Pierre de Coubertin Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Mon, 29 Jul 2024 07:30:44 +0000 it-IT hourly 1 Cerchi olimpici: qual è il significato dei loro colori? https://cultura.biografieonline.it/colori-cerchi-olimpici/ https://cultura.biografieonline.it/colori-cerchi-olimpici/#comments Mon, 29 Jul 2024 06:53:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9359 I cinque anelli colorati e intrecciati su fondo bianco costituiscono il simbolo e la bandiera del Comitato Internazionale Olimpico (CIO). Inizialmente, la disposizione dei cerchi era differente da quella attuale: si trovavano tutti e cinque allineati orizzontalmente, come gli anelli di una stessa catena. Ad ogni cerchio corrispondeva un colore e di conseguenza un continente: blu per l’Oceania, nero per l’Africa, rosso per le Americhe, verde per l’Europa e giallo per l’Asia.

Sul Manuale Olimpico Ufficiale fino al 1951 era riportata un’associazione tra colori dei cerchi e continenti. L’associazione è stata poi ritirata dal CIO e dunque formalmente non è più ufficiale; è rimasta comunque un’associazione mentale nel sentire comune.

 

Bandiera olimpica (I cinque cerchi olimpici)
Qual è il significato dei cinque colori dei cerchi olimpici

Pierre de Coubertin, ideatore dei Giochi Olimpici Moderni, scelse lui stesso questi cinque colori aggiungendoli al bianco dello sfondo, perché all’epoca rappresentavano tutti i colori usati nelle bandiere mondiali.

In questo modo la bandiera olimpica, raffigurante i cinque cerchi su sfondo bianco, ha iniziato a rappresentare tutte le nazionalità della Terra.

«La Bandiera Olimpica ha un fondo bianco, con cinque anelli intrecciati al centro: azzurro, giallo, nero, verde e rosso. Questo disegno è simbolico; rappresenta i cinque continenti abitati del mondo, uniti dall’Olimpismo; inoltre i cinque colori sono quelli che appaiono fino ad ora in tutte le bandiere nazionali.»

Pierre de Coubertin, 1931

 

La bandiera olimpica

La bandiera con i cinque cerchi apparve per la prima volta nell’anno 1913, nell’intestazione di una lettera scritta da Pierre De Coubertin.

I cerchi furono disegnati e colorati direttamente da lui stesso.

Sempre in quell’anno, il nuovo simbolo venne riportato e descritto nel numero di agosto della “Rivista Olimpica”.

La bandiera olimpica con i suoi cinque cerchi, fu presentata ufficialmente nel 1914 al Congresso Olimpico di Parigi, simboleggiando gli ideali di fratellanza e universalità che per il periodo storico erano una proposta molto innovativa; ciò  va considerato nel contesto storico: l’inizio del XX secolo viveva in un clima mondiale sempre più teso e segnato da fortissimi nazionalismi.

I cerchi olimpici oggi

Attualmente l’uso del logo dei “cinque cerchi” è severamente regolamentato dal CIO.

Infatti possono essere usati solo come parte dei loghi e dei segni distintivi dei Comitati Olimpici Nazionali (in Italia il CONI), dei Comitati Organizzatori dei Giochi Olimpici, dalla città svizzera di Losanna.

Quest’ultima, in quanto sede del CIO, può esser definita a tutti gli effetti con il titolo di città olimpica.

Possono essere usati anche da tutte quelle città che si propongono di ospitare le Olimpiadi, perché entrate così di diritto nell’elenco delle città candidate.

Infine, dal punto di vista commerciale, possono essere usati dai network radiotelevisivi che hanno ottenuto i diritti di trasmissione, così come dagli sponsor e partner del CIO.

Curiosità: conosci la differenza tra l’aggettivo olimpico e olimpionico?

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Da dove deriva il detto “l’importante non è vincere ma partecipare”? https://cultura.biografieonline.it/da-dove-deriva-il-detto-limportante-non-e-vincere-ma-partecipare/ https://cultura.biografieonline.it/da-dove-deriva-il-detto-limportante-non-e-vincere-ma-partecipare/#comments Fri, 06 Apr 2012 07:37:04 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1399 Il motto “L’importante non è vincere ma partecipare” è comunemente attribuito a Pierre de Coubertin, pedagogista e storico francese, che ha reso possibile la rinascita dei Giochi Olimpici Moderni.

de Coubertin
Pierre de Coubertin

Egli stesso però, quando lo pronunciò ne citò la fonte: la frase fu pronunciata per la prima volta dall’arcivescovo della Pennsylvania, Ethelbert Talbot, nella cattedrale di San Paolo di Londra, in occasione della cerimonia in onore degli atleti partecipanti alle Olimpiadi del 1908.

Alcuni sostengono che quest’ultimo, a sua volta, abbia preso spunto da un filosofo greco, il quale disse: “L’importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente“.

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Olimpiadi: dall’età antica ai primi Giochi Olimpici moderni https://cultura.biografieonline.it/olimpiadi-dalleta-antica-ai-primi-giochi-olimpici-moderni/ https://cultura.biografieonline.it/olimpiadi-dalleta-antica-ai-primi-giochi-olimpici-moderni/#comments Sun, 25 Mar 2012 12:36:59 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1195 Olimpia, situata nella parte nord-occidentale del Peloponneso in Grecia, è oggi un sito archeologico affascinante e di notevole importanza, essendo il luogo che ha visto nascere uno dei più grandi eventi sportivi del pianeta dei giorni nostri. Comprende i resti dei luoghi utilizzati per la preparazione e la celebrazione dei Giochi Olimpici, antichi templi, teatri e monumenti. Nel 1989 è entrato a far parte dei beni protetti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

Bandiera olimpica (I cinque cerchi olimpici)
Bandiera olimpica (I cinque cerchi olimpici)

Giochi Olimpici antichi

Le Olimpiadi antiche sono una celebrazione sportivo-religiosa che si svolge ad Olimpia in onore di Zeus, dio greco del cielo e del tuono, re e padre degli dei, sovrano dell’Olimpo. Ed è qui, che nel 776 a.C. viene stilata per la prima volta una lista: i primi vincitori dei primi Giochi Olimpici di cui è conservata memoria scritta.

Olimpia antica
Olimpia antica

Con il termine “Olimpiade” vengono solitamente indicati i giochi stessi, anche se impropriamente, poiché il termine indica in realtà il lasso di tempo intercorrente tra due celebrazioni dei Giochi Olimpici, cioè quattro anni.

Soltanto greci liberi che potevano vantare antenati greci potevano partecipare ai giochi, che inizialmente, prevedono soltanto una gara di corsa, lo Stadion.

Altre competizioni si aggiungono successivamente:

• Diaulos, corsa su distanza doppia dello Stadion;
• Dolicos, corsa di resistenza;
• Pugilato;
• Lotta;
• Pancrazio, arte marziale in cui è previsto l‘utilizzo di tecniche quali: sgambetti, pugni, calci, ginocchiate, gomitate, unghiate, tecniche di rottura delle dita, morsi, possibilità di strozzare l’avversario;
• Pentathlon, che comprende salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, corsa, lotta;
• Hoplitodromos, corsa con le armi;
• Gare equestri, che comprendono corse dei carri e dei cavalli.

La durata dei Giochi è di sette giorni. I vincitori delle competizioni vengono decantati in poemi, immortalati in statue e adornati con una corona d’ulivo. Inoltre per tutta la durata dei giochi e in tutta la Grecia è sospeso ogni tipo di conflitto, ostilità o guerra: questa tregua è chiamata Ekecheiria, nella quale nessuno può essere infastidito o aggredito, soprattutto gli atleti e gli spettatori che recandosi ad Olimpia, si trovino ad attraversare territori nemici.

Il potere dell’Impero Romano sulla Grecia introduce la possibilità di partecipare ai giochi anche ai Romani, ai Fenici e ai Galli. Il riconoscimento del Cristianesimo quale religione ufficiale, causa l’interruzione dei giochi quando, nel 393 d.C, l’imperatore Teodosio I e il Vescovo di Milano Ambrogio, li vietano perché visti come una festa pagana.

Giochi Olimpici moderni

Locandina delle prime Olimpiadi ad Atene 1896
Locandina delle prime Olimpiadi ad Atene 1896

Dopo 1500 anni di interruzione, Pierre de Coubertin, pedagogista e storico francese, fonda nel 1894 il Comitato Olimpico Internazionale, con l’intento di promuovere la pace e la comprensione tra i popoli attraverso lo sport. La sua proposta viene accolta con entusiasmo: i Giochi Olimpici vengono così reintrodotti nel 1896.

Alcune regole vengono modificate: la possibilità di partecipazione da parte delle donne (a partire dal 1900) e di atleti di tutto il mondo, lo svolgimento dei giochi in nazioni sempre diverse e il divieto di partecipazione per i professionisti. Quest’ultima regola viene poi abolita negli anni ’90.

Città designata per i primi Giochi Olimpici moderni è Atene, Grecia. Il 6 aprile 1896 nello Stadio Panathinaiko, l’unico al mondo ad essere stato costruito con marmo pentelico, si svolge la cerimonia di apertura per l’inaugurazione dei primi Giochi Olimpici dell’era moderna. I Giochi sono ufficialmente aperti da re Giorgio I di Grecia che davanti ad un pubblico gremito di 80.000 persone pronuncia le sue parole “Dichiaro aperti i primi Giochi olimpici internazionali di Atene. Lunga vita alla Nazione, lunga vita al popolo greco”, con gli atleti raggruppati ed allineati per nazione.

Stadio Panathinaiko Atene 1896
Stadio Panathinaiko (Atene, 1896)

Si svolgono 43 gare riguardanti nove discipline sportive: atletica leggera, ciclismo, ginnastica, lotta, nuoto, scherma (unico sport in cui i professionisti hanno il diritto di partecipare), sollevamento pesi, tennis, tiro a segno. Partecipano 341 atleti provenienti da 14 nazioni.

Le competizioni durano 10 giorni, durante i quali la capitale greca viene adornata di lanterne e luci, bandiere addobbate, il Partenone illuminato da luci multicolore. Numerosi eventi sono organizzati durante la festa olimpica: fiaccolate, concerti per gli inni nazionali stranieri e rappresentazioni teatrali di antiche tragedie greche.

Medaglia d'argento (Olimpiadi Atene, 1896)
Medaglia d’argento (Olimpiadi Atene, 1896)

I primi classificati di ciascuna competizione vengono premiati con una medaglia d’argento, che hanno sul un lato la rappresentazione di Zeus con in mano un globo sul quale è posta la Vittoria Alata e la scritta Olimpia in greco, mentre sull’altro è raffigurata l’Acropoli di Atene con la scritta “Giochi olimpici internazionali”. Ricevono inoltre una corona d’olivo e un attestato. I secondi classificati ricevono una medaglia di rame e un ramo d’alloro.

I primi Giochi Olimpici dell’era moderna si chiudono il 15 aprile 1896.

Simboli olimpici

Citius, altius, fortius” è il motto latino dei Giochi Olimpici che significa “Più veloce, più in alto, più forte” ed è il motto ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale fondato nel 1894 da Pierre de Coubertin.

I cinque cerchi intrecciati su sfondo bianco, il più noto simbolo olimpico, rappresentano, come recita la Carta Olimpica: “l’unione dei cinque continenti e l’incontro degli atleti di tutto il mondo ai Giochi Olimpici”. Europa, Asia, Africa, America e Oceania rappresentate rispettivamente con i colori blu, giallo, nero, verde e rosso.

La fiamma olimpica, contenuta nella fiaccola olimpica, attraverso una staffetta viene portata al braciere olimpico della città che ospita i Giochi, dove la fiamma brucia per tutto il periodo delle competizioni olimpiche. Coloro che portano la fiaccola vengono chiamati “tedofori”, cioè portatori della teda, fiaccola cerimoniale. Ancora oggi, la cerimonia di accensione della fiaccola avviene ad Olimpia molti mesi prima dell’inizio dei Giochi, da parte di alcune “sacerdotesse” impersonate da attrici.

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