nucleare Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Thu, 03 Oct 2024 10:21:30 +0000 it-IT hourly 1 Energia nucleare: perché è potente e perché è pericolosa? https://cultura.biografieonline.it/energia-nucleare-potente-pericolosa/ https://cultura.biografieonline.it/energia-nucleare-potente-pericolosa/#comments Wed, 02 Oct 2024 09:20:43 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=42424 L’energia nucleare è una forma di energia potentissima. Tuttavia è una delle fonti energetiche più controverse del nostro tempo. Da un lato, offre incredibili valori di potenza ed efficienza. Dall’altro, comporta rischi altissimi.

In questo articolo, esploreremo perché l’energia nucleare è così potente e al contempo pericolosa.

Energia nucleare - Illustrazione
Energia nucleare – Illustrazione

Premesse storiche

Un chilo di combustibile nucleare (uranio e plutonio) può produrre un’energia pari a 3 milioni di chili di carbone.

Nei reattori nucleari i nuclei dell’uranio vengono bombardati con particelle chiamate neutroni.

Questi rompono il nucleo degli atomi di uranio trasformandoli in nuclei più piccoli: in tal modo si libera un’enorme quantità di energia.

Il primo reattore nucleare fu costruito a Chicago (USA) nel 1942, grazie alle ricerche e agli esperimenti svolti dal fisico italiano Enrico Fermi, che per primo produsse energia nucleare mediante una controllata reazione a catena dell’uranio.

In brevissimo tempo, purtroppo, l’energia nucleare e i suoi studi si rivolsero in direzione degli scopi bellici.

Nel 1945, al termine della seconda guerra mondiale, le prime bombe atomiche furono scagliate sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki: uno degli episodi più tristi e sconcertanti della storia moderna.

Hiroshima, 6 agosto 1945: lo scoppio della bomba atomica
Hiroshima, 6 agosto 1945: lo scoppio della bomba atomica

La reazione nucleare causa, oltre all’energia, l’emissione di radiazioni che oltre una certa soglia diventano mortali per gli esseri viventi.

Una foto di Hiroshima rasa al suolo dalla bomba atomica
Una foto di Hiroshima rasa al suolo dalla bomba atomica

Ecco perché i reattori delle centrali nucleari sono protetti da spessi scudi per impedire la fuoriuscita di radioattività.

Il 27 aprile 1986, in Ucraina, uno dei quattro reattori della centrale di Chernobyl esplose causando un disastro ambientale.

Chernobyl, la centrale nucleare
Chernobyl, la centrale nucleare

Venne sprigionata una radioattività pari a quella della bomba atomica su Hiroshima.

Gli effetti si fecero sentire in tutta Europa – anche in Italia, e riguardarono la salute degli abitanti, i terreni e i raccolti.

L’incidente segnò l’avvio di un aspro dibattito sull’energia nucleare che portò a una maggiore consapevolezza sui rischi, la potenza e la pericolosità del nucleare.

A distanza di anni, nel 2011, a causa di un terremoto seguito da uno tsunami, si verificò un altro disastro: quello della centrale atomica giapponese di Fukushima.

Fukushima
Fukushima

Fatte queste premesse storiche ed essenziali, proviamo a spiegare perché l’energia nucleare sia così potente e così pericolosa.

Perché l’energia nucleare è potente ed efficiente

Come dicevamo essa deriva dalla fissione degli atomi di uranio o plutonio. Questo processo rilascia una quantità di energia enormemente superiore a quella ottenuta dalla combustione di combustibili fossili.

Le centrali nucleari possono funzionare in modo costante, ininterrottamente per mesi, fornendo un’affidabile base di carico per la rete elettrica.

Durante il funzionamento, le centrali nucleari non emettono gas serra, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Nonostante gli alti costi iniziali, l’energia nucleare può essere economicamente vantaggiosa nel lungo termine grazie ai bassi costi del combustibile.

Perché è pericolosa

Eventi come Chernobyl e Fukushima dimostrano le potenziali conseguenze devastanti di un incidente nucleare.

Le scorie nucleari rimangono radioattive e quindi pericolose per migliaia di anni, ponendo sfide significative per lo stoccaggio a lungo termine.

La tecnologia nucleare può essere utilizzata per scopi militari, aumentando i rischi di proliferazione di armi nucleari.

L’estrazione dell’uranio e la costruzione di centrali nucleari possono avere effetti molto negativi sull’ambiente circostante.

In sintesi

L’energia nucleare rappresenta una fonte di energia potente e a basse emissioni, ma i suoi rischi non possono essere ignorati.

Il futuro dell’energia nucleare dipenderà dalla capacità dell’uomo di bilanciare i benefici con una gestione responsabile dei suoi pericoli.

Il dibattito è costantemente aperto, soprattutto tra politici e ambientalisti, chi a favore e chi contro il nucleare.

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La catastrofe ambientale di Chernobyl https://cultura.biografieonline.it/la-catastrofe-ambientale-di-chernobyl/ https://cultura.biografieonline.it/la-catastrofe-ambientale-di-chernobyl/#comments Mon, 16 Apr 2012 12:14:27 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=1475 È ancora vivo il ricordo del disastro di Chernobyl. Il 26 aprile 1986 all’ 1e23, durante un test di sicurezza, esplose il reattore numero 4 dalla centrale nucleare V.I. Lenin, a meno di 20 km dalla città di Chernobyl in Ucraina, causando l’emissione di una nube di materiali radioattivi.

Chernobyl, la centrale nucleare
Chernobyl, la centrale nucleare

La nube radioattiva raggiunse, trasportata dal vento, l’Europa orientale, arrivando anche in Italia, in Francia, in Germania e nella zona dei Balcani. Ma non solo, toccò tutta la zona occidentale dell’Urss e furono contaminate anche la Finlandia e la Scandinavia, così come alcuni punti della costa est del Nord degli Stati Uniti.

Le aree vicine alla centrale furano evacuate e 336.000 cittadini furono obbligati a trasferirsi.  Oggi, ancora molte zone, fanno i conti con i costi di decontaminazione e soprattutto con i problemi di salute: il materiale radioattivo espone, infatti, al rischio tumore e malformazioni tutti coloro che ne sono venuti in contatto.

La centrale di Chernobyl, costruita negli anni Settanta, era composta da quattro reattori in grado di produrre 1 gigawatt di energia elettrica ciascuno. Questo impianto copriva da solo il 10 percento dell’elettricità ucraina. L’incide fu causato dalla violazione delle norme di sicurezza durante un test che causò un incontrollato aumento della potenza del nocciolo del reattore numero 4 della centrale.  L’obiettivo era quello di verificare se l’alternatore e la turbina, nel caso il circuito di raffreddamento non producesse vapore, fossero in grado di generare energia elettrica, sfruttando l’inerzia del turbo-alternatore.

Purtroppo a causa di alcuni “errori” durante il test sono morte moltissime persone: 65 quelle accertate e, in un rapporto ufficiale ONU, si stima che in 80 anni dall’incedente moriranno circa 4 mila persone a causa di tumori e leucemie che non si possono direttamente associare al disastro, ma che sono potenzialmente imputabili. Ovviamente, questo è solo il risultato di uno studio (ufficiale), estremamente contestato dalle associazioni antinucleariste internazionali che, a loro volta, sostengono che saranno invece circa 6 milioni i morti in 70 anni che potrebbero essere ricondotti all’esplosione di Chernobyl.

Sono passati più di 25 anni da quella notte, ma non sono ancora chiare le dinamiche e di conseguenza non è possibile stabilire con precisione la responsabilità di quanto avvenuto. Una cosa però è sicura: dietro a Chernobyl c’è una somma di errori e di disattenzioni tali da non essere quantificabili, dalle manovre di coordinamento alla progettazione di alcune parti meccaniche.

L’incidente del 26 aprile 1986, purtroppo, è la somma di un lavoro poco accurato e sicuramente incauto.  Per esempio, secondo alcuni progettisti, gli operatori non sapevano che il reattore avesse problemi tecnici, anche perché si trattava di un impianto abbastanza top secret. Inoltre, il personale impiegato nella centrale non era abbastanza qualificato per gestire una macchina così complessa. Esistono però due ipotesi abbastanza accreditate: la prima risale al 1986 e attribuisce la responsabilità agli operatori dell’impianto, la seconda, invece, è del 1991 e si parla debolezze nel progetto del reattore RBMK, in particolare alle barre di controllo.

La notte dell’incidente si fece di tutto per arginare il disastro: arrivarono immediatamente i soccorsi per placare l’incendio e nei mesi successivi fu messo in sicurezza il sito. I detriti radioattivi furono posti all’interno del reattore, coperto prima da sacchi di sabbia lanciati da elicotteri e poi incastrato all’interno di una sorta di bara d’acciaio. Il guaio più grande però fu che tutte le persone che parteciparono a queste operazioni, dai Vigili del fuoco ai militari dell’esercito, non furono avvertite delle conseguenze e della pericolosità dei fumi radioattivi.  Secondo i dati più accreditati, solo nella pulizia dell’area furono coinvolte quasi 600.000 persone, nel corso di 2 anni.

I rischi più gravi sono dovuti all’esposizione allo iodio-131, un isotopo radioattivo dall’emivita di 8 giorni, ma anche allo stronzio-90 e cesio-137. Molti studi hanno rivelato che sono aumentati in modo esponenziale i tumori nella zona colpita dall’esplosione e molti bambini bielorussi, ucraini e russi, che hanno bevuto latte locale assumendo iodio-131, si sono ammalati di tumore alla tiroide.  Purtroppo non si possono quantificare le persone vittime delle radiazioni e di conseguenza non si può neanche stimare con esattezza la dimensione della relazione tra l’incidente di Chernobyl e i rischi per la salute.

Il disastro di Chernobyl non si chiuse con l’incidente del 1986. Nel 1991 un altro incendio colpì la centrale nel reattore 2 che  venne subito dopo dismesso. L’impianto fu spento definitivamente dal presidente ucraino Leonid Kuchma il 15 dicembre del 2000, con una cerimonia ufficiale.

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