San Girolamo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 26 Oct 2020 08:03:12 +0000 it-IT hourly 1 San Girolamo nello studio, analisi dell’opera di Colantonio https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-nello-studio-colantonio/ https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-nello-studio-colantonio/#respond Sat, 22 Aug 2020 06:39:27 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30274 Colantonio del Fiore realizzò questo dipinto, San Girolamo nello studio, nel 1445 durante il suo periodo napoletano, che durò quasi venti anni dal 1440 al 1460. L’opera faceva parte di un polittico commissionato forse da Alfonso il Magnanimo, re di Napoli, oppure dall’ordine francescano per la chiesa di San Lorenzo Maggiore.

San Girolamo nello studio, opera di Colantonio quadro picture
San Girolamo nello studio, opera di Colantonio del 1445

Ad oggi non è rimasta traccia del polittico ma le due opere, sia questa che ritrae San Girolamo nello studio, sia un’altra in cui San Francesco consegna la regola francescana, esposte entrambe al museo di Capodimonte a Napoli, sono intatte e ben conservate.

Museo di Napoli Capodimonte: San Francesco e San Girolamo, opere di Colantonio
Museo di Napoli Capodimonte: le due opere di Colantonio esposte. A sinistra, la Consegna della regola francescana; a destra, il dipinto analizzato in questo articolo.

San Girolamo nello studio: dati del quadro

Tecnica

Tempera su tavola

Misure

121×151 cm

Anno di realizzazione

1445

Luogo di conservazione

San Girolamo nello studio è esposto presso il museo di Capodimonte, a Napoli.

Descrizione del dipinto

In questo dipinto possiamo ammirare, al centro, San Girolamo (a volte indicato anche come San Gerolamo), intento nel togliere la spina dalla zampa del leone.

La leggenda del leone

La leggenda narra che in un monastero francescano dove risiedeva San Girolamo, arrivò un leone ferito: tutti i monaci scapparono, tranne il santo che, invece, andò incontro al leone e lo curò.

San Girolamo

Nel dipinto, proprio in onore della commissione francescana, San Girolamo non veste gli abiti cardinalizi ma indossa un abito francescano. Il pittore Colantonio, però, ricorda il ruolo del santo all’interno della Chiesa cattolica, ponendo il suo berretto porporato a sinistra, posto su un tavolino.

San Girolamo fu cardinale, traduttore della Bibbia e uomo coltissimo.

La realizzazione del berretto è, in tutto e per tutto, perfetta e identica all’originale.

L’influenza dell’arte fiamminga

Proprio il berretto di San Girolamo dimostra l’attenzione di Colantonio verso i dipinti fiamminghi. In particolare verso le opere di Jan van Eyck.

Ad esempio, i dettagli dei cordini sono incredibilmente uguali all’originale; l’ombra che uno di essi proietta sulla larga tesa dimostra la capacità straordinaria di Colantonio nel cogliere i minimi dettagli.

Il pittore, che ha operato a Napoli per molti anni diventando il più importante pittore partenopeo del ‘400, è anche l’unico che in tale epoca abbia lasciato tracce biografiche del suo lavoro e del suo operato.

Il rapporto con la natura fiamminga è comprovato anche dalla realizzazione dello studio del santo. Le pergamene, i libri, i calamai, le ampolle sono dipinti con una ricchezza di dettagli straordinaria che ricorda non solo le pitture fiamminghe ma anche le opere di Antonello da Messina, di cui Colantonio era stato maestro.

In precedenza abbiamo analizzato l’opera omonima San Girolamo nello studio, di Antonello da Messina.

San Girolamo nello studio, analisi dell'opera di Antonello da Messina
San Girolamo nello studio di Antonello da Messina è un dipinto straordinario realizzato trent’anni dopo, nel 1475

E questi oggetti che arredano lo studio sono un’alternativa visiva all’impianto centrale dell’opera, in cui spicca come protagonista il santo, con accanto il leone.

Altri possono essere i riferimenti della pittura di Colantonio: oltre a Jan van Eyck di cui abbiamo detto, possiamo citare anche il provenzale Barthélemy d’Eyck che lavorò presso la corte aragonese fra il 1438 e il 1442, e Jean Fouquet.

Queste influenze sono anche la conseguenza dei rapporti commerciali fra Spagna, Francia e Napoli che hanno portato in quegli anni all’incontro fra opere d’arte di origine diversa destinate alla corte partenopea.

San Girolamo nello studio: analisi dell’opera con commento video

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San Girolamo nello studio, analisi dell’opera di Antonello da Messina https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-nello-studio/ https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-nello-studio/#comments Mon, 04 May 2020 20:32:16 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28946 San Girolamo nello studio è un dipinto meraviglioso realizzato da Antonello da Messina nel 1475. E’ uno dei suoi capolavori più celebri. Il quadro “San Girolamo nello studio” è attualmente esposto alla National Gallery di Londra.

San Girolamo nello studio, analisi dell'opera di Antonello da Messina
San Girolamo nello studio (1475), analisi dell’opera di Antonello da Messina

San Girolamo nello studio: i dettagli del quadro

Il soggetto principale è San Girolamo che vediamo nel suo studio, nel centro del dipinto, mentre legge un libro. Attorno a lui possiamo osservare gli oggetti che con maestria Antonello realizza:

  • un asciugamano,
  • i libri,
  • un vaso,
  • alcune piante.
San Girolamo nello studio, i dettagli del dipinto
I dettagli del dipinto

L’attribuzione del dipinto

Proprio i dettagli degli oggetti, dell’abito del santo, la maestria nel realizzare gli animali, hanno fatto credere ad alcuni critici che il dipinto non fosse opera dell’artista messinese bensì del fiammingo Jan van Eyck.

Gli animali: gli uccelli nella parte bassa del quadro (San Girolamo nello studio)
Gli animali: gli uccelli nella parte bassa del quadro

Marcantonio Michiel – letterato e celebre collezionista d’arte del ‘500 – ad esempio, dopo aver visto l’opera a casa di un collezionista veneziano, aveva immaginato che potesse essere di Van Eyck, oppure di Hans Memling. Per quanto riguarda la figura del santo, immaginava potesse essere opera di Jacobello d’Antonio, figlio di Antonello.

Michiel, sbagliando sull’identità del pittore (o dei pittori) dell’opera, aveva però individuato come il quadro fosse la fusione di diversi elementi: fiammingo e italiano rinascimentale. Aveva inoltre individuato una mano legata alla bottega di Antonello da Messina.

Lo straordinario dipinto San Girolamo nello studio, è invece totalmente opera del maestro messinese. Egli lo realizzò come omaggio all’arte fiamminga, al Rinascimento italiano e al lavoro svolto con Giovanni Bellini.

Una fusione di elementi artistici

In apertura vediamo un diaframma architettonico: esso introduce la visione dello spettatore in primis sullo studio di San Girolamo e poi nella complessa struttura prospettica e spaziale della chiesa che circonda e avvolge lo studio.

Il diaframma architettonico ricorda sì i dipinti di Van Eyck, ma Antonello cambia la prospettiva in una costruzione architettonica che riprende il Rinascimento mediterraneo con un taglio catalano.

Appartengono alla cultura italiana la luminosità, lo spazio e la complessità prospettica. I dettagli rimandano alla cultura fiamminga: in particolare possiamo ammirare l’asciugamano posto sulla destra, i libri appoggiati sugli scaffali della biblioteca e le piante.

La prospettiva e lo spazio, invece, richiamano la cultura del Rinascimento italiano.

Grazie all’abilità e l’originalità di Antonello da Messina il dipinto raggiunge un vertice straordinario. Ammiriamo l’incastro degli spazi che accompagnano la visione dello spettatore dagli angoli più scuri fino alle finestre in fondo, da cui si vedono degli ampi spazi all’aria aperta. Così come dalle finestre poste in alto da cui si vede il cielo.

Gli animali: il gatto e il leone (San Girolamo nello studio)
Altri animali in dettaglio: il gatto e il leone

L’importanza della luce

La luce è l’elemento attraverso cui il pittore messinese dà consistenza agli animali: li rende vivi. La stessa luce dona consistenza anche a San Girolamo, di cui illumina le braccia, e al libro che sta studiando.

San Girolamo nello studio, capolavoro dipinto da Antonello da Messina

La luce illumina il volto del santo, gli oggetti che ne vengono esaltati nei singoli dettagli, poi accompagna lo sguardo dell’osservatore in tutti gli spazi prospettici del dipinto. Lo spettatore arriva così ad incontrare la luce, che sembra venire da dietro il dipinto attraverso le finestre.

Questa non è l’unica opera di Antonello il cui soggetto è San Girolamo: in altri due articoli abbiamo trattato le opere:

Analisi dell’opera (video)

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Ecce homo e San Girolamo penitente, di Antonello da Messina: analisi dell’opera https://cultura.biografieonline.it/ecce-homo-san-girolamo-antonello/ https://cultura.biografieonline.it/ecce-homo-san-girolamo-antonello/#comments Wed, 29 Apr 2020 20:10:04 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28554 Questa tavoletta di dimensioni contenute, 19.5 x 14.3 cm, aveva lo scopo di indurre meditazione e preghiera nel fedele che l’ammirava e ne constatava le implicazioni religiose delle immagini. Il titolo è “Ecce homo e San Girolamo penitente”. E’ stata realizzata da Antonello da Messina fra il 1463 e il 1465. L’opera fa parte di una collezione privata newyorkese.

Tavoletta di Antonello da Messina: Ecce homo (fronte) e San Girolamo penitente (retro) - Analisi dell'opera
Ecce homo (fronte) e San Girolamo penitente (retro), sono le due immagini che compongono la tavoletta di Antonello da Messina

Un’opera votiva

Meraviglioso esemplare di opera votiva, la tavoletta aveva lo scopo di stimolare la preghiera, di contemplare la sofferenza di Cristo e di ammirare la dedizione del Santo.

Fronte e retro

Sulla parte frontale (recto) della tavoletta appare il Cristo dolente mentre si sporge da un parapetto. Dietro di lui il buio, espediente necessario per permettere allo spettatore di concentrarsi unicamente sul personaggio ritratto.

Ecce homo (recto), opera di Antonello da Messina
Ecce homo, il volto sofferente di Gesù Cristo. Nella parte bassa la scritta I.N.R.I. (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum «Gesù Nazareno Re dei Giudei»)

Cristo è mostrato nel suo dolore fisico, contorto dalla sofferenza per le ferite inflitte, umiliato perché deve apparire di fronte alla folla, trascinato sul luogo dove appare forse con la corda che gli vediamo al collo.

San Girolamo penitente (verso), opera di Antonello da Messina
San Girolamo penitente (verso)

Sull’altro lato, il retro (verso), appare la figura di San Girolamo penitente. In un altro dipinto con lo stesso titolo, sempre opera di Antonello dello stesso periodo, il santo appare in ginocchio di fronte ad un crocefisso.

San Girolamo penitente, Antonello da Messina, quadro picture
L’altro dipinto dal titolo San Girolamo penitente (1460-1465)

Nella pittura oggetto di questo articolo, il Santo è sempre inginocchiato ma rivolto verso il cielo. Girolamo si trova in un luogo solitario, circondato solo dalla natura e dalle rocce.

La sua missione è l’ascesi, la preghiera solitaria. San Girolamo ha abbandonato l’abito talare e ha deciso di passare gli ultimi anni della sua vita solo, nella meditazione sul mistero di Cristo.

Ecce homo e San Girolamo penitente: le emozioni

Entrambe le immagini sono profondamente commoventi. La prima serve per meditare sulla sofferenza senza speranza del Cristo, che certo poi risorgerà, ma in quel momento è nel pieno del suo dolore e del suo sacrificio; nella seconda invece c’è la tensione del santo verso la perfezione della preghiera e della sua ricerca del dialogo con Dio.

La tavoletta Ecce homo e San Girolamo penitente serviva a questo scopo: ad indurre la meditazione e la preghiera nel fedele, che poteva portarla con sé o tenerla in un luogo dove raccogliersi, in silenzio, nella meditazione.

I dettagli

I dettagli del volto del Cristo richiamano l’arte fiamminga innalzata dal talento di Antonello da Messina.

Anche il contesto in cui San Girolamo prega è ricco di dettagli perfetti: la genealogia delle rocce, l’armonia della natura morta, il sentiero che si apre verso un panorama ampio, ricordano la ricchezza dei dettagli di pittori nordici tanto amati da Antonello: prima della sua partenza per Venezia li studiò con intensa ammirazione.

Eppure i cambiamenti che il maestro di Messina porta in quest’opera sono decisivi per trasformare l’arte del ritratto e concentrare l’attenzione dello spettatore sulla narrativa delle immagini.

Ecce homo e San Girolamo penitente: analisi dell’opera e commento video

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San Girolamo penitente, quadro di Antonello da Messina https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-penitente-antonello/ https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-penitente-antonello/#comments Mon, 15 Jul 2019 21:57:42 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=26634 Nel dipinto San Girolamo penitente possiamo ammirare sulla destra il santo, senza l’abito talare, spoglio di qualsiasi simbolo e ornamento. Colui che è stato il traduttore della Bibbia, uomo coltissimo e dalle profonde letture è in ginocchio, penitente. San Girolamo contempla un crocefisso appeso ad un albero posto di fronte a lui. Il dipinto è stato realizzato da Antonello da Messina fra il 1465 e il 1468. Attualmente è esposto alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria.

San Girolamo penitente, Antonello da Messina, quadro picture
San Girolamo penitente (1465-1468), Antonello da Messina

Non c’è un centro prospettico ma solo lo spazio  che induce ad osservare i due protagonisti: il Santo e il simbolo del Cristo morto, rappresentato dal crocefisso appeso all’albero.

Il cardinale è in ginocchio con accanto il leone: l’animale è quello della leggenda che lo vede protagonista e in cui si narra che il santo accolse un leone ferito in convento senza alcun timore di essere sbranato; l’animale gli rimase fedele per tutta la vita.

I libri, invece, che lo hanno accompagnato per tutta la sua carriera di studioso sono chiusi ed appoggiati ad una roccia. L’abito talare è a terra.

Tutt’intorno vediamo una bellissima natura morta; le rocce lasciano scorgere un sentiero che porta ad una valle.

San Girolamo penitente: lo stile di Antonello da Messina

Lo stile di Antonello da Messina è quello fiammingo: vi è una cura incredibile dei particolari. Basta osservare le pieghe dell’abito porpora e del tessuto bianco rivoltato sui fianchi.

Inoltre l’artista dimostra una notevole padronanza degli spazi e della luce, che non è abbagliante, ma passa dalle rocce agli anfratti permettendo una visione continua del dipinto.

Nell’opera San Girolamo penitente, Antonello da Messina domina lo spazio e la prospettiva e senza alcuna esitazione. Accompagna la visione dello spettatore dal Santo al crocefisso e poi tutt’intorno, nel contesto bucolico in cui si svolge l’ascesi di San Girolamo.

L’ispirazione del dipinto e la vita di San Girolamo

Il dipinto è oggi compromesso in molte sue parti, tuttavia, se lo si osserva con attenzione, in uno stato di contemplazione prolungato, si nota come la sua funzione sia quella di ispirare compassione per la prostrazione di San Girolamo. E’ proprio Girolamo, rappresentato in un’età avanzata, che cerca attraverso la preghiera di raggiungere uno stato di contemplazione ascetica.

Il dettaglio dei simboli: l'abito talare, il leone e i libri.
Il dettaglio dei simboli: l’abito talare, il leone e i libri.

L’opera racchiude in un certo modo la vita del Santo sintetizzandone la carriera: essa è simboleggiata dall’abito talare rosso, il prestigio come studioso – simboleggiato dai libri, il suo coraggio e la sua autorità, simboleggiata dal leone. Sul finire della sua vita, ebbe il desiderio di lasciare tutto per cercare il rapporto diretto e solitario con il Cristo.

Commento video di approfondimento

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