Perseo Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 22 Jan 2022 10:09:20 +0000 it-IT hourly 1 Medusa nella mitologia e nell’arte https://cultura.biografieonline.it/medusa-mito/ https://cultura.biografieonline.it/medusa-mito/#comments Fri, 14 Jan 2022 16:17:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=37989 Medusa è una delle figure mitologiche più conosciute. Essa è una delle tre Gorgoni, mostri che secondo la leggenda erano figlie di Forco e Ceto, e che vivevano nell’estremo occidente.

Medusa di Caravaggio dipinta su uno scudo
Lo scudo dipinto da Caravaggio è una delle rappresentazioni più iconiche di Medusa nella storia dell’arte

La storia e la leggenda

Medusa aveva due sorelle, Euriale e Steno. Secondo la leggenda erano bellissime: avevano ali d’oro e mani di bronzo. Al posto dei capelli però avevano serpenti. Avevano inoltre un potere: il loro sguardo pietrificava chiunque.

Non tutte le versioni del mito raffigurano le Gorgoni come donne bellissime: secondo altri, infatti, erano bruttissime, con una bocca larga, zanne suine e la barba.

La più conosciuta tra le tre sorella era certamente Medusa. Tra loro era l’unica mortale che, per volere di Persefone, era custode degli Inferi.

Secondo Ovidio, Medusa in origine era una donna bellissima, poi è stata trasformata in mostro da Atena come punizione per aver giaciuto con Poseidone.

Di certo era una donna-mostro che tutti i più grandi eroi temevano.

Il mito dell’uccisione di Medusa

Un solo eroe fu in grado di sconfiggere il suo sguardo potente e pietrificante: Perseo.

Il giovane venne inviato dal re di Serifo, Polidette, ad ucciderla. Il re era convinto che l’eroe non sarebbe mai riuscito nell’impresa; sperava venisse eliminato dalla gorgone e sposare così sua madre Danae.

Perseo trovò prima le Graie (le custodi del luogo dove si trovavano le tre Gorgoni), alle quali rubò il loro occhio per ottenere le armi necessarie per sconfiggere Medusa:

  • l’elmo di Ade: oggetto che dona l’invisibilità;
  • una sacca magica: per riporre la testa recisa;
  • i sandali alati: per spostarsi a gran velocità.

Atena inoltre diede a Perseo uno scudo per evitare di essere pietrificato dal mostro.

Egli quindi arrivò nel luogo in cui si trovavano le Gorgoni e trovò le tre sorelle che dormivano: grazie all’aiuto di Atena e dello scudo riuscì a decapitare Medusa.

Dalla ferita fuoriuscirono immediatamente Pegaso, il cavallo alato, e il gigante Crisaore: i figli che lei aspettava da Poseidone.

Le altre due sorelle provarono a rincorrere il giovane; lui però era protetto dall’elmo che donava invisibilità, così scappò con Pegaso. Mise la testa di Medusa nella sacca come prova della sua uccisione.

La testa però non aveva perso il suo potere pietrificante, per cui Perseo la utilizzò come arma verso i suoi nemici, tra questi il re Polidette.

Perseo liberò infine la madre e diede la testa di Medusa ad Atena, che la custodì nel suo scudo.

Perseo tiene in mano la testa recisa di Medusa - scultura di Cellini
Perseo tiene in mano la testa recisa di Medusa: scultura di Benvenuto Cellini (1545-1554)

Nell’arte

La figura di Medusa è una delle più famose della cultura occidentale. Non mancano le rappresentazioni pittoriche di ogni epoca; tra le più celebri ci sono:

  • Caravaggio: Scudo con testa di Medusa, 1598 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze;
  • Rubens: Medusa, 1617-1618, Kunsthistorisches Museum, Vienna;
  • Gian Lorenzo Bernini: Busto di Medusa (scultura), 1638-1645, Musei capitolini, Roma.
Medusa dettaglio del quadro di Rubens
Dettaglio del quadro di Rubens: la decapitazione è rappresentata in modo particolarmente efferato.

Medusa compare anche in un dettaglio di un quadro di Klimt, che abbiamo analizzato: Pallade Atena.

Un’altra celebre scultura è quella di Perseo Trionfante che tiene in mano la testa della gorgone: trovi l’immagine nell’articolo sui Musei Vaticani.

La sua rappresentazione iconica è stata scelta anche per il logo della casa di moda Versace.

Logo Versace con la testa della gorgone Medusa
Il logo Versace con la testa della gorgone

Viene citata nelle Metamorfosi di Ovidio e nell’Inferno di Dante (canto IX), inoltre è utilizzata ancora oggi come figura antagonista in molti racconti fantasy e videogiochi.

Un recente libro per ragazzi che racconta questo mito (ed altri) è quello di Sabina Colloredo.

Insomma, la figura di Medusa non si è cristallizzata nel passato epico ma è rimasta ben presente nella nostra contemporaneità: tutto ciò sottolinea la grandezza e la potenza del suo mito.

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Il mito di Perseo https://cultura.biografieonline.it/perseo/ https://cultura.biografieonline.it/perseo/#comments Mon, 01 Nov 2021 13:27:21 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14953 Nella tradizione mitologica greca uno dei personaggi più celebri è Perseo. Si racconta che, nella città di Argo, abitava il re Acriso insieme alla sposa Euridice e alla figlia Danae. Quando il sovrano si reca presso l’oracolo di Delfi per chiedere se un giorno sarebbe riuscito a concepire figli maschi, gli viene predetto che oltre a non avere discendenti, un giorno sarebbe stato ucciso per mano del nipote, il figlio di Danae.

Perseo di Cellini
Il mito di Perseo è perlopiù legato all’uccisione di Medusa – Nella foto: scultura di Benvenuto Cellini (1545-1554)

Acriso rimane sbigottito dalla profezia dell’oracolo e, spaventato per quello che gli viene detto, decide di rinchiudere l’amata figlia in una torre protetta da pesanti porte di bronzo, in modo che nessuno spasimante potesse raggiungerla. Ma il triste destino di Danae non sfugge a Zeus, che è solito seguire le sorti dei miseri mortali.

La nascita

Invaghitosi di lei, Zeus riesce ad entrare nella torre in cui si trovava assumendo le sembianze di una pioggia dalle gocce d’oro. Con Danae il dio concepisce Perseo, il cui destino sarebbe stato quello di diventare uno degli uomini più grandi e valorosi dell’antichità.

Il re Acriso, dopo poco tempo, scopre che la figlia è incinta e lei gli rivela che il figlio che porta in grembo ha origini divine. Nonostante lo sbigottimento e la rabbia per l’accaduto, Acriso non trova il coraggio di uccidere Danae. Ma, appena nasce il piccolo, rinchiude lei e il figlio in una cassa che poi abbandona in mezzo al mare.

L’intervento di Zeus è provvidenziale: spingendo la cassa verso l’isola di Serifo, nelle Cicladi, fa sì che un pescatore di nome Ditti si accorga della presenza di Danae e del piccolo all’interno della cassa. Per fortuna entrambi sono ancora vivi. Il pescatore conduce Danae e il piccolo Perseo presso la corte del re Polidette, e da  quel giorno vivono nella reggia reale.

Con il tempo il re comincia a mostrare interesse nei confronti di Danae, ma questa non ricambia le sue attenzioni. Intanto Perseo cresce con grande forza e coraggio. Polidette, che ha perso la testa per Danae, decide di averla con un raggiro. Finge di voler convolare a nozze con Ippodamia, figlia di Pelope, e chiede agli amici di avere come dono nuziale un cavallo; il nostro eroe, Perseo, non ha la possibilità di comprare un cavallo per regalarlo al re, così gli comunica che avrebbe optato per un dono diverso.

Perseo trionfante - Scultura di Antonio Canova – Musei Vaticani
Perseo trionfante – Scultura di Antonio CanovaMusei Vaticani

Perseo e Medusa

Polidette approfitta della situazione e chiede a Perseo di portargli in dono la testa della Gorgone Medusa, sperando che il giovane muoia senza portare a termine la difficile impresa e che la madre Danae, restando sola, ceda alle sue avances.

Grazie all’intervento di Ermes e Atena e ai loro preziosi consigli, Perseo riesce ad affrontare la terribile avventura e taglia la testa del mostro in due.

Il personaggio di Medusa viene descritto da Ovidio nelle “Metamorfosi” ed anche il poeta Dante Alighieri ne parla nel canto IX dell’Inferno.

Una volta presa la testa della Medusa, l’eroe la ripone in una bisaccia; dal sangue che sgorga nasce Pegaso, il cavallo alato che accompagnerà sempre Perseo durante le sue avventure (Pegaso è anche protagonista della vicenda di Chimera e Bellerofonte).

Perseo e Atlante

In sella a Pegaso il nostro protagonista raggiunge la regione dell’Esperia, governata dal titano Atlante. Questi è piuttosto sospettoso verso gli estranei a causa di una profezia che prediceva la distruzione del suo regno da parte di un figlio di Zeus. Perseo, ignaro di questa profezia, rivela ad Atlante di avere origini divine, e il titano, spaventato, cerca di eliminarlo. I due cominciano a lottare e Perseo sta per soccombere, ma ad un certo punto apre la bisaccia in cui è riposta la testa della Medusa ed Atlante si pietrifica, trasformandosi in una grossa montagna.

La leggenda racconta che da Atlante prende il nome una catena montuosa, perché proprio lui reggeva sulle spalle il cielo. Perseo, durante il cammino, non si accorge che dalla bisaccia contenente la testa di Medusa, cadono gocce di sangue che si trasformano in serpenti velenosi: essi in seguito avrebbero popolato il deserto.

Una curiosità: sai perché il libro delle carte geografiche si chiama Atlante?

Perseo libera Andromeda - Rubens - 1620
Perseo libera Andromeda (dipinto di Rubens – 1620 circa)

Perseo e Andromeda

Volando sulla terra degli Etiopi, il nostro scorge una bellissima ragazza nuda incatenata su uno scoglio. Lei è Andromeda, figlia di Cefeo (re d’Etiopia) e di sua moglie Cassiopea. La fanciulla sta scontando una colpa commessa da sua madre, che si era dichiarata la più bella tra le Nereidi. Le ninfe del mare, offese dalla presunzione di Cassiopea, avevano chiesto al loro protettore Poseidone (dio del Mare) di intervenire mandando un mostro marino che distruggesse qualsiasi cosa fosse sul suo cammino.

L’oracolo di Ammone predisse al riguardo che, per placare l’ira delle Nereidi, Cassiopea sacrificasse la figlia Andromeda al mostro marino inviato da Poseidone. Perseo, però, dispiaciuto per la sorte della donna e invaghitosi di lei, pone fine alla maledizione che incombe su Andromeda e uccide il terribile mostro, pietrificandolo alla vista della testa di Medusa.

In cambio dell’uccisione del mostro, l’eroe ottiene dal re Cefeo la mano della figlia Andromeda.

Perseo e Andromeda - Tiziano - 1553-1559
Perseo e Andromeda (dipinto di Tiziano , 1553-1559) – Perseo uccide il mostro marino.

 

Mentre Perseo libera la bella Andromeda dalla schiavitù, alcune Ninfe rubano alcune gocce di sangue fuoriuscite dalla testa di Medusa, e queste si trasformano in coralli che vanno a riempire i fondali marini.

Perseo e Andromeda convolano a nozze, ma durante i festeggiamenti fa il suo ingresso il fratello del re Cefeo, Fineo, che era stato inizialmente promesso come sposo ad Andromeda. Nella sala adibita alle nozze si scatena una lotta tra Fineo e Perseo che, ancora una volta, grazie all’intervento della testa di Medusa, riesce a pietrificare il rivale e i numerosi alleati.

Il ritorno di Perseo

I due sposi decidono poi di tornare a Serifo, dove la madre di Perseo, Danae, stava rischiando la vita per mano del re Polidette che continuava ad esigere di essere ricambiato. Perseo allora, per proteggere la madre, pietrifica il re con la testa di Medusa, istantaneamente. Dopo la morte di Polidette, Perseo e sua madre possono fare ritorno ad Argo, la loro terra natia.

Re Acriso, però, appena saputo dell’arrivo della figlia e del nipote, fugge verso la Tessaglia, memore dell’oracolo che gli aveva predetto la morte per mano di un nipote di origini divine.

Per una sfortunata coincidenza, in Tessaglia, durante una gara sportiva di lancio del disco, è proprio Perseo ad uccidere il nonno, il re Acriso, che è presente tra il pubblico. Triste e desolato, Perseo fa ritorno ad Argo ma cambia il suo trono con quello di Tirinto, nel quale regna con saggezza fino alla sua morte.

Perseo è ricordato anche come il fondatore del regno di Micene.

La dea Atena, alla morte di Perseo, gli dedica una costellazione e al suo fianco pone Andromeda e la madre Cassiopea. Ancora oggi, nel cielo, è possibile ammirare queste tre costellazioni, come ricordo del grande amore che legò in vita Perseo e Andromeda.

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La furia dei Titani, trama e riassunto del film https://cultura.biografieonline.it/la-furia-dei-titani/ https://cultura.biografieonline.it/la-furia-dei-titani/#comments Tue, 03 Apr 2012 08:03:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1299 La furia dei Titani, film del 2012

Perseo ha fatto una scelta drastica: ha deciso di ritirarsi con suo figlio in un villaggio sul mare e di praticare il mestiere del pescatore. Non vuole saperne né del potere divino né di suo padre, Zeus, Re dell’Olimpo, con il quale non ha un buon rapporto da molti anni.

Ma il suo destino di semidio non si può concludere in un villaggio di pescatori e una notte Zeus gli fa visita comunicandogli che gli dei stanno perdendo il loro potere perché gli uomini non li pregano più e quindi non possono più sostenere il Tartaro luogo in cui è prigioniero Crono, padre di Zeus, e nonno di Perseo, il quale fu imprigionato dallo stesso Zeus quando ci fu, nell’era primordiale, lo scontro fra Dei e Titani.

La furia dei titani, locandina del film (2012)
La Furia dei Titani – USA 2012 – Regia di Jonathan Liebesman. Con Sam Worthington, Ralph Fiennes, Liam Neeson, Danny Huston, Edgar Ramirez. Titolo originale: “Wrath of the Titans”. Azione, durata 99 min. – Warner Bros Italia.

Zeus, quindi, chiede aiuto al figlio, affinché assieme si rechino nel Tartaro ma Perseo si rifiuta. A questo punto Poseidone, Dio del mare, e Zeus alleati e fratelli cercano di risolvere la questione ma scoprono ben presto che hanno nemici potenti all’interno della loro stessa divina famiglia.

Il film riscatta il precedente “Scontro tra Titani” in cui la macchina di Hollywood schiacciava senza ritegno la Mitologia greca per trasformarla in un polpettone noioso da relegare all’oblio della memoria. Quest’ultimo, invece, ha una trama più corposa e logica e anche se il Mito greco è un po’ svilito, lo spettacolo è assicurato grazie ad una tecnica registica abile e fantasiosa che non lascia nulla di intentato.

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Gli effetti speciali la fanno da padroni rendendo la visione godibile e a tratti stupefacente con l’immensità di Crono che sparge fuoco e fiamme contro le truppe della regina Andromeda. Gli appassionati del genere avranno soddisfazione ma anche coloro che vogliono vedere un film agile  e veloce con una storia lineare e impastata di ingredienti classici: amore, rivalità parentale, potere, perdizione, pietà e riscatto.

I Miti greci, comunque, sono un’altra cosa e per chi volesse conoscerli meglio consiglio di leggere: “L’universo, gli dèi, gli uomini” di Jean-Pierre Vernant, editore Einaudi.

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