partigiani Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 03 Jan 2024 10:39:27 +0000 it-IT hourly 1 Bella Ciao, storia e significato del testo della canzone https://cultura.biografieonline.it/bella-ciao-autore-significato-storia-testo/ https://cultura.biografieonline.it/bella-ciao-autore-significato-storia-testo/#comments Wed, 22 Apr 2020 16:28:54 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=28433 Ci sono canzoni che con il loro ritornello uniscono intere generazioni e, attraverso le loro note, riconducono a momenti storici particolari. Una canzone che ha alle spalle ben settant’anni di storia è “Bella Ciao”, che si usa da sempre canticchiare nelle piazze italiane il giorno del 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti.

Bella Ciao. Storia, significato e testo della canzone.

Bella Ciao: le origini storiche della canzone

Prima di tutto inquadriamo storicamente la nascita di questa canzone.

“Bella Ciao” è stata composta nell’anno 1943, durante il Secondo Conflitto Mondiale, quando i Partigiani si unirono nel movimento della Resistenza per liberare la Nazione dai Fascisti e Nazisti.

Il fascismo, con Benito Mussolini, era stato instaurato in Italia a partire dal 1925. In seguito, nel 1939 il Duce decise di schierarsi al fianco di Adolf Hitler, capo del partito nazista, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Mussolini e Hitler
Mussolini e Hitler durante un incontro pubblico

Nel 1943, in Italia, vi erano due schieramenti contrapposti:

  • al Sud: i soldati americani e inglesi cominciarono a liberare i paesi dalle truppe tedesche e dai fascisti
  • al Nord: il Duce guidava la Repubblica sociale italiana, che raggruppava tutti i paesi italiani controllati dai Tedeschi.

In questo clima molto particolare alcuni italiani si riunirono in un Movimento di opposizione al Fascismo, che prese il nome di Resistenza.

Ogni partigiano appartenente al Movimento aveva un nome di battaglia, un compito preciso da svolgere e una brigata da condurre.

Nel mese di aprile del 1945, i partigiani organizzarono diversi attacchi nelle diverse città italiane. L’insurrezione generale proclamata dai Partigiani durò fino al mese successivo. Ma è dal 1946 che si decise di destinare una data precisa, il 25 aprile, al ricordo della Liberazione di Milano e Torino dall’occupazione straniera.

La canzone simbolo dei partigiani, composta proprio durante il periodo di massima espressione della Resistenza in Italia, fu Bella Ciao.

Alpini partigiani durante la celebrazione di una Festa della liberazione (25 aprile)
Foto: alpini partigiani durante la celebrazione di una Festa della liberazione (25 aprile)

L’autore del canto: ipotesi

Circa le origini precise di questo canto popolare italiano non vi è ancora certezza, né tanto meno si conosce l’identità del suo autore.

Alcuni notano nella musicalità del canto una certa influenza dei canti di lavoro delle mondine che lavoravano nei campi del Nord Italia.

Per altri studiosi e storici della canzone italiana, in “Bella Ciao” si ritrovano suggestioni del Cinquecento francese.

Poi vi è chi considera precursore della nota canzone partigiana il brano “Fior di tomba” del Nord Italia, con alcune varianti.

Le parole del testo di Bella Ciao

Stamattina mi son svegliato
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
Stamattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

Oh partigiano, portami via
[…]
che mi sento di morir.

Così inizia il celebre testo del canto popolare.
Per il testo completo vi rimandiamo al link seguente:

Bella ciao, testo completo

Significato delle parole e del testo di Bella Ciao

Leggendo il testo del brano, balzano subito agli occhi parole di libertà, di lotta contro ogni estremismo e dittatura. Il contenuto della canzone, diventato simbolo della lotta della Resistenza in Italia, è avulso da ogni specifico riferimento politico o religioso.

Le parole enunciano piuttosto principi e valori universali in cui tutti, a prescindere da qualsiasi momento storico, si possono identificare.

E’ quindi sbagliato etichettare questo brano come “di sinistra” o comunista, perché una canzone come Bella Ciao si rivolge a tutti con la medesima intensità e pathos.

L’invasor di cui si parla dal principio può essere identificato con qualsiasi invasore, in qualsiasi momento storico.

Proprio per la sua capacità di comunicare principi universali e ideali di libertà assoluti, “Bella Ciao” è stata ed è ancora una delle canzoni popolari più conosciute e tradotte in tutto il mondo.

Nel 2017 il canto è stato protagonista ne “La casa di carta” – serie tv spagnola di grande successo internazionale e distribuita in Italia da Netflix.

La casa di carta: due dei protagonisti cantano assieme Bella ciao

Bella ciao appare alla fine della 2ª parte della 1ª stagione della serie, e ricopre un ruolo simbolico molto importante nella trama.

Della canzone sono state realizzate molte versioni e cover, alcune piuttosto famose, come quella del gruppo Modena City Ramblers.

“Bella ciao” nel 2019 è diventato l’inno dei “Fridays for Future”, il movimento internazionale di protesta che ha come celebre esponente Greta Thunberg. Il movimento rese virale un video del 2012 in cui bambini belgi trasformarono Bella ciao in un inno per l’ambiente.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/bella-ciao-autore-significato-storia-testo/feed/ 1
La luna e i falò (di Cesare Pavese): riassunto https://cultura.biografieonline.it/la-luna-e-i-falo/ https://cultura.biografieonline.it/la-luna-e-i-falo/#respond Fri, 11 Dec 2015 09:48:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15890 La luna e i falò è l’ultimo romanzo dello scrittore Cesare Pavese, attivo nella prima metà del Novecento italiano. Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, nel 1908. Grazie all’incontro con un importante intellettuale, Augusto Conti, si avvicinò alla letteratura e si laureò in Lettere a Torino. All’inizio della sua carriera si dedicò alle traduzioni di narratori americani e collaborò con la casa editrice Einaudi. Nel 1935 venne incarcerato per opposizione al regime fascista, ma dopo qualche tempo ottenne la grazia. Tra le opere più importanti si ricordano: Lavorare stanca (1936), Paesi tuoi (primo romanzo del 1941), La bella estate (1949), La luna e i falò (1950), la prosa filosofica dei Dialoghi con Leucò (1950). Postumo venne pubblicato Il mestiere di vivere, il diario dello scrittore dal 1936 al 1950. Nel 1950 ottenne l’assegnazione del Premio Strega ma, nonostante questo, a causa di delusioni e inquietudini personali, scelse di suicidarsi il 26 agosto 1950.

La luna e i falò - Cesare Pavese - 1950
La luna e i falò – scritto tra il 18 settembre e il 9 novembre 1949 fu pubblicato nell’aprile del 1950.

La luna e i falò: riassunto

La luna e i falò rappresenta il lascito di Pavese, il romanzo che incarna il suo sentimento poco prima di morire. Il romanzo è ambientato al termine del secondo conflitto mondiale e narra la storia di Anguilla, un ragazzo adottato che torna dall’America al suo paese d’origine per ritrovare i luoghi della sua infanzia e sconfiggere la solitudine interiore, elementi comuni all’autore.

C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch’io possa dire «Ecco cos’ero prima di nascere». [La luna e i falò, Incipit]

L’opera è divisa in 32 capitoli, nei quali il protagonista dialoga con alcuni personaggi del paese, Santo Stefano Belbo, che gli raccontano alcuni avvenimenti accaduti durante il Fascismo e la Resistenza. Oltre al suo miglior amico Nuto, Anguilla incontra anche Cinto, un ragazzo menomato, con quale rivive tutta la sua infanzia: da piccolo è stato adottato ma il Padrino viene costretto a vendere tutti i suoi beni e Anguilla deve lavorare nella fattoria della Mora per guadagnarsi da vivere.

Qui ha trascorso dei giorni felici ma preferisce non tornare in quei luoghi proprio per non vedere come siano diventati oggi. Cinto gli racconta anche la storia delle figlie del proprietario della fattoria, Irene, Silvia e Santa. Purtroppo sono tutte morte durante la guerra e Santa, la più bella, è stata giustiziata perché operava come spia sia per i tedeschi che per i partigiani.

Finale

La parte finale del romanzo si conclude con due incendi, dai quali deriva parte del titolo: il padre di Cinto che decide di bruciare la casa e sterminare la famiglia, e il falò del cadavere di Santa. Anguilla si rende conto che ormai questi falò non hanno nulla a che vedere con quelli mitici dell’infanzia, dove bruciava la legna secca e che venivano accesi per propiziare il raccolto.

Questi falò rappresentano l’orrore della storia, degli eventi della Seconda Guerra Mondiale e l’impossibilità di tornare indietro all’età mitica dell’infanzia. Di fronte a questa triste realtà, Anguilla decide di ripartire perché ormai è diventato straniero e nulla più lo lega a quei luoghi. Egli ha perso la sua identità e non si riconosce più in quei posti.

Cesare Pavese
Una foto dell’autore Cesare Pavese

Breve analisi

La conclusione del romanzo di Cesare Pavese è amara e disillusa: secondo l’autore, quindi, non c’è possibilità di riscatto o cambiamento positivo, il senso della solitudine e del fallimento pervade gli eventi.

Termina quindi con il crollo degli ideali mitici, atmosfera che coincide poi con l’imminente suicidio dell’autore. Il romanzo è però un importante spaccato dell’Italia del dopoguerra ed è testimonianza dei sentimenti degli intellettuali, che si sentivano impotenti difronte alla barbarie a cui avevano assistito.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/la-luna-e-i-falo/feed/ 0
Il sentiero dei nidi di ragno: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-sentiero-dei-nidi-di-ragno/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-sentiero-dei-nidi-di-ragno/#comments Sun, 15 Feb 2015 23:47:41 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13415 “Il sentiero dei nidi di ragno” è il primo romanzo scritto da Italo Calvino. L’opera è stata pubblicata nel 1947 anche se la terza ed ultima edizione risale al 1964. La trama si svolge in Liguria all’epoca della Resistenza Partigiana e della Seconda Guerra Mondiale.

Il sentiero dei nidi di ragno
Una copertina del libro “Il sentiero dei nidi di ragno” (1964), il primo romanzo scritto da Italo Calvino

Il sentiero dei nidi di ragno: Riassunto

Il romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” racconta le complesse vicende di un bambino di circa dieci anni che si chiama Pin, purtroppo orfano di madre e con il padre marinaio irreperibile. Le vicende sono ambientate in un piccolo paese ligure della Riviera di Ponente, Sanremo, tra valli, boschi e luoghi impervi dove la lotta partigiana irrompe a più non posso. Il bambino Pin vive in una situazione di abbandono totale. E’ sempre alla costante ricerca di amicizie tra gli adulti del vicolo, frequenta l’osteria del suo paese e viene spesso deriso a causa delle relazioni sessuali che la sorella prostituta intrattiene con i militari tedeschi.

Per arrivare fino in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere diritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico. Scendono diritti, i raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde; fin giù al selciato, fatto a gradini e a ciottoli, con una cunetta in mezzo per l’orina dei muli. (INCIPIT)

La situazione precipita quando gli antifascisti che frequentano l’osteria iniziano a minacciarlo. Così, pensando di ottenere la loro fiducia come prova di fedeltà, decide di rubare la pistola P38 di un ufficiale di marina tedesco di nome Flick (ovvero uno degli amanti della sorella). In seguito, per tale gesto, il ragazzo sarà arrestato e andrà in prigione. Il gesto che per lui sembrava eroico invece non viene nemmeno apprezzato dagli antifascisti. Così il ragazzo sotterra l’arma di servizio in aperta campagna, in un luogo segreto e impervio dove solitamente si trovano solo i ragni che abitualmente vi fanno il nido.

Seconda parte

Durante la sua permanenza in carcere, il giovane ragazzo dapprima si imbatte nel padrone della bottega in cui precedentemente lavorava, ovvero Pietromagro e, successivamente, si imbatte in un giovane partigiano che si chiama Lupo Rosso. Lupo Rosso, vedendo il modo in cui trattano il povero giovane, prende a cuore la sua storia e lo aiuta a uscire dal carcere ma è costretto, in seguito, per cause indipendenti alla sua volontà, a lasciare di nuovo il giovane Pin da solo.

Mentre girovaga per il bosco, Pin incontra un partigiano che si chiama Cugino che lo introduce nella banda partigiana di cui fa parte, un gruppo di balordi che combatte contro i tedeschi per la libertà. Qui il ragazzo fa la conoscenza di personaggi particolari e dalla dubbia eroicità come: Dritto il comandante, Pelle, Carabiniere, Mancino il cuciniere, Giglia la moglie di Mancino, Zena il lungo detto Berretta-di-Legno o Labbra di Bue. Il ragazzo passerà un periodo abbastanza lungo con loro affrontando parecchie peripezie e azioni di guerra. Ma nemmeno questo è il posto per lui. La situazione precipita quando, dopo un litigio col capo brigata Pelle, rivela ai tedeschi l’insediamento partigiano e quando Pin scopre e rivela la tresca amorosa tra il Dritto e Giglia. In quel momento, il Dritto tenta allora di zittire il ragazzo malmenandolo e Pin gli morde la mano scappando nel suo luogo segreto: il sentiero dei nidi di ragno.

Il ragazzo si precipita quindi dalla sorella sperando di trovare almeno un po’ di conforto ma senza i risultati sperati. La sorella infatti possiede una pistola, la P38 che lui aveva sottratto al tedesco e che aveva sotterrato nel sentiero dei nidi di ragno. Il ragazzo, arrabbiato, si riprende la pistola e fugge verso lo stesso posto.

Finale

Il lieto fine però emerge e il protagonista non si troverà più ad affrontare le peripezie della vita da solo. Infatti, Pin incontra di nuovo il Cugino. Il ragazzo è felice di aver ritrovato una figura adulta che lo comprenda e lo protegga. La scena finale si conclude quindi con i due che si tengono per mano. E’ tarda serata, si vedono le lucciole che illuminano da lontano e, da sfondo, i due amici che si allontanano per sempre e insieme nel buio della notte.

Italo Calvino
Una foto di Italo Calvino

Analisi e commento all’opera

Le azioni narrate sono quelle brulicanti di tedeschi, prima come alleati dell’Italia poi come nemici inferociti dall’armistizio di Cassibile, dove si verificarono purtroppo sanguinosissimi combattimenti tra partigiani e nazifascisti.

In questo testo, Italo Calvino adotta una certa attitudine per la dimensione fantastica, determinata dal fatto che gli eventi e la storia stessa vengono raccontati grazie al punto di vista del personaggio principale, un bambino di nome Pin, ma prende spunto in maniera indiscussa dalla corrente neorealista che mette in mostra la crudeltà dei fatti narrati.

Nel romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, lo scrittore sottolinea la necessità di una nuova cultura, aperta non solo ai vari problemi letterari, economici e sociali di quell’epoca storica, ma anche volta a riempire la grande distanza tra cultura umanistica e tecnico-scientifica. Italo Calvino ci racconta i temi:

  • della guerra;
  • dell’amicizia;
  • dell’adolescenza.

Come si evince dal testo, infatti, la condizione del personaggio principale è la stessa di quella di numerosi bambini costretti a diventare subito adulti, imbracciando armi e compiendo azioni di cui ignorano veramente gravità e significato.

Il tema della guerra invece riaffiora attraverso la morte di alcuni personaggi all’interno del testo. Ma quello più significativo è il tema dell’amicizia, che trionfa su tutto e tutti.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/riassunto-il-sentiero-dei-nidi-di-ragno/feed/ 4
Il partigiano Johnny https://cultura.biografieonline.it/partigiano-johnny-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/partigiano-johnny-riassunto/#comments Sun, 27 Jul 2014 14:23:18 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11632 Il partigiano Johnny è un celebre romanzo di Beppe Fenoglio, è una testimonianza importante della lotta partigiana durante la Seconda guerra mondiale. L’autore non riuscì a pubblicarlo in vita. Esso vide luce soltanto nel 1968 grazie agli editori Einaudi, che ne curarono anche la redazione definitiva.

Il Partigiano Johnny: riassunto e trama del romanzo di Fenoglio
Il Partigiano Johnny (1968): Epopea

Il partigiano Johnny: la storia del libro

La vicenda editoriale è molto complessa, tutt’oggi i filologi discutono della correttezza della pubblicazione. Esistono infatti due versioni lasciate dall’autore, entrambe lacunose: la prima non iniziava dal primo capitolo ed era ricca di parole inglesi (anglicismi), la seconda invece era un’ arricchimento della prima e sembrava un vero e proprio romanzo. In sostanza ancora si discute se l’autore scrisse il libro negli anni ’40 o negli anni ’50.

Sicuramente Il partigiano Johnny è un romanzo in parte autobiografico perché l’autore partecipò in prima persona alla resistenza come partigiano sulle Langhe e visse poi come procuratore.

Gli altri suoi due libri, I 23 giorni della città di Alba e La Malora, furono pubblicati dallo scrittore Elio Vittorini negli anni ’50 e sono uno spaccato del realismo post bellico. Entrambe le redazioni de Il partigiano Johnny raccontano la sua storia, ma a partire da date differenti. In sostanza si continua la storia di Primavera di bellezza (Garzanti, 1929).

Riassunto e trama

Il protagonista è un ragazzo che vive nella città di Alba. Viene chiamato Johnny per la sua passione per la letteratura inglese. In Primavera di bellezza Johnny muore nella guerra partigiana.

In Il partigiano Johnny, Beppe Fenoglio riprende questa storia a partire dal ritorno a casa dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. Johnny decide di lasciare la sua città di Alba e di unirsi ad un gruppo di partigiani sulle Langhe. Qui incontra un gruppo di i comunisti, soprannominati La stella rossa, e anche se non ne approva le idee, decide di lottare con loro.

Il gruppo commette un errore: fanno prigioniero un ufficiale tedesco, scatenando subito le ire dei nazisti. La maggior parte di loro viene massacrata ma Johnny riesce a salvarsi e nella primavera del ’44 si unisce ad un gruppo di partigiani badogliani, meno estremisti. Insieme tentano di prendere la città di Alba ma gli alleati sono ancora lontani e il colpo non riesce.
Johnny ora è costretto a passare l’inverno da solo in pericolo perché in città è attiva una spia. La sua tenacia lo porta a scoprire chi è stato a far uccidere tanti partigiani: un conciatore di pellame.

Beppe Fenoglio
Beppe Fenoglio, autore del romanzo “Il Partigiano Johnny”

Finale e commento all’opera

Il finale è differente nelle due versioni. In una Johnny trova la morte in un conflitto a fuoco con i fascisti. Nell’altra invece chiacchiera con l’amico partigiano Pierre sulla missione contro i fascisti che andava fatta a tutti i costi.

Un romanzo impegnativo, che appartiene al filone del neorealismo postbellico. Racconta infatti delle difficile guerra di resistenza, una prova terribile e assurda che gli uomini devono affrontare per affermare in prima persona la propria identità. Termina con una visione negativa dell’esistenza.

Importante anche la trasposizione cinematografica di Guido Chiesa (2000, con Stefano Dionisi e Fabrizio Gifuni), che non termina con la morte del protagonista e si rifà alla prima stesura.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/partigiano-johnny-riassunto/feed/ 1
25 aprile: Festa della Liberazione https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/ https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/#comments Wed, 24 Apr 2013 15:17:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=6979 Il 25 aprile di ogni anno ricorre in Italia la Festa della Liberazione. Questa è una data fondamentale della storia italiana, poiché coincide con la fine del ventennio fascista e la liberazione dai nazisti, avvenuta appunto il 25 aprile 1945, insieme all’ epilogo della seconda guerra mondiale. E’ proprio in questa giornata che i partigiani liberano Genova, Milano e Torino dall’occupazione nazifascista ponendo fine all’occupazione tedesca in Italia.

Festa della liberazione
Festa della liberazione: Alpini che sfilano

Il giorno del 25 Aprile ha una portata simbolica molto forte, perché rappresenta al tempo stesso la fine della dittatura fascista e l’inizio del percorso che porterà alla nascita della Repubblica. Il 2 Giugno 1946 il popolo italiano, chiamato a votare con un referendum, deve scegliere tra monarchia e forma repubblicana dello Stato. La nascita della Repubblica Italiana conduce alla definitiva stesura della Carta Costituzionale dello Stato italiano, che avviene nel 1948. L’Assemblea Costituente era formata per lo più da esponenti di partiti che avevano partecipato attivamente alla Resistenza.

Nel nostro Paese il 25 aprile è considerata Festa nazionale: in varie parti d’Italia si organizzano manifestazioni, cortei, commemorazioni per ricordare la Resistenza.

La storia

Per opporsi al regime nazifascista che opprimeva l’Italia, i Partigiani si riunirono in gruppi e lottarono con ogni mezzo a disposizione contro la violenza e l’oppressione per ristabilire la libertà e la democrazia. Il 25 Aprile 1945 i Partigiani, con il supporto degli Alleati, irruppero nelle principali città italiane dando inizio al processo storico di liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.

Fedeltà alla resistenza: foto da una manifestazione in occasione della Festa della liberazione (25 aprile)
25 aprile: una foto da una manifestazione in occasione della Festa della liberazione

La Resistenza italiana

La Resistenza, che si contraddistingue per l’azione di uomini e donne che combattono insieme per la libertà, è una fase molto delicata nella storia del nostro Paese, e per questo tantissimi studiosi e scrittori dell’epoca hanno voluto documentarla con opere di vario genere ambientate in questo periodo.

Per citarne solo qualcuno:

La Resistenza ha alla base dei suoi principi l’antifascismo, e su questo costruisce la lotta per la liberazione. Nella memoria dei combattenti partigiani è ancora vivo il ricordo del c.d. “Biennio rosso” (dal 1919 al 1922), un momento particolarmente “caldo” in cui vengono assaliti palazzi e roccaforte del potere fascista.

Inizialmente gli antifascisti furono costretti ad agire nel silenzio, in clandestinità. In seguito il movimento si organizzò e nacquero i Comitati di Liberazione nazionale, che aprirono il varco verso la proclamazione della Repubblica Italiana.

La coscienza nazionale si risvegliò e si formò un fronte comune contro gli invasori: anche i titoli dei giornali del periodo inneggiarono alla libertà e alla partecipazione del popolo italiano alla creazione di una nuova forma di Stato.

La Resistenza viene a giusta ragione considerata il fulcro della Repubblica Italiana, il punto di partenza di un nuovo inizio.

]]>
https://cultura.biografieonline.it/festa-della-liberazione-25-aprile/feed/ 11