racconti Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 10 Nov 2020 16:34:17 +0000 it-IT hourly 1 Gente di Dublino (James Joyce): riassunto https://cultura.biografieonline.it/joyce-gente-di-dublino/ https://cultura.biografieonline.it/joyce-gente-di-dublino/#respond Tue, 10 Nov 2020 15:51:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16917 Uno dei romanzi più significativi di James Joyce è la raccolta di quindici racconti “Gente di Dublino”. Da sfondo, la città natale dell’autore, Dublino, analizzata attraverso l’occhio attento dei personaggi dei vari racconti.

Gente di Dublino - Dubliners - libro - James Joyce
Gente di Dublino (Titolo originale: Dubliners), è un libro di James Joyce del 1914. Contiene 15 racconti: la prima pubblicazione in Italia risale al 1933

Protagonisti e temi trattati

I protagonisti del libro Gente di Dublino sono abitanti della città irlandese di Dublino, “spiritualmente deboli”, che hanno paura degli altri e sono in qualche modo schiavi della loro cultura, della loro vita familiare e politica, ma soprattutto della loro vita religiosa. Nel libro, vengono narrate le storie della loro vita quotidiana. I racconti presentano la città di Dublino sotto quattro aspetti: infanzia, adolescenza, maturità e vita pubblica. L’autore esprime con efficacia il suo amore e il suo disprezzo per Dublino, microcosmo e riassunto del nuovo mondo. In questo libro, Joyce forza i limiti della narrativa ottocentesca, arrivando a risultati di grande intensità espressiva e di rara efficacia.

I temi principali sono quelli della paralisi alla società e della fuga. La paralisi investe la sfera morale, intellettuale ma anche pratica, mentre la fuga è conseguenza della staticità, nel momento in cui i protagonisti comprendono la propria condizione e risultano essere impotenti di fronte a questa situazione. La fuga, tuttavia, è destinata sempre a fallire.

Gente di Dublino: i racconti

Così, nell’infanzia, troviamo i racconti: Le sorelle, Un incontro, Arabia; nell’adolescenza: Eveline, Dopo la corsa, I due galanti, Pensione di famiglia; per la maturità: Una piccola nube, Rivalsa (o Contropartita), Polvere (o Cenere), Un caso pietoso (o Un increscioso incidente); riguardanti la vita pubblica: Il giorno dell’Edera, Una madre, La grazia. Alla fine, troviamo un epilogo, dal titolo “I morti”.

Riassunto

I primi racconti

Nel primo racconto, “Le Sorelle”, viene narrata la storia di un ragazzo e del suo rapporto con un prete cattolico, padre Flynn. Insieme alla zia, il ragazzo rende omaggio alla salma del sacerdote e visita le sorelle in lutto per la morte del prete. Il ragazzo ascolta le sorelle che raccontano come sia avvenuta la morte di padre Flynn.

Un incontro”, invece, narra le vicende di alcuni ragazzi che marinano la scuola e incontrano un signore anziano che si avvicina e parla con loro, ma le sue parole pesantemente allusive creano tra i giovani un forte disagio.

Questo porta il racconto a spiegare come riescano a sfuggire da questa situazione insolita. Il terzo racconto è intitolato “Arabia” e narra la vicenda di un giovane ragazzo che si innamora della sorella del suo vicino, Mangan. Viene sottolineata la deludente escursione serale del ragazzo al bazar “Ara­bia”, per riuscire ad esprimere il suo intento.

Altri racconti

Tra gli altri racconti, troviamo “Eveline”, che racconta le vicende di una giovane donna di nome Eveline, la quale decide di fuggire con il suo amante, Frank, in Argentina; alla fine però, la ragazza si pente di ciò che ha scelto e fatto.

In “Dopo la corsa”, vengono raccontate le vicende di un gruppo di amici che passano la sera a mangiare tutti insieme dopo aver visto una gara di auto fuori da Dublino.

Nel racconto “I due galanti”, vengono narrate le vicende di Lenehan e Corley che camminano per la città discutendo su come è possibile truffare una cameriera che lavora in un residence lì vicino.

Una patetica storia d’amore è invece narrata nel racconto “Pensione di famiglia”, in cui il protagonista si vede costretto a spo­sare per forza, e non per amore, la figlia della sua affittacamere.

Una piccola nube” narra invece la storia di due amici, un giornalista che conduce una vita brillante e un modesto impiegato, sposato e padre di famiglia fru­strato, che si raccontano le loro rispettive vicende quotidiane; in “Contropartita”, vengono narrati gli avvenimenti di un umile impiegato Farrington, frustrato dal lavoro e dalla vita, che sfoga la sua ira ubriacandosi in casa e prendendosela con i propri figli.

Cenere” narra le vicende di una povera zitella, Maria, lavoratrice in una lavanderia, che per il giorno di “Halloween” partecipa ad una serata festosa in casa della famiglia di Joe, a cui ha fatto la bambinaia da piccola.

In “Un increscioso incidente”, invece, si parla della vita di un bancario, Mr. Duffy, che apprende da un giornale che la donna un giorno amata, Mrs. Sinico, è stata trovata morta travolta da un treno, forse suicida.

E ancora, “Il giorno dell’edera” narra i dialoghi di un gruppo di incaricati di raccogliere i voti dell’elettorato a favore del candidato nazionalista Richard Tierney per le elezioni comunali, mentre sono in pausa in attesa di tornare a lavorare. Ne “La Grazia” si raccontano le vicende di un certo Tom Kernan il quale, dopo un incidente pubblico imbarazzante, è convinto dai suoi amici a partecipare ad un ritiro religioso.

Epilogo

L’ultimo dei racconti, infine, è intitolato “I morti” e ripercorre il culmine della crisi morale di Gabriel Conroy, insegnante e scrittore. L’uomo, tor­nato da un’allegra festa in casa delle signorine Morton, è preso dal desiderio di passione per la moglie Gretta, ma lei si ritrae. Gretta, infatti, dopo aver ascoltato una canzone durante la festa, ha ricordato un ragazzo conosciuto a Galway, prima di arrivare a Dublino, malato e così innamorato di lei da sfidare la sua stessa malattia, stando sotto la pioggia per incontrarla, proprio prima che lei partisse.

Gente di Dublino al cinema

Il libro “Gente di Dublino” ottenne un grande successo dalla sua uscita in poi, tanto da essere tradotto in numerose lingue. Nel 1987, il regista statunitense John Huston dirige il film intitolato “The Dead – Gente di Dublino”, tratto dal romanzo di Joyce.

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Nudità, racconti di Alberto Cristofori https://cultura.biografieonline.it/nudita-alberto-cristofori/ https://cultura.biografieonline.it/nudita-alberto-cristofori/#respond Wed, 22 Mar 2017 15:39:37 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=21847 Scrivere e pubblicare racconti è una scelta più facile in alcuni paesi. Ad esempio in Inghilterra e in America. E’ invece più rara e coraggiosa in Italia, dove il racconto non gode dell’attenzione che meriterebbe. E dove, spesso, si cercano libri corposi in cui le trame si perdono in un’infinità di personaggi e storie parallele. Quindi, sono stato contento di leggere questi racconti scritti da Alberto Cristofori. Pubblicati dall’editore Bompiani, dimostrano come, invece, abbia senso pubblicare questa forma letteraria che contiene in sé, spesso, un romanzo in potenza.

Nudità - libro di Alberto Cristofori
Nudità: la copertina del libro di Alberto Cristofori. Bompiani, 2017, 144 pagine.

Nudità

Sono, a parer mio, storie che possono potenzialmente esplodere in uno sviluppo inaspettato. Questi racconti si ritrovano sotto il titolo “Nudità“, che è anche il titolo dell’ultimo racconto. Proprio per questo contengono, come in un caleidoscopio, molti riferimenti e richiami ad altri personaggi e ad altre storie. Come, ad esempio, nel racconto “Gita scolastica” in cui il protagonista si perde come se fosse in un labirinto per poi riemergere, portando con sé un cambiamento che potrebbe rappresentare l’inizio di una trasformazione del personaggio. Personaggio che ha vissuto un’esperienza comune: si è perso durante una gita.

Ma questa perdita porta con sé, nell’osservazione acuta dell’autore, una nuova consapevolezza che apre e aprirà infinite altre possibilità.

In “Nudità“, il racconto finale, la protagonista approda ad una nuova vita dopo essere passata attraverso un momento difficile e sconvolgente di vergogna per il comportamento di suo marito.

Racconti di trasformazione

Sono racconti, quindi, di trasformazione che apparentemente raccontano episodi comuni. Oppure che in sé possono rappresentare tratti di vita che si perdono nella confidenza di pochi minuti. Invece non è così: esiste una sorta di sottobosco che un lettore attento non può non percepire. Esso incita e stimola lo stesso a cercare altri significati e a scavare ancora di più nella storia.

Ci sono diversi fili conduttori che uniscono questi racconti. Come ad esempio: la città di Milano, la ricerca dei personaggi dentro e intorno alle loro ferite, la presa di coscienza, attraverso un cambiamento anche drammatico o traumatico, delle loro esistenze. Questi, però, sono aspetti importanti ma facilmente identificabili e che rendono la lettura piacevole.

Commento

Il nodo, invece, principale mi sembra che sia un altro: tutti i personaggi si muovono all’interno delle storie come se cambiassero voce e sensibilità rispetto a ciò che gli accade. E’ un cambiamento impercettibile che si sviluppa mentre la trama si svolge sotto i nostri occhi ma si compie in parte prima che finisca il racconto e in parte prosegue oltre. Come se il racconto in sé non avesse una fine. E d’altra parte per i personaggi coinvolti non può finire, perché si tratta della loro vita. Insomma, sono personaggi più vivi della letteratura, destinati a rimanere nella testa del lettore.

Alberto Cristofori
Una foto dell’autore Alberto Cristofori

Alberto Cristofori

Seconda prova riuscita di Alberto Cristofori, che già aveva pubblicato con Bompiani il romanzo “Ultimo viaggio di Odoardo Bevilacqua“, vincitore del Premio Comisso. Con “Nudità” prosegue nel suo percorso narrativo dove sono protagonisti personaggi che fuggono da qualcosa, e attraverso la memoria e la ricerca di sé trovano un altro significato.

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Un mese con Montalbano, racconti di Andrea Camilleri (riassunto) https://cultura.biografieonline.it/un-mese-con-montalbano-racconti/ https://cultura.biografieonline.it/un-mese-con-montalbano-racconti/#respond Tue, 26 Jul 2016 10:59:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=19159 Tra i lavori letterari dello scrittore Andrea Camilleri troviamo il libro “Un mese con Montalbano“. Si tratta di una raccolta di trenta racconti, uno per ogni giorno del mese, pubblicata per la prima volta nel 1998 da Arnoldo Mondadori Editore.

Un mese con Montalbano - libro riassunto
Una copertina del libro “Un mese con Montalbano”

La serie di mini romanzi mette in luce le vicende in cui è coinvolto il commissario di polizia Salvo Montalbano che, nella cittadina immaginaria di Vigata, si trova a sbrogliare le matasse che nascondono i numerosi casi di omicidio e di malaffare, animato come sempre da un sentimento di giustizia, ma molto spesso propenso ad adottare procedure non sempre formalmente ineccepibili per risolvere i casi in cui si trova a operare.

Riassunto

Nel primo racconto, “La lettera anonima”, viene recapitata al commissario di polizia di Vigata una lettera anonima che afferma l’intenzione di un certo Annibale Carruso di voler uccidere la propria moglie dopo essere venuto a conoscenza di un presunto tradimento. Il commissario Montalbano si prodigherà per risolvere l’intricato caso.

Nel secondo racconto, “L’arte della divinazione”, Montalbano si trova alle prese con un altro caso particolare. Il preside del liceo del paese denuncia un tentativo di omicidio ai suoi danni, ma le accuse contro l’insegnante di francese, persona accusata del tentativo omicida da parte del Preside, non sussistono in mancanza di prove certe.

Nel terzo racconto, “La sigla”, invece, Montalbano si trova ad indagare sul misterioso assassinio di un mendicante di nome Calorio che abitava all’interno del relitto di un’imbarcazione, sulla spiaggia di Marinella: unico ma significativo indizio le iniziali che Calorio aveva lasciato impresse sulla sabbia prima di morire.

Nel quarto racconto, “Par Condicio”, il commissario Montalbano tratta un caso di mafia, dopo l’assassinio di un uomo del clan dei Cuffaro, dato che, non molto tempo prima, era stato ucciso un’altro componente dello stesso clan. Montalbano cerca di venire a capo della vicenda e di capire come mai la par condicio delle “famiglie” in questo caso non è stata rispettata.

Nel racconto “Amore” si parla della denuncia di scomparsa, fatta dalla madre, della giovane Michela che in realtà è scappata solo per la classica “fuitina”, allarmando inutilmente tutto il paese e la forza pubblica.

Andrea Camilleri
Una foto di Andrea Camilleri

La serie di mini romanzi del libro “Un mese con Montalbano” prosegue con il racconto intitolato “Una Gigantessa dal sorriso gentile”: Montalbano indaga sul suicidio del ginecologo Landolina, sposato con una Gigantessa dal sorriso gentile, che si toglie la vita dopo aver scoperto che una sua paziente con cui ha avuto una tresca amorosa, Mariuccia, si trova in dolce attesa.

Nel racconto “Un diario del 43”, Montalbano si trova ad effettuare un’indagine nel passato per scoprire se un giovane fanatico fascista aveva realmente attuato il suo attentato contro gli americani sbarcati in Sicilia: unico indizio un diario dove ci sono appunto raccolte alcune informazioni a riguardo.

Nel racconto che segue, dal titolo “L’odore del diavolo”, Il commissario Montalbano indaga sul caso di un’anziana che dice di essere perseguitata dal diavolo avvertendone perfino la sua presenza; si scoprirà che tutto l’inganno è orchestrato del nipote che voleva fare vendere, a basso costo, l’abitazione della zia.

Ne “Il compagno di viaggio”, Montalbano si trova a viaggiare in treno con un uomo che ha appena ucciso sua moglie e, di conseguenza, a risolvere il difficile e intricato caso di omicidio.

Si susseguono i racconti ed arriviamo a “Trappola per gatti”, dove il commissario Montalbano riesce, dopo attente e complesse indagini, nell’intento di arrestare due membri della famiglia dei Sinagra per spaccio di denaro falso.

Nel racconto “Miracoli di Trieste”, Montalbano subisce il furto del portafoglio nella città friulana ma poi, quando rientra nell’hotel triestino in cui alloggia, trova la sorpresa data dalla reception dell’hotel, che gli riconsegna l’oggetto del furto intatto e non mancante di nulla e così il mistero sul “furto non furto” si infittisce.

In “Icaro”, Montalbano indaga sul caso di un giovane che perde la testa per la moglie di un tizio che gestisce un circo e che viene trovato morto appeso, proprio come un novello Icaro, ad un cavo collegato ad un elicottero che vola a 30 metri di altezza dal palco. I giorni passano e i racconti del commissario si susseguono.

Ne “L’avvertimento”, Montalbano indaga su una serie di incendi dolosi ed attentati che culminano con l’avvelenamento del cane da caccia di un ex barbiere di nome Memmi ma Montalbano, ostentatamente, si rifiuta di credere quello che tutti pensano, ovvero che ci sia dietro ai fatti dolosi la mano della mafia.

In “Being here”, il commissariato di Vigata indaga sulle vicende di un emigrante che, tornando in paese, scopre di essere morto perché sul monumento ai caduti compare inaspettatamente il suo nome e cognome.

Il patto”: in questo racconto troviamo il commissario che studia un caso di uno strano omicidio, appreso dopo aver accompagnato a casa di notte una signora anziana che aveva trovato sul ciglio di una strada.

Proseguendo nella lettura, incontriamo “Quello che contò Aulo Gellio”: Montalbano si trova a cenare in una trattoria fuori mano e viene minacciato da due malfattori mascherati. Il commissario riesce a evitare il peggio grazie all’inesperienza di uno dei due delinquenti, che colpisce accidentalmente il suo complice alla testa.

Ne “Il vecchio ladro”, il commissario indaga sulle vicende legate a un vecchio ladro di nome Orazio Genco, accusato di aver svaligiato un appartamento ma che sembra essere estraneo ai fatti, diversamente da quanto dichiarato dall’ex guardia notturna Romildo Bufardeci; così inizia l’indagine per scoprire come stanno realmente i fatti.

Nel mini romanzo “La veggente”, il commissario rimane esterrefatto su quanto viene raccontato da una misteriosa veggente, attrazione di un circo in sosta nel paese che, durante uno spettacolo, accusa uno spettatore del pubblico di essere un assassino.

In “guardie e ladri”, Montalbano si trova a giocare a guardie e ladri appunto, con un bambino, il figlio di Nicolò, ma inavvertitamente si rende conto di aver perso e di non trovare più il piccolo; a questo punto, nella concitata ricerca del bambino, il commissario si imbatterà in un criminale.

Tocco d’artista”: in questo racconto si descrive del presunto suicidio di Alberto Larussa, conoscente del commissario ed eccentrico orefice di Ragòna. Qui, il commissario si troverà ad affrontare un dedalo di informazioni per riuscire a risolvere lo spinoso caso.

Ne “L’uomo che andava appresso ai funerali”, si narra della morte di Coco’ Alletto, ucciso con un colpo di pistola in faccia. L’omicidio metterà in sgomento tutto il paese, dato che l’uomo era ben visto da tutti ed estraneo a qualsiasi collusione con l’ambiente mafioso. Un altro difficile e inspiegabile caso da risolvere per il commissario Montalbano.

In “Una faccenda delicata”, il commissario indaga sulle presunte molestie ricevute da parte del maestro Nicotra ai danni della piccola Anna, ma la solerzia e la pignola testardaggine di Montalbano scopriranno che la verità sarà tutt’altra.

La serie di racconti contenuti nel libro prosegue con “Lo Yak”, dove vengono narrate le vicende di un ex compagno di Montalbano, Salvatore Aguglia, che perde la testa e comincia a sparare a chiunque gli capiti a tiro. Il mistero della presunta follia terrorizza il paese e solo Montalbano potrà risolvere la situazione.

Ne “I due filosofi e il tempo”, si studia il caso di un filosofo che viene accusato di aver picchiato una prostituta solo per il semplice gusto di provare piacere; l’uomo però viene scagionato da un suo amico, ma il fatto non convince Montalbano che, dopo accurate ricerche e indagini, risolverà il caso.

Cinquanta paia di scarpe chiodate” narra della morte di Casio Alletto che viene trovato privo di vita con evidenti segni in faccia delle impronte di scarpe chiodate. Un caso enigmatico da risolvere per l’abile commissario siciliano.

Ne “Il topo assassinato”, Montalbano indaga stranamente su un topo morto che ha colpito lo sguardo del commissario durante una passeggiata sul molo di Vigata: il corpo dell’animale presentava delle deformazioni assai inquietanti. Infatti, il parere del medico legale riportava la frase: “è stato gassificato”. Un nuovo ed affascinante caso da risolvere per il noto commissario.

In “Un Angolo di Paradiso”, Montalbano, seguendo le indicazioni del suo secondo e amico, Mimì Augello, decide di portare la sua amata Livia, in vacanza a Vigata, in una desolata ma splendida baia distante non molto via mare. Giunto sulla spiaggia, il commissario, dopo aver ammirato la bellezza del luogo, scoprirà terribili indizi.

Nel racconto “Capodanno”, si parla della morte di un uomo che era proprietario di un albergo insieme alla moglie. Il caso è nelle mani del vice Augello, dato che Montalbano si trova a letto con una febbre altissima, ma ciò non lo desisterà dal risolvere il caso, scavallando l’amico e collega.

Nel penultimo mini romanzo, dal titolo “Lo scippatore”, Montalbano, mentre si trova fuori Vigata per un convegno, subisce un tentativo di scippo, ma il ladro non sembrava dimostrare interesse verso il denaro, quindi il furto sembra inspiegabile. Da lì inizia il caso per il commissario.

Nell’ultimo racconto del libro, “Movente a doppio taglio”, si indaga sulla morte di Attilio Gambadella e del ritrovamento del suo presunto testamento. Un nuovo e difficile caso da risolvere per lo staff operativo del Commissariato di Vigata.

Un mese con Montalbano in televisione

Un mese con Montalbano” ottenne un successo strepitoso sia in termini di critica che di vendite e ne seguì pure la realizzazione della produzione televisiva “Il Commissario Montalbano” prodotta dal 1999 e trasmessa dalla Rai (con protagonista Luca Zingaretti).

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Il cappello di Rembrandt (libro di Bernard Malamud) https://cultura.biografieonline.it/cappello-di-rembrandt/ https://cultura.biografieonline.it/cappello-di-rembrandt/#respond Tue, 23 Feb 2016 20:06:53 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16933 è raro che scelga i libri per la copertina. a volte li scelgo perché ho letto delle recensioni interessanti, spesso li scelgo perché sono stati consigliati da qualcuno, qualche volta per la sinossi.
nel caso del libro di bernardmalamud il cappello di rembrandt – minimum fax, 2015 la scelta è data dalla prefazione, ché l’ha scritta giorgio fontana e credo che si sappia già, quello che dice giorgio fontana per me è solo un gradino sotto alla costituzione. a volte uno sopra. a volte stanno sullo stesso pianerottolo a fare due chiacchiere tornando dal mercato.

Il cappello di Rembrandt - Bernard Malamud - libro
Il cappello di Rembrandt, il libro di Bernard Malamud

c’è anche da dire che i racconti a volte mi piacciono più dei romanzi. solo non capisco come mai nei libri di racconti di solito l’ultimo è il più lungo e quello che mi piace meno. pazienza. comunque, bernard malamud l’avevo già provato, forse col commesso? e non l’avevo trovato cosa per me. a parte che mi stanno venendo pure dei dubbi, magari non l’ho mai letto. comunque, non ho grande conoscenza della cultura ebraica quindi trovo di solito i romanzi molto, troppo distanti da me. pure quelli di philip roth eh, per dire, che invece per alcune persone di mia grandissima fiducia è il top (v. la sciura baretti mia grande consigliatrice di libri).
certo ho amato israel singer e questo è noto, ma diciamo la corrente malamud&co. faccio fatica. allora, mi sono detta, provo comunque, i racconti in generale mi piacciono.

ho fatto bene. i racconti di malamud su di me hanno più presa dei romanzi. li ho adorati praticamente tutti, mi ha un po’ ‘noiato quello del cavallo ma perché troppo irreale.
ho letto la prefazione di fontana prima di leggere i racconti (forse per questo che si chiama PREfazione) ma forse avrei potuto farlo anche dopo. mi piacerebbe essere riuscita a trovare il fil rouge dei racconti da sola ma giorgio l’ha spoilerato all’inizio. ha fatto bene, non ci sarei mai arrivata non sono particolarmente brillante su ste cose.

il desiderio. bernard malamud racconta di persone diverse che hanno in comune il desiderio di qualcosa di impossibile. chi non ce l’ha? ma questi protagonisti lo desiderano talmente tanto che provano effettivamente a fare qualcosa. ci riescono? quasi mai. ma ci mettono tutto per.

ho un grosso problema coi desideri, collegato a quello ancora più grosso che ho con le aspettative. in breve, cerco di non averne. per evitare delusioni ovviamente. funziona? a volte. mi blocca dal cercare di raggiungere cose impossibili? a volte. ho raggiunto traguardi che non pensavo di poter raggiungere, ma solo quando dipendeva da me e basta. e ancora me ne mancano eh. quando però – come anche in questi racconti – i desideri dipendono (anche da)gli altri, è dura. faccio fatica a fidarmi, ad affidarmi, ho sempre davanti il worst case scenario, anche quando mi vengono fatte delle promesse, cerco di non crederci, perché non si sa mai la gente mica sempre mantiene le promesse, a volte cambia idea, a volte sopraggiungono cose.

ad alcune promesse ho creduto. ci ho creduto una due cinque sette volte, anche se ogni volta mi veniva detto ah no era uno sbaglio. ci ho creduto perché ne avevo bisogno, perché volevo tantissimo i risultati che queste promesse avrebbero portato, ma no, niente. ci siamo sbagliati sai. e poi è sempre stato non dipende da te, che però mi sarei anche un po’ rotta il cazzo.
tipo fino al giovedì prima di laurearmi mi era stato promesso che il lunedì saremmo partiti per qualche giorno via. va bene, dai suoi parenti (suoi dell’ex), va bene, solo qualche giorno, ma a me andava bene. e poi invece quando ho chiesto scusa ma non dobbiamo prendere i biglietti del treno? eh ma boh bah volevo aspettare a dirtelo sai com’è totale non partiamo più. laureati e il lunedì torna pure a lavorare come prima.

ad alcune promesse continuo a credere. al fatto che a breve correrò di nuovo, per esempio. ad altre so che non posso credere. ogni notte costruisco il mio castello di sabbia e lo faccio per benino eh, con le finestrelle e la torre e il ponte levatoio poi ci metto pure il drago e la principessa rinchiusa, i mattoncini, i covoni di paglia nella corte. poi ogni mattina realizzo, prendo il bulldozer della razionalità e spiano tutto. via promesse via sogni via desideri. allora forse anche io come il protagonista del primo racconto di malamud, forse anche io la farei fare una corona. che poi lo so già, mica funziona.

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Canzoni della giovinezza perduta (di Gaetano Cappelli) https://cultura.biografieonline.it/canzoni-giovinezza-perduta/ https://cultura.biografieonline.it/canzoni-giovinezza-perduta/#comments Wed, 09 Sep 2015 13:10:58 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15018 oggetti smarriti: avete la mia giovinezza?

all’inizio delle ferie, quando ancora ero a casa, volevo un libro leggero-ma-non-troppo, che mi facesse ridere senza essere idiota, che mi lasciasse comunque qualcosa.
un po’ per caso ho tirato fuori un libro di gaetanocappelli che ancora mi mancava: canzoni della giovinezza perduta – marsilio, 2010.

Canzoni della giovinezza perduta
“Canzoni della giovinezza perduta” è un romanzo di Gaetano Cappelli, scritto nel 2010

gaetano cappelli è quello di parenti lontani e se non l’avete letto, potete alzarvi subito dalla sedia e andare a comprarvelo. o ordinatelo online. o fate ciò che vi pare ma leggetelo che fa ridere. non il ridere alla colorado café, il ridere vero.

Gaetano Cappelli
Una foto dell’autore Gaetano Cappelli

be’ comunque, questi racconti non fanno ridere quanto quello, sono un po’ più seri e un po’ più reali forse, e uno di sicuro anzi un pezzo di uno, l’avevo già letto in qualche antologia forse. però sono un filone unico con personaggi che si richiamano e storie che sono un pochino intrecciate un pochino no. gaetano cappelli riesce a descrivere il sud come qualcosa di diverso da quello a cui noi gente del norde siamo abituati. non è il sud dove si va in vacanza, né quello che si vede al tiggì.
è il sud di chi se ne va per studiare e poi torna, quello che sulla cartina aspetta che non sono sicurissima di dove metterlo, quello che ci passi e dici che fortuna che abbiamo in italia eh.

un racconto però mi ha fatto lacrimare. dal ridere. ed ero in treno, su quel treno lunghissimo che al sud mi ci portava però un po’ più a sud del libro di cappelli. il racconto è Salvati, e foss’anche solo quello, vale tutto il libro.

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