Tg1 Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 01 Jan 2018 17:22:45 +0000 it-IT hourly 1 La nascita della televisione italiana https://cultura.biografieonline.it/nascita-tv/ https://cultura.biografieonline.it/nascita-tv/#comments Mon, 22 Aug 2016 14:47:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19049 Il 3 gennaio 1954 anche l’Italia entra nell’era televisiva. E’ in questa data che si è soliti far risalire la nascita della televisione italiana. La tv parte lentamente tra molte difficoltà di carattere economico e non poche incomprensioni del mondo politico e di quello della cultura. Ma poi, quasi di colpo, la Tv comincia a mostrare le sue straordinarie potenzialità.

La Stampa, 3 gennaio 1954
3 gennaio 1954 – La Stampa

La nascita della televisione italiana e le prime norme televisive

La domenica del 3 gennaio, Pio XII invoca pubblicamente l’emanazione di opportune norme dirette a far servire la televisione alla sana ricreazione dei cittadini e alla loro educazione ed elevazione morale. Per un biennio il controllo della Dc sulla Rai è marcato da una forte influenza dell’azione cattolica.

Monoscopio RAI (1954)
Monoscopio RAI (1954)

Il consiglio di amministrazione aveva già provveduto alla “tutela morale” dei cittadini emanando, nel 1953, un codice di autodisciplina da seguire sia nelle trasmissioni di varietà sia in quelle informative. Non si può pronunciare la parola divorzio e l’adulterio va messo in cattiva luce. Non si può parlare di prostituzione.

Il primo telegiornale e le prime trasmissioni

Il telegiornale va in onda alle 20.30, il primo direttore è Vittorio Veltroni. Nel giro di un quinquennio, gli succedono Massimo Rendina e Leone Piccioni, che militano nella Dc. Al termine del 1954, gli abbonati alla Tv sono 88.118. Il televisore ha ancora un prezzo elevato.

Ben presto però, con il successo del quiz “Lascia o raddoppia?”, lanciato nel 1955, si arriva alla Tv attraverso i locali pubblici e i ritrovi allo spettacolo di massa. La punta record raggiunta da Mike Bongiorno è di 10 milioni di telespettatori.

Mike Bongiorno, protagonista della nascita della televisione italiana
Mike Bongiorno fu protagonista della nascita della televisione italiana

In un biennio, si realizza anche l’informazione di massa perché il telegiornale, nonostante i condizionamenti, è una delle trasmissioni più seguite. È un telegiornale che trasmette cerimonie di ogni genere, che è parziale e fazioso in politica, privo o quasi di notizie di cronaca e su vicende giudiziarie.

Nel 1960, nasce “Tribuna elettorale” seguita un anno dopo da “tribuna politica”; con queste conferenze stampa compaiono per la prima volta sui teleschermi i leader delle opposizioni.

Il telegiornale di Enzo Biagi e il Carosello

Nel 1961, entra in funzione la seconda rete televisiva, ma il Tg resta prerogativa della prima rete. Il Tg diventa per un breve periodo più vivace, quando il nuovo direttore della Rai, Ettore Bernabei, chiama a dirigerlo Enzo Biagi.

Enzo Biagi
Enzo Biagi

Biagi toglie al Tg una porzione di noiose cerimonie ufficiali e di omaggi ai ministri in carica, ma non riesce a rinnovarlo come vorrebbe e, dopo meno di un anno, preferisce tornare alla carta stampata. Nel 1957, viene inserita la pubblicità del Carosello, nel 1962 nasce il primo “Rotocalco televisivo”, seguito l’anno dopo da TV7.

Calimero - pubblicità
Carosello: Calimero e la pubblicità

Il primo collegamento via satellite e lo sbarco sulla Luna

Nella prima fase dell’era televisiva i condizionamenti e i limiti quantitativi lasciano ai quotidiani un largo spazio informativo e di intervento. Sui settimanali di attualità la concorrenza del nuovo mezzo si fa sentire ancora poco.

YouTube video

Il 12 luglio 1962 avviene il primo collegamento via satellite fra gli Stai Uniti e l’Italia. Eventi eccezionali possono essere visti da milioni e milioni di telespettatori nel momento in cui avvengono. Il momento più grandioso e sbalorditivo è la diretta sulla discesa dell’uomo sulla Luna, che gli italiani vedono nelle prime ore del 21 luglio 1969.

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Intervista a Vittoria Coppola https://cultura.biografieonline.it/intervista-a-vittoria-coppola/ https://cultura.biografieonline.it/intervista-a-vittoria-coppola/#respond Fri, 09 Mar 2012 12:26:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=941 Vittoria Coppola. Ventisei anni, leccese, laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha visto cambiare la sua vita, dal punto di vista letterario e professionale, quando la redazione del Tg1 del format “Billy”, dedicato ai libri, ha eletto all’interno del proprio concorso il suo romanzo, “Gli occhi di mia madre” (Lupo Editore), come il più bello della stagione 2011. Ad influire in modo determinante per quanto riguarda la diffusione della sua opera, è stato senza dubbio il web, grazie al passaparola su Facebook e ai vari siti e blog che si occupano di letteratura emergente, ben lontani dai salotti televisivi ma molto più aggiornati e versati tra le nuove promesse letterarie italiane. Fino a qualche mese prima, Vittoria lavorava come receptionist in un albergo dei dintorni di Gallipoli, dedicandosi alla scrittura, sua grande passione, esclusivamente nei momenti liberi dal lavoro. Intervistata, ha raccontato la sua piccola favola letteraria e le sue aspettative dopo il successo ottenuto grazie al premio del Tg1.

Innanzitutto da dove nasce l’esigenza di raccontare questa storia e come mai hai preferito per il tuo romanzo ambientazioni così lontane da quelle da cui provieni, sia dal punto di vista temporale che spaziale?

La storia nasce istintivamente. Tuttavia, credo che sia anche il frutto di un’attenta osservazione di ciò che mi circonda. La stessa ambientazione temporale, fissata negli anni ’70, può essere attualizzata facilmente, grazie alle vicende narrate. Non ho scelto invece il Salento, da cui provengo, esclusivamente perché in questo momento sto usando la letteratura soprattutto per creare il sogno, come può essere l’ambientare una storia a Parigi, così lontana da me. Ora è il momento di fantasticare.

Quali sensazioni hai provato durante l’evoluzione che ti ha portato dallo scrivere di straforo, durante il tuo mestiere di receptionist, a ricevere un premio nazionale così importante?

Il concorso del Tg1 è stato un dono del cielo, vero e proprio. Il romanzo è stato scoperto per caso, in una pagina dedicata ai libri, sulla rete. Dopo però, il libro si è fatto avanti da solo, ha suscitato delle emozioni in un giornalista del Tg1, della redazione di Billy, il quale ha deciso di premiarlo con il titolo di “migliore scoperta letteraria della rete”. Dopodiché, il romanzo è stato inserito all’interno di questo concorso attivo da cinque anni e da lì, è arrivato il premio. L’iter è stato lungo ed emozionante, ma è andata bene alla fine.

Quanto è stata importante la rete per la tua affermazione?

La rete è fondamentale. Tra l’altro internet, se utilizzato come promozione della cultura, può essere un mezzo immediato e molto, molto potente, come lo è stato nel mio caso. Ho cominciato questa storia tra il 2009 e il 2010: ho delineato i personaggi, di notte, e ho scritto la storia, questo di giorno. È così che lavoro. Solitamente, dedico tempo alla scrittura soprattutto d’inverno, per poi, a partire da maggio, impegnare tutto il mio tempo nella promozione, inviando il materiale alle varie case editrici, cosa che ho fatto anche per questo libro.

I tuoi modelli letterari?

Ti posso dire sicuramente i libri che mi hanno emozionato di più. Il primo si intitola “Da quando non ci sei”, di Louise Candlish, una storia che ha lasciato proprio il segno dentro di me. Il secondo è “La ragazza di carta”, molto bello, di Guillaume Musso. E poi c’è “Storia di una capinera”, di Verga, e “Il tempo di Daisy”, di Sue Miller, che è uno dei libri che ho letto mentre scrivevo il romanzo.

È l’inizio di una brillante carriera letteraria? Ti ci butterai in tutto e per tutto?

Sì, assolutamente. Spero di arrivare un giorno a fare solo la scrittrice nella vita, anche se so che è molto difficile. Sicuramente continuerò a scrivere, anche se dovrò alternarlo al mio lavoro, almeno agli inizi.

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