onde sonore Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 03 May 2020 19:55:36 +0000 it-IT hourly 1 Perché nelle conchiglie si sente il rumore del mare? https://cultura.biografieonline.it/rumore-mare-conchiglie/ https://cultura.biografieonline.it/rumore-mare-conchiglie/#comments Wed, 10 Jun 2015 16:32:43 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=14490 Camminare a piedi nudi sulla sabbia, all’alba, raccogliendo le conchiglie che le onde del mare portano a riva è una cara abitudine che accomuna molte persone. Se si ha la fortuna di trovarne di abbastanza grandi, accostandole all’orecchio si può udire il rumore del mare, come se avessero assorbito l’essenza dell’ambiente marino da cui provengono.

Il rumore del mare e le conchiglie
Il termine conchiglia deriva dal latino conchylium, dal greco konkhýlion, con significato di “concavità, conca”.

La conchiglia rappresenta l’involucro rigido che protegge animali a corpo molle, come i molluschi, ed è formata principalmente da carbonato di calcio, che è il maggiore componente del calcare.

Il rumore molto simile a quello del mare, che udiamo provenire dall’interno della conchiglia, è in realtà una sorta di “illusione acustica”. Le onde sonore dei rumori dell’ambiente circostante fanno vibrare l’aria contenuta all’interno delle conchiglie. Le pareti della conchiglia fungono infatti da cassa di risonanza, o cassa armonica, come quella che possiedono gli strumenti musicali, in grado di diffondere e amplificare i suoni. Per questo, le vibrazioni conferiscono maggiore intensità anche a rumori quasi impercettibili, amplificandoli.

Le conchiglie del mare
I doni del mare

La conchiglia come uno strumento musicale

Le conchiglie funzionano in modo simile agli strumenti musicali: la loro parte cava e il materiale molto duro di cui sono costituite, permette alle onde sonore di rimbalzare più volte, provocando un’eco. Il suono viene quindi ripetuto, dando l’illusione di ascoltare la risacca del mare, cioè il movimento di ritorno di un’onda che, urtando contro un ostacolo, viene fermata e respinta; per questo, accostando la conchiglia all’orecchio, ci sembra di sentire il rifluire delle onde verso il mare, dopo che si sono infrante a riva.

Nonostante questo… la conchiglia rimane, nel nostro immaginario, un piccolo scrigno capace di custodire le onde e, con esse, il ricordo delle emozioni che il mare accende in noi.

Bouguereau The shell Le Coquillage 1871
Le Coquillage (The shell) 1871, opera del pittore William-Adolphe Bouguereau
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A cosa è dovuta la “r moscia”? https://cultura.biografieonline.it/erre-moscia/ https://cultura.biografieonline.it/erre-moscia/#respond Thu, 06 Mar 2014 23:15:03 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9910 La “erre moscia” è dovuta essenzialmente ad un disturbo di tipo fonologico che è dato da una difficoltà di motilità (ovvero la cosiddetta capacità di movimento) dell’articolazione della lingua. Solitamente si inizia a notare questo difetto verso i due anni di età o anche oltre, dato che la “erre” è uno degli ultimi fonemi del nostro alfabeto che il bambino usa nel suo linguaggio.

Lettera Erre
A cosa è dovuta la “Erre moscia” ?

Tale difetto si cura facilmente attraverso la rieducazione logopedica. In ogni caso, a qualsiasi età, è però possibile correggere il difetto e acquisire una corretta pronuncia della “r”, adottando e utilizzando i dovuti accorgimenti ed esercizi che stimolano la motilità della parte anteriore della lingua.

Gli esercizi più adatti vengono indicati dal logopedista, lo specialista che rieduca chi soffre di disturbi del linguaggio. In campo medico, l’utilizzo della r moscia o alla francese da parte degli individui che presentano una pronuncia della erre diversa dall’uso comune, in italiano è indicata con il termine rotacismo.

Il rotacismo

Il rotacismo si può verificare nella maggior parte dei casi a causa di un difetto organico, come la presenza di un frenulo linguale corto dalla nascita o di un palato divenuto ogivale. L’individuo che presenta questo problema adotta un uso inconsapevole e particolare dell’appendice (lingua), producendo la classica vibrazione nella parte posteriore del cavo orale, adiacente all’esofago e alla trachea, e non nella parte anteriore del cavo vicino ai denti.

Correggere la “Erre moscia

Lo specialista di logopedia si occuperà quindi di impostare gli esatti esercizi che porteranno a fronteggiare e a correggere il disturbo fonologico, impostando così la corretta articolazione del fonema.

Le tempistiche per risolvere il disturbo variano da persona a persona, a seconda delle cause che sono all’origine, della motivazione e dell’età. La pronuncia scorretta del fonema (ovvero del suono) “r” è dovuta anche all’inflessione dominante dialettale della zona di origine: in particolar modo, nelle zone del parmense e dell’alessandrino il fonema “erre” risente di influenze dialettali e viene trasmesso e appreso in modo scorretto, rispetto al suono che dovrebbe invece avere nella lingua italiana.

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Il ventriloquo e la sua arte https://cultura.biografieonline.it/ventriloqui/ https://cultura.biografieonline.it/ventriloqui/#respond Thu, 30 Jan 2014 23:11:24 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9493 Il ventriloquo è una persona in grado di parlare, usando una o più voci, senza muovere i muscoli facciali. L’artista, durante le sue esibizioni, tiene la bocca socchiusa e non muove le labbra, la lingua ed i muscoli facciali. Il ventriloquo parla comunque in maniera normale. Questo escamotage, o trucco, permette di dare la sensazione e l’illusione allo spettatore che lui parli con il ventre o che la voce provenga da qualcun altro, spesso un pupazzo.

Un ventriloquo con il suo pupazzo
Un ventriloquo con il suo pupazzo

La sua abilità si evince dalla pronta accortezza di espirare l’aria lentamente e di stemperare i suoni serrando la gola. L’effetto è immediato e sembra che la voce provenga davvero dal ventre anche se non è effettivamente così.

Ma per creare un trucco perfetto, il ventriloquo usa spesso un pupazzo con bocca mobile, che permette di distogliere l’attenzione dello spettatore dal suo viso, dando l’impressione che sia il pupazzo a parlare.

Inoltre l’artista cerca di utilizzare poco, o mascherare, tutte quelle consonanti (bilabiali e dentali) che non possono essere utilizzate senza un evidente movimento facciale, dando maggior interesse a quei suoni simili che non richiedono alcun movimento della bocca.

L’idea diffusa che i ventriloqui parlino con il ventre dipende, con molta probabilità, dal fatto che si considera il diaframma come il più importante muscolo respiratorio, situato appunto nell’addome subito sotto i polmoni e che sia un muscolo fondamentale per il parlare, ma in realtà i suoni sono emessi solo grazie alla laringe e alle corde vocali.

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Durante le sue performance artistiche, il ventriloquo deve convincere che il pupazzo che tiene in mano sia un’entità vivente a sé stante e che abbia una vera e propria personalità, grazie all’utilizzo di voci dal timbro diverso.

In sintesi, a detta di alcuni esperti, per raggiungere lo scopo prefissato bisogna offrire particolari stimoli al cervello dei nostri spettatori creando la più grande maggioranza di stimoli possibili per poter conferire un’anima ad un pezzo di stoffa o di legno.

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Perchè la nostra voce registrata é diversa? https://cultura.biografieonline.it/perche-la-nostra-voce-registrata-e-diversa/ https://cultura.biografieonline.it/perche-la-nostra-voce-registrata-e-diversa/#comments Tue, 03 Jul 2012 11:47:17 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=2858 Se ascoltiamo la nostra voce registrata, non è come siamo abituati a sentirla mentre parliamo: non ci sembra la nostra e percepiamo un timbro diverso. La nostra voce, che sentiamo attraverso le nostre orecchie, è sentita “internamente”, cioè percepiamo le onde sonore emesse nell’aria che poi “risuonano” all’interno della scatola cranica.

Perché quando ascoltiamo la nostra voce registrata ci appare differente?
Perché quando ascoltiamo la nostra voce registrata ci appare differente?

La voce delle persone che sentiamo intorno a noi è invece la voce pura, che arriva alle nostre orecchie senza passare dalla “cassa di risonanza” della nostra scatola cranica. Il suono della nostra voce che sentiamo registrata, anche se non pare la nostra, è proprio la nostra voce “pura”, quella cioè che sentono le altre persone mentre parliamo.

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