pesci Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 21 Nov 2020 16:56:09 +0000 it-IT hourly 1 Fugu e Inada, opera della serie dei pesci, di Hiroshige https://cultura.biografieonline.it/fugu-inada-pesci-hiroshige/ https://cultura.biografieonline.it/fugu-inada-pesci-hiroshige/#comments Tue, 27 Oct 2020 07:28:41 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30661 I due pesci fugu e inada

Fugu e Inada è un’opera di Utagawa Hiroshige; realizzata nel 1840 appartiene alla serie Ogni varietà di pesce. L’inada e il fugu sono due pesci molto diversi sia per forma che per colore. Hiroshige li incornicia con un ramo di susino in fiore.

Fugu e Inada (Hiroshige, 1840)
Fugu e Inada (Hiroshige, 1840)

I colori

Hiroshige divide la carta su cui sono disegnati e dipinti i due pesci con due colori principali:

  • un colore azzurrino, per simboleggiare il mare;
  • un colore più chiaro e pallido, per contrastare il colore caldo del mare.

Lo schema geometrico

I due pesci Fugu e Inada riprendono lo schema dell’opera intitolata Shimadai e Ainame, realizzata nello stesso anno (1840) e che vede i due pesci disposti in una posizione a V. E’ un incrocio in cui sembrano nuotare vicini per un tratto del loro percorso.

Inada

L’inada è il pesce più grande, in parte dipinto di azzurro ed è diffuso nel Pacifico, nell’Atlantico e nel Mediterraneo; può raggiungere i 360 metri di profondità ed è un pesce abbastanza imponente perché può raggiungere anche i due metri di lunghezza.

Osservando l’opera non si riesce a cogliere le vere dimensioni dell’inada anche se la differenza rispetto al fugu è notevole.

Hiroshige dipinge il pesce usando i suoi colori naturali, quindi l’azzurro e il giallo della coda. Sono perfette le righe realizzate ad inchiostro che solcano le pinne e la coda.

Fugu

Il fugu, invece, è il classico pesce palla. E’ un animale terribile e velenoso, dotato di spine molto piccole che aumentano in dimensione quando si gonfia difronte ad un nemico, oppure ad un pericolo.

Il veleno del fugu è mortale perché blocca l’apparato respiratorio; tuttavia, è anche un pesce molto prelibato. In Giappone ogni anno muoiono centinaia di persone proprio perché la sua preparazione è molto difficile e delicata: solo gli chef più esperti possono affrontare il taglio del fugu.

Il pesce palla (in giapponese, fugu) fa parte della tradizione culinaria del Giappone. Il suo veleno mortale lo rende però un piatto difficilissimo da preparare.

Piatto tipico dunque della cucina giapponese, il fugu presenta un colore biancastro sulla pancia e più scuro sulla parte superiore; è un pesce che vive prevalentemente in acque marine e poco profonde.

Descrizione e analisi dell’opera

Quest’opera, come le altre della serie Ogni varietà di pesce (Every Variety of Fish) rappresenta a parer mio, un perfetto equilibrio fra la tranquillità del mondo marino e il desiderio di contemplare un’opera d’arte che esprima un mondo altro; vale a dire un contesto in cui le difficoltà del mondo terrestre siano rimosse e dimenticate.

Proprio la bellezza del disegno e la delicatezza dei colori permettono una contemplazione pacifica dell’opera in cui i colori caldi contrastano i colori freddi in un equilibrio cromatico delicato e pieno di bellezza.

Altri dati sull’opera

  • L’opera Fugu e Inada è attualmente esposta al Metropolitan Museum of Art di New York.
  • Misura 25,5×38 cm.
  • E’ realizzata con una xilografia policroma, inchiostro e colore su carta.
  • Appartiene alla serie Ogni varietà di pesce (Uozukushi)
]]>
https://cultura.biografieonline.it/fugu-inada-pesci-hiroshige/feed/ 1
Shimadai e Ainame, analisi dell’opera di Utagawa Hiroshige https://cultura.biografieonline.it/shimadai-ainame-hiroshige/ https://cultura.biografieonline.it/shimadai-ainame-hiroshige/#comments Mon, 26 Oct 2020 15:54:23 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=30647 Shimadai e Ainame

Nel 1840 l’artista giapponese Utagawe Hiroshige realizza quest’opera raffigurante dei pesci, intitolata Shimadai e Ainame.

Shimadai e Ainame

Dati dell’opera

  • Xilografia policroma, inchiostro e colore su carta 25,7×37 cm.
  • Ubicazione: New York, The Metropolitan Museum of Art (donato dai coniugi Holme nel 1980)
  • Serie Ogni varietà di pesce

Il contesto storico

Il periodo storico è fra i più complicati per il Giappone: il sistema feudale è al collasso, la crisi economica morde, la carestia sta mietendo mote vittime e da molte parti si chiede una modernizzazione del paese per essere al passo con i tempi. Le stampe di Hiroshige non ci raccontano il Giappone contemporaneo ma ci immergono, invece, in un contesto di pace e tranquillità. Si veda ad esempio Neve di sera a Hira (opera analizzata in un articolo precedente).

Il mondo dell’acqua ci sottrae al mondo della sofferenza che siamo costretti a vivere in superficie.

I pesci sono un soggetto molto amato dall’artista giapponese; già, infatti, fra il 1832 e il 1834 aveva realizzato alcune stampe di pesci e fiori, che aveva intitolato Ogni varietà di pesce.

In lingua inglese l’opera è indicata come: Shimadai and Ainame Fish, from the series Uozukushi (Every Variety of Fish)

Analisi e descrizione

La composizione è semplice: due pesci vengono accostati in direzione opposta e insieme formano una V sdraiata; sotto di loro possiamo vedere il colore azzurro che rappresenta il contesto marino. La struttura a V la rivedremo più volte nella serie di Hiroshige dedicata ai pesci.

Nella rappresentazione dello Shimadai, il pesce più grande, vediamo le squame dettagliate con un morbido chiaroscuro e possiamo ammirare la precisione delle linee sulla coda del pesce. L’Ainame, invece, ha un colore leggermente più chiaro.

L’artista oltre alle linee della coda e delle pinne, disegna in modo preciso anche le branchie.

Lo shimadai è un pesce che vive nel Pacifico occidentale fra il Giappone e l’Indonesia; mentre l’ainame nuota intorno al Giappone, soprattutto vicino alle coste rocciose dove l’acqua è più salata. Questo pesce è in via d’estinzione e per questo è diventato soprattutto un natante di allevamento.

Commento all’opera

Il dipinto a parer mio è un inno alla pace, alla tranquillità, al mondo della bellezza semplice costituita dai due pesci, dall’acqua e da una pianticella azzurra che li circonda. Utagawa Hiroshige dipinge queste stampe con la maestria di un saggio che sa toccare i sentimenti più puri e candidi dell’essere umano.

Proprio queste opere ci permettono di uscire per un attimo dal mondo dei problemi e delle angosce, e riflettere su un mondo più misterioso come quello marino.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/shimadai-ainame-hiroshige/feed/ 1
Stoccafisso: etimologia e curiosità relative a questa parola https://cultura.biografieonline.it/stoccafisso/ https://cultura.biografieonline.it/stoccafisso/#comments Thu, 20 Feb 2020 15:34:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=27896 Lo stoccafisso altro non è che il merluzzo nordico essiccato. Quella dell’essiccazione, infatti, è una pratica molto diffusa nei mari del Nord che vede trasformare un pesce fresco, molto comune in quell’area dell’Europa, in un alimento a lunga conservazione.

stoccafisso pesce
Foto di uno stoccafisso: merluzzo essiccato

Stoccafisso: etimologia di una parola che arriva dalla Norvegia

La parola “stoccafisso” affonda le sue radici in due lingue del Nord Europa: norvegese e olandese. In Norvegia il merluzzo essiccato è lo “stokkfish”. A sua volta pare che questo termine derivi dal più antico olandese “stocvisch”.

Entrambi significano letteralmente “pesce a bastone”. Tale denominazione si riferisce alla forma allungata del pesce.

Nel passaggio linguistico verso l’Ovest dell’Europa, poi, gli inglesi fanno entrare nella propria lingua la parola “stockfish” che muta però forma linguistica – “stock” più “fish” – e quindi anche significato.

Sbarcato nel Regno Unito, insomma, lo stoccafisso non è più un “pesce a bastone”, ma diviene un “pesce a stoccaggio”. Ciò indica come, grazie alla pratica dell’essiccazione, si possa fare scorta di tale merluzzo, stoccandolo e trasportandolo anche in grandi quantità, con lunghe tempistiche prima del consumo finale.

stoccafisso essiccato - essiccazione dello stoccafisso
Norvegia: una massiccia attività di essiccazione

La metafora: essere uno stoccafisso

L’utilizzo del termine “stoccafisso” nella lingua comune parte proprio dalla tecnica di conservazione che trasforma, sin dal nono secolo, il merluzzo.

Questo pesce viene seccato lasciandolo restare fermo e immobile per mesi in tale processo; diventa così ancora più rigido, sempre più incapace di modificare la sua posizione.

Perché si dice essere uno stoccafisso?

Essere, restare o guardare come uno stoccafisso indica per questo il rimanere fermi, immobili, senza muoversi.

Da qui, per traslato, dalla mancanza di dinamica a livello fisico a quella mentale, intellettuale, giacché, com’è noto, un vero “stoccafisso” non brilla certo per acume.

stoccafissi appesi
Stoccafissi appesi per l’essiccazione al sole

Una lunghissima storia

Lo stoccafisso, come detto, si definisce tale sin dal nono secolo. L’informazione si ritrova nelle documentazioni relative ai Vichinghi, fra l’ottavo e il nono secolo, e ai Normanni, nell’undicesimo secolo in Sicilia, terra dove viene consumato da allora.

Proprio in Sicilia poi, in epoca moderna, è quel “piscistoccu” con cui i soccorsi umanitari dalla Norvegia sostengono i messinesi dopo il terribile terremoto del 1908.

Di questo pesce inoltre ve n’è traccia già nel 400 a Venezia e nel 500 a Napoli. Andando più a nord, oggi, gli stoccafissi vanno sempre più ad essere accostati, quando non sostituiti, con il più noto baccalà.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/stoccafisso/feed/ 2
Differenza tra calamari e totani https://cultura.biografieonline.it/calamari-totani-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/calamari-totani-differenze/#comments Mon, 12 Feb 2018 14:17:13 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=24124 I calamari e i totani sono molluschi molto graditi che troviamo spesso nei menu italiani. In entrambi i casi si tratta di molluschi appartenenti alla stessa famiglia, quella dei cefalopodi (dal greco kephale, testa e podos, piede). In cucina sono classificati tra i cosiddetti frutti di mare. Nonostante la larga diffusione, può non a tutti essere ben chiara la differenza, e tendiamo a confondere questi due termini.Totani e calamari non vanno comunque confusi con il polpo. Nel seguente articolo, vediamo le principali differenze e le caratteristiche comuni tra le due definizioni.

calamari
I calamari hanno una colorazione grigio-rosa, rispetto a quella bianca-rossiccia dei totani

Calamari

Il calamaro è un mollusco che presenta dimensioni tra i 15 ed i 40 cm; deriva dal termine greco, kalamos (ovvero calamo). Il calamaro presenta una colorazione grigio-rosa, possiede una forma conica e due pinne laterali grandi, lunghe ed affusolate, di forma romboidale che sono ancorate a tutto il corpo.
Il mollusco anteriormente presenta una piccola bocca, caratterizzata da 10 tentacoli, di cui 2 più lunghi, dotati di ventose, che permettono di catturare le varie prede. Si trova principalmente nei fondali marini come quelli del Mare del Nord fino alle acque del Mare Mediterraneo e lungo la costa occidentale dell’Africa.

I calamari vivono fino a una profondità di 500 metri sotto il livello del mare e vengono usati tantissimo in ambito culinario. In cucina, questo tipo di molluschi è ideale sia come contorno con un’insalata mista, sia fritto, alla piastra, alla griglia oppure semplicemente al forno. Questo tipo di mollusco viene usato nelle diete ipocaloriche perché poco calorico e ricco di vitamina A, potassio, magnesio, calcio e fosforo.

totani
I totani sono meno prelibati e più economici rispetto ai calamari

Totani

Il totano è un mollusco che presenta una lunghezza che varia dai 20 ai 50 cm ed ha un peso che può arrivare fino a 15 kg. Questo possiede, come il calamaro, due pinne ma di dimensioni più piccole sempre ancorate all’estremità del corpo e una decina di tentacoli, di cui due più lunghi, dotati di ventose e di uncini.

Il termine totano deriva dal nome “todaro” e possiede una colorazione bianca-rossiccia. Il mollusco si trova principalmente nell’Oceano Atlantico, nel Mar Mediterraneo e nel Mare del Nord. Viene usato tanto anche in cucina anche se la sua carne è meno prelibata rispetto a quella del calamaro. I totani sono usati in cucina come contorno, fritti, alla piastra, oppure alla griglia.
Si tratta di un mollusco più economico rispetto al calamaro ma pur sempre amato dalle cucine nazionali e internazionali.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/calamari-totani-differenze/feed/ 2
Baccalà e stoccafisso, differenze https://cultura.biografieonline.it/baccala-stoccafisso-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/baccala-stoccafisso-differenze/#comments Fri, 29 Dec 2017 10:50:26 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23827 Quando si parla di baccalà e di stoccafisso, può capitare di fare confusione tra i due termini. Si tratta di due alimenti, due pietanze, due prodotti, che vengono ricavati ambedue dal pesce merluzzo. Le differenze tra baccalà e stoccafisso dipendono dalle tecniche di lavorazione, dal loro periodo di produzione e dall’uso differente nelle ricette in cucina. Proviamo di seguito a fare chiarezza.

baccalà e stoccafisso - differenze
Merluzzo (in inglese: cod) – La principale differenza tra baccalà e stoccafisso: il primo viene sottoposto a salatura, il secondo essiccato.

Baccalà

Il baccalà è costituito da due specie di merluzzo nordico Gadus macrocephalus e Gadus morhua salato e stagionato. Il baccalà è quindi il merluzzo sottoposto al processo di salatura. In questo caso il contenuto di sale che deve assorbire il merluzzo supera il 18%. Il termine baccalà deriva dalla parola basso tedesca bakkel-jau che significa appunto “pesce salato”. Essa è una trasposizione di bakel-jau ovvero “duro come una corda”.

Il processo di salatura di questo tipo di prodotto è stato attribuito ai pescatori che adottarono per questo pesce il procedimento di conservazione già da essi usato per la carne di balena.

Il baccalà viene prodotto tutto l’anno perché il procedimento di salatura che permette la conservazione del prodotto non è legato a particolari condizioni climatiche. I paesi principali di produzione del baccalà sono: Danimarca, Isole Fær Øer, Norvegia, Islanda e Canada. Si tratta di un prodotto che viene usato di sovente anche nelle ricette tradizionali regionali italiane. In particolare: Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Sicilia.

Stoccafisso

Lo stoccafisso (o stocco in alcune zone dell’Italia centrale e Italia meridionale) è costituito dal merluzzo nordico (Gadus morhua) ed è un prodotto conservato per essiccazione. Il termine stoccafisso deriva dal norvegese stokkfisk e dall’olandese antico stocvisch. La parola significa “pesce a bastone”. Secondo altre fonti la parola deriva dall’inglese stockfish, ovvero “pesce da stoccaggio” (scorta, approvvigionamento).

Per lo stoccafisso, a differenza del baccalà, la produzione e l’essiccazione avvengono nel periodo che va da febbraio a giugno, quando il clima è maggiormente favorevole. Anche lo stoccafisso è un prodotto spesso utilizzato nella cucina italiana. Soprattutto in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Campania e Sicilia.

Lo stoccafisso lo si trova comunemente in commercio ed è possibile acquistarlo ammollato oppure anche secco. A differenza di questo, il baccalà va dissalato sempre, prima di essere cucinato.

Baccalà in ammollo
Stoccafisso e baccalà devono essere messi in ammollo prima dell’utilizzo in cucina

Proprietà nutrizionali e consigli prima del l’utilizzo in cucina

Tutte e due i prodotti, stoccafisso e baccalà, per essere utilizzati in cucina, devono essere a lungo immersi in acqua fredda. Nel caso del baccalà, questo serve per eliminare il sale in eccesso; nel caso dello stoccafisso invece serve a restituire ai tessuti l’originale consistenza del prodotto.

Per ciò che concerne l’apporto calorico e le caratteristiche nutrizionali del baccalà e dello stoccafisso, troviamo in 100 grammi di stoccafisso, 92 calorie contro le 95 calorie del baccalà. Consideriamo il fatto, che il merluzzo è un pesce usato di sovente anche nelle diete – soprattutto quella mediterranea – perché considerato un alimento magro. In 100 grammi di merluzzo troviamo: 17 grammi di proteine, 0,3 grammi di lipidi e 50 mg di colesterolo, per un totale di sole 83 calorie. Sono moltissime le ricette a base di merluzzo che si possono preparare. Per un elenco di ricette con filetti di merluzzo vi consigliamo di visitare il sito Cucinare Meglio.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/baccala-stoccafisso-differenze/feed/ 1
Il polpo, caratteristiche e curiosità https://cultura.biografieonline.it/polpo/ https://cultura.biografieonline.it/polpo/#comments Thu, 24 Aug 2017 10:05:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=23132 Il polpo è un cefalopode, parola che deriva dal greco e significa testa e piedi. I polpi hanno due terzi del cervello nei tentacoli. All’interno dei loro arti, infatti, hanno circa 50.000 milioni di neuroni. La terza parte del cervello invece si trova nella testa e ha la forma di una ciambella. Il termine corretto da utilizzare è polpo, che differisce da polipo, anche se le due parole vengono comunemente scambiate come fossero sinonimi.

Polpo tentacoli
I tentacoli del polpo hanno doti straordinarie

Il polpo e i suoi tentacoli

I tentacoli sono organi straordinari e hanno diverse funzioni. Quelli posteriori servono al polpo per spostarsi sul fondo marino. Mentre gli altri sei – normalmente ne ha otto – sono utilizzati per prendere il cibo e portarlo alla bocca, oltre che per cacciare. La funzionalità dei tentacoli dei polpi è incredibile.

E’ possibile quindi affermare che i polpi hanno due gambe e sei braccia. Inoltre hanno una flessibilità notevole. Possono piegarsi per trasformare il polpo in una sfera e permettergli di rotolare sul fondo marino. Oppure possono assumere una posizione ad angolo e permettere all’animale di infilarsi in qualsiasi apertura, e di agganciarsi alle sporgenze degli scogli.

Inoltre i tentacoli possono avere una vita propria. Se un arto viene reciso può continuare a muoversi in modo indipendente. In alcune specie può sopravvivere per diverse settimane. Ogni tentacolo è dotato di due file di ventose che servono da papille gustative. Esse permettono all’animale di identificare il cibo.

Il polpo maschio

I maschi sono dotati di un tentacolo speciale dove risiede lo sperma. Nell’accoppiamento viene infilato nella testa della femmina. A volte, durante il rapporto sessuale, il tentacolo utilizzato per questo scopo e che si chiama ectocotile, si stacca, ma in seguito ricresce.

Alcuni ricercatori ritengono che i polpi stacchino volontariamente il loro arto sessuale e lo porgano alla femmina per paura che quest’ultima, dopo o durante l’accoppiamento, li mangi. I polpi infatti sono cannibali. Probabilmente è per questo sono dei solitari!

polpo
Un polpo sul fondo marino

Il polpo femmina

La femmina, dopo aver atteso la nascita dei suoi piccoli, si allontana e muore. Pertanto anche il rapporto di questi cefalopodi con i genitori è praticamente inesistente.

L’intelligenza dei polpi

La loro intelligenza è stupefacente. Molti polpi studiano gli oggetti e riescono a comprenderne il funzionamento. Ad esempio un polpo da laboratorio ha capito come aprire un vasetto per prendere il cibo depositato al suo interno. E quando i ricercatori gli hanno reso la soluzione più difficile mettendogli un vasetto che si apriva spingendone contemporaneamente il coperchio e girandolo in senso antiorario, lo stesso polpo ha impiegato un’ora a capire come aprirlo.

Molti esemplari se vengono in possesso di una noce di cocco, la utilizzano come protezione oppure come mezzo di trasporto, acciambellandosi all’interno e rotolando sul fondo marino.

Un polpo mentre si sistema all'interno del guscio di una noce di cocco
Un polpo mentre si sistema all’interno del guscio di una noce di cocco

Uno degli aspetti più stupefacenti di questo meraviglioso animale, è che può variare il suo RNA, modificandolo rispetto alle necessità contingenti. Una di queste modifiche volontarie riguarda, ad esempio, la mutazione del colore della sua pelle. Aristotele (384 a. C. – 322 a. C.) fu il primo ad osservare il polpo e a spiegare alcuni aspetti del suo modo di accoppiarsi, ma fu una scoperta a cui pochi dettero retta. Fu lo scienziato e zoologo Georges Curvier (1769 – 1832) ad ufficializzare la scoperta dell’arto sessuale del polpo.

Stavate cercando ricette a base di polpo?

]]>
https://cultura.biografieonline.it/polpo/feed/ 3
Pesci rossi (opera di Henri Matisse) https://cultura.biografieonline.it/matisse-pesci-rossi/ https://cultura.biografieonline.it/matisse-pesci-rossi/#comments Tue, 15 Dec 2015 08:08:07 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15895 Nel 1912, il pittore francese Henri Matisse realizzò il dipinto “Pesci rossi“. Si tratta di un olio su tela, di centimetri 146 x 97, che era stato comprato dal collezionista Sergej Shchukin e che oggi è custodito nel museo statale di arti figurative “Museo Puškin” di Mosca, in Russia.

Pesci rossi - Goldfish - Matisse - detail - dettaglio
Pesci rossi (Goldfish): il dettaglio dei pesci, presente nella parte centrale del dipinto

Pesci rossi: il quadro

Il quadro raffigura un gruppo di quattro pesci rossi che nuotano in una brocca, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. La brocca è poggiata su un tavolino a forma circolare, collocato probabilmente nello studio dell’artista, raffigurato con una lussureggiante vegetazione tropicale.

Dall’angolo inferiore si scorge una poltrona in giunco verniciata. Lo sfondo rappresenta foglie a palmo largo, fiori color magenta e piante di diversa specie. Vegetazione priva di vasi o recipienti, tanto che non è chiaro se rappresenta realmente la vegetazione o la carta da parati presente nello studio di Matisse. Potrebbe trattarsi anche di un giardino o di una veranda.

Pesci rossi - Goldfish - 1912 - Henri Matisse
Pesci rossi (1912, Henri Matisse)

Il colore, dato a chiazze e pennellate piccole è fauve, la linea appare in perfetta armonia con il colore. Manca la prospettiva e la profondità. Una composizione decorativa che ricorda le stampe giapponesi, sia per l’appiattimento dell’immagine sia per la scelta del soggetto.

Un’opera in cui  Henri Matisse vuole ritornare al naturalismo: anche se si tratta dell’interno di una casa, riesce a creare questo effetto naturale, facendo apparire i pesci come se fossero in mezzo a un giardino. Non solo torna al naturalismo con “Pesci rossi” ma anche al colore chiazzato.

Predominano il verde e il rosa, colori freddi, e il colore caldo rappresentato dal rosso dei pesci, che contrasta con gli altri colori. L’acqua della brocca dove nuotano i pesci è verde acqua con in fondo un giallo pallido. Sulla parte superiore della vasca, c’è il riflesso dei pesci: tre macchie di colore rosso. Inoltre il recipiente dei pesci è molto più grande degli altri oggetti, ciò per conferirgli importanza.

Si tratta di un’opera istintiva e immediata, dove l’interesse dell’artista non è concentrato sulla riproduzione realistica della natura. Perfettamente in linea con il cosiddetto stile Fauve – espressionista, caratterizzato dall’uso prevalente del colore, con contrasti cromatici e che si rifà alla scienza della percezione visiva. Il colore assume una doppia valenza: colore-sensazione e colore-materia. È proprio nel colore che ricorre Matisse, uno dei padri del Modernismo del XX secolo, che attinse da se stesso. Proprio in un’intervista è l’artista a dichiarare: “Da parte mia, non ho mai evitato l’influenza altrui; l’avrei considerata una viltà e una mancanza di sincerità verso me stesso“.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/matisse-pesci-rossi/feed/ 1
Differenza tra polpo e polipo https://cultura.biografieonline.it/polpo-polipo-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/polpo-polipo-differenze/#comments Fri, 04 Apr 2014 08:53:51 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10450 Il polpo comune, o piovra, denominato spesso ed erroneamente polipo, è un cefalopode della famiglia Octopodidae. Il mollusco appartiene alla medesima famiglia di seppie e calamari. Il cefalopode Octopus vulgaris ha un corpo arrotondato, flessibile, prevalentemente grigio. Presenta ben otto tentacoli muniti di ventose e una membrana natatoria. Raggiunge dai 15 ai 20 cm di lunghezza ed il metro per quanto riguarda i tentacoli, ma esistono esemplari che invece possono raggiungere i 3 metri totali e i 25 kg di peso.

Ricette a base di polpo
Il polpo in cucina

Vive prettamente nei bassi fondali rocciosi (non oltre i 200 metri). Tra le principali caratteristiche del mollusco la possibilità di cambiare colore repentinamente e di assumere la colorazione del substrato in cui si trova. Ha notevoli capacità di adattamento ed eccezionali doti intellettive. Tra i polpi annoveriamo: il polpo di scoglio che è più prelibato e raffinato ed il moscardino, di dimensioni più piccole con un peso di poco superiore ai 50 grammi.

Invece, quando parliamo di polipo intendiamo quegli animali acquatici che presentano taglie diverse appartenenti alla famiglia del phylum degli Cnidaria, a differenza del polpo, che invece appartiene al phylum dei Mollusca.

I polipi vengono denominati organismi sessili poiché vivono ancorati ad un qualunque tipo di substrato solido, data la loro scarsa capacità nel movimento.

Foto di un anemone di mare
Anemone di mare

Il corpo del polipo presenta una forma di sacco cilindrico con parete a doppio strato, all’interno del quale si trova la cavità digerente. Nella parte apicale si trovano invece i tentacoli che circondano la bocca. Tra i vari polipi annoveriamo: le anemoni di mare e le madrepore (i coralli costruttori delle barriere coralline), gli ottocoralli che possiedono otto tentacoli (come le Gorgonie) e gli esacoralli, che possiedono sei, o multipli di sei, tentacoli (come le Anemoni e le Attinie).

Il polipo in medicina (patologia generale)

In medicina, invece, si definiscono polipi quelle escrescenze che si formano sulle mucose o nelle cavità: si tratta solitamente neoformazioni di carattere benigno; un polipo di carattere maligno è definito più appropriatamente carcinoma o adenocarcinoma.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/polpo-polipo-differenze/feed/ 2
Che cos’è la Mola Mola? https://cultura.biografieonline.it/mola-mola/ https://cultura.biografieonline.it/mola-mola/#respond Mon, 19 Mar 2012 16:56:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1096 Mola Mola pesce LunaMola Mola è il nome scientifico (dal latino “mola”, cioè macina) di un grande pesce di forma allungata, tondeggiante e compressa ai fianchi, che raggiunge tre metri di lunghezza per tre metri di altezza ed un peso di oltre due tonnellate.

Somigliante alla ruota in pietra delle macine, noto anche come pesce Luna, vive in mari tropicali, temperati e freddi e si può trovare anche nel Mediterraneo. La sua conformazione però differisce da quella tipica dei pesci in quanto non provvisto di “coda”.

Come timone usa una specie di pinna pseudo-codale ondulata, chiamata clavus. Ha due grandi pinne triangolari sviluppate in altezza e robuste che usa come “remi”.  Quella dorsale, emergendo dall’acqua, può a volte essere confusa con la pinna di uno squalo.

Il pesce Luna si nutre di plancton, piccoli pesci e meduse. Il corpo è rigido, con pelle ruvida e robusta, protetto da una corazza di cartilagine dello spessore di 5-7 cm, che può però raggiungere i 15 cm. La sua pelle è abitata da numerosi microorganismi che emettono luce attraverso particolari reazioni chimiche che convertono energia chimica in energia luminosa, provocando il fenomeno della bioluminescenza. Pesce molto longevo, in quanto presumibilmente può superare i 100 anni di età.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/mola-mola/feed/ 0