schiavitù Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 25 Jan 2023 22:31:47 +0000 it-IT hourly 1 Little Rock Nine: riassunto e spiegazione https://cultura.biografieonline.it/little-rock-nine/ https://cultura.biografieonline.it/little-rock-nine/#respond Wed, 25 Jan 2023 21:11:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14822 L’evento dei Little Rock Nine (i nove di Little Rock) rappresenta un evento importante nella storia della segregazione razziale negli Stati Uniti d’America. Lo raccontiamo e lo riassumiamo in questo articolo.

I nove di Little Rock (Little Rock Nine)

Era il 1957, quando a Little Rock, città dell’Arkansas, nel sud degli Stati Uniti, nove ragazzi di colore venivano ammessi per la prima volta in una scuola per bianchi.

L’evento creò non pochi problemi di ordine pubblico.

L’episodio sconvolse la vita degli americani, prima di allora abituati alla rigida separazione delle due razze etniche.

Se hai visto il film Forrest Gump, l’episodio è citato in una scena.

Little Rock Nine - 1957
Little Rock Nine

I precedenti

Dallo schiavismo del Seicento fino alla Seconda Guerra Mondiale, non era poi cambiata molto la situazione dei neri americani.

Costretti prima ad una vita di stenti e sacrifici lavorando duramente nelle grandi piantagioni, la loro condizione migliorò appena con l’abolizione ufficiale della schiavitù nel 1865. Essa venne sancita il 18 dicembre nel XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

Nonostante ciò, tutti gli stati del sud emanarono pian piano provvedimenti che limitavano i diritti dei neri, per motivi essenzialmente economici.

Dal 1876 al 1965 furono emanate leggi che sancirono la segregazione razziale della società.

Furono chiamate Leggi Jim Crow, dal nome caricaturale con il quale venivano etichettati i giovani lavoratori neri.

Da quel momento in poi ci fu una vera e propria separazione tra i neri e i bianchi nella società americana: esistevano bar e tavole calde per bianchi e per neri, scuole, ospedali, perfino mezzi pubblici separati.

Molte furono le stragi di afroamericani, uccisi solo perché protestavano per ottenere l’uguaglianza dei diritti.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale qualcosa iniziò a cambiare: i movimenti riuscirono ad ottenere i primi concreti risultati.

Bisogna aspettare gli anni ’60 e soprattutto l’operato del presidente John Fitzgerald Kennedy insieme con quello di Martin Luther King , pastore e attivista non violento, per vedere i primi risultati di una politica realmente egualitaria.

Little Rock Nine: l’episodio e la storia

I fatti dei Little Rock Nine sono simbolici perché testimoniano quanto erano tesi negli anni ’50 i rapporti tra bianchi e neri.

Nel 1954 si decise di porre fine alla segregazione razziale nelle scuole americane.

Il 4 settembre del 1957 iniziò l’anno scolastico a Little Rock, nell’Arkansas, e nove ragazzi neri vennero selezionati, per merito, per frequentare la scuola superiore cittadina.

A causa delle proteste scoppiate tra gli studenti bianchi, l’Arkansas National Guard impedì l’accesso alle aule ai nove studenti di colore.

Il caso venne subito denunciato al presidente di allora Eisenhower, che in tutta risposta commissariò l’Arkansas National Guard e inviò le truppe federali per scortare gli studenti a lezione.

Little Rock Nine - militari
Little Rock 9: i militari scortano gli studenti

Nonostante la presenza dell’esercito, i nove ragazzi non ebbero vita facile a scuola: venivano continuamente perseguitati dagli altri ragazzi, perfino sotto gli occhi dei professori.

I ragazzi bianchi non venivano neanche puniti a dovere ma soltanto nei casi eclatanti di ingiustizia, e solo quando questi erano testimoniati da un adulto.

La situazione divenne così critica che il governatore decise di prendere duri provvedimenti.

Venne indetto un referendum per l’interruzione dell’anno scolastico e grande fu la campagna del governatore contro l’educazione unitaria di bianchi e neri.

Si decise a maggioranza per l’interruzione dell’anno scolastico, altrimenti conosciuto come Lost Year.

I nove e le loro famiglie continuarono ad essere perseguitati perché ritenuti colpevoli dagli altri genitori per la perdita dell’anno scolastico dei loro figli. Così come tutta la comunità nera.

La situazione restò tale fino al 1959: allora la maggior parte dei membri segregazionisti della scuola furono sostituiti con altri moderati. I ragazzi di colore riuscirono finalmente a partecipare alle lezioni.

Little Rock oggi

La scuola, ancora in parte funzionante come high school, è diventata la sede di un Museo dedicato ai diritti civili per commemorare gli eventi del 1957.

Nel 1958 il poeta cubano Nicolas Guillén pubblicò una poesia intitolata Little Rock, sia in inglese che in spagnolo, incentrata sulla tematica della segregazione razziale.

Little Rock Nine - Hazel Bryan - Elizabeth Eckford
Little Rock Nine: Hazel Bryan ed Elizabeth Eckford

L’evento di Little Rock scosse enormemente le coscienze. Tant’è che ancora oggi si tengono commemorazioni annuali sul posto.

Al famoso talk show televisivo di Oprah Winfrey, negli anni 2000, sono state ospiti due ragazze protagoniste della vicenda: Hazel Bryan ed Elizabeth Eckford. La prima fu la ragazza bianca che aggredì verbalmente la seconda, una dei nove, immortalate in una fotografia che fece il giro del mondo.

Le due si sono parlate e confrontate e Hazel ha avuto modo di scusarsi per il suo comportamento.

Nel 2007 l’evento è stato raffigurato anche su un dollaro come illustrazione commemorativa.

Nel 2008 i Little Rock Nine sono stati invitati alla cerimonia dell’inaugurazione del mandato del Presidente Obama, il primo afro-americano diventato Presidente degli Stati Uniti.

Molto è stato fatto, molto è cambiato a seguito di questo grave episodio.

la strada per una vera uguaglianza dei diritti è ancora lunga.

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Lo Slave Trade Act e l’abolizione della schiavitù in Gran Bretagna https://cultura.biografieonline.it/slave-trade-act-schiavi/ https://cultura.biografieonline.it/slave-trade-act-schiavi/#respond Fri, 21 Feb 2014 15:58:11 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9712 Il 25 marzo 1807 in Gran Bretagna viene abolito il commercio degli schiavi con lo Slave Trade Act. Si tratta di un atto del Parlamento, che diventerà effettivo a partire dal 1° gennaio 1808, il cui nome completo è “An act for the abolition of the slave trade”, cioè un atto per l’abolizione della tratta degli schiavi. La legge abolisce il commercio degli schiavi nell’Impero Britannico, ma non la schiavitù stessa: bisognerà aspettare altri ventisei anni perché la schiavitù venga effettivamente cancellata, grazie allo Slavery Abolition Act del 1833. Ma come nasce lo Slave Trade Act?

Lo Slave Trade Act e l'abolizione della schiavitù in Gran Bretagna
L’abolizione della tratta degli schiavi: l’illustrazione dell’epoca denuncia l’incidente di una ragazza africana schiava, frustata a morte per aver rifiutato di ballare nuda sul ponte della nave negriera su cui veniva trasportata. Il capitano John Kimber fu denunciato in Inghilterra davanti alla Camera dei Comuni da William Wilberforce su tale presunto incidente.

Nel 1787 viene costituito il Committee for the abolition of the slave trade, il Comitato per l’abolizione del commercio degli schiavi, composto da un gruppo di protestanti evangelici inglesi alleati con i quaccheri per opporsi alla schiavitù e alla tratta degli schiavi. Per i quaccheri, in particolare, la schiavitù è assolutamente immorale, una condanna per l’umanità.

Con il passare degli anni, il gruppo degli abolizionisti incontra un successo sempre maggiore, soprattutto tra i membri del Parlamento Britannico: sono circa una quarantina i parlamentari inglesi che accolgono le loro idee. L’alleanza tra protestanti evangelici e quaccheri, nota come “Saints”, è guidata dal più noto tra i leader nella lotta al commercio degli schiavi, William Wilberforce, che sin dal 1787 si dedica alla causa. Molti dei parlamentari, per altro, vedono la loro battaglia personale contro la schiavitù come una crociata ordinata da Dio: insomma, la motivazione religiosa è evidentemente molto forte.

Il successo della campagna contro la schiavitù è favorito anche dalla precaria posizione del governo di Lord Grenville, il cui periodo come Primo Ministro è noto come Ministry of all the Talents. E’ Grenville in prima persona a condurre la battaglia per far sì che il disegno di legge passi alla House of Lords, mentre nella House of Commons esso è gestito da Charles James Fox, che tuttavia muore prima che la legge divenga effettiva.

Altri eventi, comunque, giocano un ruolo importante nell’approvazione dello Slave Trade Act, primo tra tutti l’Act of Union, che permette a cento deputati irlandesi, la maggior parte dei quali a favore dell’abolizione, di entrare in Parlamento. Il disegno di legge viene introdotto in Parlamento per la prima volta nel gennaio del 1807, e raggiunge la House of Commons il 10 febbraio. Tredici giorni più tardi, venti anni dopo l’inizio della battaglia, Wilberforce e i suoi uomini ottengono la tanto agognata vittoria: la mozione per abolire il commercio degli schiavi viene approvata in maniera schiacciante, con 283 voti favorevoli e solo 16 contrari, e portata alla House of Commons. Qui il dibattito dura una decina di ore, prima che la Camera voti a favore del disegno di legge.

Esso viene promulgato ufficialmente, ricevendo il Royal Assent, il 25 marzo 1807. Il successo di tale legge può essere apprezzato anche se messo a confronto con la Francia di allora: è il periodo delle guerre napoleoniche. Se, infatti, la Rivoluzione Francese in origine aveva messo la schiavitù fuori legge, con un atto che conquistò l’ammirazione di molte persone in tutto il mondo, essa venne ripristinata da Napoleone nel 1802 ad Haiti e in Guadalupa, con l’invio di truppe in tutte e due le isole per fronteggiare gli schiavi liberati e riportarli in catene. Ecco, dunque, che la legge britannica del 1807, pur mettendo fuori legge solo il commercio degli schiavi, e non la schiavitù, costituisce per la Gran Bretagna una vittoria etica e morale contro la Francia.

Negli anni successivi, l’Impero Britannico utilizza la propria forza internazionale per mettere pressione sulle altre nazioni e indurle a mettere fine, a loro volta, al commercio degli schiavi. Gli Stati Uniti, in particolare, aboliscono la tratta internazionale degli schiavi (ma non quella interna al Paese) il 2 marzo 1807. Nel 1810 viene sottoscritto un trattato tra Gran Bretagna e Portogallo mediante il quale i lusitani accettano di restringere il commercio degli schiavi alle proprie colonie; tre anni più tardi un trattato anglo-svedese sancisce che la Svezia metta fuori legge il commercio degli schiavi. Nel 1814, poi, a stringere accordi con la Gran Bretagna è l’Olanda, che abolisce il commercio degli schiavi, mentre il Trattato di Parigi fa sì che la Francia dichiari la tratta degli schiavi “ripugnante rispetto ai principi di giustizia naturale”, e prometta di abolirla nel giro di cinque anni. Nel 1817, infine, anche la Spagna accetta di sopprimere la tratta entro tre anni.

Dal punto di vista pratico, l’entrata in vigore dello Slave Trade Act impone multe salate ai capitani che continuano a commerciare schiavi: ogni schiavo trovato su una nave impone una sanzione di cento sterline. Nel 1808 la Royal Navy istituisce il West Africa Squadron per controllare le coste occidentali dell’Africa: fino al 1860, saranno più di 150mila gli africani liberati, e circa 1600 le navi bloccate.

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Il Proclama di emancipazione di Lincoln https://cultura.biografieonline.it/il-proclama-di-emancipazione-di-lincoln/ https://cultura.biografieonline.it/il-proclama-di-emancipazione-di-lincoln/#comments Tue, 19 Jun 2012 19:18:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2480 Proclama è un termine derivante dal latino proclama, cioè gridare avanti, annunciare. Si tratta quindi di un annuncio solenne riguardante un provvedimento di particolare importanza, emanato da un’autorità e rivolto al popolo. Questo concetto si rifà all’usanza antica di dare annuncio di notizie gridandole nelle vie, piazze o luoghi di ritrovo, per permettere alla maggior parte della popolazione di venirne a conoscenza.

Proclama di emancipazione Lincoln
Lincoln mentre discute con il suo Gabinetto il primo abbozzo del Proclama di Emancipazione – Dipinto a olio di Francis Bicknell Carpenter

Proclama di notevole importanza è quello emanato da Abraham Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America: il Proclama di Emancipazione. E’ promulgato durante la guerra civile americana, detta anche guerra di secessione americana, durata dal 1861 al 1865. Quest’ultima vede contrapposti da un lato gli Stati Uniti d’America e dall’altro gli Stati Confederati d’America, di cui fanno parte i 7 stati che dichiarano la propria secessione dagli Stati Uniti d’America e cioè Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Texas. Successivamente si uniscono alla Confederazione altri 4 Stati: Virginia, Arkansas, Carolina del Nord e Tennessee.

Il Proclama di Emancipazione costituisce secondo alcuni, oltre che una precisa presa di posizione contro la schiavitù, anche una misura di strategia militare: a partire dal 1° gennaio 1863, gli schiavi appartenenti a proprietari in stato di rivolta contro l’Unione, sono dichiarati liberi.

Il Proclama di Emancipazione è composto da due ordini esecutivi: il primo emanato il 22 settembre 1862, decreta la liberazione di tutti gli schiavi dei territori degli Stati Confederati d’America a partire dal 1° gennaio 1863; il secondo elenca gli stati nel quale il primo ordine deve essere applicato. A seguito di questo Proclama, durante gli anni successivi e fino al 1865 sono liberate circa quattro milioni di persone.

Successivamente, dopo esser stato riconfermato Presidente nel 1864, Lincoln, insieme ad altri politici statunitensi, per evitare che il Proclama fosse considerato soltanto come una momentanea misura dovuta alla guerra, propone la ratifica del XIII emendamento della Costituzione Americana, grazie al quale, il 18 dicembre 1865, la schiavitù viene definitivamente abolita.

Abraham Lincoln
Abraham Lincoln

Abraham Lincoln viene assassinato il 14 aprile 1865, per mano di John Wilkes Booth, attore teatrale statunitense e simpatizzante confederato, che al Ford’s Theatre, a Washington, spara un colpo di pistola alla testa del Presidente, dichiarato morto il mattino del 15 aprile 1865.

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