proverbi Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 05 Dec 2018 05:48:42 +0000 it-IT hourly 1 Perché si dice “Aprile, dolce dormire”? https://cultura.biografieonline.it/aprile-dolce-dormire/ https://cultura.biografieonline.it/aprile-dolce-dormire/#respond Thu, 01 Aug 2013 16:49:35 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7721 La saggezza popolare si esprime attraverso detti e proverbi che si tramandano di generazione in generazione. L’adagio “Aprile dolce dormire” si riferisce alla circostanza che, in questo mese primaverile, si comincia ad assaporare un tepore così piacevole che induce maggiormente al relax e al sonno.

Aprile, dolce dormire
Aprile: una tipica foto della stagione

Proprio perché è uno di mesi primaverili per eccellenza (mentre Marzo è ancora meteorologicamente un po’ pazzerello), in cui la natura esplode con i suoi odori e sapori, Aprile è celebrato con più di un proverbio. I contadini si augurano che questo mese sia  per lo più caratterizzato da un dolce tepore e non dal caldo o, peggio, dal freddo che rovinerebbe i raccolti. E’ necessario che le gemme si schiudano lentamente ai primi timidi raggi del sole, senza alcuna forzatura: “Aprile temperato non è mai ingrato”.

Lo stesso termine “Aprile” viene da “aperit”, che in latino significa “aprire, far sbocciare”. Non sono rare le piogge leggere e i brevi temporali, in questo mese primaverile. Per questo gli anziani agricoltori erano soliti profetizzare: “Aprile piovoso, Maggio ventoso, anno fruttuoso”. La pioggia di Aprile fa bene anche agli animali: “L’acqua d’Aprile il bue ingrassa, il porco uccide e la pecora se la ride”. La pioggia in questo mese è di buon auspicio per la vendemmia: “Quando tuona d’Aprile buon segno per il barile”.

Ma dopo queste frasi sulla primavera e sul mese in oggetto, torniamo al significato di “Aprile, dolce dormire”. Con i primi tepori l’organismo si riattiva, come pure la muscolatura (intorpidita dal freddo invernale), ed anche a livello ormonale si verifica un risveglio. Si dice infatti che in primavera si è più favorevoli all’amore e all’accoppiamento in generale. Il corpo tende ad assecondare il ritmo della luce, visto che le giornate si allungano e il sole tramonta più tardi. Mentre per molte persone questo cambiamento è quasi automatico e avviene senza grossi traumi (al massimo con una lieve sensazione di stanchezza), per altre succede che si va a dormire stanchi per svegliarsi ancora più apatici e in preda ad una forte astenia (dal greco “stenos”, mancanza di forze).

Per alcuni il cambio di stagione è un momento difficile, in cui l’organismo stenta ad adattarsi ai nuovi ritmi del sonno e della veglia, e questo capita soprattutto agli anziani e a chi ha particolari disturbi o patologie in atto. Per tali soggetti può essere utile ricorrere ad integratori naturali come il ginseng e la pappa reale, che aiutano a superare il senso di affaticamento e la tipica astenia primaverile, senza alcun effetto collaterale.

Primavera
Aprile e la primavera

E’ importante stare più tempo all’aria aperta, possibilmente praticando un’attività fisica regolare e costante per preparare il corpo all’estate e rilassare la mente. Se si dedica il giusto tempo allo sport è più facile dormire bene, anche per chi è tendenzialmente incline all’insonnia.

Attenzione, però, a non vestirsi subito leggeri al primo tepore primaverile, i malanni di stagione sono sempre in agguato. Gli antichi non si sbagliano mai: “Per tutto Aprile non ti scoprire, di Maggio non ti fidare, di Giugno fai quel che ti pare”.

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Cosa significa il proverbio: Chi dorme non piglia pesci https://cultura.biografieonline.it/chi-dorme-non-piglia-pesci-proverbio/ https://cultura.biografieonline.it/chi-dorme-non-piglia-pesci-proverbio/#respond Mon, 01 Jul 2013 09:52:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7592 Quante volte avete sentito rivolgere questo detto a qualcuno che, invece di lavorare o stare in attività, indugia nell’ozio? “Chi dorme non piglia pesci” è un antico adagio italiano che sta a significare: non si ottiene nulla senza fatica. Se non ci si dà da fare non si realizza niente di buono. Il proverbio prende come esempio l’attività del pescatore, che per non lasciarsi sfuggire il pesce deve stare sempre attento per tirarlo su nel momento in cui abbocca.

Un disegno che raffigura il proverbio "Chi dorme non piglia pesci"
Chi dorme non piglia pesci

Chi preferisce starsene tranquillo a pancia all’aria ha ben poche possibilità di realizzare qualcosa di buono nella vita. Questo adagio quindi suggerisce di non farsi prendere dall’ozio e dalla pigrizia se si vuole raggiungere un obiettivo. In pratica, “chi dorme non piglia pesci” si riferisce a chi dorme troppo anziché impegnarsi nel lavoro. Lavorare indefessamente riposando il meno possibile è il monito che si ricava dal proverbio.

Ma il sonno, lo dicono gli scienziati, è fondamentale per ricaricarsi. Chi non riposa almeno otto ore al giorno può incorrere in diversi problemi di concentrazione sul lavoro. Le persone che lavorano di notte a lungo andare destabilizzano il ritmo sonno/veglia, con ripercussioni sulla vita di relazione e sull’equilibrio psico-fisico. Il riposo notturno è fondamentale per rigenerare le cellule del corpo, in particolar modo quelle del sistema nervoso.

Un recente e autorevole studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università della Pennsylvania su un campione di 255 persone di età compresa tra i 22 e i 50 anni ha rilevato che chi dorme di più è portato ad ingrassare di meno e tende a non avere problemi di sovrappeso. I risultati di tale autorevole ricerca sono stati pubblicati sulla rivista specializzata “Sleep”. Dalle sperimentazioni effettuate sul campione indicato è emerso che, se dormono di meno, sono gli uomini a mettere su i chili di troppo, più delle donne.

Dormire bene e nella giusta quantità (anche dormire troppo è da evitare) porta innumerevoli benefici sia al corpo che alla mente. Un buon sonno aiuta a ritrovare il buonumore, riducendo i livelli di irritabilità ed ansia e tenendo lontano il rischio di depressione. Una sana dormita favorisce la memoria e aiuta ad avere la mente più lucida: per questo in alcuni Paesi, come la Spagna, la pennichella pomeridiana è ammessa anche nelle aziende per recuperare lucidità ed energia fisica al lavoro.

Il sistema immunitario giova di un sonno continuo e ristoratore, per cui l’ideale è dormire senza interruzioni e bruschi risvegli. Il sonno è benefico anche per la bellezza. Provate a guardarvi allo specchio dopo una notte insonne e capirete perché.

Dormire poco e male provoca un maggiore rischio di infarto e malattie cardiovascolari: alcuni studi hanno rilevato che riposare circa 45 minuti il pomeriggio apporta benefici all’intero apparato cardio-vascolare, poiché allontana lo stress e abbassa la pressione sanguigna.

Tornando al nostro adagio iniziale, è chiaro che, come tutti i proverbi antichi, ha una base veritiera che va tenuta presente. Chi dorme non piglia pesci è un monito rivolto a chi è troppo pigro e ama oziare: si deve lavorare, certo, ma senza perdere di visto il riposo necessario per ricaricare le “pile scariche”.

Chi dorme non piglia pesci

Una curiosità sui proverbi: la versione inglese di questo detto recita “The early bird catches the worm” (l’uccellino mattutino cattura il verme).

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Perché si dice “occhio alla penna!” https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-occhio-alla-penna/ https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-occhio-alla-penna/#respond Wed, 15 Aug 2012 19:59:55 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=3326 L’espressione “occhio alla penna!” ha origine dal linguaggio marinaresco. La “penna” infatti, è l’estremità superiore dell’albero che sostiene le vele e il suo movimento permette di controllare la situazione del vento. Se al timoniere veniva rivolta questa espressione, indicava un richiamo per tenere d’occhio quel punto, per non farsi sorprendere da una raffica violenta o da cambiamenti di direzione del vento.

Opera di Rembrandt: Christ in the Storm on the Lake of Galilee (1633)
Opera di Rembrandt: Christ in the Storm over the Lake of Galilee (Cristo nella tempesta sul Mare di Galilea, 1633)

Nel linguaggio comune, il modo di dire “occhio alla penna” viene usato come invito a prestare attenzione, a vigilare su qualcosa di pericoloso o insidioso, per non farsi cogliere impreparati.

Un’altra versione, indica che la “penna” in questione è riferita agli arcieri: le piume poste sulla coda della freccia, permettono di mantenere la stabilità dopo che la freccia è stata scoccata dall’arco. Anche in questo caso, bisogna prestare molta attenzione poiché servono a prendere la mira, accostando l’occhio.

Occhio alla penna: altre curiosità

Esiste anche un omonimo film “Occhio alla penna“, del 1981, di Lupo, con protagonista Bud Spencer: in quel caso la penna si riferisce a quella portata in testa dall’indiano nativo americano co-protagonista Girolamo.

Nulla invece a che vedere, invece, con la cottura della pasta tipo penne.

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Da dove deriva il detto “l’importante non è vincere ma partecipare”? https://cultura.biografieonline.it/da-dove-deriva-il-detto-limportante-non-e-vincere-ma-partecipare/ https://cultura.biografieonline.it/da-dove-deriva-il-detto-limportante-non-e-vincere-ma-partecipare/#comments Fri, 06 Apr 2012 07:37:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1399 Il motto “L’importante non è vincere ma partecipare” è comunemente attribuito a Pierre de Coubertin, pedagogista e storico francese, che ha reso possibile la rinascita dei Giochi Olimpici Moderni.

de Coubertin
Pierre de Coubertin

Egli stesso però, quando lo pronunciò ne citò la fonte: la frase fu pronunciata per la prima volta dall’arcivescovo della Pennsylvania, Ethelbert Talbot, nella cattedrale di San Paolo di Londra, in occasione della cerimonia in onore degli atleti partecipanti alle Olimpiadi del 1908.

Alcuni sostengono che quest’ultimo, a sua volta, abbia preso spunto da un filosofo greco, il quale disse: “L’importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente“.

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