Opere di Hermann Hesse Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 15 Feb 2022 11:40:59 +0000 it-IT hourly 1 Il lupo della steppa (romanzo di Hermann Hesse): riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-lupo-della-steppa/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-lupo-della-steppa/#comments Sun, 07 Feb 2016 21:48:36 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=16595 Tra le opere rappresentative dello scrittore svizzero-tedesco Hermann Hesse troviamo il libro “Il lupo della steppa”, datato 1927. Nel romanzo, vengono raccontate le vicende di Harry Haller e della sua relativa sofferenza psicologica.

Il lupo della steppa - Hermann Hesse - riassunto libro
Il lupo della steppa (1927, Hermann Hesse) – Titolo originale: “Der Steppenwolf”

Temi trattati nel libro

I temi fondamentali affrontati dall’autore nel romanzo “Il lupo della steppa” sono quelli:

  • dell’isolamento;
  • del mancato riconoscimento da parte della società;
  • della dualità della personalità “umana”

La società borghese di quel tempo, a detta dell’autore, limitava la libertà di spirito di ognuno.

La dualità da un lato porta il personaggio principale Harry ad aprirsi al mondo circostante e ad allacciare rapporti sociali costruttivi; dall’altra parte, lo porta invece a fuggire dalle relazioni interpersonali che lo conducono a trovare isolamento in se stesso, a causa della sua anima definita “lupina”.

Il concetto dell’uomo, del lupo e delle relazioni trova origine antica nell’espressione homo homini lupus.

Nel romanzo Hermann Hesse utilizza elementi:

  • fantastici,
  • psicoanalitici,
  • biografici.

Su quest’ultimo punto, fa riferimento alla sua profonda crisi spirituale: famiglia distrutta, secondo matrimonio fallito, disagio nei confronti della guerra che inequivocabilmente si sente ormai vicina.

Il lupo della steppa: riassunto

Il libro narra la vita di Harry Haller, un uomo dal carattere piuttosto cupo e ombroso, che sparisce all’improvviso dalla camera che aveva affittato, lasciando solo come ricordo un manoscritto al quale aveva dedicato del tempo nei mesi precedenti. In questo suo manoscritto, Harry racconta della sua vita e della sua dualità dell’anima.

Harry Haller e le sue due personalità

Il protagonista, da una parte, è un intellettuale di mezza età che dopo aver conseguito una brillante carriera nel vasto campo dello studio poetico, della musica e della filosofia, ha subito purtroppo diversi colpi bassi dal destino perdendo: la reputazione, la ricchezza e la moglie (che lo abbandona senza se e senza ma); dall’altra invece presenta un’anima cupa, oscura, aggressiva e animalesca tipica del lupo.

L’uomo si presenta quindi agli occhi degli altri come una persona scettica, solitaria, antisociale e fortemente critica nei riguardi della società borghese del tempo. Si dice estraneo alla politica ma intimamente rivoluzionario.

Le sue due anime contrapposte lo rendono incapace di vivere una vita serena, rendendolo insofferente. Il protagonista è spesso tentato, appena raggiunta la soglia dei cinquant’anni di età, dall’idea di suicidarsi; egli pensa sia l’unica soluzione possibile ai suoi problemi esistenziali.

L’incontro con Erminia

Proprio quando la situazione sembra volgersi al peggio, Harry conosce in una trattoria Erminia; è una donna molto sensuale che gli fa riscoprire pian piano i piaceri della vita; gli fa anche recuperare, a modo suo, tutto il tempo perduto.

Harry vede la donna proprio come una guida interiore paragonandola a Virgilio nella Divina Commedia; mentre Erminia si rispecchia molto in Harry.

L’uomo si confida con la donna, tanto da confessarle anche l’idea di volerla fare finita. La donna lo consola facendogli comprendere quale sia il significato della vita e gli insegna che a volte è necessario anche ridere sopra alle disgrazie, al fine di esser felici. In fondo, vivere ha tanti pregi e pure abbandonarsi al piacere delle piccole cose è utile.

Harry inizia così a cambiare vita; è convinto di aver recuperato la capacità di amare, creduta perduta per sempre. Si dedica ai piaceri della vita quotidiana.

La donna lo spinge a consumare perfino sostanze stupefacenti e a dedicarsi a rapporti sessuali con amanti occasionali.

Dapprima, Erminia diventa l’amante di Harry, poi la donna gli presenta una sua amica, Marie. I due, poco più tardi, intrattengono una relazione occasionale.

Hermann Hesse
Hermann Hesse

Finale

Un giorno a tarda notte, alle quattro del mattino, Harry viene introdotto in una sorta di “teatro magico” che si sta svolgendo nei seminterrati di un edificio: qui ritrova l’amante Erminia vestita da uomo, in compagnia dell’amica Marie. Harry all’inizio sembra contento di vedere le due donne ma poi comincia ad avere strane allucinazioni.

Harry è in preda all’effetto delle droghe che assunto da Pablo, un amico musicista di Erminia; il protagonista si immagina Emilia a letto con il musicista Pablo.

A quel punto Harry, in preda alla gelosia e al delirio, non ci pensa due volte, impugna un coltello e in poco tempo pugnala la donna, uccidendola.
Erminia muore da lì a poco.

Invece di pugnalare la donna, Harry avrebbe dovuto ridere di se stesso e della sua stessa assurda gelosia, senza dare un peso eccessivo ai propri sentimenti.

Il romanzo “Il lupo della steppa” si conclude in modo ironico: il gesto compiuto da Harry gli costa la condanna alla vita eterna, con lo scherno dei grandi del passato, tra cui Mozart e Goethe, che lo invitano a non prendersi mai troppo sul serio di fronte alla contraddittorietà della vita e alle disgrazie umane.

Infatti, l’essere umano non è in realtà né unario, né binario; bensì è caratterizzato da infinite personalità differenti tra loro. Solo riconoscendo questa frammentarietà ed abbandonandosi ad essa, l’uomo riuscirà a vivere. Questo insegnamento permetterà a tutti, compreso il protagonista, di vivere la vita in modo più sereno.

Il successo del libro

Il romanzo è stato redatto nel 1927 ed ha avuto un ottimo riscontro di pubblico: sono infatti state realizzate diverse traduzioni del libro.

=> Il lupo della steppa: il libro <=

Dal romanzo, è stato tratto il film del 1974 di Fred Haines, con Max von Sydow e Dominique Sanda, dal titolo “Il lupo della steppa”; un gruppo musicale, gli Steppenwolf, ha deciso di usare il titolo di questo romanzo come proprio nome, ispirandosi a Hermann Hesse.

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Siddartha, riassunto https://cultura.biografieonline.it/siddartha/ https://cultura.biografieonline.it/siddartha/#comments Thu, 10 Apr 2014 19:44:16 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10494 Uno dei romanzi più famosi dello scrittore Hermann Hesse è Siddartha: fu pubblicato nel 1922. Non ottenne un successo immediato che invece arrivò solamente dopo il conferimento del premio Nobel all’autore, nel 1946.

Hermann Hesse, Siddartha
Una foto di Hermann Hesse, la copertina di Siddartha (1922) e la quarta di copertina

Il romanzo Siddartha ha segnato la vita di moltissimi adolescenti che cercano la strada della felicità. Ha venduto milioni di copie nel mondo, anche intorno agli anni ’70, momento in cui venne riscoperto. In Italia è stato tradotto da Massimo Mila mentre era tenuto prigioniero dai fascisti, e fu pubblicato per la prima volta nel 1945 presso l’editore Frassinelli.

Siddartha è di un romanzo di formazione, che racconta la storia del protagonista dall’infanzia fino alla vecchiaia e mescola insieme epica e lirica, creando, alla lettura, un mix unico e particolare.

Protagonista è proprio Siddartha, giovane ragazzo indiano che cerca la sua strada. Assunto come modello da tutti i giovani perché rispecchia le insicurezze tipiche di quell’età, Siddartha inizia un vero e proprio viaggio insieme al suo miglior amico Govinda. I due decidono di andare a vivere con i Samana, i pensatori, un gruppo di persone che si identificano in tutto quello che vedono.

Dopo un po’ di tempo trascorso con queste persone, i due decidono di andare a visitare Buddha Gautama. Govinda decide di aggregarsi a questa setta di monaci, mentre Siddartha rimane solo. Incontra una ragazza che si chiama Kamala e per la prima volta conosce il sentimento dell’amore, anche carnale. Ma si sente come sporco e peccatore pertanto la abbandona. La donna resta però incinta e partorirà un bambino che chiamerà come il padre. Il libro lascia però intendere che i tre si incontreranno ancora.

Siddartha prosegue così il suo viaggio ma si sente impuro per aver convissuto con una donna. Sta pensando addirittura al suicidio ma in quel momento incontra di nuovo Govinda, che non lo riconosce e lo aiuta pensando di aiutare uno sconosciuto. L’incontro tra i due è davvero toccante ed essi si salutano sperando di rivedersi ancora. Siddartha ritrova il senso della sua vita sulle sponde del fiume dove si stava per uccidere, grazie all’incontro con un uomo che vive proprio lì, Vasuveda. L’uomo gli fa capire quanto sia importante sentire il richiamo della natura.

Siddartha incontra di nuovo Kamala, che è stata morsa da un serpente, in compagnia di suo figlio. Il piccolo piange e lui lo riconosce. Ormai per la donna non c’è più nulla da fare e Siddartha dovrà sobbarcarsi il peso di crescere un bambino da solo. Il bambino cresce, diventando un giovane impertinente e poco educato. Decide di lasciare il padre ed intraprendere la sua strada. Siddartha è distrutto dal dolore, ma lo placa a poco a poco cercando la saggezza e la pace interiore.

Finale di Siddartha

Nell’ultimo capitolo incontra di nuovo l’amico Govinda: i due , ormai vecchi e sapienti, si raccontano le loro vite. Siddartha però termina il romanzo con un monologo molto toccante sulla sua filosofia di vita.

Soltanto alla fine della sua vita il protagonista troverà la liberazione, che consiste nell’accettazione dell’esistenza del peccato e nel non giudicare mai.

Si tratta di un libro particolare e carico di significato morale, ambientato in una delle terre più magiche del mondo: l’India. Ogni persona ha realmente qualcosa da imparare leggendo questo romanzo.

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Riassunto di Narciso e Boccadoro, di Hermann Hesse https://cultura.biografieonline.it/riassunto-narciso-e-boccadoro/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-narciso-e-boccadoro/#respond Tue, 15 Oct 2013 11:54:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=8006 Narciso e Boccadoro“, qui riassunto, fu scritto nel 1930 da Hermann Hesse (scrittore, poeta, filosofo e successivamente premio Nobel). E’ uno dei più bei romanzi della storia della Letteratura.

Di cosa parla e a chi è consigliato

Il costante dissidio dell’uomo contemporaneo tra: obbligo e libertà di scelta, tra la natura e lo spirito, il dovere e l’essere trova nel libro un’interessante analisi. “Narciso e Boccadoro” è stato uno dei maggiori successi di Hesse, a dispetto dei pareri espressi dalla critica.

Il libro pone il lettore di fronte a quegli inquietanti interrogativi sulla condizione dell’uomo contemporaneo, in un’accattivante, limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco.

Hesse: Narciso e Boccadoro (1930)
La copertina di “Narciso e Boccadoro” in una edizione inglese (Narcissus and Goldmund, 1930)

Il libro è consigliato sia ad un pubblico giovane che a persone mature.

E’ indicato a chiunque cerchi di capire e accettare la diversità degli altri, ma anche per chi vuole imparare a convivere con l’altra faccia più nascosta della propria anima.

Il linguaggio usato da Hermann Hesse è di facile comprensione.

Il racconto tocca temi profondi quali:

  • l’amicizia,
  • le scelte di vita,
  • la morte,
  • l’autodistruzione,
  • la concezione dell’arte,
  • la contrapposizione tra istinto e ragione,
  • eros e logos.

Narciso e Boccadoro: trama e riassunto

Il romanzo è ambientato nel tardo Medioevo, in Germania, l’autore non cita mai i nomi dei luoghi. Solo il convento di Marianbronn è nominato nel romanzo che si ispira sicuramente alla vicenda autobiografica di Hesse.

La storia di “Narciso e Boccadoro” ha inizio in un ambiente monastico dove Narciso si prepara per i voti per sua scelta; mentre Boccadoro, orfano di madre, è costretto dall’arido padre ad inseguire un destino spirituale.

Narciso è un personaggio carismatico, dotto e meditativo ed appare in principio come un giovane maestro del convento di Mariabronn con la capacità di leggere con straordinaria precisione l’animo umano.

Boccadoro è un giovane scolaro inviato al monastero dal padre al fine di espiare la congenita anima peccaminosa ereditata dalla madre.

I due diventano amici; Boccadoro considera Narciso un esempio da seguire per intraprendere la vita monastica mentre Narciso, si accorge che l’amico non è fatto per la vita da clausura ed di preghiera, percependo l’intelligenza e il talento di Boccadoro, invita l’amico a rifarsi una sua nuova vita.

Narciso aiuta l’amico a riscoprire se stesso ed i ricordi assopiti di sua madre.

La nuova vita di Boccadoro

Il giovane Boccadoro, scosso dalle parole dell’amico ed incontrando una donna di nome Lisa, decide finalmente di lasciare definitivamente il monastero e di vivere la sua vita.

Dopo alcuni anni di disperata ricerca Boccadoro scopre la sua natura artistica, così brillantemente intuita dall’amico Narciso. Diviene ben presto allievo del celebre maestro Nicola, cominciando a realizzare una piccola statua in legno, il San Giovanni, che aveva le fattezze identiche al suo amico Narciso.

Potrebbe continuare con mastro Nicola, ma rifiuta l’eredità della bottega del maestro e la mano di sua figlia Elisabetta, riprendendo la sua vita vagabonda.

Boccadoro è, in ogni caso un puro di cuore, un artista che attraverso il mondo e la conoscenza della sua immagine, cerca di esprimere se stesso. Diventa scultore e cerca l’immagine della Grande Madre.

Durante questo suo pellegrinaggio, Boccadoro conosce il mondo fatto di crudeltà e di orrori, ma anche di piacevoli sorprese; conosce anche l’amore di diverse donne tra cui: la zingara Lisa, Lidia, la figlia del cavaliere, Giulia, sua sorella, Lena, la fanciulla morta di peste, Agnese, la bella e glaciale amante del conte.

La figura femminile però che lo accompagna per tutto il corso della sua esistenza è la madre scomparsa. Boccadoro la ricerca continuamente ma la ritrova solo in vecchiaia, quando si rompe alcune costole, cadendo da cavallo durante il suo ultimo pellegrinaggio; il suo cuore intanto è spezzato per il mancato amore di Agnese.

Gli amici si ritrovano

Gli anni trascorrono veloci. Boccadoro e Narciso si ritrovano decenni dopo. Ma è Boccadoro, quello più segnato e scosso dagli eventi.

Sono nuovamente insieme i due amici: Narciso è ormai un abate, mentre Boccadoro è un artista vagabondo.

I due condividono bei momenti insieme confessandosi l’un l’altro il bene che li ha uniti. Boccadoro confessa all’amico:

Anch’io ti ho sempre voluto bene, Narciso: la metà della mia vita è stata uno sforzo continuo per guadagnarmi l’animo tuo.

Finale

Nonostante le diversità di pensiero, i due principali protagonisti Narciso e Boccadoro, saranno per sempre legati da un affetto sincero. Sino alla fine, anche quando la morte di Boccadoro sopraggiunge.

Le ultime parole di Boccadoro, rivolte all’amico Narciso scuotono gli animi più sensibili:

Come puoi morire un giorno se non hai una madre? Senza madre non si può amare e non si può morire.

A Narciso non rimangono che il ricordo dell’amico e le sue ultime toccanti parole.

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Dello stesso autore

Altri libri di Hermann Hesse che abbiamo riassunto:

  1. Siddartha
  2. Il lupo della steppa
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