serial killer Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 27 Feb 2020 16:30:07 +0000 it-IT hourly 1 Killer e sicario, differenze https://cultura.biografieonline.it/killer-sicario-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/killer-sicario-differenze/#comments Thu, 01 Mar 2018 07:55:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24320 Quando si parla di assassinio e di omicidio, sentiamo spesso nominare termini come killer e sicario. Entrambe queste figure uccidono persone, ma in maniera differente. O meglio, è diverso il movente che sta alle spalle del gesto. In questo articolo, vediamo qual’è la differenza sostanziale tra i due termini.

killer assassino - james bond - pistola
Killer o assassino? Il personaggio di James Bond (nella foto interpretato da Daniel Craig) possiede la celeberrima “licenza di uccidere”.

Killer

Con il termine killer si indica una persona che commette un omicidio (o un assassinio) su ordinazione, oppure in preda a raptus o, ancora, per professione. La parola killer deriva dall’inglese “to kill” che significa uccidere. Il killer è un assassino o omicida, cioè una persona che strappa la vita a qualcuno con dolo.

Nel caso si tratti di una professione, il termine killer viene usato in modo generico rispetto al termine sicario che viene utilizzato in maniera più specifica e selettiva.

Serial killer

Esistono poi i serial killer (o pluriomicidi, o killer seriali, assassini seriali), che compiono omicidi in serie. Il più celebre storicamente è Jack lo Squartatore. Quelli di natura compulsiva sono i soggetti più pericolosi in assoluto perché agiscono senza un movente ben preciso e uccidendo spesso persone totalmente estranee ai fatti.

assassinio

Sicario

Con il termine sicario, invece, intendiamo un esecutore materiale di un assassinio o di un omicidio che viene effettuato dietro incarico di un mandante. Il lavoro di un sicario avviene in cambio di un corrispettivo di denaro. Questa figura è usata da governi, organizzazioni criminali o da persone fisiche, per effettuare il lavoro sporco in cambio, appunto, di denaro.

Il sicario, nell’immaginario collettivo, deve compiere la sua missione nella maniera più efficiente possibile, senza mettere in una situazione di pericolo il mandante dell’omicidio.

Coltelli
La parola sicario ha a che fare con i coltelli

La parola sicario deriva dal termine latino “sica“, che significa coltello appuntito e curvo, arma d’offesa usata prevalentemente dai Traci. Sicarii era anche il termine usato dagli antichi romani per indicare una fazione estremista del partito ebraico degli Zeloti, che usava adottare in modo sistematico come strategia politica quella dell’omicidio terroristico.

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Bambino 44 (Child 44), riassunto e recensione del film https://cultura.biografieonline.it/child-44-film/ https://cultura.biografieonline.it/child-44-film/#respond Tue, 28 Apr 2015 11:04:19 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14156 Tratto dal romanzo “Bambino 44” (Child 44) scritto nel 2008 da Tom Rob Smith, nel 2015 è uscito nelle sale cinematografiche “Child 44 – Il bambino numero 44“, un film diretto da Daniel Espinosa e prodotto da Ridley Scott, con protagonisti Tom Hardy, Noomi Rapace e Gary Oldman. La storia narrata ripercorre le vicende di un noto serial killer, Andrei Chikatilo, riadattate ambientandole in anni che precedono i fatti reali.

Child-44
Child-44, poster del film

Trailer del film

YouTube Video

Trama del film “Child 44”

Nel 1953 l’Unione Sovietica è ancora immersa nel terrore staliniano. Le purghe, che vengono svolte quasi quotidianamente, non riguardano solo membri dell’apparato ma qualsiasi cittadino che sia ritenuto un traditore o venga accusato di criticare un governo “perfetto” in un contesto sociale ed economico “paradisiaco”.

In Unione Sovietica, infatti, la propaganda martella ricordando quanto il sistema economico e sociale sia giusto e l’uguaglianza regni sovrana. In realtà la popolazione è stremata e la disuguaglianza è assai più marcata che in altri paesi. Gli stessi piani economici tanto sbandierati, hanno creato una disuguaglianza estrema, soprattutto in quelle regioni in cui i contadini vengono privati di tutto per poter sostenere il peso dello stato sovietico.

Da qui comincia il film Child 44. Leo è un bambino orfano, i suoi genitori sono morti di freddo e fame. Siamo negli anni ’20, lui scappa dall’orfanotrofio e viene raccolto da un soldato che lo adotta.

I fatti si spostano poi al 1945: lui è un eroe di guerra. E infine siamo nel 1953 e Leo è un membro di quei servizi segreti che stanno seminando terrore ovunque e che catturano chiunque sia ritenuto un traditore, solo per aver manifestato, magari bevendo un caffè, una critica al regime con la persona sbagliata.

Il regime ha delatori ovunque e la vita non è mai al sicuro per nessuno. Nemmeno per Leo, interpretato da Tom Hardy, che malgrado sia un fedele e motivato ufficiale dei servizi, abbandona la sua incrollabile fede quando gli viene chiesto di indagare e denunciare la moglie che ama tanto e da cui forse non è così corrisposto. La moglie è Naoomi Rapace. Lui non la denuncia e per questo finisce in un paese sperduto, senza privilegi né gradi, dove viene integrato nella milizia come agente semplice.

La moglie, invece, da insegnate viene degradata a bidella. Ma nel frattempo un serial killer sta uccidendo dei bambini e proprio prima di essere mandato via da Mosca, Leo stava iniziando ad indagare su questi omicidi. Sembrerebbe che stia solo facendo il suo lavoro ma in realtà il regime è contrario ad indagini di questo tipo. Perché nella Russia del 1953 non ci possono essere omicidi, assassini e peggio ancora serial killer, visto che la società, immaginata e strutturata dalla perfezione della ideologia comunista, non può avere imperfezioni di questo tipo.

Pertanto Leo verrà, anche nella sua nuova vita, ostacolato in tutti i modi. Solo il suo nuovo capo, il generale Mikhail Nesterov (Gary Oldman), lo appoggerà, mentre il suo ex collega Vasili, un pazzo maniaco che uccide senza pietà chiunque contesti il regime, cercherà di fermarlo.

Andrei Chikatilo
Una foto di Andrei Chikatilo, il killer di Rostov

Recensione e commento al film

Il film è avvincente e trascina lo spettatore nella visione dell’orrore staliniano e del soffocante sistema di controllo che ricorda il libro 1984 di George Orwell, capolavoro visionario che identificò bene cosa stava accadendo in Unione Sovietica in quegli anni.

Per di più la storia è vera, perché fra il 1978 e il 1990 Andrei Chikatilo, più noto come il mostro di Rostov, uccise bambini e donne per un numero che si pensa si aggiri sulla cinquantina, perché anche se lui ha confessato, rimangono ancora alcuni omicidi non risolti, rimanendo impunito fino al 1990.

Proprio questa impunità, dovuta alla riluttanza delle autorità ad indagare su un tipo di serialità che ritenevano non appartenesse all’Unione Sovietica, permise al mostro di Rostov di muoversi uccidendo senza destare sospetti.

La regia di Daniel Espinosa ricostruisce con precisione il contesto storico della Russia sovietica, permette allo spettatore di vivere un avvincente thriller che ha anche il pregio della ricostruzione storica e della denuncia di uno dei casi più clamorosi di indifferenza giudiziaria.

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Cosa significa “Unabomber” ? https://cultura.biografieonline.it/cosa-significa-unabomber/ https://cultura.biografieonline.it/cosa-significa-unabomber/#respond Sun, 30 Sep 2012 19:50:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4019 Unabomber è l’appellativo affibbiato dall’FBI al serial killer Ted Kaczynski, arrestato il 3 aprile 1996 e condannato all’ergastolo per aver ucciso nell’arco di quasi 18 anni tre persone e per averne ferite altre 23. La particolarità di questo personaggio, tra i più noti criminali seriali del mondo, è stato l’uso di pacchi bomba postali per attentare alla vita delle sue vittime. Il termine deriva dalle parole University and Airline Bomber, sigla con la quale veniva indicato dagli inquirenti prima della sua cattura.

Unabomber: Theodore Kaczynski
Theodore Kaczynski, criminale noto con l’appellativo di Unabomber

Unabomber in Italia

Lo stesso termine è stato usato anche dalla stampa italiana per riferirsi all’autore di numerosi atti di violenza occorsi in Italia, tra la regione Veneto e la regione Friuli negli anni tra il 1994 e il 2006. Nel caso italiano, il criminale seriale preparava ordigni esplosivi in grado di menomare le vittime e li collocava in luoghi pubblici o comunque aperti al pubblico.

Le azioni attribuite all’Unabomber italiano sono oltre 30: il caso è ancora oggi irrisolto e il colpevole è ignoto. Questi non ha mai rivendicato i suoi atti, anzi, ha dimostrato grande abilità nell’evitare di lasciare indizi a lui riconducibili.

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Jack lo Squartatore https://cultura.biografieonline.it/jack-lo-squartatore/ https://cultura.biografieonline.it/jack-lo-squartatore/#comments Fri, 16 Mar 2012 13:05:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1055 Jack lo squartatore ha insanguinato Londra per un breve periodo uccidendo ben cinque prostitute. Il serial killer più famoso della storia agisce nell’East End di Londra e in particolare nel quartiere di White Chapel, e sceglie le sue vittime esclusivamente tra le prostitute.

Jack lo Squartatore - Jack the Ripper

La prima è la quarantaduenne Mary Ann Nichols, trucidata nella notte del 31 agosto 1888.
 Al killer non interessa aggredire sessualmente le sue vittime: nessuna, infatti, subisce violenza, vengono, però, tutte private degli organi interni tramite dei tagli dalla precisione quasi chirurgica. Il modus operandi è sempre lo stesso: Jack sorprende le malcapitate in un angolo buio, le soffoca e poi procede all’asportazione degli organi.

Dopo appena otto giorni dal primo omicidio, il cruento assassino agisce di nuovo l’8 settembre. Si tratta della prostituta quarantaseienne Annie Chapman. Accanto al corpo straziato della donna, privata addirittura del cuore e degli intestini, viene trovato un frammento di carta su cui compare per la prima volta la scritta Jack The Ripper (Jack lo Squartatore). Alcuni testimoni affermano di aver visto un uomo di bassa statura munito di valigetta agitarsi intorno al corpo di Annie. 
Il terrore invade la città, e cominciano a moltiplicarsi le ipotesi sull’identità del probabile assassino. Si pensa ad un medico, ad un macellaio, poi persino a un dipendente di un obitorio.

Il serial killer sembra inorgoglirsi per l’attenzione tributatagli al punto da cominciare a scrivere delle lettere a Scotland Yard; lettere che si mescolano alle centinaia di testimonianze scritte da improbabili testimoni. Vengono considerate attribuibili al vero Jack  soltanto tre missive. Una in particolare è accompagnata persino da un rene conservato in alcol. Tutti gli organi che l’assassino asporta alle proprie vittime diventano, infatti, dei veri e propri trofei.

La difficoltà in cui versa la polizia è dimostrata dall’adozione di alcune modalità di indagine molto particolari: si arriva addirittura a fotografare la retina di uno dei cadaveri nella speranza che abbia conservato l’immagine dell’assassino. 
Intanto, gli omicidi si succedono uno dietro l’altro con una crudeltà sempre più insistita.

Il 30 settembre è la volta di Elizabeth Stride e Catherine Eddowes. L’omicidio più efferato è, però, l’ultimo. La povera Mary Jane Kelly viene trovata l‘8 novembre nella sua stanza da letto terribilmente mutilata e privata di quasi tutti gli organi interni. Lo stesso medico legale accorso sul luogo dell’assassinio afferma che la donna sembra essere stata attaccata da una muta di leoni inferociti. 
Dopo quest’ultimo assassinio, Jack scompare nel nulla, anche se alla sua mano vengono attribuiti un’altra serie di omicidi. Le indagini non portano a nulla di fatto, e la vera identità del feroce omicida non verrà mai scoperta.

Il dottor Bond, collaboratore della polizia durante le prime indagini, traccia un identikit che lo rappresenta come un misogino privo di impulsi sessuali violenti. Il carattere del probabile assassinio viene desunto dal suo modus operandi, e il dottore ipotizza che l’uomo, dall’apparenza innocua, possa essere affetto da satiriasi, una sorta di devianza sessuale caratterizzata da quella che oggi verrebbe definita devianza o promiscuità.

I sospettati

Con il passare del tempo i sospettati diventano sempre più numerosi, tra questi: Montague John Druitt, un medico londinese ritrovato morto nel Tamigi; Aaron Kominski, un parrucchiere ebreo di origine polacca affetto da turbe mentali; Michael Ostrog, un medico russo finito in carcere e in manicomio per vari episodi criminali; e George Chapman, un apprendista medico accusato dell’avvelenamento delle sue tre presunte mogli. La pista più complicata è quella che fa riferimento al cosiddetto complotto reale e coinvolge il figlio della regina Vittoria, Alberto Vittorio. Secondo tale pista, il principe ha avuto una figlia da una relazione con una prostituta, e la corona per evitare lo scandalo è stata costretta a rivolgersi a una serie di fiancheggiatori massoni, tra cui lo stesso Jack. Quest’ultimo risolve la faccenda uccidendo tutte le donne che sono a conoscenza della relazione tra il principe e la prostituta.

Tra le ipotesi più recenti vi è quella formulata da Patricia Cornwell nel 2002. Dopo un anno di studi, la scrittrice americana  è arrivata alla conclusione che dietro il feroce killer si nasconda il pittore Walter Sickert. Le deduzioni della Cornwell, esposte nel testo “Ritratto di un assassino: Jack Lo Squartatore, caso chiuso”, sono ritenute infondate dalla maggior parte degli studiosi. La ricostruzione della scrittrice, però, riporta nuovamente in primo piano la figura del principe Alberto Vittorio.

Sickert, infatti, è probabilmente figlio naturale di una giovane donna che non sarebbe altri che la famosa figlia illegittima del principe. La rigida mentalità vittoriana del pittore l’avrebbe indotto, dunque, a considerare sua madre alla stregua di una prostituta e a ritenerla colpevole della parziale impotenza che lo affligge, covando così quell’odio contro le prostitute causa degli omicidi A supporto della sua tesi, la Cornwell ha effettuato anche una ricerca sulla carta da lettere usata dal pittore e dall’assassino che risulterebbero identiche.

L’ultima teoria deriva dall’analisi del DNA ritrovato sui francobolli delle lettere di Jack spedite a Scotland Yard. Le analisi hanno rivelato che si tratta di saliva femminile: il killer  sarebbe dunque una donna.  Purtroppo nessuna di queste ipotesi investigative ha ancora portato alla scoperta della vera identità di Jack lo squartatore.

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