiale. Sulla base di questi quattordici punti, si dovevano fondare le trattative di pace. Il documento proponeva di liberalizzare i commerci mondiali, abolendo le barriere doganali fra gli stati; ridurre al minimo gli armamenti; sgomberare i territori occupati durante la guerra; stabilire i nuovi confini fra gli stati europei secondo i principi di nazionalità; di fondare una Società delle Nazioni, che garantisse la sicurezza a tutti gli stati aderenti e risolvesse in via pacifica i contrasti internazionali.

Conferenza di Parigi 1919 - Trattati di pace - Prima guerra mondiale
Parigi, 18 gennaio 1919. Da sinistra: Lloyd George, Vittorio Emanuele Orlando, Georges Clemenceau, Woodrow Wilson; i quattro grandi presenti alla Conferenza di pace.

Alla conferenza di pace di Parigi del 18 gennaio 1919 parteciparono i delegati dei paesi vincitori: i quattro grandi, ovvero il presidente americano Thomas Woodrow Wilson, il presidente del consiglio francese Georges Clemenceau, il primo ministro inglese David Llyod George e il presidente del consiglio italiano Vittorio Emanuele Orlando. La conferenza durò fino al 21 gennaio 1920, con alcuni intervalli.

Tali punti furono disattesi, fatta eccezione per il principio della nazionalità, laddove coincideva con gli interessi delle grandi potenze; in questo caso venne applicato. Infatti, Francia e Inghilterra erano preoccupate soprattutto di trarre vantaggi territoriali ed economici e di mettere i tedeschi in condizione di non poter più nuocere, puntando sull’annientamento non solo militare, ma anche economico della Germania.

La Società delle Nazioni

Venne creata la Società delle Nazioni con sede a Ginevra, ma si trasformò ben presto in uno strumento passivo nelle mani della Francia e dell’Inghilterra, preoccupate di mantenere le posizioni di privilegio e quindi propense ad utilizzare il nuovo istituto per i propri fini. Queste erano facilitate dai limiti della Società delle Nazioni, che erano, in particolare, quello che per l’approvazione di ogni decisione era necessaria l’unanimità; il ritiro degli Stati Uniti che non aderirono; la società non disponeva di alcun mezzo concreto d’intervento (solo sanzioni economiche).

Dalla conferenza di pace scaturirono cinque trattati: il trattato di Versailles con la Germania, il trattato di Saint-Germain con l’Austria per l’Italia, il trattato di Neuilly con la Bulgaria che veniva riconosciuta indipendente, il trattato di Sèvres con la Turchia, che fu privata di tutti i territori arabi e della sovranità sugli stretti (Bosforo e Danardelli) e il trattato del Trianon con l’Ungheria costretta a cedere la Galizia alla Polonia e alla Romania la regione della Transilvania. In particolare il trattato di Versailles con la Germania stabiliva: di rinunciare ai vasti territori coloniali; cedere alla Francia l’Alsazia e la Lorena; ridurre il proprio esercito a 100.000 uomini; pagare alle nazioni vincitrici e al Belgio tutti i danni di guerra; cedere agli alleati materiale navale, ferroviario e industriale, più la fornitura per dieci anni di carbone. Da qui l’umiliazione della Germania e il risorgere dello spirito di rivincita tedesco.

Il trattato di Saint-Germain con l’Austria

In pratica l’Austria era costretta a cedere all’Italia il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria e l’Alto Bacino dell’Isonzo. Al posto dell’antico impero austro-ungarico si ebbero quattro libere repubbliche: Austria, Ungheria, Cecoslovacchia e il regno dei serbi, croati e sloveni. Mentre sul mar Baltico, sui territori un tempo appartenuti alla Russia, i nuovi stati indipendenti di Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/conferenza-pace-parigi-1919/feed/ 2
Il Trattato di Schengen https://cultura.biografieonline.it/trattato-di-schengen/ https://cultura.biografieonline.it/trattato-di-schengen/#comments Wed, 19 Feb 2014 00:27:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9789 Il 26 marzo 1995 entra ufficialmente in vigore il Trattato di Schengen, che diventa operativo in sette Paesi dell’Unione Europea: la Spagna, il Portogallo, l’Olanda, il Lussemburgo, la Germania, la Francia e il Belgio. In Italia, la convenzione verrà applicata solo due anni e mezzo più tardi, a partire dal 26 ottobre 1997.

Il trattato di Schengen
Gli accordi di Schengen e l’Europa

Gli accordi di Schengen prevedono misure a breve termine, di carattere organizzativo e amministrativo, che non implicano cambiamenti delle leggi nazionali: si parla, per esempio, dell’alleggerimento dei controlli alle frontiere, dell’agevolazione del sistema dei trasporti di merce, dell’unificazione dei controlli degli Stati confinanti e della semplificazione dello scorrimento del traffico alle frontiere. Ma entrano in vigore anche misure a lungo termine, destinate a dare vita a innovazioni significative: si parla, per esempio, della realizzazione di un’area omogenea per l’abolizione dei controlli interni, che garantisca condizioni di sicurezza comuni.

Gli obiettivi degli accordi devono essere perseguiti mediante impegni specifici: non a caso i Paesi firmatari approvano, oltre agli accordi di Schengen, una convenzione per l’applicazione degli accordi stessi. La convenzione di Schengen può essere pensata come una cooperazione rafforzata: il primo accordo viene firmato da Germania, Francia e Benelux il 14 giugno 1985 proprio a Schengen, cittadina del Lussemburgo, e costituisce il primo passo per l’introduzione e la messa in pratica di un regime di libera circolazione per tutti i cittadini.

L’accordo e la convenzione di Schengen formano, insieme, il cosiddetto acquis di Schengen, che dal 1999 fa parte del quadro giuridico e istituzionale dell’Unione Europea.

Gli accordi di Schengen sono stati firmati dall’Italia nel 1990, dal Portogallo e dalla Spagna nel 1991, dalla Grecia nel 1992, dall’Austria nel 1995, dalla Danimarca, dalla Svezia e dalla Finlandia nel 1996. Dallo stesso anno appartengono allo spazio di Schengen anche la Norvegia e l’Islanda, che tuttavia hanno una possibilità decisionale limitata.

Al Trattato di Schengen non hanno aderito, invece, la Repubblica d’Irlanda e il Regno Unito: queste due nazioni si caratterizzano per leggi riguardanti l’immigrazione decisamente più permissive rispetto a quel che accade nel resto d’Europa, e inoltre applicano il cosiddetto Common Travel Area, che annulla le frontiere tra loro (quindi se uno dei due Paesi decidesse di aderire a Schengen, il Common Travel Area dovrebbe essere rinegoziato).

passaporto
Con il Trattato di Schengen si introduce in Europa e nei paesi degli stati firmatari la libera circolazione dei cittadini.

Va notato, inoltre, che le frontiere esterne a Schengen sono gestite da forze di polizia, mentre in Irlanda e nel Regno Unito gli organismi di controllo dei passaporti sono costituiti da personale civile con limitati poteri. Non tutti i territori dei Paesi che aderiscono a Schengen sono coperti dall’accordo: ne sono esclusi, infatti, l’arcipelago di Helgoland in Germania; i Caraibi Olandesi, Sint Maarten, Aruba e Curacao in Olanda; le isole Svalbard (tranne Jan Mayen) in Norvegia; numerosi territori, tra cui la Nuova Caledonia, la Guadalupa, la Guyana Francese e la Martinica, in Francia; le isole Far Oer e la Groenlandia in Danimarca. Lo Stato della Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino non hanno firmato il trattato, ma indirettamente aderiscono all’accordo in virtù dell’assenza di barriere doganali con l’Italia.

Il Trattato di Schengen si propone, tra l’altro, di favorire una maggiore collaborazione tra le forze di polizia dei diversi Paesi, così che le forze dell’ordine in determinati casi hanno l’opportunità di intervenire anche al di fuori dei confini nazionali. Oltre al consolidamento dei controlli alle frontiere esterne e all’eliminazione dei controlli dei cittadini alle frontiere interne, il Trattato favorisce anche un’integrazione tra i database delle forze di polizia tramite il Sis, cioè il Sistema di Informazione Schengen; sempre dal punto di vista dell’ordine pubblico, agevola il coordinamento tra i vari Paesi nella lotta a episodi di criminalità organizzata che hanno rilevanza internazionale (dall’immigrazione clandestina al traffico di droga o armi, passando per delitti mafiosi).

Lo spazio Schengen intende, tra l’altro, dare vita a un mercato interno inteso come uno spazio senza frontiere per assicurare la libera circolazione di persone, capitali, servizi e merci. Nato con finalità soprattutto economiche, il Trattato può essere sospeso in particolari circostanze, secondo il comma 3 dell’articolo 78 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, che stabilisce che in caso di afflussi improvvisi di cittadini di altri Stati in un Paese membro di Schengen il Consiglio possa applicare misure temporanee per limitare l’ingresso dei cittadini e la loro libera circolazione, su proposta della Commissione e dopo avere consultato il Parlamento Europeo, per esempio ripristinando i controlli alle frontiere.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/trattato-di-schengen/feed/ 1