Ravenna Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 13 May 2022 13:03:30 +0000 it-IT hourly 1 Allegra Byron, figlia di Lord Byron: la biografia nel libro di Giulia Melandri https://cultura.biografieonline.it/allegra-byron-libro-giulia-melandri/ https://cultura.biografieonline.it/allegra-byron-libro-giulia-melandri/#respond Fri, 13 May 2022 12:52:37 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=39976 Il 20 aprile 2022 è caduto il bicentenario della morte della piccola Allegra Byron, figlia di Lord Byron e Claire Clairmont, che purtroppo ha vissuto solo cinque anni. Si tratta, tuttavia, di cinque anni cruciali per la vita di Byron e del circolo Shelley.

Chi era Allegra Byron

Allegra è infatti il frutto di un’unione avvenuta nel 1816, il famoso anno senza estate in cui fu concepita anche la prima bozza del romanzo Frankenstein da parte della diciottenne Mary Shelley, che insieme al marito Percy e alla sorellastra Claire si era recata presso il Lago di Ginevra, in Svizzera, dove risiedeva anche Byron.

Allegra nasce il 10 gennaio 1817 in Inghilterra. Fino a marzo dell’anno seguente resta con la mamma e gli zii. Poi una decisione molto sofferta porta Claire a separarsi dalla piccola.

Da Venezia a Ravenna

Allegra viene dunque trasferita a Venezia dal papà. Qui rimane per circa due anni fino al 1819.

In quell’anno George Byron lascia Venezia per Ravenna per seguire la sua nuova amata, la contessa Teresa Guiccioli i cui parenti erano fortemente coinvolti nella Carboneria.

I rischi politici legati a queste frequentazioni porteranno poi Byron a trasferirsi nuovamente, questa volta a Pisa, dove vivevano allora gli Shelley. Ma a quel punto la piccola Allegra, che ha tre anni, non segue più l’avventuroso papà ma viene portata in un convento in provincia di Ravenna: è il convento di San Giovanni Battista a Bagnacavallo. Qui resta due anni, prima di ammalarsi e infine morire.

La copertina del libro di Giulia Melandri su Allegra Byron
Giulia Melandri – libro su Allegra Byron

Il libro e la sua autrice: Giulia Melandri

Ed è proprio di Bagnacavallo, nello specifico Villanova di Bagnacavallo, che è originaria Giulia Melandri, l’autrice del libro Vita e leggenda di Allegra.

Giulia Melandri è una studiosa che ha fatto una ricerca molto importante sul territorio, sia in relazione a questo tema, sia su tematiche molto diverse, come l’ecosistema delle erbe palustri.

La dott.ssa Melandri ha anche una grande esperienza come pedagoga. Questa sua caratteristica si riscontra nella sensibilità con cui traccia le questioni legate alla piccola Allegra Byron.

Il suo libro sviluppa le domande lasciate senza risposta dai suoi predecessori fino a porne di nuove.

  • Perché mori Allegra?
  • Dove fu seppellita?
  • Byron andò mai a trovarla?
  • Chi si recò a Bagnacavallo cinquant’anni dopo la morte della bambina per prendere tutti i documenti legati alla sua misteriosa morte?

Queste questioni e altre sono chiarite dalla dott.ssa Melandri all’interno del volume che ha visto la luce dopo importanti ricerche d’archivio.

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Mar – museo d’arte di Ravenna e la mostra Studio Luce (Paolo Roversi) https://cultura.biografieonline.it/mar-museo-ravenna-studio-luce/ https://cultura.biografieonline.it/mar-museo-ravenna-studio-luce/#respond Fri, 06 Nov 2020 08:57:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30739 Il MarMuseo d’Arte della città di Ravenna è collocato all’interno del complesso monumentale della Loggetta Lombardesca, il monastero cinquecentesco appartenuto all’Abbazia di Santa Maria in porto. Il museo è un viaggio straordinario fra 300 opere, nello specifico dipinti e sculture, le quali si collocano fra un arco temporale che inizia nel XIV secolo e si conclude nel XX.

Il MAR – Museo d’Arte di Ravenna, si trova in centro città, in Via di Roma al N° 13

Le opere sono tutte di straordinario interesse e il percorso che lo spettatore deve affrontare lo porta ad avere una maggiore consapevolezza sul dialogo artistico fra Ravenna, il Veneto e l’Emilia-Romagna fra il 1300 e il 1400.

L’arte religiosa è mostrata attraverso un percorso che valorizza artisti come Lorenzo Monaco, Taddeo di Bartolo e Antonio Vivarini.

Le opere

Possiamo anche ammirare opere databili fra il ‘400 e i primi del ‘500, la cui funzione artistica e storica è fondamentale per la conoscenza delle vicende che si svilupparono in Romagna fra le corti signorili e la dominazione pontificia.

In particolare, i dipinti di Baldassarre Carrari, Marco Palmezzano, Nicolò Rondinelli, Francesco e Bernardino Zaganelli, insieme a quelle di Bartolomeo Ramenghi e Luca Longhi con i figli Francesco e Barbara, protagonisti della stagione del raffaellismo in Romagna.

Dunque, un museo dove immergersi nella cultura locale, ma non solo. Perché è ampia anche la collezione di quadri e opere dei secoli successivi come, ad esempio, un grande dipinto di Guercino raffigurante San Romualdo. E poi l’importante collezione di opere del ‘900 di Mario Schifano, Mimmo Paladino, Tano Festa, Luigi Vernesi, Maurizio Cattelan e molti altri, fra i quali possiamo ammirare anche un bellissimo disegno di Gustav Klimt.

Studio Luce: mostra temporeanea 2020-2021

Il museo ospita anche mostre temporanee. Dal 10 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021 il Mar ospita la mostra Paolo Roversi – Studio Luce a cura di Chiara Bardelli Nonino, con le scenografie di Jean-Hugues de Chatillon e con il progetto esecutivo di Silvestrin & Associati, realizzata dal Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura e MAR, con il prezioso contributo di Christian Dior CoutureDauphin e Pirelli, main sponsor. Essa costituisce un’occasione unica per conoscere a fondo il lavoro del grande fotografo ravennate.

Paolo Roversi - Studio Luce
Paolo Roversi – Studio Luce

Paolo Roversi

Paolo Roversi è nato a Ravenna e lavora a Parigi. Le foto esposte alla mostra “Studio Luce” sono state scattate nel suo atelier in Rue Paul Fort. Lo Studio Luce è il nome che dà anche il titolo alla mostra.

Nelle opere esposte sono numerosi i rimandi a Ravenna, città natale e luogo che più di ogni altro ha influenzato l’immaginario di Paolo Roversi.

La mostra

La mostra si sviluppa su tre piani e comprende moltissime immagini. Nella parte iniziale della mostra appaiono le prime foto che Roversi ha scattato all’inizio della sua carriera, sono immagini che ha creato per la moda, o fotografie di amici dell’artista che ha immortalato nel suo studio; altre, invece, sono immagini di macchine fotografiche o di attrezzi del mestiere.

La parte però più emozionante, a parer mio, è quella dei volti femminili e dei nudi. Gli sguardi colti nello splendore della loro luce sono magnetici, affascinanti e coinvolgenti, perché coinvolgono lo spettatore direttamente nel lavoro di Roversi, che è attendere, osservando il soggetto, fino a quando non emerge il momento decisivo in cui la macchina coglie lo sguardo perfetto.

In una ricerca paziente Paolo Roversi ci mostra i volti di donne diafane, luminose, perfette nel loro momento d’attesa.

Intorno a noi mentre osserviamo le foto e mentre guardiamo il video in cui alcune modelle recitano e raccontano momenti della loro vita, entriamo nello studio del fotografo e ci immergiamo in un contesto di ricerca profonda dell’anima.

Commento video

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