Pupi Avati Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 24 Oct 2023 07:21:43 +0000 it-IT hourly 1 Pupi Avati: un libro su Dante ed un film nel 2022 https://cultura.biografieonline.it/pupi-avati-un-libro-su-dante-ed-un-film-in-uscita-nel-2022/ https://cultura.biografieonline.it/pupi-avati-un-libro-su-dante-ed-un-film-in-uscita-nel-2022/#respond Fri, 12 Nov 2021 15:03:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=36785 Si intitola “L’alta fantasia” il romanzo che il regista e scrittore Pupi Avati ha pubblicato di recente (per Solferino editore). E’ un libro che viene da lontano, dalla passione che Avati nutre da circa vent’anni per il Sommo Poeta, e dal lavoro di ricerca compiuto su di lui con grande ammirazione.

Rincorro Dante dalla seconda parte della mia vita, quando ho iniziato a chiedermi se davvero avrei potuto concludere la mia vicenda umana senza aver capito perché alcune sue opere sono dei classici. Io sono rimasto tagliato fuori dalla somma bellezza di queste opere a causa della scuola italiana che ha fatto di tutto per non farmele apprezzare.

– ha dichiarato il regista alla stampa.

Dante a scuola

Da ragazzo ho provato repulsione per gli scritti di Dante, e ancora oggi la scuola lo racconta in modo sbagliato. Basti pensare all’iconografia legata al Poeta, a quel profilo arcigno, a quell’idea di una persona scostante e poco comunicativa, ma lui era tutt’altro“.

La trama del libro

Nel libro Pupi Avati racconta il viaggio che Boccaccio compie, circa trenta anni dopo la morte di Dante, verso il convento in cui vive suor Beatrice, la figlia del Sommo Poeta. Boccaccio ha una missione precisa: consegnare alla monaca una somma di denaro a titolo di risarcimento per l’esilio subito dal padre in vita.

Nella storia della letteratura mondiale non c’è nessun poeta che abbia fatto tanto per un altro, e già questo fa commuovere: Boccaccio per tutta la vita ha diffuso e difeso Dante, è morto commentando l’Inferno.

– ha detto Avati.

Passione per Dante e la sua umanità

Non sono un accademico, in Italia ci sono tanti dantisti, ma nessuno si è mai occupato dell’umanità di Dante e della sua identità, questo attiene alla sacralità e all’ineffabile. Ho percorso il dolore che costella tutta la vita di Dante, dalla perdita della madre alla fine dei suoi giorni, quando egli si illude di poter essere riammesso a Firenze dopo aver scritto la Commedia: è questo dolore a dargli accesso alla dismisura poetica“.

Era inutile andare a riscrivere quello che già esiste proposto da altri più legittimati, io ho tentato di capire come un essere umano possa arrivare ad accostarsi al divino, ho cercato uno strumento più modesto ma più confidenziale per provare a dire chi è Dante, per renderlo seducente, perché io stesso negli anni ne ho sentito la mancanza”, ha rivelato.

Il film uscirà nel 2022

Intanto il regista ha già cominciato le riprese del film che si ispira appunto al libro pubblicato, e che uscirà al cinema nel 2022. Boccaccio sarà interpretato dal bravissimo Sergio Castellitto, mentre Dante giovane avrà il volto di Alessandro Sperduti.

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Il signor diavolo, film di Pupi Avati. Riassunto, trama e recensione https://cultura.biografieonline.it/signor-diavolo-film-recensione/ https://cultura.biografieonline.it/signor-diavolo-film-recensione/#respond Thu, 10 Oct 2019 00:18:52 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27163 Il signor Diavolo è il titolo del film del regista bolognese Pupi Avati uscito nelle sale italiane nell’estate del 2019. La sceneggiatura è tratta dall’omonimo romanzo, scritto sempre da Pupi Avati e pubblicato l’anno precedente.

Una scena tratta dal film "Il signor diavolo" (2019)
Una scena tratta dal film “Il signor diavolo” (2019)

La scrittura del film porta la firma di altri due parenti: il figlio Tommaso Avati ed il fratello Antonio Avati. Con quest’opera Pupi torna ad un genere che aveva già affrontato in passato in più di un’occasione: l’horror.

Il signor diavolo trailer

Trailer del film

Nella cultura contadina il diverso, il deforme, viene associata al demonio.

Padre Amedeo (interpretato da Alessandro Haber)

Il signor diavolo: trama e riassunto

1952. Roma. Piena estate. Furio Momenté è un funzionario che lavora in un ministero non identificato: viene chiamato dal suo superiore per una missione importante. Nel Veneto super cattolico, una famiglia molto facoltosa ha deciso di girare le spalle alla Dc (Democrazia Cristiana) e sta convincendo molte persone a non votarla più.

Il motivo è un processo nel quale un ragazzino di nome Carlo deve difendersi dall’accusa di aver ucciso l’erede di questa famiglia. Il piccolo assassino pare sia stato istigato da alcune suore; la madre del defunto vuole vendicarsi sia contro la chiesa cattolica sia contro la Dc.

La missione del funzionario è quella di indagare e scagionare la Chiesa da ogni tipo di accusa. Il ragazzo, persona dagli abiti ordinari, ben educato, obbediente, accetta l’incarico. E’ stupito che il suo superiore abbia scelto proprio lui.

Durante il viaggio il funzionario legge gli atti del processo e nella sua mente, attraverso flashback, ricostruisce tutta la vicenda.

Il ragazzino che ha commesso l’omicidio lo ha fatto per difendersi dal ricco bambino che aveva avuto in passato comportamenti strani. Soprattutto egli era conosciuto per il suo aspetto orribile. Il ragazzo aveva alcuni denti molto prominenti, tanto che sembravano delle zanne di maiale.

La sorella, adottata dalla famiglia facoltosa, era stata trovata sbranata nella culla e i sospetti erano ricaduti su di lui. I genitori, in particolare la madre, lo avevano difeso con tutte le forze. Ma il ragazzo dalle fauci improprie era anche un adepto di satana: almeno così affermavano alcune persone che lo avevano conosciuto.

Carlo, quasi coetaneo del mostro e che aveva perso un amico in un incidente, era stato indotto dal ragazzo con le zanne a fare un rito per ritrovare l’anima dell’amico prematuramente scomparso; quando si era reso conto della pericolosità di quel rito e delle conseguenze sempre più sataniche e sempre più concrete, si era ribellato, uccidendo il mostro.

Commento e recensione

Da questo momento la storia diventa ancora più terribile e spaventosa. E’ qui che Pupi Avati dimostra di essere un regista sapiente, attento ai dettagli e alle sfumature. Il sacro, la Chiesa, la superstizione, la religione, diventano aspetti univoci di una trama ben scritta e con un ritmo mai inappropriato. Tutto si tiene.

La tensione cresce in un contesto bucolico, dove la superstizione e la paura atavica prendono il sopravvento. La paura, il dolore, la vergogna non si stemperano mai nella banalità e fino alla fine rimane tutto avvolto da un mistero di terrore che quasi certamente non finirà mai.

I film horror di Pupi Avati

E’ questa una delle caratteristiche più interessanti del film “Il signor diavolo” di Pupi Avati: l’originale approccio al mondo horror. Esso avviene utilizzando sempre gli stessi ingredienti, ma con un impasto nuovo e originale. Esempi di altri suoi film horror sono: La casa dalle finestre che ridono (1976), Zeder (1983) e L’arcano incantatore (1996).

Locandina del film

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