A proposito di quelle pellicole un po’ osè l’attrice ha dichiarato senza mezzi termini:

“Mi sono divertita molto nel recitare in quei film e lo rifarei. Ora però ho un’altra gravità, non potrei più farlo”.

Era il 1983, quando, all’età di 37 anni, la bellissima e sensuale Stefania Sandrelli fece restare a bocca aperta i maschietti nella pellicola erotica diretta da Tinto Brass, “La Chiave” (interpretando il personaggio di Teresa Rolfe).

Parlando poi di Gino Paoli, che è stata una persona importante per l’attrice fin dai tempi dell’adolescenza, la Sandrelli ha detto:

“La canzone che mi ha fatto innamorare di lui è stata La Gatta, che poi lui infatti mi ha dedicato”.

A quanto pare, i due sono rimasti molto uniti, nonostante nella vita abbiano preso strade diverse.

“Io e Gino Paoli ci vogliamo molto bene, e ogni tanto ci sentiamo”, ha confidato la Sandrelli. La loro storia è giunta al capolinea dopo frequenti scenate di gelosia e reciproci tradimenti. “Una volta ho distrutto la sua casa perché ho trovato della sabbia nel letto e quella sabbia non era la mia. Lui se lo ricorda bene e se ne è stato zitto, mentre gli ho rotto tutto ciò che gli potevo rompere. Ricordo che gli ho rotto proprio le cose che costavano di più e a cui teneva di più”, ha detto.

• Leggi anche: Stefania Sandrelli: “Il cinema dovrebbe riaprire per ultimo, non è possibile il distanziamento”

“Il cinema è per sua definizione assembramento. Non si può immaginare il cinema distanziato, è bello proprio perché si fa a spallate per assistere a una proiezione: secondo me è questo il senso del cinema”.

Per il teatro invece? La Sandrelli ha un’opinione diversa: “Ci si accorgerà presto di quanto la gente senta la mancanza di teatro, musica e concerti, che sono vero nutrimento per lo spirito. Credo che il teatro possa ripartire in modo comodo e sicuro, sia per il pubblico che per i teatranti. Ora poi con la bella stagione si possono sfruttare arene e spazi all’aperto“.

“Questo ultimo anno di pandemia mi ha infragilito”, ha rivelato l’attrice, che si è riscoperta molto meno coraggiosa di quello che pensava di essere.

“Devo essere sincera, durante la prima fase della pandemia non avevo percepito la gravità e la pesantezza della situazione. Durante il primo lockdown ero molto più attiva, semplicemente perché non mi aspettavo quello che sarebbe successo, e che ora sta emergendo soprattutto in Brasile e in India“, ha concluso.