recensioni Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 02 Oct 2024 09:26:30 +0000 it-IT hourly 1 Le ballate di Narayama: recensione del romanzo. Un racconto ancestrale in un Giappone arcaico https://cultura.biografieonline.it/ballate-narayama-recensione-libro/ https://cultura.biografieonline.it/ballate-narayama-recensione-libro/#respond Thu, 22 Aug 2024 09:09:12 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42325 Il giapponese Fukazawa Shichirō (29 gennaio 1914 – 18 agosto 1987) è l’autore del romanzo Le ballate di Narayama (titolo originale: Narayama bushikō). Scritto nel 1956, il suo primo romanzo vinse il prestigioso premio Chūō Kōron.

Fukazawa Shichiro
Fukazawa Shichirō

Trama del libro

Orin vive in un villaggio circondato da montagne. Sono cinquant’anni che vive nel suo villaggio, il cui nome è “Il villaggio di fronte” e adesso che ha compiuto settant’anni deve compiere come da tradizione centenaria un pellegrinaggio presso il monte Narayama.

Ma prima di partire, Orin vuole essere sicura che la sua famiglia riuscirà a passare l’inverno e per questo è alla ricerca di una moglie per il suo unico figlio, Tatsuhei.

Lui è rimasto vedovo a causa di un incidente, sua moglie è caduta in un burrone e, adesso, Orin deve occuparsi anche dei quattro nipoti. Ma il tempo del pellegrinaggio si avvicina e quando sarà sul monte incontrerà il dio che lo abita e non tornerà mai più indietro.

Le ballate scandiscono il tempo e le due feste del villaggio determinano la conclusione dell’anno, fra queste la festa del Narayama è quella più importante, dura un solo giorno, ma il villaggio la attende per settimane.

Prima della festa Orin avrà preparato tutto, affinché la sua assenza non pesi sulla famiglia. E quando arriverà il giorno della festa lei sarà pronta a partire e noi la accompagneremo fra monti antichi, valli profonde e stagni ancestrali, verso un destino che non ha ritorno.

Le ballate di Narayama - Libro Adelphi
Le ballate di Narayama – copertina del libro

L’edizione Adelphi è del 2024: il libro su Amazon

Commento

Questo romanzo, Le ballate di Narayama, edito da Adelphi, è un vero gioiello della letteratura giapponese. Contiene una gamma impressionante di sentimenti e incastona in una favola ancestrale tradizioni millenarie.

L’autore del romanzo, Fukazawa Shichirō, quando pubblicò su una rivista Le ballate era un autore sconosciuto in un ambiente letterario chiuso. Subito ebbe un notevole riconoscimento dal pubblico e dalla critica.

Alcuni scrittori lo definirono un capolavoro. E d’altra parte il libro arrivò come un evento inaspettato a scuotere lo stagno della letteratura dell’epoca.

La figura di Orin, la protagonista, una donna anziana che dedicata tutta la sua vita alla famiglia per poi accettare in pace il suo destino, commosse molti lettori, in un contesto in cui la povertà rendeva ancora più debole la vecchiaia.

Oggi il Giappone, uno dei paesi con più persone anziane al mondo, sta cambiando ma in passato questa considerazione verso le persone anziane era diffusa. Ma non è sufficiente, a decretare il successo del libro, un’opinione sociale.

Credo, invece, che il romanzo, intriso di favole e leggende, abbia risvegliato un inconscio collettivo verso ciò che il Giappone può essere stato e soprattutto verso un senso ancestrale del vivere in comunità.

Qualsiasi sia il motivo, questo romanzo breve è un capolavoro da leggere, a mio parere, con l’interesse riservato ai classici.

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Fervore, recensione del libro di Toby Lloyd https://cultura.biografieonline.it/fervore-recensione-libro-toby-lloyd/ https://cultura.biografieonline.it/fervore-recensione-libro-toby-lloyd/#respond Sun, 07 Jul 2024 10:40:45 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42209
Fervore - copertina del libro di Toby Lloyd
Fervore – copertina del libro di Toby Lloyd

Trama del libro

Eric e Hannah Rosenthal sono due persone molto particolari. Entrambi sono ebrei e hanno un’attenzione maniacale per tutto ciò che riguarda le regole della loro religione, meno per ciò che riguarda lo stato d’animo dei loro tre figli: Gideon, il più grande, Elsie la secondogenita e Tovyah il più piccolo.

La loro casa trasuda regole e comportamenti che seguono alla lettera i precetti dell’Antico Testamento con la convinzione che Dio sia ovunque. Ma questa disciplina religiosa, a tratti improbabile, rende la loro vita famigliare un inferno.

In realtà, non è stato sempre così, tutto è precipitato dopo che Hannah ha avuto la brillante idea di scrivere un libro biografico sul suocero.

Yosef è sopravvissuto all’Olocausto e la sua storia è nota a tutti ma Hannah, scavando nella memoria del vecchio morente, scopre qualcosa, intuisce un segreto inconfessabile che nemmeno il monito di suo marito Eric, le impedisce di cercare. E proprio da quel momento, una vita famigliare tutto sommato felice comincia a crollare.

Elsie, dopo la morte del nonno, scompare per quattro giorni e poi riappare trasformata, cambiata, come se si fosse persa in quei giorni di cui non vuole parlare.

Gideon viene influenzato dalla nuova situazione famigliare e fugge alla ricerca di un luogo di pace, dove poter essere ebreo senza pregiudizi e Tovyah, il più saggio di tutti, viene per sempre sconvolto dal destino della sorella.

Su tutti infatti aleggia una nube tossica, velenosa, che riempie le loro menti e i loro cuori tormentandone il destino. E mentre Hannah diventa famosa sulla pelle dei suoi famigliari, Eric cerca, attraverso gli insegnamenti dell’Antico Testamento, di liberare la sua famiglia da una prigione sempre più stretta e tremenda, che rischia di spazzarli tutti via per sempre.

Commento

Questa è solo la superficie di un romanzo il cui ritmo narrativo e la forza dei personaggi hanno un unico scopo, trascinarci verso un finale biblico a cui aspiriamo per timore che il romanzo rimanga impresso per sempre nella nostra memoria.

Perché i personaggi sono come marionette che bruciano in un destino ineluttabile e, mentre si dirigono verso la conclusione del loro fato, combattono con una intensità commovente, ironica, stravagante, folle, profonda e meravigliosamente credibile.

Toby Lloyd ha scritto un romanzo che andrebbe letto con la consapevolezza che i suoi personaggi possono essere vivi, palpitanti e pieni del fervore religioso che li compenetra per tutto il racconto.

Proprio la forza psicologica della famiglia Rosenthal e di Kate, una ragazza che incontra casualmente questa strana famiglia e ne rimane avvinghiata, ci abbaglia fino alla fine.

Sono loro che sembrano ispirati da una forza trascendente le cui finalità rimarranno per sempre sconosciute.

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Dati sintetici del libro

Titolo: Fervore
Titolo originale: Fervor
Autore: Toby Lloyd
Traduzione: Silvia Albesano
Edizione: Neri Pozza editore
Anno: 2024

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Attraverso la notte, recensione del libro di William Sloane https://cultura.biografieonline.it/attraverso-la-notte-libro-william-sloane/ https://cultura.biografieonline.it/attraverso-la-notte-libro-william-sloane/#respond Fri, 28 Jun 2024 10:19:34 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42187 Attraverso la notte di William Sloane, è uno di quei libri che ti ossessiona per molto tempo. Ciò perché rimane sempre un tassello non svelato, qualcosa da capire che ti inquieta e accompagna, forse, per tutta la tua vita di lettore e quindi per tutta la tua esistenza.

Attraverso la notte

Breve trama

Bark e Jerry sono amici da molti anni, tanto che Bark ha una stanza tutta sua nella casa del padre di Jerry.

Una sera, per festeggiare i loro anni universitari, vanno a vedere una partita nel campus, poco distante dall’edificio dove hanno vissuto e soprattutto dove Jerry ha studiato con il professor LeNormand, uno scienziato le cui teorie sono molto controverse.

Jerry decide di andarlo a trovare ma quando, insieme a Bark, sale nel suo studio, assisterà ad un incubo, ad una tragedia inspiegabile nei suoi dettagli; e proprio quelle particolarità trascineranno Jerry verso il suicidio e porteranno Bark a ripercorrere ogni passo della vicenda per capire cosa ha spinto il suo amico a compiere un atto così drammatico.

Commento e recensione

William Milligan Sloane III (1906-1974), benché abbia scritto solo due romanzi, è uno scrittore molto interessante perché con uno stile apparentemente semplice, classico nelle sue descrizioni, costruisce, in questo romanzo (“Attraverso la notte” pubblicato in Italia da Adelphi) un meccanismo a spirale in cui i personaggi vengono calamitati senza che riescano a comprendere fino alla fine per quale motivo il loro destino è segnato per sempre.

Ogni metafora, descrizione, dettaglio, personaggio, rimangono in parte insoluti, incompresi, forse anche alla fine della storia, che svela molte cose, ma non tutte.

Un incrocio di generi, un gioiello di sorprese

Per costruire un romanzo con una sostanza così difficile da definire ed un incrocio di generi dalla fantascienza, all’horror, al thriller e al romanzo psicologico, ci vuole una conoscenza letteraria e una preparazione stilistica notevoli.

E d’altra parte Sloane ha passato la sua vita fra i libri, come editore, redattore e professore. Ma questo romanzo tradotto in italiano da Gianni Pannofino, con una traduzione precisa e attenta allo stile dell’autore, è un piccolo gioiello di sorprese.

Man mano che ci si inoltra nella lettura ci si rende conto che siamo intrappolati nella sua trama e che non possiamo fare altro che proseguire nella lettura fino conclusione, perché la curiosità ci sta rodendo la mente.

Pochi romanzi hanno una forza di questo tipo benché il loro stile e la loro struttura non siano particolarmente forti e originali. E proprio il fatto che lo stile permetta all’autore di riempire di quella sostanza il romanzo, colpisce ancora di più l’attenzione di chi lo legge.

Alla fine rimane la certezza che si trasforma a tratti anche in un dubbio atroce che ciò che non sappiamo sia l’unica vera realtà di quello che abbiamo letto.

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>> Attraverso la notte <<

Dati sintetici

William Sloane, Attraverso la notte
Titolo originale: To Walk the Night
Copyright: 1937, 1965 William M. Sloane III
Introduzione di Stephen King (2015)
Traduzione di Gianni Pannofino
Ed. Adelphi, 2024
Collana: Fabula, 403
pp. 279

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Il passo di Amagi, recensione del libro di Seichō Matsumoto https://cultura.biografieonline.it/il-passo-di-amagi-recensione-libro/ https://cultura.biografieonline.it/il-passo-di-amagi-recensione-libro/#respond Wed, 29 May 2024 12:30:52 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42141 Seichō Matsumoto (1909-1992) è stato un giornalista e scrittore giapponese prolifico di romanzi e racconti. Definito il Simenon giapponese ha scritto dei piccoli gioielli che si incastonano nella fantasia del lettore; per poi tormentarlo fino a quando la memoria non li lascia andare. Fra questi c’è probabilmente “Il passo di Amagi” (Amagi Goe, 1959).

Il passo di Amagi
Il passo di Amagi: copertina del libro

Il passo di Amagi: la trama

Un ragazzo decide di lasciare il suo villaggio per cercare fortuna altrove. Ha sedici anni e la vita famigliare lo soffoca. Uno dei suoi fratelli potrebbe aiutarlo, perché vive in un’altra località, la quale però è lontana da raggiungere a piedi. Il tragitto è poco frequentato e quando fa buio si è proprio soli, ma lui è convinto del suo proposito. Così, di mattina presto, mentre gli altri dormono, se ne va.

Durante il viaggio incontra quattro persone, ma solo due saranno fondamentali per il suo destino.

Gli ingredienti ci sono tutti: un mistero, un delitto, tre persone che non si conoscono ma che legano la propria vita ad un fatto criminoso.

Un racconto lieve ma con un meccanismo che ne aumenta l’ambiguità man mano che il lettore si fa imbrigliare dalla trama.

Seichō Matsumoto
Seichō Matsumoto

Recensione e commento

Pubblicato da Adelphi con la bella traduzione di Gala Maria Follaco, “Il passo di Amagi” si mostra, fin da subito, molto diverso da come lo immaginiamo. Ogni singola frase rimane sospesa, come se ciò che leggiamo nascondesse qualcos’altro.

E mentre il contesto, in cui il personaggio principale avanza, si fa più tetro e spaventoso, la tensione sale occludendo ogni bagliore di speranza.

Seichō Matsumoto scrive come se dovesse svelare, con molta lentezza, un mistero avvolto in un altro mistero.

In questo gioco di aperture, il suo stile narrativo scorre come un fiume lento fino a quando non viene svelata la verità.

La risoluzione del mistero è quasi scontata, ma fino all’ultimo rimaniamo in tensione e in attesa che un altro mistero si possa palesare per contenerne un altro, e un altro ancora.

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Sono forte (ma so anche scrivere): il libro e la vera storia di Astrid Lindgren https://cultura.biografieonline.it/sono-forte-ma-so-anche-scrivere-libro/ https://cultura.biografieonline.it/sono-forte-ma-so-anche-scrivere-libro/#respond Thu, 09 May 2024 16:07:52 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42087 Il libro “Sono forte (ma so anche scrivere)” racconta la vera storia di Astrid Lindgren. Ella non è stata solo l’autrice di Pippi Calzelunghe, ma è stata anche una donna coraggiosa che malgrado la situazione economica e sociale in cui ha vissuto una parte della sua vita è riuscita a lottare per i diritti delle donne e degli animali. La vita di Astrid è raccontata in un romanzo pubblicato da Salani. L’autrice Susanne Lieder ci mostra un ritratto inaspettato della scrittrice svedese.

Sono forte ma so anche scrivere - copertina del libro
Sono forte (ma so anche scrivere) – La copertina del libro

Il ritratto di una donna coraggiosa

Al di là della genesi di uno dei romanzi per ragazzi più famoso della storia della letteratura, la Lieder in “Sono forte (ma so anche scrivere)” racconta come Astrid fosse una donna coraggiosa e avanti con i tempi.

Nata in un contesto difficile ha dovuto lasciare il primo figlio in affido fino a quando non ha trovato un impiego precario che le ha permesso di ritrovare il figlio e di portarlo a casa con sé.

Da sola negli anni trenta del ‘900 in una Svezia omologata e chiusa a qualsiasi cambiamento, Astrid Lindgren affronta la maternità senza l’aiuto di nessuno, lontano dalla sua famiglia d’origine e solo con la forza del suo talento.

Negli anni riuscirà a trovare una stabilità famigliare ma continuerà a lottare per i diritti delle donne, dell’infanzia e degli animali.

Pippi Calzelunghe è un personaggio nato per caso.

Nacque durante la malattia della sua seconda figlia, quando la bambina inchiodata a letto le chiede di raccontarle una storia con protagonista Pippi.

Da quel momento il romanzo prende corpo attraverso molte storie fino a raggiungere la pubblicazione e un successo inaspettato.

Ma la figura di Astrid si stacca da quella del suo personaggio e nel romanzo della Lieder diventa lei stessa un’eroina e un punto di riferimento per l’emancipazione femminile.

Dati del libro

Titolo: Sono forte (ma so anche scrivere). La vera storia di Astrid Lindgren
Autrice: Susanne Lieder
Editore: Salani
Amazon: https://amzn.to/3QBUQdL

Incipit

Stoccolma, inverno 1929

Astrid rabbrividì. Aveva freddo e si strinse ancora di più nel cappotto di lana.

Che tempo inclemente! Il cielo era tutto nuvole grigie, basse e pesanti sulla città. Le case di Stoccolma parevano nascondercisi sotto. Gli alberi spogli del Vasapark, dove camminavano Astrid e suo figlio Lasse, luccicavano di umidità.

Tutti ad aspettare con ansia la neve, ma quell’anno, probabilmente, niente bianco Natale.

Lasse, tre anni, trotterellava imbronciato accanto a lei, il berretto calato sul viso. «Quando arriviamo?»

«Ancora un minuto, pochi passi e ci siamo. Visto che brutto tempo?»

Lui alzò la testa e la guardò stupito, come se non avesse capito la domanda.

«Se domani migliora, potremmo andare al parco» proseguì lei mentre attraversavano la strada, mantenendo salda la stretta sulla mano di lui. Era terrorizzata al pensiero che si liberasse e le scappasse via. Al posto di Lasse lei avrebbe fatto proprio così. Chissà come si sentiva! L’avevano strappato alla sua routine, alla sua vita, e buttato in una nuova. Senza chiedergli niente. Non c’era altro modo, non c’era altra scelta, ma questo lui non poteva capirlo.

Astrid non aveva nemmeno tentato di spiegarglielo.

Invece gli si era accosciata davanti e aveva detto: «Adesso devi venire con me, Lasse».

«E dove?» aveva chiesto lui, i grandi occhi azzurri e ansiosi fissi su di lei.

«A Stoccolma».

«Ma io voglio restare qui». La sua voce era stata un sussurro. «Con mamma mia».

Le si era stretto il cuore. Sono io la tua mamma, Lasse.

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T, libro di Chetna Maroo: trama e commento https://cultura.biografieonline.it/t-libro-chetna-maroo/ https://cultura.biografieonline.it/t-libro-chetna-maroo/#respond Mon, 06 May 2024 16:00:17 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42069 Il titolo originale del romanzo è Western Lane, in Italia è uscito con il titolo T. Il libro inizia con un ritmo lento per poi travolgerti come in una partita di squash. Uno degli aspetti di questo debutto fortunato di Chetna Maroo, che con il romanzo T si è guadagnata molta attenzione, è il ritmo. Un ritmo ipnotico, come nel gioco in cui la protagonista si rivela essere molto brava: lo squash. E il ritmo nella sua forza ipnotica ci accompagna fino alla fine della storia, dove i personaggi, scopriamo dopo aver chiuso il libro, ci sono entrati nelle ossa.

T, libro di Chetna-Maroo
T, libro di Chetna-Maroo

Trama del libro

Siamo a Londra, nella casa di un elettricista indiano appassionato di squash e delle sue tre figlie: Gopi, che ha 11 anni e racconta la storia, Khush che ne ha 13 e Mona, la più grande, che ne ha 15.

Da poco hanno perso la madre e il loro papà viene incalzato da una parente a tenere impegnate le figlie, le quali, gli dice, senza una madre sembrano delle selvagge. Il padre ci pensa e decide di impegnarle nello squash, uno sport che lui ama molto e a cui ha giocato da giovane.

Le costringe con dolcezza e determinazione ad un allenamento impegnativo dal quale solo una uscirà con la forza, la determinazione e il talento per vincere. Gopi ci racconta le sue giornate fra squash, vita famigliare, elaborazione del lutto e la sua crescita in un contesto sociale complesso.

Tutti ingredienti conosciuti ma mescolati dall’autrice con un ritmo e una sapienza narrativa che li rende originali, vividi, e tagliati nella giusta misura per incidere nella nostra mente.

Ma è soprattutto il ritmo e questo taglio chirurgico delle parole a portarci verso il nucleo del romanzo. Perché la storia inizia in modo lento per poi diventare sempre più intensa, emozionante e profonda, fino al finale che chiude il gioco.

Commento

Un romanzo d’esordio davvero interessante perché crea una sorta di profonda autoriflessione della protagonista su se stessa e sul suo modo di giocare. Alla fine ti sembra di essere dentro ad un mondo parallelo, dove il dolore, la solitudine, la paura di crescere e di essere abbandonata si è trasformata in una forma pacifica. La passione per lo squash è un modo per sublimare ciò che accade ma anche per tirare fuori il dolore che rimane assopito dentro di Gopi.

Maroo dimostra di avere l’abilità narrativa di un chirurgo che taglia e cuce solo i sentimenti più profondi, affinché si conservino nella loro purezza narrativa.

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Dati sul libro

Autore: Chetna Maroo
Titolo: T
Traduzione: Gioia Guerzoni
Editore: Fabula 401
Anno: 2024
Pagine: 148
ISBN: 9788845938580

Chetna Maroo, breve biografia dell’autrice

Chetna Maroo è un’autrice britannica di origini indiane.

Chetna Maroo
Chetna Maroo

Oltre al romanzo d’esordio, Maroo ha pubblicato racconti in diverse antologie e riviste letterarie di rilievo, tra cui “The Paris Review”, “The Stinging Fly” e “The Dublin Review”. Queste opere preliminari rivelano già il talento innato dell’autrice e la sua propensione per temi quali l’identità culturale, le relazioni familiari e la ricerca di significato nella vita.

Con il suo talento indiscutibile e la sua capacità di narrare storie emozionanti e coinvolgenti, Chetna Maroo si impone come una voce nuova ed emozionante nel panorama letterario britannico e internazionale.

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La montagna vivente, libro di Amitav Gosh: recensione https://cultura.biografieonline.it/montagna-vivente-libro-amitav-gosh/ https://cultura.biografieonline.it/montagna-vivente-libro-amitav-gosh/#respond Fri, 29 Dec 2023 15:31:46 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41837
La montagna vivente - libro
La montagna vivente – copertina del libro di Amitav Gosh

Apologo per i nostri tempi: la trama

In un mondo lontano che potrebbe però essere il nostro e in un’epoca lontana che però potrebbe rispecchiare il nostro futuro, un popolo vive in una valle ai piedi di una montagna sacra.

Nessuno, infatti, può scalarla e tentare di raggiungere le cime.

La montagna è considerata un dio intoccabile. A lei vengono riservati balli, preghiere, sacrifici e in cambio la montagna restituisce doni: fiori profumatissimi, frutti, alberi e un tipo di noce con proprietà medicinali straordinarie.

Le popolazioni della valle, che si combattono fra loro, rispettano però la montagna allo stesso modo, seguendone all’unisono le regole e non tradiscono le sue leggi.

Fino a quando però un esercito di stranieri, attirato dai benefici della montagna e curioso di poterla sfruttare, non decide di assalire le popolazioni che la abitano.

Da quel momento e per sempre le cose cambieranno e un nuovo germe verrà istillato in tutti coloro che decideranno di sfruttare la montagna vivente.

La montagna vivente: recensione e commento

Amitav Gosh – scrittore, giornalista e antropologo indiano – scrive un breve racconto dal ritmo intenso, incalzante, in cui gli eventi si susseguono mutando velocemente l’essenza della storia.

È una favola nera quella che leggiamo ma anche una allegoria, una metafora che ci riguarda da vicino e che tocca tmi quali l’ambiente, il clima, la storia, il destino dell’umanità.

E con uno stile semplice, una scrittura scorrevole, l’autore ci fa sprofondare nel buco nero del senso di colpa, nell’angoscia di un futuro che dovrmmo prevedere e che invece sfugge via senza scampo.

Dati sintetici

  • Titolo: La montagna vivente
  • Autore: Amitav Gosh
  • Traduzione: Anna Nadotti, Norman Gobetti
  • Anno: 2023
  • Amazon: https://amzn.to/48uL2bU
  • Editore: Neri Pozza

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Kabloona, alla scoperta degli inuit e di se stessi: recensione del libro https://cultura.biografieonline.it/kabloona-recensione-libro/ https://cultura.biografieonline.it/kabloona-recensione-libro/#respond Wed, 13 Dec 2023 09:57:06 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41802 Questo libro ha migliorato la mia vita. Si intitola “Kabloona. L’uomo bianco” (è pubblicato in Italia da Adelphi) ed è il racconto di un viaggio incredibile, vissuto e scritto da Gontran de Poncins.

Kabloona: trama e sinossi

Un visconte colto, insofferente alla vita mondana parigina, appassionato di viaggi e di scrittura decide di rimanere per un periodo imprecisato insieme agli inuit, nell’Artico. Siamo nel 1938 e l’Europa si sta avvicinando alla Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, nell’Artico nessuno sa nulla di ciò che succede altrove perché la popolazione degli inuit, gli eschimesi, vive di caccia e pesca, immersa nel deserto di ghiaccio, separato da migliaia di miglia dal resto del mondo nel freddo più glaciale.

Un viaggio incredibile

Il visconte Gontran de Poncins ha affrontato un viaggio incredibile nel 1938 andando oltre il Canada e approdando in Artico. Qui vivono le popolazioni del freddo, gli inuit, denominati anche eschimesi. Questo misterioso popolo è capace di sopportare temperature bassissime, fino e oltre i 50 gradi sotto lo zero e sopravvivere, cacciare, mangiare, proteggere la loro famiglia, spostarsi con le mute e le slitte per pescare e cacciare.

L’avventura di de Poncins si trasforma in un viaggio in cui la conoscenza delle abitudini e dei costumi degli eschimesi sono solo un pretesto per approfondire un mondo incredibile, una realtà al di là di ciò che si era immaginato.

Grazie alla vividezza della sua scrittura anche noi vediamo la tundra ricoperta di neve, il mare ghiacciato che assume forme stravaganti, la pesca concentrata degli eschimesi, la costruzione in poche ore di un igloo, il sorriso affabile ma anche furbo di un inuit che vuole condividere il suo pasto con lui – ma che da lui vuole la stessa disposizione d’animo a condividere ciò che possiede.

Gli Inuit

Cosa possiedono gli inuit? Nulla e tutto.

Hanno gli strumenti per cacciare, la slitta e i cani per muoversi, la materia prima per costruire gli igloo che riescono a costruire in poche ore. La loro lingua è più complessa di quello che sembra ed è piena di sfumature; il loro sguardo e i loro gesti contengono molti significati e la loro esistenza è uguale a quella dell’uomo della pietra.

Inizialmente, l’autore vive il rapporto con gli inuit da “superiore” per poi però sprofondare sempre di più nella consapevolezza di essere di fronte ad un popolo molto interessante, le cui vite durissime contengono molti significati. De Poncins troverà anche un prete che vive in una ghiacciaia degli eschimesi – a meno 50 gradi sotto lo zero – e che dopo sei anni di convivenza con questo misterioso popolo di cacciatori e pescatori, conserva ancora molte domande sulla loro esistenza.

Commento al libro

Kabloona è uno di quei libri che ti migliora la vita perché viaggi insieme all’autore in un altro universo, completamente immerso con lui. Immerso nella neve, raggelato dalla temperatura degli igloo, affascinato dal silenzio della tundra coperta di ghiaccio: rimani vividamente legato alle immagini che lui ti regala e alle quali, insieme agli episodi narrati, ti rimarranno per lungo tempo.

Perché ha migliorato la mia vita?

Perché, come dicevano di lui gli eschimesi, ha disegnato e descritto per noi la realtà di ciò che ha visto con un colore, una precisione ed una eleganza meravigliose.

Dati dell’opera

  • Autore: Gontran de Poncins
  • Titolo: Kabloona. L’uomo bianco
  • Disegni e fotografie dell’Autore, con la collaborazione di Lewis Galantière
  • Traduzione: Marco Rossari
  • Edizione: Biblioteca Adelphi, 2023
  • Pagine: 332
  • ISBN: 9788845938290
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Mendel dei libri, recensione e commento al romanzo di Stefan Zweig https://cultura.biografieonline.it/mendel-dei-libri/ https://cultura.biografieonline.it/mendel-dei-libri/#respond Tue, 31 Oct 2023 19:26:19 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41722 Si intitola Mendel dei libri e sono contento di essere incappato casualmente in questo piccolo libro di Stefen Zweig, un autore che amo molto e di cui consiglio tutti i libri. Ma Mendel dei libri, pubblicato nel 2008 dalla casa editrice Adelphi e ristampato più volte, è una storia racchiusa in un personaggio, Jacob Mendel, un ebreo galiziano, la cui memoria prodigiosa era famosa in tutto l’impero Austro-Ungarico.

Mendel dei libri, la copertina del romanzo
Mendel dei libri, la copertina del romanzo

Le doti di Jacob Mendel

Il protagonista, che racconta in prima persona gli accadimenti, conosce Jacob Mendel in età giovanile, quando per motivi di studio ha il privilegio di conoscerlo nel suo caffè. Luogo dove Mendel passa tutte le giornate a leggere cataloghi di libri, infinite bibliografie e dove riceve i suoi clienti.

Mendel vende libri, ricerca testi rari per gli studiosi, i collezionisti e gli appassionati, e trova rispondenze bibliografiche difficilissime.

Riesce ad identificare anche un’area di ricerca sciorinando tutti i libri che riguardano un argomento. Per questo rappresenta una manna per tutti gli studiosi.

Ma Mendel non ha solo una memoria prodigiosa, gode anche di un fiuto particolare per i libri e di una capacità che stupisce il protagonista: può concentrarsi su ciò che legge senza che null’altro lo possa disturbare. Questa dote, questa concentrazione sovrumana lo innalza fra gli artisti, gli asceti o i sapienti della sua epoca. Tanto è straordinaria la sua capacità di memorizzare quanto è fragile la sua vita.

Il protagonista, raccontando la storia di Mendel, scoprirà fino in fondo quanto è fragile il suo mito.

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Commento e recensione al libro

Mendel dei libri è un romanzo di cinquanta pagine in cui si concentra la bellezza stilistica di Zweig, la sua capacità di scolpire un personaggio, di renderlo vivo, reale e commovente.

Stefan Zweig
Una foto dell’autore Stefan Zweig

Attraverso la storia, Zweig racconta l’esistenza di una persona che la guerra spazza via nel modo più miserevole, rendendolo parte della massa, lui che, come ogni individuo, era unico. Zweig vede in Mendel l’unicità di ogni essere umano in un’epoca in cui tutto tende a massificarsi e a cancellare le qualità individuali e la ricerca che una persona dovrebbe fare su se stessa.

Ma Mendel non è un intellettuale; è un calcolatore umano, la sua qualità è ancora più speciale e ancora più fragile.

Gli eventi che lo circondano non lo toccano, nulla disturba la sua concentrazione e si rivolge gli altri solo per parlare di libri. E proprio questo suo atteggiamento imperturbabile lo rende ancora più prezioso e delicato ma anche fragile.

La bellezza, l’unicità vengono spazzate via dalla violenza, dalla stupidità e dalla mancanza di rispetto verso i motivi e le cause che rendono una persona diversa dalle altre. Mendel dei libri è un piccolo gioiello perché ci inchioda su quei dettagli che ci spingono ad osservare altro, ad immaginare qualcosa di più appariscente, mentre sotto i nostri occhi avvengono prodigi.

=> Dello stesso autore: Gli occhi dell’eterno fratello <=

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Oppenheimer: un libro biografico da incubo – recensione https://cultura.biografieonline.it/oppenheimer-libro-biografico/ https://cultura.biografieonline.it/oppenheimer-libro-biografico/#respond Wed, 13 Sep 2023 07:42:57 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41356 Il libro Premio Pulitzer

Il libro Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica è il libro biografico Premio Pulitzer su cui si basa il film Oppenheimer di Christopher Nolan. Robert Oppenheimer era un genio della fisica ma la sua immagine è per sempre legata alla bomba atomica. Nella monumentale e per certi versi definitiva biografia che Kai Bird e Martin J. Sherwin hanno scritto su di lui e che Garzanti ha pubblicato nel 2023, viene tracciato il profilo di un uomo complesso. Quello di un esploratore, amante della natura, con un’energia inesauribile e l’incredibile capacità di sintetizzare diverse branche del sapere scientifico.

libro biografico: Oppenheimer - Trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica
Copertina del libro biografico: Oppenheimer – Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica

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Il profilo di Oppenheimer

Era un leader che non si mostrava. Ma sapeva decidere quando era necessario, anche di fronte al rischio che la sua creazione più famosa potesse portare alla distruzione di tutta l’umanità.

Lui stesso, verso la fine della sua esistenza, sembra abbia detto:

Sono diventato Morte, il distruttore dei mondi.”

(Now I am become Death, the destroyer of worlds)

È vero anche che Oppenheimer si oppose alla realizzazione della bomba all’idrogeno considerandola troppo pericolosa.

Ma questo libro biografico non racconta solo il lavoro a Los Alamos dove fu il direttore del laboratorio e dunque il capo progetto della bomba atomica. Racconta, sezionandola in mille considerazioni di amici, conoscenti, colleghi, famigliari, l’intera esistenza dello scienziato.

Non solo una biografia

Non è solo una biografia. Questo tomo imponente e pieno di informazioni parallele, oblique, sfumate su Oppenheimer, ci racconta uno scienziato di genio che ci ha portati verso la catastrofe nucleare. E ha impedito che l’armamento sovietico imponesse le regole del gioco, ma è anche un esempio di come una vita può essere raccontata da diversi punti di vista e seguendo un unico filone narrativo.

E questo filone è la scienza.

Robert Oppenheimer

La ricerca scientifica che non ha limiti, che non si pone limiti, che cerca di andare oltre qualsiasi ostacolo, forte dei calcoli precisi che chi la governa è riuscito a dimostrare.

Ma proprio la lettura di questo libro, il quale racconta la scienza in modo marginale e solo per completare la narrazione della vita di Oppenheimer dà i brividi, perché ti accorgi, sempre con più sgomento, che sembra un percorso inarrestabile verso il miglioramento delle condizioni di vita ma anche verso l’estinzione della razza umana, così fragile e così arrogante. In questa storia lo scienziato sembra un dio al quale è stato donato un potentissimo strumento e quando si accorge di dove lo può portare si ferma terrorizzato ma anche orgoglioso del suo potere.

Gli autori

  • Kai Bird (1951) è uno scrittore e giornalista. Si è occupato in particolare dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki e delle relazioni politiche tra Stati Uniti e Medio Oriente.
  • Martin J. Sherwin (1937-2021), storico e docente alla Princeton University, ha dedicato i propri studi alla storia delle armi nucleari e in particolare al progetto Manhattan.

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Estratto dal libro

[Dalla prefazione]

La vita di Robert Oppenheimer, la sua carriera, la sua reputazione, persino il senso del suo valore, finirono improvvisamente fuori controllo quattro giorni prima del Natale del 1953. «Non riesco a credere a quello che mi sta succedendo», esclamò mentre guardava fuori dal finestrino della macchina che lo conduceva alla casa del suo avvocato a Georgetown, un sobborgo di Washington. Lì, nel corso di qualche ora, avrebbe dovuto affrontare una drammatica questione. Doveva forse dimettersi dal suo ruolo di consigliere governativo? O doveva respingere le accuse contenute nella lettera che Lewis Strauss, presidente della Commissione per l’energia atomica (AEC ‘), gli aveva improvvisamente consegnato quel pomeriggio? La lettera lo informava che una nuova revisione dei suoi precedenti, e dei suoi suggerimenti sulle decisioni politiche, aveva avuto come risultato che egli venisse dichiarato un pericolo per la sicurezza e che contro di lui fossero avanzate trentaquattro accuse, che andavano da quella ridicola – «è stato riferito che nel 1940 era registrato come uno dei sostenitori degli Amici del popolo cinese» a quella politica – «nell’autunno del 1949, e anche in seguito, si è opposto allo sviluppo della bomba all’idrogeno».

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