privacy Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 22 Aug 2020 17:38:23 +0000 it-IT hourly 1 DynaTAC 8000X Motorola, il primo telefono cellulare https://cultura.biografieonline.it/dynatac-8000x-motorola/ https://cultura.biografieonline.it/dynatac-8000x-motorola/#respond Sat, 22 Aug 2020 17:38:21 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=29981 Il telefono cellulare fa la sua comparsa verso la metà degli anni ’80. In quegli anni le tecnologie permettono alle aziende di sperimentare prototipi che hanno un peso e una dimensione accettabili. Possono dunque essere lanciati sul mercato. Il primo ad essere prodotto è il DynaTAC 8000X. L’azienda Motorola lo mette in commercio a partire dal 13 marzo 1984 ad un prezzo non proprio concorrenziale: 3.900 $ (dollari). D’altra parte non c’erano altri concorrenti.

DynaTAC 8000X Motorola

DynaTAC 8000X Motorola: caratteristiche

Il DynaTAC 8000X pesava 900 grammi e aveva una dimensione tale da non poter essere considerato un cellulare tascabile.

Era infatti un bel mattoncino con uno spessore di 25 centimetri. Seguiva alcune indicazioni provenienti da progetti militari e aveva dietro alla tastiera con display LED rossi, un’imponente batteria che consentiva un’autonomia di un’ora, ma richiedeva di essere caricata in dieci ore.

Eppure l’attenzione che attirò su di sé fu tale da proiettarlo in cima alle classifiche delle vendite.

Alcune curiosità

  • Il peso del prototipo che risale al 1973 era di circa 1,5 Kg.
  • Poteva memorizzare 30 numeri di telefono.
  • Furono venduti in tutto 300.000 esemplari
Una pubblicità dell'epoca che annunciava il lancio del primo telefono cellulare portatile al mondo
Una pubblicità dell’epoca che annunciava il lancio del primo telefono cellulare portatile al mondo

La concorrenza

Nel 1987 la finlandese Nokia presentò al mercato il suo Cityman, simile nelle forme al DynaTAC 8000X, il quale riuscì comunque ad imporsi ai consumatori. Da quel momento le due aziende cominciarono a rispondersi a colpi di innovativi cellulari. Negli anni seguenti queste videro altri competitor presentarsi sul mercato e utilizzare il progresso delle tecnologie per confezionare nuovi prodotti.

Ad esempio, la miniaturizzazione delle batterie, lo sviluppo di interfacce più semplici, la riduzione dei componenti – in modo tale che il cellulare si potesse mettere in borsa o addirittura in tasca – lo hanno trasformato in uno status symbol ma anche in un oggetto legato quotidianamente alla persona.

Lo sviluppo della tecnologia mobile, i riflessi sulle abitudini e sulla privacy

Appendice del nostro modo di vivere, il telefono cellulare – oggi smartphone – ci accompagna ovunque legandoci a sé, ma senza essere un eccessivo peso. Grazie a questa formula che prevede comodità, connessione ovunque e il fatto di essere raggiungibili praticamente sempre, il cellulare ci ha schiavizzati ad una vita senza privacy, dove la mancanza di contenuti sociali e culturali vengono riempiti dall’ossessione di comunicar qualsiasi cosa.

Infatti, il cellulare è passato da connessione telefonica a gioco, distrazione, condivisione di contenuti video e foto e oggetto in cui si possono vedere le informazioni video ed anche i film. Proprio grazie a questa velocità di fruizione è diventato anche un connettore di informazioni di tutti i tipi, a volte superficiali, altre volte non vere, in un contesto virtuale in cui è sempre più difficile raccogliere informazioni verificate.

D’altra parte, ha permesso anche di raccogliere velocemente le informazioni e di condividerle senza che sia possibile smentire o cancellarle in tempo: questo da una parte aiuta il controllo, nel bene e nel male, di ciò che avviene nel mondo e dall’altra parte distrugge per sempre la privacy.

Ci sono centinaia di telefonini, migliaia di suonerie, e niente da dirsi.

ALDO BUSI. Tratta da: Frasi sui telefoni

Storia del DynaTAC 8000X Motorola: commento video

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Che cos’è il GDPR (General Data Protection Regulation) https://cultura.biografieonline.it/gdpr-definizione/ https://cultura.biografieonline.it/gdpr-definizione/#respond Sat, 23 Jun 2018 08:45:55 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=24933 Si sente spesso parlare di GDPR (che è l’acronimo di General data protection regulation). Con tale espressione inglese ci si riferisce al nuovo Regolamento emesso dall’Unione Europea riguardante la protezione dei dati personali che vengono lasciati, intenzionalmente o meno, in un archivio in Rete, ad esempio quando si naviga sui siti o quando si scaricano applicazioni. Tutte le aziende che operano in Europa d’ora in poi dovranno attenersi a questo recente provvedimento. Il Regolamento UE 2016/679 è applicabile in tutti gli Stati membri a partire dal 25 Maggio 2018.Che cos’è il GDPR (General Data Protection Regulation)

La privacy con il nuovo GDPR

Trattandosi di un regolamento, le novità che prevede sono state da subito obbligatorie in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Ai singoli Stati, Italia compresa, non resta che adeguare le proprie norme in materia di protezione dei dati personali al nuovo provvedimento varato dall’Europa. La Commissione UE ha dichiarato quali sono gli scopi che tale Regolamento si prefigge: armonizzazione delle norme che riguardano la circolazione e il trasferimento di informazioni dei dati personali dall’Unione Europea verso il resto del mondo, certezza giuridica nel campo della privacy, semplificazione della normativa in questo delicato settore e reazione verso i nuovi modelli economici e i recenti sviluppi tecnologici.

Il silenzio-assenso non ha più valore

Al nuovo GDPR si sono dovute adeguare aziende ed organizzazioni che gestiscono dati personali in Europa, anche se hanno sede al di fuori del continente: dai colossi del web, come Google e Facebook, fino alle piccole e medie imprese (se trattano dati personali). In base al nuovo Regolamento, il consenso alla raccolta e al trattamento dei dati presentato dalle società alle persone deve essere il più chiaro possibile: per esempio, va bene fare barrare una casella (no, invece, per le caselle pre-barrate), ma non è applicabile il principio del cosiddetto silenzio-assenso. Inoltre andrebbe prevista una singola autorizzazione per ogni tipo di dato che deve essere trattato.

Maggiori tutele per i minorenni

Qualora i dati personali siano ottenuti in maniera illegale, se si revoca il consenso al loro trattamento, se sono stati raccolti quando la persona aveva meno di 16 anni e in qualche altra circostanza, il GDPR prevede il diritto all’oblio. Per chi non ha ancora compiuto 16 anni (i singoli Paesi sono liberi di abbassare la soglia fino a 13), è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci per accedere ai servizi che prevedono il rilascio di dati personali. Il GDPR, inoltre, introduce la figura, distinta dal titolare, del Data Protection Officer (Dpo), il cui compito è assicurare che il regolamento sia messo realmente in pratica.

Sanzioni per chi non rispetta il Regolamento

Per coloro che non si attengono alla nuova normativa europea sono previste multe abbastanza salate, che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato della società che non ha osservato il regolamento.

GDPR e Italia: l’adeguamento normativo

Entrato in vigore il 25 Maggio scorso, il Regolamento GDPR è applicabile nel nostro Paese prima ancora che il Governo ne esercitasse la delega. Fino al 22 Agosto il Governo italiano ha tempo per emanare il decreto legislativo di adeguamento della normativa al GDPR, riguardo alle materie che rientrano nella competenza dei singoli Stati membri dell’UE (normative nazionali).

Cosa cambia per i cittadini con il Regolamento GDPR

Tutti i cittadini devono essere messi in grado di conoscere i diritti in materia di privacy e protezione dei dati personali e di avere gli strumenti giusti per farli valere. I poteri del Garante della Privacy, che è l’Autorità preposta al controllo dei dati personali, consistono, oltre che nell’indagine e correzione in materia di privacy, anche nell’irrogazione di sanzioni pecuniarie e nella concessione di autorizzazioni. I cittadini investiti di una funzione di pubblico interesse sono tenuti a considerare il rapporto tra privacy e trasparenza, al fine di non ritrovarsi in una situazione contraddittoria, in quanto entrambi i valori sono considerati meritevoli di protezione.

GDPR e aziende

Per le imprese e la Pubblica Amministrazione il nuovo Regolamento UE che introduce novità in tema di protezione dei dati va considerato un vero e proprio investimento, e non un costo aggiuntivo. La protezione dei dati personali serve a migliorare la qualità e l’efficienza aziendali, proteggendo la compagine dell’impresa dai rischi connessi allo sviluppo tecnologico, ed in particolare all’enorme diffusione di Internet e dell’intelligenza artificiale.

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