Marcel Proust Archivi - Cultura Canale del sito Biografieonline.it Sat, 02 May 2020 20:21:09 +0000 it-IT hourly 1 Alla ricerca del tempo perduto (opera di Proust) https://cultura.biografieonline.it/riassunto-alla-ricerca-tempo-perduto/ https://cultura.biografieonline.it/riassunto-alla-ricerca-tempo-perduto/#comments Sat, 03 May 2014 15:06:25 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=10762 Con le sue 3.724 pagine, l’opera “Alla ricerca del tempo perduto” è considerata il romanzo più lungo del mondo secondo il Guinness dei primati. Venne scritta da Marcel Proust tra il 1909 e il 1922, ma fu pubblicata in sette volumi tra il 1913 e il 1927. Probabilmente sarebbe stata ancora più lunga se egli non fosse deceduto mentre terminava una delle sue revisioni.

Alla ricerca del tempo perduto - Proust
Alla ricerca del tempo perduto, opera in 7 volumi di Marcel Proust

Sicuramente si tratta di una delle opere più importanti della letteratura, sia per lo spaccato filosofico che per l’evoluzione del pensiero di Proust.

I 7 volumi

Alla ricerca del tempo perduto è composto da sette volumi:

  • La strada di Swann (1913),
  • All’ombra delle fanciulle in fiore (1919),
  • I Guermantes (1920),
  • Sodoma e Gomorra (1921-22),
  • La prigioniera (1923),
  • La fuggitiva (1927),
  • Il tempo ritrovato (1927).

La storia del romanzo

Il romanzo fu duramente accolto dalle case editrici, che non capirono subito la sua portata rivoluzionaria. Proust dovette quindi faticare molto per vedere l’opera pubblicata per la prima volta dall’editore Bernard Grasset, e gli offrì perfino di pagare le spese di pubblicazione. Successivamente però le case editrici che lo rifiutarono si resero conto del grandissimo errore commesso.

Riassunto e trama

L’opera narra la storia di Marcel che diventa scrittore: egli decide finalmente di scrivere un romanzo sugli uomini e sul tempo dopo aver vinto tutte le sue insicurezze fisiche e soprattutto psicologiche.

Il racconto inizia con Marcel che rievoca i tempi della sua infanzia, trascorsa a Combray, una cittadina di provincia. Si ricorda della mamma, della zia e di Gilbert , suo primo amore.

Mediante l’espediente di un flashback, racconta la storia dei genitori di Gilbert, Odette e Swann, che vivono una grande passione tra i salotti parigini.

Marcel prosegue il racconto con la sua adolescenza parigina e il viaggio estivo sulle coste della Normandia. Ormai archiviata la passione per Gilbert, conosce altre ragazze che lo fanno innamorare, in particolare Albertine Simonet . Marcel torna poi a Parigi e viene introdotto nell’ambiente aristo-chic, da cui però rimane deluso perché scopre un mondo vacuo. Qui si innamora prima della contessa de Guermandes e poi di un’attrice di nome Rachel.

Nel volume intitolato Sodoma e Gomorra, Marcel conosce il mondo omosessuale parigino e scopre che la sua amante Albertine ha avuto rapporti omosessuali con una sua amica. I due vanno a vivere insieme ma Marcel sospetta di continuo che essa ami le donne, per cui a causa della sua gelosia, la convivenza diventa impossibile.

Albertine fugge e muore a causa di una caduta di cavallo. Intanto Marcel incontra di nuovo Gilbert  che si sposa però con un altro uomo.

Nel frattempo scoppia la Prima Guerra Mondiale e Marcel ritorna a Parigi, dove non riconosce più nulla. Decide perciò di ritrovare il tempo perduto, la sua memoria dell’infanzia, e per fare questo l’unico modo è scrivere. La letteratura diventa così l’unica arma per poter ritrovare quel passato mitico e gioioso a dispetto dei tempi moderni.

Commento

Alla ricerca del tempo perduto è un’opera molto complessa, intrisa di filosofia. Si chiude e si apre come se fosse stata progettata in modo circolare, con un inizio e una fine già stabilita.

La conclusione a cui arriva l’autore e che vuole essere il suo messaggio più profondo ci ricorda che la felicità esiste ma soltanto dei meandri della letteratura, in quel mondo senza tempo.

La sua ricerca è infatti volta a ritrovare il tempo perduto e quindi la felicità, una ricerca che ha un lieto fine: quello della scrittura.

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Come smontare la letteratura https://cultura.biografieonline.it/come-smontare-la-letteratura/ https://cultura.biografieonline.it/come-smontare-la-letteratura/#respond Mon, 16 Jan 2012 10:18:44 +0000 http://cultura.biografieonline.it/?p=123 Nell’estate 2011 alcuni giornali spagnoli hanno raccontato la genesi di un testo curioso. Un libro che affronta in modo originale la storia della letteratura contemporanea senza affidarsi ad un canone o cercando una chiave interpretativa bensì raccontando come si costruisce un’ opera letteraria.  Non si tratta, però, di un corso di scrittura creativa o di un seminario universitario riguardante l’opera di un maestro della letteratura del novecento, benché l’autore del libro sia un professore di Letteratura comparata all’università di Madrid, ma di un esercizio retorico attraverso il quale, alcuni romanzi esemplari del secolo passato, vengono smontati e rimontati di fronte agli occhi curiosi e forse perplessi del lettore, affinché se ne comprendano i più piccoli e sfumati meccanismi.

(Come smontare la letteratura) Javier Aparicio Maydeu: "El desguace de la tradición. En el taller de la narrativa del siglo XX"

Il libro è scritto da Javier Aparicio Maydeu, critico letterario de El Pais ed ex agente letterario, e si intitola “El desguace de la tradición. En el taller de la narrativa del siglo XX” pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Catedra che come Adelphi non disdegna di pubblicare libri di qualità e spesso lontani dal consumo di massa.

Il titolo suggerisce come rottamare la tradizione e come entrare nello studio di alcuni narratori del novecento per scoprirne, ammirarne, conoscerne le tecniche, le ansie, le paure, le genialità, le ispirazione, le retrosie e le cancellature che li hanno portati a comporre alcuni dei più grandi capolavori della letteratura di ogni tempo.

Gli scrittori spiati e sezionati sono molti, d’altra parte il libro è composto da più di 1000 pagine:  Franz Kafka, James Joyce, William Faulkner, Marcel Proust, Virginia Woolf, Dino Buzzati, Vladímir Nabokov, Gabriel García Márquez, Don DeLillo, Italo Calvino, Julian Barnes e David Foster Wallace.

Si tratta, però, di un testo noioso dedicato solo all’Accademia ma di un libro divertente, interessante, difficile e sicuramente fuori dal comune. Basti pensare a come è composto: decine di riproduzioni di quadri e manoscritti, 556 note a pié di pagina, 120 illustrazioni, 530 citazioni e poi naturalmente la corrente travolgente e trascinante dello stile di Maydeu che scompone e ricompone un testo per mostrarci le finiture grammaticali, le sfumature linguistiche, lo scheletro della trama e la complessità di un lavoro maestoso dietro a libri come “La Metamorfosi” di Kafka, “L’Ulisse” di Joyce, la “Recherche” di Proust e “Il deserto dei Tartari” di Buzzati.

Un libro divulgativo e istruttivo che ci mostra come uno scrittore non sia altro che un uomo che domina l’arte tremenda dello scrivere e che un lettore, di fronte a quanto ci ha regalato la letteratura del novecento, non debba essere altro che un uomo che domina l’arte della lettura.

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