psicoterapia Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 02 Jan 2024 14:14:04 +0000 it-IT hourly 1 Costellazioni Familiari: cosa sono, come funzionano https://cultura.biografieonline.it/costellazioni-familiari/ https://cultura.biografieonline.it/costellazioni-familiari/#comments Wed, 03 Feb 2016 23:50:32 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16455 Ognuno di noi nasce in un contesto familiare che influenza comportamenti ed attitudini anche in età adulta. Alcune dinamiche familiari si trasmettono di generazione in generazione e sono all’origine di malesseri sia fisici che psicologici. Le Costellazioni familiari partono dal presupposto che vi sia una stretta correlazione tra il corpo e la psiche. Agendo sui blocchi fisici e psicologici, questo metodo di guarigione mira alla risoluzione di problematiche e disturbi connessi alle dinamiche familiari.

Costellazioni familiari
Costellazioni familiari

Le Costellazioni familiari si pongono l’obiettivo di rendere le persone consapevoli di poter risolvere in maniera definitiva i blocchi esistenti nella propria vita: la consapevolezza è un requisito che caratterizza la maggior parte delle discipline olistiche.

Un po’ di storia

Il fondatore delle Costellazioni familiari è uno psicologo tedesco, Bert Hellinger. Le sue teorie cominciarono a diffondersi a partire dal 1980, influenzando alcuni studiosi che vennero dopo di lui e approfondirono l’argomento (vedi la francese Anne Schutzenberger). Secondo Bellinger la nostra vita è influenzata da tutto ciò che i nostri antenati hanno subito in passato. Per fare un esempio pratico, può essere che se le donne antenate della famiglia hanno subito vessazioni da parte dei mariti il soggetto si troverà a vivere (anche se con modalità diverse) ed accettare una situazione simile.

Ciascuno di noi fa parte di una famiglia con cui vive ed a cui è legato, che lo voglia o meno.
Spesso continuiamo a ripetere conflitti e malesseri nelle nostre esperienze, oppure portiamo sulle spalle pesi che non ci appartengono. O anche, viviamo a nostra insaputa il tragico destino di un familiare, scomparso da tanto tempo e mai conosciuto.
Tutte queste dinamiche ci legano in modo negativo alla famiglia, impedendoci di guardare in avanti con forza gioiosa e di avere successo nella nostra vita. (Bert Hellinger)

Le ragioni di tale inspiegabile accettazione andrebbero appunto ricercate nel contesto familiare. Le dinamiche inconsce che si trasmettono di generazione in generazione fanno sentire la loro influenza in ogni contesto della vita: salute, rapporto con il denaro, salute, rapporto di coppia.

In cosa consiste il metodo

La consapevolezza dell’esistenza di blocchi familiari favorisce la guarigione non solo del singolo individuo, ma anche di tutti i membri della stessa famiglia. Esistono diverse interpretazioni circa le modalità di azione delle Costellazioni familiari (ogni scuola adotta il metodo in base a proprio orientamento), ma in genere il soggetto viene invitato ad osservare come vengono rappresentati scenicamente i livelli inconsci che portano alla scoperta del disagio e alla sua risoluzione.

Quando il disagio viene individuato e portato a galla si procede alla reintegrazione dell’elemento che manca oppure si rimette ordine nel sistema che ha perduto il suo originario equilibrio. Una volta riconosciuto il blocco viene rielaborato a livello coscienziale e poi assimilato dal soggetto: in questo modo comincia il percorso che conduce alla completa e definitiva guarigione.

Le Costellazioni familiari vengono inquadrate come metodo sistemico in quanto prendono in considerazione un sistema, quale appunto la famiglia, in cui i singoli membri sono in funzione l’uno dell’altro. Proprio questo approccio sistemico consente di individuare legami e connessioni tra i membri di una stessa famiglia quando si intraprende una terapia con le costellazioni familiari.

Gli Ordini dell’Amore

Hellinger individuò i c.d. “Ordini dell’Amore”, ossia ordini fissi che servono a mantenere in equilibrio la struttura familiare assicurandone la sopravvivenza. Tale ordine potrebbe essere paragonato ad una sorta di “karma familiare”, in base al quale ogni torto subito da un antenato viene compensato da chi viene dopo.

In pratica, se nella famiglia vi è stato un membro “escluso” i successori devono riconoscerlo e in seguito riscattarlo e difenderlo. Uno dei membri della famiglia, in particolare, si identificherà con il componente “escluso” ed infatti si ritroverà a vivere un destino simile oppure subirà una morte precoce. Gli Ordini dell’Amore dovrebbero essere sempre rispettati per evitare ogni squilibrio, altrimenti possono provocare conflitti familiari e problemi vari.

Costellazioni familiari

Come si svolge una seduta di Costellazioni familiari

Il metodo delle Costellazioni familiari prevede una serie di sedute nelle quali un gruppo di soggetti rappresenta la propria costellazione. La seduta si svolge appunto in gruppo: i partecipanti si dispongono a cerchio e tra di loro vi è anche un facilitatore, di solito un professionista in campo psicologico, che ha il compito di agevolare l’approccio tra i membri. Al facilitatore spetta formulare la domanda di apertura della seduta, focalizzando l’argomento di cui si vuole trattare.

Dopo aver ottenuto le risposte, il facilitatore procede con la messa in scena, invitando il soggetto individuato a scegliere, tra i presenti, un rappresentante di se stesso e di un suo antenato. Il soggetto si siede accanto al facilitatore/conduttore del gruppo e resta in silenzio a guardare gli altri partecipanti che rappresentano i vari componenti della famiglia.

Il conduttore procede ad interpellare i vari partecipanti alla messa in scena, infine invita il soggetto interessato a prendere il posto del proprio rappresentante. Questo serve a riportare equilibrio sia nel singolo individuo che nella famiglia. Le Costellazioni familiari portano il soggetto ad intraprendere un percorso di trasformazione interiore che però il più delle volte avviene a livello inconscio e non razionale.

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Pet-Therapy, che cos’è e cosa cura https://cultura.biografieonline.it/pet-therapy/ https://cultura.biografieonline.it/pet-therapy/#comments Tue, 29 Dec 2015 16:08:49 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16130 Sono ormai tante le ricerche scientifiche che dimostrano quanto la presenza di un animale domestico riesca a migliorare lo stato fisico e psichico del proprietario e in generale la sua qualità della vita. Tuttavia è importante sottolineare che vi è differenza tra il rapporto che si instaura con il proprio animale domestico e la relazione che si instaura nell’ambito della Pet-Therapy.

Pet-Therapy
Pet-Therapy: i primi studi risalgono a prima del 1800

Con il termine Pet-Therapy ci si riferisce ad un insieme di terapie e attività che si svolgono tramite la collaborazione e l’ausilio degli animali, e che vengono effettuate per lo più ad integrazione di quelle mediche e neuro-psicologiche tradizionali, per ottenere una più efficace riabilitazione psico-fisica. La relazione che si instaura tra uomo e animale nell’ambito della pet-therapy è sempre vista in un’ottica terapeutica, quindi di solito si svolge in particolari contesti (ad esempio una clinica) e non tra le mura di casa.

Mentre con il proprio animale domestico si tende ad instaurare un rapporto basato principalmente sulla spontaneità dei gesti, nella Pet-therapy il rapporto mira ad ottenere effetti terapeutici e benefici in termini psico-fisici nei confronti della persona che vi si sottopone. Ciò significa che la relazione uomo/animale viene seguita e monitorata da professionisti esperti e si struttura secondo un protocollo ben preciso.

Partendo dall’etimologia della parola proveremo a spiegare in cosa consiste questa particolare disciplina che si sta diffondendo ovunque. “Pet” in inglese significa “animale domestico”, ma questo non significa che la terapia può essere svolta con l’ausilio di qualunque animale che si è soliti tenere in casa.

Un po’ di storia

A coniare la parola “Pet-Therapy” è stato il neuropsichiatra statunitense Boris Levinson, considerato il fondatore di questa disciplina basata sull’interazione tra uomo e animale. I primi studi che dimostrarono gli effetti positivi di tale legame risalgono al 1792. Da questo periodo in poi i primi psicologi cominciarono a sollecitare i propri pazienti a prendersi cura di un animale domestico per potenziare la capacità di scambio affettivo e quella di autocontrollo.

Successivamente in Germania, a partire dal 1867, fu inserito l’ausilio degli animali nei programmi terapeutici rivolti ai pazienti colpiti da epilessia. Negli Usa e in Francia i cani furono utilizzati per la prima volta nel 1919, per aiutare i reduci della prima guerra mondiale a superare problemi di depressione e traumi derivanti dal conflitto armato. Tra gli esperimenti di Boris Levinson vi fu anche quello di far interagire i cani con i bambini affetti da autismo: i risultati furono a dir poco sorprendenti.

Pet Therapy
Pet Therapy: il rapporto che si instaura tra un cane e una persona, può essere un’efficace terapia neuro-psicologica

Nel 1962 Levinson pubblicò un libro, intitolato “Il cane come co-terapeuta” nel quale raccontò gli effetti benefici che aveva riscontrato lasciando interagire i cani e le persone con disagi psicologici. Mentre in America già nel 1981 la Pet-therapy venne ufficializzata con la creazione dell’associazione “Delta Society” che aveva l’obiettivo di approfondire le conseguenze dell’interazione tra animali domestici e uomini. In Italia serve attendere il 1987 per cominciare a sentire parlare di tale argomento.

La funzione del cane nella Pet-therapy

Per la sua innata vicinanza all’uomo, il cane è sicuramente l’animale più adatto a svolgere le terapie e le attività rientranti nella Pet-therapy. Il cane favorisce il relax fornendo al paziente la motivazione per muoversi ed uscire di casa, e stimola il senso di accudimento. Alcuni giochi ed esercizi messi a punto durante la Pet-therapy, servono a favorire la concentrazione ed accrescono l’autostima, e grazie a questi le persone con problemi relazionali riscoprono il piacere della condivisione e dello svago.

Pet-Therapy - in ospedale
Pet-Therapy: la convalescenza di una bambina in ospedale è aiutata dalla presenza di un cane

Gli anziani che vivono soli, grazie alla compagnia di un cane si sentono motivati ad uscire e condividere con altre persone che possiedono un animale, esperienze di vita e problemi. Effetti benefici dell’interazione con i cani sono stati anche dimostrati nel caso di giovani usciti dal coma e di bambini ricoverati in ospedale, che con gli amici pelosi hanno trovato la voglia di giocare e divertirsi anche in corsia.

Pet-Therapy - con gli anziani
Pet-Therapy: gli anziani si sentono meno soli

In cosa consistono le attività della Pet-therapy

Come abbiamo visto, la pet-therapy interviene attraverso attività assistite con e attraverso gli animali. Tra le altre cose, uno degli obiettivi che tale disciplina si prefigge è di educare ad un corretto rapporto con gli animali, soprattutto verso quelli domestici, stimolando il rispetto reciproco.

L’animale domestico viene quindi considerato un “mediatore” da utilizzare per la risoluzione di problematiche umane come la gestione del conflitto e dell’aggressività. Inoltre l’animale diventa un veicolo importante all’interno di programmi educativi per lo sviluppo delle capacità relazionali e cognitive dei bambini, soprattutto di quelli più sensibili o con disagi psichici.

Pet-Therapy: gruppo di bambini e un cane

Durante le sedute di Pet-therapy sono presenti queste figure professionali che lavorano in equipe: un medico veterinario, un responsabile di progetto (in genere si tratta di un operatore sanitario esperto), un coadiutore dell’animale, un coordinatore (può trattarsi di un educatore, di un infermiere, di uno psicologo/psicoterapeuta, ecc).

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Ipnosi regressiva: che cos’è e cosa cura https://cultura.biografieonline.it/ipnosi-regressiva/ https://cultura.biografieonline.it/ipnosi-regressiva/#comments Wed, 16 Dec 2015 16:26:30 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15956 “Scavare” nell’inconscio di un individuo per riportare alla luce traumi e situazioni appartenenti al passato ma che, in qualche modo, ancora condizionano la vita attuale: questo è lo scopo dell’ipnosi regressiva, una tecnica afferente alla psicoterapia che si rifà agli insegnamenti di Sigmund Freud e Otto Rank.

Ipnosi regressiva - Regressive Hypnosis
Ipnosi regressiva

Chi decide di sottoporsi ad una seduta di ipnosi regressiva desidera trovare le cause di problemi e conflitti irrisolti che continuano a disturbare la vita quotidiana, provocando malessere generale e l’insorgenza di determinate patologie. Con l’ipnosi regressiva il paziente ritorna fino all’infanzia e oltre, entrando in una dimensione di “trance ipnotica” nella quale può recuperare le cause dei disagi che sta vivendo nel presente.

Come viene praticata l’ipnosi regressiva

Oggi questa tecnica viene utilizzata da psichiatri e psicoterapeuti esperti soprattutto per curare casi di disagio psicologico. L’ipnosi regressiva, però, non è consigliata a tutti indistintamente: è il medico a decidere, dopo attente analisi e opportune valutazioni, se il paziente risulta idoneo ad essere sottoposto ad un ciclo di incontri di questo tipo. Si stima, ad esempio, che per il 20% dei pazienti che si sottopongono a psicoterapia l’ipnosi regressiva non sia adatta.

In genere le sedute vengono scandite ogni quindici giorni e sono previste diverse fasi di ipnosi. Nella prima il paziente viene accompagnato nel percorso di trance attraverso la voce, mezzi visivi o alcuni tipi di suoni. Uno degli obiettivi di questa tecnica è di aiutare il paziente a compiere serenamente la sua strada evolutiva, superando eventuali ostacoli come stati di ansia, depressione, attacchi di panico. L’ipnosi regressiva risulta particolarmente efficace anche per curare ossessioni e disturbi alimentari.

Ipnosi regressiva

Con l’ipnosi regressiva lo psicoterapeuta non ha la pretesa di conoscere e risolvere tutto il karma (vita precedente) del paziente, poiché ovviamente sarebbe impossibile, ma si prefigge lo scopo di far recuperare al soggetto le risorse spirituali e biologiche per la sua corretta evoluzione personale.

L’ipnosi regressiva deve essere praticata individualmente, non sono ammessi incontri di gruppo. E’ consigliabile non lasciarsi guidare da Cd o audiovisivi nel percorso di auto regressione, poiché potrebbero verificarsi pericolosi episodi di scompenso. Ad esempio, è meglio evitare questa pratica sui soggetti psicotici che già normalmente soffrono di alterazioni dello stato di coscienza.

Cosa cura

Alla fine del 1800 Freud usava l’ipnosi per la cura dei pazienti psichiatrici. Successivamente Milton Erickson, considerato il fautore della moderna ipnosi, applicò tale pratica prima su se stesso e poi sui pazienti, per accedere alla capacità naturale di apprendere e guarire.

Le applicazioni dell’ipnosi regressiva sono molteplici: vanno dalla psicoterapia psicosomatica (allergie, asma, obesità, cefalea, tabagismo, insonnia, disturbi gastrointestinali, ipertensione arteriosa) fino al controllo del dolore, alla sessuologia e alla preparazione delle donne al parto.

Molto diffuse e praticate dai medici sono anche le “tecniche immaginative” che, tramite l’utilizzo di immagini simboliche e reali possono essere di valido aiuto in caso di forme ossessive e crisi depressive.

cervello

Cosa succede nella mente

L’ipnosi è da considerarsi uno stato coscienziale cui si associano modificazioni a livello del sistema nervoso centrale e periferico. Tale stato fisiologico naturale, non ha nulla a che fare con la perdita di controllo. Lo stato di ipnosi segna l’ingresso del cervello in una dimensione che differisce dalla veglia e si caratterizza per lo spegnimento di alcune aree e dall’accensione di altre.

Alcuni marcatori precisi, primi fra tutti le onde cerebrali, mettono in evidenza questo stato particolare della coscienza.

Ipnosi regressiva e controindicazioni

Attraverso l’ipnosi regressiva è possibile conoscere particolari o aspetti del futuro che non si desiderano ascoltare: per questo motivo è bene avvicinarsi all’ipnosi solo se si è realmente sicuri di sopportare eventuali sgradevoli informazioni. A questo aspetto presta grande attenzione il terapeuta, che utilizza l’ipnosi per portare alla memoria e alla coscienza episodi significativi.

intelligenza

Al paziente che si sottopone alla seduta, spetta mettere insieme i ricordi di esistenze diverse, per confrontarli con quella attuale e scoprire analogie. Quando la rievocazione porta anche il ricordo di vite precedenti, la tecnica è efficace solo per chi crede nella reincarnazione. Ecco perché l’ipnosi è piuttosto controversa e il dibattito tra gli addetti ai lavori è tuttora aperto.

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