Presidente della Repubblica Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 29 Jan 2022 19:54:45 +0000 it-IT hourly 1 Voti beffa nell’elezione del Presidente della Repubblica: cosa sono? https://cultura.biografieonline.it/voti-beffa-elezioni-presidente-della-repubblica/ https://cultura.biografieonline.it/voti-beffa-elezioni-presidente-della-repubblica/#respond Sat, 22 Jan 2022 13:53:16 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=38433 Il procedimento che porta alla elezione definitiva del Presidente della Repubblica Italiana è scandito da varie tappe. Durante i primi tre scrutini può capitare che, non essendoci un accordo tra le forze politiche sul nominativo da eleggere, saltino fuori i cosiddetti “voti beffa”.

Tali voti dispersi vengono verbalizzati dai funzionari della Camera dei Deputati. Chiaramente suscitano ilarità tra i presenti allo spoglio.

Voti beffa: ecco i nomi più frequenti

Quali sono i protagonisti dei voti beffa?

C’è da dire che la fantasia nel trovare nomi inconsueti va davvero a briglie sciolte.

Tra quelli più curiosi che vengono fuori c’è Rocco Siffredi e Sergio De Caprio.

Non mancano i nomi riguardanti i personaggi più noti della tv e in generale dello spettacolo: Sabrina Ferilli, Valeria Marini, Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Sophia Loren, Michele Cocuzza, Francesco Guccini.

Giornalisti e personaggi autorevoli

I “Grandi Elettori” che non intendono accordarsi sulla scelta del futuro Capo dello Stato si divertono a citare altri personaggi che-secondo loro- sono abbastanza autorevoli per ricoprire una carica del genere. In passato sono emersi i nomi di Don Luigi Ciotti Presidente di “Libera”, Margherita Kuck, alcuni giornalisti come Giuliano Ferrara, Paolo Mieli, Pasquale Laurito.

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Differenze tra il Presidente della Repubblica Italiana e il Presidente USA https://cultura.biografieonline.it/differenze-presidente-italia-usa/ https://cultura.biografieonline.it/differenze-presidente-italia-usa/#comments Thu, 06 Jan 2022 15:40:54 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=17526 Ecco le principali differenze tra il Presidente della Repubblica Italiana e il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Casa Bianca - Come viene eletto il Presidente degli Stati Uniti

Età

In America il candidato alla Presidenza deve avere almeno 35 anni, mentre in Italia l’età si alza, raggiungendo i 50.

Organi di elezione

In Usa il Presidente viene eletto da un gruppo di “grandi elettori” appositamente designati a tale scopo; in Italia il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune.

Durata del mandato

In America il mandato del Presidente ha durata di 4 anni; in Italia resta in carica per 7 anni.

Mentre in America il Presidente può essere rieletto solo per 2 volte (è il caso ad esempio di Barack Obama), nel nostro Paese non vi è alcun limite alla sua rielezione (storicamente solo Giorgio Napolitano è rimasto in carica per 2 mandati consecutivi).

Rinnovo anticipato

In caso di dimissioni o morte, negli Usa subentra il Vicepresidente fino ala scadenza del mandato; mentre in Italia il Parlamento in questo caso procede a nuove elezioni presidenziali.

I poteri

Per quanto riguarda i poteri del Presidente, in America il Presidente non ha alcuna possibilità di sciogliere il Congresso, al contrario di quello che succede in Italia; qui il Presidente può sciogliere una sola delle Camere oppure l’intero Parlamento.

Negli USA il Presidente rappresenta sia il Capo dello Stato che del Governo; in Italia è Capo dello Stato con potere di nominare il Capo del Governo (ossia il Presidente del Consiglio dei Ministri).

In America il Presidente ha il potere di nominare i 9 giudici appartenenti alla Corte Suprema, mentre nel nostro Paese il Presidente procede alla nomina di 5 dei 15 giudici della Corte Costituzionale.

Ultima importante differenza: al termine del suo mandato il Presidente americano torna ad essere un cittadino come tutti gli altri, mentre da noi il Presidente della Repubblica Italiana continua a mantenere i privilegi con la nomina di senatore a vita.

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Piersanti Mattarella https://cultura.biografieonline.it/piersanti-mattarella/ https://cultura.biografieonline.it/piersanti-mattarella/#respond Wed, 18 Feb 2015 15:00:38 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13465 Piersanti Mattarella, fratello maggiore di Sergio Mattarella, dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, nasce a Castellamare del Golfo (Tp) il 24 maggio 1935 e muoreassassinato a Palermo il 6 gennaio 1980, vittima della mafia. Figlio di Bernardo Mattarella, esponente di spicco della Democrazia Cristiana (DC), riceve un’educazione cattolica presso i padri maristi del San Leone Magno a Roma, ove la famiglia si era trasferita. Divenuto responsabile dell’educazione giovanile all’interno dell’Azione Cattolica Italiana, è molto attivo all’interno della stessa associazione, dove coinvolge molti compagni in diverse attività sociali nei quartieri della periferia di Roma.

Piersanti Mattarella
Piersanti Mattarella

La passione e l’entusiasmo per ciò che fa sono sentimenti che accompagnano Piersanti Mattarella durante tutta la sua carriera universitaria e successivamente politica. Laureatosi in giurisprudenza presso “La Sapienza” di Roma, nel ‘58 torna a Palermo dove sposa Irma Chiazzese, dalla quale ha due figli: Bernardo e Maria.

Attività politica

Divenuto assistente ordinario di diritto privato a Palermo, Piersanti si dedica alla politica come candidato della DC. Tra gli uomini che ispirano positivamente il giovane politico ricordiamo: Aldo Moro e Giorgio La Pira, la cui vocazione sociale si evince dalle sue stesse parole: « Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa brutta! No: l’impegno politico – cioè l’impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall’economico – è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve potere convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità. ».

Negli anni ’60 Mattarella è eletto consigliere comunale di Palermo e rieletto per due legislature: ‘71 e ‘76. Assessore regionale alla Presidenza (dal ‘71 al ‘78) viene nominato dall’Ars (Assemblea regionale siciliana) presidente della Regione siciliana (‘78). Nel ‘79, a seguito di una crisi politica, forma un secondo governo.

Piersanti Mattarella
Piersanti Mattarella

Un uomo e i suoi valori

Piersanti Mattarella rappresenta una svolta nel modo di concepire il potere e la politica. I suoi provvedimenti sono pregni di legalità, volti ad imporre una nuova gestione dell’amministrazione regionale e a eliminare, all’interno delle strutture governative, qualsiasi tipo di clientelismo, privilegio, omertà e carrierismo. L’impegno per la riforma della burocrazia della Regione siciliana, che si esplica con “razionalizzazioni, meritocrazia, accorpamenti, responsabilizzazioni, controlli e divisioni di compiti” ha lo scopo di vivacizzare e rinnovare l’apparato burocratico stesso.

La linea politica di Mattarella è evidente nella “Conferenza regionale dell’agricoltura”, tenutasi a Palermo nel ‘79. Quando l’onorevole Pio La Torre (anch’egli vittima di Mafia) denuncia l’Assessorato all’Agricoltura come fulcro della corruzione isolana e lo stesso assessore come politico colluso con la Mafia, Mattarella non difende l’assessore, come ci si aspetta, ma ammette la necessità di rivedere la gestione dei contributi agricoli regionali. L’affronto, perpetrato da un senatore comunista e dal presidente democristiano, viene punito col sangue.

L’assassinio

È il 6 gennaio 1980. Piersanti Mattarella viene assassinato davanti la sua abitazione a colpi di pistola mentre si trova in macchina con la moglie, i figli e la suocera. In un primo momento, si pensa ad un assassinio di matrice terroristica, tesi avvalorata dalla rivendicazione di un gruppo neo-fascista. La modalità dell’omicidio solleva altre ipotesi. La requisitoria, sottoscritta da Giovanni Falcone in qualità di procuratore aggiunto e depositata il 9 marzo ‘91, porta ad individuare i responsabili materiali dell’omicidio in Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, combattenti di estrema destra del Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari).

Assassinio Mattarella
Assassinio Mattarella

Dopo la morte di Falcone (strage di Capaci) l’assassinio di Mattarella viene rimesso alla Mafia dai collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta e Gaspare Mutolo. Ad ordinare l’uccisione è Cosa Nostra, a causa dell’opera di ammodernamento intrapresa da Piersanti Mattarella e dei contrasti con Vito Ciancimino (referente politico dei Corleonesi) che ha siglato un patto di collaborazione con Salvo Lima e la corrente andreottiana.

Nel ‘95 vengono condannati all’ergastolo come mandanti dell’omicidio i boss: Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Antonio Geraci. Durante il processo, la moglie di Mattarella, Cristiano Fioravanti (fratello di Valerio) e Angelo Izzo dichiarano di riconoscere in Valerio Fioravanti l’esecutore materiale dell’omicidio. La loro testimonianza non viene considerata attendibile.

In base alle dichiarazioni di Francesco Marino Mannoia, collaboratore di giustizia, Giulio Andreotti, è a conoscenza dell’insofferenza di Cosa Nostra per l’operato di Mattarella. Nel 2004, alla fine di un lungo processo, si accerta che ai tempi dell’accaduto Andreotti ha rapporti con la Mafia ma al contempo si dichiara il “non luogo a procedere per intervenuta prescrizione”.

Ad oggi (2015), sono stati condannati i mandanti ma non i responsabili materiali dell’esecuzione di Piersanti Mattarella.

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