prigioni famose Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 11 Jun 2019 17:16:08 +0000 it-IT hourly 1 Falconer (John Cheever) https://cultura.biografieonline.it/falconer/ https://cultura.biografieonline.it/falconer/#respond Fri, 25 Sep 2015 14:02:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15215 oitnb versione 1.0

di johncheever ho già parlato. ho letto falconer – feltrinelli 2013, e c’era da aspettarselo il pugno nello stomaco. ma non è che se te lo aspetti fa meno male eh, chiedetelo ai miei pugili se volete.

Falconer (1977, John Cheever)
Falconer (1977, John Cheever)

falconer è un carcere. è il carcere dove viene rinchiuso farragut, perché ha ammazzato il fratello, e questo non è spoiler, tranquilli. falconer diventa un mondo a sé, nero e doloroso, dove farragut cerca di sopravvivere senza perdere sé stesso. questo sembra essere quello che lo spaventa, il non essere più. entri in carcere il tempo si ferma. non possiamo nemmeno capire come è cosa si sente, anche se a volte ci perdiamo anche noi che abbiamo la fortuna più grande: siamo liberi. se io adesso volessi alzarmi e andarmene, potrei. se questi muri diventassero stretti, mi basterebbe prendere la porta. e quando i muri invece diventano per me sicurezza e rifugio, è solo perché so che comunque il fuori mi aspetta.

John Cheever
John Cheever

cheever lo sa, quando sei dentro non è più così, perdi l’aria, il cuore, la vita. e farragut cerca in tutti i modi di resistere, non fisicamente ma con la testa, non perdere l’integrità davanti a guardie che si sfogano, rivolte, ammòre, tradimenti.

ti entra proprio nella pancia john cheever, e con lui farragut, le sue forze e le sue debolezze.

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Perché i carcerati usavano divise a strisce bianche e nere? https://cultura.biografieonline.it/carcere-divise-strisce-bianche-nere/ https://cultura.biografieonline.it/carcere-divise-strisce-bianche-nere/#respond Sun, 10 Nov 2013 15:51:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8537 Le divise, ossia l’abbigliamento consueto dei carcerati americani, un tempo erano a strisce bianche e nere. L’uso, di tale abbigliamento, risale alla nascita del sistema penitenziario moderno, verso la fine del XVIII secolo, negli Stati Uniti d’America.

Un esempio che mostra un carcerato vestito a strisce bianche e nere
Una vecchia foto che ritrae un carcerato vestito con la divisa a strisce (archivio fotografico del Penitenziario della Virginia, USA)

Ciò accadde essenzialmente perché così il carcerato in caso di fuga, non sarebbe riuscito a mimetizzarsi tra la folla, risultando quindi riconoscibile e distinguendosi facilmente dagli altri individui. I prigionieri carcerati risultavano visibili sia in paesaggi chiari che in paesaggi scuri, rendendo ogni tentativo di fuga più difficile e vano.

Tra le altre considerazioni che vanno fatte, in quel periodo la divisa dei carcerati era cucita e costruita in modo tale da rendere poco agili i movimenti e compromettere in caso di un’eventuale tentativo di evasione, la fuga. Numerosi film e immagini del passato ci propongono la figura del carcerato che indossava, appunto, questo tipo di uniforme a strisce bianche e nere.

Ai nostri tempi, gli Stati Uniti d’America hanno adottato per l’abbigliamento carcerario, delle divise arancioni.

prigione carceri vestito arancione
Oggigiorno le prigioni statunitensi vestono i carcerati con abiti arancioni. Nella foto: Anne Hathaway in una scena tratta dal film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” (2012)

L’arancione è un colore forte ed intenso che permette anche in questo caso di identificare con una massima sicurezza il detenuto che una volta evaso, cerca di nascondersi tra la gente. Ma in una recente ricerca, effettuata dai direttori dei penitenziari statunitensi, si evince che negli Stati Uniti d’America si vuole ritornare di nuovo all’uso della vecchia uniforme a strisce bianche e nere per i detenuti, poiché con la nuova divisa di colore arancione, il carcerato si distingue sì tra la folla, tuttavia può essere confuso con gli addetti alla manutenzione stradale che indossano abiti di colore arancione.

In Italia i carcerati non hanno il vincolo di indossare una divisa e sono liberi di vestirsi come meglio credono, per evitare maggiormente il disagio psicologico a cui già la detenzione costringe. L’unica imposizione sta nel fatto di non poter indossare cinture e stringhe al fine di evitare possibili reazioni inconsulte o drammatiche.

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La ronda dei carcerati, di Vincent Van Gogh https://cultura.biografieonline.it/van-gogh-ronda-dei-carcerati/ https://cultura.biografieonline.it/van-gogh-ronda-dei-carcerati/#comments Thu, 29 Nov 2012 19:18:39 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4992 La ronda dei carcerati è stato dipinto da Vincent Van Gogh nel 1890. Si tratta di un olio su tela  che misura 80×64 cm, attualmente conservato presso il museo Puskin di Mosca.

Van Gogh: La ronda dei carcerati
La ronda dei carcerati (1890), quadro di Vincent Van Gogh

Il quadro nasce da una tragica esperienza del pittore che nel maggio del 1889 fu ricoverato nell’ospedale di Saint-Paul-de-Mausole, dopo che gli abitanti del quartiere di Place Lamartine, nella città di Arles, firmarono una petizione affinché van Gogh fosse allontanato per i suoi comportamenti irrispettosi e intemperanti.

Nell’ospedale gli viene assegnata una camera singola e una stanza al piano terreno dove van Gogh ne ricava uno studio e continua a dipingere.

Non ha soggetti, né ispirazioni da ciò che vede intorno a sé e allora decide di dipingere traendo spunto da riproduzioni di altri quadri. Questo dipinto, famosissimo, è ispirato da una incisione di Gustave Doré. La situazione da “carcerato” che Van Gogh vive in questo periodo può avergli fatto scegliere tale soggetto proprio per rappresentare la sua situazione. E il carcerato in primo piano potrebbe essere lo stesso pittore, che osserva con angoscia lo spettatore.

La scena è ossessiva e senza speranza anche se in alto a sinistra le due farfalle potrebbero simboleggiare un desiderio di libertà che prima o poi si trasformerà in realtà; tuttavia il quadro è stato spesso utilizzato come spunto per raccontare e rappresentare storie di reclusione e di annichilimento senza speranza.

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Alcatraz, la storia https://cultura.biografieonline.it/alcatraz-storia/ https://cultura.biografieonline.it/alcatraz-storia/#respond Sat, 03 Nov 2012 13:52:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=4532 L’isola di Alcatraz, avvolta in un misterioso alone di storia e leggenda, si trova negli Stati Uniti (in California): per la precisione sorge nella Baia di San Francisco. Il nome “Alcatraz” in spagnolo significa “Sula”, che è un volatile marino che originariamente viveva sull’isola.

Alcatraz
Alcatraz

Altri soprannomi che si riferiscono ad Alcatraz sono: “The Bastion” (La fortezza), e “The Rock” (La Roccia). Il primo si riferisce all’impossibilità di fuggire dall’isola e il secondo alla composizione di questa, per la maggior parte formata da roccia.

Situata in una posizione strategica dal punto di vista militare a difesa della baia, l’isola di Alcatraz diventa una prigione militare nel 1933, poi nell’estate del 1934 si trasforma in un carcere federale di massima sicurezza, diventato famoso in tutto il mondo per la ferrea disciplina vigente al suo interno. In questo istituto penitenziario vengono rinchiusi criminali particolarmente pericolosi o che hanno tentato di evadere da altre carceri.

Ad Alcatraz i detenuti sono costretti a vivere in celle anguste, e chi viene punito è rinchiuso in celle di isolamento fredde e prive di luce, situate nei sotterranei della vecchia fortezza. A differenza di ciò che succede in altre carceri americane, ad Alcatraz viene servito cibo di ottima qualità, per impedire lo scoppio di disordini o rivolte da parte dei detenuti all’interno del refettorio. Pare che in sala mensa, sul soffitto, vi sia un meccanismo in grado di sprigionare gas all’occorrenza.

L'isola di Alcatraz
L’isola di Alcatraz

Nonostante le regole severe e intransigenti, ad Alcatraz si cerca sempre di non suscitare il malcontento dei carcerati, evitando soprattutto di dare spazio ai soprusi da parte degli addetti alla sorveglianza (un problema che invece si riscontra in quasi tutti gli istituti penitenziari!). Nelle celle non sono ammessi giornali, radio e televisione. Le visite non sono concesse con facilità, ed anche il lavoro è un privilegio concesso a pochi.

Tra i detenuti famosi che hanno varcato la soglia di Alcatraz vi è Al Capone, che lascia l’isola dopo cinque anni di isolamento, riportando gravi problemi mentali. Siccome la proporzione è di una guardia ogni tre detenuti, scappare da questo carcere è un’impresa praticamente impossibile (su 1500 carcerati solo trentasei hanno tentato di fuggire, e di essi trentuno sono stati ripresi).

Il 2 maggio 1946 all’interno del penitenziario scoppia una sanguinosa rivolta dei detenuti contro le guardie carcerarie, denominata “Battaglia di Alcatraz”. Nel violento scontro perdono la vita tre detenuti e due guardie: la rivolta viene placata grazie all’intervento dei Marines.

Il carcere di massima sicurezza di Alcatraz è stato descritto da scrittori e registi, molti dei quali si sono ispirati ad episodi realmente accaduti.

Alcatraz e la prima evasione

Alcatraz: una foto dell'interno
Alcatraz: una foto dell’interno

L’11 giugno del 1962  i tre detenuti Fanck Morris e i fratelli Clarence e John Anglin mettono in atto una fuga spettacolare, organizzando l’evasione in maniera precisa molto tempo prima. Dei tre solo due riescono nell’impresa, e di essi da allora non si hanno più notizie, né sono stati ritrovati i corpi. Secondo i responsabili del carcere i fuggiaschi sono morti nelle fredde acque della baia di San Francisco senza riuscire a mettersi in salvo. Tale episodio è stato raccontato nel celebre film “Fuga da Alcatraz”, interpretato dall’attore Clint Eastwood.

Una struttura così grande (formata da ben quattro bracci indipendenti) comporta notevoli difficoltà di gestione degli spazi e del personale. Inoltre, per la sua posizione scomoda, anche l’approvvigionamento dei viveri diventa difficoltoso.

La chiusura

Per queste ragioni economiche, ma anche per i problemi ambientali che comportano il suo mantenimento, il 21 marzo 1963 il procuratore generale Robert Kennedy ordina la chiusura del carcere.

Alcatraz oggi

Oggi il carcere di Alcatraz è disponibile per le visite turistiche guidate. Qui è possibile trovare documenti e testimonianze riguardanti gli anni di attività del carcere in una specie di piccolo museo aperto ai turisti tutto l’anno. Se si decide di visitare l’isola in estate è preferibile prenotare con largo anticipo. Il traghetto parte dal molo di San Francisco.

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