Pubblicità famose Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Fri, 22 Sep 2017 13:18:21 +0000 it-IT hourly 1 Calimero (breve storia) https://cultura.biografieonline.it/calimero/ https://cultura.biografieonline.it/calimero/#comments Tue, 09 Jun 2015 11:13:22 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14421 Calimero, il pulcino piccolo e nero, è uno dei personaggi dei cartoni più amato, talmente famoso da essere diventato un cult! È entrato nelle case degli italiani grazie alla pubblicità di un detersivo, della quale era protagonista. Era un Carosello del lontano 14 luglio 1963: Calimero era un pulcino che veniva disconosciuto dalla mamma perché nero. Così, lavato e profumato grazie al detersivo della società Mira Lanza, tornava ad essere pulito e di colore giallo e veniva accolto di nuovo accolto dalla sua famiglia.

Calimero
Calimero, il celebre pulcino nero

Storia di Calimero

La prima pubblicità che vede Calimero protagonista andò in onda una sera su Carosello, una striscia quotidiana che veniva trasmessa dopo il telegiornale tutti i giorni dalle 20: 50 alle 21:00. Il programma consisteva in una serie di sketch televisivi in cui si poteva si pubblicizzare il prodotto ma si era obbligati anche ad inventare una piccola storiella ad esso legata, per garantire comunque uno spettacolo ai telespettatori. Il programma era seguitissimo e venne trasmesso per quasi vent’anni, dal 1957 al 1977 per un totale di 7261 episodi.

Calimero - pubblicità
Carosello: Calimero e la pubblicità

Come registi e attori, parteciparono volti notissimi: Pier Paolo Pasolini, Pupi Avati, Federico Fellini, Totò, Vittorio Gassman, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Renzo Arbore e persino Frank Sinatra.

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Carosello divenne così il trampolino di lancio per il personaggio di Calimero, che piano piano si distaccò da questo contenitore preserale e venne presentato come cartone autonomo. I primi autori del personaggio furono: Nino, Toni Pagot e Ignazio Colnaghi.

Oltre alle storie di Carosello, vennero realizzati anche 290 episodi a colori doppiati in moltissime lingue. Persino in Giappone Calimero è conosciuto e popolare come in Italia: la Rai, in coproduzione con alcune TV giapponesi, realizzò in due tempi (1974-75 e poi 1994-95) quasi 100 episodi dedicati al pulcino nero.

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Il personaggio è stato poi legato anche a numerose campagne di merchandising, diventando il volto di pubblicità, non solo di detersivo, ma anche di accessori per la scuola e gadget.

Calimero - Carta - Punti
Calimero: nei detersivi si trovavano carte a punti

Dal 2014 Calimero va di nuovo in onda su Rai Due su Cartoon Flakes. Sono stati infatti realizzati dal 2013 altri 104 episodi di 11 minuti ciascuno, cosicché anche i bambini delle nuove generazioni possano entrare in contatto con la sua storia.

Le sigle del cartone sono molto note: quella degli anni Settanta vanta, tra gli altri collaboratori, autori come Luciano Beretta e Carmelo La Bionda. Famosa anche la Calimero Dance, cantata da Cristina D’Avena e composta da Franco Fasano, forse la più conosciuta tra le generazioni.

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Il personaggio di Calimero e la trama 

Il nome Calimero deriverebbe dalla chiesa in cui si sposò Nino Pagot, quella milanese di San Calimero, e l’ambientazione in campagna dalle origini venete sempre dello stesso autore.

Calimero è il quinto figlio della gallina Cesira, una gallina veneta, e di Gallettoni, un gallo nero un po’ burbero che vive da sempre nel guscio dell’uovo da cui è nato. Nella fattoria il pulcino deve affrontare una serie di avventure, a causa del suo stato di “brutto anatroccolo”, dove non sempre il bene trionfa. Nelle puntate in onda con Carosello, viene salvato dall’olandesina della pubblicità di detersivi che lo lava, dimostrando che lui non è nero ma è solo sporco!

La fattoria in cui vive è popolata da tanti personaggi, tra questi ricordiamo: il papero Piero, molto furbo; il professore Gufo Saggio; la fidanzata Priscilla e l’amico Valeriano che invece incarnano le figure positive. Calimero viene quasi sempre salvato dalle brutte avventure da una figura buona, specie nel periodo natalizio.

Le storie indipendenti da Carosello hanno più ampia autonomia. La differenza rispetto alle prime è che il pulcino non viene abbandonato dai genitori ma vive insieme a loro e a tutta la famiglia nella fattoria.  Qui il piccolo non ritorna bianco ma resta sempre di questa speciale colorazione che lo contraddistingue. Le avventure del pulcino proseguono con gli stessi personaggi, di poco modificati.

Nell’immaginario comune Calimero incarna il piccolo brutto anatroccolo, che viene addirittura allontanato dalla famiglia per la sua caratteristica fisica. È stato anche aspramente criticato da molti a causa dell’utilizzo di toni quasi razzisti e per la presa in giro del regionalismo veneto ma tutto ciò non ne ha impedito il successo.

Il personaggio è diventato un cult nell’immaginario dei bambini di tutto il mondo perché rappresenta le disavventure che ogni persona vive, discriminata a causa di qualsivoglia motivo. Forse questo è il segreto di tanto successo: capita a tutti almeno una volta nella vita di sentirsi come Calimero, e soprattutto di desiderare una storia a lieto fine.

Calimero vive però anche tante belle avventure e si confronta con aspetti della vita fondamentali, una caratteristica importante che lo distingue da molti cartoni di oggi. In particolare colpisce la differenza con quelli contemporanei per l’insegnamento trasmesso, una morale leggera e velata ma comunque sempre presente.

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Il profumo Chanel n.5 https://cultura.biografieonline.it/chanel-n-5/ https://cultura.biografieonline.it/chanel-n-5/#comments Thu, 09 Apr 2015 16:58:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13962 Chanel n.5 è il profumo più famoso e venduto al mondo, prodotto dall’omonima casa di moda. Conta più di 80 milioni di flaconi venduti dall’inizio della produzione. È stato uno dei primi profumi ottenuti miscelando sia essenze naturali, come quelle di gelsomino e rosa, che essenze sintetiche, dette aldeidi, che garantivano un sentore che durasse più a lungo possibile.

N° 5 Chanel
N° 5 di Chanel è uno dei profumi più famosi e diffusi al mondo

Le essenze naturali infatti erano abbastanza labili per questo venne scelto di miscelare naturali e sintetiche insieme. Coco Chanel, fondatrice dell’omonima casa di moda, volle creare un profumo che non fosse troppo dolce come andava di moda all’epoca, ma che contenesse un’essenza più elaborata. I profumi del tempo infatti erano quasi tutti a base di rosa, mughetto, e altre essenze delicate che scomparivano dopo poco tempo.

Coco invece puntò su qualcosa di diverso, arrivando ad usare anche aromi che generalmente utilizzavano le prostitute. Chanel n.5 era un profumo che non assomigliava a nessun altro sul mercato: oltre ad 80 essenze, venne miscelato un particolare aldeide sintetico al profumo di arancia che lo rendeva davvero unico. Resta sicuramente qualche ingrediente segreto che viene sapientemente tenuto nascosto!

La scelta del nome

La leggenda narra che Coco scelse il nome N° 5 dopo aver annusato la quinta boccetta di profumo proposta dal chimico Ernst Beaux, al quale era stata commissionata la creazione. Si dice che Coco si innamorò della quinta e per questo decise di chiamare il suo profumo n.5.

In realtà però le cose andarono diversamente: Beaux aveva preparato ben 24 campioni e pensare che Gabrielle Chanel si fosse fermata ad annusare solo fino al quinto sembra improbabile!

Era il 21 maggio 1921 quando Coco testò le 24 fragranze e, forse, scelse questo nome particolare perché per lei il numero 5 aveva un significato importante: aveva lanciato la sua prima collezione il 5 maggio, che è il quinto mese dell’anno e quindi decise che anche il profumo doveva essere caratterizzato da questa numerazione. E aveva proprio ragione ad essere scaramantica! Chanel n.5 è stato infatti il profumo più venduto al mondo, chissà forse grazie alla fortuna ma soprattutto alle abili mani del profumiere Beaux, che da esperto chimico riuscì a comporre il perfetto mix di essenze naturali ed artificiali.

Coco Chanel

Pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, Coco Chanel è stata la creatrice di una della più grandi case di moda del mondo. Nacque nel 1883 a Saumur in un orfanatrofio perché concepita al di fuori del matrimonio da una relazione tra Henri Chanel e Jeanne DeVolle.

Coco Chanel
Coco Chanel

Il padre era un venditore ambulante e la madre la figlia di un locandiere: la sua infanzia venne scossa dalla morte della madre, a seguito della quale Coco e le sorelle vennero affidate ad un convento di suore, dove vivevano in un clima di grande austerità.

Il periodo trascorso in convento ha influenzato moltissimo lo stile dei capi di Chanel, soprattutto nell’uso dei colori bianco e nero. Gabrielle, insieme alla sorella Julie, venne mandata in una scuola di Notre Dame per apprendere le arti domestiche. Qui a Parigi trovò un lavoro come commessa in un negozio di biancheria intima, dove migliorò le nozioni di cucito già apprese dalle suore. Contemporaneamente cominciò una breve carriera nei caffè- concerto come cantante, e da qui probabilmente derivò il suo soprannome di Coco dalla canzone Qui qu’a vu Coco? con la quale spesso si esibiva. Una delle svolte della sua vita avvenne quando incontrò Etienne de Balsan, che divenne suo amante e primo finanziatore delle sue idee nel campo della moda. Egli infatti assecondò la sua passione per la moda e le permise di vendere cappellini nel suo appartamento di Parigi.

Così Coco iniziò la sua carriera nel 1909 realizzando proprio questi cappellini che si contraddistinguevano per essere molto più semplici rispetto a quelli con piume e agli strass che andavano di moda a quel tempo. Da quel momento in poi la carriera di Chanel fu un crescendo: grazie al nuovo amore Boy Chapel, aprì la sua prima boutique e nel 1912 iniziò a vendere anche vestiti. La rivoluzione di Chanel fu quella di aver utilizzato il jersey come stoffa e aver creato dei vestiti, oltre che di classe, soprattutto comodi, eliminando il corsetto che ancora veniva indossato dalle signore.

Gli anni Venti furono senz’altro il periodo più produttivo della maison, quando la stilista entrò in contatto con i più grandi pittori e artisti dell’epoca. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Chanel fu costretta a chiudere perché accusata di essere una spia tedesca.

Negli anni Cinquanta, grazie al lavoro di costumista in America, ritornò a calcare le passerelle con i suoi modelli, lanciando la famosa borsetta e l’ineguagliabile tailleur.

La stilista morì il 10 gennaio 1971, all’età di 87 anni ma la maison non ha smesso di ottenere grandi traguardi: dal 1983 al suo timone c’è il guru Karl Lagerfield, che riesce a mantenere sempre costanti i successi della creatrice.

Frasi famose sul profumo
Frasi celebri sul profumo

Il successo della maison e del profumo n.5

Senza dubbio il n.5 è uno dei grandi simboli della maison, indimenticabile icona di eleganza nel campo della profumeria. Durante la Seconda Guerra mondiale, fu l’unico prodotto Chanel che rimase in commercio e i soldati americani facevano la fila aspettando di portare a casa la preziosa boccetta.

La confezione era composta da una semplice bottiglia da farmacia in vetro, o cristallo per i clienti più facoltosi. L’etichetta era bianca e nera e il flacone originario fu poi sostituito da uno più squadrato in modo da renderlo più resistente. Dagli anni Venti ad oggi la boccetta è rimasta praticamente la stessa, i tappi invece si sono avvicendati seguendo la moda del momento: quello originale era in vetro mentre dagli anni Ottanta si è preferito ridurlo nelle dimensioni e modificare il materiale. Andy Warhol, padre della pop art americana degli anni Cinquanta, dedicò alla boccetta del profumo n.5 una serie di serigrafie ispirate alla pubblicità del profumo.

Coco inizialmente non voleva che il profumo venisse pubblicizzato, puntando tutto sul passaparola tra i clienti. La prima vera pubblicità infatti apparve solo nel 1924 sul New York Times ma non fu accompagnata da una vera strategia di marketing, in quanto il profumo era già il simbolo della nuova classe media che stava nascendo e pertanto era vendutissimo.

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe

Le campagne pubblicitarie più importanti iniziarono proprio dagli anni Cinquanta, quando il profumo divenne ancora più venduto sia all’estero che in Francia, dove è rimasto in vetta alle classifiche fino al 2011, quando è stato soppiantato da J’adore di Parfums Christian Dior.

La più grande testimonial e colei che ha contribuito al successo planetario della fragranza fu l’attrice Marilyn Monroe che durante un’intervista del 1952 dichiarò: «Cosa indosso a letto? Chanel n.5, ovviamente!», frase celeberrima composta da parole che sono rimaste nella storia della profumeria e soprattutto nell’immaginario di donne e uomini fino ai nostri giorni.

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Le campagne pubblicitarie si sono poi susseguite fino ai nostri giorni: ricordiamo lo spot nel 1998 con la modella che interpreta una moderna cappuccetto rosso, il cui storyboard venne disegnato da Milo Manara. L’ultimo spot risale al 2014 e vede come protagonista Gisele Bundchen accompagnata da un celebre brano del film Grease.

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Oggi possiamo affermare che il segreto del successo del profumo “N°5 Chanel” è stato il fatto che sia rimasto immutato nel tempo, diventando un’icona di stile, classe ed eleganza indiscusso ed indiscutibile.

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