matrimoni Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Tue, 18 May 2021 14:39:18 +0000 it-IT hourly 1 Ripartono i matrimoni e spunta una nuova professione: il Covid Manager https://cultura.biografieonline.it/matrimoni-professione-covid-manager/ https://cultura.biografieonline.it/matrimoni-professione-covid-manager/#respond Tue, 18 May 2021 15:00:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=34261 C’è una data di ripresa anche per le cerimonie nuziali: il 15 Giugno 2021. I banchetti e le feste dovranno però seguire il protocollo preciso fissato dal Governo. Oltre al “green pass” (che dovrà essere esibito da ciascun invitato alla cerimonia), affinché la cerimonia si possa svolgere in totale sicurezza è necessario che gli organizzatori individuino il “Covid Manager”.

Si tratta di una figura professionale specifica preposta al controllo delle norme anti-Covid durante i festeggiamenti e i banchetti. Tra i suoi compiti, vi è anche quello di vigilare sulla formazione di eventuali assembramenti tra gli invitati e di verificare che ciascun invitato indossi correttamente la mascherina.

Ogni Covid Manager preposto alla singola cerimonia è tenuto a conservare per 14 giorni i nominativi degli invitati al fine di favorire un eventuale tracciamento delle positività, nel caso si dovessero verificare all’indomani delle nozze.

Il rapporto tra addetti al controllo ed ospiti dovrà rispettare il parametro di 1 ogni 50 ospiti (non di meno).

Ma l’attività del Covid Manager prevede anche: la supervisione dell’intero banchetto (distanza tra i tavoli, di almeno 2 metri), buffet con somministrazione dei pasti da parte del personale incaricato, divieto per gli ospiti di toccare il cibo presente nel buffet, il self service può essere consentito esclusivamente con prodotti serviti in monodose.

Regole rigide anche per i gruppi musicali che intervengono alla cerimonia: dovranno rispettare la distanza di almeno 3 metri dal pubblico, mentre si potrà ballare in spazi interni solo se si è in zona bianca. In tal caso bisogna garantire uno spazio pro capite di 2 metri quadri, assicurando un ricambio di aria costante.

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Differenza tra separazione e divorzio https://cultura.biografieonline.it/separazione-divorzio-differenze/ https://cultura.biografieonline.it/separazione-divorzio-differenze/#respond Mon, 28 Apr 2014 13:42:15 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10647 Oggigiorno si parla spesso di coppie che si separano e che divorziano. Dai recenti dati statistici infatti, ben tre famiglie su dieci si sfasciano. Il problema è molto più complesso del previsto. Molto spesso si fa confusione sui due termini: divorzio e separazione.

Divorzio e separazione
Divorzio e separazione

La “separazione” è solo una situazione considerata transitoria, l’iter dura per ben tre anni a detta di legge e, finché si è solo separati, si è ancora di fatto e di diritto coniugi. La separazione non sospende il matrimonio tra i due coniugi ma solo gli effetti, nell’attesa o di una riconciliazione o di un’eventuale provvedimento di divorzio.

Esistono diverse tipologie di separazioni: quella di fatto, che prevede l’allontanamento spontaneo di uno dei coniugi per volontà unilaterale, o per accordo, ma senza l’intervento di un Giudice, o quella legale (consensuale o giudiziale) che rappresenta una delle condizioni (la più frequente) per poter procedere poi al divorzio.

Durante il periodo della separazione, i coniugi sono ancora a tutti gli effetti marito e moglie e non perdono gli effetti civili. Inoltre si può ritornare sui propri passi qualora i due coniugi cambiassero idea.

Separazione e divorzio

Diverso è invece il “divorzio”. Introdotto e disciplinato dalla legge 1.12.1970 n. 898, prevede lo scioglimento del rapporto matrimoniale e la cessazione degli effetti civili (nel caso si tratti di un matrimonio concordatario che era stato celebrato con rito cattolico o di altra religione riconosciuta dalla Stato italiano).

Decadono completamente gli effetti del matrimonio, che riguardano la sfera personale della persona (uso del cognome del marito, presunzione di concepimento, ecc.), sia quella patrimoniale.

Solo dopo la sentenza di divorzio, si può procedere eventualmente a seconde nozze. Il divorzio può essere chiesto immediatamente da uno dei coniugi (o da entrambi in caso di ricorso congiunto), se uno dei due risulta, per esempio, condannato per una serie di reati anche qualora il coniuge sia poi stato assolto dall’aver commesso i reati e se la convivenza tra i due coniugi risulta insostenibile; tra gli altri casi: se il rapporto matrimoniale non è stato consumato, in caso di eventuale cambio di sesso, (sentenza di ratificazione di attribuzione di sesso a norma della legge 14 aprile 1982 n. 164) e se il coniuge è straniero ed ha già ottenuto l’annullamento del rapporto matrimoniale all’estero.

Un matrimonio felice può esistere solo fra un marito sordo e una moglie cieca. (Anton Cechov)
Un matrimonio felice può esistere solo fra un marito sordo e una moglie cieca. (Anton Cechov)

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Il rito del matrimonio e le sue origini https://cultura.biografieonline.it/rito-matrimonio-storia/ https://cultura.biografieonline.it/rito-matrimonio-storia/#comments Mon, 10 Feb 2014 14:00:07 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=9705 Sebbene ancora manchino chiare documentazioni relative alle sue origini, il rito del matrimonio risalirebbe a quattro mila anni fa, al tempo dei Babilonesi, quando questa forma di contratto tra uomo e donna, che sancisce la loro unione, era già in voga. Si può infatti dire con assoluta certezza che tutte le popolazioni oggi a noi note, comprese le più primitive, usavano il rito del matrimonio come legame socialmente riconosciuto tra individui o come istituzione universale comune a tutti i popoli e a qualsiasi livello di cultura e sociale.

rito matrimonio
Il rito del matrimonio ha origini antichissime

Una fra le più antiche testimonianze in tale senso, nella quale venne stabilito che il matrimonio è valido solo se c’è un contratto “d’acquisto” scritto (della moglie da parte del marito) fu il cosiddetto codice di Hammurabi (1792-1750 a.C.).

L’età ideale per il matrimonio secondo il filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.) era da attestarsi in 37 anni per l’uomo e in 18 per la donna. Da lì in poi e con pochissimi cambiamenti, anche tutte le altre società si affidarono al codice di Hammurabi. Il matrimonio, a detta degli studiosi di quel tempo, comportava il passaggio di una persona da un gruppo sociale ad un altro e la prole apparteneva dunque socialmente a uno solo dei due coniugi. Inoltre per sopperire alla diversità di ceto, erano necessari accordi e compensazioni tra le famiglie degli sposi. Il pagamento avveniva con bestiame, attrezzi o denaro alla famiglia di lei, oppure servizi e aiuti di vario tipo, per esempio il genero coltivava il campo del suocero.

Nelle varie società e culture possiamo trovare vari tipi di matrimoni: la monogamia (un marito ed una moglie, la più diffusa), la poligamia (un marito con più mogli) e la poliandria (una donna con più mariti). Secondo quanto scritto nel codice di Hammurabi, la poligamia era consentita solo se la prima moglie era sterile mentre nell’antico Egitto tale usanza valeva solo nelle caste più elevate.

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Perché si dice Luna di Miele? https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-luna-di-miele/ https://cultura.biografieonline.it/perche-si-dice-luna-di-miele/#comments Mon, 03 Jun 2013 09:09:42 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7413 Dopo la celebrazione del rito religioso e i festeggiamenti con amici e parenti che hanno condiviso la loro gioia, gli sposi sono pronti a partire per la “luna di miele”, ossia il tradizionale viaggio di nozze. L’origine del termine “luna di miele” si riferisce senz’altro al primo mese di matrimonio, che dovrebbe essere appunto “di miele”, fatto di dolcezza e tenerezza tra i due sposini che hanno coronato il loro sogno d’amore.

Luna di miele: foto di una coppia di sposi
Sposi in luna di miele

Nell’Oxford Dictionary si fa riferimento a questo significato, mettendo in evidenza come solo la prima “luna” (intesa come mese lunare) sarà di miele, poi bisogna aspettarsi che l’iniziale felicità a due declini con il tempo.

L’espressione “luna di miele” risale agli antichi Babilonesi, che erano soliti donare agli sposi una particolare bevanda alcolica a base di miele (l’idromele), nella quantità necessaria per un mese.

Foto del miele
Miele

Pare che l’idromele fosse utile a stimolare la fertilità, e venne utilizzato anche dai Romani e successivamente nel periodo medievale. Durante il Medioevo la famiglia che dava in matrimonio la figlia ad un uomo le porgeva anche il miele, una sostanza considerata simbolo di dolcezza e costosa per quei tempi. I due sposi trascorrevano insieme la prima notte, detta “luna di miele” per la durata del ciclo femminile che è legata alle fasi lunari e per la presenza del miele che appunto addolciva l’atmosfera.

Nel periodo medievale venivano svolti veri e propri rituali che avevano come oggetto la luna di miele, considerato dalla religione neopagana Wicca come un periodo legato alla natura, ricco di cambiamenti positivi e nel quale ciascuno deve diventare responsabile. Questa fase della vita è la più propizia per cominciare la vita a due con il matrimonio. L’origine antica del termine è avvalorata dal fatto che esiste l’equivalente in diverse lingue, come l’inglese (Honeymoon), lo spagnolo (Luna de miel), il francese (Lune de miel), ma anche in arabo e gallese.

Luna di miele: sposi sulla spiaggia
Luna di miele

In età moderna, a partire dal diciannovesimo secolo, l’espressione “luna di miele” viene utilizzata per individuare il periodo immediatamente successivo alla cerimonia, e coincide quindi con il viaggio di nozze, organizzato dagli sposi per allontanarsi dalla vita di tutti i giorni e godersi un po’ di relax dopo lo stress dovuto ai preparativi del matrimonio.

Nelle Sacre Scritture si legge che lo sposo in questo particolare periodo non dovrebbe compiere lavori pesanti o gravosi, ma dedicarsi completamente alla moglie. In realtà questo proposito dovrebbe accompagnare tutto il tempo del matrimonio, non solo gli inizi!

Oggi si parla di luna di miele per descrivere vacanze e mete esotiche, e si è perso di vista il vero significato di tale modo di dire. Dovremmo invece tornare alle origini di alcune espressioni perché sono queste che ci dicono chi siamo e da dove veniamo. La luna di miele è un periodo che gli sposi dovrebbero vivere più intimamente e godendo del sentimento che li unisce, senza perdersi in distrazioni inutili che, seppur piacevoli, allontanano la mente ed il cuore dal reciproco impegno preso.

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Perché la fede si mette all’anulare sinistro? https://cultura.biografieonline.it/perche-la-fede-si-mette-all-anulare-sinistro/ https://cultura.biografieonline.it/perche-la-fede-si-mette-all-anulare-sinistro/#comments Thu, 30 May 2013 10:14:56 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=7355 Vi siete mai chiesti il motivo per cui la fede si mette all’anulare della mano sinistra? La parola anulare deriva proprio dal latino “anulus” e significa anello.

Sai perché l'anello nuziale si indossa sull'anulare sinistro
Perché la fede si mette sul dito anulare sinistro

La tradizione affonda le sue origini all’antichità, pare che già le spose egiziane avessero l’abitudine di portare la vera all’anulare perché si pensava che da lì passa una vena che si irradia direttamente verso il cuore.

Successivamente questa consuetudine è passata alla tradizione religiosa cristiana, in cui l’anulare sinistro è il dito che il sacerdote tocca dopo i primi tre con l’invocazione Padre-Figlio-Spirito Santo.

Dal punto di vista anatomico l’anulare è il primo a formarsi nel feto ed è il più debole di tutti, perché collegato al medio e al mignolo tramite il muscolo flessore. La scelta della mano sinistra per portare la fede è anche di tipo pratico: la mano destra è quella che si utilizza di più nelle operazioni di tutti i giorni, quindi qui la fede si rovina prima e potrebbe dare più fastidio.

La fede che gli sposi si scambiano durante il rito religioso nuziale è simbolo dell’unione matrimoniale, per questo è circolare. L’anello è presente già nel periodo barbarico per simboleggiare la promessa, il potere, la sottomissione, il legame esistente tra l’uomo e la donna. L’abitudine di scambiarsi la fede e portarla al dito risale al XVI secolo, mentre si comincia ad incidere il nome degli sposi all’interno soltanto nel XVII.

Prima di allora il rito del matrimonio era vissuto privatamente e senza l’intervento del sacerdote. A suggellare l’unione con la firma di un contratto era il notaio. Il sacerdote era chiamato solo dopo questo momento, di solito veniva ricevuto in casa della donna.

Anelli: fedi nuziali
Classiche fede nuziali in oro

Mentre noi in genere portiamo la fede all’anulare sinistro, in altri Paesi del Nord Europa e in Spagna la vera si porta alla destra. In India, invece, durante la cerimonia del matrimonio vengono inanellate tutte le dita della mano.

La tradizione vuole che la fede sia in oro giallo, ma oggi sempre più persone preferiscono optare per l’oro bianco, rosso o per il platino. A seconda della zona di provenienza e delle caratteristiche, la fede viene denominata in diversi modi: La Francesina, la Classica, la Mantovana, ecc.

Nel matrimonio cattolico le fedi vengono portate agli sposi sull’altare da uno dei testimoni o da un bimbo chiamato “paggetto”. Lo scambio delle fedi con la pronuncia della promessa tra i due sposi è un momento solenne della celebrazione, quello in cui ci si commuove più facilmente.

Attraverso lo scambio delle fedi la coppia giura reciprocamente amore eterno dinanzi a Dio. Proprio per la corrispondenza del dito sinistro all’arteria che arriva direttamente al cuore (sede dell’amore e dei sentimenti) portare la fede all’anulare sinistro acquista il significato di un impegno di fedeltà e di protezione del cuore.

Un’antica credenza cinese ritiene che ad ogni dito della mano corrisponda qualcuno a noi caro: il mignolo rappresenta i figli; il medio rappresenta noi stessi; il pollice rappresenta i genitori; l’indice rappresenta fratelli e sorelle; l’anulare rappresenta il partner.

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