stelle Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 04 Oct 2023 14:32:09 +0000 it-IT hourly 1 La Notte stellata. Perché è uno dei quadri più celebri di Van Gogh https://cultura.biografieonline.it/notte-stellata-van-gogh/ https://cultura.biografieonline.it/notte-stellata-van-gogh/#comments Tue, 20 Jun 2023 16:55:47 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4385 Si tratta di uno dei quadri più famosi al mondo. La Notte stellata di Van Gogh è stato realizzato nel 1889 a Saint-Rémy-de-Provence nel sud della Francia.

Due quadri

È la sua seconda notte stellata, la prima è stata dipinta ad Arles nel 1888. Sono due quadri impressionanti per la forza espressiva e per l’utilizzo dei colori che sembrano esplodere davanti allo spettatore. Nella Notte stellata di Arles, le stelle sono immobili ma sembrano vivere e respirare mentre in quella di Saint-Remy le stelle si muovono, immerse in un torrente celeste e non si fermano mai.

Notte stellata (1889, 73×92, Museum of Modern Art, New York)
Notte stellata (De sterrennacht, 1889) • 73×92, Museum of Modern Art, New York)

Il dipinto del 1888 viene indicato con il nome Notte stellata sul Rodano.

Notte stellata sul Rodano (1888, olio su tela, 72.5×92 cm, Musée d'Orsay, Parigi)
Notte stellata sul Rodano (1888, olio su tela, 72.5×92 cm, Musée d’Orsay, Parigi)

Interpretazione

L’interpretazione, unica e bellissima, ha molti padri ma rimane un dato di fatto, il movimento e l’originalità di un legame infinito fra stelle, cosmo e il cipresso in basso a sinistra mostra la profonda analisi e conoscenza della natura che aveva Vincent van Gogh.

Molti ritengono che fosse pazzo quando dipinse questo quadro.

È una follia considerarlo tale.

Aveva, invece, visto qualcosa e questo qualcosa avrebbe potuto distruggerlo. In parte lo ha rapito ed è tornato con un assoluto capolavoro. Attualmente il dipinto è conservato presso il Museum of Modern Art di New York.

Commento video

Questo quadro è una vera e propria icona della pittura occidentale.

È facile trovare la sua riproduzione su diversi oggetti di diffuso uso comune, come ad esempio tazze, magliette o stampe di ogni genere.

Con un quadro vorrei poter esprimere qualcosa di commovente come una musica. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con lo stesso raggiare, con la vibrazione dei colori.

Vincent van Gogh, Arles, 3 settembre 1888

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Notte stellata sul Rodano: storia e descrizione del quadro di Van Gogh https://cultura.biografieonline.it/notte-stellata-sul-rodano-van-gogh/ https://cultura.biografieonline.it/notte-stellata-sul-rodano-van-gogh/#comments Fri, 05 Nov 2021 12:02:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11762 Per Vincent van Gogh dipingere una notte stellata è stata un’ossessione. Soprattutto durante il periodo trascorso ad Arles, dove passò alcuni mesi durante il 1888. Alcune lettere, sia al fratello Theo che all’amico Emile Bernard, sottolineano la sua ricerca spasmodica di un cielo stellato da dipingere secondo il suo canone e le sue esigenze. in questo articolo raccontiamo la storia e descriviamo il celebre quadro Notte stellata sul Rodano.

Notte stellata sul Rodano (1888, olio su tela, 72.5×92 cm, Musée d'Orsay, Parigi)
Van Gogh: Notte stellata sul Rodano (1888, olio su tela, 72.5×92 cm, Musée d’Orsay, Parigi)

Van Gogh e la notte

Il pittore olandese ritiene che la notte sia più ricca di colori rispetto al giorno. Passa molte notti insonni ad osservare il cielo.
E forse questa pratica lo avvicina ancora di più ad uno squilibrio psicologico che in seguito peggiorerà rapidamente.

Nel settembre del 1888, sempre ad Arles, dipinge un angolo di cielo notturno mentre si trova sulla terrazza di un caffè, nella piazza centrale della cittadina belga.

Di seguito un’immagine.

Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles: quadro di Vincent Van Gogh
Van Gogh: Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles (1888)

Il quadro è un meraviglioso esempio dell’uso dei colori e della luce, si intitola Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles.

E’ un dipinto a olio su tela (81 x 65,5 cm) ed attualmente è conservato al Museo Kroller-Muller di Otterlo.

Poi dipinge La notte stellata sul Rodano (olio su tela che misura 72,5 x 92 cm) attualmente conservato nel museo d’Orsay di Parigi.

Una visione nell’oscurità

Nel quadro “Notte stellata sul Rodano” l’artista riproduce dettagliatamente ciò che vede nell’oscurità.

Le luci della città e le stelle si specchiano nel Rodano.

La loro luminosità è rappresentata con un arancione acceso, mentre il blu del cielo è lavorato con il blu di Prussia ed il cobalto.

Le stelle magnifiche risplendono nel cielo.

Intorno vi è un luccichio di luci che brillano nel blu della notte.

In seguito Van Gogh viene internato nell’Ospedale psichiatrico. Appena viene dimesso dipinge un’altra opera analoga La notte stellata“, (o Il cielo stellato), un dipinto realizzato nel 1889 con olio su tela e conservato al MoMA di New York.

Notte stellata (1889, 73×92, Museum of Modern Art, New York)
Notte stellata (1889, 73×92, Museum of Modern Art, New York)

Il secondo dipinto – quello del 1889 – rappresenta la sofferenza del pittore e la trasformazione che la sua psiche sta subendo. Tutto volteggia e si sposta assumendo una visione cosmica del movimento delle stelle e del cielo.

In questo dipinto – del 1888 – invece, tutto sembra più calmo, come la coppia di innamorati che appaiono sereni e tranquilli mentre passeggiano vicino al fiume.

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Il Sole: la nostra stella. Come funziona? https://cultura.biografieonline.it/sole-stella/ https://cultura.biografieonline.it/sole-stella/#comments Thu, 19 Mar 2015 10:52:30 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13787 Distante dalla Terra mediamente 150 milioni di Km circa, il Sole è la stella a noi più vicina: senza la sua luce ed il suo calore la vita come noi la conosciamo non esisterebbe. Attorno al Sole orbitano i pianeti del Sistema Solare e i pianeti nani, i loro satelliti, altri corpi celesti minori e la polvere interstellare. La forza di gravità della nostra stella è in grado di attirare verso di sé i pianteti e gli altri corpi celesti del Sistema Solare, evitando il loro disperdersi nell’Universo.

Sole
Il Sole, la nostra stella: la sua luce impiega circa 8 minuti per giungere sino a noi

Etimologia

Il termine Sole deriva dal latino sol, solis, derivato a sua volta dal sanscrito sûryas, in origine svaryas, la cui radice svar- significa “risplendere”. Dalla stessa radice deriva l’aggettivo greco séirios, originariamente swéirios, ovvero “splendente”.

Caratteristiche generali del Sole

Il Sole è una stella di dimensioni medio-piccole, classificata come una nana gialla e posizionata a circa 26 mila anni luce dal centro della nostra galassia, la Via Lattea. Collocata all’interno del Braccio di Orione, uno dei bracci della Via Lattea, la nostra stella madre è costituita principalmente da idrogeno ed elio e la sua temperatura superficiale raggiunge mediamente i 5.500°C. Il suo diametro all’equatore si aggira intorno al milione e 400 mila chilometri, cioè quasi 110 volte quello della Terra. La massa solare è pari a circa 332.946 volte la massa della Terra.

Sole Via Lattea
La posizione del Sole all’interno della nostra galassia, la Via Lattea

Fase attuale del Sole

Il Sole attualmente si trova in una fase di stabilità, durante la quale l’astro genera energia fondendo nel suo nucleo idrogeno in elio. Questo processo genera una grande quantità di energia, emessa nello spazio sotto forma di radiazioni elettromagnetiche (radiazioni solari), flusso di particelle (vento solare) e neutrini. La radiazione solare è emessa come luce visibile ed infrarossi e consente la vita sulla Terra, regolando anche il clima e i fenomeni meteorologici. Le reazioni di fusione nucleare che avvengono nel nucleo del Sole generano energia, a discapito però della sua massa, che diminuisce.

Struttura del Sole

La struttura interna del Sole è costituita da involucri concentrici che però, essendo gassosi, non hanno limiti netti. Dal centro verso l’esterno troviamo: il nucleo, la zona radiativa, la tachocline, la zona convettiva, la fotosfera e l’atmosfera, suddivisa a sua volta in cromosfera, zona di transizione e corona.

Nel nucleo, dove si raggiungono temperature di circa 15 milioni di gradi centigradi, avvengono le reazioni di fusione nucleare dell’idrogeno in elio, fonte dell’energia solare che viene assorbita dalla zona radiativa e trasmessa per irraggiamento agli strati superiori.

La tachocline è la zona di transizione tra la zona radiativa e la zona convettiva e segna il passaggio tra la parte più interna del Sole e quella esterna. Nella zona convettiva, l’energia termica viene portata agli strati più esterni del Sole, attraverso i moti convettivi.

La fotosfera è lo strato superficiale del Sole, dove avvengono fenomeni come le macchie solari e i flares e dove la temperatura si aggira intorno ai 5.500 °C. Al di sopra della fotosfera vi sono gli strati che costituiscono l’atmosfera solare: la cromosfera, che è un sottile strato caratterizzato da brillamenti visibili durante una eclissi totale di Sole con particolari apparecchiature; la zona di transizione, che appare come una sorta di alone attorno alla cromosfera; la corona, che è la parte esterna dell’atmosfera solare, si estende nello spazio per decine di milioni di chilometri, in modo tenue, ed è anch’essa visibile durante le eclissi solari totali con particolari apparecchiature.

Struttura Sole
La struttura interna del Sole

Il campo magnetico solare

Il campo magnetico solare è all’origine di vari fenomeni, comunemente chiamati “attività solare”; tra essi troviamo il vento solare, le macchie solari e i brillamenti. Il campo magnetico solare si inverte ogni 11 anni circa, portando al cambio di polarità. Un ciclo solare è appunto un periodo di tempo della durata di 11 anni circa, durante il quale si verifica un aumento e poi una diminuzione del numero di macchie solari.

Macchie solari

Le macchie solari sono delle regioni della superficie del Sole caratterizzate da una temperatura inferiore rispetto alle aree circostanti e da una intensa attività magnetica. Osservate con particolari filtri, appaiono più scure rispetto al resto della fotosfera e la loro forma è molto variabile, come anche la dimensione. Le macchie solari seguono un ciclo regolare di circa 11 anni, con periodi di maggiore e minore attività.

Il vento solare


Il vento solare è un flusso di particelle generato dall’espansione della corona solare ed è emesso continuamente dal Sole. La magnetosfera, ovvero la regione di spazio circostante la Terra nel quale si manifesta l’azione del campo magnetico terrestre, è un prezioso scudo che ci protegge dai raggi cosmici e dal vento solare. L’interazione tra il vento solare e il campo geomagnetico della Terra produce il fenomeno dell’aurora polare.

Brillamenti solari

Il brillamento solare, in inglese solar flare, è un evento durante il quale viene rilasciata, in un tempo brevissimo, un’enorme quantità di energia da una regione localizzata sulla fotosfera del Sole; i brillamenti solari possono causare notevoli disturbi elettromagnetici sia sulla Terra che durante le missioni spaziali.

Nel video che segue, il Solar Dynamics Observatory (SDO) della Nasa ha ripreso uno spettacolare brillamento solare avvenuto il 24 agosto 2014.

Protuberanze solari

Una protuberanza solare è un getto di plasma solare che dalla cromosfera si estende fino alla zona della corona solare, raggiungendo altezze di centinaia di migliaia di chilometri.

Rotazione solare

Il Sole è una sfera di plasma, cioè gas altamente ionizzato ad elevata temperatura; non possedendo le caratteristiche di un corpo rigido, la nostra stella ruota attorno al suo asse in modo diverso a seconda della latitudine: all’equatore ruota più velocemente che non ai poli ed il suo periodo di rotazione, ovvero il tempo impiegato per compiere una rotazione completa sul proprio asse, varia tra i 25 giorni dell’equatore e i 35 dei poli. Il Sole, e con lui l’intero Sistema Solare, orbita attorno al centro della Via Lattea ad una velocità approssimativa di 230 Km al secondo.

Età del Sole

L’attuale età del Sole è stimata a 4,57 miliardi di anni e, considerando la vita media delle stelle simili, il Sole si trova a metà della sua evoluzione stellare. Tra circa 5 miliardi di anni, sarà destinato a spegnersi lentamente, quando esaurirà completamente l’idrogeno nel suo nucleo.

Osservazione del Sole

Osservare il Sole senza le dovute precauzioni è molto pericoloso e può portare alla cecità. Anche durante le eclissi, il Sole va osservato con filtri specifici destinati a questo scopo, che rendono sicura l’osservazione. L’osservazione diretta del Sole ad occhio nudo, anche per brevi periodi, può causare danni irreversibili agli occhi.

Il sole

Il Sole nella cultura

Il Sole, che scandisce la nostra esistenza con le sue albe e i suoi tramonti, ha ispirato nel tempo artisti, letterati e poeti. Il profondo rapporto che lega da sempre gli esseri umani al Sole è espresso in numerosi pensieri, componimenti, riflessioni e aforismi che potete trovare a questo link: “Frasi sul Sole“.

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Ofiuco: la tredicesima costellazione https://cultura.biografieonline.it/tredicesima-costellazione-zodiaco-ofiuco/ https://cultura.biografieonline.it/tredicesima-costellazione-zodiaco-ofiuco/#comments Wed, 05 Nov 2014 18:23:54 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=12370 Attualmente, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) divide il cielo in 88 costellazioni ufficiali. Tra queste, vi sono quelle dello Zodiaco e anche quella di Ofiuco, la cui particolarità è quella di essere l’unica a non aver dato il nome ad un segno astrologico.

Costellazione di Ofiuco
La tredicesima costellazione: Ofiuco

Le costellazioni zodiacali sono quelle che intersecano l’eclittica, ovvero il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo; sono quelle cioè che vengono percorse dal Sole durante il suo “tragitto” annuale nel cielo. Durante questo percorso lungo la volta celeste, il Sole attraversa la costellazione di Ofiuco dal 30 novembre al 17 dicembre, dopo aver percorso un piccolo tratto all’interno della costellazione dello Scorpione. Quindi, lo zodiaco astronomico comprende anche una tredicesima costellazione: Ofiuco, o Serpentario, poiché l’eclittica “attraversa” 13 costellazioni, e non 12.

Durante il suo moto annuo, il Sole permane per più tempo nella tredicesima costellazione, l’Ofiuco, rispetto alla costellazione dello Scorpione. Gli astrologi ignorarono la costellazione di Ofiuco, senza inserirla nello Zodiaco, probabilmente perché, considerando soltanto 12 costellazioni zodiacali, si poteva abbinare comodamente ognuna di queste ad uno dei 12 mesi dell’anno. Quindi nel corso dell’anno, il Sole attraversa i 12 segni astrologici convenzionali, ma percorre 13 costellazioni.

Costellazioni zodiacali
Nel corso dell’anno, il Sole attraversa i 12 segni astrologici convenzionali, ma anche la costellazione di Ofiuco

Ofiuco nella mitologia

Il termine Ofiuco deriva dal latino Ophiūchus, ovvero “colui che porta il serpente, serpentario”. La costellazione di Ofiuco rappresenta un uomo con un serpente avvolto attorno al corpo; in una mano tiene la testa del serpente, nell’altra la coda. Conosciuta fin dall’antichità, è una delle 48 costellazioni descritte da Tolomeo.

Ofiuco rappresenta il dio della medicina Asclepio (Esculapio per i Latini), figlio di Apollo. Secondo la mitologia greca, dopo aver scoperto un’erba portata da un serpente, Esculapio acquistò sorprendenti doti di guaritore, diventando così il più grande medico dell’antichità. Per questo motivo viene ricordato dalla leggenda come il primo medico della storia.

Ofiuco nella mitologia
Rappresentazione di Ofiuco: un uomo con un serpente avvolto attorno al corpo; in una mano tiene la testa del serpente, nell’altra la coda

Caratteristiche della costellazione di Ofiuco

La posizione nel cielo della costellazione di Ofiuco è tra lo Scorpione ed il Sagittario; il periodo di migliore visibilità nel cielo dell’emisfero boreale è da maggio, basso sull’orizzonte ad est, ad ottobre, basso sull’orizzonte ad ovest. Raggiunge il suo culmine, ad un’altezza di oltre 40° sull’orizzonte a sud, i primi giorni di agosto.

Le stelle principali della costellazione sono: α Ophiuchi, o Ras Alhague, stella bianca distante da noi 47 anni luce; η Ophiuchi, o Sabik, stella bianca distante 84 anni luce; ζ Ophiuchi, o Han, stella blu distante 458 anni luce; δ Ophiuchi, o Yed Prior, gigante rossa distante 170 anni luce; β Ophiuchi, o Cebalrai, stella arancione distante 82 anni luce.

La parte meridionale della costellazione di Ofiuco ricade sulla Via Lattea, in direzione del centro galattico. Per questo motivo la costellazione presenta numerosi ammassi stellari e diverse nebulose: gli ammassi aperti IC 4665 e NGC 6633, gli ammassi globulari M9, M10, M12, M14, M19, M62 ed M107, le nebulose planetarie NGC 6572, NGC 6309, NGC 6369 e la Nebulosa Pipa. Visibile anche la galassia doppia NGC 6240. La costellazione di Ofiuco contiene inoltre diversi sistemi planetari, ovvero diversi oggetti di natura non stellare che orbitano intorno ad una stella.

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Il Sistema Solare https://cultura.biografieonline.it/sistema-solare-pianeti/ https://cultura.biografieonline.it/sistema-solare-pianeti/#comments Tue, 15 Apr 2014 16:36:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10547 Il Sistema Solare è un sistema planetario, ovvero un sistema nel quale diversi corpi celesti di natura non stellare, come pianeti, satelliti, asteroidi, meteoroidi, comete e polvere interstellare, orbitano attorno ad una stella. Il sistema planetario a cui appartiene anche la Terra è il Sistema Solare, nel quale i corpi celesti sono mantenuti in orbita dalla forza di gravità del Sole, la nostra stella. Il Sistema Solare si trova nel cosiddetto Braccio di Orione della Via Lattea.

Sistema Solare
Il Sistema Solare è il sistema planetario a cui appartiene anche la Terra

I pianeti del Sistema Solare

I corpi maggiori del Sistema Solare sono 8 pianeti e 5 pianeti nani. In ordine di distanza dal Sole, i pianeti sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Plutone era inizialmente inserito nella lista dei pianeti del Sistema Solare, classificato come il 9°, il più distante dal Sole; nell’agosto 2006 il congresso dell’Unione Astronomica Internazionale decise però di riclassificare Plutone come pianeta nano. Mercurio, Venere, Terra e Marte sono pianeti rocciosi interni, detti anche “pianeti terrestri”; Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono invece pianeti gassosi esterni, chiamati anche “pianeti gioviani”. A segnare il confine tra i pianeti interni e quelli esterni troviamo la fascia degli asteroidi, posta tra le orbite di Marte e Giove, nella quale orbitano numerosi oggetti celesti, principalmente rocciosi, di dimensioni ridotte e forma irregolare.

Fanno parte del Sistema Solare anche i 5 pianeti nani finora classificati dall’Unione Astronomica Internazionale: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris. Il vento solare, un flusso di particelle generato dall’espansione della corona solare ed emesso continuamente dal Sole, si diffonde nell’intero Sistema Solare. Il fenomeno dell’aurora polare è dovuto all’interazione tra il vento solare e il campo geomagnetico della Terra.

Sei dei pianeti e tre dei pianeti nani hanno in orbita attorno ad essi dei satelliti naturali; i principali satelliti naturali dei pianeti sono la Luna, in orbita attorno alla Terra; i satelliti Io, Europa, Ganimede e Callisto, che orbitano attorno a Giove, scoperti da Galileo Galilei e chiamati “satelliti medicei”; il satellite di Saturno Titano e il satellite di Nettuno Tritone. Inoltre, tutti i pianeti gassosi esterni sono circondati da anelli planetari, composti da polveri, anche ghiacciate, e altre particelle. Gli anelli più noti e spettacolari sono quelli attorno a Saturno.

Pianeti
I pianeti del Sistema Solare in scala: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Plutone, durante il congresso dell’Unione Astronomica Internazionale, nel 2006, è stato riclassificato come pianeta nano.

Il Sole e i moti dei pianeti

Il Sole è la stella madre del Sistema Solare e la sua luce impiega circa 8 minuti per giungere sino a noi. Tutti i pianeti del Sistema Solare orbitano intorno al Sole, muovendosi lungo le proprie orbite ellittiche, quasi tutti su uno stesso piano, perché la forza di gravità della nostra stella è in grado di attrarli verso di sé, evitando il loro disperdersi nell’Universo; allo stesso modo i satelliti ruotano intorno ai pianeti. Il movimento dei pianeti intorno al Sole è chiamato moto di rivoluzione e il periodo che impiega un pianeta per compiere una rivoluzione completa intorno al Sole è detto anno. Tutti i pianeti ruotano in senso antiorario intorno al Sole, ponendo il punto di osservazione al di sopra del polo nord solare. La distanza di un pianeta dal Sole varia durante il suo moto di rivoluzione: è detto perielio il punto più vicino al Sole che il pianeta raggiunge durante la sua orbita, mentre afelio è il punto più lontano.

I pianeti ruotano anche su sé stessi, attorno al proprio asse di rotazione: questo movimento è chiamato moto di rotazione. Il tempo impiegato da un pianeta per compiere un giro completo attorno al proprio asse è detto giorno. Tutti i pianeti ruotano in senso antiorario tranne Venere e Urano che ruotano in senso orario.

Sistema Solare
Tutti i pianeti del Sistema Solare orbitano intorno al Sole, muovendosi lungo le proprie orbite ellittiche

La cintura di Kuiper e la nube di Oort

Oltre l’orbita di Nettuno, troviamo la cintura o fascia di Kuiper, che contiene centinaia di corpi formati principalmente da ghiaccio, rocce meteoritiche e polveri, dalla quale si ipotizza possano avere origine le comete a breve periodo, ovvero quelle che hanno un periodo orbitale inferiore a 200 anni, come la Halley. Il disco diffuso è una regione periferica del Sistema Solare che si sovrappone alla fascia di Kuiper, nella quale si trovano oggetti chiamati transnettuniani.

La nube di Oort è una gigantesca nube sferica situata ai confini del Sistema Solare, formata dai residui della formazione del Sole e dei pianeti, la cui esistenza è stata ipotizzata nonostante non sia mai stata osservata perché troppo lontana perfino per i telescopi moderni. Si ritiene possa essere la zona da cui provengono le comete a lungo periodo, ovvero quelle che hanno un periodo orbitale superiore a 200 anni, come la Hale-Bopp.

Fascia di Kuiper e nube di Oort
Rappresentazione non in scala della fascia di Kuiper e della nube di Oort

Origine del Sistema Solare

La teoria attualmente accettata riguardo l’origine del Sistema Solare indica che, circa 4,6 miliardi di anni fa, il Sole e gli altri corpi celesti si formarono all’interno di una nube di gas e polveri che, a causa di perturbazioni gravitazionali, iniziò a collassare su sé stessa. Per effetto della conseguente rotazione innescata, la nube assunse la forma di un disco appiattito, nel quale la materia originaria si andava addensando verso il centro. La massa centrale collassò su sé stessa per effetto della gravità, dando origine al Sole. La materia residua, condensata in anelli periferici che ruotavano intorno al centro, diede origine ai pianeti, conseguentemente all’aggregazione di polveri e gas residui.

Distanze dei pianeti dal Sole

Si forniscono di seguito le misure indicative delle distanze medie dei pianeti dal Sole, espresse in milioni di Km:

  • Mercurio: 58
  • Venere: 108
  • Terra: 150
  • Marte: 228
  • Giove: 779
  • Saturno: 1.427
  • Urano: 2.870
  • Nettuno: 4.497
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Stelle e pianeti: differenze ed etimologie dei termini https://cultura.biografieonline.it/stelle-pianeti-differenza/ https://cultura.biografieonline.it/stelle-pianeti-differenza/#comments Tue, 28 Jan 2014 11:19:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9370 Quali sono le differenze tra stelle e pianeti? Una stella viene definita in astronomia come un corpo celeste dotato di luce propria, formato da materia allo stato di plasma, che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare, che liberano l’energia che noi vediamo sotto forma di luce stellare.

Proxima Centauri
La stella Proxima Centauri, ripresa dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA and ESA

La stella più vicina a noi è il Sole, che si trova ad una distanza media dalla Terra di 150 milioni di Km ed è al centro del nostro Sistema Solare; la maggior parte delle altre stelle risultano visibili soltanto durante la notte. Gruppi densi di stelle formano gli ammassi stellari, che a loro volta, raggruppati insieme a stelle singole, polveri e gas, formano le galassie.

Un pianeta viene definito come un corpo celeste che, a differenza di una stella, non produce energia tramite fusione nucleare, non brilla di luce propria ed ha una massa sufficiente a conferirgli una forma sferoidale. Brilla invece di luce riflessa dalla stella attorno a cui orbita. Le stelle producono luce e calore, i pianeti vengono invece illuminati e riscaldati.

Giove
Il pianeta Giove, ripreso dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (AURA/STScI)

Un pianeta inoltre ha una massa relativamente piccola ed una temperatura minore di una stella; le alte temperature delle stelle permettono infatti di attivare le reazioni di fusione nucleare che generano energia e quindi luce.

Per essere definito pianeta, un corpo celeste deve inoltre avere una dominanza gravitazionale, ovvero deve essere in grado di mantenere libera la propria fascia orbitale da altri corpi celesti di dimensioni simili o superiori; nella propria zona orbitale, non orbiteranno cioè altri corpi di dimensioni comparabili a quelle del pianeta che non siano suoi satelliti.

La dominanza orbitale è la caratteristica che distingue i pianeti dai pianeti nani. Per questo motivo, il congresso dell’Unione Astronomica Internazionale ha deciso di riclassificare Plutone come pianeta nano.

Che siano stelle o pianeti, ammassi stellari o galassie, il telescopio spaziale Hubble ha aiutato gli esseri umani a perfezionarne la visione, con le sue numerose scoperte e le centinaia di migliaia di immagini astronomiche eccezionali.

Etimologia

Sino agli inizi del XX secolo, le etimologie accreditate per il termine stella erano due: la prima sosteneva che derivasse dal latino stella (sterla) da sterula, che a sua volta deriverebbe dalla radice sanscrita sit- con significato di spargere; quindi stella significherebbe “sparsa per il firmamento“. La seconda ipotesi riteneva invece che il termine derivasse dall’arcaico astella, a sua volta derivato dal greco astér (in latino astrum), con radice as-; secondo questa etimologia, stella significherebbe “che scaglia” (raggi di luce).

Il termine pianeta deriva dal greco antico plànētes astéres, ovvero “stelle vagabonde“, poiché nell’antichità venivano considerati tali tutti i corpi celesti che si spostavano nel cielo notturno rispetto allo sfondo delle stelle considerate fisse.

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La costellazione della Vergine https://cultura.biografieonline.it/costellazione-della-vergine/ https://cultura.biografieonline.it/costellazione-della-vergine/#comments Sun, 31 Mar 2013 20:26:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6655 La costellazione della Vergine, in latino Virgo, è una costellazione dello Zodiaco. La sua posizione nel cielo è tra il Leone, ad ovest, e la Bilancia, ad est; visibile da febbraio, verso est, bassa all’orizzonte, fino a luglio, verso ovest, il periodo di migliore visibilità nel cielo dell’emisfero boreale è verso giugno, alta nel cielo verso sud.

Costellazione della Vergine
Costellazione della Vergine

Le stelle principali della costellazione sono: α Virginis (Spica) stella azzurra, la più brillante della costellazione, distante dalla Terra 262 anni luce (un anno luce corrisponde a 9.461 miliardi di Km); γ Virginis (Porrima) stella doppia giallastra, distante da noi 39 anni luce; ε Virginis (Vindemiatrix) stella gialla distante 102 anni luce; ζ Virginis (Heze) stella bianca distante 73 anni luce; δ Virginis (Minelauva) stella gigante rossa distante 202 anni luce; β Virginis (Zavijava) stella gialla distante 36 anni luce.

La costellazione della Vergine si trova in una regione lontana dalla scia luminosa della Via Lattea; per questo motivo è possibile osservare al suo interno un gran numero di galassie. L’agglomerato di galassie più ricco è il cosiddetto Ammasso della Vergine, distante 60 milioni di anni luce, che contiene la galassia gigante M87, una delle più grandi conosciute. Visibile anche la nota Galassia Sombrero (M104), una delle più fotografate nell’ambito della fotografia astronomica amatoriale. All’interno della costellazione è presente anche il quasar (contrazione di QUASi-stellAR radio source, radiosorgente quasi stellare) 3C 273, situato a 3 miliardi di anni luce da noi.

All’interno della costellazione sono altresì presenti diversi sistemi planetari: quello della stella nana gialla 70 Virginis, attorno a cui orbita un pianeta gigante gassoso, e quello della pulsar millisecondo PSR B1257+12 che possiede tre pianeti, con masse comprese fra un quarto e quattro volte la massa di Giove.

Nella mitologia, la costellazione della Vergine viene interpretata e rappresentata in diverse versioni: secondo una di queste, raffigura Astrea, la dea della giustizia, figlia del dio Zeus e della dea Temi; un’altra indica la Vergine come la dea Cerere, rappresentata con una spiga in mano, oppure associata a Persefone, dea dell’oltretomba poichè, nei mesi primaverili quando la costellazione è più visibile, esce dal mondo delle tenebre.

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La costellazione del Leone https://cultura.biografieonline.it/leone-costellazione/ https://cultura.biografieonline.it/leone-costellazione/#comments Sun, 24 Feb 2013 14:39:02 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6406 La costellazione del Leone, in latino Leo, è una costellazione dello Zodiaco. La sua posizione nel cielo è tra il Cancro, ad ovest, e la Vergine, ad est; visibile da dicembre, verso est, bassa all’orizzonte, fino a giugno verso ovest, il periodo di migliore visibilità nel cielo dell’emisfero boreale è ad aprile, alta nel cielo verso sud.

Costellazione del LeoneLe stelle principali della costellazione sono: α Leonis (Regolo) stella azzurra, la più luminosa della costellazione, distante 77 anni luce dalla Terra (un anno luce corrisponde a 9.461 miliardi di Km); γ Leonis (Algieba) stella azzurra doppia distante circa 126 anni luce; β Leonis (Denebola) stella bianca distante 36 anni luce; δ Leonis (Zosma) stella bianca, distante 58 anni luce; ε Leonis (Ras Elased Australis) stella gialla, distante 251 anni luce; θ Leonis (Coxa) stella bianca, distante 178 anni luce.

Essendo la costellazione del Leone posizionata lontano dalla Via Lattea, è possibile osservare nel profondo cielo tantissime galassie: M65, M66, NGC 3628, M95, M96, NGC 2903, NGC 3193, NGC 3607. All’interno della costellazione sono altresì presenti diversi sistemi planetari: quello della stella gigante arancione HD 102272, attorno alla quale orbitano due pianeti di tipo gioviano, e quello della stella nana rossa Gliese 436, attorno alla quale orbita un pianeta la cui massa è simile a quella di Nettuno.

Lo sciame meteorico che si origina dalla costellazione del Leone, le Leonidi, è provocato dalla Cometa Tempel-Tuttle, quando la Terra attraversa la scia delle particelle lasciate dal passaggio di questa cometa periodica del Sistema Solare. Lo sciame è visibile ogni anno di norma dal 14 al 21 novembre con un massimo attorno al 17.

Nella mitologia, la costellazione del Leone rappresenta la prima delle dodici fatiche di Ercole e cioè cercare di uccidere l’invulnerabile Leone di Nemea, che aveva la particolarità di avere la pelle resistente a qualsiasi arma, non poteva essere né scalfita, né trapassata.

Ercole - Eracle - Dodici fatiche - Leone di Nemea - 12 fatiche di Ercole
Ercole e il Leone di Nemea: è la prima delle 12 fatiche

Ercole avrebbe dovuto portare la pelle del leone come trofeo. Durante un viaggio attraverso i boschi, Ercole fu sorpreso dal leone, che gli ruppe l’armatura e spezzò un dito. Dopo un feroce duello, Ercole riuscì ad afferrargli la criniera e costringerlo a terra, dichiarandolo sconfitto. Alla morte, il leone fu posto in cielo da Zeus tra i segni dello zodiaco, dove andò a formare la costellazione del Leone.

Il termine “solleone”, che sta ad indicare il clima tipico della stagione estiva, deriva proprio da questa costellazione poiché, alcune migliaia di anni fa il Sole si trovava nel Leone nel periodo più caldo e segnava il passaggio del Sole al solstizio d’estate.

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La costellazione del Cancro https://cultura.biografieonline.it/cancro-costellazione/ https://cultura.biografieonline.it/cancro-costellazione/#comments Sat, 02 Feb 2013 16:23:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6085 La costellazione del Cancro, in latino Cancer, è una costellazione dello Zodiaco. La sua posizione nel cielo è tra i Gemelli ad ovest ed il Leone ad est; visibile da dicembre, verso est, bassa all’orizzonte, fino a maggio, verso ovest, il periodo di migliore visibilità nel cielo dell’emisfero boreale è a febbraio/marzo, alta nel cielo verso sud.

Costellazione del Cancro
Costellazione del Cancro

Le stelle principali della costellazione sono: β Cancri (Altarf) stella arancione, la più brillante della costellazione, distante 290 anni luce dalla Terra (un anno luce corrisponde a 9.461 miliardi di Km); δ Cancri (Asellus Australis) anch’essa stella arancione, distante 136 anni luce da noi e fa parte dell’ammasso aperto del Presepe, di cui si tratterà più sotto; ι Cancri (Decapoda) stella gialla distante 298 anni luce, che possiede una stella compagna bianco-azzurra; α Cancri (Acubens) stella bianca distante 173 anni luce; ζ Cancri (Tegmen), stella tripla distante approssimativamente 83 anni luce; DX Cancri, stella nana rossa, distante 11,82 anni luce.

Nella costellazione è presente 55 Cancri, stella doppia composta da una nana rossa e una gialla, distante circa 41 anni luce dalla Terra, attorno alla quale orbita il sistema planetario extrasolare più grande conosciuto attualmente: possiede cinque pianeti confermati, quattro dei quali hanno una massa simile a quella di Giove e Saturno ed il più interno a quella di Nettuno.

All’interno della costellazione sono presenti oggetti appartenenti alla Via Lattea: il più noto è il brillante ammasso aperto denominato “Ammasso del Presepe”, conosciuto anche come “Ammasso Alveare” (M44) che, in una notte particolarmente nitida, è osservabile anche ad occhio nudo ed appare come una macchia chiara e nebulosa; per questo è noto fin dall’antichità: Greci e Romani figuravano l’ammasso del Presepe come una “mangiatoia” (dal termine præsepe, in latino, che significa appunto mangiatoia o arnia da cui anche il nome alveare) da cui si cibavano due asini. E’ stato uno dei primi oggetti celesti che Galileo Galilei osservò con il suo cannocchiale nel 1609.

Presente nella costellazione anche l’ammasso aperto M67 e diverse galassie, tra cui NGC 2775, galassia a spirale gigante.

Nella mitologia, la costellazione del Cancro, rappresenta la seconda delle dodici fatiche di Ercole: durante il combattimento con Idra, mostro con nove teste a forma di serpente, di cui una immortale, un granchio inviato dalla dea Era, morse al piede Ercole, che lo uccise. Era premiò il granchio ponendolo in cielo, nell’omonima costellazione.

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La costellazione dei Gemelli https://cultura.biografieonline.it/gemelli-costellazione/ https://cultura.biografieonline.it/gemelli-costellazione/#comments Mon, 21 Jan 2013 19:49:21 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5854 La costellazione dei Gemelli, in latino Gemini, è una costellazione dello Zodiaco. La sua posizione nel cielo è tra il Toro ad ovest ed il Cancro ad est, vicino alla costellazione di Orione; visibile da dicembre, verso est, bassa all’orizzonte, fino a maggio, verso ovest; il periodo di migliore visibilità nel cielo dell’emisfero boreale è a febbraio, alta nel cielo verso sud.

Costellazione dei Gemelli
Costellazione dei Gemelli

Le stelle principali della costellazione sono: Polluce (β Geminorum) stella arancione, la più luminosa, distante dalla Terra circa 34 anni luce (un anno luce corrisponde a 9.461 miliardi di Km); Castore (α Geminorum) stella bianca, costituita in realtà da un sistema multiplo di sei componenti, distante 52 anni luce da noi; Alhena (γ Geminorum) stella bianca distante 105 anni luce; μ Geminorum (Tejat Posterior) stella rossa distante 232 anni luce; ε Geminorum (Mebsuta) stella bianca distante da noi 903 anni luce.

All’interno della costellazione sono presenti oggetti appartenenti alla Via Lattea: il brillante ammasso aperto M35, distante 2.800 anni luce dalla Terra e la Nebulosa Eschimese, nebulosa planetaria, chiamata così perché il suo aspetto è simile alla testa di una persona con indosso il cappuccio di una giacca a vento.

Plutone fu scoperto in questa costellazione nel 1930.

La leggenda legata alla costellazione narra di due gemelli molto legati l’uno all’altro, Castore e Polluce, conosciuti anche come Dioscuri ovvero “figli di Zeus”, che combatterono contro Ida e Linceo, figli di Afareo, re dei Messeni. Castore fu ucciso da Ida e Polluce per vendicarsi uccise Linceo. Polluce, rinunciò alla sua immortalità per raggiungere il fratello. Zeus, pose i due gemelli in cielo, rendendoli inseparabili per l’eternità.

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