numeri Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 12 Mar 2019 01:18:33 +0000 it-IT hourly 1 Venerdì 17: perché porta sfortuna? https://cultura.biografieonline.it/venerdi-17-sfortuna-superstizione/ https://cultura.biografieonline.it/venerdi-17-sfortuna-superstizione/#comments Tue, 15 Oct 2013 10:25:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7999 Nella nostra cultura e anche in quella degli altri paesi di origine greco-latina, il numero 17, abbinato al giorno di venerdì, è sempre stata ritenuta un’accoppiata particolarmente avversa e sfortunata. La paura per il numero 17 viene chiamata “eptacaidecafobia”. In particolare, il venerdì 17 sarebbe considerata una ricorrenza particolarmente negativa, in quanto unione di due elementi, ognuno dei quali, estremamente sfavorevoli: il numero “17” ed il giorno “venerdì” (Venerdì Santo, giorno della presunta morte di Gesù).

Calendario: Venerdì 17
Venerdì 17 porta davvero sfortuna o è solo una superstizione?

Tra le tante teorie, la più accreditata risalirebbe al Medioevo. La scritta latina “VIXI” (dal latino “vissi” quindi ”sono morto”) che spesso compariva sulle lapidi dei cimiteri, veniva scambiata con il numero romano XVII, ossia il numero arabo 17. L’altra teoria invece riguarda l’Antico Testamento dove vi è scritto che il diluvio universale iniziò proprio il 17 del secondo mese. Secondo la Bibbia, di venerdì sarebbe morto Gesù. Comunque già nella Antica Grecia era aborrito, dai seguaci di Pitagora, il numero 17 in quanto era tra il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6 .

Anche nella Smorfia napoletana il numero 17 è sinonimo di disgrazia. Sono molteplici i riferimenti al giorno “sfortunato” nella cinematografia, un classico esempio nel film “Fantozzi in paradiso”, il giorno in cui Fantozzi deve morire, viene indicato e segnato dal ragioniere sul calendario (con un teschio) ed è proprio un venerdì 17. Nei paesi anglosassoni, invece, sarebbe il numero 13 a portare sfortuna. Qualcuno farebbe riferimento ad eventi atroci quali: la data del rogo dei templari, decretata da Filippo il Bello, che sarebbe stata il 13 ottobre 1307 e la caduta di Costantinopoli in mani veneziane, avvenuta il 13 aprile 1204.

Ancora oggi in tutto il mondo, per allontanare la cattiva sorte, i più superstiziosi si affidano a rituali scaramantici e pratiche popolari, sperando di scongiurare i pericoli che il “17” possa causare.

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Perché si dice: “chi ha fatto trenta può fare anche trentuno” ? https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-chi-ha-fatto-trenta-puo-fare-anche-trentuno/ https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-chi-ha-fatto-trenta-puo-fare-anche-trentuno/#comments Wed, 07 Mar 2012 20:58:57 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=872 Il detto “chi ha fatto trenta può fare anche trentuno” deriva da una frase attribuita a Papa Leone X, nato Giovanni De’ Medici, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini. Eletto nel 1513, è il 217° papa della Chiesa Cattolica.

Papa Leone X
Giovanni de’ Medici, Papa Leone X

Il 1° luglio 1517 durante il concistoro (dal latino consistorium: seduta, assemblea, consiglio: è una riunione formale del collegio consultivo di un sovrano) nomina trenta cardinali.

Dopo aver annunciato i loro nomi, si accorge di aver escluso un religioso a suo parere degno anch’egli di quella nomina. Lo aggiunge così alla lista di seguito agli altri, come trentunesimo. La sua frase per smorzare i toni di meraviglia dei presenti è: chi ha fatto trenta può fare anche trentuno.

Questo modo di dire sta ad indicare che, dopo essersi dati molto da fare per portare a termine un lavoro, con un piccolo sforzo in più si può svolgere senza troppi problemi anche qualcosa di imprevisto.

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