Samuel L.Jackson Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 08 Mar 2018 06:27:18 +0000 it-IT hourly 1 Jurassic Park – Riassunto https://cultura.biografieonline.it/jurassic-park-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/jurassic-park-riassunto/#comments Sat, 26 May 2012 10:16:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1953 Diretto da Steven Spielberg, Jurassic Park, uscito nelle sale nel 1993 e basato dal libro omonimo scritto da Michael Crichton, rappresenta il primo importante film nella storia del cinema ad aver impiegato la cosiddetta C.G.I., vale a dire la Computer-Generated Imagery, per gli effetti speciali, spesso utilizzati nell’interazione con l’ambientazione e con i personaggi.

Jurassic Park

Primo capitolo di una trilogia composta anche da “Il mondo perduto – Jurassic Park” (uscito nel 1997) e “Jurassic Park III” (uscito nel 2001), il film incassò, all’epoca, poco più di 920 milioni di dollari: ancora oggi, rappresenta uno degli incassi più alti di sempre. Il cast comprende attori del calibro di Jeff Goldblum (che veste i panni del professor Ian Malcolm), Samuel L. Jackson (Ray Arnold), Sam Neill (il professor Alan Grant), Bob Peck (Roberto Muldoon) e Laura Dern (la professoressa Elllie Sattler).

Jurassic Park: riassunto e trama del film

Nell’isola a circa centoventi miglia a ovest della Costa Rica chiamata Isla Nublar, dove sono in corso esperimenti sui dinosauri, un uomo viene aggredito e ucciso da uno di essi, un velociraptor. I familiari dell’uomo, quindi, decidono di fare causa a John Hammond, proprietario della InGen (la società che possiede l’isola), eccentrico e simpatico miliardario con una passione sfrenata per i dinosauri. Hammond contatta Ellie Sattler, paleobotanica, e Alan Grant, paleontologo, invitandoli a visitare Nublar, così che essi possano effettuare una valutazione oggettiva e scientifica sulla possibilità concreta di realizzare un progetto, sul quale tuttavia egli rimane piuttosto misterioso. Hammond, infatti, ricorrendo alla tecnica della clonazione, è riuscito a realizzare nell’isola una sorta di parco di divertimenti formato da dinosauri.

Le creature, per motivi di sicurezza, si trovano all’interno di recenti elettrificati per cinquanta miglia, e, per evitare che si riproducano, sono tutte di sesso femminile. Hammond, in sostanza, ha invitato i due studiosi per ottenere un beneplacito, una recensione positiva che permetta di rassicurare i finanziatori del progetto.
Nel frattempo in Costa Rica uno degli uomini più importanti dells BioSyn (società concorrente della InGen), Lewis Dodgson, corrompe con un milione e mezzo di dollari il responsabile dei sistemi informatici che governano Isla Nublar, Dennis Nedry: il suo obiettivo è quello di impossessarsi degli embrioni di molte specie che si trovano sull’isola.

Intanto Sattler e Grant sono arrivati sull’isola insieme con un matematico texano impegnato negli studi sulla teoria del caos, Ian Malcolm: con loro ci sono anche Donald Gennaro, avvocato, e Alexis e Timothy, i nipotini di Hammond. Gli scienziati hanno così l’opportunità di vedere con i loro occhi la maestosa opera portata a termine da Hammond, venendo a sapere anche le modalità che gli hanno permesso di realizzarla. Quindi, vengono invitati nel parco per prendere parte a un safari che consente loro di osservare i dinosauri da vicino.

Hammond tiene tutto sotto controllo dagli schermi del centro dell’isola, assistito da Robert Muldoon, capo della sicurezza, e da Ray Arnold, informatico che governa la squadra di tecnici di Isla Nublar. Anche se sull’isola tutto sembra filare senza problemi, e ci sarebbe la possibilità di renderla aperta al pubblico nel giro di un anno, Sattler, Malcolm e Grant non nascondono le proprie perplessità sul tema, evidenziando, in particolare, come le scienze genetiche siano così potenti che, se utilizzate per rincorrere un profitto, possono sfuggire al controllo dell’uomo, a maggior ragione se vengono coinvolti animali imponenti, pericolosi e tutto sommato sconosciuti quali sono i dinosauri.

La situazione, poi, precipita nel momento in cui Nedry, intenzionato a rubare gli embrioni indisturbato, introduce un virus nel sistema di sicurezza informatico, danneggiandolo. Il malfunzionamento del sistema, infatti, non solo interviene sul blocco-porte e sui telefoni, ma soprattutto permette ai dinosauri di uscire dai recinti che, a parte quello dei velociraptor, non sono più elettrificati. A causa di un black-out dovuto al virus, rimane bloccato anche il gruppo di visitatori, che deve fare i conti con l’aggressione sferrata da un tyrannosaurus rex: mentre Malcolm rimane gravemente ferito, Gennaro viene ucciso.

Muldoon e Ellie soccorrono Malcolm, mentre Grant si occupa di Alexis e Timothy, conducendoli in salvo attraversando le campagne dell’isola, e sottraendosi più volte agli assalti dei dinosauri. Nedry, riuscito a impossessarsi degli embrioni, si dirige verso il molo con la sua jeep per consegnarli, ma, bloccato da una tempesta, esce di strada. Rimasto in bilico sulle rocce, praticamente impantanato, subisce l’aggressione di un cucciolo di dilofasauro che prima lo acceca e poi lo divora.

Su Neblar intanto la situazione rimane sempre gravissima. Hammond, impegnato a escogitare un modo per contrastare il virus, propone di fermare completamente il sistema. Mentre Malcolm, Muldoon, Arnold e Sattler trovano riparo nel bunker di emergenza, la decisione suggerita da Hammond viene approvata; e così, Arnold si dirige verso il centro di manutenzione per riavviare tutte le strumentazioni Il problema è che, allo spegnimento del sistema, viene meno anche l’elettricità del recinto del velociraptor. Muldoon e Sattler, non vedendo Arnold, si recano al centro di manutenzione: è qui che si rendono conto che sono scappati anche i velociraptor.

Jurassic Park, una scena del film
Jurassic Park, una scena del film

Nel frattempo, un’altra notizia sconvolgente arriva da Grant, sempre insieme con i bambini: i tre, infatti, hanno notato un nido con diverse uova schiuse. Ciò significa che, anche se gli esemplari clonati sono tutti di sesso femminile, i dinosauri si stanno riproducendo. Una possibile spiegazione di ciò può essere rintracciata nel fatto che per clonarli il loro Dna è stato unito con il Dna di un rospo: e i rospi, quando fanno parte di branchi monosessuali, possono cambiare sesso. Diretti verso il centro di manutenzione, Muldoon e Sattler si accorgono che i velociraptor li stanno seguendo. La coppia decide così di separarsi: Muldoon si occupa dei velociraptor, mentre la donna si dirige verso il centro di manutenzione.

Qui riesce a far tornare in attività il sistema, ma viene assalita da un velociraptor: l’animale, poco prima, aveva ucciso Arnold. Muore anche Muldoon, mentre Sattler riesce a scappare. Al centro visitatori arriva anche Grant, sempre in compagnia dei nipotini di Hammond: i piccoli rimangono nella sala ristorante da soli, mentre lo scienziato corre fuori in cerca di Sattler. La situazione è drammatica: nel centro visitatori penetrano due velociraptor, ma per fortuna Alexis e Timothy riescono a fuggire; i due quindi ritrovano con Sattler e Grant, che nel frattempo sono riusciti a far funzionare ancora il sistema informatico. Grant, dunque, è in grado di mettersi in contatto con Hammond, e gli suggerisce di chiedere aiuto chiamando la terraferma.

L’aggressione dei velociraptor, però, si traduce in un nuovo spaventoso attacco nei confronti del gruppo, che riesce momentaneamente a fuggire prima di essere bloccato dai predatori nel salone d’ingresso. Proprio quando i dinosauri sono pronti a colpire, e la morte sembra essere prossima per tutti, un tirannosauro irrompe nel salone, e uccide e divora un velociraptor. I dinosauri, quindi, si aggrediscono tra di loro, mentre Hammond e Malcolm portano in salvo Grant, Sattler e i bambini a bordo di una jeep dopo aver abbandonato il bunker di emergenza.

Timothy, Alexis, Malcolm, Sattler, Hammond e Grant: sono loro i superstiti di questa terribile disavventura. Tutti e sei sono stanchi ma contenti: sono riusciti a salvarsi la vita.

Riflessioni

Tratto, come detto, dal libro di Michael Crichton (che venne anche arruolato per curare l’adattamento cinematografico della storia), “Jurassic Park” è sceneggiato da David Koepp, che si è preoccupato di ridurre, per quanto possibile, le numerose scene di violenza presenti nell’opera originaria. Grande clamore e apprezzamento suscitarono ai tempi gli effetti speciali, curati dagli Stan Winston Studios, che si occuparono di realizzare soggetti animatronici che, in virtù della già citata Computer-Generated Imagery, potessero interagire con le immagini. Il film, insomma, all’inizio degli anni Novanta ha mostrato al mondo le potenzialità e gli effetti della grafica computerizzata nell’animazione.

Dopo l’uscita di “Jurassic Park”, prese vita in tutto il pianeta una vera e propria dinosauro-mania: non solo dal punto di vista commerciale (gadget, magliette, giocattoli, eccetera) ma anche nell’industria culturale, con la comparsa di numerosi film che richiamavano gli animali “resuscitati” dal film di Spielberg: negli Stati Uniti, “Carnosaur – La distruzione”, seguito da “Carnosaur 2” e “Carnosaur 3: Primal Species”, ma anche “Dinosaur Valley Girls” e “The lost world”; in Francia, “Dinosaur from the deep”; e anche in Italia, con la non riuscita parodia “Chicken park”, di Jerry Calà, in cui i dinosauri sono sostituiti da enormi galline.

Premi e riconoscimenti

“Jurassic Park” ha vinto tre Premi Oscar: per i migliori effetti speciali (Michael Lantieri, Dennis Muren, Phil Tippett e Stan Winston), per il miglior montaggio sonoro (Richard Hymns e Gary Rydstrom) e per il miglior sonoro (Gary Rydstrom, Ron Judkins, Shawn Murphy e Gary Summers). Tra gli altri riconoscimenti ottenuti dalla pellicola, vale la pena di citare le tre nomination ottenute agli Mtv Movie Awards per il miglior film, il miglior cattivo (il tirannosauro) e per la migliore scena d’azione (l’aggressione del tirannosauro alla jeep), e il premio Bafta per i migliori effetti speciali.

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Die Hard – Duri a morire https://cultura.biografieonline.it/die-hard-duri-a-morire/ https://cultura.biografieonline.it/die-hard-duri-a-morire/#comments Wed, 23 May 2012 18:17:31 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2004 Die Hard – Duri a morire (titolo originale: “Die hard with a vengeance”) è uno dei film d’azione che meglio hanno rappresentato l’industria cinematografica hollywoodiana dell’ultimo decennio del secolo scorso. Diretto nel 1995 da John McTiernan, si avvale di un tris di protagonisti d’eccezione: Bruce Willis, Jeremy Irons e Samuel L. Jackson.

Die Hard - Duri a morire
Die Hard – Duri a morire

Die Hard – Duri a morire: trama del film

La pellicola prende il via in un grande magazzino situato nel centro di New York, dove viene fatta esplodere una bomba. Mentre le forze dell’ordine sono impegnate a tentare di capire chi sia il responsabile e cercano di gestire i soccorsi, giunge una chiamata misteriosa: all’altro capo del telefono c’è un uomo che dice di chiamarsi Simon (Jeremy Irons), e che minaccia di far scoppiare un altro ordigno se John McClane (Bruce Willis) non verrà immediatamente re-integrato nel servizio dal quale era stato sospeso. Non solo: McClane dovrà anche girare tra le vie di Harlem esibendo un cartello con la scritta “Io odio i negracci”.

E così, John, ai limiti di una sbornia, viene prelevato dal suo capo e lasciato in mezzo a una strada del quartiere nero della città, rischiando, ovviamente, di essere linciato e malmenato da un gruppetto di ragazzi che hanno notato il contenuto razzista del cartello. In soccorso di John giunge Zeus Carver (Samuel L. Jackson), un negoziante di colore.

Divenuti compagni di avventura in maniera piuttosto improvvisata, Zeus e John si ritrovano fianco a fianco ed evitano fortuitamente che un altro attentato, avvenuto all’interno della metropolitana a pochi metri dalla Federal Reserve e da Wall Street, produca morti. I federali si mettono al lavoro per individuare l’attentatore, e scoprono che il sedicente

Simon è il fratello minore di Hans Gruber, un tedesco – ex terrorista – che McClane aveva ucciso a Los Angeles anni prima (in “Trappola di cristallo”, il primo episodio della serie di film Die Hard). Simon fa capire che è intenzionato a vendicarsi personalmente nei confronti dell’assassino di suo fratello, e fa sapere di avere posizionato un ulteriore ordigno, a sua volta potenzialmente micidiale, in una scuola della città.

Sia la polizia che McClane (sempre al fianco di Zeus) sono tenuti sotto scacco del fratello di Hans, che pone loro una serie di indovinelli che dovrebbero aiutarli a capire quale sia la scuola minacciata e come evitare una strage. McClane, tuttavia, capisce che il reale scopo di Simon non è quello di vendicare il fratello, ma di rapinare il caveau della Federal Reserve. L’attentatore, infatti, vuole semplicemente concentrare tutta l’attenzione delle forze dell’ordine sulla bomba nella scuola (bomba che poi, in effetti, si rivelerà inesistente) per rubare migliaia di lingotti d’oro contenuti nella sede della Federal Reserve, approfittando tra l’altro della confusione provocata dall’attentato nella metro.

Simon, inoltre, vuol far credere a tutti che il suo scopo sia far saltare in aria i lingotti in una nave situata in una baia della Grande Mela, per far sì che i mercati della Borsa mondiali vadano incontro a una catastrofe di dimensioni impensabili. John e Zeus, mettendo a repentaglio la propria vita, riescono infine a sventare il progetto di Gruber, impedendogli di portare il prezioso carico all’estero e uccidendolo (Simon cade dall’elicottero), mentre i suoi uomini vengono ammanettati.

Considerazioni finali

Mischiando con maestria pathos, scene d’azione e ironia (alcuni siparietti tra John e Zeus strappano più di un sorriso) “Die Hard – Duri a morire” realizza il cocktail perfetto ideale per attrarre un pubblico di massa. Girato a New York, tra Central Park, Brooklyn e lo Yankee Stadium nel Bronx, il film rappresenta il terzo episodio di una saga iniziata con “Trappola di cristallo” (diretto dallo stesso McTiernan nel 1988), proseguita con “Die Hard 2 – 58 minuti per morire” (diretto nel 1990 da Renny Harlin) e appunto “Die hard – Duri a morire” (del 1995), e conclusa con “Die Hard – Vivere o morire” (titolo originale: “Live free or die hard”, diretto da Len Wiseman nel 2007).

Una curiosità: la scritta “Odio i negracci” che compare sul cartello di McClane mentre gira per Harlem è stata aggiunta solo in post-produzione. Il cartello che Willis portava in realtà recava la scritta “Odio tutti”, per evitare proteste nel quartiere.

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