trame Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 24 Oct 2023 07:27:04 +0000 it-IT hourly 1 Harry Potter e la Pietra Filosofale: breve riassunto e storia del libro https://cultura.biografieonline.it/riassunto-di-harry-potter-e-la-pietra-filosofale/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-di-harry-potter-e-la-pietra-filosofale/#comments Thu, 28 Sep 2023 13:01:40 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=583 Harry Potter e la pietra filosofale” è stato pubblicato il 30 giugno 1997 e ha avuto, fin da subito, un successo straordinario sia in Inghilterra che nel mondo. La sua autrice J. K. Rowling ha scritto quasi tutto il romanzo in un pub di Edimburgo durante un periodo drammatico della sua vita. La sua situazione finanziaria era a dir poco disastrosa e viveva con una figlia grazie ai sussidi statali.

Harry Potter e la pietra filosofale
La copertina italiana del libro “Harry Potter e la pietra filosofale”

Il manoscritto, dopo ripetuti tentativi fu sponsorizzato da un agente letterario che si vide opporre diversi rifiuti da alcune delle principali case editrici del Regno Unito, fino a quando la Blomsbury accettò di pubblicarlo senza immaginare il successo incredibile che avrebbe avuto.

Il successo di un libro è un mistero per tutti, addetti ai lavori compresi, ma in questo caso, oltre ad essere un mistero è un fatto davvero singolare perché l’autrice era sconosciuta e perché la letteratura per l’infanzia ha raggiunto raramente successi planetari in così poco tempo. Attualmentela Rowling grazie alle royalties dei suoi libri è la donna più ricca d’Inghilterra. La serie di libri su Harry Potter consta di 6 storie e “La pietra filosofale” è la prima.

Harry Potter e la pietra filosofale - copertina del libro
Harry Potter e la pietra filosofale – copertina del libro: edizione del 25° anniversario

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Harry Potter e la Pietra Filosofale: riassunto

Prima parte

Harry Potter ha un anno di età quando Albus Silente lo lascia davanti alla porta della casa degli zii con una lettera nella quale spiega che il bambino è orfano e ha bisogno delle cure attente e amorevoli dei suoi zii. Nella casa degli zii Harry, però, cresce infelice e solo, perché deve subire ogni tipo di angheria del cugino Dudley, un bambino cattivo e arrogante, spalleggiato e protetto dai suoi genitori. Inoltre è osteggiato e guardato con diffidenza anche a causa di strani fenomeni che lo vedono protagonista come volare sul tetto della scuola per scappare dagli amici del cugino oppure farsi ricrescere i capelli dopo che glieli hanno tagliati. Tutto questo continua fino a quando Harry compie 11 anni.

Da quel giorno la casa degli zii viene raggiunta da un numero impressionante di lettere indirizzate a lui e tutte prontamente eliminate dai suoi parenti fino a quando si presenta un omone barbuto di  nome Rubeus Hagrid il quale spiega a Harry che lui  in realtà è un maghetto figlio di due maghi Lily e James Potter che sono morti dieci anni prima assassinati da Voldemort un mago crudele e molto potente.

Voldemort era il signore oscuro di un regno del terrore ed era l’autore di un numero elevato di omicidi di maghi e di persone comuni chiamate dai maghi stessi i Babbani. La notte in cui Voldemort uccise i genitori di Harry qualcosa cambiò. Una forza, infatti, protesse Harry rimbalzando la magia di Voldemort contro se stesso. Il mago oscuro, però, non morì ma perse tutti i suoi poteri e scomparve. Tutto ciò che rimase di quella notte è una cicatrice che Harry porta sulla fronte e che lo ha reso famoso in tutta la comunità dei maghi. Harry in questo modo prende consapevolezza del suo passato e della sua identità e anche del fatto che andrà a Hogwarts: una scuola di magia.

Seconda parte

L’omone Hagrid prima di partire lo accompagna a Diagon Alley, una strada misteriosa di Londra e inaccessibile ai Babbani, dove Harry potrà acquistare ciò che gli occorre per l’anno scolastico: solo ed esclusivamente materiale magico. Partendo per la scuola Harry incontra, su un binario magico, alcuni dei  suoi futuri compagni di scuola: Hermione Granger, intelligente e saccente, Ron Weasley che sarà il suo migliore amico e i suoi fratelli Fred e George Weasley. Incontrerà anche Draco Malfoy, un ragazzino cattivo e arrogante che sarà in qualche modo la sua nemesi durante tutto l’anno scolastico. Una volta arrivati ad Hogwarts, un antichissimo castello nel nord dell’Inghilterra, Harry e tutti i ragazzi del primo anno vengono sottoposti alla selezione del Cappello magico il quale li smista in quattro casate diverse: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.

Harry, Hermione e Ron finiscono nella casa di Grifondoro. Così inizia la scuola dove Harry e i suoi amichetti si dovranno confrontare con una serie di materie impreviste: Incantesimi, Trasfigurazione, Pozioni,  Erbologia,  Astronomia, Storia della Magia, Difesa contro le Arti Oscure e Volo sui manici di scopa. Mentre i giorni si susseguono con nuove e stravaganti esperienze Harry approfondisce l’ amicizia con Hermione  e Ron e con loro affronta la prima avventura. Durante un giro notturno per il castello, di nascosto dai professori e dai sorveglianti, i tre si imbattono in un cane a tre teste messo a protezione di una botola. Scampati al pericolo vengono a sapere da Hagrid che il cane è lì per proteggere una pietra filosofale molto potente.

Nei giorni successivi Harry si imbatte in un essere incappucciato che si nutre del sangue degli unicorni. L’essere si scaglia sul maghetto che viene salvato in extremis da un centauro. Harry capisce che l’essere è Voldemort. Passano altre settimane di lezioni, scoperte e giochi magici. Verso la fine dell’anno scolastico i tre maghetti  scoprono che uno dei loro professori, Piton, ha trovato il modo per superare il cane a tre teste e avvicinarsi quindi alla pietra filosofale. Decidono di fermarlo, lo seguono dentro la botola e affrontano una serie di prove prima di arrivare alla pietra.

Finale

Solo Harry in realtà riesce ad arrivare alla fine del percorso e scoprire che non è Piton colui che vuole rubare la pietra bensì un altro professore, Raptor, che è in realtà posseduto da Voldemort. Harry riesce ad uccidere Raptor e a rendere Voldemort ancora una volta un essere senza corpo. Lo scontro però è talmente intenso che il maghetto sviene.

Si risveglia alcune ore dopo in infermeria dove trova il volto bonario e intelligente del preside della scuola: il grande mago Silente che spiega ad Harry perché Voldemort non è riuscito ad ucciderlo.

Il motivo è semplice e misterioso, il maghetto ha una protezione magica attorno a sé che la mamma Lily gli ha lasciato prima di essere ucciso.

Harry Potter e la pietra filosofale
Locandina del film “Harry Potter e la pietra filosofale

Ma qual è il motivo per il quale Voldemort lo vuole morto?

Silente non gli risponde ma gli dice soltanto che la pietra è stata distrutta per sicurezza.

Una volta che si è rimesso Harry può assistere alla premiazione di fine anno provando la gioia di vincere con la sua casa del Grifondoro la Coppa delle Case.

La sua felicità è al culmine e se anche dovrà tornare dagli zii per le vacanze è consapevole del fatto che lo aspetta un altro anno scolastico a Hogwarts.

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Faust, di Goethe: trama, riassunto, significato e storia https://cultura.biografieonline.it/il-faust-di-goethe-breve-storia-e-trama/ https://cultura.biografieonline.it/il-faust-di-goethe-breve-storia-e-trama/#comments Tue, 19 Sep 2023 08:37:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2917 Nel 1832 usciva la prima edizione del poema drammatico “Faust” ad opera di uno dei più grandi interpreti della cultura e della letteratura tedesca, Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832). Goethe lavorò a quest’opera per sessant’anni, dal 1772 al 1831, scrivendo bozze, revisionando e aggiungendo le sue conoscenze e le sue dottrine culturali.

Incisioni per il Faust di Goethe
Incisioni per il Faust di Goethe

Quando Goethe ebbe terminato, nella primavera del 1831, si rese conto egli stesso della complessità della sua opera e, in una lettera a Sulpiz Boisserée dell’8 settembre 183, dichiarava che “avrebbe di certo rallegrato chi sa leggere un’espressione del volto, uno sguardo, una mossa appena accennata. Questi troverà persino più di quanto io fossi in grado di dare”. Per questo volle che l’intera opera venisse resa pubblica solo dopo la sua morte, che avvenne nel 1832. Fu allora che Erich e Friedrich Wilhelm Riemer la pubblicarono come primo volume delle “Opere Postume”.

Johann Wolfgang von Goethe
Johann Wolfgang von Goethe

A teatro, per la prima volta venne rappresentata la prima parte il giorno 19 gennaio 1829 al teatro nazionale di Braunschweig, diretto da Ernst August Friedrich Klingemann. Da allora gli allestimenti dell’opera si sono succeduti frequentemente e con sucesso in tutto il mondo.

La tradizione di Faust

Faust è un personaggio tratto da una leggenda tedesca del XVI secolo, che nel 1587 apparve per la prima volta in un libro pubblicato dall’editore di Francoforte Johann Spiess. E’ la storia di un uomo che stringe un patto con il diavolo. Il motivo è comune e risale al Medioevo. Ma qui si aggiunge un elemento prettamente cinquecentesco: Faust fa un patto con Mefistofele per conoscere e studiare la Natura, e non perché ricerca ricchezze, piaceri o potere. Per soddisfare la sua sete di conoscenza è disposto a consegnarsi al diavolo.

Paracelso
Paracelso

Questa volontà di conoscenza dell’uomo moderno conferiva al mondo terreno un nuovo valore, con uno sfondo religioso, che trovò in Paracelso (1493-1541) il suo maggiore esponente. Venne ritenuta sovversiva la sua idea, secondo la quale la natura è una rivelazione divina che gli uomini sono in grado di cogliere con i sensi. Alla sua figura venne associata quella altrettanto diabolica di un tale Georg Faust, vissuto all’inizio del XVI secolo, mago e erudito vagante.

Ma se era da ritenere malvagia l’idea di un patto con il diavolo, era da valutare il motivo per cui lo si faceva: la conoscenza del mondo così come Dio l’aveva creato. Questo concetto riuscì ad essere rappresentato poeticamente solo nell’epoca di Goethe, quando, con l’avvento dell’Illuminismo, si giustificò l’immagine spirituale de “l’uomo che cerca” in quella che fu definita “pansofia” o “sapienza universale”. Anche se non si riusciva a raggiungere la conoscenza assoluta, non si voleva limitare l’anelito alla conoscenza stessa.

Christopher Marlowe
Christopher Marlowe

In Inghilterra invece il clima culturale era diverso, e alla fine del Cinquecento poté nascere la cultura drammatica. Da essa venne fuori il “Faust” di Christopher Marlowe (1564-1593), autore che intuì la grandezza della materia faustiana. Egli sviluppò l’elemento tirannico, più legato all’opera originaria popolare: Faust, come mago, vuole essere un dio in terra, e la sua fame di godere è senza fine.

Da Marlowe il tema del Faust tornò in Germania come “dramma del terrore” prima, e come teatro delle marionette poi, sempre in forma di prosa.
Goethe lo scoprì proprio attraverso il teatro delle marionette. Solo nel 1801, mentre stava lavorando alla prima parte dell’opera, prese in prestito un‘edizione riveduta da un tale Widmann nel 1599, e da Pftizer nel 1674, del libro del 1587 di Faust. Lesse il dramma di Marlowe nel 1818.

Faust: genesi dell’opera

Nell’autunno del 1775 Goethe giunse a Weimar portando con sé alcune parti di un dramma su Faust, metà in prosa e metà in poesia. Durante la lettura, la damigella di corte Luise von Göchhausen ne fu talmente entusiasta da farsi prestare il manoscritto per ricopiarlo. In seguito Goethe riscrisse e modificò l’opera, ma alla fine, non soddisfatto la distrusse. Nel 1887 Erich Schmidt scoprì tra le carte della damigella von Göchhausen la copia del manoscritto e la fece pubblicare con il titolo di “Urfaust”.

In questa prima fase, è evidente l’influsso del movimento dello “Sturm und Drang”. Goethe aveva composto quadri separati, senza pensare ad un loro collegamento. Si iniziano a creare i due gruppi di scene: la tragedia del sapere e la tragedia dell’amore, a cui fa da sfondo la satira del sapere scolastico universitario.

Goethe proseguì nell’opera, ma ad un certo punto si accorse dei vuoti e delle mancanze. Cercò di colmarle, ma, non ancora soddisfatto, anche se non voleva rimandare oltre la pubblicazione, lo diede alle stampe nel 1790 con il nome di “Faust. Ein Fragment”, che è in effetti una rielaborazione. Fu soltanto nel 1808 che riuscì a far emergere il nesso interiore della vicenda, e a renderla peculiare rispetto alla tradizione. Uscì allora “Faust. Parte prima della tragedia”, che comprende anche il “Prologo in cielo”, che serve sia alla prima che alla seconda parte.

Comincia da qui ad elaborare la storia di Elena, della mitologia greca, e del mondo antico, indirizzandosi verso gli ideali Romantici di rievocazione della classicità. Nel 1826 l’atto era terminato, ma, per colmare la lacune, Goethe scrisse la celeberrima “Notte di Valpurga”, alla fine del secondo atto.

Con la stesura del quinto atto, nel 1830 poteva dirsi conclusa “Faust. La parte seconda della tragedia”.

La vicenda faustiana contiene una grande varietà di motivi, che affascinarono Goethe nel corso della sua esistenza, e, allo stesso tempo, le molteplici esperienze di vita diventarono dei simboli da inserire nell’opera stessa.

La delusione per le scienze accademiche, la felicità e la colpa dell’amore furono i temi che caratterizzarono la giovinezza. In età adulta fu attratto dalla bellezza di Elena, di omerica memoria, e dalla concezione generale della vita umana. In vecchiaia, Goethe vede Faust come dominatore della natura, colui che anela al segreto della creatività e delle forze umane originarie.

Lo “Streben”, l’anelito, è, insieme all’Amore il tema dominante dell’intero poema.
Goethe scriveva solo ciò che si era formato in modo organico dentro di sé, per questo tutto il materiale faustiano della tradizione non poteva esaurirsi in un solo periodo della sua vita.

Goethe ritratto durante il suo Grand Tour in Italia (1786-1788)
Goethe ritratto durante il suo Grand Tour in Italia (1786-1788)

Trama del Faust di Goethe

Faust è un professore universitario, scienziato ed alchimista. Ha studiato tutta la vita, ma si rende conto che, per quanto l’uomo si sforzi, la sua conoscenza è nulla. Si dedica allora alla magia, per cercare di svelare i segreti della Natura. Il suo è un anelito, un tendersi verso qualcosa che sembra irraggiungibile, quello che viene definito in tedesco “Streben”.

Faust evoca il Diavolo per ottenere lo scopo. Costui, Mefistofele, fa un patto con lui: lo servirà per tutta la vita, esaudirà ogni suo desiderio, mettendogli a disposizione i suoi poteri. In cambio, Faust lo servirà nell’altra vita. L’uomo però non crede alla vita futura e muta il patto in una scommessa: “Se dirò all’attimo: sei così bello, fermati! – allora tu potrai mettermi in ceppi”. Mefistofele è convinto che, anche se Faust non pronuncerà la frase, cadrà comunque nella perdizione e nella disperazione. La posta in gioco è la libertà.

Inizia la vita piena di piaceri e desideri appagati, in cui si inserisce una feroce satira contro la cultura accademica e la sua degradazione morale. E’ in questo contesto che avviene l’incontro con Margherita, una ragazza umile, che Faust cerca di abbordare mentre esce di chiesa. Con l’aiuto di Mefistofele, le regalerà gioielli, e inevitabilmente corromperà la sua anima semplice. Più tardi si verrà a sapere che Margherita dovrà subire la pena capitale per infanticidio: dopo aver partorito il figlio di Faust, che l’aveva abbandonata, la disperazione l’aveva portata alla follia e all’uccisione del figlio. Verrà salvata in punto di morte, e andrà in Cielo, per via della sua buona fede e del suo cuore semplice tratto in inganno.

Nella seconda parte della tragedia si inseriscono i personaggi tratti dalla classicità, fra cui spicca la storia con Elena di Troia. Si avvicendano figure mitologiche, personaggi storici, filosofi come Talete e Anassagora.

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Faust di Goethe

Lentamente si arriva alla vecchiaia di Faust. Adesso rimpiange l’ umanità, che aveva rinnegato, maledicendo la vita e affidandosi alla magia. Non scaccia più l’Angoscia, che già una volta l’aveva portato vicino al suicidio. Prossimo alla morte, ormai cieco, Faust ha la visione della bonifica di un immenso acquitrino, che permetterà agli uomini di “stare su suolo libero con un libero popolo”.

In quell’ultimo istante, a quel pensiero, pronuncia le parole del patto: “All’attimo direi: Sei così bello, fermati!” Mefistofele è felice di aver vinto la scommessa e aver dimostrato che la vita è inutile e sarebbe meglio “il Vuoto Eterno”. Ma quando si aprono le porte dell’Inferno, una schiera di angeli viene a prendere la parte immortale di Faust e la conduce in Cielo.

Egli è stato salvato perché “Chi sempre faticò a cercare, noi possiamo redimerlo”. Il poema si chiude con le parole del Coro Mistico: “L’Eterno Femminile ci farà salire”: la forza creatrice che muove l’universo è il principio femminile dell’Amore. Amore e “Streben”.

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Il ritorno dello Jedi – Trama del film https://cultura.biografieonline.it/il-ritorno-dello-jedi/ https://cultura.biografieonline.it/il-ritorno-dello-jedi/#comments Tue, 23 Aug 2022 09:15:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3696 Il ritorno dello Jedi” (titolo originale: “Star Wars: Episode VI – Return of the Jedi”) è un film diretto da Richard Marquand nel 1983, che annovera nel cast Mark Hamill (nei panni di Luke Skywalker), Harrison Ford (nei panni di Ian Solo), Carrie Fisher (nei panni di Leila Organa) e Alec Guinness (nei panni di Obi-Wan Kenobi).

Il ritorno dello Jedi
Il ritorno dello Jedi

Il film Il ritorno dello Jedi rappresenta il sesto episodio della saga delle fantascientifiche “Guerre Stellari” (il terzo film in ordine di produzione) pensata e scritta da George Lucas. In tutto il mondo si rivelò un successo straordinario, con oltre 475 milioni di dollari guadagnati.

Trama

Passati sei mesi dalla cattura di Ian Solo, Luke Skywalker, la principessa Leila, Chewbecca, D-3BO e C1-P8 si trasferiscono sul pianeta Tatoo al fine di salvare il leader dell’Alleanza Ribelle, prigioniero di Jabba the Hutt in una lastra di carbonite.

I primi a penetrare nel palazzo del criminale sono D-3BO e C1-P8, che spiegano a Jabba che Luke sta per arrivare per trattare la liberazione di Ian. Poco dopo, fingendo di essere un cacciatore di taglie, Leila giunge nel palazzo per consegnare Chewbecca a Jabba. In realtà, nel corso della notte libera Ian, ma viene scoperta da Jabba. Così, Ian e Chewbecca vengono imprigionati, mentre Leila finisce nel suo harem di schiave.

Luke, il giorno dopo, tenta di trattare con Jabba, che tuttavia prova a darlo in pasto a Rancor. Il mostro viene ucciso, e così i prigionieri vengono condotti dal Sarlacc. Luke non si fa sorprendere, e ricorre al suo piano d’emergenza. Mentre sta per essere buttato nel pozzo del Sarlacc, infatti, Luke riceve una spada laser da C1. Riesce così a liberare Chewbecca e Ian con l’aiuto di Lando Calrissian. Luke va a salvare Leila, che in seguito strangola Jabba e scappa insieme con gli amici. Quindi Skywalker giunge sul pianeta Dagobah, allo scopo di terminare i suoi studi con il maestro Jedi Yoda, che – ormai giunto a novecento anni di età – muore poco dopo.

Seconda parte

Luke, molto addolorato, incontra lo Spirito di Obi-Wan Kenobi, che gli confessa il segreto degli Skywalker: egli è il fratello gemello di Leila, oltre che figlio di Anakin Skywalker. Luke inoltre viene a sapere che non riuscirà a evitare un duello con il padre.

Infine, gli viene suggerito di moderare i suoi sentimenti per Leila. Luke, quindi, abbandonata Dagobah, prende parte a una riunione dell’Alleanza Ribelle, nel corso della quale l’ammiraglio Ackbar comunica di essere venuto a conoscenza del fatto che l’Impero ha cominciato a costruire un’altra Morte Nera.

E’ necessario, però, disattivare lo scudo di protezione per distruggere la stazione: la sua fonte di energia è collocata sulla luna di Endor. Un commando guidato da Luke, Ian e Leila attacca il generatore di energia: Leila, però, viene fatta prigioniera da un guerriero Ewok, il cui popolo, tuttavia, scambia D-3BO per una divinità e quindi favorisce l’Alleanza Ribelle. Dopodiché, Luke confessa a Leila che loro due sono figli di Dart Fener, e quindi fratelli. In seguito, Fener e Luke salgono a bordo della Morte Nera per far sì che l’Imperatore Palpatine possa convertire il giovane al Lato Oscuro della Forza.

Intanto, i ribelli – condotti da Ackbar – aggrediscono la Morte Nera, mentre Palpatine prova a instillare in Luke tanta rabbia da portarlo verso il Lato Oscuro. La battaglia si mette male per l’Alleanza, che risulta in inferiorità numerica sulla luna: Palpatine persuade Luke ad aggredirlo, così portandolo a un duello con Fener.

Star Wars, Episodio VI: IL RITORNO DELLO JEDI
Star Wars, Episodio VI: IL RITORNO DELLO JEDI

Finale

Dart Fener legge nella mente del figlio, scoprendo che Leila è figlia sua: pertanto pensa di convertirla al Lato Oscuro. Luke mozza la mano destra del padre, ma smette di combattere prima di colpirlo mortalmente. Intanto i soldati ribelli devastano il generatore, così che la Morte Nera rimane indifesa. I piani di Palpatine non si rivelano vincenti; Luke non si converte al Lato Oscuro: egli, pertanto, decide di ucciderlo con i Fulmini di Forza.

Luke, agonizzante, viene salvato da Fener, che butta Palpatine nel reattore. Anche Anakin Skywalker, nel frattempo passato al Lato Chiaro, muore. Luke vorrebbe scappare con il padre, che però, ormai privo di forza, gli chiede di levare la maschera per osservarlo con i suoi veri occhi.

Mentre Lando attacca la stazione orbitante, Skywalker spira tra le braccia del figlio.

Lando, insieme con il capitano Wedge Antilles, ottiene il suo scopo, distruggendo completamente il reattore della stazione e scappando. Il cielo viene illuminato dall’esplosione della Seconda Morte Nera, mentre Luke, scappato prima dello scoppio, si unisce ai compagni. Pochi istanti prima, Leila ha confessato a Ian che è la sorella dello Jedi. Luke, mentre i ribelli celebrano il successo sull’Impero, crema il corpo del padre, che diventa un Fantasma di Forza.

Anakin si ricongiunge così con gli spiriti di Yoda e di Obi-Wan Kenobi.

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Riassunto e trama di West Side Story, musical del 1957 https://cultura.biografieonline.it/riassunto-e-trama-di-west-side-story/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-e-trama-di-west-side-story/#comments Wed, 29 Dec 2021 13:24:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=753 West Side Story è prima di tutto una grande storia d’amore, ispirata alla tragedia di William Shakespeare, Romeo e Giulietta. I protagonisti sono Tony e Maria, due giovani, dell’Upper West Side (ecco da dove deriva il titolo) di New York che s’innamorano nonostante facciano parte di due bande diverse e ovviamente rivali.

Riassunto

Da una parte troviamo i bianchi americani Jets di Tony e dall’altra i portoricani Sharks di Maria. Le bande si dividono il territorio. Non c’è alcuna possibilità che questi gruppi accettino una relazione che in qualche modo possa unire le due fazioni.

West Side Story - Locandina del film del 1961
West Side Story – Locandina del film del 1961

Nonostante questa situazione, nulla vieta a Maria e Tony di sognare un futuro migliore, romantico e possibilmente insieme. Sono consapevoli che la dura realtà sia insuperabile, ma sono giovani e pieni di speranza. La loro storia d’amore precipita a causa di una rissa organizzata e che Tony vuole assolutamente placare. Il ragazzo però, non solo non riesce ad arginare i contrasti, ma prende parte alla violenza quando vede Bernardo, il fratello di Maria che comanda gli Sharks, pugnalare a morte Riff il capo dei Jets, il suo migliore amico. Il ragazzo travolto dal dolore si avventa su Bernardo e lo uccide.

Gli Sharks si trovano senza un leader e vogliono vendetta. L’unico modo per averla è ammazzare Tony. I due giovani, allora, capiscono che, per salvare il loro amore e le loro vite, devono fuggire insieme. Ma c’è un intoppo. La polizia va a casa di Maria, per capire le dinamiche dell’incidente e la ferma per un interrogatorio. Così la fidanzata di Bernardo, Anita, nonostante sia contraria alla storia d’amore tra Maria e Tony, decide di aiutarli e si reca da Tony per avvisarlo del ritardo dell’amica.

Finale

Presa purtroppo dalla voglia di vendetta, una volta raggiunti i Jets racconta che Maria è stata uccisa da Chino, il suo promesso sposo. Tony, disperato, esce dal negozio in cui si era rifugiato per scampare all’ira degli Sharks, e va a cercare Chino, ma incontra Maria.

Si stanno per riabbracciare, quando all’improvviso compare il rivale in amore e gli spara, uccidendolo proprio davanti alla ragazza. Maria, furiosa, si sfoga e sgrida le due bande, che decidono di deporre le armi e, per la prima volta, si trovano unite nella processione in memoria di Tony.

Il musical del 1957 e il film del 1961

West Side Story è un musical, scritto da Arthur Laurents e musicato da Leonard Bernstein, di grandissimo successo, forse il più grande per l’epoca. Debuttò al Winter Garden Theater di Broadway (New York) il 26 settembre 1957 e fu replicato 732 volte prima di partire per una lunga tournée.

Dato il grande amore che il pubblico mostrò per questo Romeo e Giulietta contemporaneo, nel 1961 la United Artists realizzò una versione cinematografica, che comparve nelle sale il 18 ottobre di quell’anno. La storia si rifà a quella del musical ed è diretto da Jerome Robbins e Robert Wise.

West Side Story è stato il film dei record, perché ha vinto dieci Oscar (Rita Moreno, miglior attrice non protagonista, George Chakiris, miglior attore non protagonista, e poi fu premiato come miglior film, regia, coreografia, scenografia, montaggio, costumi, colonna sonora e fotografia e infine anche la nomination come Migliore sceneggiatura non originale a Ernest Lehman). Dopo 50 anni non c’è ancora una pellicola che sia stata in grado superare questo eccellente risultato.

Quello di West Side Story è un successo che ha attraversato le generazioni, anche grazie una seconda registrazione del 1984, cui hanno preso parte il soprano neozelandese Kiri Te Kanawa nel ruolo di Maria, il famoso tenore spagnolo José Carreras in quello di Tony, aggiudicandosi, nel 1985, un Grammy Award.

Un nuovo film è stato realizzato nel 2021 da Steven Spielberg.

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Macbeth, opera di Giuseppe Verdi. Storia e trama. https://cultura.biografieonline.it/macbeth-giuseppe-verdi/ https://cultura.biografieonline.it/macbeth-giuseppe-verdi/#comments Tue, 07 Dec 2021 14:33:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7080 Il Macbeth verdiano è un dramma lirico che si compone di quattro atti. Il libretto è di Francesco Maria Piave. La prima rappresentazione andò in scena il giorno 14 marzo 1847 presso il Teatro la Pergola di Firenze. Macbeth è uno tra i più noti drammi scritti da William Shakespeare; è inoltre la sua tragedia più breve. Nel corso dei secoli essa è stata frequentemente riadattata e rappresentata. La versione operistica di Giuseppe Verdi – la sua decima – viene qui riassunta e analizzata.

La prolusione è curata e redatta dal Maestro Pietro Busolini.

Macbeth, di Giuseppe Verdi
L’opera di Verdi andò in scena la prima volta il 14 marzo 1847

La genesi di Macbeth, fu lunga e difficile per Francesco Maria Piave e per Giuseppe Verdi. Il dramma psicologico Shakespeariano ha inciso non poco sull’armonia e sul contrappunto di Verdi, due versioni, quella originaria che debuttò Firenze nel teatro la Pergola, e quella definitiva di Parigi rappresentata al Théàtre Lyrique il 21 aprile 1865, lavoro dell’operazione revisionistica dal Maestro dopo il 1860, cioè dopo gli anni giovanili.

Trama del Macbeth

Atto primo

Scena prima

Nella foresta, “Preludio”. Alcune streghe, riunite per festeggiare le malvagità commesse, incontrano Macbeth e Banco, due generali dell’esercito scozzese di re Duncan. Le streghe salutano in Macbeth il futuro re di Scozia: il giovane soldato è turbato dalla profezia. Arrivano dei messaggeri annunciando a Macbeth che il re Duncan lo ha nominato signore di Cawdor.

Scena seconda

Castello di Macbeth. Lady Macbeth sta leggendo una lettera del marito che le narra del suo incontro con le streghe e delle loro profezie: “Nel dì della vittoria”. Ella decide di infondergli il coraggio per uccidere Duncan: “Vieni! T’affretta!”. Egli così accederà al trono. Un servo annuncia che il re passerà la notte nel castello: “Al cader della sera…”. In una cabaletta: “Or tutti sorgete”, la donna invoca l’aiuto dei signori delle tenebre. Giunge Macbeth: la moglie lo sprona a compiere il tentativo quella notte stessa. Entra il re, scortato da Banco, Malcolm e Macduff.

Ricevuto il benvenuto dei padroni di casa, viene condotto alle proprie stanze. Dopo molti tentennamenti, Macbeth entra nella stanza in cui dorme il sovrano e lo uccide. In preda al panico, esce dalla stanza e descrive alla moglie l’orribile scena: “Fatal mia donna!”. Ella esorta il marito a riportare il pugnale dal re per accusare del delitto gli stallieri. Ma l’uomo è troppo terrorizzato. Ella afferra allora il pugnale ed entra nella stanza di Duncan. Bussano alla porta: mentre la coppia si ritira, entrano Banco e Macduff che hanno l’ordine di svegliare il re: “Di destarlo per tempo”. Scoperto l’assassinio, i due danno l’allarme al castello. Tutti i personaggi riuniti nel salone invocano la punizione divina per l’uccisore: “Schiudi, inferno, la bocca”.

Macbeth: una scena
Scena tratta da una rappresentazione operistica

Atto secondo

Scena prima

Stessa scena. Una camera del castello. Lady Macbeth rimprovera il marito, ora re, di evitarla, “Perché mi sfuggi”. Lui non riesce a dimenticare le streghe e decide, incoraggiato dalla moglie, di far assassinare Banco e suo figlio Fleance, possibili futuri avversar!. Rimasta sola, Lady Macbeth esulta alla prospettiva di togliere ogni ostacolo al trono: “La luce langue”.

Scena seconda

Nel parco del castello. I sicari ingaggiati da Macbeth sono in attesa di Banco e di suo figlio, che arrivano per recarsi ad un banchetto che si terrà nel castello. Mentre Banco viene attaccato e ucciso: “Come dal ciel precipita”, Fleance riesce a fuggire.

Scena terza

La sala dei banchetti del castello. Entrano i coniugi, salutati dagli invitati. Lady Macbeth propone un cordiale brindisi: “Si colmi il calice”, al quale si uniscono tutti. Arriva intanto uno dei sicari che riferisce a Macbeth della morte di Banco e della la fuga di Fleance. Il re si volta per sedersi e trova la poltrona occupata dal fantasma di Banco che nessun altro vede all’infuori di lui: egli è sopraffatto dal terrore. Riavutosi, decide di consultare le streghe per sapere di più sul suo futuro.

Atto terzo

La spelonca della delle streghe. Le streghe stanno eseguendo uno dei loro macabri riti [13] (Tre volte miagola). Entra Macbeth ed interroga le streghe. Esse invocano i signori delle tenebre per far conoscere al re il proprio destino. La prima profezia lo avverte di fare attenzione a Macduff, poi un fanciullo profetizza che Macbeth sarà invincibile fino a quando la foresta di Birnam non si muoverà contro di lui. Sviene. Le streghe convocano gli spiriti dell’aria per farlo riprendere.

Atto quarto

Scena prima

Al confine tra Scozia e Inghilterra. Un gruppo di profughi scozzesi piange la patria, schiacciata e commossi essi vogliono una morte cruente per Macbeth “Patria oppressa”. Del gruppo fa parte anche Macduff, straziato dalla notizia che moglie e figli sono stati massacrati: “O figli”, “Ah! La paterna mano”. Arriva l’esercito inglese di Malcolm. L’erede al trono di Scozia sprona gli esuli a unirsi a lui, e ordina ad ognuno di tagliare un ramo d’albero dalla foresta di Birnam per cogliere il nemico di sorpresa.

Scena seconda

Nella sala del castello di Macbeth. Un medico e una dama del seguito di Lady Macbeth attendono la regina che è stata vista aggirarsi di notte in stato di sonnambulismo: “Vegliammo invan due notti”. Lady Macbeth appare con in mano una candela. Ossessionata dall’assassinio di Duncan ella cerca invano di ripulirsi dal sangue che immagina di vedersi sulle mani: “Una macchia”.

Scena terza

In una stanza del castello. Macbeth medita sulla battaglia che dovrà sostenere contro Malcolm, Macduff ed i loro alleati: “Perfidi”. Piange ciò che ha perso per cieca ambizione:”Pietà, rispetto, amore”. Il soliloquio è interrotto dalla dama del seguito che viene a comunicargli la morte di Lady Macbeth, ma egli ha in testa più urgenti problemi: alcuni soldati riferiscono che la foresta di Birnam si sta muovendo. Macbeth allora comprende il significato della profezia delle streghe e si prepara alla lotta finale.

Scena quarta

In una pianura circondata da foreste e colline. Le truppe di Malcolm avanzano finché non arriva l’ordine di deporre i rami serviti da schermo. Nello scontro che segue Macbeth viene messo alle strette da Macduff. Ormai perduto, Macbeth viene ucciso da quest’ultimo in duello. Ritorna Malcolm, che dichiara vittoria sulle forze di Macbeth: “Vittoria!”

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The Blues Brothers https://cultura.biografieonline.it/blues-brothers/ https://cultura.biografieonline.it/blues-brothers/#comments Wed, 11 Aug 2021 06:21:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3680 The Blues Brothers” è un film diretto da John Landis nel 1980, che vede nel cast John Belushi (nei panni di Jake), Dan Aykroyd (nei panni di Elwood), Ray Charles (nei panni di Ray), Matt Murphy (nei panni di Matt), Lou Marini (nei panni di Lou), Aretha Franklin (nei panni della moglie di Matt) e Carrie Fisher (nei panni della donna misteriosa).

The Blues Brothers, 1980
The Blues Brothers, 1980

The Blues Brothers: trama del film

Dopo essere rientrato in possesso dei suoi effetti personali, Joliet Jake Blues esce dalla Joliet Prison, affidato alla custodia di Elwood, suo fratello: Jake si trova in regime di semi-libertà, ed era finito in carcere a causa di una rapina messa a segno per pagare una cena ai membri della Blues Brothers Band.

The Blues Brothers, Elwood e Jake
The Blues Brothers, Elwood e Jake

Jake, tuttavia, si arrabbia non appena viene a scoprire che suo fratello è venuto a prenderlo alla guida di una Dodge Monaco appartenuta in precedenza alla Polizia Locale: dopo un primo momento di tensione, in ogni caso, Jake riconoscere le qualità della vettura, e la nomina come nuova Bluesmobile. I due fratelli giungono all’orfanotrofio cattolico che li ha visti crescere, e qui vengono a sapere che la struttura dovrà chiudere se non troverà 5mila dollari per pagare le tasse relative alla proprietà dell’edificio. Se Jake spiega che è possibile trovare quei soldi con facilità, la “Pinguina”, come viene chiamata la suora che gestisce l’edificio, ribatte che non ha intenzione di accettare soldi sporchi. I due fratelli, quindi, vengono cacciati dalla struttura, mentre la suora chiude la porta semplicemente con la forza del pensiero.

A questo punto, Curtis, colui che aveva fatto entrare in contatto i due fratelli con la musica blues quando erano piccoli, li invita nella chiesa battista di Triple Rock. Qui, Jake riceve un’illuminazione divina (il reverendo è interpretato da James Brown), e la rivelazione di dover ricomporre la vecchia banda in maniera da recuperare i soldi per salvare l’orfanotrofio. Il compito di Jake, insomma, è quello di riunire i vecchi compagni del gruppo per suonare ancora insieme, e saldare il debito dell’orfanotrofio con i proventi delle esibizioni.

I fratelli partono in missione per conto di Dio, ma si trovano immediatamente nei guai: dopo aver passato un semaforo giallo, vengono inseguiti da due poliziotti locali. Elwood scappa, poiché guida con una patente sospesa. I Blues Borthers, dopo un inseguimento spericolato, riescono a salvarsi guidando all’interno di un centro commerciale nel quale provocano danni molto gravi.

Arrivati nel piccolo albergo in cui risiede Elwood, i due vengono accolti a colpi di bazooka da una donna misteriosa: quindi riescono a entrare nella loro stanza, e a dispetto del rumore terribile emesso dal loop di Chicago, si riposano. Il giorno successivo, la coppia riceve la visita dei poliziotti che l’avevano inseguita: mentre sta per materializzarsi il loro arresto, la donna misteriosa già conosciuta in precedenza con bombe radio-comandate fa esplodere l’albergo. I Blues Brothers riemergono dalle macerie e fuggono, con in testa una missione da portare a termine: riunire la Blues Brother Band.

La reunion della Blues Brother Band

I primi membri vengono ritrovati all’Holiday Inn, dove si stanno esibendo con il nome di “Murph and Magic Tones” in una cover di “Quando quando quando”. Senza troppi problemi, vengono persuasi a tornare nel gruppo. Mr. Fabulous, cioè il trombettista, invece lavora come maitre al ristorante “Chez Paul”. Dopo la riluttanza iniziale, viene costretto a unirsi al gruppo da Elwood e Jake, che infastidiscono i clienti e ordinano pietanze costose fino a quando il loro ex compagno non decide di accettare.

Mentre si avviano verso il sassofonista Lou Marini e il chitarrista Matt Murphy, i componenti del nuovo gruppo incontrano una manifestazione organizzata dal Partito Socialista Americano dei Bianchi, che sta occupando un ponte: avanzando, i Blues Brothers fanno cadere in acqua molti di loro. Si arriva, quindi, nel ristorante di Matt, dove questi lavora con Lou: le ordinazioni di Elwood e Jake permettono loro di farsi riconoscere da Murphy, e di essere accolti con entusiasmo. Lou e Matt non ci pensano due volte a tornare con la vecchia band, a dispetto dei tentativi della moglie di Matt di indurlo a rimanere. Finalmente riunito, il gruppo compra dal cieco Ray gli strumenti musicali e lo paga in cambiali.

I concerti

Jake, però, ha un problema: non sa dove fare esibire i suoi compagni. Per caso, la band si ritrova al Bob’s Country Bunker, dove dovrebbe esibirsi un gruppo country: naturalmente, i Blues Brothers prendono il suo posto. La Blues Brothers Band viene ben presto umiliata dai clienti del locale, che non gradiscono il loro rhythm and blues. Dopo aver conquistato il cuore degli avventori con la ballata “Stand by your man”, in ogni caso, Jake e compagni hanno il problema di pagare, visto che hanno bevuto più birra di quanto abbiano guadagnato. Mentre sopraggiunge il vero gruppo country che avrebbe dovuto suonare, la band fugge.

Dopo aver ottenuto la possibilità di tenere un concerto al Palace Hotel nella Sala Grande, i Blues Brothers iniziano a pubblicizzare l’evento: la sera dell’esibizione, però, nell’hotel si presentano anche tutti coloro che hanno subito torti da Jake ed Elwood. Sul palco, la band esegue “Everybody needs somebody to love” e “Sweet Home Chicago”. Il successo è entusiasmante, ma la polizia rovina la festa circondando la sala. Il gruppo fugge grazie a una botola situata sotto la batteria, e si imbatte ancora una volta nella donna misteriosa: si tratta dell’ex fidanzata di Jake, armata di un fucile. I Blues Brothers, comunque, riescono a sfuggirle ancora.

Finale del film

Ricercati dalla polizia, i fratelli si dirigono verso Chicago, tra capriole e salti in macchina, mentre sulla strada si crea un cratere che blocca gli inseguitori. I due giungono al Richard J. Daley Center per pagare il debito dell’orfanotrofio. Mentre la ricevuta viene timbrata, centinaia di militari arrestano i fratelli del Blues.

Ma non importa, perché l’orfanotrofio è salvo e la missione e compiuta. La scena finale ritrae la Blues Brother Band in prigione, mentre suona “Jailhouse Rock” per i compagni detenuti.

Trailer del film

Un film cult

Commedia musicale entrata nella storia del cinema anche per merito del suo cast, “The Blues Brothers” è diventato un cult negli anni. Curiosità: la pellicola è entrata nel Guinness dei Primati grazie alla scena con il maggior numero di incidenti automobilistici di sempre.

Dialoghi celebri

Leggi i dialoghi e le frasi del film The Blues Brothers.

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La vita è bella – Trailer e riassunto del film https://cultura.biografieonline.it/la-vita-e-bella-trailer-e-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/la-vita-e-bella-trailer-e-riassunto/#comments Sat, 02 Jan 2021 20:36:46 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1999 Ritenuto il punto più alto della carriera (cinematografica e non solo) di Roberto Benigni, “La vita è bella” è un film del 1997, vincitore l’anno successivo di tre premi Oscar: per il miglior attore protagonista, per il miglior film straniero e per la migliore colonna sonora. Diretto dallo stesso Benigni, che ne è anche il protagonista, annovera nel cast anche Nicoletta Braschi, Amerigo Fontani, Giorgio Cantarini, Sergio Bustric e Giustino Durano.

Trailer del film

YouTube Video

Riassunto della storia

La pellicola racconta la vicenda di Guido Orefice (interpretato da Benigni), che con l’amico Ferruccio Papini si trasferisce ad Arezzo. Durante il viaggio, Guido conosce casualmente una maestra di nome Dora, che lui immediatamente chiama “principessa”. Una volta arrivato in città, Guido trova ospitalità e lavoro presso lo zio Eliseo, che lo accoglie nel Grand Hotel da lui posseduto.

La vita è bella - una scena del film
La vita è bella – una scena del film

Guido, intanto, inizia presto a manifestare i primi segni di insofferenza nei confronti del fascismo: in municipio, per esempio, si scontra con Rodolfo, militare fascista, che diventa “lo scemo delle uova” a causa di un incidente che vede protagonisti i due (Rodolfo indossa un cappello nel quale Guido aveva appoggiato alcune uova, rompendosele in testa). Non solo: a seguito di un altro incontro casuale con Dora, scopra che la donna è fidanzata proprio con Rodolfo.

Nel frattempo il giovane ebreo fa amicizia con un medico tedesco, appassionato di calembour e indovinelli, ospite nell’hotel dello zio, e si sostituisce a un ispettore scolastico che deve svolgere una lezione di carattere antropologico, in una scuola elementare, per promuovere la razza ariana: Guido, infatti, desidera incontrare nuovamente Dora, che lavora proprio in quella scuola. Infine, l’uomo riesce a confessare il proprio amore alla maestra, in una piovosa sera, dopo averla sottratta con un divertente inganno a Rodolfo.

Tutti e tre si ritrovano poche sere dopo, al Grand Hotel, dove Rodolfo ha deciso di celebrare il fidanzamento ufficiale con Dora. La donna, però, non innamorata realmente del militare fascista, alla fine dei festeggiamenti scappa con Guido, entrato nell’hotel con un cavallo bianco verniciato con una tinta verde fluorescente (per coprire la scritta “cavallo ebreo”: la discriminazione razziale è già iniziata). Mentre Rodolfo è costretto a rassegnarsi (e un altro uovo, questa volta di struzzo, rovina la sua festa), Guido e Dora possono manifestare liberamente il proprio amore.

La storia si sposta al 1944, quando Guido e Dora, ormai sposati, hanno costruito una famiglia con il figlioletto Giosuè, di sei anni. A dispetto della guerra, sempre più invadente, e dell’arrivo dei nazisti in Italia, la famiglia cerca di essere ancora felice: Dora prosegue nella sua attività di insegnante, mentre Guido ha aperto una piccola libreria. Il giorno prima del compleanno di Giosuè, tuttavia, Guido viene richiamato per essere schedato, insieme allo zio e al figlio, nel registro delle SS.

L’indomani, tutti e tre vengono deportati, insieme con gli altri ebrei della città, su un treno che li condurrà un lager nazista. Dora, tornata a casa e trovata l’intera abitazione a soqquadro, capisce la situazione e corre in stazione, dove un treno merci carico di bagagli e persone si appresta a partire. Bambini, anziani, uomini e donne: tutti vengono picchiati, presi in giro e spinti dai soldati delle SS che hanno il compito di farli salire sul treno. Un tenente tedesco consiglia a Dora di tornare a casa, ma la donna riesce a convincere il militare a far salire sul treno anche lei.

Una volta giunti al campo di concentramento, Guido e Dora riescono a incontrarsi di sfuggita per l’ultima volta; dopodiché, uomini e donne vengono separati. Lo zio Eliseo, invece, viene subito indirizzato, insieme ad altri anziani, verso la camera a gas, in quanto ritenuto troppo vecchio per lavorare in maniera proficua. Guido, nel frattempo, cerca di nascondere a Giosuè la realtà terribile che li sta assalendo, e fin da quando sono saliti sul treno gli ha raccontato che stanno tutti prendendo parte a un enorme gioco a premi, in cui il premio finale è rappresentato da un vero carro armato, per ottenere il quale, però, è necessario superare diverse prove.

Tragicamente divertente è la scena in cui Guido si erge a interprete di un soldato tedesco per spiegare ai prigionieri le regole del gioco.

I giorni passano, e Giosuè cerca di rispettare tutte le regole: tra queste, c’è l’obbligo di rimanere nella camera in cui lui e suo padre dormono e non farsi vedere da nessuno (una regola inventata da Guido per evitare, naturalmente, che il bimbo venga trovato dai soldati tedeschi e condotto in una camera a gas). Nel corso di una selezione, poi, Guido riconosce il medico tedesco con cui aveva fatto amicizia nel Grand Hotel, è che ormai è stato nominato capitano delle SS: il suo compito è di decidere chi tra le persone del campo può continuare a lavorare e chi invece deve essere condotto a morire.

Guido viene riconosciuto dal medico, che lo salva dalla camera a gas e gli permette di fare il cameriere per servire gli ufficiali nazisti a cena; a differenza di quello che pensava inizialmente, però, Guido (che con un abile stratagemma riesce anche a far mangiare Giosuè insieme con i figli degli ufficiali tedeschi) non è stato salvato dal medico per riconoscenza nei suoi confronti, ma solamente per aiutarlo a risolvere un indovinello che non riesce a portare a termine e che lo fa disperare da tempo.

Al termine della cena, Guido si appresta a tornare nella baracca per dormire, ma, perso nella nebbia, si ritrova in prossimità di una enorme montagna di corpi senza vita, ormai poco più che scheletri, destinati a essere cremati.

La vita è bella - Il DVD

Finale

Il film si conclude tragicamente: gli americani stanno per arrivare, e così, dopo aver fatto strage dei prigionieri, i soldati tedeschi si avviano a lasciare in tutta fretta il campo, e Guido ordina a Giosuè di giocare a nascondino, celandolo in una cabina e promettendogli che tornerà presto; l’uomo, tuttavia, viene scoperto da alcuni soldati mentre, mascherato da donna, è in cerca di Dora. Viene dunque ucciso.

La mattina successiva il lager viene liberato, e il piccolo Giosuè può finalmente uscire dalla cabina che lo aveva protetto per tutta la notte. Un soldato americano lo prende in braccio e lo porta con sé su un carro armato: proprio il premio che papà Guido gli aveva promesso. In spalla al soldato statunitense, Giosuè riconosce sua madre tra le donne liberate, e la abbraccia.

Considerazioni finali

Poetico, tragico e divertente allo stesso tempo, “La vita è bella” è entrato nell’immaginario collettivo italiano come una delle opere più delicate in grado di raccontare l’Olocausto. La pellicola ha guadagnato in tutto il mondo quasi 229 milioni di dollari, diventando il quarto incasso nella storia del cinema italiano. Non solo: è il secondo film in lingua non inglese più visto negli Stati Uniti.

Roberto Benigni
Roberto Benigni

Oltre ai premi Oscar a Roberto Benigni (per il miglior film straniero e il migliore attore protagonista) e a Nicola Piovani (per la migliore colonna sonora), “La vita è bella” ha ricevuto anche le nomination per il miglior montaggio (Simona Paggi), per la migliore regia (Roberto Benigni), per la migliore sceneggiatura originale (Vincenzo Cerami e Roberto Benigni) e per il miglior film (Gianluigi Braschi e Elda Ferri). Tra i numerosi altri riconoscimenti ricevuti, vale la pena di segnalare il Premio Bafta per il migliore attore protagonista a Benigni, il Premio Goya come migliore film europeo, il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, cinque Nastri d’Argento e nove David di Donatello.

La vita è bella” è stato trasmesso in televisione per la prima volta il 22 ottobre del 2001 su Rai 1, ottenendo un ascolto di 16 milioni e 80 mila spettatori: si tratta del dato più alto mai conquistato da un film trasmesso sul piccolo schermo nel nostro Paese.

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Attenti a quelle due, recensione del film https://cultura.biografieonline.it/attenti-a-quelle-due-recensione-film/ https://cultura.biografieonline.it/attenti-a-quelle-due-recensione-film/#respond Wed, 08 May 2019 23:01:11 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26268 Il film del 2019 “Attenti a quelle due” è un remake del film “Due figli di…”. Mentre il film diretto da Frank Oz nel 1988 vedeva come protagonisti Michael Caine e Steve Martin, il nuovo lavoro, diretto da Chris Addison, è una declinazione al femminile della storia. Le attrici protagonisti sono Anne Hathaway (Josephine) e Rebel Wilson (Lonnie).

Foto da una scena del film: Attenti a quelle due
Foto da una scena del film: Attenti a quelle due

Attenti a quelle due, trama e riassunto

Lonnie è una poco affascinante ammaliatrice che inganna i suoi clienti-vittime con foto provocanti della sorella che non ha. Purtroppo e malgrado la sua goffa intelligenza viene scoperta e decide di scappare in Costa Azzurra. Le hanno detto che in quel luogo vi sono molti ingenui ricconi da spennare. In treno riesce ad ingannarne uno ma solo per farsi offrire la cena.

Una donna affascinante e brillante, Josephine, la osserva mentre agisce. Siccome è anche lei del mestiere cerca di sviarla per non ritrovarsela sul suo territorio. Lonnie però non desiste e la donna è costretta a prenderla come socia.

Inizia così la vicenda di una coppia improbabile che froda e deruba sciocchi e faciloni che si ritrovano in Costa Azzurra per spendere i loro soldi.

Uno di questi è un giovane brillante americano che ha ideato una app famosa. Nasce fra le due ladre una sfida: irretire e derubare il ragazzo. Quest’ultimo però si dimostrerà in molte circostanze una sorpresa da non sottovalutare.

Attenti a quelle due: il trailer italiano del film

Commento al film

Il film Attenti a quelle due è una commedia allegra. Fa ridere solo se uno vuole spegnere il cervello e lasciarsi coinvolgere in una sorta di cinepanettone ingenuo e forzato.

La trama è molto prevedibile e i dialoghi sono scontati. Anne Hathaway, che interpreta l’altra protagonista, una donna più matura ed esperta nel lavoro di truffatrice, veste male i panni interpretativi di questo personaggio forzandosi in un’ironia che non le appartiene.

La trama in sé è piacevole. Il ritmo scorre verso la fine del film che non lascia nulla alla sorpresa.

Attenti a quelle due - Locandina del film
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Un affare di famiglia, recensione e trama del film giapponese https://cultura.biografieonline.it/un-affare-di-famiglia-film-giapponese/ https://cultura.biografieonline.it/un-affare-di-famiglia-film-giapponese/#respond Fri, 28 Sep 2018 10:21:08 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25279 Un affare di famiglia è il titolo del film giapponese del 2018 diretto da Hirokazu Kore’eda, premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2018. Gli attori principali sono Kirin Kiki, Lily Franky, Sōsuke Ikematsu, Sakura Andō, Moemi Katayama.

YouTube Video

Trama del film

Una famiglia vive in un tugurio. Il padre, Osamu Shibata, insegna al figlio come rubare nei supermercati. La moglie, Nobuyo Shibata, lavora in una lavanderia dove viene sfruttata. I soldi sono pochi e tutti dipendono dalla nonna che con la sua pensione di reversibilità mantiene tutti, compresa la nipote che vive con loro.

Apparentemente è una famiglia che sopravvive e che riesce a gioire malgrado le difficoltà. Ma non è così. La famiglia ha legami non parentali ma si è unita attraverso una serie di casualità. Nemmeno la nonna e la nipote sono imparentate. Ma le motivazioni che le spingono a stare insieme non sono scontate. E man mano che si procede con la visione del film Un affare di famiglia si scopre, minuto dopo minuto, che la famiglia ha molte sfumature, non sempre positive.

I personaggi del film Un affare di famiglia
I personaggi del film Un affare di famiglia

Il passato di alcuni personaggi è losco e quello che hanno fatto supera i confini della comune moralità. Osamu una sera torna insieme a suo figlio verso casa. Hanno passato il pomeriggio a rubare nei supermercati; mentre scherzano fra di loro, vedono una bambina di quattro anni che sta giocando al freddo sulla terrazza di casa. I suoi genitori non ci sono e i due pensano bene di portarla a casa per darle un pasto caldo.

La bambina mangia poco e mostra segni di traumi, soprattutto ferite. La nonna, insieme a Nobuyo, decide di tenerla per qualche giorno. I veri genitori la maltrattano e forse non la vogliono, ma la scuola ne denuncia la scomparsa. Osamu si spaventa: vorrebbe riportarla a casa ma la nonna e Nobuyo si rifiutano; la vogliono tenere con loro.

Apparentemente tutti vorrebbero proteggere la bimba; la famiglia è tenuta insieme da un profondo senso di appartenenza. Tuttavia qualcosa non va: lo si capisce vedendo come si muovono i personaggi al limite della comune moralità. Si comprende che le loro relazioni sono molto più profonde di quello che sembra, proprio quando la precarietà del loro modo di vivere cade sotto i colpi delle regole sociali.

Un affare di famiglia: poster e locandina

Un affare di famiglia
Locandina italiana del film

Giudizio sul film

E’ un film delicato, complesso, fragile e profondo come il taglio di una spada giapponese. Riesce infatti con un linguaggio semplice a spiegare come i rapporti d’amore e d’affetto esistano, a prescindere dai vincoli famigliari e sociali. E il film lo fa con una sicurezza che impressiona.

La struttura della storia appare come un castello di bastoncini di legno: ogni pezzo potrebbe far cadere il tutto. E invece la narrazione tiene e arriva alla fine con una sorprendente sobrietà. “Un affare di famiglia” non è un film che vuole commuovere ma che invece vuole mostrare la complessità dei rapporti umani. Pienamente riuscito.

Di solito i genitori non si scelgono.

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Sequel e remake, differenze https://cultura.biografieonline.it/sequel-remake-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/sequel-remake-differenze/#comments Thu, 12 Apr 2018 10:32:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24427 In ambito cinematografico, televisivo o video ludico, si sente spesso parlare dei termini sequel e remake. Sicuramente ci sarà capitato di vedere qualche esempio sia dell’uno che dell’altro, non per forza al cinema, anche in televisione. E magari non se ne è colto consapevolmente il significato, le differenze o le principali caratteristiche distintive.  Cerchiamo di approfondirle brevemente in questo articolo, focalizzandoci sulle fondamentali diversità tra i due concetti in modo da non confonderli più.

to be continued - sequel
To be continued (in italiano: continua) – E’ la frase che compare alla fine dei film che prevedono un sequel. Dalla grafica si può riconoscere che questa frase appartiene al celebre film “Ritorno al futuro” (1985, di Robert Zemeckis)

Sequel

Per sequel si intende il seguito di un film, di un gioco o di una serie televisiva. Dunque in questo caso i fatti vengono raccontati posteriormente, come se cioè fosse il continuo della storia. In un sequel si fa comunque riferimento alla vicenda iniziale e a ciò che è accaduto in precedenza nella prima uscita.

Per questo motivo, solitamente, ci sono dei richiami agli stessi personaggi impiegati nella prima puntata o serie, o addirittura si utilizzano gli stessi soggetti e attori. Nel sequel vengono raccontate vicende diverse dalla serie madre, per aumentare l’attenzione dello spettatore anche nel proseguo della stesura della trama.

Solitamente il sequel viene realizzato dai produttori cinematografici e televisivi solo dopo aver riscontrato un buon successo della prima parte di un film, di un gioco o di una serie tv.

Celebri esempi di sequel cinematografici sono: la serie di film che ha seguito “Jurassic Park” e “Il padrino – Parte 2“, che nel 1975 è stato il primo sequel cinematografico a vincere un Oscar come miglior film (è il seguito dell’altrettanto celebre “Il padrino“, tratto dal romanzo di Mario Puzo).

Oltre ai sequel vi sono anche i prequel la cui vicenda narrativa si colloca cronologicamente anteriore rispetto alla storia iniziale. Ad esempio il film “300: L’alba di un impero” è un prequel del film “300“.

Remake

Per remake invece si intende il rifacimento di un film, serie tv o di un videogioco.

In questo caso, la storia viene riproposta in una chiave diversa e in una versione decisamente più moderna (per esempio con attori, musiche e regie diverse). I produttori cinematografici e televisivi, si attengono spesso alla trama originale apportando a volte solo lievi modifiche, mentre altre volte sconvolgendo completamente la sceneggiatura madre.

BayWatch - remake
Nel 2017 è uscito al cinema il film “Baywatch” (con Dwayne Johnson e Zac Efron), adattamento per il cinema – in sostanza un remake – della serie tv degli anni ’90.

Il remake è molto diffuso tra tutti i generi, ed è usato, per esempio, nel filone commedia, nel filone fantascientifico, in quello horror, fantastico. Sono numerosi anche i rifacimenti di famose opere letterarie. Ne sono esempi le trasposizioni cinematografiche di “Dracula” e di “Frankenstein”, o di “Pinocchio“, “I miserabili” di Victor Hugo, le versioni cinematografiche realizzate dal romanzo “Addio alle armi” di Ernest Hemingway oppure film come: “King Kong”, la tragedia shakespeariana “Romeo e Giulietta“, “Alice nel Paese delle Meraviglie”, “Non aprite quella porta” e moltissimi altri ancora.

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