stagioni Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 29 Sep 2023 13:09:22 +0000 it-IT hourly 1 Da dove derivano i nomi delle stagioni? https://cultura.biografieonline.it/nomi-stagioni/ https://cultura.biografieonline.it/nomi-stagioni/#comments Wed, 27 Sep 2023 11:07:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8054 Il termine “stagione” ha due possibili derivazioni:

  • dalla parola latina sationem, ovvero “l’atto di seminare”,
  • oppure da stationem, ovvero “l’atto di stare”, inteso come “fermata”.

Oggi le stagioni indicano i quattro periodi in cui è suddiviso l’anno solare:

  1. primavera,
  2. estate,
  3. autunno,
  4. inverno.
Immagine che simboleggia le stagioni (I nomi delle stagioni)
I nomi delle stagioni: una bella immagine che rappresenta le quattro stagioni

Determinazione delle stagioni

In campo astronomico, ogni stagione costituisce il tempo intercorrente tra un equinozio ed un solstizio.

Ognuna delle quattro stagioni ha una durata di tre mesi e sono determinate dall’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’orbita, chiamato “eclittica”. Questa inclinazione è mediamente di 23° 27’ e resta immutata durante il moto di rivoluzione della Terra, ovvero il viaggio che percorre attorno al Sole ogni anno.

L’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra determina la variazione dell’angolo di incidenza dei raggi solari che la raggiungono. Infatti, un emisfero si trova in inverno quando i raggi solari colpiscono con maggiore inclinazione la superficie della Terra, che riceverà quindi meno calore, poiché vi è un minor grado di irraggiamento. Viceversa, un emisfero si trova in estate quando i raggi solari colpiscono la superficie della Terra con minore inclinazione e il calore ricevuto è maggiore.

inclinazione asse terrestre
Inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell’orbita, detto “eclittica”

Il ciclo delle stagioni di un emisfero è opposto di quello dell’altro. Se, per esempio, nell’emisfero boreale è estate, in quello australe sarà inverno, e viceversa.

Ciclo delle stagioni
Ciclo delle stagioni

Esiste anche la suddivisione meteorologica per definire una stagione, che tiene conto delle caratteristiche climatiche e ambientali e dei cambiamenti che avvengono in un determinato luogo durante il corso dell’anno. Questa suddivisione non coincide quasi mai con quella astronomica.

Etimologia dei nomi delle stagioni

Il termine primavera deriva dalle parole primus, cioè primo e ver, che deriva dalla radice sanscrita vas, che significa “splendere, illuminare, ardere”. E’ la stagione in cui la natura rinasce e sboccia dopo il torpore ed il freddo invernale, il clima è più mite, gemme e nuovi fiori si schiudono, l’erba si infoltisce; ha inizio con l’equinozio di primavera e finisce con il solstizio d’estate.

“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera” (Pablo Neruda – tratta da Frasi sulla primavera)

Estate deriva dalla parola latina aestatem, ovvero “calore”, che deriva a sua volta dalla radice indoeuropea aidh che significa “ardere, bruciare”. E’ infatti la stagione in cui il calore prodotto dal Sole è massimo, poiché esso raggiunge il suo punto più alto sull’orizzonte. Le temperature sono più elevate, l’aria è più calda e le precipitazioni sono spesso a carattere temporalesco; inizia con il solstizio d’estate e termina con l’equinozio d’autunno.

“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla” (Ennio Flaiano – tratta da Frasi sull’estate)

Autunno ha origine dalla parola latina auctumnus, che deriva a sua volta dalla radice del verbo augere, ovvero “aumentare, arricchire”. In questa stagione il clima diventa fresco, le foglie degli alberi decidui si colorano di giallo ed iniziano a cadere, nei boschi spuntano i funghi ed è il periodo della vendemmia; inizia con l’equinozio d’autunno e finisce con il solstizio d’inverno.

“In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno” (Tonino Guerra – tratta da Frasi sull’autunno)

Inverno deriva dal latino hibernum, ovvero “invernale”, che ha origine dalla radice sanscrita himas, ovvero “freddo, neve”. In questo periodo dell’anno il freddo prevale, poiché il Sole raggiunge il suo punto più basso sull’orizzonte; il clima è rigido e le precipitazioni sono spesso nevose, gli alberi decidui rimangono senza chioma; inizia con il solstizio d’inverno e termina con l’equinozio di primavera.

“Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione”  (Giuseppe Ungaretti – tratta da Frasi sull’inverno)

Stagioni ai poli e ai tropici

Nella regione del circolo polare artico (Polo Nord) e in quella dell’antartico (Polo Sud), si distinguono generalmente soltanto due stagioni della durata di sei mesi ognuna: quella estiva e quella invernale. La prima è caratterizzata dal sole di mezzanotte, la seconda dalla notte polare o buio di mezzogiorno.

Nelle zone comprese tra i due tropici, quello del Cancro e quello del Capricorno, esistono la stagione secca e quella delle piogge.

Le stagioni nell’arte

La primavera di Botticelli, 1482
La primavera di Botticelli, 1482

Continuiamo l’articolo sui nomi delle stagioni, entrando nel mondo dell’arte.

L’opera La primavera è uno dei quadri più famosi e importanti del pittore italiano Sandro Botticelli.

È stato dipinto nel 1482 e attualmente si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Estate, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
Estate, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563

Il pittore italiano Giuseppe Arcimboldo realizzò, nel 1563, l’opera Estate che appartiene alla serie de Le Stagioni, una produzione artistica formata da quattro dipinti: Inverno, Primavera, Estate e Autunno; ne fece poi dono nel 1569 all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo.

Inverno, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
Inverno, opera di Giuseppe Arcimboldo, 1563
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Fiume d’autunno, quadro di Kandinsky: descrizione e storia https://cultura.biografieonline.it/kandinsky-fiume-d-autunno/ https://cultura.biografieonline.it/kandinsky-fiume-d-autunno/#respond Mon, 01 Nov 2021 12:13:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10802 Fiume d’autunno” è un’opera di Kandinsky, olio su cartone, centimetri 20×30,5, che non è firmata né datata e la critica si è divisa, collocandola ai primi anni del secolo o intorno al 1917.

Kandinsky: Fiume d'autunno
Fiume d’autunno – quadro di Kandinsky

Descrizione del quadro

Nell’atmosfera autunnale rappresentata nel dipinto, spicca l’azzurro intenso del fiume, che si perde nello sfondo.

Sullo specchio d’acqua, in primo piano, si riflette la fitta vegetazione: ciò crea un senso di continuità cromatica, che fonde e confonde tutte le parti della composizione, unificate dalla fluidità della materia pittorica.

Fiume d’autunno: l’opera di Kandinsky

Il dipinto mostra una riflessione sulla pittura impressionista che fa pensare al Kandinsky dei primi anni del Novecento, quando dall’associazione da lui fondata nel 1901, furono organizzate mostre di impressionisti e postimpressionisti.

All’epoca Kandinsky era stato “costretto” a studiare disegno, come studente dell’Accademia di Monaco, ma preferiva indagare gli aspetti cromatici della pittura, al punto che dai suoi compagni di studio era stato soprannominato “colorista”.

L’artista amava molto la pittura en plein air, prediligendo i parchi e i giardini di Monaco alle aule accademiche. Questa necessità di un contatto con la natura resterà nell’animo dell’artista.

Kandinsky stava già modellando la propria linea usando il linguaggio proto-espressionista di Van Gogh.

Dove si trova il quadro

Il dipinto è conservato presso il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.

Altri paesaggi di Kandinsky

Abbiamo trattato e approfondito diversi altri dipinti di Kandinsky. Tra questi vi sono tre opere che hanno come soggetto un paesaggio, sebbene siano tutte antecedenti a questa:

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Soldati, poesia di Ungaretti https://cultura.biografieonline.it/soldati-ungaretti/ https://cultura.biografieonline.it/soldati-ungaretti/#comments Thu, 07 Apr 2016 16:53:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17807 La poesia “Soldati” è uno dei testi chiave per comprendere la poetica del suo autore, Giuseppe Ungaretti, oltre che una delle sue opere più famose. La poesia reca come data di componimento il mese di luglio 1918, presso il Bosco di Courton, sito in Francia. Il luogo e la data sono indicati proprio al di sotto della lirica stessa, come di consuetudine, proprio per dare alle poesie l’aspetto di diario.

Soldati: Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie
“Soldati” – Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie – Celebre poesia breve di Giuseppe Ungaretti

La lirica chiude  la quarta sezione della raccolta Allegria, intitolata Girovago, che comprende le poesie composte fra il marzo e il luglio 1918, durante l’esperienza della guerra in Francia. Il poeta, infatti, oltre ad aver combattuto la prima fase della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano del Carso, si spostò anche sul fronte francese. Dal 1918 al 1921 visse a Parigi, dove si sposò con Jeanne Dupoix, dalla quale ebbe due figli.

Le poesie composte sul fronte francese ricalcano lo stesso stile di quelle composte sul fronte italiano (come Veglia) : il tema della guerra domina tutta la raccolta ma viene visto come momento rivelatore della propria identità . La raccolta Allegria uscì con una prima edizione nel 1931 e poi con l’ultima e definitiva del 1942. La sezione Girovago è la terza e penultima della raccolta, che termina con la sezione Prime, che anticiperà l’evolversi della poetica di Ungaretti.

Soldati: analisi del testo e parafrasi della poesia

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.

La poesia “Soldati” ricalca lo stile espressionista e quasi aforistico che il poeta utilizza in tutta la raccolta. È formata da quattro versi liberi brevi e il titolo non può essere scisso perché descrive a pieno il testo.

Tutto il significato della breve, ma intensa, lirica gira intorno ad una similitudine: la condizione dei soldati schierati nelle trincee e minacciati da uno scontro a fuoco viene paragonata alle foglie degli alberi che cadono in autunno.

L’immagine della foglia che si stacca dal ramo è un topos letterario, un luogo comune spesso utilizzato da poeti: tra tutti si ricordano Omero con l’Iliade, Virgilio con l’Eneide, Dante con la Divina Commedia.

L’autunno quindi viene ricollegato alla guerra e alla morte proprio per la caduta delle foglie e la trasformazione del paesaggio. L’immagine tradizionale della foglia viene però svecchiata da Ungaretti grazie alla brevità del componimento stesso: i versi sono disposti proprio per dare il senso repentino di passaggio dalla vita alla morte.

La struttura del componimento è circolare: la parola soldati trova il suo paragone solo con la parola foglie all’ultimo verso. Inoltre sono presenti enjambements: come-d’autunno; alberi-le foglie.

La poesia diventa così un rapido aforisma, una sentenza: i soldati si trovano nella stessa condizione, incerta e minacciata, delle foglie in autunno. Questo il senso rapido e coinciso di una delle liriche più intense del poeta Giuseppe Ungaretti.

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Primavera di Botticelli https://cultura.biografieonline.it/la-primavera-botticelli/ https://cultura.biografieonline.it/la-primavera-botticelli/#comments Fri, 11 Jan 2013 14:45:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5662 La primavera è uno dei quadri più famosi e importanti di Botticelli. E’ stato dipinto nel 1482 e misura 203 x 314 cm. E’ stato eseguito con colori a tempera su una tavola di legno. Attualmente si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Il titolo fu stabilito prendendo spunto dalla descrizione che il Vasari diede al dipinto: “Venere che le Grazie la rifioriscono dinotando la Primavera”.

Primavera di Botticelli
La Primavera di Botticelli (1482)

Interpretazione del quadro

Il significato dell’opera Primavera di Botticelli ha avuto innumerevoli interpretazioni, tuttavia ciò che è unanimemente considerato certo sono i nomi e i ruoli dei personaggi ritratti. Iniziando da destra si nota il vento Zefiro che sta afferrando una ninfa, Clori. Zefiro la sta fecondando e grazie al suo soffio la sta trasformando in Flora, colei che genera i fiori e che rappresenta la Primavera.

Clori, mentre si trasforma, perde dei fiori dalla bocca che si mescolano con i fiori che sono presenti sul manto erboso, in basso. Al centro vediamo Venere, immobile davanti ad un cespuglio di mirto. Sopra alla sua testa vola cupido, suo figlio, che con una benda agli occhi sta per scoccare una freccia.

Accanto a Venere, sulla sinistra, vi sono le tre Grazie, le quali ballano con solennità, muovendosi a cerchio; rappresentano l’amore che si dona, si riceve e si restituisce. L’ultimo personaggio sulla sinistra è Mercurio che tiene in mano un caduceo, forse per capire se si sta avvicinando una tempesta che potrebbe disturbare l’armonia del contesto. Lo sfondo è coperto dagli alberi di un bosco, oltre al quale si intravede un paesaggio che da ampio respiro alla scena.

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Estate (opera di Giuseppe Arcimboldo) https://cultura.biografieonline.it/estate-arcimboldi/ https://cultura.biografieonline.it/estate-arcimboldi/#comments Thu, 03 Jan 2013 13:49:56 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5197 L’Estate appartiene alla serie de Le Stagioni, una produzione artistica formata da quattro dipinti, Inverno, Primavera, Estate e Autunno che Giuseppe Arcimboldo realizzò nel 1563 per farne poi dono nel 1569 all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo. Si tratta di un olio su tavola che misura 66 x 50 cm. Attualmente il dipinto è conservato al Louvre di Parigi ma non si tratta dell’originale bensì di una seconda realizzazione del quadro, datata 1573, e sempre dipinta da Giuseppe Arcimboldo.

Estate, Arcimboldi
Estate, Arcimboldi

Questo quadro, come gli altri tre, fu realizzato dal pittore milanese secondo la sua famosa tecnica di composizione: utilizzando frutti, verdure, piante e ortaggi caratteristici dell’estate. In questo caso l’artista ha composto una figura femminile.

Questo è l’unico dipinto della serie de Le Stagioni ad essere firmato dal pittore. Come si nota la donna mostra la parte destra del volto. Infatti la serie era immaginata a coppie che si guardavano, Inverno e Autunno, Estate e Primavera. Il volto è composto da ciliegie, da una pesca, da un cetriolo, da una melanzana e da spighe di grano, quest’ultimo è utilizzato anche per comporre l’abito della donna.

Come si è detto la serie de Le Stagioni è stata dipinta prima nel 1563 e poi nuovamente, su richiesta dell’imperatore Massimiliano II, nel 1573. Le copie originali dei dipinti, quelle del 1563, si trovano nel  Kunsthistorisches Museum di Vienna e sono solo due della serie: Inverno ed Estate. Gli altri due originali: Primavera e Autunno, non esistono più.

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L’Inverno, celebre opera di Giuseppe Arcimboldo https://cultura.biografieonline.it/arcimboldi-inverno/ https://cultura.biografieonline.it/arcimboldi-inverno/#comments Thu, 06 Dec 2012 13:39:12 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5185 L’Inverno è un dipinto di Giuseppe Arcimboldo e appartiene al ciclo delle quattro stagioni. Tale ciclo di dipinti venne donato all’imperatore del Sacro Romano Impero Massimilano II d’Asburgo dall’Arcimboldo nel 1569, insieme ad altri quattro dipinti che rappresentavano i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco, dipinti nel 1566. L’ Inverno fu dipinto nel 1563, ma la versione che si può vedere è quella del 1573 in parte diversa dall’originale (l’uomo rappresentato aveva un mantello e una corona) e che fu realizzata dal pittore su richiesta dell’imperatore.

L'inverno (1569), di Giuseppe Arcimboldo
L’inverno, Giuseppe Arcimboldi (1569) fa parte della serie delle Stagioni, insieme a Primavera, Estate e Autunno.

Si tratta di un olio su tavola che misura 66,6 x 50,5 ed è attualmente esposto al Louvre di Parigi. Come nelle composizioni fantastiche, che contraddistinguono la produzione artistica di questo straordinario pittore, anche L’Inverno rappresenta il volto di un anziano, composto, in questo caso, da elementi naturistici, rami, foglie, frutti, pezzi di alberi, dipinti con i colori e disegnati con le forme che assumono durante la stagione invernale.

La pelle del volto è un tronco nodoso e in parte marcio con pezzi della corteccia al posto delle rughe, rotte e rovinate. La barba è composta da qualche piccolo ramo spoglio e senza foglie. L’occhio, che appare una fessura piccola come se la persona cercasse di mettere a fuoco qualcosa, è una spaccatura del legno, la bocca è composta da due funghi. I capelli sono foglie e rami spezzati e radi. I colori sono tetri e scuri, la natura riposa in inverno e si mostra all’occhio umano in una fase morente. La veste dell’uomo è una stuoia e al petto dell’uomo è attaccato un ramo da cui penzolano due frutti: un limone e una arancia.

E’ da notare che malgrado l’opinione corrente, che ritiene il quadro una rappresentazione grottesca dell’inverno e della vecchiaia, in realtà quando il quadro fu realizzato l’inverno era considerato la stagione più importante e in questa rappresentazione la sua forza visiva assume un’impostazione originale e unica.

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