Marilyn Monroe Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sun, 27 Mar 2022 12:03:44 +0000 it-IT hourly 1 Marilyn, opera di Andy Warhol https://cultura.biografieonline.it/andy-warhol-marilyn/ https://cultura.biografieonline.it/andy-warhol-marilyn/#comments Sun, 27 Mar 2022 11:17:23 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=5755 Il volto di Marilyn Monroe qui ripreso, appartiene ad una cartella contenente 10 serigrafie su carta che Andy Warhol realizzò nel 1967, tutte dedicate alla diva americana e che si aggiungono ad una collezione più ampia, sempre realizzata dopo la metà degli anni’60 e che ritraeva diversi personaggi famosi, icone dell’immagine del tempo, come ad esempio le serigrafie su Mao. La serigrafia che vediamo misura 91,5 x 91,5 cm ed è esposta alla Andy Warhol Foundation di New York.

Marilyn Monroe (Serigrafia di Andy Warhol, 1967)

Questa serie appartiene alle prime serigrafie che Warhol realizzò e si caratterizza per una forza cromatica più intensa e per un disegno molto delineato, dove non è presente alcuna sbavatura. La sua perfezione cromatica e stilistica definisce l’intensità dell’opera e la distingue invece dai ritratti che l’artista aveva realizzato su tela.

La cartella dedicata a Marilyn è una delle più famose e citate dell’artista americano e si caratterizza per una ricchezza cromatica che cambia da serigrafia a serigrafia, giocando sui contrasti complementari di colori quali il blu, il rosso, il verde, l’azzurro e il rosa.

Marilyn Monroe (Serigrafie di Andy Warhol, 1967)

Questi colori assumono tinte fredde e plasticate, che aumentano ancora di più il loro contrasto cromatico. Guardando questa serigrafia in particolare, si nota come lo sfondo si oppone ai capelli colorati di giallo. In altre serigrafie invece il contrasto sul volto di Marilyn sarà fra il rosso e il blu o il rosso e il verde.

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Madonna si veste da Marilyn Monroe per omaggiarla: il web insorge https://cultura.biografieonline.it/madonna-si-veste-da-marilyn-monroe-per-omaggiarla-il-web-insorge/ https://cultura.biografieonline.it/madonna-si-veste-da-marilyn-monroe-per-omaggiarla-il-web-insorge/#respond Sat, 06 Nov 2021 14:15:00 +0000 https://cultura.biografieonline.it/?p=36646 Sdraiata sul letto con indosso solo una pelliccia, parrucca biondo platino e flaconi di farmaci disseminati intorno: così è apparsa Madonna, vestendo i panni dell’attrice americana Marilyn Monroe per un cortometraggio e servizio fotografico. In pratica, la famosa rockstar ha voluto ricreare la scena della morte dell’attrice scomparsa prematuramente, con l’intento di renderle omaggio.

Il cortometraggio, intitolato “A private affair” si riferisce al rapporto intimo che si era creato tra il fotografo Bert Stern e la sua Musa, la divina Marilyn.

Ma la trovata di Madonna non è piaciuta a parecchi follower, che l’hanno attaccata aspramente sui social. “Sto celebrando la vita di questa grande arista. Se siete troppo stupidi per riconoscerlo, non posso aiutarvi”, ha risposto la cantante per le rime.

I seguaci della famosa rockstar statunitense non hanno inoltre gradito il ricorso eccessivo che la loro beniamina ha fatto alla chirurgia estetica negli ultimi tempi.

A fronte di chi è abituato a difenderla in ogni scelta che fa, vi è anche chi l’ha giudicata addirittura “irriconoscibile”.

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Dittico di Marilyn, opera di Andy Warhol https://cultura.biografieonline.it/dittico-di-marilyn/ https://cultura.biografieonline.it/dittico-di-marilyn/#comments Fri, 01 Oct 2021 07:41:20 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=18620 Dopo la morte di Marilyn Monroe, avvenuta il 5 agosto 1962, quando la diva aveva appena 36 anni e fu trovata morta nella camera da letto della sua abitazione di Brentwood, a Los Angeles, Andy Warhol ne rimase profondamente colpito e rese Marilyn il mito che sopravvive alla morte. Ne derivarono molte tele che l’artista realizzò subito nel 1962. Tra queste, il più importante è il “Dittico di Marilyn” (titolo originale: Marilyn Diptych), che si trova conservato alla Tate Modern Gallery di Londra, definito dai critici la terza opera più influente d’arte moderna.

Dittico di Marilyn - Marilyn Diptych - Andy Warhol
Dittico di Marilyn (Marilyn Diptych) – Opera di Andy Warhol del 1962

Altre opere di Warhol dedicate all’attrice sex-symbol sono: Marilyn (sempre del 1962) e Gold Marylin Monroe (del 1967).

Dittico di Marilyn: analisi della serigrafia

Il dipinto è stato realizzato utilizzando il processo di serigrafia. È composto da due tele d’argento dove la foto, una fotografia pubblicitaria del film Niagara (1953) della diva si ripete 50 volte (in 5 righe e 10 colonne). Di queste, 25 immagini si ripetono a colori, sul lato sinistro, mentre dall’altra parte, le altre 25 foto sono in bianco e nero. Proprio a voler evidenziare, probabilmente, il rapporto tra la vita e la morte dell’attrice.

In quest’opera, gli occhi dello spettatore sono portati a vagare, senza concentrarsi in un punto preciso. Andy Warhol decise di non disegnare direttamente l’immagine della diva, ma di utilizzarne una esistente: Marilyn è rappresentata con sguardo seducente, labbra socchiuse. La riproduzione comunque la rende una maschera inanimata. La tecnica serigrafica utilizzata nel “Dittico di Marilyn” appiattisce il volto dell’attrice.

Andy Warhol e la Pop art

Warhol è considerato il maggiore interprete della “Pop art”, che è l’abbreviazione di “Popular Art“, che tradotto significa appunto “arte del popolo”. Un movimento artistico, questo, nato intorno agli anni Sessanta, che concentra il proprio interesse sugli oggetti, sui miti, tende a sottolineare l’omologazione, ad opera dei mass media, proprio di uno stile di vita impersonale.

Ed è così che l’opera d’arte diventa un oggetto commerciale, arte prodotta in serie. Proprio per questo motivo, Andy Warhol usa la sua arte in modo provocatorio, ripetendo le immagini in modo ossessivo allo scopo di accusare un mondo preda del consumismo. Ed è così che ritrae immagini che non hanno un contenuto morale, né tantomeno ideologie.

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Il profumo Chanel n.5 https://cultura.biografieonline.it/chanel-n-5/ https://cultura.biografieonline.it/chanel-n-5/#comments Thu, 09 Apr 2015 16:58:48 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=13962 Chanel n.5 è il profumo più famoso e venduto al mondo, prodotto dall’omonima casa di moda. Conta più di 80 milioni di flaconi venduti dall’inizio della produzione. È stato uno dei primi profumi ottenuti miscelando sia essenze naturali, come quelle di gelsomino e rosa, che essenze sintetiche, dette aldeidi, che garantivano un sentore che durasse più a lungo possibile.

N° 5 Chanel
N° 5 di Chanel è uno dei profumi più famosi e diffusi al mondo

Le essenze naturali infatti erano abbastanza labili per questo venne scelto di miscelare naturali e sintetiche insieme. Coco Chanel, fondatrice dell’omonima casa di moda, volle creare un profumo che non fosse troppo dolce come andava di moda all’epoca, ma che contenesse un’essenza più elaborata. I profumi del tempo infatti erano quasi tutti a base di rosa, mughetto, e altre essenze delicate che scomparivano dopo poco tempo.

Coco invece puntò su qualcosa di diverso, arrivando ad usare anche aromi che generalmente utilizzavano le prostitute. Chanel n.5 era un profumo che non assomigliava a nessun altro sul mercato: oltre ad 80 essenze, venne miscelato un particolare aldeide sintetico al profumo di arancia che lo rendeva davvero unico. Resta sicuramente qualche ingrediente segreto che viene sapientemente tenuto nascosto!

La scelta del nome

La leggenda narra che Coco scelse il nome N° 5 dopo aver annusato la quinta boccetta di profumo proposta dal chimico Ernst Beaux, al quale era stata commissionata la creazione. Si dice che Coco si innamorò della quinta e per questo decise di chiamare il suo profumo n.5.

In realtà però le cose andarono diversamente: Beaux aveva preparato ben 24 campioni e pensare che Gabrielle Chanel si fosse fermata ad annusare solo fino al quinto sembra improbabile!

Era il 21 maggio 1921 quando Coco testò le 24 fragranze e, forse, scelse questo nome particolare perché per lei il numero 5 aveva un significato importante: aveva lanciato la sua prima collezione il 5 maggio, che è il quinto mese dell’anno e quindi decise che anche il profumo doveva essere caratterizzato da questa numerazione. E aveva proprio ragione ad essere scaramantica! Chanel n.5 è stato infatti il profumo più venduto al mondo, chissà forse grazie alla fortuna ma soprattutto alle abili mani del profumiere Beaux, che da esperto chimico riuscì a comporre il perfetto mix di essenze naturali ed artificiali.

Coco Chanel

Pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, Coco Chanel è stata la creatrice di una della più grandi case di moda del mondo. Nacque nel 1883 a Saumur in un orfanatrofio perché concepita al di fuori del matrimonio da una relazione tra Henri Chanel e Jeanne DeVolle.

Coco Chanel
Coco Chanel

Il padre era un venditore ambulante e la madre la figlia di un locandiere: la sua infanzia venne scossa dalla morte della madre, a seguito della quale Coco e le sorelle vennero affidate ad un convento di suore, dove vivevano in un clima di grande austerità.

Il periodo trascorso in convento ha influenzato moltissimo lo stile dei capi di Chanel, soprattutto nell’uso dei colori bianco e nero. Gabrielle, insieme alla sorella Julie, venne mandata in una scuola di Notre Dame per apprendere le arti domestiche. Qui a Parigi trovò un lavoro come commessa in un negozio di biancheria intima, dove migliorò le nozioni di cucito già apprese dalle suore. Contemporaneamente cominciò una breve carriera nei caffè- concerto come cantante, e da qui probabilmente derivò il suo soprannome di Coco dalla canzone Qui qu’a vu Coco? con la quale spesso si esibiva. Una delle svolte della sua vita avvenne quando incontrò Etienne de Balsan, che divenne suo amante e primo finanziatore delle sue idee nel campo della moda. Egli infatti assecondò la sua passione per la moda e le permise di vendere cappellini nel suo appartamento di Parigi.

Così Coco iniziò la sua carriera nel 1909 realizzando proprio questi cappellini che si contraddistinguevano per essere molto più semplici rispetto a quelli con piume e agli strass che andavano di moda a quel tempo. Da quel momento in poi la carriera di Chanel fu un crescendo: grazie al nuovo amore Boy Chapel, aprì la sua prima boutique e nel 1912 iniziò a vendere anche vestiti. La rivoluzione di Chanel fu quella di aver utilizzato il jersey come stoffa e aver creato dei vestiti, oltre che di classe, soprattutto comodi, eliminando il corsetto che ancora veniva indossato dalle signore.

Gli anni Venti furono senz’altro il periodo più produttivo della maison, quando la stilista entrò in contatto con i più grandi pittori e artisti dell’epoca. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Chanel fu costretta a chiudere perché accusata di essere una spia tedesca.

Negli anni Cinquanta, grazie al lavoro di costumista in America, ritornò a calcare le passerelle con i suoi modelli, lanciando la famosa borsetta e l’ineguagliabile tailleur.

La stilista morì il 10 gennaio 1971, all’età di 87 anni ma la maison non ha smesso di ottenere grandi traguardi: dal 1983 al suo timone c’è il guru Karl Lagerfield, che riesce a mantenere sempre costanti i successi della creatrice.

Frasi famose sul profumo
Frasi celebri sul profumo

Il successo della maison e del profumo n.5

Senza dubbio il n.5 è uno dei grandi simboli della maison, indimenticabile icona di eleganza nel campo della profumeria. Durante la Seconda Guerra mondiale, fu l’unico prodotto Chanel che rimase in commercio e i soldati americani facevano la fila aspettando di portare a casa la preziosa boccetta.

La confezione era composta da una semplice bottiglia da farmacia in vetro, o cristallo per i clienti più facoltosi. L’etichetta era bianca e nera e il flacone originario fu poi sostituito da uno più squadrato in modo da renderlo più resistente. Dagli anni Venti ad oggi la boccetta è rimasta praticamente la stessa, i tappi invece si sono avvicendati seguendo la moda del momento: quello originale era in vetro mentre dagli anni Ottanta si è preferito ridurlo nelle dimensioni e modificare il materiale. Andy Warhol, padre della pop art americana degli anni Cinquanta, dedicò alla boccetta del profumo n.5 una serie di serigrafie ispirate alla pubblicità del profumo.

Coco inizialmente non voleva che il profumo venisse pubblicizzato, puntando tutto sul passaparola tra i clienti. La prima vera pubblicità infatti apparve solo nel 1924 sul New York Times ma non fu accompagnata da una vera strategia di marketing, in quanto il profumo era già il simbolo della nuova classe media che stava nascendo e pertanto era vendutissimo.

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe

Le campagne pubblicitarie più importanti iniziarono proprio dagli anni Cinquanta, quando il profumo divenne ancora più venduto sia all’estero che in Francia, dove è rimasto in vetta alle classifiche fino al 2011, quando è stato soppiantato da J’adore di Parfums Christian Dior.

La più grande testimonial e colei che ha contribuito al successo planetario della fragranza fu l’attrice Marilyn Monroe che durante un’intervista del 1952 dichiarò: «Cosa indosso a letto? Chanel n.5, ovviamente!», frase celeberrima composta da parole che sono rimaste nella storia della profumeria e soprattutto nell’immaginario di donne e uomini fino ai nostri giorni.

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Le campagne pubblicitarie si sono poi susseguite fino ai nostri giorni: ricordiamo lo spot nel 1998 con la modella che interpreta una moderna cappuccetto rosso, il cui storyboard venne disegnato da Milo Manara. L’ultimo spot risale al 2014 e vede come protagonista Gisele Bundchen accompagnata da un celebre brano del film Grease.

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Oggi possiamo affermare che il segreto del successo del profumo “N°5 Chanel” è stato il fatto che sia rimasto immutato nel tempo, diventando un’icona di stile, classe ed eleganza indiscusso ed indiscutibile.

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Gold Marilyn Monroe (opera di Andy Warhol) https://cultura.biografieonline.it/gold-marilyn-warhol/ https://cultura.biografieonline.it/gold-marilyn-warhol/#comments Wed, 03 Sep 2014 10:57:56 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=11769 Capelli sofisticati, trucco perfetto, labbra contratte in un sorriso eterno, sfondo oro. È questa l’opera “Gold Marilyn Monroe“, che ritrae la diva secondo l’interpretazione che ne dà Andy Warhol. Si tratta di un acrilico, inchiostro serigrafico, vernice d’oro e spray su tela, di centimetri 211,5 x 144,8, realizzata nel 1962, e conservata a New York presso The Museum of Modern Art.

Gold Marilyn Monroe
Gold Marilyn Monroe (opera di Andy Warhol)

Gold Marilyn Monroe: il significato di quest’opera

La cosa che più colpisce di queste opere – una serie di lavori sono stati dedicati all’artista – è il fatto che Andy Warhol abbia sempre utilizzato, per ritrarla, una sola immagine. Nel suo archivio, infatti, c’erano centinaia immagini della diva, alcune delle quali più sensuali e accattivanti di quella scattata da Gene Cornman per la promozione del film “Niagara”.

Warhol avrebbe dunque potuto montare un ritratto polifonico come quello realizzato per la collezionista Ethel Scull, tuttavia non l’ha fatto. Vediamo perché. Il primo motivo è che Marilyn è morta e a lei non si addice più la varietà della vita, ma il volto immobile e truccato di un cadavere. Quindi un’immagine che si presenta ad un’unica interpretazione che ripeta all’infinito quanto di eterno c’era nel personaggio pubblico.

Il secondo motivo è dato dal fatto che Warhol prediligeva l’impostazione frontale e il campo ristretto delle foto-tessere. Da qui la scelta dell’immagine di Cornman. Terzo, perché la foto scelta non propone un volto, ma una maschera: capelli sofisticati, trucco perfetto abbinato al vestito, rossetto che racchiude il sorriso eterno, tutto su uno sfondo color oro.

Ci troviamo di fronte ad un’immagine di morte, di cui Warhol riesce a cogliere il fascino ambiguo. Negli anni Sessanta in America si è sviluppato un periodo di cambiamento sociale e politico, in cui l’arte non è stata coinvolta. Tuttavia all’inizio del decennio si sviluppò un nuovo movimento sulla cultura popolare e le icone nazionali, chiamato “Pop art“. Si tratta di un connubio fra pittura e fotografie, dove gli artisti si esprimono dipingendo tele serigrafate con l’immagine usando colori astratti brillanti.

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