Teseo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 28 Oct 2020 21:56:44 +0000 it-IT hourly 1 Arianna: il mito e la leggenda https://cultura.biografieonline.it/arianna-mito/ https://cultura.biografieonline.it/arianna-mito/#comments Tue, 07 Feb 2017 06:38:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=21235 Tra i numerosi miti che ci sono stati tramandati dall’antica Grecia, il mito di Arianna è uno dei più affascinanti. Strettamente connesso alla figura del Minotauro, il mito si intreccia con la “storia” di altre figure mitologiche, che hanno popolato la letteratura greca. Tra queste: Dedalo e il figlio Icaro, Minosse, Teseo, il dio Poseidone. Leggiamo di seguito cosa narra la leggenda.

Mito di Arianna: Arianna abbandonata da Teseo sull'isola di Naxos - quadro di Angelica Kauffman
Arianna abbandonata da Teseo sull’isola di Naxos – quadro di Angelica Kauffman (1774)

Minosse e il Minotauro

Tutto ebbe inizio quando il re di Creta, Minosse, chiese in dono al dio del mare, Poseidone, un toro che avrebbe sacrificato in suo onore.
Poseidone accettò e fece emergere dalle onde uno splendido esemplare di toro bianco, talmente bello che il re, invece di sacrificarlo, decise di tenerlo come toro da monta per la sua mandria.

Poseidone, per punire Minosse per la disobbedienza, fece innamorare sua moglie Pasifae del toro.
La donna, infatti, perse la testa per quel bellissimo animale e non desiderava altro che di accoppiarsi con lui.
Dalla loro unione nacque Asterio, una creatura dalle sembianze metà di uomo e metà di toro: il Minotauro.

minotauro
Minotauro – Kylix, ca. 515 a.C., Museo Arqueológico Nacional de España

Il labirinto e l’uccisione di Androgeo

Il Minotauro era ferocissimo e incuteva paura a chiunque lo vedesse, pertanto Minosse lo fece rinchiudere nel labirinto di Cnosso, fatto costruire da Dedalo, talmente intricato con i suoi corridoi, porte, finti ingressi, che una volta entrato, nessuno poteva uscirne.
Il feroce Minotauro si nutriva solo di carne umana.

Il figlio di Minosse, Androgeo, celebre per le sue eccellenti capacità atletiche, recatosi ad Atene per partecipare ai giochi ginnici, fu ucciso dai giovani ateniesi. Minosse si vendicò duramente per la morte del figlio: sconfisse gli ateniesi e li costrinse a versare, come tributo annuale, sette fanciulli e sette fanciulle da dare in pasto al Minotauro.

Arianna e Teseo

Stanco di questa atroce prepotenza, il giovane ed impavido Teseo, figlio di Egeo, re di Atene, decise di recarsi egli stesso al palazzo di Cnosso per uccidere il Minotauro.
La sua flotta partì alla volta di Creta issando bandiere nere, in sintonia con la gravità dell’azione che il giovane si apprestava a compiere, ma promise al vecchio padre che al ritorno, se vincitore, avrebbe issato le vele bianche, in segno di trionfo.

Il filo di Arianna

Alla corte di Minosse, dove Teseo fu ricevuto, conobbe la giovane Arianna, figlia del re di Creta Minosse e di Pasifae.
La bella fanciulla si innamorò di Teseo al primo sguardo, tanto che, per amore, tradì il fratellastro Minotauro, consegnò a Teseo un gomitolo di lana che lui, all’ingresso del labirinto, cominciò a dipanare finché, attraverso cunicoli, sale, corridoi, non incontrò il feroce Minotauro.

Dopo una dura lotta, riuscì ad ucciderlo spezzandogli il collo.
A questo punto, riavvolgendo man mano il filo che gli aveva legato Arianna, riuscì a trovare facilmente l’uscita del labirinto.
I due giovani ripartirono verso Atene con le loro navi.

Teseo e il Minotauro
Teseo e il Minotauro

L’abbandono di Arianna

Durante il viaggio, i due innamorati consumarono l’amore e, dalla loro unione, fu concepito Demofonte, futuro re di Atene.

Secondo una versione del mito di Arianna, giunti nell’isola di Nasso, detta anche Dia, Teseo fece un sogno in cui Dioniso gli ordinava di lasciargli Arianna perché la desiderava per sé. Teseo, al risveglio, si sentì obbligato ad esaudire il desiderio del dio e, seppur a malincuore, salpò con la sua flotta lasciando sull’isola Arianna ancora addormentata. Dioniso la notte stessa portò via la fanciulla sul monte Drios.

Un’altra versione racconta che Arianna, giunti ad Atene, era sicura di sposarsi, ma Teseo non aveva nessuna intenzione di prendere moglie, pertanto, approdò a Nasso con il pretesto di fare rifornimenti di viveri e, mentre la ragazza dormiva, partì con la sua flotta abbandonandola sull’isola.

Modi di dire: dall’abbandono di Arianna sull’isola deriva il modo di dire “piantare in asso“, forma scorretta di “piantare in Nasso”.

Al suo risveglio, Arianna, non trovando più il suo amato, pianse disperata finché i suoi lamenti non furono uditi da Dioniso che, per consolarla, la prese in sposa.
Come regalo di nozze le consegnò un diadema forgiato dal dio del fuoco, Efesto. Si narra che dal diadema d’oro, scagliato in cielo, ebbe origine la costellazione della Corona Boreale.

Dalla passione fra Dioniso ed Arianna nacquero i figli Toante, Stafilo, Enopione.

Il ritorno di Teseo

Nel frattempo Teseo, provato da tutti gli eventi vissuti, durante il ritorno in patria, si dimenticò di cambiare le vele. Quando suo padre, il re Egeo, scorse da lontano le vele nere, pensò che il figlio fosse stato ucciso.
Così, preso dalla disperazione, preferì la morte, lasciandosi cadere nel mare. Da allora l’area marina prese il nome di Mar Egeo.

Il mito di Arianna

La mitologia ci presenta la figura di Arianna come una donna intelligente e scaltra. Ella offre e suggerisce a Teseo lo stratagemma per uscire dal labirinto, il proverbiale “Filo di Arianna“. E’ una donna valorosa e determinata che per amore non esita ad abbandonare la propria famiglia e la propria patria. Anzi è disposta ad andare a vivere ad Atene, città nemica di Creta. Eppure, nonostante il suo coraggio e la sua determinazione, fu vittima del tradimento di Teseo.

Tuttavia il fato fu generoso con lei: salvata dal dio Dioniso, che la prende in moglie, il dio le regala un diadema che, tramutato in costellazione, brillerà in eterno nel cielo.

La figura di Arianna ha ispirato molti artisti, celebri pittori, poeti, musicisti, che con le loro opere hanno voluto esaltare il valore di questa donna.

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Teseo e le sei fatiche https://cultura.biografieonline.it/teseo/ https://cultura.biografieonline.it/teseo/#comments Tue, 04 Aug 2015 09:58:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14803 Nell’ambito della mitologia greca Teseo è un eroe dalle origini semidivine, figlio di due padri, Poseidone (re dei mari) ed Egeo, mentre sua madre si chiama Etra. Il nome di Teseo si accosta soprattutto alla sua impresa contro il terribile Minotauro, ma a lui si deve anche l’unificazione della regione dell’Attica ad Atene.

Teseo
Teseo: la sua fama mitologica è perlopiù dovuta all’uccisione del Minotauro

Secondo il racconto mitologico, Egeo (uno dei padri di Teseo) desiderava tanto avere un figlio ma siccome aveva confusione sull’argomento si reca presso l’Oracolo di Delfi per chiedere un consulto.

L’oracolo però fornisce una risposta poco chiara e così ad Egeo non resta che rivolgersi a Pitteo di Trezene, un sovrano noto per la sua profonda saggezza. Il re, però, invece di dissipare i dubbi di Egeo su come assicurarsi una discendenza, gli presenta la figlia Etra.

Tra i due sboccia l’amore, ma durante la prima notte di nozze la donna si mette a vagare e arriva fino all’isola di Sferia, dove incontra Poseidone, il re dei mari, che la seduce. In questo fugace incontro viene concepita una creatura con caratteristiche sia umane che divine. Quando Etra resta incinta, Egeo decide di ritornare ad Atene.

Prima di partire, seppellisce la spada e i sandali sotto una grande roccia. Il figlio, una volta cresciuto, avrebbe dovuto smuovere la pietra e rimuovere gli oggetti per poter acquisire il diritto a regnare. Tornato in patria, Egeo lascia l’infedele Etra e sposa Medea, che intanto si era vendicata nei confronti di Giasone che l’aveva abbandonata, uccidendogli i figli.

Fino all’età di sedici anni Teseo vive senza conoscere l’identità di suo padre, poi riesce a spostare l’enorme masso e riprende i sandali e la spada che lì erano stati sepolti da Egeo. Da questo momento in poi la madre Etra racconta al figlio la verità, dicendogli che per ottenere il diritto al regno avrebbe dovuto riportare gli oggetti al padre.

Per recarsi ad Atene Teseo ha due possibilità: o il percorso via mare o attraverso la terra. In questo caso, però, deve varcare i sei ingressi per l’aldilà, ognuno dei quali è sorvegliato da un guardiano. Lui sceglie questa seconda strada.

Teseo ed Etra
Teseo ed Etra • dettaglio del quadro di Laurent de La Hyre (1635-1640)

Le sei fatiche di Teseo

Nella città di Epidauro Teseo deve affrontare una prima difficoltà: lo scontro con il bandito Perifete, figlio di Efesto, che colpisce  tutti i viaggiatori che incontra sul cammino con la sua clava di bronzo. Non solo Teseo lo uccide utilizzando un macigno, ma riesce anche a rubargli la clava e a portarla con sé.

Arrivato presso l’istmo di Corinto, Teseo deve vedersela con Sini, che cattura le vittime e le lega a due pini, poi lasciando andare gli alberi uccide in questo terribile modo i malcapitati. Teseo riesce a batterlo e per vendetta stupra la figlia Perigune. Da questa nasce Melanippo.

Altra impresa di Teseo (la terza) consiste nell’incontro con la terribile Scrofa di Crommione, che aveva varie identità a seconda delle diverse versioni mitologiche. Una delle più accreditate ritiene che la Scrofa fosse uno dei mostri messi al mondo da Echidna e Tifone.

A Megara Teseo incontra il brigante Scirone, che ha l’abitudine di condurre gli ignari viandanti su uno stretto sentiero, obbligandoli a lavargli i piedi. Appena i poveretti si chinano per farlo, Scirone li spintona oltre il dirupo dove li attende un mostro marino per divorarli. Teseo fa fare al brigante la stessa orrenda fine delle sue vittime.

La quinta fatica di Teseo avviene nella città sacra di Eleusi, dove l’eroe sconfigge durante un arduo combattimento il re Cercione, che secondo la leggenda sfida i viaggiatori e dopo averli sconfitti li uccide. Anche su di lui Teseo ha la meglio, ma rifiuta di prendere il suo posto.

Infine, Teseo incontra il bandito Procuste, che ha davvero uno strano modo di eliminare i malcapitati che incontra sulla sua strada. Dopo aver offerto ai viaggiatori uno dei due letti disponibili, se questi si rivelano non adatti alla lunghezza lui interviene stirandogli le membra o addirittura tagliando la parte del corpo eccedente. Teseo si comporta con lui così come il brigante ha fatto con le vittime.

Dopo aver superato felicemente queste sei fatiche, Teseo arriva ad Atene dal padre Egeo, al quale però non rivela subito la sua identità.

Teseo e il Minotauro
Teseo e il Minotauro

Secondo il mito, il nostro eroe fu anche amico di Ercole, altro protagonista di altre celeberrime fatiche, le dodici fatiche di Ercole. Teseo lo accompagnò durante la sua quarta impresa, quella in cui rubarono la cintura della regina delle Amazzoni, Ippolita. Secondo alcune versioni Ippolita sposò poi Teseo e fu la madre di Ippolito. Il matrimonio tra i due è anche menzionato nella celebre commedia Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare.

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La leggenda del Minotauro https://cultura.biografieonline.it/minotauro/ https://cultura.biografieonline.it/minotauro/#comments Fri, 05 Jun 2015 11:03:14 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14433 Tra le figure mitologiche dell’antica Grecia, il Minotauro è sicuramente una delle più affascinanti. Si tratta di un essere dalle sembianze di uomo e toro, nato dall’unione tra la moglie del re di Creta, Minosse, ed un toro bianco inviato come dono da Poseidone, dio del mare, al sovrano. Minosse resta colpito dalla bellezza dell’animale tanto da decidere di non sacrificarlo come  stabilito inizialmente. Piuttosto, vuole che quel toro serva per montare le sue greggi.

Il Minotauro
Il Minotauro in un’illustrazione 3D

Quando il dio Poseidone viene a sapere della decisione di Minosse, per punirlo, trasforma il toro in un animale feroce. Per di più, fa in modo che la moglie del re, Pasifae, perda la testa per l’animale al punto di congiungersi con lui. Questo amore impossibile tormenta la donna, che si confida con Dedalo. Egli è un artista di corte famoso per le sue opere architettoniche. E’ lui l’artefice della giovenca in legno, cava all’interno, nella quale avviene il rapporto sessuale tra la bellissima Pasifae ed il possente toro bianco.

Pasifae, sposa di Minosse, mette al mondo questa particolare creatura dall’aspetto per metà simile ad un uomo (arti superiori e busto), e per metà somigliante ad un toro (del quale ha la testa, la coda, gli zoccoli e la pelliccia). Naturalmente Minosse si rende subito conto che quella creatura è il frutto del tradimento della moglie, e convince la donna a confessargli l’atroce segreto. Il sovrano si infuria, ma poi riflette e capisce che dietro l’insana passione carnale di Pasifae vi è Poseidone che ha voluto punirlo per la sua disobbedienza. Per non sollecitare ulteriormente l’ira del dio del mare, Minosse decide di tenere quella strana creatura.

Minotauro

Poiché il Minotauro si nutre di carne umana ed è di indole piuttosto feroce, il re Minosse fa costruire dall’architetto Dedalo il “labirinto di Cnosso” e qui rinchiude il mostro, in modo da nasconderlo alla vista di tutti. Il palazzo è costruito in modo che vi entra si perde all’interno, poiché formato da un susseguirsi intricatissimo di corridoi, camere, sale, finte porte, finti ingressi.

Intanto Androgeo, il figlio di Minosse, si reca ad Atene per partecipare ad alcuni giochi tauromachici insieme ad altri giovani e resta ucciso dal toro di Maratona. Il re cretese, dilaniato dal dolore per la perdita del figlio, accusa gli ateniesi della morte del giovane e minaccia di vendicarsi. E in effetti la vendetta arriva, ed è terribile. Minosse stabilisce che, ogni anno, gli ateniesi mandino un carico di sette fanciulli maschi e sette femmine da dare in pasto al Minotauro.

La leggenda narra però che Teseo, figlio del re di Atene Egeo, si imbarca verso Creta insieme ai bimbi da sacrificare al mostro, per tentare di ucciderlo. Il giovane è considerato un eroe perché ha compiuto diverse imprese leggendarie. Il padre Egeo gli raccomanda di issare le vele bianche in caso di vittoria oppure quelle nere in caso contrario. Teseo promette al padre di tornare vittorioso per impedire l’inutile sacrificio di altri giovani fanciulli ateniesi.

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Kylix, 515 a.C. circa (Museo Arqueológico Nacional, Madrid, Spagna)

Grazie all’aiuto e alla complicità della figlia di Minosse, Arianna, signora del labirinto, riesce nell’intento, ed elimina il Minotauro. La giovane cretese si innamora di Teseo appena lo vede arrivare con la sua flotta. Per fortuna, con il gomitolo che la ragazza gli dona su consiglio di Dedalo, Teseo è in grado anche di uscire dall’intricato labirinto di Cnosso.

Per amore del giovane eroe ateniese, Arianna tradisce suo fratello, il Minotauro, appunto. La giovane è rappresentata spesso mentre fila e consegna a Teseo il fuso con il filo che gli permette di superare l’ostacolo del labirinto.

Quando Teseo entra nel palazzo di Cnosso il Minotauro giace addormentato. Svegliatosi, i due cominciano una furiosa lotta senza esclusione di colpi. Il mostro ha una fame insaziabile e sta per divorare l’uomo, che per fortuna gli infilza la spada avvelenata regalatagli dalla complice Arianna.

Dopo aver ucciso il mostro, Teseo riparte alla volta di Atene insieme ad Arianna e ai fanciulli scampati al sacrificio. Durante il viaggio i due consumano il loro amore, ma una volta sbarcati sull’isola di Dia, Teseo fa uno strano sogno nel quale Dioniso gli intima di cedergli Arianna. Svegliatosi spaventato, Teseo lascia la donna addormentata sull’isola. Quella notte stessa la povera Arianna viene portata sul monte Drios da Dioniso, che la vuole con sé.

E’ forte l’ira del re Minosse nei confronti di Teseo, non tanto perché ha ucciso il Minotauro, ma perché gli ha portato via la figliola. Il sovrano accusa Dedalo di essere l’artefice di quella sventura e lo condanna ad essere imprigionato nel labirinto in compagnia del figlio Icaro. Del palazzo vengono murate tutte le entrate in modo che i due non possono avere vie di fuga. Ma Dedalo mete a frutto le sue capacità creative, raccoglie varie piume dagli uccelli e costruisce con queste delle vere e proprie ali da attaccare alle spalle.

Il figlio Icaro, però, non ascolta le sue raccomandazioni e si lancia in alto verso il sole. Il calore dell’astro scioglie le piume attaccate con la cera e il ragazzo precipita al suolo senza che suo padre possa fare nulla per salvarlo.

Teseo continua il viaggio in mare verso Delo, ma è troppo costernato per il distacco dalla sua amata Arianna. Ed infatti, proprio perché confuso e costernato, il giovane dimentica di issare le vele bianche in segno di vittoria sul Minotauro. Quando il padre Egeo vede arrivare la nave con le vele scure lo interpreta come segno di sventura. Decide così di uccidersi buttandosi in mare (che poi da lui ha preso il nome). Alla morte del padre, Teseo prende il suo posto e viene incoronato re.

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