salute Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 29 Sep 2023 10:29:45 +0000 it-IT hourly 1 L’arancia. Proprietà e benefici https://cultura.biografieonline.it/proprieta-benefiche-arancia/ https://cultura.biografieonline.it/proprieta-benefiche-arancia/#comments Wed, 18 Jan 2023 15:36:29 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4939 Tipicamente invernale, l’arancia è un frutto formato da una scorza esterna (zeste, pericarpo) leggermente ruvida, e dalla parte interna, che è divisa in spicchi succosi, di colore rossastro o arancione. Dal sapore gradevole, dolce ma leggermente aspro, l’arancia è un agrume ricco di vitamina C ed altre sostanze nutrienti per l’organismo; inoltre contiene pochissime calorie.

Arance
Arance

L’arancia è il frutto dell’arancio (Citrus aurantium), un albero originario del Giappone e della Cina, alto circa dodici metri, con foglie grandi dalla forma allungata e fiori candidi e profumati. In genere un albero adulto è in grado di produrre circa 500 frutti ogni anno. Ci sono due tipologie di arance: l’arancia amara, coltivata in Sicilia e nei Paesi arabi agli inizi dell’undicesimo secolo, e l’arancia dolce, originaria della Cina, ma conosciuta anche dagli antichi Romani.

In base al colore, le arance si suddividono in due varietà principali: bionde (naveline, valencia, ovale) e pigmentate (moro, tarocco, sanguinello). Tra queste la varietà più pregiata è il Tarocco, senza semi, che si utilizza sia per le spremute che da servire a tavola. Le arance sono disponibili da Novembre ad Aprile.

Proprietà dell’arancia

Il frutto dell’arancia può essere utilizzato in diversi ambiti, per le sue innumerevoli proprietà. Da questo agrume si ricavano tre oli essenziali: dai fiori un olio denominato “Neroli”; dai rametti un olio chiamato “Petit-grain”, dalla buccia si ottiene un olio essenziale con un procedimento di spremitura a freddo e centrifugazione. Dalla varietà amara si ricava l’olio “Biograde”, mentre dalla distillazione dei fiori viene fuori l’olio dal nome “Neroli bigarade”.

Dalle arance si ricavano anche le essenze per i profumi. Il succo di arancia, che è un concentrato di vitamina C, è anche un tonico per il viso. Dopo aver lavato il viso con acqua fredda, si applica il succo nelle zone più delicate. La pelle diventa più elastica, liscia, luminosa. L’arancia è anche un efficace anti-rughe.

Le arance contengono magnesio, selenio, potassio: si tratta di sali minerali indispensabili per il benessere dell’organismo, che apportano benefici sia al corpo che alla mente. La buccia dell’arancia è a base di peptina, una sostanza che aiuta a tenere sotto controllo la fame, soprattutto se si sta seguendo una dieta ipocalorica. Bere il succo di arancia a colazione è una sferzata di energia e vitalità che fa bene a tutti, in qualunque stagione dell’anno (in particolare durante i mesi invernali, per combattere i tipici malanni come febbre e raffreddore).

arance benefici e proprietà
Arance: benefici e proprietà

Arancia in cucina

Le arance sono utili in cucina per la preparazione di gelatine e marmellate. Il succo dell’agrume viene utilizzato anche per aromatizzare e insaporire carne, pesce, volatili. In particolare, le zeste (scorze) di arancia sono utilizzate per decorare, profumare e insaporire i cibi, sia dolci che salati. Per ottenere la buccia di arancia candita il procedimento richiede due giorni di ammollo e mezz’ora di cottura nel forno. E’ preferibile scegliere arance dalla buccia opaca e non trattate. Ingredienti: zucchero, scorze di arancia.

Preparazione: lavare accuratamente le arance, tagliare le scorze in piccole strisce sottili, lasciare a bagno le scorze per due giorni, cambiare l’acqua per 2/3 volte durante il giorno. Dopo averle asciugate, riporre le bucce in un contenitore, con lo zucchero. Cuocere a fuoco lento, fino a completo assorbimento dello zucchero. Una volta ultimata la cottura, passare le scorze nello zucchero semolato quando saranno tiepide.

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Gwyneth Paltrow: “Ho ancora i postumi del Covid dopo mesi” https://cultura.biografieonline.it/gwyneth-paltrow-postumi-covid/ https://cultura.biografieonline.it/gwyneth-paltrow-postumi-covid/#respond Thu, 18 Feb 2021 14:35:54 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=32797 La strada per la completa guarigione dal Covid-19 per alcuni è più lunga rispetto ad altri. L’attrice Gwyneth Paltrow ha raccontato di aver contratto il virus alcuni mesi fa e di essere ancora alle prese con i postumi della malattia. In particolare, ha detto di provare una forte stanchezza e di soffrire di “brain fog” (annebbiamento del cervello), un fenomeno di cui molte persone hanno riferito e che consiste in momenti di appannamento ed assenza improvvisi.

A Gennaio l’attrice si è sottoposta ad alcuni accertamenti per verificare lo stato di salute, e gli esami hanno riscontrato alti livelli di infiammazione nell’organismo. Così si è rivolta al dottor Cole, medico funzionale, che le ha riferito che la sua guarigione completa dal Covid potrebbe essere piuttosto lunga.

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Gwyneth Paltrow, però, non si è abbattuta, anzi. Ha cominciato a dedicarsi alla cucina, sua grande passione, seguendo una dieta il più possibile salutare, privandosi di alcol e zucchero.

Tutto quello che sto facendo mi fa sentire bene, come se fosse un regalo per il mio corpo . Ho energia, mi alleno la mattina e faccio una sauna a infrarossi il più spesso possibile, il tutto per guarire prima e al meglio”, ha spiegato.

Forza, Gwyneth!

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Anoressia e Bulimia: differenze, caratteristiche e conseguenze https://cultura.biografieonline.it/anoressia-bulimia-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/anoressia-bulimia-differenze/#comments Thu, 30 Apr 2020 08:06:30 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28621 Pur classificati entrambi come disturbi del comportamento alimentare (DCA), anoressia e bulimia presentano caratteristiche peculiari e diverse. Questi due termini si sentono nominare, anche in riferimento alle passerelle di moda, in cui molte volte sfilano modelle dalla magrezza impressionante.

Anoressia e Bulimia, differenze - DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare)
Anoressia e Bulimia sono classificate come DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

Secondo stime recenti, in Italia soffrono di anoressia e bulimia circa tre milioni di persone [fonte: agi.it, aprile 2018], la maggior parte di queste ha un’età piuttosto giovane. Le due patologie spesso sono facce di una stessa medaglia: i soggetti predisposti, infatti, tendono ad oscillare tra anoressia e bulimia, in un’altalena che – se non fermata e curata in tempo – può portare a conseguenze gravi oppure estreme.

Le principali differenze

A determinare la differenza tra una condizione di anoressia e di bulimia è il peso.

Anoressia

Chi soffre di anoressia tende a non mangiare, a privarsi del cibo e quindi a perdere peso oltre i limiti del normale. Gli anoressici hanno il terrore di ingrassare, e questo è indice di una scarsa autostima.

Tenendo sotto controllo l’alimentazione e di conseguenza il peso, il soggetto anoressico crede (erroneamente) di acquisire una maggiore fiducia in sé stesso.

Bulimia

La bulimia, invece, comporta una modalità di ingerimento del cibo compulsiva, vorace, come se si volesse trattenere maggiore quantità di cibo per compensare alcune mancanze nella propria vita.

I comportamenti

In entrambi i disturbi è presente una richiesta di aiuto. La persona che soffre di bulimia percepisce i sintomi legati al suo disturbo come particolarmente fastidiosi e in genere chiede aiuto per potersene liberare.

Chi soffre di anoressia, invece, si rallegra della sua continua e progressiva perdita di peso, e quindi non crede di dover essere aiutata in questa spirale auto-distruttiva.

La persona bulimica, spesso in sovrappeso, si cimenta in lunghe ed estenuanti sedute di palestra oppure esercizi fisici prolungati; fa anche uso di lassativi perché crede, in questo modo, di alleggerirsi dai chili di troppo accumulati con le abbuffate di cibo.

Per eliminare ciò che ha ingerito, il bulimico ricorre al vomito auto-indotto – cosa che invece è più rara nella persona anoressica.

Conseguenze

Chi soffre di anoressia e/o bulimia va incontro a conseguenze pesanti legate alla malnutrizione. Succede spesso ad anoressici e bulimici di avere problemi a livello cardio-circolatorio (ad esempio frequenti aritmie), di avere problemi nella concentrazione e nella resistenza fisica.

Il vomito autoindotto, a lungo andare, crea problemi alla cavità orale e alla salute dei denti.

Dinanzi ad un soggetto che mostri sintomi dell’uno, dell’altro disturbo o di entrambi, è necessario chiedere l’intervento integrato di più professionisti esperti: un medico, uno psicologo ed un nutrizionista.

Anoressia e Bulimia: serve essere seguiti da esperti: medici, psicologi e nutrizionisti
Serve essere seguiti da esperti: medici, psicologi e nutrizionisti

Corpo e mente…

Non è possibile trattare questi disturbi come puramente medici o comportamentali: corpo e mente sono strettamente legati, quindi occorre un approccio che consideri tali parti come costituenti un unicuum.

Nella maggior parte dei casi bisogna intervenire a modificare l’idea che il soggetto ha del corpo e che lo conduce a voler essere diverso da ciò che è.

Le donne anoressiche sono quasi sempre vittime di un ideale di perfezione e di bellezza che si sforzano di perseguire nonostante tutto.

Le donne soffrono anche di anoressia nervosa, una particolare forma del disturbo alimentare che di solito segue ad una delusione d’amore.

Alcune recenti scoperte scientifiche hanno rilevato che la cura più efficace per questo tipo di anoressia (la cui frequenza è più alta tra gli adolescenti) è l’ossitocina, l’ormone dell’amore. Pare che la somministrazione di tale sostanza riesca a distrarre il soggetto dal cibo e dall’accumulo del grasso nelle varie parti del corpo.

Tra corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l’anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso: è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela.

ARISTOTELE. Tratta da: Frasi sull’anima

…E l’anima

Anoressia e bulimia sono problemi dell’anima, e come tali vanno curati. Rispettando al massimo la sensibilità delle persone che ne soffrono e assecondando il loro desiderio di essere ascoltate e comprese.

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Omeopatia: le regole e i principi di base https://cultura.biografieonline.it/omeopatia-principi/ https://cultura.biografieonline.it/omeopatia-principi/#comments Wed, 01 Aug 2018 07:40:15 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=25075 Il termine “omeopatia” deriva dall’unione di due parole greche: “omoios” che significa “simile”, e “pathos” ossia “sofferenza”. Si tratta di una cura naturale che sfrutta l’utilizzo di rimedi preparati con sostanze ricavate dal mondo minerale, animale o vegetale, seguendo un particolare procedimento. L’omeopatia si basa su alcuni solidi principi di base: per utilizzarla al meglio conviene conoscerli bene e applicare alcune semplici regole per ottenere benefici. Fondata da Samuel Hahnemann, un medico tedesco deluso dalla medicina convenzionale dell’epoca, l’omeopatia ha visto la luce alla fine del Settecento.

Omeopatia

Ricerca di un nuovo equilibrio

Secondo questa disciplina, l’organismo umano è un tutt’uno, governato dal principio vitale. La malattia riflette il tentativo, da parte dell’organismo stesso, di ripristinare un equilibrio alterato: in questo senso ha un’accezione positiva. Lo scopo dell’omeopatia è di aiutare il corpo a riequilibrare da sé questo principio vitale; ciò in modo da stimolare il meccanismo di autoregolazione e ristabilire lo stato di salute. In pratica, il rimedio omeopatico è mirato a risvegliare l’energia vitale del malato, inducendolo alla autoguarigione.

La legge della Similitudine

Uno dei principi fondamentali sui quali si regge la disciplina omeopatica è la legge della similitudine, secondo cui “il simile cura il simile”. Il suo obiettivo è di indurre l’organismo a manifestare i sintomi che possono risultare curativi rispetto alle malattie descritte dalla persona. Secondo l’omeopatia, la sostanza che a certe dosi provoca un particolare sintomo in una persona sana, se viene diluita seguendo una determinata preparazione, dinamizzata e somministrata in diverse diluizioni, è in grado di curare quel medesimo disturbo in una persona malata. L’omeopatia deve, quindi, andare alla ricerca di quella sostanza che dà sintomi simili a quelli presenti nel paziente.

Il principio della Globalità

L’omeopatia non pone l’attenzione solo ai sintomi propri della malattia, ma anche s tutti i segnali descritti dalla persona. Del resto, secondo tale disciplina, i disturbi fisici e psicologici sono sempre espressione di un equilibrio alterato; e il linguaggio attraverso cui il corpo parla sono quindi preziosi per individuare la cura più adatta al singolo caso. Inoltre, l’omeopatia attribuisce grande importanza al carattere, alla personalità, alla struttura fisica, alle reazioni del paziente agli agenti atmosferici e all’ambiente che lo circonda, alle reazioni fisiche ed emotive, alle malattie della persona. Questo spiega perché la cura omeopatica non è mai generalizzata.

Il medico studia accuratamente la situazione e prescrive una cura che sia il più possibile mirata e individualizzata. Per fare un esempio, l’omeopata non cura il dolore prescrivendo a tutti lo stesso analgesico, ma pone al centro della visita la persona, che ha un modo specifico di manifestare la propria sofferenza. La base di partenza di ogni percorso omeopatico è quindi costituita da un lungo colloquio tra medico e paziente. Attraverso l’analisi delle problematiche e caratteristiche della persona e i sintomo provocati dalla sostanza somministrata ad un individuo sano, il medico può scegliere i rimedi più adatti per il caso specifico.

 

Samuel Hahnemann
Samuel Hahnemann, fondatore dell’Omeopatia

Le dosi minime

L’ultimo fondamentale principio dell’omeopatia è quello della “diluzione infinitesimale”. Occorre sapere che, una volta raccolte, le materie prime vengono triturate e macerate in una soluzione idro-alcolica per ottenere la tintura madre, che poi viene poi progressivamente diluita in acqua o alcol, secondo una scala che di solito è decimale o centesimale. Tra una diluizione e l’altra le soluzioni vengono agitate in maniera vigorosa (a mano o in modo meccanico) secondo una tecnica particolare che imprime loro una certa forza. Questo processo (chiamato dinamizzazione o succussione) mira ad aumentare la potenza e l’efficacia del rimedio. Le diluizioni omeopatiche così ottenute si impiegano per impregnare globuli e granuli, che sono le forme in cui si trovano in commercio i medicinali omeopatici. Ci sono inoltre altre forme come gel, pomate, compresse, sciroppi, gocce, colliri, ovuli e supposte.

Come funziona l’omeopatia

I meccanismi d’azione dell’omeopatia non sono ben noti. La teoria più accreditata sostiene che dando alla persona la sostanza scelta alle giuste dosi si provoca una risposta del tutto simile a quella scatenata dalla malattia naturale. Di conseguenza, si va a stimolare una reazione più efficace e rapida del sistema di difesa dell’organismo: esso interviene favorendo e accelerando la guarigione o, comunque, migliorando i sintomi. A differenza di quanto avviene nella medicina convenzionale, nella quale si punta ad eliminare velocemente i disturbi, in questo caso si cerca di ottenere una guarigione più profonda. L’organismo ne risulta così irrobustito; secondo le ipotesi più recenti, è probabile che i rimedi omeopatici esercitino anche un’azione di tipo fisico, influenzando i processi biologici.

I falsi miti sull’omeopatia

Tra i falsi miti che circolano intorno a questa disciplina, ve ne sono due particolarmente diffusi e duri da smantellare. Il primo riguarda l’eventuale manipolazione del rimedio, che ne inibirebbe l’efficacia. In realtà i medicinali omeopatici prodotti da laboratori qualificati sono sottoposti ad un procedimento tale da garantire un’altissima qualità e da renderli insensibili a qualsiasi manipolazione: quindi toccare i granuli o i globuli con le mani, o con il cucchiaio, non comporta alcuna alterazione della qualità ed efficacia di tali rimedi. Un altro falso mito riguarda la definizione di omeopatia come medicina “alternativa”. Il medico omeopata deve affermare con sempre maggiore autorevolezza che l’omeopatia non è una medicina alternativa, ma bensì una medicina “integrata” e complementare a quella accademica, che si basa sulla conoscenza ed esperienza del medico. E’ invece considerata una medicina alternativa la cura con i Fiori di Bach.

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OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), breve storia https://cultura.biografieonline.it/oms-storia/ https://cultura.biografieonline.it/oms-storia/#comments Mon, 19 Mar 2018 13:39:33 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24586 All’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) fanno capo alcuni istituti specializzati, tra cui anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), conosciuto all’estero con la sigla WHO (World Health Organization). Tale istituto, nello specifico, si occupa della salute della popolazione mondiale, avendo tra i suoi obiettivi quello di migliorare costantemente gli standard qualitativi della salute dal punto di vista fisico, mentale e sociale. Da quando è stata istituito l’OMS ha sempre organizzato campagne di sensibilizzazione per il controllo e la prevenzione di determinate malattie (tubercolosi, malaria, malattie veneree, ecc.)

OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità
OMS: Organizzazione Mondiale della Sanità; in francese: Organisation mondiale de la Santé

Istituzione dell’OMS

L’OMS è un’organizzazione internazionale istituita a New York, il 22 luglio 1946. La data in cui è entrata in vigore è il 7 aprile 1948. Regolato da uno Statuto, questo ente si prefigge lo scopo primario di “raggiungere i più alti livelli di salute e sanità a livello mondiale”, coinvolgendo in questo obiettivo tutti i Paesi del mondo (non solo quelli che ad esso hanno aderito).

Attualmente (2018) fanno parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 194 Paesi, tra cui l’Italia. Questi Paesi formano anche l’Assemblea Mondiale della Sanità (AMS) , che ha sede a Ginevra e ha funzioni prevalentemente legislative.

L’OMS ha infatti il potere di emanare disposizioni e provvedimenti al fine di garantire il benessere dei popoli di ogni Nazione. L’AMS stabilisce le linee guida per la politica finanziaria e amministrativa dell’ente e decide circa le eventuali azioni da intraprendere. Oltre all’Assemblea, nella struttura dell’OMS figurano un Consiglio esecutivo formato da 34 esperti di sanità e salute e il Segretariato, con a capo un Direttore generale. Ci sono poi sei Uffici regionali che forniscono per lo più assistenza tecnica.

Compiti e attività dell’OMS

La salute è un aspetto che presenta diverse sfaccettature. Un organismo come l’OMS si prefigge il compito di analizzarle tutte, elaborando eventuali soluzioni dinanzi a problemi rilevanti come epidemie e diffusione di malattie pericolose per l’incolumità dell’uomo.

Le attività dell’OMS si concentrano particolarmente nelle zone più povere del mondo, dove si cerca di rafforzare le strutture sanitarie con l’introduzione di apparecchiature moderne e innovative.

Gli Stati membri dell’OMS stanziano i fondi necessari per agire nei paesi più bisognosi anche al fine di prevenire pandemie ed epidemie (come quella del Virus Ebola, che nel 2014 ha spaventato il mondo intero). Altre attività specifiche di questa organizzazione sono quelle di prevenzione delle malattie ad elevata diffusione attraverso specifiche campagne di divulgazione. Ogni malattia infettiva viene controllata e monitorata fin dal suo nascere, stabilendo al riguardo diversi gradi di allerta. Tra le epidemie più conosciute a livello globale ricordiamo la SARS (nel 2002), l’influenza suina (nel 2009) e il Coronavirus (nel 2020), che ad un certo punto sono diventate temibili per la salute pubblica.

WHO - World Health Organization
A livello internazionale l’acronimo usato è WHO: World Health Organization

OMS: struttura e divisioni operative

L’Organizzazione mondiale della sanità è strutturata secondo specifiche divisioni operative, che permettono di muoversi in più direzioni sempre nel perseguimento dell’obiettivo comune, che è quello di garantire elevati standard di salute pubblica in tutti i Paesi del mondo.

All’OMS vengono demandate particolari attività in ambito farmacologico, come la redazione e l’aggiornamento delle sostanze stupefacenti, repertorio delle piante medicinali a livello internazionale, compilazione e aggiornamento dei medicamenti essenziali, compilazione farmacopea.

Al fine di realizzare i suoi obiettivi, l’OMS collabora costantemente con fondazioni, organizzazioni, istituzioni ed anche rappresentanti del settore privato.

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Che cos’è il NIA (Neuromuscular Integrative Action) https://cultura.biografieonline.it/nia-neuromuscular-integrative-action/ https://cultura.biografieonline.it/nia-neuromuscular-integrative-action/#respond Tue, 30 May 2017 11:47:00 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22530

Una disciplina che unisce danza, yoga e arti marziali: si chiama NIA ed ha origini americane. Ecco in cosa consiste e quali sono i benefici

In origine l’acronimo NIA stava per “Non Impact Aerobic”, tecnica di movimento ideata da due trainer americani, Debbie e Carlos Rosas. Con il tempo, poi, Nia è passata ad indicare la “Neuromuscular Integrative Action” (azione interattiva neuromuscolare), per sottolineare il collegamento tra l’attivazione del sistema neuromuscolare e quella del sistema motorio.

Oggi con il suffisso“NIA” ci si riferisce ad un allenamento “olistico” che riunisce in sé in maniera armonica lo yoga, la danza e le arti marziali. Serve a potenziare i muscoli e a stimolare la creatività.

I benefici dell’allenamento Nia

Le lezioni di Nia sono tenute da istruttori esperti che hanno seguito corsi di preparazione specifici e si sviluppano in diverse fasi. Il Nia è una tecnica che attribuisce un senso al movimento, poiché aiuta a riscoprire ogni area del corpo e la sua mobilità. Ogni esercizio è accompagnato dalla musica, che spazia dalla new age al jazz, passando per i ritmi latini e l’hip hop, prediligendo in alcuni momenti le melodie tribali.

La disciplina è piuttosto varia e non ci si annoia mai, poiché si sviluppa attraverso movimenti giocosi e l’uso della voce e la creatività. Il Nia garantisce almeno tre vantaggi fondamentali a chi lo pratica:

  1. aiuta a tonificare e rafforzare la muscolatura di tutto il corpo, senza escludere alcuna parte;
  2. agevola il rilassamento;
  3. soprattutto durante la fase centrale dell’attività si consumano calorie e, quindi, praticando regolarmente, si può ottenere un dimagrimento, oltre ad avere un beneficio a livello cardiaco e respiratorio.

Le tre fasi Nia

In generale, una seduta di Nia ha la durata di 60 minuti, e si svolge in tre fasi ben distinte: il riscaldamento, la tonificazione e il rilassamento. Analizziamole singolarmente.

Fase 1: il riscaldamento

Questa fase, lenta e graduale, ha l’obiettivo di risvegliare e sensibilizzare tutti i muscoli del corpo, ed è fondamentale prima di passare all’allenamento vero e proprio. I partecipanti alla lezione vengono guidati dalla voce dell’istruttore nella riscoperta del corpo e delle singole parti.

L’insegnante di Nia evoca immagini della natura o sensazioni di benessere, mentre invita a rilassare le gambe, le braccia, il tronco, la schiena. Dopo aver assunto la posizione supina, l’istruttore chiede di sentirsi come se si fosse distesi su un parto di erba, di immaginare foglie e rami che si muovono, di abbandonare le tensioni mentre il corpo si rilassa, di allungare gli arti il più possibile, lentamente ma in maniera decisa.

Fase 2: la tonificazione

Dopo il riscaldamento si resta seduti, a gambe incrociate, eseguendo movimenti intensi e mantenendo posizioni che coinvolgono la muscolatura, rafforzandola. Braccia e mani si muovono seguendo il ritmo della musica. Da seduti si passa in posizione da quadrupede, a quattro zampe, come se si gattonasse, ma in modo rallentato, senza sforzi estremi, agendo su tutto il corpo.

Spesso vengono eseguiti esercizi in piedi, saltando o camminando, e poi si passa alla danza. L’istruttore suggerisce i gesti, ma è fondamentale provare sensazioni di liberà e benessere, utilizzando il ritmo come una forma di liberazione da stress, blocchi muscolari e tossine.

Fase 3: il rilassamento

Nella fase finale, il Nia prende spunti dal metodo Feldenkrais, per rilassare la colonna vertebrale. Qui entrano in gioco anche i movimenti ampi del Tai Chi, la tecnica cinese, e alcune sequenze dello yoga che favoriscono l’allungamento muscolare. La respirazione svolge un ruolo fondamentale, poiché aiuta a rallentare il ritmo e a ritrovare rilassamento ed equilibrio.

Viene guidata dall’istruttore durante tutte le fasi di stretching e di movimento, che sono rallentate al massimo, quindi anche se ricordano certe arti marziali non richiedono sforzi specifici o una preparazione tecnica particolare. Spesso la seduta si conclude in posizione fetale.

Tai Chi
Posizioni del Tai Chi

I livelli Nia

Forse a causa dell’influenza delle discipline orientali, anche il Nia prevede diversi livelli di preparazione e apprendimento, cui corrispondono altrettante “cinture”, che si conquistano attraverso allenamenti e studio costante.

Il primo livello, che porta alla cintura bianca, prevede l’acquisizione dei principi base della tecnica, con lo studio dei rapporti esistenti tra corpo e mente. Il secondo livello (cintura verde e blu): si basa sull’acquisizione di una profonda coscienza e conoscenza del rapporto mente-corpo, e prevede che si diventi “padroni” di movimenti fisici e sensazioni. Il terzo stadio, della cintura marrone, punta al potenziamento dell’energia interiore e, quindi, ha un’aura spirituale. In ogni caso, basta anche solo seguire delle classi in palestra per sentirsi in forma.

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Alimenti diuretici e drenanti, differenze https://cultura.biografieonline.it/diuretico-e-drenante-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/diuretico-e-drenante-differenze/#comments Tue, 02 May 2017 22:34:24 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=22450 In questo articolo parliamo di alcune sostanze che possono essere utili all’organismo. In particolare evidenzieremo la differenza che esiste tra due termini: drenante e diuretico. I drenanti sono delle sostanze che permettono di depurare l’organismo. Parlando di depurazione si intende l’eliminazione delle tossine. Con le sostanze drenanti si permette ai liquidi che normalmente vengono accumulati nei tessuti muscolari, di rientrare nella circolazione sanguigna. Tali liquidi vengono poi eliminati tramite la sudorazione o tramite le vie urinarie.

Alimenti diuretici e drenanti, differenze: una tisana
Una tisana drenante

Drenanti

Le sostanze drenanti posso essere erbe, piante o farmaci. Esse ci permettono di mantenere un buon stato di salute, proprio eliminando le sostanze dannose per l’organismo. Le sostanze drenanti permettono, inoltre, di combattere numerose problematiche. Tra queste si annoverano: le smagliature, le gambe gonfie, la cattiva circolazione, la ritenzione idrica. Un altro aiuto è quello di combattere gli inestetismi della cellulite, favorendo la naturale espulsione dei liquidi in eccesso.

Per combattere la ritenzione idrica è consigliato bere molta acqua
Per combattere la ritenzione idrica è consigliato bere molta acqua, meglio se oligominerale o minimamente mineralizzata.

Questo processo aiuta anche ad eliminare scorie e tossine dall’organismo. Tra queste vi sono: azoto, cloruri, acidi urici, fosfati e ossalati.

Chiari esempi di sostanze e alimenti drenanti sono:

  • le tisane
  • bevande come il tè verde, che ha ottime proprietà benefiche per la nostra salute grazie alla presenza di acido cloro genico;
  • l’ananas, utile per combattere anche gli inestetismi della cellulite;
  • i finocchi, che migliorano l’eliminazione dei liquidi in eccesso)
  • l’aloe vera, che favorisce l’eliminazione delle tossine.

Finocchi crudi
Finocchi crudi

Questo elenco è solamente esemplificativo e non esaustivo. Questi sono solo alcuni esempi di drenanti, ai quali non dobbiamo dimenticare di aggiungere tutti i farmaci e le erbe officinali in commercio.

Inoltre, se vogliamo drenare il nostro organismo, è importante considerare anche alcuni semplici ma necessari accorgimenti. Serve praticare una costante attività fisica quotidiana, bere molta acqua ogni giorno e consumare alimenti freschi.

Diuretici

Sono invece considerate diuretiche le sostanze naturali – o i farmaci – che permettono di depurare l’organismo permettendo l’eliminazione dei liquidi attraverso l’urina. Il processo di eliminazione dell’urina si chiama proprio diuresi.

I diuretici sono utilizzati principalmente in due ambiti: per curare l’ipertensione e per la cura dell’insufficienza cardiaca.

Le sostanze diuretiche sono utili perché permettono di ridurre il volume del sangue e la pressione che questo esercita sulle pareti vascolari. Esistono diversi diuretici quali per esempio:

  • la radice di finocchio;
  • il ciliegio;
  • l’olmaria;
  • la radice di asparago;
  • il tarassaco;
  • la betulla;
  • l’equiseto

Tali sostanze aumentano la necessità di urinare favorendo l’aumento di concentrazione di sodio e di altri sali nelle urine.

In ogni caso, i diuretici, anche quelli naturali, devono essere usati con moderazione. E’ importante chiedere sempre il parere e seguire le indicazioni del medico di fiducia. Soprattutto serve seguire le informazioni dei medici riguardanti la modalità di assunzione e di somministrazione della sostanza diuretica, per non rendere vano il trattamento che si vuole seguire. Evitando così di  incorrere in ripercussioni sul bilancio idrico dell’organismo.

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