Riccetto Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 09 Jun 2017 15:28:55 +0000 it-IT hourly 1 Ragazzi di vita, riassunto e commento al romanzo di Pasolini https://cultura.biografieonline.it/ragazzi-di-vita-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/ragazzi-di-vita-riassunto/#respond Tue, 11 Oct 2016 15:42:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=20056 Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini, pubblicato nel 1955 da Garzanti, è uno dei romanzi di rilievo dello scrittore e regista friulano.

Ragazzi di vita - Libro riassunto - Pasolini

Temi trattati

Nel romanzo, viene narrata la vita del sottoproletariato delle borgate romane nel periodo del Secondo dopoguerra. L’autore descrive una realtà degradata. Qui si muovono i personaggi che agiscono spinti dall’istinto e dalle passioni. Vivono di sotterfugi ed espedienti più o meno legali. Il loro è un mondo che lo stesso Pasolini definisce povero, caotico. In questa realtà non si trovano, purtroppo, dei punti di riferimento stabili. Come la famiglia o la scuola o lo stesso lavoro).

In questo romanzo, l’autore utilizza il lessico e il gergo delle borgate. La voce narrante invece segue sempre la corretta forma della lingua italiana. Essa soffre seguendo le vicissitudini del principale protagonista.

Pier Paolo Pasolini narra, in modo minuzioso, della vita delle borgate romane di quel periodo. Così come le vicende dei loro protagonisti. Le descrizioni sono ricche di estremo realismo.

Riassunto

Il romanzo “Ragazzi di vita” narra di un gruppo di ragazzi di Pietralata. E’ un quartiere infernale della periferia romana degli anni Cinquanta. Le vicende ruotano attorno a questi ragazzi. In particolar modo a Riccetto, di cui l’autore ne descrive la crescita e il suo tentativo di inserirsi e integrarsi nella società. Gli altri ragazzi di vita sono, oltre a Riccetto: Marcello, Alduccio, il Caciotta, il Lenzetta, Genesio, il Begalone, il Pistoletta.

Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s’era alzato già alle cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare.
(INCIPIT del romanzo “Ragazzi di Vita”)

Riccetto

Riccetto vive con la sua famiglia in una scuola che ospita gli sfrattati delle borgate. Lui e i suoi amici vivono alla giornata, cercando di accaparrarsi ogni genere di oggetto che possa essere rivenduto. Si aggirano nei bassifondi del quartiere che sono popolati da ladri, truffatori e prostitute.

Il Riccetto combina furti di ogni genere. Si dedica anche al gioco d’azzardo. Il ragazzo vive la vita in modo selvaggio e senza regole fino a quando, per un furto – tra l’altro stavolta non commesso da lui – viene condannato a tre anni di carcere.

Pasolini, però, si sofferma anche sulla bontà del ragazzo. Dopo aver racimolato del denaro, questi un giorno decide improvvisamente di fare un giro in barca sul Tevere. Da lì a poco si butta in acqua per salvare una rondine che sta per annegare.

La situazione famigliare di Riccetto precipita con il passare del tempo. La casa in cui abitava con la mamma ed alcuni suoi amici, crolla. Ormai essa era ridotta in uno stato deplorevole e precario.

Nel crollo muore la madre del Riccetto e, dopo un disperato ricovero in ospedale, anche il suo amico e compagno Marcello. Con il tempo però, fortunatamente il Riccetto riesce a trovare un lavoro e ad integrarsi nella così detta società normale e agiata, mentre gli altri ragazzi sono destinati ad una fine tragica o al carcere o alla prostituzione o alla morte prematura.

Gli altri ragazzi di vita

Alduccio si trova in gravi difficoltà, cercando di controllare l’umore e le follie della sorella incinta con manie suicide ed è alle prese, inoltre, con un padre alcolizzato e una madre epilettica. Il Begalone per una tragica fatalità si ammala; il suo amico Amerigo, sorpreso a giocare d’azzardo durante una bisca clandestina, ritrovandosi in carcere, si toglie la vita. Non è diversa la fine del Pistoletta che, durante un gioco feroce, viene legato dai suoi crudeli compagni, e infine muore per l’efferatezza del gioco stesso.

Finale

In ultimo, il Riccetto, fra l’altro, assiste impotente alla morte del suo ultimo amico Genesio, che annega nelle acque dell’Aniene mentre si trovava in compagnia dei suoi fratelli minori Mariuccio e Borgoantico e il cane Fido. Riccetto, per evitare eventuali guai e dato che ormai aveva un lavoro, assiste impotente alla morte dell’amico. Il romanzo si chiude così in modo tragico. Riccetto è l’unico che si salva: ormai, la sua integrazione con il mondo dei “normali” e consumisti è solo all’inizio del suo cammino.

Accuse rivolte all’autore

Inizialmente l’autore, toccando temi forti nel suo romanzo, come quello del degrado e della prostituzione minorile maschile, viene accusato di oscenità e pornografia. A causa del tema trattato, Pasolini viene chiamato a processo ma, fortunatamente, quest’ultimo si risolve con un’assoluzione piena dell’autore. Anche grazie al contributo di alcuni intellettuali italiani e non, che intercedono per lui.

Ragazzi di vita - Libro - Pasolini - giornale

Trasposizioni cinematografiche

Il romanzo in seguito ottenne un notevole successo di critica e di pubblico tanto che, nel 1961, lo stesso autore realizzò il suo primo film dal titolo “Accattone“, considerato la trasposizione cinematografica dei suoi precedenti lavori letterari “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta“.

Accattone, film di Pier Paolo Pasolini
Accattone (1961), è il primo film di Pier Paolo Pasolini

Il film infatti è considerato una metafora di quella parte d’Italia caratterizzata dalla figura del sottoproletariato che purtroppo, ancora oggi, vive nelle periferie delle grandi città senza alcuna speranza di un miglioramento della propria condizione sociale ed economica.

Accattò, senti quello che te dice il profeta: oggi te vendi l’anello, domani la catenina, fra sette giorni pure l’orologio; e fra settantasette giorni nun c’avrai nemmeno l’occhi pe piagne.

Un anno dopo, seguì un altro film di Pasolini dal titolo “Mamma Roma“, che si muove sempre sullo sfondo della periferia romana ed interpretato dalla bravissima attrice Anna Magnani.

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