Molière Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 11 Jan 2022 12:38:05 +0000 it-IT hourly 1 Il Barocco in letteratura https://cultura.biografieonline.it/barocco-letteratura/ https://cultura.biografieonline.it/barocco-letteratura/#comments Mon, 06 Feb 2017 16:41:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=21222 Il Barocco è un movimento culturale che si è sviluppato in tutta Europa nel XVII secolo. Si è opposto al gusto classico e moderato che aveva dominato il secolo precedente per apportare grandi cambiamenti: l’arte deve suscitare stupore e meraviglia, anche e, soprattutto, attraverso il gusto per l’insolito e il bizzarro.  Questo nuovo stile, che ha coinvolto arte e letteratura, si è affermato perché, in quel periodo, iniziò a cambiare la percezione e la sensibilità della popolazione.

Barocco

Ad inizio del 1600, infatti, ci furono numerose scoperte. In primis quella del metodo scientifico da parte di Cartesio, che spingeva gli uomini ad indagare, e la scoperta del sistema eliocentrico. Il sapere inizia a diventare finalmente autonomo rispetto alla religione.

Il Barocco in letteratura

In letteratura, il nuovo gusto Barocco si incentra sulla ricerca di novità e sullo sperimentalismo formale. Esso elabora una poetica anticlassicista orientata a suscitare meraviglia nel lettore attraverso il ricorso allo sperimentalismo formale.

Il termine Barocco è stato utilizzato a partire dalla fine del Settecento per indicare, in maniera dispregiativa, tutte le tendenze artistiche del secolo precedente che si discostavano dall’armonia classica. Il termine deriverebbe dal sostantivo baroco, utilizzato in filosofia per indicare un ragionamento cavilloso. Oppure dall’aggettivo portoghese barroco, perla di forma irregolare. Indicherebbe pertanto l’aspetto irregolare dell’arte barocca. Soltanto la critica del Novecento è riuscita a rivalutare in chiave positiva il movimento, per porre l’accento proprio sullo sperimentalismo e l’innovazione.

La letteratura barocca si sviluppa in tutto il XVII secolo e ha il proposito di rovesciare i canoni dell’armonia classica, che si erano diffusi in tutto il Rinascimento. Questo processo inizia già qualche anno prima, durante la seconda metà del Cinquecento, con il Manierismo, che esaspera i canoni classici.

Il Barocco in Europa

Da un punto di vista geografico, il cambiamento verso il nuovo genere di letteratura barocca coinvolge tutta l’Europa. E’ particolarmente fiorente in Spagna, con la produzione teatrale di Calderon de la Barca. In Inghilterra è rappresentato dalla poesia metafisica di John Donne e dal teatro di William Shakespeare. In Francia vi è la produzione teatrale di Molière e Racine. Per l’Italia ricordiamo la creazione di grandi opere teatrali, la poesia di Giovan Battista Marino, e la produzione di Giambattista Basile.

In generale, la poetica barocca si fonda su una concezione completamente diversa rispetto al passato. Gli autori si sono orientati, sin da subito, verso una poetica anti-classicista. In essa l’arte non è più considerata come una semplice imitazione della natura. E’ invece considerata come una vera e propria ri-creazione della natura stessa.

Le forme e i temi

Abbondano così le sperimentazioni di nuove forme, generi e temi. Lo scopo principale è quello di suscitare meraviglia, utilizzando grandi artifici formali che mirano proprio a stupire il pubblico. Anche gli artifici retorici hanno la meglio su tutti gli altri aspetti. Particolarmente importante è l’uso della metafora, utilizzata per collegare tra loro elementi anche molto distanti.

Anche i temi subiscono un grande cambiamento: le solite ambientazioni letterarie vengono sostituite con situazioni insolite, brutte, grottesche e persino paradossali. Molte opere insistono anche sul tema della vanità della vita, delle illusioni, della morte e dello scorrere del tempo.

Il rifiuto dei generi tradizionali porta alla nascita e alla mescolanza di generi diversi. Viene utilizzato il madrigale come forma poetica. Nasce il romanzo, e il trattato scientifico-filosofico assume notevole importanza. I generi più utilizzati dai letterati barocchi restano però la lirica, il poema epico e il teatro, tutti rivisti seguendo le nuove norme, e in rottura con la tradizione.

Giovan Battista Marino, principale esponente del Barocco in letteratura in Italia
Giovan Battista Marino fu il principale esponente del Barocco in Italia

Il Barocco in Italia

L’esponente più rappresentativo del Barocco in Italia è senza dubbio il già citato Giovan Battista Marino. Egli è autore di un grande poema mitologico, l’Adone, e di liriche. Nelle sue opere, esprime tutti i caratteri della poesia barocca. Troviamo quindi il gusto per l’esagerazione, l’utilizzo di artifici formali, la poetica della meraviglia, l’attenzione eccessiva agli aspetti esteriori della realtà.

Altro esponente importante è Alessandro Tassoni. Autore de La secchia rapita, è un poema eroicomico che racconta in chiave umoristica il conflitto tra Bologna e Modena. Gli altri grandi autori del Seicento, come Giambattista Basile e Galileo Galilei, non possono essere ascritti esclusivamente a questo movimento letterario.

Il Barocco in letteratura, resterà il principale movimento poetico fino alla fine del secolo, quando i letterati dell’Accademia dell’Arcadia tenteranno di ripristinare l’ordine e l’armonia classica.

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Il malato immaginario di Molière: riassunto https://cultura.biografieonline.it/riassunto-malato-immaginario-moliere/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-malato-immaginario-moliere/#comments Wed, 18 Feb 2015 09:38:10 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13433 Una delle comèdie-ballet più suggestive realizzate dal drammaturgo francese Molière è “Il malato immaginario”. L’opera venne rappresentata per la prima volta a Palais Royal di Parigi il 10 febbraio 1673 dalla “Troupe de Monsieur, frère unique du Roi“.

Il malato immaginario
Una scena de “Il malato immaginario“, film (tratto dalla commedia di Molière) del 1979, di Tonino Cervi, con Alberto Sordi nel ruolo di Don Argante e Laura Antonelli nel ruolo di Tonina.

Trama

La commedia si apre introducendo Argante, ipocondriaco che pondera il prezzo delle ricette e dei medicinali a lui prescritti dal Dottor Olezzo e dal Dottor Purgone. L’uomo vuole dare in sposa la sua bella figliola Angelica a Tommaso Diafoirus, figlio del signor Diafoirus, noto medico della cittadina che potrebbe prendersi cura così anche della sua malattia. Ma Angelica si sarebbe invaghita del giovane Cleante e rifiuta la proposta del padre, che minaccia di mandarla in convento. Ad approfittare delle situazione c’è poi la perfida moglie Belinda, che vorrebbe impossessarsi di tutte le ricchezze possedute da Argante e lo asseconda continuamente.

Argante, pensando di essere gravemente malato, decide di stendere un testamento in presenza del notaio, il Signor Buonafede. Belinda spera di diventare ereditiera al più presto; intanto Angelica chiede alla fidata Tonina (la governante) di informare il suo amato Cleante della terribile decisione del padre. Tonina decide di affidare tale incarico di messo al suo fidanzato Pulcinella, l’usuraio. Il primo intermezzo vede come protagonista Pulcinella, che è disperato perché sa che il suo grande amore per Tonina non è corrisposto. Il secondo atto si apre con l’arrivo del supplente del maestro di musica della figlia, interpretato dall’innamorato Cleante, ma proprio in quel preciso istante arrivano anche il futuro sposo Tommaso Diafoirus e il padre.

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Angelica è invitata a mostrare le sue doti canore davanti al futuro sposo e improvvisa un’operetta incentrata sulla storia d’amore con Cleante. Il finto maestro di musica viene cacciato e la ragazza ribadisce la sua ferma volontà di non voler diventare la moglie di Tommaso. La perfida Belinda discute con Angelica mentre il dottor Diafoirus e il figlio visitano il povero Argante, diagnosticandogli una malattia immaginaria. Il fratello di Argante, Belardo, lo invita a non credere a nessuno: né a medici, né a farmacisti e nemmeno alla stessa moglie, che lo prendono in giro al solo scopo di impossessarsi delle sue ricchezze.

Nel secondo intermezzo, il fratello Belardo invita Argante ad assistere ad una mascherata per alleviare i suoi mali e per farlo divertire. Nell’ultimo atto si ha la risoluzione di tutti i problemi. Belardo, insieme alla governante, escogita un piano per far capire ad Argante le reali intenzioni dalla perfida moglie Belinda. In primis, fa sì che Argante si rifiuti di farsi curare dal farmacista Fiorante e dal Dottor Purgone, che escono definitivamente di scena. Poi mette in scena la morte del fratello Argante. Dopo questa notizia la perfida moglie Belinda confessa di essere sollevata. Tonina convince Argante ad allestire la stessa scena con Angelica, la quale si dispera della morte di suo padre. Argante, quindi, si alza in piedi e abbraccia la figlia acconsentendole di sposare Cleante, a patto che quest’ultimo diventi medico. Nell’ultima parte, Belardo invita lo stesso fratello Argante a diventare lui stesso medico; la sera stessa ingaggerà dei comici travestiti da medico che insceneranno la proclamazione di Argante come nuovo medico, con grande allegria e divertimento generale.

Finale

Nell’ultimo intermezzo, viene rappresentata la cerimonia burlesca nella quale un uomo viene proclamato medico. La conclusione della commedia è quella secondo tradizione, con i buoni come sempre vittoriosi e premiati e i cattivi finalmente puniti. Giustizia è stata fatta!

Il malato immaginario: breve analisi

La commedia si divide in tre atti, seguiti dai relativi tre intermezzi ed è intrisa di realismo e al contempo di comicità. La parte iniziale presenta un breve elogio nei riguardi di re Luigi. Il personaggio principale Argante pronuncia a tratti affermazioni lucide e ragionevoli, mostrando un cinismo e una disillusione che tradiscono le amare riflessioni dello stesso autore, che denuncia in modo aspro e violento la società contemporanea in cui vive. Il tema centrale della commedia è quello del malato immaginario e della mania ipocondriaca del personaggio, nonché dell’incapacità dei medici che non sanno trovare una soluzione al malessere generale imperante del malato ipocondriaco. Solo ascoltando noi stessi possiamo trovare la forza di andare avanti contro una società che, spesso, ci schiaccia e ci umilia.

Molière
Molière

Nell’opera si alternano in molte scene figure caricaturali di medici dai nomi e dagli atteggiamenti più ridicoli. Si passa dal Dottor Purgone, al farmacista Olezzanti, dal Dottor Diarroicus, a suo figlio Tommaso. Ognuna di queste figure è riconducibile a un modello di medico che lo stesso scrittore Molière mette in scena con evidenti caratteristiche caratteriali negative. Il medico viene definito spesso come una figura egoista, ipocrita, avara e infine formalista.

Curiosità

Molière morì a causa della tubercolosi il 17 febbraio 1673, proprio mentre stava recitando “Il malato immaginario“; prima di morire aveva recitato a fatica, coprendosi la tosse – si dice – con una risata forzata. Da questa circostanza pare sia nata la superstizione di non indossare il giallo in scena, in quanto Molière indossava un abito proprio dello stesso colore.

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