realismo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 09 Apr 2024 09:38:23 +0000 it-IT hourly 1 Realismo in letteratura: Italia e Francia, Verismo e Naturalismo https://cultura.biografieonline.it/realismo-letteratura-italia-francia-verismo-naturalismo/ https://cultura.biografieonline.it/realismo-letteratura-italia-francia-verismo-naturalismo/#comments Fri, 22 Sep 2023 12:19:19 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=41075 Il Realismo è un movimento culturale che si è affermato in tutta Europa nella seconda metà dell’Ottocento. In particolare come reazione a quello che era stato il Romanticismo e la poetica delle illusioni.

Realismo in letteratura

Il Realismo, infatti, raccoglie sotto di sé tutti quegli scrittori che vogliono rappresentare la realtà così com’è, nelle sue storture e imperfezioni. L’obiettivo è cogliere, attraverso un’analisi scientifica della realtà, la situazione dell’uomo nell’ambiente fisico in cui vive.

Realismo in Letteratura
Realismo in Letteratura

Così, il Realismo si traduce in due movimenti letterari molto importanti, che per certi versi possono dirsi paralleli:

Il Naturalismo in Francia

Esso nasce intorno agli anni Settanta dell’Ottocento proprio come reazione a queste nuove correnti positiviste e realiste che si stavano diffondendo in quegli anni.

In Francia, infatti, si era sviluppato il Positivismo: un movimento culturale che rifiutava ogni tipo di visione religiosa per analizzare in maniera scientifica la realtà.

Il principale esponente fu Hippolyte Taine, che aveva indicato come modello di scrittore-scienziato Honoré de Balzac. Secondo lui il romanzo doveva essere una grande inchiesta sull’uomo e sulle degenerazioni della natura umana; quindi lo scrittore doveva indagare la natura umana con rigore scientifico.

I precursori di questo movimento sono stati proprio il già citato Balzac e Gustave Flaubert; quest’0’ultimo elaborò un nuovo tipo di narrazione impersonale: il narratore non interviene nella vicenda con giudizi espliciti ma racconta solamente i fatti dal punto di vista dei personaggi (impersonalità dell’opera d’arte ed eclisse del narratore).

Tali tecniche vengono alla luce nel capolavoro di Flaubert Madame Bovary (1857).

Madame Bovary - Flaubert
Madame Bovary – Flaubert

Il Realismo appare poi anche nelle opere dei fratelli Edmond e Jules de Goncourt, ma arriva al suo apice con lo scrittore Émile Zola: egli espone le sue teorie nel saggio Il romanzo sperimentale (1880), in cui afferma che lo scrittore deve applicare il metodo scientifico anche sulla psicologia umana.

Egli tenta  poi di inserire queste sue teorie nel ciclo di romanzi I Rougon-Macquart, in cui vuole descrivere la società francese in tutte le sue classi sociali.

Il Verismo in Italia

Le opere di Zola si diffondono in Italia grazie agli scrittori Luigi Capuana e Giovanni Verga, che scrivono molte recensioni dei suoi romanzi sui giornali italiani.

Insieme anche a Matilde Serao e Federico De Roberto, sono considerati appartenenti ai cosiddetti veristi italiani: essi non sono stati un gruppo di scrittori ben organizzato e coeso, ma hanno recepito la lezione del Naturalismo francese e l’hanno trasposta nei loro romanzi, proponendo quindi una nuova corrente letteraria italiana sulla stessa scia di quella d’oltralpe.

Capuana è considerato il teorico del Verismo in quanto rifiuta la concezione di letteratura da indagare mediante un metodo scientifico: la scientificità e l’oggettività, secondo lui, sono da ricercarsi solo attraverso i mezzi espressivi e l’impersonalità della narrazione (ecco quindi cosa differenzia il Naturalismo francese dal Verismo italiano).

Giacinta - Luigi Capuana - copertina del libro
Giacinta – Luigi Capuana – copertina del libro

In realtà, quindi, i Veristi italiani si possono accomunare al Naturalismo per la scelta di rappresentare la realtà popolare e di utilizzare un narratore impersonale, ma restano lontani da quella visione scientifica della realtà dei francesi.

Non c’è bisogno di citare l’importanza delle opere di Verga nel panorama letterario italiano, ma è utile ricordare scrittori come De Roberto, ancora poco conosciuti, che utilizza la tecnica dell’impersonalità in modo originale con la costruzione di discorsi indiretti liberi.

I Viceré – La prima edizione del capolavoro di Federico De Roberto è del 1894
I Viceré – La prima edizione del capolavoro di Federico De Roberto è del 1894

Questa nuova corrente realista si svilupperà in tutti i paesi europei, anche in Inghilterra e Russia, solo per citarne alcuni.

È quindi fondamentale mettere in comunicazione tutta la letteratura europea, per avere un quadro maggiormente definito delle varie correnti che saranno poi attive nel corso del tempo.

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Teresa Raquin, di Émile Zola: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-teresa-raquin/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-teresa-raquin/#comments Sat, 08 Oct 2022 06:42:47 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9636 Uno dei romanzi più interessanti di Émile Zola è “Teresa Raquin”, pubblicato nel 1867. Definito dallo stesso scrittore un romanzo-studio “psicologico e fisiologico”, grazie alla complessità dei vari personaggi che vengono descritti minuziosamente da lui stesso. Émile Zola, utilizza il narratore onnisciente che cambia di continuo il suo oggetto dell’analisi, passando da un personaggio all’altro a secondo della situazione.

Il Realismo francese

Si tratta di uno dei più importanti romanzi dell’autore dove si nota implicitamente il realismo francese, trattando della storia di un delitto passionale.

Teresa Raquin
Teresa Raquin: due copertine del libro e una locandina dell’omonimo film

Nel romanzo, lo scrittore non risparmia niente e nessuno, descrivendo la realtà, per quanto cruda, nel modo più minuzioso possibile, regalando così al lettore l’oggettività di tutto ciò che accade, così come appare. Il lettore si sente così coinvolto nella lettura del romanzo, da percepire i sotterfugi dell’unione dei due protagonisti, immedesimandosi con le loro vicissitudini, rendendosi conto sin da subito della tragicità di tutta la situazione che andrà a svolgersi.

Nel romanzo vengono spesso enfatizzate le colpe persecutorie che porteranno i due protagonisti principali, alla fine, fino al suicidio. Tale situazione risulta l’unica soluzione possibile per riscattarsi dalle proprie colpe che, con il passare del tempo, corrodono gli animi dei protagonisti, Teresa e Lorenzo. Inoltre questo atteggiamento porta al logorio del proprio amore, tanto da trasformarlo da sentimento amoroso, in sentimento d’odio.

Tutti i personaggi del romanzo “Teresa Raquin” agiscono in forma egoistica. Nel libro, Émile Zola utilizza inoltre la struttura a quattro personaggi che venne adottata, anche se con altri scopi, nelle sue opere da Goethe.

Il sommo realismo dell’autore, la schiettezza nel descrive le situazioni e l’ipocrisia imperante, fanno del libro uno dei massimi capolavori di quel tempo, la cui lettura risulta essere consigliabile ad un pubblico più adulto.

I colori

Nel romanzo, uno dei colori predominanti è senza dubbio il grigio: grigio è il colore del vestito che Teresa è solita indossare ogni giorno, grigia è l’infanzia della fanciulla, obbligata ad accudire il gracile Camillo per compiacere una zia verso la quale la società le impone di essere riconoscente, grigio è tutto ciò che circonda principalmente la protagonista. Cupa e tenebrosa è anche l’ambientazione che descrive la città di Parigi che è il luogo dove la famiglia della protagonista si trasferisce per avviare la propria attività commerciale.

Così anche il pittoresco passaggio di Point – Neuf diventa un simbolo del dramma interiore che colpisce la sgraziata Teresa, che non riesce più a tollerare un’esistenza spenta, sciatta e priva di emozioni.

Il libro risulta coinvolgente poiché tratta di adulterio, di tradimento, di omicidio e di un doppio suicidio.

In sintesi è la storia di una degradazione sociale enfatizzata all’estremo.

Riassunto e trama di Teresa Raquin

Il romanzo narra le vicende di Teresa, che risulta essere un personaggio scialbo e poco attraente, figlia illegittima del capitano Degans. La ragazza vive a Parigi e lavora in una piccola e squallida merceria, appartenente alla zia, la vecchia M.me Raquin, donna di buon cuore ma unicamente concentrata nell’assistere il figlio, perennemente malato, Camillo. L’evolversi delle situazioni portano al logico unirsi di Teresa e Camillo.

Il loro matrimonio è insignificante: da un lato la giovane Teresa che non hai mai messo piede al di fuori della merceria e non sa nemmeno cosa vuol dire realmente “amore” e dall’altro Camillo, debole e malato che non ha alcuna intenzione e voglia di passare la sua vita alla ricerca della donna giusta.

Ma con l’arrivo di Lorenzo, pittore perdigiorno e grande amico di Camillo, la situazione monotona viene meno. Con la scusa di realizzare un ritratto al caro amico, cerca di accaparrarsi le simpatie di Teresa. Tra i due inizia una frequentazione assidua ma di nascosto dal marito. Lorenzo intuisce ben presto sia il temperamento passionale, sia l’infelicità coniugale della donna, la seduce e ne diviene l’amante.

Teresa e Lorenzo arrivano perfino a pensare e progettare un omicidio perfetto per sbarazzarsi di Camillo, terzo incomodo, che secondo loro ostacolerebbe il loro grande amore passionale.

Seconda parte

Il povero Camillo viene quindi annegato da Lorenzo, durante una breve gita al fiume. E lo stesso Lorenzo riesce a crearsi un alibi, convincendo alcuni testimoni della prontezza con cui lui si sarebbe gettato in acqua per salvare Teresa, disperandosi purtroppo per non essere riuscito ad evitare la brutta fine del suo amico Camillo. La madre di Camillo, M.me Raquin, interpreta la morte del figlio come il principio della sua morte spirituale. Lorenzo e Teresa quindi possono finalmente coronare il loro sogno d’amore e da lì a poco si sposano.

La situazione volge però al peggio: i due mantenuti dalla anziana signora Raquin, vengono perseguitati continuamente da un ipotetico fantasma di Camillo che con il tempo riesce ad insinuare il tarlo del rimorso e ad allontanare i due l’uno dall’altra. Quella spinta erotica che all’inizio li aveva uniti, ora li condanna per sempre ad essere infelici.

Émile Zola
Émile Zola, ritratto in una fotografia assieme ai figli Denise e Jacques

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Finale

I rimorsi e i sensi di colpa distruggeranno l’esistenza dei due colpevoli che non troveranno pace fino alla loro morte. Quello che un tempo era amore intenso, ora dopo la morte del povero Camillo si trasforma in un odio acceso. La signora viene a conoscenza della verità e scopre che sono stati loro due a complottare ed organizzare la morte di suo figlio Camillo ma ormai, sempre più oziosa e pian piano paralitica, attende inerme l’esito degli eventi.

I due amanti arrivano alla rottura della loro relazione ed entrambi presi dai terribili rimorsi di coscienza e desiderosi della morte l’uno dell’altro, decidono di togliersi la vita. La signora Raquin e Camillo così vengono finalmente vendicati.

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Funerale a Ornans (quadro di Courbet) https://cultura.biografieonline.it/funerale-a-ornans/ https://cultura.biografieonline.it/funerale-a-ornans/#respond Wed, 23 Mar 2016 09:20:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17506 Funerale a Ornans” fu dipinto da Gustave Courbet fra la fine dell’estate del 1849 e l’inizio del 1850. Il titolo del quadro viene anche ampliato in “Quadro di figure umane, narrazione di un funerale a Ornans“. Come nel caso de “L’Atelier del pittore. Allegoria reale che determina una fase di sette anni della mia vita artistica e morale“, altra opera monumentale di Courbet, anche qui ci troviamo di fronte ad un dipinto monumentale, realizzato con colori ad olio e che misura 315 x 668 cm.

Funerale a Ornans
Un funerale a Ornans (Un enterrement à Ornans) • Olio su tela, Cm 315 x 668, • Realizzato da Gustave Courbet nel periodo 1849-1850 • E’ conservato presso il Musée d’Orsay, a Parigi

Funerale a Ornans: analisi del quadro

Si tratta di un ritratto collettivo, in cui appare una rappresentazione dell’umanità che si riunisce per un funerale. Non c’è un richiamo storico e l’evento non ha alcuna importanza storica o sociale, se non per gli amici e i parenti del defunto. Ma Courbet vuole di proposito narrare un fatto comune, accentuando i colori scuri, e utilizzando veri e grigi, come nell’arte spagnola, per dare un senso di austerità e pesantezza al contesto che rappresenta.

Funerale a Ornans - un dettaglio del dipinto
Funerale a Ornans: un dettaglio del dipinto • Ornans è la città natale di Courbet

Courbet dipinge l’opera “Funerale a Ornans” non solo per attrarre l’attenzione sulla condizione umana, la morte e il contesto dei vivi che la circonda, ma utilizza anche una tela grande per costruire una sorta di fotografia a soggetto ampio; in questo sta la sua grande intuizione di una modernità straordinaria, che in qualche modo fa scorrere davanti ai nostri occhi una sorta di film i cui personaggi, come nell’opera “Bottega del pittore” poc’anzi citata, hanno un ruolo ben definito.

La bottega del pittore - Atelier del pittore - quadro di Courbet
La bottega del pittore (L’Atelier del pittore)

Commento all’opera

Il quadro “Un funerale a Ornans” fu considerato inizialmente anticlericale, anche in considerazione delle idee anarchiche del pittore, ma poi fu reinterpretato come una magistrale sintesi di un pezzo di umanità.

Francamente non mi interessano le idee politiche che possono aver ispirato il dipinto. Ciò che invece mi colpisce è la capacità del pittore di utilizzare una tecnica in voga in Olanda nel XVII secolo e in Spagna nello stesso periodo, per rappresentare non un soggetto di valore, né una scena storica che richiamasse un momento particolare della Francia, ma semplicemente per contenere un’immagine che sembra in movimento, in un contesto normale e per riempirla di significati allegorici secondari e forse di poca importanza.

Il dipinto, a parer mio, varca la soglia dell’Ottocento per entrare nel secolo successivo, apre i primi dibattiti sullo scopo sociale dell’arte e si fa involontariamente bandiera del Realismo.

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Il sonno (quadro di Courbet) https://cultura.biografieonline.it/courbet-sonno/ https://cultura.biografieonline.it/courbet-sonno/#respond Thu, 12 Mar 2015 15:06:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13542 Il sonno” fu dipinto da Gustave Courbet nel 1866. La tecnica utilizzata è olio su tela. Il tema erotico rappresenta una scena di amore lesbico. Il titolo del quadro in lingua francese è indicato come “Le Sommeil / Les Dormeuses“, ma è conosciuto anche con altri titoli, quali “Les Deux Amies” (Le due amiche) o “Paresse et Luxure” (Indolenza e Lussuria).

 Il sonno - Gustave Courbet - 1866 - (Le Sommeil - Les Dormeuses) - Les Deux Amies (Le due amiche) - Paresse et Luxure (Indolenza e Lussuria)

Il sonno (Gustave Courbet ,1866) – Olio su tela, 135×200 cm – Parigi, Petit Palais

Il sonno: analisi del quadro

Le due donne nude sono abbracciate dopo aver presumibilmente consumato un rapporto sessuale. Entrambe sono distese su un grande letto matrimoniale, dietro di loro ci sono dei tessuti blu che fanno da sfondo e alcuni oggetti attorno al letto adornano la stanza, anche se la scena principale delle due ragazze attira tutta l’attenzione dello spettatore. Al di là delle congetture sul dipinto e sul suo tema erotico, il quadro rappresenta la passione di Courbet per il nudo e l’erotismo.

Courbet - L'origine du monde Courbet - Donna nuda con cane - 1861-1862

Altri esempi fondamentali della sua carriera artistica sono “L’origine del mondo“, in cui compare in primo piano una donna nuda che mostra i suoi organi genitali senza alcun velo o pudore, oppure “Donna nuda con cane“, in cui la donna ritratta si avvina al suo cane in un gesto di erotismo soft.

Il dipinto “Il sonno” fu commissionato dal collezionista Halil Serif Pasa, che lo conservò nascosto nel suo appartamento finché, per motivi economici, non fu costretto a venderlo. Poi il quadro passò nelle mani di diversi collezionisti, fino a quando non venne acquistato dal museo francese Petit Palais.

Courbet
Gustave Courbet

Gustave Courbet è stato uno dei più importanti esponenti del Realismo, la sua arte fu sostenuta soprattutto dai collezionisti, che apprezzarono la sua capacità di interpretare l’erotismo femminile. Courbet, che diede scandalo fra i suoi contemporanei, ha avuto il merito di mostrare il corpo delle donne in modo non classico, come delle ninfe asessuate, ma mostrando invece la bellezza arricchita da un erotismo vero e pieno, senza scadere nella volgarità o nell’eccesso, ma aprendo altre strade interpretative ed espressive.

Questo dipinto, ad esempio, oltre ai pregi squisitamente artistici, ha avuto anche il merito di mostrare, in tutta la sua bellezza, l’amore erotico fra due donne.

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Donna nuda con cane (quadro di Courbet) https://cultura.biografieonline.it/courbet-donna-nuda-con-cane/ https://cultura.biografieonline.it/courbet-donna-nuda-con-cane/#comments Sat, 14 Feb 2015 16:02:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13213 Donna nuda con cane” fu dipinto fra il 1861 e il 1862. Il suo autore, Gustave Courbet, fu il massimo esponente del Realismo francese. La donna nuda raffigurata in questo celebre dipinto è Léontine Renaude, compagna del pittore.

Courbet - Donna nuda con cane (1861-1862)
Donna nuda con cane, dipinto da Gustave Courbet tra il 1861 e il 1862 (Olio su tela, cm 65 x 81, Musée d’Orsay, Parigi)

Donna nuda con cane: analisi del quadro

La modella si sporge per baciare il cagnolino bianco – di proprietà della coppia – e in questo modo evoca il suo amore passionale per Courbet. La scena ha un erotismo particolare ed è incentrata sul riflesso e sulla proiezione. Courbet, infatti, osserva la scena e la ritrae come la vede, ma anche lui ne è il protagonista.

La posizione della donna, lo sfondo, il contesto, il cagnolino ricordano le tele di Tiziano, benché la modella, invece, riporti la visione ad una bellezza meno classica ed elegante.

Gustave Courbet è uno spettatore invisibile, la donna sembra non accorgersi della sua presenza e la grazia nel porgersi verso il cagnolino esalta le sue fattezze, enfatizzate dalla pennellata dell’artista. E tuttavia, Courbet si trattiene, non va oltre, non vuole trasgredire mostrando maggiori dettagli della nudità della ragazza. Ma la sua opera “Donna nuda con cane“, in qualche modo, sfugge al suo controllo, perché il modo in cui rappresenta la donna è diverso dai quadri precedenti.

Courbet ne mostra le fattezze con una leggerezza e un rispetto più rigoroso e attento. Vuole giocare, sottintendendo un erotismo frammisto a realismo e mischiato alla classicità, ma vuole anche mostrare il livello di precisione che la sua pittura ha raggiunto in quell’anno così fecondo.

E ci riesce interpretando l’immagine su diversi piani: psicologico e figurativo. Courbet con questo dipinto guarda al passato e al futuro e in questo modo rende la sua pittura straordinaria, perché rimanda ai principi del Classicismo, continua con le teorie del Realismo e si gira verso la modernità, più libera e trasgressiva del tempo in cui l’artista stesso viveva.

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L’origine del mondo, quadro famoso di Courbet https://cultura.biografieonline.it/origine-del-mondo-courbet/ https://cultura.biografieonline.it/origine-del-mondo-courbet/#comments Mon, 16 Sep 2013 10:46:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7836 L’origine del mondo è un quadro realizzato da Gustave Courbet nel 1866. Il primo proprietario fu il diplomatico Khalil-Bey, un ricco collezionista egiziano che aveva la passione per quadri che rappresentavano il corpo femminile. La collezione in seguito fu venduta e smembrata a causa dei debiti di gioco di Khalil-Bey e L’Origine del mondo, prima di essere acquistata dal museo d’Orsay nel 1995, fece parte della collezione di Jacques Lacan. Il quadro è stato dipinto nel 1866, si tratta di un olio su tela di 46 x 55 cm e attualmente è conservato presso il Museo d’Orsay.

Courbet - L'origine du monde - L'origine del mondo
L’origine del mondo (titolo originale: L’origine du monde), quadro celebre di Gustave Courbet, 1866

Jean Désiré Gustave Courbet è nato il 10 giugno del 1819 a Ornans in Francia ed è morto il 31 dicembre del 1877 a La Tour de Peilz in Svizzera. E’stato uno dei più grandi pittori francesi dell’Ottocento e il capo scuola del realismo francese, benché lui disdegnasse qualsiasi etichetta e rifiutasse di essere considerato appartenente a scuole, istituzioni e chiese. Si sentiva un uomo libero e voleva dimostrare che il suo lavoro non aveva influenze culturali di alcun tipo. Ha realizzato soprattutto quadri figurativi e il suo lavoro ha avuto lo scopo, secondo lo stesso Courbet, di ricercare la verità insita nella realtà. Non fu né un romantico né un neoclassico, benché la sua tecnica ricordi i pittori di entrambe queste scuole.

L’Origine del mondo: analisi del quadro

Courbet ha realizzato molti nudi femminili con un’audacia a volte qualificata come libertina. In realtà, in questo quadro, il suo sguardo scabroso è reso straordinariamente realistico grazie all’uso sapiente delle tonalità e alla realizzazione di un disegno perfetto, in cui i genitali femminili appaiono in tutta la loro forza espressiva. Proprio grazie a questo realismo talmente dettagliato da apparire come un’immagine fotografica, il quadro non può essere definito pornografico. Bensì, grazie alla sua schiettezza realistica e alla mancanza di contesti storici e letterari rientra nella tradizione del realismo europeo.

Esposizione museale del quadro "L'origine del mondo", di Courbet
Esposizione museale del quadro “L’origine del mondo”, di Courbet

Vi è anche un legame con la tradizione. Le pennellate e l’utilizzo dei colori ricordano infatti i quadri di Tiziano, Veronese e Correggio. Si tratta di una pittura carnale e lirica, il cui realismo è attenuto solo dal virtuosismo dei colori. L’origine del mondo è indubbiamente  un’opera importante dell’arte moderna, che per diversi anni è rimasta nascosta e protetta dai collezionisti privati e che finalmente dal 1995 è accessibile al pubblico.

L’identità della modella

Per anni la sua identità è rimasta un mistero, uno dei segreti più grandi della storia dell’arte. Il 25 settembre 2018 lo studioso Claude Schopp ha annunciato di aver identificato “per caso” la modella del quadro L’origine del mondo. La protagonista sarebbe Constance Quéniaux. All’epoca aveva 34 anni ed era una delle amanti del diplomatico ottomano Khalil-Bey, committente dell’opera.

Schopp – che sul quadro e sulla sua ricerca ha scritto un libro – è risalito all’identità della modella scovando una lettera del giugno 1871, tra George Sand e Alexandre Dumas figlio. In un passaggio Dumas, parlando delle opere di Courbet, scrive: «Non si dipinge l’intervista più delicata e sonora di mademoiselle Quéniaux dell’Opera». Rileggendo la lettera originale – conservata alla Biblioteca Nazionale di Francia – Schopp avrebbe scoperto che in realtà non si parla di “intervista”, bensì di “interni” con riferimento alle parti intime della donna.

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