Svizzera Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 01 Jul 2020 11:52:12 +0000 it-IT hourly 1 Fontamara, riassunto del 1° romanzo di Ignazio Silone https://cultura.biografieonline.it/fontamara-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/fontamara-riassunto/#respond Wed, 13 May 2020 07:35:13 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=29124 Il romanzo di esordio dello scrittore abruzzese Ignazio Silone si intitola “Fontamara”. E’ ambientato in Abruzzo (come la maggior parte delle opere di questo autore del Novecento). Anche se il romanzo è circoscritto all’ambiente abruzzese, caratterizzato da inevitabili provincialismi, Silone è molto bravo a dare all’opera un ampio respiro; introduce tematiche piuttosto impegnative, riguardanti la politica e la religione.

Ignazio Silone, Fontamara: immagine dalla copertina del libro
Ignazio Silone, Fontamara: immagine dalla copertina del libro

In “Fontamara” viene affrontata la condizione dell’uomo nei suoi aspetti universali: questo aspetto rende l’opera adatta a tutti i tempi, pur con riferimenti spaziali e temporali ben specifici.

Fontamara: la pubblicazione

Nel 1930 lo scrittore, costretto a lasciare l’Italia per motivi politici, raggiunse la Svizzera. Qui pubblicò la prima edizione del romanzo in lingua tedesca: era il 1933. In seguito “Fontamara” continuò a circolare in maniera clandestina nella versione italiana, per poi essere pubblicato ufficialmente da Mondadori.

Attorno a “Fontamara” e alla denuncia delle condizioni di povertà dei “cafoni” che abitavano nella valle del Fucino, in Abruzzo, scoppiò un vero e proprio “caso Silone”. Nell’ambiente letterario, infatti, quest’opera rappresentava un “unicuum” in quanto non sembrava catalogabile in alcun filone dell’epoca (soprattutto il neorealismo e il verismo).

I luoghi descritti dall’autore, con i loro abitanti che combattevano ogni giorno contro l’estrema povertà, erano stati di fatto tagliati fuori dal processo di ammodernamento che i Governi avvicendatisi alla guida dell’Italia avevano cominciato.

Ignazio Silone
Ignazio Silone

A dimostrazione che “nemo propheta in patria” (dal latino: nessuno è profeta nella propria patria), l’opera di esordio di Ignazio Silone fu particolarmente apprezzata al di fuori dell’Italia, soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo, dove i temi affrontati dall’autore erano più sentiti.

A chi guarda Fontamara da lontano, dal Feudo del Fucino, l’abitato sembra un gregge di pecore scure e il campanile un pastore. Un villaggio insomma come tanti altri; ma per chi vi nasce e cresce, il cosmo. L’intera storia universale vi si svolge: nascite morti amori odii invidie lotte disperazioni.

Frase tratta dal romanzo “Fontamara”

Riassunto e trama del libro

Sopra la piana del Fucino, in Abruzzo, si erge un paese di piccole dimensioni che Silone chiama “Fontamara” (il nome è di fantasia). Nel territorio che circonda il paesino molti braccianti agricoli sono impegnati quotidianamente nella coltivazione dei campi.

Emerge così la differenza tra i due principali strati sociali: quella dei braccianti ( i c.d. “cafoni”) che lavorano a giornata e soffrono una condizione di povertà, e quella dei ricchi possidenti terrieri (i c.d. “galantuomini”) che agiscono indisturbati sotto la tutela del potere della Chiesa e del partito politico dominante, il Fascismo. La narrazione è ambientata nel 1929.

In Svizzera

La vicenda comincia in Svizzera, dove l’autore (che si identifica con il protagonista della storia) riceve la visita di due uomini (padre e figlio) ed una donna. Sono tre fuggiaschi che hanno abbandonato il loro paese di origine, Fontamara, e hanno raggiunto la Svizzera per chiedere asilo.

Qui incontrano l’autore, del medesimo loro paese, e hanno piacere di raccontare storie e vicende di Fontamara. L’autore, ossia l’io narrante della storia, non fa altro che tradurre in italiano ciò che dicono gli esuli di Fontamara a proposito del paese che, loro malgrado, hanno dovuto abbandonare.

Il racconto degli esuli

Si susseguono quindi, in successione, i racconti dei tre esuli. Attraverso di essi è possibile ricostruire la vicenda di un intero Paese, l’Italia, appunto, passato dalla dominazione dei Borboni a quella sabauda.

I cafoni della Marsica non sono mai stati considerati alla stregua degli altri; Silone denuncia la loro condizione, quasi di inferiorità, rispetto alle altre classi sociali di Fontamara e dell’Italia intera.

In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi, nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch’è finito.

Il racconto prosegue con la descrizione degli inganni a cui vengono sottoposti gli abitanti di Fontamara da parte dei governatori locali.

Il podestà Impresario è appoggiato nelle sue azioni illecite da Don Abbacchio ed altri esponenti del clero e dei proprietari terrieri (come Don Circostanza). Ma gli abitanti di Fontamara non hanno intenzione di sopportare a lungo i soprusi dei più forti e si coalizzano fra loro per far valere i loro diritti.

Purtroppo, però, i cafoni non riescono ad organizzarsi come si deve, e cadono in un tranello ordito alle loro spalle; così la manifestazione di protesta fallisce miseramente.

Il Fascismo

La condizione dei cafoni si aggrava ulteriormente con l’arrivo di una squadra di fascisti che perquisisce le abitazioni e violenta le donne del paese. Il sistema di Fontamara si basa su corruzione e clientelismo.

Nessuno si preoccupa di proteggere i cafoni e guidarli nella rivendicazione di ciò che spetta loro. Tra di essi, ad un certo punto, ne emerge uno che possiede una spiccata “coscienza di classe”: si chiama Berardo Viola.

Inizialmente comincia ad organizzare la rivolta dei cafoni, ma poi decide di lasciare il paese per assicurarsi un futuro migliore e sposarsi. Il suo è un triste destino: viene arrestato e torturato in carcere perché antifascista.

Finale

Fontamara viene saccheggiata e incendiata dalle squadre fasciste, ma i tre esuli che scappano verso la Svizzera riescono a salvarsi. In fondo il romanzo si chiude con un po’ di speranza, quella che un giorno il piccolo paese abruzzese possa risorgere sulle macerie del passato.

Il messaggio morale

Il messaggio che emerge dal romanzo di Ignazio Silone è molto forte: la denuncia sociale che si coglie nelle pagine dell’opera è considerata da molti critici un vero e proprio “manifesto della dignità dei cafoni”.

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Fontamara
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Il Carnevale in Europa: le 9 sfilate più importanti https://cultura.biografieonline.it/carnevale-in-europa/ https://cultura.biografieonline.it/carnevale-in-europa/#comments Wed, 07 Feb 2018 07:03:37 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24001 Il carnevale con i suoi colori diffonde allegria ed è una festa che si svolge nei Paesi di tradizione cattolica. Si celebra nel periodo che va tra gennaio e febbraio. Il periodo varia in funzione della Pasqua. Così elementi giocosi e fantasiosi con l’uso appunto del mascheramento si manifestano attraverso le parate in pubbliche piazze. La parola carnevale deriva dal latino carnem levare cioè “togliere la carne”, come già spiegato in un articolo precedente sulle origini di questa festa, che indica appunto il banchetto che si teneva il martedì grasso. Le origini del carnevale risalgono ai riti pagani, che celebravano la fine dell’inverno per dare il benvenuto alla primavera. A livello europeo esistono varie sfilate. In questo articolo raccontiamo proprio come si svolge il carnevale in Europa con uno sguardo su alcune delle sfilate più famose. Tra queste ci sono quelle di Basilea, di Nizza, di Dusseldorf, di Malta, di Rethtymno (in Grecia), di Maastricht, di Aalborg, di Notting Hill e ovviamente il carnevale di Venezia, che è anche uno dei più celebri al mondo.

Carnevale di Venezia
Carnevale di Venezia

Il carnevale di Venezia (Italia)

In Italia è molto famoso il carnevale di Venezia. Il carnevale del capoluogo veneto è tra i più conosciuti non solo a livello europeo, ma a livello mondiale. Dalle origini antiche, si pensi che la prima testimonianza risale addirittura ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di festeggiamenti pubblici e dove viene citata la parola carnevale per la prima volta.

Quindi si passa al primo documento ufficiale che dichiara il carnevale di Venezia una festa pubblica. Si tratta dell’editto del 1296 con il quale il Senato della Repubblica dichiara festivo il giorno che precede la Quaresima. Da qui, in quest’epoca e per molti secoli, il carnevale dura sei settimane, a partire dal 26 dicembre al Mercoledì delle Ceneri, facendo cominciare certe volte i festeggiamenti già nei primi giorni di ottobre.

In pratica durante il carnevale le attività della città di Venezia passano in secondo piano, mentre i veneziani si concedono i festeggiamenti, tra divertimenti e spettacoli, allestiti in particolare in piazza San marco, lungo la Riva degli Schiavoni e nei campi di Venezia. Qui ci sono attrazioni di ogni tipo: acrobati, giocolieri, musicisti, danzatori, e ancora: spettacoli con animali e varie esibizioni per un pubblico di varie età e di ogni classe sociale.

Il carnevale moderno di Venezia

Si basa su un programma di eventi e un calendario dettagliato che riguarda la grande manifestazione. La data ha inizio in coincidenza con il sabato precedente il Giovedì Grasso e termina il Martedì Grasso. I festeggiamenti durano undici giorni. In questi giorni si svolgono, proprio come in passato, feste di piazza ed eventi adatti ad ogni tipo di pubblico.

In Inghilterra: il carnevale di Notting Hill (Londra)

Lo spettacolare Notting Hill Carnival è nato nel 1964 in uno dei quartieri più eleganti di Londra, in Inghilterra, quello di Notting Hill appunto. Esso ospita una delle parate più importanti a livello europeo, seconda del mondo del genere caraibico, dopo quelle di Trinidad e Tobago. Il carnevale a Londra si celebra in estate, verso la fine di agosto, in questo famoso quartiere della parte ovest di Londra che si trasforma ogni anno in una meta simile ai Caraibi. E’ insomma una grande appendice, dove le sue strade vengono stravolte dal giocoso rumore e dai colori del carnevale. La folla raggiunge – o addirittura supera – il milione di persone.

Questa sfilata è seconda solo a quella di Rio de Janeiro ed è diventata proprio il più grande carnevale di strada in Europa. Il percorso dei festeggiamenti si articola su cinque chilometri, snodandosi nel centro del quartiere e lungo la Ladbroke Grove.

I partecipanti, dai vestiti di colore sgargiante, ballano al ritmo di jazz, soul, hip-hop, funk o semplicemente a ritmo di percussioni e tamburi. Si articola in quattro discipline: costumi e maschere, bande di ottoni, danze calypso e Soca, cioè un mix di musiche caraibiche e africane.

Il Carnevale di Londra, dai toni caraibici, si svolge nel quartiere di Notting Hill
Il Carnevale di Londra, dai toni caraibici, si svolge nel quartiere di Notting Hill

Danimarca: il carnevale di Aalborg

Nella città di Aalborg di circa 100.000 abitanti, che si trova nel nord dello Jutland, in pratica all’estremità settentrionale della Danimarca, il carnevale si svolge a maggio, per ovvi motivi legati alla temperatura. E’ una pittoresca città dove si fondono stili differenti che vanno dal rinascimentale al moderno. La nota caratteristica della sua sfilata è che ai festeggiamenti possono partecipare tutti. E’ sufficiente dipingersi il viso e poi partecipare alla parata insieme alle decine di migliaia di partecipanti. Il carnevale di Aalborg è il più grande di tutto il nord Europa.

Olanda: il carnevale di Maastricht

La festa a Maastricht per il carnevale dura tre giorni. Le fanfare sfilano per le strade della città a partire dalla Domenica del carnevale, dove la folla canta e balla lungo tutte le vie. I partecipanti indossano i tipici pekskes, cioè i costumi di carnevale. I bar per l’occasione restano aperti tutta la notte. Quindi i festeggiamenti si concludono il Mercoledì delle Ceneri, giorno successivo al carnevale, con un menu a base di Heering Biete, ovvero pane e aringhe.

Grecia: il carnevale di Rethymno

Proseguiamo l’articolo sulle sfilate più consigliate del carnevale in Europa, spostandoci in Grecia. Il carnevale in Grecia ha un tocco particolare sull’isola di Creta, a Rethymno, che si trova sulla costa nord-occidentale dell’isola. Qui si tengono i festeggiamenti che si articolano in sfilate, feste, costumi di fantasia, danza, musica, teatro e una enorme caccia al tesoro.

Il carnevale di Malta

A Malta il carnevale conta cinque secoli di tradizione. I festeggiamenti furono introdotti dal Gran Maestro Piero de Ponte nel 1535, proprio quando i Cavalieri Ospitalieri usarono l’isola come loro quartier generale. L’evento del carnevale si svolge nella capitale del paese, La Valletta. Qui sfilano carri allegorici con gruppi mascherati guidati dal Re Carnevale. Il programma ha inizio la settimana prima del Mercoledì delle Ceneri ed è fitto: gare di costumi, balli in maschera, oltre alla già citata sfilata dei carri.

Germania: il carnevale di Düsseldorf

A Düsseldorf, in Germania, lungo la valle del Reno, si celebrano vari festeggiamenti. È noto anche con il nome di carnevale Renano, caratterizzato dalla particolare presenza di molteplici balli in costume, feste, ricevimenti. La tipica maschera di questo carnevale è Hoppeditz: è una figura che rappresenta la pazzia, che si risveglia l’11 novembre di ogni anno per poi diventare protagonista dei festeggiamenti del mese di febbraio.

I festeggiamenti iniziano alle 11.11 dell’11° giorno dell’11° mese dell’anno, quindi l’11 novembre, giorno in cui la città viene consegnata a Hoppeditz e agli amici matti. Poi si passa ai festeggiamenti veri che precedono la Quaresima. Durante la festa c’è la tradizione dei Buetzchen, cioè i baci scambiati anche tra persone che non si conoscono. Mentre il giovedì grasso la città viene consegnata alle donne: sono le Moehnen a governare con il tipico carnevale delle donne. Si usa, alle ore 11.11, che le signore, presa in consegna la città, rapiscano il sindaco. Il sindaco riesce a liberarsi cantando melodie gioiose e offrendo alle signore bottiglie di vino.

Nel frattempo, le vie del centro vengono prese d’assalto con persone in costume che danzano e cantano. Secondo l’usanza poi, le donne devono tagliare le cravatte ai loro uomini, quindi si passa ai baci. La festa a Düsseldorf continua sino a notte inoltrata nei vari locali della città.

Carnevale Düsseldorf
Carnevale in Europa: Dusseldorf (2016) • Nella foto un carro allegorico in cui la Statua della Libertà americana, tiene in una mano la costituzione (verfassung) e nell’altra la testa del criticato presidente Donald Trump.

Il carnevale di Nizza (Francia)

Il carnevale di Nizza ha origini antichissime che risalgono al 1294. È la più importante festa invernale della Costa Azzurra. E’ una festa dove ogni anno partecipano oltre 600 mila spettatori che assistono alla famosa battaglia di fiori, alla parata del Martedì Grasso e ai fuochi d’artificio.

Durante la parata di quest’anno è in programma la partecipazione di 17 carri addobbati e automatizzati, di altezza che varia dagli otto ai sedici metri. Le sfilate si tengono di giorno e di notte. Mentre in Promenade des Anglais si tiene la battaglia dei fiori.

Il carnevale di Basilea (Svizzera)

A Basilea si svolge uno dei migliori carnevali d’Europa. Nella città svizzera si tiene il carnevale più grande del Paese dove sfilano i Fasnachtlers in costume lungo le vie della città. L’evento dura tre giorni e inizia con il Morgestraicht, ovvero il lunedì che segue al mercoledì delle Ceneri con strani personaggi travestiti che percorrono le vie della città con piccole lanterne poste sulla testa.

La particolarità della festa è data anche dalle caratteristiche lanterne che illuminano la città durante la parata, dove appunto vengono spente le luci dei lampioni. Al comando “Avanti, in marcia!”, si sentono i musicisti suonare. Incomincia così il carnevale.

Nei locali, la sera, si continua con esibizioni varie: dai versetti alle caricatura, dalle filastrocche ai commenti sull’anno precedente. Le esibizioni prendono il nome di Schnitzelbanken. Poi ci sono i Guggemuusige che sono i musicanti in maschera che si esibiscono il martedì sera. Il momento più spettacolare e bello è il cosiddetto Gassle. È il momento in cui si sviluppa lungo le vie più pittoresche la grande sfilata di partecipanti, singoli o in gruppi, tutti rigorosamente in maschera che suonano tamburi e pifferi, sino alle quattro del mattino del giovedì successivo al mercoledì delle Ceneri.

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La leggenda di Guglielmo Tell https://cultura.biografieonline.it/la-leggenda-di-guglielmo-tell/ https://cultura.biografieonline.it/la-leggenda-di-guglielmo-tell/#comments Mon, 16 Apr 2012 20:53:45 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1478 Guglielmo Tell è l’eroe nazionale svizzero e attorno a questo personaggio si è creata una leggenda molto fascinosa conosciuta in tutto il Mondo. Si narra che Tell, nato e vissuto a Bürglen, nel Canton Uri, all’ombra del San Gottardo, sia stato un uomo molto intelligente e soprattutto un abile arciere.

Altdorf: Statua di Guglielmo Tell con il figlio, Gualtierino
Guglielmo Tell con il figlio Gualtierino (Statua presente ad Altdorf, Svizzera)

Si racconta che il 18 novembre 1307 Guglielmo Tell attraversò la piazza centrale di Altdorf, capoluogo della regione, senza prestare attenzione al Cappello imperiale fissato in cima a un’asta.

Era un simbolo importante e imponeva a tutti i cittadini di sottostare all’autorità imperiale asburgica: tutti dovevano inchinarsi davanti al cappello.
La pena, per chi non mostrava rispetto, era la confisca dei beni.

Tell, ignaro del cappello e soprattutto ignaro del suo significato, non si fermò in segno di riverenza e venne chiamato a giustificare il suo atto davanti al balivo Gessler, l’amministratore asburgico locale, e a tutta la piazza cittadina.  Guglielmo, per salvarsi la vita, dovette affrontare una prova durissima: centrare con una freccia la mela posta sulla testa del figlio, Gualtierino. Il papà, preoccupato di uccidere il suo bambino e al tempo stesso di essere ucciso, nascose una seconda freccia sotto la giacca.

Il cacciatore impugnò la balestra e centrò la mela con un unico colpo, ma gli asburgo si accorsero della seconda freccia nascosta e lo arrestarono. Durante il tragitto, in barca sul lago Zugo, verso la prigione di Kussnacht (costruita su un’isola), scoppiò una violenta tempesta e i suoi carcerieri decisero di liberarlo perché l’aiuto di Tell fu necessario per condurre in salvo la barca. Una volta raggiunta la riva riuscì, però, a saltare giù dall’imbarcazione e a spingerla al largo con a bordo ancora le guardie. Guglielmo riuscì quindi a scappare e, dopo essere stato nascosto tre giorni nei boschi, uccise Gessler.

Guglielmo Tell fu di esempio per tutta la Svizzera. La notizia dell’impresa e soprattutto dell’enorme coraggioso del cacciatore fece il giro del Paese e la gente riuscì a raccogliere le forze e ad assediare i castelli: il giorno 1 agosto 1308 fu dichiarata la liberazione della Svizzera. Ma le gesta di Guglielmo Tell non si conclusero così. Nel 1315 prese parte alla battaglia di Morgarten, che terminò con una schiacciante vittoria contro gli Asburgo. Inoltre, nel 1354 morì compiendo un gesto di grande generosità: salvò un bambino travolto dalla piena del torrente Schächen.

Non si è realmente sicuri che il personaggio di Guglielmo Tell sia realmente esistito, nonostante siano stati molti gli artisti e i letterati che hanno raffigurato e descritto l’eroe elvetico. La sua figura è comunque datata tra la fine del XIII ed l’inizio del XIV secolo.

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