Testata giornalistica Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 09 Jul 2024 19:36:33 +0000 it-IT hourly 1 The Wall Street Journal: breve storia e biografia https://cultura.biografieonline.it/the-wall-street-journal/ https://cultura.biografieonline.it/the-wall-street-journal/#comments Tue, 09 Jul 2024 19:14:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=320 The Wall Street Journal è una storica testata internazionale americana. Fondata da Charles Dow, Edward Jones e Charles Bergstresser, viene pubblicata a New York a partire dall’8 luglio 1889.

The Wall Street Journal - Prima edizione
The Wall Street Journal (8 luglio 1889)

Una testata da record

Siamo di fronte ad un colosso del giornalismo finanziario che vanta ben ventinove vittorie del Premio Pulitzer, la più prestigiosa onorificenza americana per il giornalismo.

La testata prende nome da Wall Street, la famosa via di Manhattan, centro del cuore finanziario di New York, in quanto prima sede permanente della Borsa, la New York Stock Exchange (NYSE).

“The Wall Street Journal” si occupa principalmente di affari e finanza, sia americana che internazionale e stampa quotidianamente circa 2.012.000 copie che vengono distribuite in tutto il mondo.

Alcuni numeri

Esistono anche un’edizione europea ed una asiatica. Solo in Italia ne vengono vendute circa 8.000 copie al giorno.

È possibile acquistare il quotidiano anche sul web, dove ha ben 350.000 abbonati (dati del 2012), vantando il primato tra le testate americane online.

Per molti anni è stato il più diffuso tra i quotidiani degli Stati Uniti d’America, superato solo recentemente da “Usa Today”.

Il suo principale rivale in ambito finanziario è, invece, il “Financial Times” di Londra, anch’esso pubblicato in varie edizioni internazionali.

Anni recenti

Il 31 luglio 2007, la società “News Corporation” del magnate australiano Rupert Murdoch, uno dei primi quattro gruppi mediatici degli Stati Uniti, ha rilevato la “Dow Jones & Company”, acquisendo in tal modo la proprietà del giornale e degli indici azionari Dow Jones, per la cifra di 5.6 miliardi di dollari, con l’obiettivo di spodestare il “New York Times” dal ruolo di principale quotidiano degli Stati Uniti.

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La nascita del giornale “la Repubblica” di Eugenio Scalfari https://cultura.biografieonline.it/la-repubblica-giornale/ https://cultura.biografieonline.it/la-repubblica-giornale/#comments Wed, 14 Jun 2017 13:26:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22710 Il giornale italiano “la Repubblica” nacque nel 1976 da una intuizione del suo fondatore Eugenio Scalfari

Il quotidiano la Repubblica nasce a Roma il 14 gennaio 1976 dall’intuizione di Eugenio Scalfari, già direttore de “L’Espresso” con lo scopo di fare di “Repubblica” un quotidiano che includesse in sé uno spirito moderno. Uno spirito proprio dei settimanali, grandi laboratori del linguaggio giornalistico italiano, dalla narrazione leggera e romanzata, tipici degli anni Cinquanta e Sessanta.

la Repubblica - giornale - primo numero - 1976
la Repubblica, il primo numero del 14 gennaio 1976

Il debutto in edicola

Così, a metà del mese di gennaio del 1976, il nuovo quotidiano debutta in edicola. “la Repubblica” è una testata che si presenta come quotidiano di approfondimento, dichiaratamente di sinistra, che esce in edicola dal martedì alla domenica. Il suo è un formato più piccolo, cioè è un tabloid, composto da una foliazione di 20 pagine circa, con l’inconsueta novità della terza pagina, che è riservata al paginone centrale.

nascita del quotidiano la Repubblica
Gli uomini che diedero vita al nuovo giornale “la Repubblica”: al centro c’è Eugenio Scalfari. Sulla sinistra (il primo in piedi) è il celebre vignettista Giorgio Forattini.

Lungimirante l’intuizione dei titoli: si trasforma sia nel formato sia nel lessico, con caratteri bodoniani, quindi i caratteri con le grazie, che differiscono dai bastoni utilizzati dagli altri quotidiani. Altra differenza: poiché i titoli sono più grandi, la lunghezza è di venti battute e di conseguenza nasce l’esigenza del gioco di parole, rendendo il titolo accattivante e d’impatto per il lettore.

Eugenio Scalfari
Eugenio Scalfari

L’imposizione di Eugenio Scalfari per i titoli è quella di dotarli di una loro metrica, ovvero renderli recitabili, cantabili. Un’altra novità riguarda la vignetta, inizialmente collocata nella pagina dei commenti, poi in prima pagina. Primo vignettista del nuovo giornale è Giorgio Forattini. La vignetta, priva di scritte, “doveva parlare da sola“. La scelta del nome della testata? Nasce invece dalla volontà di fare di “Repubblica” un giornale nazionale.

I primi successi: 1978

I primi veri successi di vendita arrivano dopo due anni dalla nascita, ossia nel 1978, quando Piero Ottone lascia il Corriere della Sera per entrare a far parte del quotidiano. È l’anno in cui l’Italia è sconvolta dal caso Moro e il quotidiano mostra una linea politica ferma e coerente, condannando la scelta della trattativa. Successivamente, nel 1979, arriva il pareggio di bilancio e una tiratura di 180.000 copie. Inoltre aumenta la foliazione e viene aggiunto lo sport.

Ciò fa de la Repubblica il rivale del Corriere: i due giornali si contenderanno a lungo il primato tra i giornali italiani. Nel 1985 il quotidiano vende in media 373.000 copie circa, superando La Stampa e aggiudicandosi il posto come secondo quotidiano d’Italia.

Gli anni Ottanta e la nascita dei supplementi

Negli anni Ottanta arrivano anche le prime strategie di vendita con i supplementi. Nasce nel 1986 il supplemento Affari & Finanza, poi, nel 1987 nasce Il Venerdì.

Nel 1986 per festeggiare i dieci anni dalla nascita e dalla prima uscita in edicola, esce l’opera Dieci anni 1976/1985. Si tratta di dieci fascicoli in carta patinata, uno per ogni anno di pubblicazione, che riproducono molti articoli originali.

A lanciare l’iniziativa editoriale è uno spot pubblicitario che ottiene un buon successo: protagonista è uno studente universitario che acquista il quotidiano in un’edicola. E ancora, dopo dieci anni, lo stesso giovane, diventato ormai uomo, stringe in mano il giornale, lo stesso, e si vede che nel frattempo ha fatto carriera, diventando il manager di una grande azienda.

Nel 1989 l’editore Carlo De Benedetti, diventa l’azionista di maggioranza della testata (attraverso la CIR – Compagnie Industriali Riunite).

Gli anni Novanta: Ezio Mauro diventa il nuovo direttore

Negli anni Novanta esce anche il numero del lunedì. La prima pagina diventa a colori. Ma la grossa novità è che Eugenio Scalfari lascia la direzione della testata a Ezio Mauro. Mauro con molta dignità e coerenza raccoglie il testimone, in un momento veramente difficile per il Paese e rende il quotidiano una testata nazionale.

Ezio Mauro
Ezio Mauro

Ezio Mauro aveva iniziato la sua carriera giornalistica nel 1972 collaborando con la Gazzetta del Popolo di Torino e occupandosi in particolare del terrorismo nero degli anni di piombo.

La nascita di Repubblica.it

Nel 1996 nasce anche il sito web, in versione sperimentale, proprio in occasione delle elezioni politiche di aprile. Un anno dopo, il quotidiano lancia il sito web ufficiale della testata giornalistica: repubblica.it, che in poco tempo diventa il più importante sito di informazione italiana. È il 14 gennaio 1997 e ad annunciare l’arrivo ufficiale del giornale telematico è Eugenio Scalfari.

la Repubblica Logo
Il Logo la Repubblica e quello del sito repubblica.it

Gli anni Duemila: Repubblica si rinnova con le pagine a colori

Negli anni Duemila ‘Repubblica’ continua a rinnovarsi. Viene inserito il colore in ogni pagina ed escono i supplementi mensili XL e Velvet. Con Ezio Mauro nascono una serie di iniziative Repubblica Radio Tv, che ha anche una diretta televisiva.

Le Rubriche

Nascono e si diffondono con successo nuove rubriche: L’amaca curata da Michele Serra dove commenta un fatto del giorno. Bonsai a cura di Sebastiano Messina che con ironia commenta i fatti politici recenti. Carta canta sul sito Repubblica.it di Marco Travaglio che punta a mostrare le incongruenze di personaggi politici, mettendo a confronto vecchie e nuove dichiarazioni. E poi: la Notte dei Gufi e Scalfari risponde per rispondere ai lettori, poi chiusa nel 2006.

Le edizioni locali

Il quotidiano la Repubblica ha realizzato in dieci diverse località d’Italia le edizioni locali. Esse sono: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma e Torino.

Gli anni 2010

Tra i più importanti cambiamenti di questi anni vi è il nuovo cambio di direttore, nel 2016. Ezio Mauro lascia la direzione del quotidiano italiano al nuovo direttore Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972, quando il piccolo Mario aveva solo due anni.

Calabresi rassegna le dimissioni all’inizio del mese di febbraio 2019 per scelta degli editor cedendo il testimone a Carlo Verdelli. Questi guida la testata fino al mese di aprile 2020, quando – nel pieno dell’emergenza coronavirus covid-19, lascia il posto a Massimo Giannini.

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Storia del Corriere della Sera https://cultura.biografieonline.it/corriere-della-sera-storia/ https://cultura.biografieonline.it/corriere-della-sera-storia/#comments Fri, 09 Nov 2012 07:58:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4564 Il Corriere della Sera è uno dei quotidiani italiani più diffusi, e compare la prima volta il 5 marzo 1876 a Milano, con una edizione del pomeriggio (da qui la scelta del nome della testata). Il primo direttore è il napoletano Eugenio Torelli Viollier, trentaquattrenne, con alle spalle una gavetta come giornalista all’Indipendente e “il Secolo”. Il ricavato del primo numero viene offerto in beneficenza. La sede del Corriere della Sera viene stabilita al centro di Milano, presso la Galleria Vittorio Emanuele. Il direttore Viollier sceglie tre amici come collaboratori: il caporedattore Ettore Teodori Bruni, Raffaello Barbiera, Giacomo Raimondi.

Corriere della sera
Corriere della sera

Inizialmente il Corriere si compone di quattro pagine, ed è venduto al costo di cinque centesimi a Milano, e di sette nelle altre città. La tiratura del “Corriere della Sera”, che inizialmente è di tremila copie, comincia ad aumentare nel 1878, quando il giornale riesce a sfruttare a lungo la notizia della morte del re Vittorio Emanuele II. Dal 1880 in poi il Corriere riesce a raggiungere le classi sociali emergenti dell’epoca, gli industriali e gli operai. Nel 1881 la diffusione del giornale si assesta sulle diecimila copie giornaliere.

Nel 1882 il giornale invia i sui primi corrispondenti a Londra, Parigi e Vienna. L’anno seguente il “Corriere” comincia ad uscire due volte al giorno (nel primo pomeriggio e in serata). Il direttore Torelli annuncia la volontà del giornale di produrre esclusivamente notizie in proprio, senza ricorrere ai lanci dell’agenzia “Stefani”. Successivamente Torelli Viollier aumenta la forza del giornale alleandosi con l’industriale Cristoforo Benigno Crespi, che diventa socio del “Corriere”: da questo momento in poi il giornale assume una veste più moderna e competitiva. Anche i redattori aumentano di numero ed arrivano a sedici.

Il Corriere della Sera alla fine dell’800

Nella seconda metà del 1880 il Corriere ospita diverse rubriche giornaliere: “La Vita” (economia domestica ed igiene), la rubrica letteraria (che viene pubblicata il lunedì), “La legge” (consulenza legale di un esperto per i lettori). Delle quattro pagine di cui il Corriere si compone, l’ultima è dedicata per la maggior parte alla pubblicità. Un’altra novità che il direttore Torelli introduce nel “Corriere” è la figura del cronista che va in giro a raccogliere le notizie, denominato “redattore viaggiante”.

Nel 1888 le due edizioni del giornale escono all’alba e nel pomeriggio. L’anno seguente la sede del Corriere della Sera si trasferisce nel palazzo di Benigno Crespi, che si trova in Via Pietro Vierri. A partire dal 1890 il Corriere esce con notizie sempre più complete ed aggiornate, per arrivare a chiunque.

Nel 1896 entra in redazione l’allora venticinquenne Luigi Albertini, che mostra subito doti decisionali ed organizzative, per questo assume il ruolo di “segretario di redazione”. Le proteste che scoppiano a Milano nel 1898 segnano una svolta nella storia del Corriere: la direzione di Torelli Viollier non riesce a reggere alle pressioni e crolla. A lui subentra il deputato Domenico Oliva, editorialista conservatore. Dopo un breve periodo alla guida del giornale, i proprietari affidano il ruolo di direttore responsabile a Luigi Albertini: con lui le vendite del “Corriere” raggiungono le diecimila copie vendute, superando lo storico concorrente, “Il Secolo”.

Il nuovo secolo

Nel 1904 la sede del giornale si sposta in Via Solferino numero civico 28, e qui vi resta fino ad oggi. La tecnologia consente di aumentare il numero delle pagina a otto. In questo periodo Albertini lancia lo schema della “Terza pagina”, che viene poi utilizzata anche dagli altri quotidiani. Durante il regime fascista, viene impedita l’uscita del giornale. Il Corriere riceve diversi tentativi di intimidazione anche dopo il delitto di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno 1924. Le copie del giornale vengono sequestrate in varie zone di Italia.

Nel 1925 Albertini viene costretto a lasciare la direzione. Dal 1930 entrano a lavorare in redazione alcuni giornalisti di notevole spessore: Paolo Monelli, Indro Montanelli, Guido Piovene. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il 14 febbraio 1943, la sede del giornale subisce ingenti danni a causa di un bombardamento. Nel 1952 passa alla direzione del Corriere Mario Missiroli.

La linea seguita da Missiroli impone ai giornalisti di mantenere la giusta distanza dai partiti politici ed una certa cautela in generale. All’inizio degli anni Sessanta appare chiara l’esigenza che il giornale si rinnovi. Per uscire da un periodo di stasi, i proprietari scelgono come direttore Alfio Russo. Il nuovo direttore dà una diversa impostazione al giornale, rendendolo meno “intellettuale” e di facile approccio, inserendo di volta in volta “pagine speciali” dedicate alle donne, ai giovani, alla finanza, all’economia, ecc. L’orientamento resta liberale e moderato.

Gli anni ’70

Alla fine degli anni Sessanta i proprietari del “Corriere” chiamano Giovanni Spadolini a sostituire Alfio Russo. Spadolini è un professore universitario amante della cultura: con lui si allarga la schiera dei giornalisti che si dedicano alla “Terza Pagina”. Gli anni 1968/1969 sono caratterizzati dalla contestazione studentesca e dalle agitazioni sindacali. Negli anni Settanta il “Corriere” si mantiene distante dal dibattito politico scegliendo la linea neutrale. Questa impostazione scatena però le reazioni dei contestatori e dei giovani.

Nel 1972 i Crespi licenziano Spadolini, dopo quattro anni di direzione, nonostante il contratto iniziale preveda cinque anni. Sull’improvviso licenziamento di Spadolini si fanno diverse ipotesi e congetture, ma non vi è nessuna tesi certa. La direzione del “Corriere” viene quindi affidata a Piero Ottone, che entra in Via Solferino il 15 marzo 1972. Con Piero Ottone la linea politica del “Corriere” si sposta decisamente a sinistra, spaccando la redazione in due. Alcuni storici giornalisti, come Indro Montanelli, dichiarano di voler abbandonare la redazione. In questi anni entrano nel giornale professionisti del calibro di Alberto Ronchey ed Enzo Biagi.

L’editore Rizzoli, nonostante le varie iniziative ed i costosi investimenti, non raggiunge gli obiettivi prefissati. I soci chiedono che vanga cambiata la direzione del giornale, portando Piero Ottone a rassegnare le dimissioni. Il successore è Franco Di Bella, che aveva già diretto “il Resto del Carlino”. Di Bella vivacizza il “Corriere” e lo arricchisce di nuove rubriche, come quelle sull’economia. Nei primi anni Ottanta anche il giornale viene colpito dal terrorismo, con l’assassinio dell’inviato Walter Tobagi.

Gli anni ’80 e ’90

Nel 1982 la casa editrice Rizzoli viene coinvolta nello scandalo della Loggia P2. Tra le persone coinvolte nella loggia eversiva vi è anche il direttore Di Bella. Il giornale perde il suo prestigio, Di Bella si dimette, le vendite calano bruscamente, la fiducia con i lettori si incrina. Il “Corriere” viene superato dalla “Gazzetta dello Sport”, perdendo il suo primato. Il nuovo direttore con mandato triennale, Alberto Cavallari, tenta la “ricostruzione” del giornale.

Il 18 giugno 1984 Cavallari consegna la direzione a Piero Ostellino: con la sua guida il “Corriere della Sera” riconquista la vetta delle classifiche di vendita. Nel 1986 il Corriere viene scalzato da “la Repubblica” per il numero dei lettori. Come risposta il “Corriere” si inventa una rivista settimanale, “Sette”, di 122 pagine, che attira nuovi lettori. Ormai la “guerra” con la concorrente “Repubblica” è aperta. Dal 1992 al 1997 la direzione passa a Paolo Mieli. Con lui si assiste ad un vero e proprio ricambio generazionale all’interno del giornale.

Corriere della Sera: 140 anni
L’infografica del sito del Corriere della Sera dedicata ai 140 anni di storia della testata giornalistica (marzo 2016)

La “Terza Pagina” viene eliminata, e la pagina culturale finisce nella parte interna del giornale. Nel 1995 Indro Montanelli torna al “Corriere” dopo ben ventidue anni di assenza. Nel 1997 Mieli lascia la direzione a Ferruccio de Bortoli. L’anno seguente il Corriere approda anche sul web, con il sito www.corriere.it.

Il nuovo millennio

Nel 2003 a de Bortoli succede Stefano Folli. Nel Dicembre 2004 Paolo Mieli viene richiamato a dirigere il giornale.

Ma dopo qualche anno, nel 2009, il Consiglio di Amministrazione decide di rimettere De Bortoli alla guida del “Corriere”. Con lui al timone del giornale vi sono due importanti novità: per la prima volta una donna (Barbara Stefanelli) viene nominata vice-direttore, ed una donna scrive l’editoriale in prima pagina (Isabella Bossi Fedrigotti).

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Storia del giornale sportivo Tuttosport https://cultura.biografieonline.it/storia-del-giornale-sportivo-tuttosport/ https://cultura.biografieonline.it/storia-del-giornale-sportivo-tuttosport/#comments Fri, 06 Jul 2012 08:40:49 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2886 Tuttosport è uno dei quotidiani sportivi più importanti d’Italia.  Viene fondato il 30 luglio 1945 a Torino dal giornalista Renato Casalbore, morto nel famoso incidente aereo di Superga, e in meno di 10 anni diventa il principale competitor de La Gazzetta dello Sport e de Il Corriere dello Sport.

Tuttosport logo
Tuttosport, quotidiano sportivo fondato il 30 luglio 1945

Il giornale nasce per essere un punto di riferimento per gli amanti del calcio, sport protagonista della cronaca. La pubblicazione, inizialmente, è due volte la settimana, poi 3, fino a diventare, a tutti gli effetti, un quotidiano nel 1951. A differenza dei due principali rivali, Tuttosport ha una dimensione molto più locale: ha un taglio nazional-popolare (sono molto famosi i suoi titoli sparati) e i primi anni è una versione sportiva de LaStampa. Si parla quindi della Juventus e del Torino, senza però trascurare le squadre più importanti d’Italia, soprattutto Milan e Inter. C’è poi una sezione dedicata agli altri sport, considerati di minor rilievo, come la Formula 1, il tennis, il basket, la moto, il rally, il volley, ecc.

Una prima pagina di Tuttosport
Una prima pagina di Tuttosport

Il premio European Golden Boy è stato creato da Tuttosport nel 2003 ed è un riconoscimento dedicato ai calciatori europei under 21: il giornale identifica 40 giocatori con meno di 21 anni che hanno dimostrato un particolare talento. La giuria è composta da 30 giornalisti, provenienti da 20 nazioni europee differenti. Tra i vincitori, ci sono Lionel Andrés Messi nel 2005, Alexandre Pato nel 2009 e Mario Balotelli nel 2010.

Tuttosport debutta online il 22 settembre 2008 con un sito davvero molto completo: rispecchia perfettamente la natura della versione cartacea, tanto che permette – su abbonamento – di consultare il giornale online proprio allo stesso prezzo di quello che si può acquistare in edicola.

Negli anni Tuttosport è cresciuto moltissimo e oltre alla sede torinese ha aperto alcune redazioni distaccate, a Milano, Roma e Genova. Molti direttori si sono alternati al comando, tra cui Xavier Jacobelli, Giglio Panza, Gianni Minà, Antonio Ghirelli, Paolo De Paola e Vittorio Oreggia.

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Il Sole 24 Ore https://cultura.biografieonline.it/il-sole-24-ore/ https://cultura.biografieonline.it/il-sole-24-ore/#comments Tue, 05 Jun 2012 15:38:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2292 Fondato il 9 Novembre 1865, attualmente il Sole 24 Ore è uno dei quotidiani economici più venduti in Italia. Nella classifica dei giornali di informazione diffusi nel nostro Paese si piazza invece al quarto posto, dopo il Corriere della Sera, la Repubblica e La Stampa.

Il Sole 24 Ore è nato grazie all’unione di due quotidiani: le Ore e il Sole. Il gruppo editoriale cui fa capo il giornale è gestito da Confindustria, ed è presente anche in Borsa dal 2007.

Il Sole 24 ORE

I temi trattati

Pur essendo un quotidiano molto diffuso, il Sole 24 Ore non affronta argomenti di costume o di attualità, ma al contrario è piuttosto settoriale, perché tratta principalmente di politica economica, leggi in materia tributaria, andamento dei mercati finanziari e consulenza da parte di esperti. Il Sole 24 Ore propone anche approfondimenti tematici tramite supplementi separati, come “Finanza e Mercati”.

Questo giornale rappresenta un punto di riferimento imprescindibile e serio per tutti coloro che lavorano nell’ambito dell’economia e della finanza: dirigenti della Pubblica Amministrazione, imprenditori, liberi professionisti, investitori finanziari.

Inserti e allegati

Ecco gli inserti presenti nel “Sole 24 Ore” durante la settimana:
Ogni domenica vi è l’inserto dedicato alla cultura, curato da Armando Massarenti; il sabato è la volta di “Plus”, il supplemento dedicato alle tematiche degli investimenti, del risparmio, della situazione dei mercati immobiliari e finanziari. Il giovedì, invece, è interamente dedicato alla casa, all’arredamento, agli investimenti immobiliari: l’inserto si intitola infatti “Casa24Plus”. Il mercoledì vengono pubblicati gli approfondimenti di politica e cultura divisi per località: “Nord Est”, “Nord Ovest”, “Centro Nord”, “Sud”. Dal 2007 a questi si sono aggiunti anche “Lombardia” e “Lazio”.

Dal 19 Settembre 2008 esce in edicola il mensile maschile “Intelligence in Lifestyle”, che tratta in modo originale ed innovativo i temi di attualità e gli avvenimenti internazionali. Ogni primo sabato del mese il “Sole 24 Ore” comprende l’inserto intitolato “Ventiquattro”, un interessante supplemento che parla di nuove tendenze e tecnologie, spettacolo, arte, tempo libero. Il Sole 24 Ore non esce il lunedì.

Dal 23 marzo 2011 la testata giornalistica è diretta dal giornalista Roberto Napoletano. Collaborano alla redazione giornalisti come Giuliano Amato, Enza Loddo, Mariano Maugeri, Evelina Marchesini, Paolo Madron, Alberto Alesina, Stefano Folli, Fabrizio Galimberti, Claudio Gatti, Luca Paolazzi.

Versione online del “Sole 24 Ore”

Gli internauti sanno bene che ormai la Rete sta sostituendo sempre più la carta stampata: si tratta di un’evoluzione fisiologica del giornalismo cui non si sottraggono neppure le testate giornalistiche più affermate. La versione online del “Sole 24 Ore” riproduce il contenuto e gli inserti del giornale cartaceo, con qualche elemento in più. Naturalmente, protagonista del sito www.ilsole24ore.com è l’economia nelle sue variegate sfaccettature. Una categoria interessante è dedicata al lavoro: è riservato ampio spazio alle novità legislative in materia e ci sono anche gli annunci selezionati in base alle esigenze di chi sta cercando un impiego.

Gli “speciali online” sono dedicati ai temi di attualità e sono molto interessanti: “Come risparmiare con l’auto” e “Gli aiuti fiscali al no-profit” i titoli più recenti. Sul sito è possibile seguire le vicende della Borsa in tempo reale: sono disponibili resoconti in video delle ultime edizioni. Di certo si tratta di uno strumento utile per tutti gli investitori che vogliono tenere sempre la situazione sotto controllo.

Altra categoria molto utile per tutti è la consulenza degli esperti in diritto ed economia. Si possono rivolgere domande specifiche ed avere risposte in pochissimo tempo, collegandosi comodamente al pc di casa propria. Nel sito vi è anche il riferimento ad alcuni blog tematici dedicati al mondo dell’economia e della finanza, curati da esperti e professionisti del settore.

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Breve storia del New York Times https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-del-new-york-times/ https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-del-new-york-times/#comments Mon, 16 Apr 2012 22:13:02 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1485 Il quotidiano più autorevole degli stati uniti è il New York Times, fondato il 18 settembre 1851 da Henry Jarvis Raymond e George Jones.

Il NYT nasce come giornale della città di New York e solo in un secondo momento diventa una voce dell’informazione nazionale.

The New York Times Building
The New York Times Building

La politica e i media, da sempre camminano in modo parallelo, e il giornalismo anglosassone è un esempio di trasparenza. Fin dal primo numero il NYT non ha fatto mistero del suo orientamento politico, dichiarandosi sostenitore dell’area liberal del Paese e nel 1860, durante le elezioni presidenziali, ha appoggiato il candidato repubblicano Abramo Lincoln. Tra i nomi “sponsorizzati” dal quotidiano troviamo anche W. L. Willikie (repubblicano), che però fu sconfitto da Roosevelt, John Kerry che nel 2004 perse contro George Bush junior e, infine, per Barack Obama, vincitore nel 2008.

Il New York Times ha sempre avuto una sede molto prestigiosa: è stato, infatti, il primo giornale ad avere un edificio studiato appositamente per ospitarlo. Nel 1904 l’editore del Times, Adolph S. Ochs spostò la sede del giornale in un grattacielo nella 42nd Street a Longacre Square. Poi riuscì a convincere il sindaco della città a costruire lì la metropolitana e a modificare il nome alla piazza in Times Square, oggi uno dei luoghi più famosi della Grande Mela.  Il NYT cambiò sede nuovamente nel 1913 e si trasferì in quello che oggi è noto come One Times Square ed è famoso, perché alla mezzanotte del 31 dicembre, c’è una sfera che cade da una torre sul suo tetto per segnare il nuovo anno.  Un altro importante trasferimento è avvenuto nel 2007, quando il giornale si è spostato sull’ 8° avenue in un grattacielo disegnato da Renzo Piano, celebre architetto italiano, il New York Times Building. È un edificio davvero splendido di 52 piani (21 sono occupati dal Times), che rappresenta anche fisicamente l’autorevolezza di questa voce mediatica.

Al Times, fin dall’anno di apertura, hanno lavorato i migliori giornalisti d’America. Ha vinto, infatti, più di 100 Pulitzer. Ricordiamo quello conferito a Nicholas D. Kristof, nel 2006, per il reportage sul conflitto in Darfur, e nel 2008 quello di Walt Bogdanich e Jake Hooker, per l’inchiesta “Toxic Pipeline Series”, che raccontava come alcuni ingredienti farmaceutici pericolosi siano entrati nel mercato globale. Inoltre, il famoso editorialista economico, Paul Krugman, nel 2008 ha vinto il premio Nobel per l’economia.

Per anni il Times è stato un giornale solido e dai grandi incassi. La crisi dell’editoria e poi quella finanziaria hanno investito anche la fortezza americana e nel 2008, un anno dopo l’ultimo trasferimento, il quotidiano ha annunciato di aver ipotecato la sua sede per ben 225 milioni di dollari, destando davvero lo stupore mondiale. Gli incassi della pubblicità sono calati, internet non si è dimostrato redditizio a sufficienza e poi il Wall Street Journal, il principale competitor, ha eroso una quota importante di lettori. Le difficoltà economiche sono diventate ancor più evidenti nel 2009 quando il quotidiano ha deciso di vendere, per la prima volta nella sua storia, uno spazio pubblicitario nella prima pagina.

Il New York Times non è solo carta, ma anche web. Lo spazio online è davvero molto importante e il giornale della Grande Mela ha deciso di crederci fin dai primi anni. Nel 1994 inizia la sua esplorazione della Rete con un’edizione elettronica ospitata sul portale America On Line, ma debutta ufficialmente solo due anni dopo, il 22 dicembre 1996, con l’indirizzo www.nytimes.com. Ha una grafica molto elegante e offre moltissime news in tempo reale: non è quindi solo la trasposizione web della versione cartacea, ma molto di più.

Esiste anche un archivio di ricerca vastissimo. Per i primi anni sceglie la formula free per gli utenti americani, che hanno però come unico obbligo quello di registrarsi al sito, mentre chi si collega fuori dal paese deve contribuire con un piccolo abbonamento. La versione online vive quindi d’introiti pubblicitari e sembra funzionare, anche perché i visitatori sono davvero numerosissimi: 31 milioni di utenti unici al mese (censiti a marzo 2009). Nei primi 15 anni di attività, oltre a essere il primo giornale online ad avere una sua sede, ha anche superato in lettori, il numero di abbonati alla versione cartacea. I problemi economici, però, si fanno sentire anche sui bilanci di nytimes.com e nel 2011 arriva la drastica decisione di far pagare anche l’edizione web:  i lettori hanno al massimo 20 articoli free al mese, superato il tetto è necessario abbonarsi.

Il New York Times online è davvero un quotidiano estremamente ricco e pieno di contenuti multimediali. Vanta una collaborazione con la CNBC con cui realizza i contenuti business e technology, e nel 2009 si è fuso in un’unica piattaforma con International Herald Tribune. Ma c’è di più, perché nel 2008 ha creato un’applicazione iPhone del giornale e ha lanciato TimesPeople.

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