tombe Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 18 Sep 2024 15:15:47 +0000 it-IT hourly 1 Corpo di Cristo morto nella tomba: quadro famoso di Hans Holbein il Giovane https://cultura.biografieonline.it/corpo-di-cristo-morto-nella-tomba-quadro/ https://cultura.biografieonline.it/corpo-di-cristo-morto-nella-tomba-quadro/#respond Tue, 29 Aug 2023 09:03:25 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41406 Il Corpo di Cristo morto nella tomba è un dipinto di Hans Holbein il Giovane, realizzato nel 1521 e attualmente esposto presso il Kunstmuseum di Basilea, in Svizzera. L’opera rappresenta il corpo di Gesù prima della resurrezione. Il quadro si sviluppa in orizzontale: le dimensioni sono 30,5 x 200 cm.

Corpo di Cristo morto nella tomba - Holbein
Corpo di Cristo morto nella tomba (1521, Hans Holbein il Giovane)

Descrizione dell’opera

Il corpo di Cristo appare sofferente, ferito sulle mani e ai piedi per i chiodi che hanno penetrato la carne quando è stato crocefisso.

Vediamo anche una ferita sul costato per via della punta della lancia con cui il soldato lo ha colpito.

Corpo di Cristo morto nella tomba - dettaglio delle ferite
Il dettaglio delle ferite

La morte carnale di Gesù appare in tutta la sua orribile verità.

La bocca aperta, il corpo in un’iniziale stato di putrefazione, gli occhi semi aperti: tutto è sofferenza, distruzione, morte.

Corpo di Cristo morto nella tomba - dettaglio del volto
Il dettaglio del volto

È il cadavere di un uomo, è il corpo di un essere umano che ha sofferto e che ai nostri occhi, visto così, non ha nulla di divino; non c’è alcuna differenza fra noi e il corpo del Gesù di Holbein.

Perché?

Il senso di colpa

Per quale motivo il pittore ha voluto realizzare questo dipinto mostrandoci Gesù in tutta la sua mortalità, o meglio, in tutta la sua fragilità?

È ipotizzabile che il pittore volesse suscitare un senso di colpa sullo spettatore, il quale si trova difronte al sacrifico di Gesù, alla sua morte violenta e sofferta.

Una morte affrontata per noi esseri umani, per la cristianità tutta che non è preparata ad assistere ad un tale sacrificio e a vedere un dio fattosi uomo anche nella morte.

Ed è proprio questo verismo che suscita tutto lo sgomento di chi lo osserva e vede il corpo del figlio di Dio preservato e mostrato in tutta la sua carnalità.

Il Corpo di Cristo morto nella tomba e l’Idiota di Dostoevskij

Dostoevskij, rimase sconvolto alla vista del dipinto – racconta nella sua biografia la moglie del grande scrittore russo. Così nel suo romanzo L’idiota il personaggio del principe Myškin, esclama:

«Quel quadro! Osservando quel quadro c’è da perdere ogni fede».

L’esperienza visiva e le domande scomode

L’umanità del Cristo di Holbein diventa un esperienza visiva attraverso la quale ci si pone una serie di domande molto scomode.

  • Quanto ha sofferto Cristo prima di morire?
  • Il suo corpo, oggetto di immagini e ricerche, era un corpo fragile, terribilmente umano quanto il nostro?

E, quindi, quella sua fragilità l’abbiamo distrutto, senza alcuna pietà.

Nel contesto storico in cui ha lavorato il pittore, il senso di colpa e la ricerca di una verità cristiana erano forse più forti di adesso, dove la secolarizzazione mette in discussione ogni passaggio della storia di Cristo.

Tuttavia, nel dipinto Corpo di Cristo morto nella tomba, oltre al significato teologico, non possiamo non osservare, con sgomento, la verità, carnale, oggettiva, eterna, della sofferenza dell’uomo Gesù.

Un altro celebre quadro dello stesso artista è il ritratto di Enrico VIII.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/corpo-di-cristo-morto-nella-tomba-quadro/feed/ 0
Dei Sepolcri, analisi dell’opera di Ugo Foscolo https://cultura.biografieonline.it/dei-sepolcri/ https://cultura.biografieonline.it/dei-sepolcri/#comments Wed, 26 Oct 2022 11:33:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18433 Il poemetto Dei Sepolcri è stato scritto e stampato all’inizio del 1807, a seguito dell’incontro tra Ugo Foscolo e Ippolito Pindemonte avvenuto nell’estate dello stesso anno. Si tratta di una delle opere più compatte e definitivamente concluse dell’autore. L’idea di scrivere questo carme nacque probabilmente a seguito di una discussione avuta con lo stesso Pindemonte e con la contessa Isabella Teotochi Albrizzi sul tema della sepoltura.

Dei Sepolcri
Dei Sepolcri è un carme di Ugo Foscolo del 1807 – Carme: componimento poetico volto a interpretare o esaltare liricamente un fatto, una consuetudine, un costume o una persona.

Contesto storico

In quel tempo, infatti, in Italia era stato esteso l’Editto di Saint Cloud (1804) emanato da Napoleone (così nacque anche l’oggi celebre cimitero di Père-Lachaise di Parigi): esso prevedeva che le sepolture venissero poste al di fuori delle mura della città, per motivi igienici, e che tutte le tombe dovevano essere uguali, per conformarsi all’eguaglianza sociale dominante con l’Illuminismo. Ciò provocò grandi discussioni tra gli intellettuali sul valore della tomba: tra queste si inserisce il carme Dei Sepolcri di Foscolo, sulla scia di uno simile che aveva composto Pindemonte sull’importanza dei cimiteri.

Le anguste case e i bassi e freddi letti
Ove il raggio del sol mai non penètra…
I cimiteri, INCIPIT

Ippolito Pindemonte
Ippolito Pindemonte

Ugo Foscolo, pur avendo appoggiato inizialmente le teorie meccanicistiche dell’Illuminismo, ribadisce in quest’opera il valore della tomba, accostandosi così al Preromanticismo e contestando violentemente l’editto in questione.

Dei Sepolcri: analisi

Ciò che contraddistingue il carme non è tanto il tema, comune ai movimenti preromantici che si stavano diffondendo in Europa in quel tempo, quanto piuttosto la struttura: Foscolo segue argomentazioni serrate e attualizza l’opera.

Dei Sepolcri è un’opera costituita da 295 endecasillabi sciolti e possono essere suddivisi in quattro parti, come indicato dallo stesso autore. In un altro articolo su questo sito è possibile trovare il testo completo “Dei Sepolcri”.

Prima parte

La prima parte (vv. 1-90) affronta il tema dell’utilità della tomba e dei riti funebri. La tomba, da un punto di vista materialista, non è importante ma diventa una corrispondenza di amorosi sensi. Essa ha un forte valore affettivo per le persone care che ricordano il defunto. Quando i vivi si recano sulla tomba dei loro cari avvertono ancora un collegamento con essi. Per questo trovano un momento di pace per l’animo.

Il tema della tomba e della corrispondenza tra vivi e morti era già stato affrontato da Foscolo nei Sonetti. In particolare In morte del fratello Giovanni, nel quale ricorda il fratello e immagina di parlare con lui e visitare la sua tomba. Il sepolcro quindi è fondamentale per la sopravvivenza dei vivi, che possono trovare conforto al proprio dolore.

Seconda parte

La seconda parte (vv 91-150) è dedicata ad una ricognizione di tutte le concezioni della morte nel corso del tempo. Il modello di sepoltura cattolico viene considerato sorpassato, mentre viene osannato il modello classico.

La tomba viene considerata quindi da un punto di vista storico come espressione della civiltà del mondo.

Terza parte

La terza parte (vv. 151-212) indaga sul significato pubblico della morte: vengono infatti ricordate le tombe dei grandi  personaggi, tra cui Machiavelli e Alfieri, sepolti nella chiesa di Santa Croce a Firenze.

Foscolo insiste in particolare sul fatto che le tombe dei grandi stimolano i caratteri più virtuosi a continuare la loro opera. Visitando le sepolture di personaggi illustri si tende ad imitare il loro buon esempio. L’invito dell’autore è quindi a ritrovare la dignità dei grandi ideali trasmessi dalle personalità del passato grazie al valore della tomba.

Quarta parte

La quarta parte (vv. 213-295) ribadisce quindi il valore morale della morte: essa ricompensa tutte le ingiustizie subite in vita. Questa conclusione è fondamentale perché, a partire da questa tematica, l’autore afferma il concetto di poesia eternatrice. Anche la tomba è soggetta all’usura del tempo. Per questo soltanto la poesia può conservare la memoria di una persona per sempre.

Per fare ciò, cita l’autore per eccellenza, Omero, che ha cantato la guerra di Troia e ha permesso di ricordare il valore di tutti i personaggi, vincitori e vinti. La poesia quindi assume lo stesso significato delle tombe. Quello di preservare il ricordo. Ma è molto più potente di esse perché è in grado di durare per sempre e resistere al trascorrere del tempo.

Ugo Foscolo
Ugo Foscolo

Il libro su Amazon

Breve commento

Nonostante Foscolo neghi la sopravvivenza dell’anima oltre la morte, con l’opera “Dei Sepolcri” afferma però il valore essenziale della sepoltura. Nonostante le sue teorie materialiste, ciò che si salva e che va oltre la morte viene garantito proprio grazie al potere della poesia.

Ugo Foscolo, infatti, era un intellettuale che si sentiva spesso fuori posto, in contrasto con le teorie dominanti, esule. Grazie a questo carme però, afferma comunque l’importanza dell’illusione positiva creata dal valore della tomba e della poesia. Esiste quindi un modo per essere ricordati dopo la morte.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/dei-sepolcri/feed/ 5