Paradiso Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Wed, 10 Nov 2021 13:01:00 +0000 it-IT hourly 1 Milano per Dante. 100 voci per 100 canti https://cultura.biografieonline.it/milano-per-dante/ https://cultura.biografieonline.it/milano-per-dante/#respond Sun, 18 Oct 2015 12:20:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=15416 Il 2015 è un anno dedicato a Dante Alighieri. Si festeggiano i 750 anni dalla nascita del poeta toscano e ci sono già stati molti eventi dedicati alla Divina Commedia, suo straordinario capolavoro. Anche Milano lo festeggia con un evento particolare: Milano per Dante, 100 personalità del mondo della cultura leggeranno altrettanti canti il 25 ottobre in Corso Como, 10.

Milano per Dante
Milano per Dante: l’evento si svolgerà in Corso Como 10, il 25 ottobre 2015 – Ingresso libero

Si inizierà alle 10.30 e si concluderà a notte fonda. Leggeranno la Divina Commedia: Gianni Canova, Eva Cantarella, Nando Dalla Chiesa, i Legnanesi, Massimiliano Finazzer Flory, Gustavo Pietropolli Charmet, Lina Sotis, Salvatore Natoli, Maurizio Nichetti, Walter Siti, Mirko Volpi, Camilla Baresani, Paola Calvetti e altri milanesi illustri e meno illustri.

Milano si sta dedicando sempre di più alla cultura e molti eventi sono organizzati da persone comuni che decidono di impiegare tempo e mezzi per uno scopo che coinvolga altre persone e dia spazio ad una condivisione della cultura e dei libri.

Una di queste persone è Alberto Cristofori, scrittore e traduttore, che da diverso tempo legge la Divina Commedia in librerie e biblioteche milanesi. E’ lui che ha ideato questa lettura allargata e condivisa con altri intellettuali e artisti ed è lui che si è sobbarcato l’impresa e ha deciso di organizzarla con l’aiuto di Maria Cristina Dalla Volpe.

Perché una lettura allargata di Dante? Perché la Divina Commedia, come ogni capolavoro immortale, trascende ogni cosa e va oltre gli sforzi che sono stati impiegati per realizzare questa lettura. Farla vivere condividendola con altri è uno degli scopi dell’esistenza umana, cercare bellezza e conoscenza attraverso il bello.

Il progetto è senza scopo di lucro ed è organizzato da Alberto insieme a 10 Corso Como e al Progetto Fior di Loto, una onlus che da anni si occupa delle bambine orfane di Calcutta.
Io ci sarò e consiglio a tutti di venire per sostenere Milano per Dante.

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Il Paradiso: riassunto dei canti dal XX al XXXIII https://cultura.biografieonline.it/paradiso-canti-20-33-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/paradiso-canti-20-33-riassunto/#respond Wed, 14 May 2014 10:49:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10854 La cantica del Paradiso fa parte della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri dal 1316 in poi. In questo articolo troverete uno schema riassuntivo del Paradiso, dal XX al XXXIII capitolo (conclusione).

Pier Damiani: Canto XXI (Dante - Divina Commedia - Paradiso)
Canto 21: Dante e Beatrice incontrano Pier Damiani. (Miniatura di Giovanni di Paolo, British Library, Londra – anni ’40 del XV secolo)

Canto ventesimo

Sesto cielo, Giove. Le anime: nel cielo di Giove ci sono le anime dei giusti, di quelli, cioè, che nella vita cercarono sempre la giustizia. Stato delle anime: dopo aver formato una frase latina, le anime del cielo di Giove crearono l’immagine di un’aquila. I personaggi principali: numerosi sovrani che regnarono con giustizia.

Dante vede brillare nell’occhio dell’aquila molte anime di sovrani che regnarono con giustizia: in mezzo all’occhio, risplende l’anima di David, re degli Ebrei; attorno a lui, sono disposti gli imperatori Traiano e Costantino, Guglielmo, re di Sicilia e altri. L’aquila invita Dante a non meravigliarsi di vedere in Paradiso alcuni sovrani che non conobbero Cristo (come Traiano): li ha salvati il loro ardente amore per la giustizia.

Canto ventunesimo

Settimo cielo, Saturno. Le anime: gli spiriti contemplanti, cioè quegli spiriti che alla azione concreta preferirono la meditazione di Dio. Stato delle anime: le anime scendono e salgono da una scala luminosa. I personaggi principali: il monaco Pier Damiani.

Nel VII cielo, Dante vede una fulgida scala così alta che la fine si perde nello spazio: su questa scala, salgono e scendono le anime dei beati. Una di esse, Pier Damiani, parla con Dante, esaltando la vita contemplativa; alla fine, rimprovera il lusso e le mollezze dei prelati e le anime circostanti levano un grido altissimo di sdegno.

Canto ventiduesimo

I personaggi principali: San Benedetto.

Benedetto parla a Dante della sua vita e dell’ordine monacale da lui fondato, rimproverando poi la corruzione dei conventi. Dante sale con Beatrice all’VIII cielo e si ritrova nella costellazione dei Gemelli: si volge a guardare il cammino percorso e, ormai staccato dalle passioni terrene, fissa con malinconica serenità la Terra “che ci fa tanto feroci”.

Canto ventitreesimo

Ottavo cielo, le stelle fisse (cioè le costellazioni). Le anime: le anime che accompagnano la visione trionfante di Cristo. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: Cristo e la Madonna tra le anime osannanti.

Circondato da anime fulgidissime e osannanti, appare a Dante la visione di Cristo, alla quale segue la visione della Madonna, circondata da un anello di fuoco.

Canto ventiquattresimo

Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Pietro.

San Pietro interroga Dante sul concetto di fede e il poeta risponde con franca sicurezza. È il primo dei tre esami sulle virtù teologali che Dante dovrà compiere prima di salire a Dio.

Canto venticinquesimo

Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Giacomo e poi San Giovanni.

San Giacomo interroga Dante sulla speranza, su quella virtù, cioè, che permette agli uomini di attendere con fiducia, da Dio, i mezzi necessari per salire in Paradiso. Alla fine appare San Giovanni e lo sfolgorare di luce abbaglia Dante.

Canto ventiseiesimo

Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Giovanni, Adamo.

San Giovanni esamina Dante sulla virtù della carità. Al termine dell’esame, Dante fa alcune domande all’anima di Adamo, sulla sua permanenza nel paradiso terrestre.

Canto ventisettesimo

Ottavo cielo, le stelle fisse. Le anime: le anime sono solo uno sfondo luminoso. Stato delle anime: le anime sono riunite come nubi sfolgoranti di luce. I personaggi principali: San Pietro.

Tutte le anime del Paradiso esplodono nell’inno del “Gloria”; poi, nel gran silenzio che succede, in una rossa luminosità che esprime ira sdegnosa, San Pietro scaglia una terribile invettiva contro il papa Bonifacio VIII e i vescovi corrotti.

Canto ventottesimo

Nono cielo, il Primo Mobile (cioè il cielo che dà il movimento agli altri). Le anime: lontano, si profilano nell’empireo i cerchi angelici. Stato delle anime: Dante non nota anime. I personaggi principali: nessun incontro con anime particolari.

Beatrice mostra a Dante un punto lontanissimo, accecante di splendore: è la prima visione di Dio, circondato da nove corone di angeli. Beatrice spiega a Dante il modo con cui gli angeli sono divisi nelle varie corone.

Canto ventinovesimo

Nono cielo, il Primo Mobile (cioè il cielo che dà il movimento agli altri). Le anime: lontano, si profilano nell’empireo i cerchi angelici. Stato delle anime: Dante non nota anime. I personaggi principali: nessun incontro con anime particolari.

Beatrice parla ancora a Dante degli angeli, spiegando come furono creati. Ricorda, poi, Lucifero, il più perfetto degli angeli, che si ribellò a Dio e fu precipitato nell’Inferno. Alla fine, Beatrice inveisce contro i filosofi e i predicatori che diffondono nel mondo la menzogna.

Canto trentesimo

II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: nessun incontro con anime particolari.

L’empireo appare a Dante come un immenso sfolgorare di luce dove si apre un gigantesco anfiteatro simile a un fiore: è la “candida rosa” (ogni petalo è un seggio di un beato) e tra essa e Dio si muovono schiere scintillanti di angeli.

Canto trentunesimo

II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: San Bernardo.

Travolto dallo sfolgorare della luce, Dante si volge a Beatrice in cerca di aiuto, ma al suo posto trova san Bernardo che gli indica Beatrice lontana, nel seggio che le è destinato nella candida rosa. San Bernardo esorta il poeta a volgersi contemplazione della Madonna.

Canto trentaduesimo

II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: San Bernardo.

San Bernardo illustra a Dante la distribuzione delle anime nella candida rosa, divise a seconda che siano spiriti vissuti prima o dopo la venuta di Cristo. Alla fine tutte le anime intonano “L’Ave Maria”.

Canto trentatreesimo

II cielo empireo, cioè l’infinito. Le anime: tutti i beati del Paradiso. Stato delle anime: i beati siedono in un immenso anfiteatro ch’è la loro sede più propria. I personaggi principali: San Bernardo.

San Bernardo prega la Madonna perché Dante possa sopportare lo splendore di Dio: la luce si fa sempre più accecante e il poeta fissa gli occhi nel punto sfolgorante dov’è Dio: ne intuisce, così, per miracolo, l’universalità (cioè l’eterna, assoluta immensità divina), il mistero della Trinità e quello dell’incarnazione di Cristo. Poi è travolto da un torrente di luce: il viaggio è ormai finito.

 

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Il Paradiso: riassunto dei canti dal X al XIX https://cultura.biografieonline.it/paradiso-canti-10-19-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/paradiso-canti-10-19-riassunto/#respond Wed, 16 Apr 2014 22:07:43 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10513 La cantica del Paradiso fa parte della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri dal 1316 in poi. In questo articolo troverete uno schema riassuntivo del Paradiso, dal X al XIX capitolo.

Paradiso - Canto X (Dante, La Divina Commedia)
Paradiso (La Divina Commedia): Dante incontra San Tommaso d’Aquino, Alberto Magno, Pietro Lombardo e altri (affresco di Philipp Veit)

Decimo canto

Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: Sant’Alberto, San Tommaso d’Aquino, Salomone e altri sapienti e filosofi cristiani.

Appena saliti nel quarto cielo, una corona di spiriti (come un anello di luce) si pone sopra il capo di Dante e di Beatrice. Una voce nomina gli spiriti che compongono la corona.

Undicesimo canto

Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: San Tommaso d’Aquino.

San Tommaso, che appartenne all’ordine dei Domenicani, fa l’elogio di San Francesco ed esalta il suo ordine religioso. Alla fine rimprovera i frati domenicani che si sono rivolti ai beni terreni.

Dodicesimo canto

Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: San Bonaventura.

Appare una seconda corona di spiriti, fra i quali c’è il frate francescano san Bonaventura, che parla di San Domenico, esaltando l’ordine religioso da lui fondato. Alla fine rimprovera la corruzione dei francescani.

Tredicesimo canto

Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: San Tommaso.

Le due corone apparse a Dante riprendono a cantare e a muoversi in danza. Poi san Tommaso risolve a Dante un dubbio sulla sapienza di Salomone e spiega in quale modo la suprema perfezione di Dio possa operare nello spirito umano.

Quattordicesimo canto

Quarto cielo: Sole. Quinto cielo: Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Salomone (tra gli spiriti sapienti). Nessun incontro particolare tra gli spiriti del cielo di Marte.

Salomone chiarisce a Dante un dubbio sulla luminosità dei beati dopo il giudizio universale, quando ogni anima riavrà il corpo lasciato sulla Terra. Dante e Beatrice salgono al cielo di Marte e in un’immensa croce luminosa, vedono lampeggiare, tra i bagliori dei beati, la figura di Cristo.

Quindicesimo canto

Quinto cielo, Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Cacciaguida, antenato di Dante.

Staccatasi dalla croce, si fa incontro a Dante l’anima di Cacciaguida che racconta al poeta d’esser morto durante la seconda crociata, Cacciaguida contrappone, poi, la Firenze del suo tempo, abitata da persone umili e oneste, alla Firenze corrotta dei tempi di Dante.

Sedicesimo canto

Quinto cielo, Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Cacciaguida.

Cacciaguida parla ancora della Firenze dei suoi tempi e ne ricorda le più illustri famiglie.

Diciassettesimo canto

Quinto cielo, Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Cacciaguida.

Dante riferisce a Cacciaguida le profezie che ha sentito sul suo futuro esilio. Cacciaguida gli conferma che dovrà lasciare Firenze ma lo esorta a non piegarsi ai potenti: le sue parole dovranno levarsi sempre oneste e sincere, perché siano di vitale nutrimento per tutti gli uomini.

Diciottesimo canto

Quinto cielo, Marte. Sesto cielo, Giove. Le anime: spiriti sapienti. Nel cielo di Giove sono le anime dei giusti, di quelli, cioè, che nella vita cercarono sempre giustizia. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. Dopo aver formato una frase latina, le anime del cielo di Giove creano l’immagine di un’aquila. I personaggi principali: Carlo Magno, Goffredo di Buglione e altri spiriti famosi di chi combatté per la fede (nel cielo di Marte). Nessun incontro particolare nel cielo di Giove.

Cacciaguida mostra a Dante alcune anime della croce, spiriti di personaggi famosi che combatterono per la fede. Poi Dante e Beatrice salgono al sesto cielo e vedono le anime dei beati disporsi in modo da formare la frase latina Diligite iustitiam qui iudicatis terram. (Amate la giustizia, voi che giudicate la terra). Poi la frase si scioglie e le anime creano l’immagine di un’aquila gigantesca, simbolo dell’impero e quindi della giustizia che l’impero dovrebbe diffondere nel mondo.

Diciannovesimo canto

Sesto cielo, Giove. Le anime: Nel cielo di Giove sono le anime dei giusti, di quelli, cioè, che nella vita cercarono sempre giustizia. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. Dopo aver formato una frase latina, le anime del cielo di Giove creano l’immagine di un’aquila. I personaggi principali: nessuna anima particolare.

Le anime dell’aquila parlano (tutte assieme, ma come se fosse un’unica voce) della divina giustizia, che gli uomini non potranno mai capire nella sua essenza. Alla fine, gli spiriti escono in una violenta invettiva contro i sovrani corrotti.

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Il Paradiso: riassunto dei canti dal I al IX https://cultura.biografieonline.it/paradiso-canti-1-9-riassunto/ https://cultura.biografieonline.it/paradiso-canti-1-9-riassunto/#comments Mon, 07 Apr 2014 18:47:49 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10275 La cantica del Paradiso fa parte della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri dal 1316 in poi. In questo articolo troverete uno schema riassuntivo del Paradiso, dal I al IX capitolo.

Paradiso - Divina Commedia - schema
Lo schema del Paradiso dantesco (Divina Commedia)

Primo canto

Lo spazio verso il Paradiso. I personaggi principali: Dante e Beatrice. Trovandosi immerso in una luce sfolgorante, Dante ne chiede la ragione a Beatrice e viene a sapere, così, d’essere arrivato in Paradiso. Beatrice spiega al poeta l’ordine che regge l’universo: ogni cosa è destinata a un determinato fine e anche l’anima (libera dal peccato) è destinata a salire a Dio.

Secondo canto

Primo cielo: Luna. Nessun incontro con le anime. I personaggi principali: Dante e Beatrice. Sapendo d’essere nel cielo della Luna, Dante chiede a Beatrice l’origine delle macchie che appaiono, dalla Terra, sulla superficie lunare. Beatrice spiega al poeta che le macchie dipendono dalla diversa densità dei corpi stellari.

Terzo canto

Primo cielo: Luna. Le anime: le anime che, contro la loro volontà, dovettero mancare ai voti fatti a Dio. Stato delle anime: le anime appaiono come pallide figure evanescenti. I personaggi principali: Piccarda Donati, sorella di Forese, amico di Dante; l’imperatrice Costanza d’Altavilla. Piccarda Donati racconta a Dante come, fattasi suora, fu costretta a mancare ai voti sacri; gli spiega, poi, perché i beati distribuiti di cielo in cielo (e quindi con diversi gradi di beatitudine, a cominciare dai cieli più bassi), sono lieti della loro sorte e non desiderano essere più vicini a Dio (per avere una maggiore beatitudine). Piccarda parla alla fine di un’anima vicina, Costanza d’Altavilla, che fu tolta dal convento e dovette sposare un figlio di Federico Barbarossa.

Quarto canto

Primo cielo: Luna. Le anime: le anime che, contro la loro volontà, dovettero mancare ai voti fatti a Dio. Stato delle anime: le anime appaiono come pallide figure evanescenti. I personaggi principali: nessun incontro con personaggi particolari. Beatrice spiega a Dante che tutte le anime dei beati hanno sede nell’empireo, ma che gli appariranno distribuiti di cielo in cielo per dargli un segno sensibile del loro diverso grado di beatitudine.

Quinto canto

Secondo cielo: Mercurio. Le anime: le anime che operano il bene per conseguire fama terrena. Stato delle anime: le anime sono racchiuse in una sfera di luce che indica lo splendore della loro beatitudine. I personaggi principali: nessun incontro con personaggi particolari. Beatrice (in relazione alle anime del cielo della Luna) spiega a Dante il significato e l’essenza del voto fatto a Dio. Poi sale con il poeta al secondo cielo: si fanno incontro a Dante moltissime anime, che lo invitano a interrogarle a suo piacere.

Sesto canto

Secondo cielo: Mercurio. Le anime: le anime che operano il bene per conseguire fama terrena. Stato delle anime: le anime sono racchiuse in una sfera di luce che indica lo splendore della loro beatitudine. I personaggi principali: l’imperatore Giustiniano e il provenzale Romeo di Villanova del quale mancano sicure notizie storiche. Parlando con Dante, l’imperatore Giustiniano esalta l’impero romano, facendone la storia; denuncia poi i torti dei guelfi e dei ghibellini che disgregarono l’autorità imperiale, necessaria per pacificare il mondo. Alla fine l’imperatore parla di Romeo di Villanova, padre di quattro figlie divenute tutte regine e pur tuttavia rimasto sempre povero e onesto.

Settimo canto

Secondo cielo: Mercurio. Le anime: le anime che operano il bene per conseguire fama terrena. Stato delle anime: le anime sono racchiuse in una sfera di luce che indica lo splendore della loro beatitudine. I personaggi principali: nessun incontro con personaggi particolari. Beatrice risolve a Dante alcuni dubbi sull’incarnazione e sulla morte di Gesù e sulla possibilità di salvezza dell’anima umana, con l’aiuto della divina Provvidenza.

Ottavo canto

Terzo cielo: Venere. Le anime: gli spiriti amanti, quegli spiriti, cioè, che sulla Terra ebbero forti passioni amorose, sublimate, tuttavia, in amore divino. Stato delle anime: sfere di luce intente a una danza lieta e vivace. I personaggi principali: Carlo Martello, re dei Franchi. Carlo Martello, dopo aver narrato le sue vicende, discute con Dante sulle tendenze dell’animo umano che (determinate dall’influenza dei diversi cieli) non possono essere contrastate. Sono proprio le influenze dei cieli che rendono i figli diversi dai padri e che garantiscono la necessaria varietà dei caratteri e delle funzioni umane.

Nono canto

Terzo cielo: Venere. Le anime: gli spiriti amanti, quegli spiriti, cioè, che sulla Terra ebbero forti passioni amorose, sublimate, tuttavia, in amore divino. Stato delle anime: sfere di luce intente a una danza lieta e vivace. I personaggi principali: Canizza da Romano, sorella di Ezzelino, signore di Padova e Vicenza; Folco da Marsiglia, poeta provenzale; Raab, che aiutò Giosuè nella presa di Gerico. Canizza racconta a Dante le sue vicende e lo stesso fa Falco da Marsiglia, ricordando che la Provvidenza sa spesso trarre il bene dal male. Alla fine, Raab rimprovera i papi di occuparsi troppo dei beni terreni e profetizza che Roma sarà presto liberata dalla sua corruzione.

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Trittico del Giardino delle delizie, di Hieronymus Bosch https://cultura.biografieonline.it/giardino-delle-delizie-trittico-bosch/ https://cultura.biografieonline.it/giardino-delle-delizie-trittico-bosch/#comments Thu, 03 Jan 2013 22:50:34 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5200 Trittico del Giardino delle Delizie è un quadro di Hieronymus Bosch. Si tratta di un trittico dipinto ad olio su tavola che misura 220 x 389 cm ed è composto da tre pannelli. Attualmente è conservato nel Museo del Prado a Madrid. E’ stato dipinto fra il 1480 e il 1490 circa. Il trittico rappresenta il Giardino delle delizie cioè il paradiso terrestre, luogo del piacere dei sensi, nella parte sinistra ed in quella centrale; mentre rappresenta l’inferno nel pannello di destra, luogo in cui si consumano i peccati mortali.

Trittico del Giardino delle Delizie, opera di Hieronymus Bosch
Hieronymus Bosch, Trittico del Giardino delle Delizie

Giardino delle delizie: un’opera satirica

Si tratterebbe di una satira di respiro universale in cui si rappresentano i piaceri incontrollabili che governano l’umanità.

Il pannello a sinistra

Nel pannello posto a sinistra appare il Paradiso terrestre: in basso si può osservare Dio che ha creato la donna da una costola di Adamo.

La natura è rigogliosa e strana, è diversa da quella della Terra, a sottolineare un altro mondo, posto altrove. Infatti ci sono animali fantastici e rari, alcuni appartengono al nostro mondo altri no.

In fondo ci sono delle costruzioni composte da rocce e materiale sconosciuto; vi sono case di uccelli, i quali sono animali del cielo e icone di ambientazione paradisiaca.

Il pannello al centro

Il pannello centrale narra una serie di episodi che possono essere letti per fasce orizzontali.

In basso alcune figure stanno raccogliendo e mangiando della frutta; trasportano e toccano conchiglie e minerali di vario genere; si tratta di  allegorie dei piaceri della carne. A sinistra ci sono due amanti dentro ad una teca di vetro: essa rappresenta la fragilità del piacere.

Al centro del quadro vi sono dei cavalieri nudi che cavalcano animali fantastici; vi sono anche animali che appartengono al mondo reale:

  • leoni;
  • pantere;
  • grifoni;
  • asini, ecc.

Si tratta della cavalcata della libidine che si svolge attorno alla fontana della giovinezza.

Sempre al centro si nota una fontana in cui si bagnano donne che hanno sul capo corvi, pavoni ecc.

In alto e in fondo si vede il globo azzurro della fontana dell’adulterio, ai lati costruzioni bizzarre composte da vegetali e minerali.

Il pannello a destra

Il pannello di destra rappresenta, invece, l’inferno. E’ il regno dei peccati mortali. Qui ci sono persone sottoposte a supplizi di vario genere e natura, perpetrati da diavoli che sono per metà grilli.

Al centro vi è l’inquietante e meraviglioso uomo albero.

Il trittico sembra sia stato realizzato su commissione di Enrico III di Nassau (1483-1538), uomo di grande cultura e ricchissimo collezionista, il quale aveva una profonda ammirazione per Hieronymus Bosch. Il nobile espose questa magnifica rappresentazione nel suo palazzo di Bruxelles.

Un curioso confronto con Dalí

Esiste un quadro di Salvador Dalí che si ispirerebbe ad un particolare dell’opera di Bosch. Si tratta del seduttivo – e per molti versi sconcertante – quadro dal titolo Il grande masturbatore, realizzato dal pittore spagnolo nel 1929.

Il grande masturbatore - Salvador Dalì
Il grande masturbatore – Salvador Dalí

Ora guardate quale grande somiglianza c’è con questo dettaglio del quadro di Bosch, di seguito

Il giardino delle delizie - Particolare
Il giardino delle delizie – Particolare

Questo dettaglio si trova nel pannello sinistro dell’opera di Bosch, sul lato destro, a metà altezza. La scena è composta da rocce, cespugli e animaletti che ricordano un viso con naso prominente e lunghe ciglia. Proprio come il geniale autoritratto di Dalí.

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